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I Mondi del Design #4: "Quando un GdR diventa un hobby da tavolo?"


Lucane

Messaggio consigliato

In questo articolo si cerca di analizzare qualsi siano le caratteristiche che defiscono un gioco di ruolo rispetto ad altre tipologie di gioco. Per voi quali sono gli elementi che rendono unico il GdR?

I Mondi del Design #1: I GdR da Tavolo sono I Giochi più Cooperativi
I Mondi del Design #2: Tutto Ruota Intorno a Me Parte 1
I Mondi del Design #3: Tutto Ruota Intorno a Me Parte 2

Articolo di Lewis Pulsipher del 26 Ottobre 2018

Quali sono le caratteristiche che rendono un GdR un hobby da tavolo? Un GdR, per come lo intendiamo nel nostro ambiente, è un gioco cooperativo con antagonista umano. Ne descrivo alcune caratteristiche.

Devo essere pazzo per provare a definire/categorizzare in poche righe un settore vasto e variegato come questo. Ma ci provo.

Ci sono due modi di dare una definizione di qualcosa: 1) specifico (come nel dizionario), ma questo conduce spesso a delle discussioni, anche quando ciò che viene definito è una singola parola; o 2) descrivere varie caratteristiche tipiche, anche se non tutto ciò che ricade in questa categoria possiederà tutte queste caratteristiche. Cercherò di usare il secondo, mantenedomi sul semplice.

Quali sono le caratteristiche che rendono un GdR un hobby da tavolo? Un GdR, per come lo intendiamo nel nostro ambiente, è un gioco cooperativo con antagonista umano. Ci sono quattro caratteristiche:

  • avatar
  • avanzamento progressivo
  • cooperazione
  • avventure gestite dal GM

Non Solo Gioco di Ruolo

Tecnicamente, un gioco di ruolo può essere un qualsiasi gioco in cui si interpreta un ruolo, il che significa un SACCO di giochi, sia da tavolo che (soprattutto) videogame. Questo gruppo include anche giochi di ruolo svolti sul lavoro e alcune simulazioni per addestramento/educazione. Mi interessa capire cosa rende un gioco un GdR un hobby, un gioco a cui giocatori hobbisti giocano regolarmente.

Cos'è un Avatar "Puro" o "Reale"?
 

  • Un singolo elemento che rappresenta il singolo giocatore. Generalmente si tratta di un umanoide
  • Tutte le azione del giocatore nel gioco sono emanate dall'avatar
  • L'avatar "reale" è completamente soggetto ai rischi: se muore o viene distrutto, il giocatore perde (almeno temporaneamente)

Un avatar può essere una nave spaziale, un carro armato (World of Tanks) o un altro veicolo, persino la forma di una pizza (Pac-Man). Nei videogiochi, l'avatar di solito può resuscitare. Nei GdR di stampo hobbistico, l'avatar è una creatura, normalmente umana o umanoide. (Per ulteriori dettagli leggete questo articolo.)

Gli avatar a volte hanno una "storia" e una personalità specifiche fornite dagli sviluppatori (Mario, Sonic). A volte un avatar è una scheda bianca con cui il giocatore può infondere più facilmente nell'avatar la propria personalità.

Molti giochi da tavolo usano una sorta di avatar che non sono il fulcro di tutta l'azione, e il gioco non termina se l'avatar viene ucciso o catturato. Questi non sono GdR.

"La vita è un'avventura audace, oppure niente." Helen Keller

Avanzamento Progressivo

Lo troviamo in molte tipologie di gioco. Ma in quelli che chiamiamo GdR, è una qualche variante di:

  • Guadagnare esperienza per salire di livello, e i livelli conferiscono maggiori capacità (anche se il termine "livelli" potrebbe non essere utilizzato)
  • Guadagnare abilità/talenti (che conferiscono maggiori capacità)
  • Raccogliere oggetti mqgici (che forniscono opzioni aggiuntive, difensive, offensive, conoscenze, ecc.)
  • Acquisire denaro (che può essere usato per molte cose)
  • Senza dubbio ci sono alcuni GdR con altri modi per avanzare, ad esempio se si tiene traccia dello status sociale in qualche modo

I livelli sono necessari? No, ma generalmente (e convenientemente) questo è il modo in cui si esprime l'aumento di capacità "senza usare il bottino".

Quindi un gioco in cui l'eroe non progredisce nelle sue capacità, o lo fa solo in piccola parte, può essere un gioco interessante, ma non è un GdR. Immagino che molti di voi possano farsi venire in mente un gioco da tavolo, un gioco di carte o un video game di questo tipo. Gli eroi iconici di una serie di romanzi raramente migliorano significativamente le proprie capacità, un esempio su tutti è James Bond.

Ci possono essere avatar senza progressione, ci possono essere ruoli a prescindere dagli avatar "puri", ci può essere una progressione senza avatar, ma questo tipo di giochi non sono quello che definiamo GdR. 

"Vale la pena vivere un'avventura per il gusto stesso dell'avventura." Amelia Earhart

Collaborazione, Avventura, e un Master che Controlla gli Ostacoli
 

  • Esatto, ostacoli. Non si tratta di un gioco (nel senso tradizionale) se non ci sono ostacoli, anche se potrebbe essere un puzzle o un motore narrativo.
  • Non riesco a immaginare una opposizione significativa senza la presenza di un GM/arbitro.
  • Se non c'è collaborazione, se si tratta di giocatore contro giocatore, è più o meno un gioco da tavola o di carte.
  • Oppure è qualcosa incentrato sul raccontare storie.

Il GM consente anche ai giocatori di provare a fare "qualsiasi cosa" possa essere tentata in una certa situazione. Alcuni sostengono che questa libertà di azione sia l'aspetto che definisce il GdR, e di sicuro è fondamentale, ma proviamo a pensare a un GdR con una storia predefinita, in cui la trama lineare (tipica di questo tipo di storie) costringe i giocatori a fare ciò prevede la storia. Questa non è libertà di azione, eppure in molti lo definiscono un GdR.

Dove si collocano i GdR per console? Non c'è un vero e proprio GM, anche se il computer prova ad esserlo. Di sicuro non c'è la stessa libertà di azione che con un GM umano.

Includo le avventure perché le storie generate dai GdR originali si chiamavano avventure. Nel XXI secolo abbiamo molti romanzi che non sembrano avere uno scopo preciso che non sia quello di descrivere la vita di tutti i giorni, e penso che questo abbia influenzato anche i cosiddetti GdR. Se le avventure sono davvero necessarie è un argomento aperto alla discussione, tuttavia *io* sicuramente non sono interessato a GdR senza avventure.

Alcune persone potrebbero non essere d'accordo con questa descrizione. È inevitabile. Lo scopo di un simile esercizio (al di là di stimolare una riflessione) è di restringere il campo su un argomento così esteso di modo che se ne possa parlare in modo più chiaro. Se alla domanda "cos'è un GdR?" si tende a rispondere "qualsiasi cosa io pensi che sia", le discussioni si fanno difficile.



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Non è che abbia da ridire per forza con tutto quello che scrive questo autore, e fin quando si fanno definizioni è difficile essere in disaccordo: ognuno ha la sua, e basta esplicitarle se non sono condivise. Però, mi sembra che come definizione prenda un po' troppo spesso aspetti contingenti al gioco di ruolo "standard", e  in particolare al suo specifico stile di gioco (D&D, OSR), invece che fondamentali. Definisce i GdR come le cose che non si distanziano troppo dall'OSR, e molti giochi che erano indubbiamente considerato GdR negli anni '80 sarebbero esclusi da questo novero.

"Opposizione decisa da un DM" è sicuramente superficialmente condivisibile (anche se magari chiamare l'arbitro DM© nel voler definire un aspetto fondante del GdR è un po' forzato): come lui dice, vogliamo che la nostra definizione escluda videogiochi che non lasciano la piena libertà d'azione che un DM offre. Ma allora metti la piena libertà di azione come caratteristica necessaria, non il DM. Perché anche se non ci fossero oggi giochi che offrano un'esperienza di gioco DMfree che permettano ostacoli e piena libertà d'azione (come Fiasco), se lo si mette nella definizione vuol dire che non può esistere un GdR senza DM, per definizione. E non mi sembra invece fondante: se ci fosse un gioco che prevede che io possa giocare il mio personaggio liberamente e affrontare sfide ludiche senza un DM, non avrei dubbi nel definirlo un GdR.

Idem su altri punti, come la crescita di potere dell'avatar (possibilmente usando i livelli). Vogliamo davvero escludere Traveller dal novero dei GdR? E se gioco una serie di One shoot a D&D con personaggi precreati nuovi ogni volta, che quindi non passano di livello e non progrediscono, non sto giocando di ruolo? Credo che il concetto necessario, e non contingente, sia che abbia una parte ludica e competitiva, e non solo narrativa. Spesso legata ad una progressione, così spesso da definire giochi e videogiochi con una progressione "giochi con aspetti GdR", ma non credo sia necessario.

Sulla cooperazione tra giocatori e competizione con il DM sono ancora più dubbioso. Ho visto campagne a Vampiri super competitive tra giocatori, o con mix tra cooperazione e competizione in aspetti diversi. Ho giocato avventure in fiera (un po' gimmick) che prevedevano la competizione tra due gruppi di giocatori, con tre DM. Non è GdR? Boh, non mi sembra fondamentale.

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6 ore fa, bobon123 ha scritto:

chiamare l'arbitro DM©

Qui temo di aver commesso io un errore di trduzione. Nell'originale l'autore usa un più neutro *GM*(=Game Master), che io ho tradotto pigramente DM per non dover ogni volta parafrasare *arbitro di gioco* o simili. 

Chiedo scusa.

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