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Capitolo 1: Un amico nei guai


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Lasciate il negozio in viola e raggiungete la locanda del Drago Infilzato dall'altra parte della strada.

L'edificio è a dir poco diroccato, col tetto mezzo sfondato da un'ancora che doveva fungere da insegna in altri tempi, ed entrambe le finestre che danno sulla strada rotte e crepate.

Dalle finestre rotte si intravedono alcuni gruppi di avventori intenti a bere da enormi boccali, due pinte almeno, mogi e tristi.

Quando entrate, tutti si voltano a guardarvi. Più di un occhio lascivo si sofferma su Shelathan, evidentemente fiori luogo in quel tipo di locanda, ed un bruto col fisico da scaricatore di porto, pelato e con un occhio guercio, più ubriaco degli altri, si alza sistemandosi il pacco. Pare proprio intenzionato a venire verso di voi, verso Shelathan, ma uno dei suoi compari lo prende per un braccio e lo costringe a sedersi.

"Al bancone pagate quello che prendete, al tavolo c'è un rincaro di un pezzo di rame a testa."

A parlare è stata una ragazzina di quindici, forse sedici anni, sporca e lercia, con un herpes labiale molto pronunciato, in tenuta da cameriera.

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Redik Greenbottle

Mi guardo intorno, per niente tranquillo riguardo all'ambiente e alla situazione, senza proferire parola e controllando preoccupato, in attesa che qualcuno più adatto parli.

Spoiler

Percezione +2, non mi fido.

Ah, non te l'ho mai scritto perché c'ho pensato ora, e non sono abituato all'halfling...Ma io sono Fortunato 🤩

Cita

Quando ottiene 1 a un tiro per colpire, a una prova di caratteristica o a un tiro salvezza, un halfling può ripetere il tiro del dado e deve usare il nuovo risultato.

 

 

Modificato da Daimadoshi85
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Thodrak Glamnorr

Visto l'iniziale impaccio in un posto tanto sinistro, mi faccio coraggio issandomi su uno sgabello al bancone e mi faccio avanti con la giovane cameriera: Il bancone andrà benissimo, si parla anche meglio. Per me una birra. Voi cosa prendete? - dico girandomi verso il resto del gruppo facendo loro segno di accomodarsi al bancone - Cercavamo informazioni su due curiosi figuri che sono venuti a bere qui tre sere fa. Erano molto ben vestiti, erano un po'... Eccentrici diciamo. Pare abbiano fatto qualcosa perché sono stati portati via se ho sentito bene... 

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Il barista comincia a versare una birra a Thodrak, aspettando gli altri ordini, ma quando lo gnomo fa le sue domande su Floon, si innervosisce.

"E chi mai vorrebbe saperlo, di grazia? E come mai? Forse se sono stati portati via se lo sono meritati!"

Non sembra voler aggiungere altro, quando un vecchio ubriacone che puzza di piscio si avvicina barcollando.

Ha la bianca barba ispida e spettinata, occhiaie che arrivano agli zigomi ed è magro come un chiodo. Forse anche la sua testa è stata battuta come quella di un chiodo, a giudicare da come parla.

"Oh shiiiiii.... Shì, shì, shì. Ma scierto che shì, sho benne di chi paaaarlatte, e she mi offrite un po' di quela buona bira... lo shaaaprettr pure vvvoi!"

Il barista rotea gli occhi al cielo.

"Problemi tuoi!"

Dice all'ubriacone, per poi tornare a badare al bancone.

"Eyalloah? Affarreffattoh?"

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Shelatan Der Purge 

Entriamo nella bettola dove nemmeno il gatto di casa mia entrerebbe per mangiare i topi che vivono qui dallo schifo che fa.

La gente è peggiore della bettola a prescindere dal loro sesso.

Tutti si girano a guardarmi, come è giusto che sia, sono sempre una splendida ragazza, bella, giovane, pulita e con tutti i denti. Roba rara da questi parti.

Il barista è cordiale come un pugno sotto lo sterno e la migliore fonte di informazioni è un ubriacone che non so se sopravviverà al prossimo bicchiere. 

Mi giro verso il barista dicendogli con la classe che mi contraddistingue: Dagli un boccale di birra. 

Poi, in maniera, sempre cordiale aggiungo all'ubriacone: Parla. Ma sappi che se sei qui solo per scroccare ti offrirò anche un po' di frusta.

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Emmett Lathrop (gnomo artefice)

Nel negozio, cerco di indicare alla mia allieva alcuni meravigliosi congegni di fattura gnomica che potrebbero stimolare il suo interesse ad apprendere l'arte della tecnomanzia ma Shelatan finisce per scegliere un pezzo di stoffa capace di cambiare dimensione e foggia; indiscutibilmente un effetto magico intrigante ma nulla più. La natura femminile ha avuto la meglio, constato un po' deluso ma senza demordere dal mio desiderio di insegnarle ciò che so.

Raccolte tutte le informazioni che ci servivano ci dirigiamo nella locanda, che ha un aspetto davvero squallido e precario, un vero tugurio frequentato da brutte facce ed ancor più brutta igiene personale. Mi stropiccio il naso infastidito dall'olezzo constatando che ahimè il luogo è concepito per clienti di taglia umana e non vi sono per nulla sgabelli o tavoli a misura di gnomo o di hafling. Uno dei presenti sembra voler approcciare, di certo non con galateo, la mia giovane allieva e già sono pronto ad interpormi, nonostante la mia statura, ma per fortuna viene subito fermato da uno dei suoi compagni di bevute, eccessive quantomeno.

E' poi il nano a lanciarsi in un primo approccio decidendo di sedersi al bancone e di ordinare qualcosa cercando al contempo di attaccare bottone con l'oste. Io preferisco non ordinare nulla, ci tengo alla mia salute. E sarà meglio che pure Shelatan non prenda nulla. Il barista mi sembra cambiare del tutto atteggiamento quando iniziamo a fare domande su Floon, evidentemente non vuole essere coinvolto o fare la fine che probabilmente fanno da queste parti coloro che non tengono la bocca chiusa. A differenza sua, un ubriacone in condizioni di salute davvero precarie, sembra intenzionato a condividere ciò che sa se condivideremo con lui una birra. Alimentare la sua dipendenza non mi sembra la cosa più giusta. ma è anche l'unico che sembri poterci aiutare a saperne di più. Lascio quindi che Shelatan gli offra una birra, mentre mi preoccupo di osservare i presenti e controllare che nessuno ci stia tenendo d'occhio o si muova verso di noi con intenzioni ostili.

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"No no no. Assholutamente sho di cheeee parlo! Il shignorino che cercate era qqquuuua un paio di noti fah! Con un ciccioneh imbellettato!

Poi il ciccione she n'he andato, ed è venuto Nientepocodimeno che Novemb... Nevemb... Neveremberbero!

Non il veccio Lord svelato, il figlio!"

Capite a stento che sta parlando del rampollo di Neverember, Lord svelato di Waterdeep caduto in disgrazia.

"She ne shono aaaandati dopo un po', seguiti da chinque brutti ceffi. Brutti cheffi che conoscho anche, sapete! E pe qualche shpicciolo potrei pure dirvi chi shono, shapete!"

Allunga una mano aperta...

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Emmett Lathrop (gnomo artefice)

"Pover uomo lei evidentemente straparla. Piuttosto di chi sono, ci interessa sapere dove possiamo trovarli. Tieni e non disturbarci oltre!" dico platealmente all'uomo, per farmi sentire bene, per poi chiedergli a bassa voce il resto e strizzargli l'occhio e passandogli una moneta d'oro quando faccio finta di scacciarlo.

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Redik Greenbottle

Al sentire parlare del figlio di Neverember, il fu Lord Svelato di Waterdeep, la mia faccia assume uno sguardo più interessato.

Cita

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"No no, infatti. Dove, dove." assecondo lo gnomo, monosillabico, prendendo da parte l'ubriaco facendo una smorfia per la puzza che fa, ma tant'è...

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La rapidità con cui la moneta sparisce vi lascia interdetti.

Un'occhiata in giro e vi accorgete che, a parte il barista che vi guarda male, gli altri avventori non sembrano badare a voi.

"Shtradinna dele candeleh!  Cierchiate il shimbolo del sherpente shviolazzantte!"

Dice il beone alzandosi dal seggiola e agitando le mani imitando delle ali, alzandosi sulla punta dei piedi pet poi... crollare disteso a terra svenuto.

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Redik Greenbottle

Strabuzzo gli occhi fissando il vecchio alle sue ultime parole. Per un attimo mi dimentico completamente di quale dannato luogo è questo. La stradina delle candele è ancora più pericolosa di questo tugurio...

Una piccola goccia di sudore mi cola da una tempia mentre estraggo il mio miglior sorriso sornione "Beh ma quanto avete fatto bere questo povero vecchio! Era talmente ubriaco che farneticava!" cercando poi di fare cenno ai miei compagni di uscire alla svelta, ma sempre col sorriso sulle labbra, guardandomi intorno.

"Facciamo così, ve la racconto io una bella storia!"  esclamo stropicciando le mani, guardandomi intorno "La sapete quella del bugbear?" dico, attirando l'attenzione verso di me.

"Un avventuriero di nome Grulden ha una passione per i tesori e per la caccia ai goblinoidi.
Compra tutta l'attrezzatura necessaria e si reca nel bosco, alla ricerca di una caverna in cui, si dice, fosse l'ingresso a un dungeon dimenticato.
Trova la caverna e ci entra. Sente un rumore all'improvviso, si nasconde dietro una parete, quando ad un tratto spunta un piccolo goblin. Prende la mira, scocca e uccide il povero goblin. 
Tutto felice sta per raggiungere la sua preda quando sente una zampa pelosa appoggiarsi sulla sua spalla.
Terrorizzato, si gira lentamente e vede un hobgoblin molto turbato che gli dice: "Grulden , per quello che hai appena fatto ti lascio due possibilità: o ti mangio lentamente, oppure ti giri, ti abbassi pantaloni e io t'incoolo".
Grulden ci pensa un attimo e poi conclude che, avendo moglie e figli l'alternativa praticabile è solo quella di abbassarsi i pantaloni.
Passa una settimana ricoverato dai chierici di Ilmater con i postumi e quando esce è incazzato nero.
Va all'emporio di armi e compra un arco lungo. Si reca nel bosco e si nasconde aspettando di avere l'hobgoblin sotto tiro.
Lo trova, punta l'arco, scocca la freccia e lo uccide sul colpo. Felicissimo per la sua vendetta compiuta, sta per allontanarsi quando sente una poderosa zampa sulla sua spalla.
Si gira lentamente con uno strano presentimento e trova un bugbear che lo fissa abbastanza incazzato e che gli dice:
"Grulden , per quello che hai appena fatto ti lascio due possibilità: o ti mangio lentamente, oppure ti giri, ti abbassi pantaloni e io t'incoolo".
Grulden pensa che, essendosi già abbassato i pantaloni una volta, la seconda dovrebbe essergli piu facile, ma come conseguenza si sorbisce tre settimane dai chierici di Ilmater che vorrebbero TANTO prendersi carico del suo TERRIBILE dolore.
Uscito dal tempio si reca di nuovo nel bosco per uccidere il bugbear con una balestra pesante nuova di trinca e gli occhi iniettati di sangue per la rabbia.
Appena vede il bugbear, spara una sciabordata che trapassa il goblinoide da parte a parte.
Appena finisce di saltare di gioia, però, sente una zampa imponente sulla sua spalla, si gira e vede un enorme, feroce bugbear capotribù, che gli dice:
"Grulden , di' la verita ... tu non vieni per il tesoro....." "

Esclamo mostrando poi un sorriso compiaciuto della mia storia. Durante le risate mi accerto che i miei compagni siano usciti e fuggo alla chetichella nascondendomi tra i tavoli.

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Redik Greenbottle

"...E l'elfo più grosso chi era?" ridacchio, mentre guido i miei compagni velocemente tra i vicoli. "La Stradina delle Candele è un posto buio e pericoloso, ci stiamo inoltrando in territorio Zhent più di quanto possa piacermi...Non capisco come questo Bloom conoscesse il figlio del Lord Svelato..."

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Emmett Lathrop (gnomo artefice)

Non posso fare a meno di tendere l'orecchio e rallentare mentre sgattaiolo via con gli altri, curioso di ascoltare fino in fondo la battuta raccontata dall'halfling. Alla fine anche io scoppio in una grassa e sincera risata proprio mentre mi accingo a varcare l'uscio della locanda per ultimo, a parte il nostro comico compagno.

Redik ci guida per i vicoli della zona del porto, sempre più tortuosi, bui , malmessi e malfamati man mano che avanziamo ed egli infatti ci avverte subito che questa è una zona pericolosa, terriorio Zhent. "Non immaginavo che la corporzione fosse così invischiata nel crimine e controllasse perfino il crimine e zone così ampie di una città come Waterdeep. È preoccupante." commento un po' sul chi va là, guardandomi nervosamente attorno.

Spoiler

Percepire +3, Scurovisione

 

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La stradina delle candele sembra quasi un sotterraneo, tanto che è stretto e opprimente. I lampioni sono stati tutti distrutti, c'è pochissima luce, tranne una forte fonte luminosa in fondo alla stradina, l'unico lampione ancora intatto illuminato da un incantesimo, probabilmente fiamma perenne.

Illuminato dal lampione, una porta di un magazzino a due piani, e sulla maniglia il fatidico disegno del serpente  alato, che ormai avete associato agli Zhentarim

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Redik Greenbottle

Avanzo lentamente guardandomi intorno, osservando il luogo con non poca preoccupazione. La stradina è uno dei punti emblematici del Quartiere del Porto, popolato da poveri, ubriaconi e cittadini analfabeti che spesso lavorano per quattro e dove le candele, l'olio o i vetri vengono costantemente rubati o spaccati. La gilda dei Candelai e dei Lampionai è restia a riparare ogni volta i lampioni...E si vede!

Alla fine troviamo il magazzino con il serpente della Rete Nera. Mi avvicino circospetto facendo segno di attendere un secondo per controllare la porta.

Spoiler

Direi che faccio sicuramente un furtività e un percezione o un indagare per controllare la porta, se ci sono trappole, se riesco a capire se è chiusa a chiave e devo scassinarla. Quando vuoi tiro.

 

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Quando vi avvicinate alla porta, realizzate che è un bel portone di ferro battuto che non consente agevolmente di spiare all'interno.

Alcune piccole crepe nel muro alto tre metri in cui è incardinato il cancello vi aiutano però a capire che questi conduce ad un piccolo cortile che porta al magazzino vero e proprio.

Purtroppo, un po' per l'oscurità, un po' per le piccole dimensioni delle crepe, non riuscite a farvi un'idea del perimetro del magazzino.

Non sembrano esserci guardie all'esterno, o trappole o strani dispositivi, anche se Redik riconosce la serratura come una di quelle che "apre" abitualmente.

Spoiler

Ho risposto in game alle domande su forum e Telegram, e ho tirato io per le trappole.

 

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Redik Greenbottle

Sono qui che mi arrovello con questa serratura che solitamente è una cosa veramente da poco, ma la tensione sale quando sembro metterci più del previsto. "È una porta semplice questa, le ho sempre aperte...Vi assicuro che ci metto un attimo!" esclamo con un finto sorriso voltandomi per poi fissare con furore la serratura. Shelatan, da amica, si avvicina a me mettendomi una mano sulla spalla di supporto e, come per magia, giro la mano con il grimaldello di 15 gradi e TLAK, serratura aperta! "Ve lo dicevo io che era semplice, ci vuole solo un pochino di precisione!"

Prima di aprirla avvicino l'orecchio per ascoltare e se non sento rumori apro la porta.

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