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DM

X Bainzu, Celeste e Sophia

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Nel corso delle loro vite, i membri dei Guardiani Planari avevano conosciuto diversi monarchi: in particolare Celeste era amica di svariati di loro, mentre Maxillium era fratello di una ed egli stesso avrebbe potuto avere aspirazioni di potere nel proprio regno di origine. Pure i più isolati come Bainzu, Osymannoch e Gunnar o la più giovane Sophia, nel corso di quel viaggio nato dal primo terremoto planare, avevano fatto la conoscenza di personalità quali Augustus Mac-Tir e la regina Jasmeera. Re Ambric tuttavia potè distinguersi pure da costoro per la serietà con la quale osservò i Guardiani Planari, immerso in una riflessione che non nascose alle parole ricevute. Ed esse non erano solo quelle di scuse e presentazioni, ma anche l’impegno a voler liberare il multiverso da una minaccia senza precedenti quale era il Bastone della Rovina, fronteggiando nientemeno che il leggendario Scaldri l’Impenitente. Il lungo silenzio fu funestato dalle ultime parole di una allegra Celeste, che alcune guardie fissarono come se dovesse cascare a terra all’improvviso, spaccandosi gli incisivi e portando il re ad ordinare la sua decapitazione. Con uno scossone della testa, la Borealis rimosse quella bizzarra fantasia della sua mente, prima che Re Ambric parlasse dando infine voce al suo giudizio.

Portate i Gentiluomini al mio cospetto! fu l’ordine di Re Ambric, il quale portò un fremito tra i suoi servitori. Constantine sorrise e perfino Thomas di Birchdale spianò il suo cipiglio in un’espressione sollevata. Due sevikim annuirono a quel comando ed uscirono di gran carriera dalla sala del trono. Gli ospiti e il re non dovettero attendere a lungo, pochi minuti in realtà, prima che le guardie tornassero seguiti da un trio assai bizzarro. Essi sembravano esseri umani, ma erano incredibilmente magri, vestiti con smoking su misura, mentre le loro mani e i loro volti fino al naso erano coperti da bende simili a quelle di una mummia. La pelle attorno agli occhi e le orecchie era emaciata e giallastra e le iridi scure vacue. In testa portavano cappelli a tesa larga e sui taschini esibivano dei crisantemi viola. A discapito di tale aspetto controverso, tuttavia, i tre si prostrarono subito in elaborati inchini Avete bisogno di altri dei nostri servigi, vostra maestà?

Sì, vi chiedo di restituirmi il Bastone della Rovina, che vi ho affidato qualche settimana fa disse sollevando una mano. I Gentiluomini parvero sorpresi da tale richiesta e il loro portavoce si deterse la fronte con il dorso della mano Vi è stata qualche negligenza da parte nostra? quando il re negò tale ipotesi, egli parve rilassarsi un po’ Comprenderà, vostra maestà, che le spese finora sostenute per l’uso della ciste di stasi non potranno essere rimborsate… spiegò. Re Ambric tagliò corto Potete tenere ciò per cui l’avete custodito finora. Per il resto potrete continuare le vostre pulizie in città disse, mantenendo la mano tesa. Lo sklavadok non replicò, ma si limitò a fare un inchino. Fu a quel punto che egli schioccò le dita, per poi sparire alla vista. Un suo collega, dalla voce gutturale, si affrettò a spiegare Quentin è andato a prenderlo a Discarica, il nostro piano disse rivolto ai Guardiani Planari. Sebbene le ipotesi di un inganno cominciarono a farsi strada un minuto dopo la sparizione di Quentin, egli fece il suo ritorno dopo poco, recando in mano un ramo rinsecchito, simile a un grande uncino, al termine del quale era appeso un prisma violaceo: il Bastone della Rovina Ecco a voi, vostra maestà disse lo sklavadok, porgendo lo strumento al sovrano. Re Ambric lo prese in mano, chiudendo gli occhi, per poi offrirlo ai Guardiani Planari Prendetelo, ma fate attenzione! Esso è imbevuto del desiderio di portare devastazione! mormorò Ve lo cedo con la promessa di distruggerlo una volta per tutte mise in chiaro Sarete responsabili della sua sicurezza Thomas di Birchdale li seguì torvo con lo sguardo, mentre Constantine si congratulava con loro Se vorrete farmi compagnia questo pomeriggio intendo offrirvi tutte le ricerche che è possibile trovare disse.

Constantine fu di parola. Quel pomeriggio egli convocò presso la libreria reale gli Osservatori del Cielo, un gruppo di maghi facenti parte di un club elitario di cui Constantine era il presidente. Egli presentò una dozzina di persone, tutti eminenti esponenti della nobiltà vestiti con ricche vesti, barbe curate e ricchi monili alle dita e ai polsi, i quali erano nati con il dono di imbrigliare la magia Poiché essere maghi a Garwyth vuol dire essere un gradino sopra gli altri scherzò l’arcimago creando un coro tra i suoi discepoli, richiamato subito dall’arcimago. Egli e i suoi Osservatori, con l’aiuto dei Guardiani, passarono quindi il pomeriggio a studiare tutti gli antichi testi che parlavano di Scaldri per cercare riferimenti Sulla sua posizione direi che non abbiamo dubbi disse. Loshim era un deserto in cui un tempo sorgeva la città omonima, dove vivevano gli dèi quando essi erano scesi sulla terra Da vari racconti disse uno degli Osservatori Loshim è in rovina, ma pare che ci siano ancora forti illusioni nell’area. Direi che schermarvi contro di esse sia molto importante suggerì. Per quanto riguardava Scaldri, le informazioni erano davvero frammentarie Probabilmente una melma infuocata, a giudicare da come viene descritto come una massa infuocata che scivola commentò un Osservatore, consultandosi con Osymannoch E di solito il fuoco è debole all’acqua, quindi incantesimi del freddo potrebbero risultare indicati quanto a Teshtukku il giudizio di Constantine fu lapidario Egli è un infernale. Aspettatevi che convochi orde di demoni e diavoli proprio l’arcimago volle avvicinarsi a un certo punto ai Guardiani Planari Vorrei darvi tutto il supporto che vorreste, se foste d’accordo. Io in primis, se lo permetteste. Posso radunare quattro-cinque dei miei Osservatori miglori e magari anche qualche sevikim, se volete spiegò, inumidendosi le labbra per quell’argomento scottante E se avete fiducia in me potrei tenere il Bastone per gettarlo al momento che riterrete opportuno sullo Scaldri, per liberarci subito dell’artefatto. Che ne dite? chiese. Quello stesso pomeriggio il gruppo sarebbe partito in direzione del deserto.

X tutti

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Edited by Bomba

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Osymannoch l'Inatteso 

La nuova presentazione al sovrano e le parole della Zhuge e del druido riuscirono a farci portare il bastone della Rovina dagli spazzini. Gente cortese proveniente da un lontano piano. Li trovò parecchio...gentili, cosa che lo lasciò un attimo incuriosito. Se avesse avuto tempo, avrebbe voluto parlarci...ma non era così convinto ne avrebbe avuto, anzi.

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«Possedete molte, molte informazioni. Ciò vi rende onore per la vostra cultura. La vostra società mi piace sempre di più.» disse il lich facendo un leggero inchino ai saggi. In pratica qualcosa che aveva fatto soltanto ai saggi ed alla regina Jasmeera, dall'inizio di quando si erano conosciuti i Guardiani Planari. «Dopo aver ricevuto queste informazioni, direi che abbiamo bisogno di preparazione, sia per gli esterni che per l'elementale. Dobbiamo preparare incanti di difesa contro fuoco ed acido, oltre che qualcosa a difesa contro veleno ed altre oscenità che i demoni ed i diavoli possono generare, come il noto incantesimo di Blasfemia, capace di rendere inutile anche il migliore dei guerrieri, se non opportunatamente difeso.»

Il lich si fece pensieroso, estremamente, quando si iniziò a parlare del bastone.
«Sarei più dell'idea di portarlo io, ma se i miei compagni preferissero altro sono pronto ad ascoltare nuove idee... non per sfiducia, arcimago, ma per una questione di salvaguardia della vostra salute e della vostra mente. Nel mio caso, la mia condizione mi rende immune ad influenze mentali di qualsiasi genere, oltre che darmi una maggiore resistenza ai danni rispetto ad un umano.»

@master

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Edited by Zellos

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Gunnar Artigli di Sangue

Il secondo incontro a corte, andò decisamente meglio. Sicuramente favoriti da una migliore diplomazia messa in atto da parte di Bainzu e Sophia, i Guardiani vennero ascoltati da Re Ambric e il Bastone passò dalle mani degli Sklavadok alle loro. Ora non restava che distruggerlo. Cosa mai potrà andare storto, barbaro?! Sentì ironizzare.

Grazie mille. Disse semplicemente al Sovrano, congedandosi con un piccolo inchino. Prima di uscire però riservò un'ultima occhiata ai "Gentiluomini" e a Thomas di Birchdale e la sua armatura costellata di rune.

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Rimase in silenzio ad ascoltare per gran parte dell'incontro del pomeriggio, lasciando che i più sapienti discutessero su come prepararsi al meglio. Per quanto mi riguarda non ho particolari preparazioni da fare, ma sono assolutamente d'accordo sul lasciare a voi incantatori il tempo necessario per preparare i giusti incantesimi. Disse concordando con il lich. Concordo anche sul fatto che lo tenga tu il Bastone, Osymannoch. La motivazione mi pare più che valida. ...e così evitiamo anche sorprese...

Più aiuto abbiamo e meglio è per quanto mi riguarda. Rispose infine a Constantine. Le sfide mi piacciono, ma in certe circostanze, come abbiamo avuto modo di provare sulla nostra pelle, meno si rischia e meglio è.

@DM

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Celeste Borealis(Umana Elocatrice)

 

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Bainzu Doddore

@dm

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Sophia Zhuge

Non se ne pentirà rispose al sovrano accettando il compito di distruggere il bastone e prendendo momentaneamente possesso di tale fardello. Tutto era andato per il meglio...ora però cominciavano i problemi. Affrontare quell'essere di fuoco non sarebbe stato semplice. Per fortuna però Constantine si offrì subito di aiutarli a recuperare tutte le informazioni possibili a loro disposizione.
Mentre sfogliava i tomi alla ricerca di informazioni utili Sophia cercò di ricordare se per caso si ricordasse di qualche antico canto che potesse dargli qualche altro aiuto.

Concordo pienamente, meglio prepararsi. Come avete già detto con difesa dal fuoco e con attacchi di gelo. Per Blasfemia sarebbe sufficiente Silenzio, ma dobbiamo stare attenti perchè potrebbe portarci dei problemi.
Eventuali creature evocate invece possono essere o meno un problema, dipende molto da quale incanto verrà usato per richiamarle. disse Sophia pensando alle varie opzioni che potevano mettere in campo per contrastare il più possibile le offensive del colosso di fuoco.
Quando Osymannoch si propose per tenere il Bastone, Sophia non si oppose e lasciò che il lich prendesse l'artefatto.

@DM

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Edited by Von

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Maxillium Nairdal

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Edited by DaoSeeker

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comment_1800247

DM

Constantine annuì alle volontà dei Guardiani Mi consulterò con il re per stabilire una scorta adeguata disse. Stabilita l’intenzione di prepararsi al meglio per il periglioso viaggio verso Loshim, i Guardiani Planari ricevettero il permesso di re Ambric per alloggiare presso le sue stanze per gli ospiti per quella sera, ognuno dei membri dell’Assemblea che ricevette una personale camera con letto a baldacchino e con lenzuoli in seta color porpora, un bagno privato con doccia e vasca da bagno, una scrivania in mogano cesellato con lampada a forma di fenice e un armadio dove riporre i propri bagagli. La notte a Brescau, sorvegliata dalle pattuglie di sevikim al servizio del re, passò tranquilla, la prima da diverso tempo.  

La mattina seguente, dopo una colazione leggera, l’arcimago Constantine raggiunse il gruppo accompagnato da un mago e una decina di sevikim della guardia reale, dall’aspetto serio e arcigno La scorta che ci accompagnerà oggi disse loro con un gran sorriso, prima di condurre il gruppo a un membro degli Osservatori del Cielo che aveva visto la città e che aprì loro un portale, il quale condusse infine lo squadrone nel deserto di Loshim, alle porte della città dove era confinato lo Scaldri. Il cielo era limpido e il sole svettava in cielo, cuocendo letteralmente i viaggiatori che non si fossero protetti contro quella temperatura di quarantatre gradi che li avvolse, mentre i loro piedi percorrevano le sabbie roventi. Tale deserto prendeva il nome dalle rovine dell’antica città omonima che sorgeva al centro dello stesso. Si diceva che essa fosse stata costruita dagli dèi in persona, quando essi scesero su Garwyth per dimorarvi per breve tempo. Sebbene le leggende tendessero sempre ad esagerare, quando i Guardiani Planari e a scorta guidata da Constantine emerse dal portale, la visione che si parò di fronte a loro diede loro modo di pensare che forse non erano così esagerate. Sebbene si trattassero di rovine, difatti, i blocchi di pietra e le colonne in rovina erano grandi come interi palazzi. Un grande pilastro, largo come un tempio e alto più di trecento metri, svettava torreggiando sull’intera area. Una immensa cupola in muratura, grande come un castello e con un immenso sigillo inciso sopra, si trovava al centro di quel luogo. Sebbene la presenza divina fosse stata spazzata via da Garwyth, Loshim sembrava comunque avere ancora degli strascichi di quel potere imbevuto nella sua terra. Coloro che non si erano premuniti contro le illusioni poterono narrare di aver visto l’aria crepitare di strane luci colorate, oltre a onde nel cielo simili ad aurore boreali dorate in pieno giorno. Figure incappucciate comparivano al limite del campo visivo, per poi sparire appena ci si voltava. Anche chi si era schermato poteva comunque percepire l'atmosfera surreale di quel luogo.

Ma il surreale lasciò ben presto posto a un conflitto ben più immediato Potevate consegnarmi il bastone e andarvene, ma voi no! Volete davvero distruggerlo! tuonò Constantine, quando il portale si richiuse dietro di loro Vi ho dato l’occasione di aiutarmi spontaneamente! Ma voi avete scelto la via del dolore! disse afferrando con entrambe le mani il proprio bastone magico in vetro intarsiato di rune dorate Peggio per voi, quando avrò preso il Bastone del Potere dai vostri cadaveri farò in modo di incolparvi per la sparizione berciò per poi dare un secco ordine ai sevikim e al suo accompagnatore. La scorta si trasformò ben presto in aggressori, quando essi si gettarono sui Guardiani Planari, il sole cocente a illuminare quell’improvviso tradimento, mentre l’arcimago di corte si levò in cielo assumendo la forma di un solar. Con gesti delle mani e parole arcane cariche di fiele, Constantine e il suo assistente bandirono quindi Celeste e Sophia dal campo di battaglia, mentre i combattenti Aasimar urlarono prima di gettarsi con foga sui Guardiani Planari, mulinando le loro asce bipenne nello strano materiale con venature arancioni. La carica di quei combattenti fu furiosa e le loro armi si abbatterono ben presto contro le armature e le protezioni magiche di Gunnar e Maxillium Abbattiamoli! gridarono quelle prime linee Che le loro ossa riposino qui per sempre! urlarono, mentre uno di essi aggirò il gruppo per piantare la propria ascia sul costato di Osymannoch Ti strapperò le budella, se ancora le hai! gridò. I due più arretrati, imbracciando archi corti, mirarono invece contro Bainzu il quale, sebbene coperto dalla mole del suo compagno, potè solo in parte evitare che quegli strali lo raggiungessero piantandosi nel corpo o ferendolo di striscio.

Riepilogo

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X tutti

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Edited by Bomba

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Gunnar Artigli di Sangue

Quando sembra tutto troppo facile, è quello il momento di preoccuparsi. La massima di Mimir tornò per un istante alla sua memoria. Unico pensiero lucido prima della rabbia. Quello è un ringhiante La pagherai, dannato mago! gridato verso Constantine.

La guardia reale lo caricò, ma Gunnar fu pronto a trasformarsi e in un turbinio di artigli e zanne, fu pronto a restituire colpo su colpo. Ma questi non dovrebbero essere i buoni?! Fott**i aasimar...

@DM

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Osymannoch l’Inatteso

Che idiota: gli sarebbe convenuto aspettare dopo l’attacco dei reami inferiori piuttosto che adesso. Oppure aspettare fossimo andati via per accusarci della morte del Re. Quanta stupidità.

Il lich era estremamente scorato dalla piega che gli eventi avevano preso. Fece un leggero passo in diagonale, il giusto per sfuggire momentaneamente alle attenzioni dell’aasimar, prima di puntarlo con la mano per iniziare a prosciugare lui e tutti i suoi compagni.

Dopo, osservò l’arcimago con un sospiro e lo indico. Chissà se il dito della morte avrebbe funzionato oppure no.

@master

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Maxillium Nairdal

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Bainzu Doddore

@dm

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Celeste Borealis(Umana Elocatrice)

Una notte di sonno.. Una vera finalmente! Senza schiamazzi, gridi, festini ed orgie abusive.. Quella sensazione di aver nuovamente le battirie cariche per il giorno a venire, o nel caso della Borealis la magia che le permeava nel corpo e nelle vene. Una colazione con un goccio di latte ed una brioche per poi avviarsi verso quella pericolosa spedizione, consci del pericolo e delle possibilità di riuscita.. 

Bhe.. Come al solito i guai non arrivano mai soli, perché Constantine, dall'alto del suo piano geniale.. Ha ben pensato di sottuvalutare i Guardiani per poterli uccidere con facilità e derubarli del Bastone della Rovina, ceduto dal sovrano in buona fede. Appena il momento di sguainare l'alabarda che.. Ma che?? L'eroina si ritrovò risucchiata in un portale e condotta in un desertico lambirinto, un trucchetto da mago, per tenerla confinata lontana dalla battaglia.. Avete fatto i conti con l'albina sbagliata.. Gli occhi della Borealis s'illuminarono di un azzurro cocente, per poi frangere tempo e spazio in una solo volta per cercare di tornare nel pieno dello scontro.

X DM

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DM

Con Sophia e Celeste assenti, la situazione parve fin da subito ardua per i Guardiani Planari, sebbene Gunnar fosse pronto a guidare la carica contro gli aasimar armati di asce che si gettarono su di loro in preda alla più cieca rabbia sanguinosa. Il combattente orso si espanse, come a voler far vedere loro chi fosse il combattente più pericoloso nella zona e i suoi artigli e le zanne non ebbero difficoltà ad affondare nei corpi nemici. I sevikim, tuttavia, dimostrarono fin da subito una resistenza al dolore fuori del comune, superiore a quella di qualunque comune mortale. Fu ben presto chiaro perché essi fossero tra i combattenti più forti di Garwyth e perfino gli incantesimi e i colpi di pugnale di Maxillium, di solito così precisi nel mietere vittime come era accaduto alla Fortezza dei Diecimila Passi, non furono in grado di causare vittime. Non che le ferite non venissero scavate, anzi: tagli, contusioni e ustioni marchiarono ben presto i corpi pieni di cicatrici di quei combattenti, ma pure le ferite più orribili sembrarono fermare la loro avanzata, anche quando essi furono costretti a gridare come un sol uomo, sotto la tortura prosciugativa perpetrata da Osymannoch. In tale scenario Constantine latrava ordini Colpiteli più forte, tagliategli braccia e gambe! berciò, nella forma del più perfido solar che fosse mai stato avvistato Il Bastone deve essere m- AH! gridò, assaltato da Bainzu e dal suo tentativo di spezzare la magia che lo teneva in tale posizione. Ma se Constantine non era certo il tipo di mago che si trovava alle feste per bambini e le sue difese, come una muraglia millenaria, furono appena scalfite dal druido. Fu allora che Celeste fece il suo ritorno e, come ella aveva spesso abituato, lo fece con un gran boato e tanto rumore, palesandosi alle spalle dell’Osservatore del Cielo e trafiggendolo al petto con la sua alabarda, sollevandolo per aria e scagliandolo per terra UAO!!! gridò il mago, in un misto di sorpresa e dolore, per poi sollevare le mani mentre Celeste incombeva su di lui Possa la tua famiglia mescolarsi con i demoni! maledì, prima di vedersi mutilati le mani ed essere alleggerito della testa.

A quella vista, perfino Constantine perse la sua baldanza, dando subito ordine ai due arcieri di gettarsi sulla Borealis Andate su quella orrenda creatura, presto! No, idioti! Non l’orso, quella con i capelli bianchi e le viscere di Romuald sugli stivali! berciò. Gli aasimar eseguirono spietatamente l’ordine, mentre nel cuore dello scontro il dramma avvenne. Se Gunnar riuscì a tenere saldamente tra gli artigli un sevikim ruggente di rabbia, altri tre ulularono come lupi mentre colpirono le barriere cinetiche e le protezioni magiche del barbaro, scavando ferite in un cozzare di metallo e magia talmente assordante da poter essere udito a chilometri di distanza. Maxillium, ad onor del vero, si protesse come un leone, arginando da solo ben tre avversari in una volta prima che le asce abbattessero il suo corpo, scavando un taglio all’addome da cui egli perse le viscere, recidendogli quasi del tutto il braccio sinistro e spezzandogli quattro costole con un colpo che perforò la sua cassa toracica all’altezza del polmone destro. I tre suoi assassini urlarono di trionfo, sporchi del sangue del cacciatore di taglie e le armi puntate ora contro i più anziani del gruppo Non vi preoccupate, raggiungerete presto il vostro amico annunciarono. Ma se Bainzu fu subito servito da un quarto aggressore, che lo ferì alla schiena mentre egli arretrava, Osymannoch fu preso di mira da un raggio nefasto scagliato da Constantine, planato attorno allo scontro. L’empio assalto dell’arcimago colpì il lich facendolo esplodere e lasciando dietro di sé solo i resti e le proprietà dell’Inatteso Abbattete quei folli e poi gettatevi su quella cagna, presto! incitò Constantine Non potrà resistere a tutti voi! Avanti, prima che torni pure quell'altra! ringhiò.

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Sophia Zhuge

@DM

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Bainzu Doddore

Il tradimento di Constantine, benché a sorpresa, non sconvolse più di tanto il druido: se c'era una cosa che in quest'ultimo periodo non aveva abbandonato l'animo dei Guardiani era la sfortuna, e nulla lo poteva presagire meglio della felice accoglienza e benevolenza di un uomo di cui nulla sapevano. In un attimo la situazione, già non felice, si tramutò in orrenda, con Celeste e Sophia sparite; pochi secondi dopo, nell'impeto del primo cozzare di lame, Max e Osymannoch le seguirono, l'uno polverizzato, l'altro affettato come un arrosto. Il ritorno ultrarapido di Celeste a limare le fila nemiche fu accolto più che bene da Gunnar e dal vecchio druido, anche se la situazione era veramente brutta: il combattente orso stava fronteggiando troppi avversari tutti insieme, e presto anche Bainzu sarebbe stato accerchiato se non si fosse deciso a liberarsi di qualche ostacolo. Resisti solo un attimo, Gunnar. Adesso ti do una mano, aspetta solo un istante gridò facendo un passo lontano dall'avversario e pregando in cuor suo, per una volta, che i loro nemici fossero corrotti fino la midollo, così che la magia che aveva in mente potesse rivelarsi in tutta la sua potenza. 

@dm

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Gunnar Artigli di Sangue

Gli avversari si rivelarono più duri del previsto e il barbaro, con uno di essi stretto tra gli artigli, venne subissato di colpi dal resto dei sevikim. Vedi cosa ci guadagnamo ad ostinarci a fare del bene gratuitamente?! Udì il commento acido tra un fendente d'ascia e l'altro. Asciate in faccia dagli aasimar. Bella roba, ca**o!

Celeste ricomparve, ma subito dopo Max e Osymannoch caddero. Quand'è che impariamo il teletrasporto come quell'altra? Sentì le parole di Bainzu dietro di lui, ringhiò in segno d'assenso e attese il momento giusto per continuare a mordere e squartare.

@DM

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Edited by Cuppo

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Celeste Borealis(Umana Elocatrice)

L'elocatrice non ebbe il tempo di pulirsi gli stivali che i primi scagnozzi di Constantine si precipitarono su di lei, riuscendo a ferirla lievemente, ma abbastanza da farla preoccupare.. E le preoccupazioni si rivelarono fondate quando dall'altro lato del campo vide accasciarsi la figura di Maxillium sotto i molteplici colpi dei Sevikim. NO! Max.. GrRrr.. Allontanatevi pagliacci! L'elocatrice costretta ad un combattimento serrato fu comunque più fortunata di Osymannoch il quale si ritrovò sbricilato da un raggio partito dall'arcimago doppiogiochista Constantine. OZ! La situazione era critica e Sophia non era ancora tornata dalla dimensione prigione.. L'unica possibilità pareva esser Bainzu che sembrava star intessendo uno dei suoi incanti (con spesso effetti collaterali sui Guardiani), ma che in questo caso avrebbe ribaltato le sorti dello scontro.. Okay vecchio pazzo, scommetto su di te! L'elocatrice volse dunque lo sguardo a Constantine. Pensi questo di me! Allora aspetta solo un secondo zucchero! Per poi capitargli dinanzi ricoperta di melma nera salvo i capelli bianchi, quattro tetacoli e gli occhi completamente bianchi.. Insomma come la Furia Bianca!

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Edited by Organo84

  • Autore
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DM

X Sophia

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C’era aria di festa a casa del giovane Martin, che compiva cinque anni. Circondato dalla famiglia, dai suoi amici e dal resto delle persone che amava, egli era al centro dell’attenzione e di un coro di Tanti auguri a te! un’occasione di divertimento e piacere, che era giunto al culmine con il celeberrimo Esprimi un desiderio e soffia sulle candeline! decantato dal padre. Ciò che nessuno si aspettava, dopo che anche l’ultima candela fu spenta, fu la comparsa di un immenso ragno demoniaco nella stanza, stridente di ferocia e dalle fauci spalancate pronte ad attaccare quella dozzina di persone riunite. Grida di terrore si levarono dalla casa in cui era giunta Sophia Zhuge, mancando il bersaglio sperato nel deserto di Loshim di appena 700 chilometri di distanza.

Se anche gli dèi fossero ancora esistiti su Garwyth, di certo se ne sarebbero andati a seguito degli improperi che i sevikim lanciarono quando furono privati della vista e dell’udito. I soli due che furono esclusi da questo procedimento, intenti a tentare di privare Celeste della sua testa, si videro aggrediti da Gunnar, che rotolò via dai suoi aggressori, i quali levarono le asce per colpire… il nulla! Il drappello riunito in quel settore, calpestando il corpo di Maxillium e le ceneri di Osymannoch, intonarono a gran voce svariate ipotesi sul mestiere che doveva aver svolto la madre di Bainzu in vita, percuotendo l’aria dove egli si trovava ma non riuscendo a colpire il druido ora incorporeo.

Dal canto suo, Celeste fece una rapida capatina tra i morti per poi proiettarsi al di sopra di Constantine Ma che diavolo? esclamò, colpito e trafitto dalla alabarda della Borealis e incapace di reagire se non con un maldestro pugno, che la elocatrice deviò con i suoi tentacoli prima di avvilupparli al collo, alle braccia e al busto del mago Grrrrrr…. Maledetta! Verrà il giorno in cui me la pagherai per esserti intromessa nei miei piani! ringhiò prima di assumere la forma di un gigantesco ragno demoniaco, un bebilith e assumere una forma traslucida prima di scomparire nell’aria in uno sbuffo di nebbia bluastra. Constantine era sparito dai tentacoli di Celeste! Il rumore sordo di carne contro metallo testimoniò però come lo scontro fosse ancora nel vivo sotto di lei, con Gunnar che fu trafitto due volte al petto dalla scure di uno degli aasimar moicani, mentre l’altro si trovò l’ascia bloccata dagli artigli del coraggioso combattente orso.

Riepilogo

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