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Inviato

Esatto. Ma a me pare che l'articolo parlasse, infatti, di giocare a catch non alle World Series della MLB. Anzi, da qualche parte Justin dice che spesso usava il suo open table per reclutare giocatori secondo lui adatti per campagne che prevedevano un gioco più profondo.

Ma forse tu stai dicendo che con AW ogni partita, open table o meno, ha lo stesso livello di immedesimazione, narrazione e vattelapesca? Questo sarebbe interessante.

Detto questo, breve OFF: io mi prenoto per giocare ad Apocalypse World se ti fa piacere. Ho comprato il manuale, l'ho letto e sono davvero curioso di provare.


Inviato
8 minuti fa, Ji ji ha scritto:

Riguardo alla curiosità su AW, si può ben decidere di fare un gioco più episodico. Il fatto che il gioco sia centrato sui PG e non sulla trama dell'avventura è un elemento che aiuta l'open table. Se dei miei quattro giocatori oggi ne mancano tre e ci sono due new entry, funziona benissimo. Hai presente quelle puntate nelle serie TV dove, per un episodio, ci si focalizza su un personaggio secondario, mostrandoci il suo mondo nel dettaglio e inserendo dei comprimari ad hoc? Ecco.

E pensare che io la vedo in maniera opposta: gli open table beneficiano più del mondo di gioco e dell'ambiente (estetica, tematiche, contesti sandbox/episodici ecc...) che dei personaggi, che cambiano di volta in volta (quindi poco puoi costruire su di essi, anche per via dell'esiguo tempo per prepararli). Ma ripeto, non ho esperienza con open table di giochi Pbta e quello che sento è motivo di ispirazione. A me per esempio due cose frenano: l'importanza che ha la Prima Sessione nei Pbta (che capisco non sia necessaria, ma è sicuramente uno degli aspetti più importanti, a cui è dedicato sempre un capitolo intero) e la compilazione dei libretti tutti insieme al tavolo, con la condivisione degli input. Due cose che non possono esserci in un Open Table (es. ad una sessione solo due giocatori su 5 sono nuovi).

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Inviato (modificato)

Credo, @Ji ji, che Il punto di The Alexandrian sia che un dungeon (mega o non mega) non è sempre, di per sé, adatto all'open table: bisogna, appunto, adottare alcuni specifici accorgimenti, tra cui ad esempio l'assunzione che a fine sessione il gruppo torni sempre alla base (perché ovviamente, come hai detto, i personaggi non possono cambiare spuntando dal pavimento di una stanza).

Quello che hanno detto, mi pare, @bobon123 e @Assalon, e che non ho esperienza sufficiente a confermare ma mi sembra molto ragionevole, è che anche per altri giochi (sia come sistema, es. AW vs D&D, sia come tipo di giocata, es. hexcrawl "West Marches" vs. dungeon) esistono diversi modi per configurare la giocata affinché sia più o meno compatibile con open table.

Finché guardiamo "IL megadungeon" come se fosse una cosa monolitica, assoluta, che prescinde dalle procedure di gioco in cui è inserita, sarà molto difficile confrontarsi. Credo che il merito di questi articoli sia proprio che non ha senso chiedersi se il megadungeon sia o non sia adatto all'open table, ma piuttosto come si può fare un megadungeon (o un hexcrawl, o un narrativo) adatto o inadatto all'open table.

Modificato da Bille Boo
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Inviato

Un altro punto che secondo me dovresti considerare @Ji ji (e mi scuso se ho dedotto erroneamente che questa cosa ti sia sfuggita) è che non è assolutamente scontato che ci sia sempre un nucleo di giocatori fissi al quale di volta in volta affiancare comparse. Magari fai 5 sessioni con giocatori tutti diversi di volta in volta. 

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