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[PbF Maztica] - La Piuma e l'Artiglio


Samirah

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Inviato

Chitlacan si ferma per un attimo, il tempo necessario a puntare l'indice della mano destra verso l'essere invisibile, pronunciando una preghiera a Qotal. Un altro raggio di luce incandescente cerca di colpire il fuggiasco. Appena terminato Chitlacan riprende ad avanzare rapido per raggiungere il pugnale


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Inviato

Ancora una volta il potere sacro di Qotal si incanala nel corpo del suo servitore per contrastare il nemico insidioso che si sta allontanando col prezioso bottino.

In un lampo di luce, il pugnale cade a terra, poco lontano da Oxizotl.

Inviato

Non sapendo se la "cosa invisibile" possa o meno riprendersi in fretta, decido che è fondamentale recuperare il pugnale, quindi cerco di raggiungerlo per prenderne possesso, ignorando nemici visibili e non.

C'è sempre tempo per inseguire i nemici fuggiaschi.

  • 1 mese dopo...
Inviato

"la situazione è gravissima, dovremo stare pronti a difenderci ad ogni passo. Dobbiamo sbrigarci a raggiungere la nostra meta o rischieremo prima o poi di perdere l'artiglio! Qualcuno è ferito?" chiedo dirigendomi verso Ox e Teoxipac.

Inviato

Mentre nuvole nere si addensano nel cielo, le frenesia del combattimento scompare in pochi secondi.

Attorno a voi non c'è più nessuno, mentre la pioggia comincia a lavare pietosamente i cadaveri dei caduti.

Il pugnale è di nuovo in mano vostra e il viaggio non è ancora terminato.

  • 2 settimane dopo...
Inviato

"concordo... però prima ritengo giusto scavare una fossa e metterci i corpi. Anche se nostri nemici e seguaci del malvagio Zaltec meritano in ogni caso il rispetto di una degna sepoltura. Compreso anche l'assalitore invisibile che ha cercato di strapparmi il pugnale. "

Inviato

"cercheremo un qualche abbassamento del terreno e ricopriremo il tutto facendo una pila di roccie. Anche se malvagi, preferisco non lasciare i loro corpi in balia delle bestie. Non abbiamo molto tempo, lo capisco, ma la strada che Qotal ci esorta a percorrere è verso il bene..."

  • 2 mesi dopo...
Inviato

Nonostante la fatica e la tensione dello scontro, imbracciate le vostre ultime forze per dare una sepoltura a coloro che hanno tentato di porre termine alla vostra vita, perdendo invece la propria.

Il lavoro è lungo e sfibrante per i vostri muscoli contratti dallo sforzo e non vi rimane altro da fare che attendere il giorno seguente per rimettervi in marcia, pronti ad affrontare altri tre giorni di cammino attraverso la foresta.

Dopo l'estenuante viaggio, raggiungete infine il villaggio di Oratlas, al tramonto di una giornata piovosa in cui oscure nuvole scaricano continui e violenti scrosci d'acqua. Quando entrate nel villaggio, la gente sembra essere schiva ed evitare di mettersi sulla vostra strada. Addentrandovi nella via principale notate un'atmosfera pesante. Molti occhi sono fissi sulla vostra compagnia, minacciosi, finché un gruppetto di gente non si pone di fronte a voi, bloccandovi. Uno tra i primi, un omone con un grosso maca in mano, fa due passi verso di voi.

"Chi siete e cosa volete?" vi domanda con voce imperiosa.

Inviato

Cerco di assumere l'atteggiamento più cordiale possibile nonostante la fatica del viaggio che mi ha provato molto.

"Siamo solo viandanti in cerca di un riparo da questa incessante pioggia. Non avete nulla da temere da noi, veniamo in pace nel nome del benevolo Qotal, che ci accampagna ad ogni passo. Certo sono tempi duri ma un'accoglienza così ostile non mi sembra normale, ditemi amici, avete avuto problemi con degli stranieri? Possiamo fare qualcosa per darvi aiuto e ripagarvi dell'ospitalità che non vorrete certo negare a un gruppo di persone stanche, bagnate e infreddolite?"

Inviato

L'uomo, insieme al gruppetto di una decina di persone che si sono accostate a lui, sembra farsi ancora più minaccioso.

"Proprio tu, portatore di maledizioni, osi farti avanti? Vattene via! Qotal ci ha maledetti!"

Una voce si alza dalla piccola folla: "Morte al sacerdote!", e altre le fanno coro.

Inviato

Mi piazzo davanti al sacerdote, per nulla contento della piega che stanno prendendo le cose. (Siamo appena usciti da un duro scontro e veniamo da tre giorni di marce forzate, il mio umore non è dei migliori)

"Non fate un passo! Volete versare il sangue di un benevolo sacerdote quando siete circondati dal male? O siete tutti sporchi fedeli di Zaltec?"

Inviato

"Stai tranquillo Ox, riponi le armi se non sono assolutamente necessarie. Qotal è un Dio benevolo, non ha mai maledetto nessuno che non fosse un seguace del malvagio Zaltec. Se devo farmi carico di questa colpa, del male che affligge il vostro villaggio lo farò, accetterò il vostro giudizio. Credo però sia mio diritto sapere di cosa sono accusato nel nome del mio Dio. Come potete vedere sono qui di fronte a voi, non impugno armi e non sto recitando preghiere, non posso nuocere a nessuno mentre mi raccontate cosa è successo"

Inviato

Nonostante il tentativo a parlamentare, il gruppo si fa visibilmente più aggressivo.

"Ve lo ripeto un'ultima volta", esclama l'uomo. "Girate i tacchi ora oppure non avrete più l'opportunità di andarvene con le vostre gambe!"

Nel frattempo si avvicinano silenziosi e con le armi in mano una mezza dozzina di Cavalieri del Giaguaro, riconoscibili per il mantello in pelle di giaguaro, evidentemente decisi a dare man forte agli abitanti del villaggio.

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