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Inviata

@Daimadoshi85 @MattoMatteo @L_Oscuro @ilTipo

NdM: topic di gioco per la seconda avventura della nostra banda di canaglie preferite; solite regole da pbf e classico tono scanzonato come nell'altra avventura

Sono passate alcune settimane da quando il gruppo inviato a trovare, e recuperare, il tesoro del Bigatto è tornato. I prodi avventurieri hanno trovato i compagni intenti a piangere le loro possibili morti, alla maniera delle Canaglie: il grosso letto di Prosciutto era stato adibito a giaciglio comune per donne ed uomo, gli averi meno nobili lasciati indietro tirati a sorte, ed in generale i quattro erano già stati rimpiazzati dai primi idioti a disposizione. Passato il momento di smarrimento, però, i quattro sono diventati gli eroi della Banda, che ha poi provveduto e a farsi perdonare per l'uso, assolutamente lecito per loro, di oggetti e locali, e ad usare al meglio il denaro così sudato

Dopo qualche settimana di festa, del tesoro del Bigatto resta il ricordo e qualche moneta, anche se per la prima volta da quando siete nella Banda il Covo ha finalmente la nomea di Catapecchia (prima era un "buco di quattro assi e due mattoni"), e nessuno di voi ha avuto la pancia, o il letto, vuoti per gli ultimi giorni.

Ad ogni modo, il vostro capobanda ha ben pensato di rimpinguare il tesoro. Prosciutto e Gasparino si ritrovano davanti al grosso, glorioso, puzzolente e fetente (in tutti i sensi), Manesco delle Sganasse, che senza stare a perdere troppo tempo spiega la situazione Ce servono sordi, e tanti. Punto e annamo avanti. Ora, Vieri 'ho già mannato a far danni, Malacoda nun se sa' 'ndo se 'mboscato. Quindi, ve prendete 'sti due, che se so' offerti volontari indica Guriut e Fernando ecco che dovete fa': ner bosco della Merlamorta ce sta un villaggio, er villaggio se chiama Borgoratto. Quelli de Borgoratto me devono fior de monete pe... pe... nun me ricordo perché, ma c'hanno un debito con 'sta banda. Annate lì e fateve paga. Domande, dubbi, obiezioni? dice, scrocchiando le dita alle mani grosse come la testa di frate Prosciutto   

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Fernando Guglielmo Rodrigo Ramon, Principe de Mendoza

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Un gatto lupesco tigrato con due stivali spaiati e un cappello a tesa con piuma. 
Fernando Guglielmo Rodrigo Ramon, Principe de Mendoza è un gatto lupesco che mostra con orgoglio le sue origini Altomagne o dell'Oltre Frangia, che questo sia vero o no lui continua a parlare con un lieve accento straniero. Alla continua ricerca della sua vecchia amica, Rosita, ha deciso di unirsi a una cricca con l'intento di cercarla. Ogni tanto continua a aggirarsi tra i cortili delle fattorie, cercando di vedere se Rosita non si sia nascosta dal contadino vicino (che è sempre più verde). 

 

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"Io una domanda la tendrìa, capo..." esclamo col mio tono roco, annusando un po' schifato l'aria "Chi dovemos buscàr a Borgo Ratòn? El borgomastro?"

 

Modificato da Daimadoshi85
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Gasparino lo Zuzzurro

"No no, ma qua' domande e dubbi..."

Dico mentre osservo con attenzione le grosse manone del capo.

"Ora pro nobis, busilli busillisi, pecunia non olet e date al Cesare quel che è di Cesare, no?"

Poi parla il gatto, e salto sul posto.

"Ah. Ma all'anema! Mo me veniva 'na cosa! Io pensavo che eri nu famiglio... Tu parli, pure!"

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Guriut il barbuto

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Guriut è un selvatico abbastanza avanti con l'età, con capelli neri brizzolati e una barbetta bianca che risale subito all'occhio. Veste come un monaco con indosso un grande numero di patacche come monili e croci di scarso valore che a detta sua sono benedetti. Si è unito alla banda per proseguire il suo lavoro di santone( anche se in realtà è per nascondersi dalle vittime delle sua cialtronerie)

Capo c'ho na domanda. Sti sgargiulli di Borgoratto so solo poveri villici o anno' qualcuno a protezione?

Aspetto una risposta guadandomi intorno, sopratutto in direzione del gatto

Sto felino tutto agghindato parla, che ha avuto la benedizione di Silvestro, u patranu dei gatti?

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Frate Prosciutto

Alzo a malapena un sopracciglio, vedendo e sentendo il gatto che parla.
"Ah Gasparì, ma davvero dopo l'omo diventato ciuco, te spaventi pe' così poco?"
Poi guardo Manesco.
"Se quelli de Borgoratto... che, con un nome così, sarà 'na vera topaia!... fanno finta de nun ricordasse, potemo alzà le mani, o preferisci un'approccio più fine?"

 

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Avete presente quella specie di Bud Spencer formato "mezzo-gigante" (per dirla alla "Dark Sun"), a destra nell'header del pbf? Ecco, quello sono io!

 

Modificato da MattoMatteo
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Fernando Guglielmo Rodrigo Ramon, Principe de Mendoza

"Omo in ciuchino? hrhrhrrr..." ridacchio e faccio fusa a queste parole "Que malasuerte! Hihihiii...Non vorrete mica dirmi ch'es la primera volta che conoces un gato lobo?"  

Mi rivolgo a Manesco delle Sganasse "Donde viven estos? Que se meravigliano di un gato parlante, con le marionetas che si muovono y hablano?"

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Gasparino lo Zuzzurro

"No no... Ma quand maje... Quando mai. E che problema c'è? Gatti, cani, marionette. Ho un amico pantegana, sapete?

E che mi avete preso alla sprovvista, ecco... Non ci avevo fatto... caso. Ecco!

Mica scendo dalla montagna, io!"

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Fernando Guglielmo Rodrigo Ramon, Principe de Mendoza

Alle parole di Gasparino sull'amico pantegano lo fisso con sguardo predatore aprendo gli occhi a palla, le pupille dilatate, pronto a un ipotetico balzo sulla preda preferita. "Es...Muy amigo con la rata?"

Il mio sguardo si incanta in un'ipotetica bilancia tra un ratto oggi o un borgo di ratti domani, leccandomi le vibrisse.

Spoiler

Ho cercato come si dice pantegana in spagnolo.

pantegana
\pante'gana\ [sf] rata de alcantarilla.

 

...è un nome bellissimo per una pongazza orribile 🤣

 

Modificato da Daimadoshi85
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Gasparino lo Zuzzurro

"Eeehhhh..... Sì, cioè..."

E mo a questo che gli dico? Io manco lo conosco un topo omine...

Poi vedo lo sguardo famelico, e ne riconosco gli intenti.

"Sì, sì... Abbastanza, cioè. Ma sta ad Apollonia. Cioè, vicino Apollonia, in provincia diciamo. Dalle parti di Malevento, roba di streghe, diciamo..."

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Ce dovrebbe sta’ un borgomastro, forse. O un balivo o ‘na roba simile, ‘nsomma, uno che comanna ce sta pe forza. Alle brutte metteteve in piazza e urlate Urpieorbe. Nun c’annate troppo pesanti, nun date foco a tutto e nun ammazzate troppa gente; vojiamo i sordi, no tutti i birri del circondario fori dalla porta 

Dopo aver risposto alle vostre domande, con l’euforia di un maiale che deve farsi il bagno, Manesco attende che voi vi leviate dai… partiate per la vostra gloriosa impresa. Ma la discussione tra Fernando e Gasparino dura abbastanza perché voi assistiate ad una dimostrazione della “diplomazia Maneschiana”: Gasparino si trova il sedere ripetutamente percosso dallo stivale del capobanda, abbastanza forte da farlo volare dritto fuori dalla porta; Fernando viene acchiappato per la coda, fatto roteare un paio di volte ed infine lanciato con eleganza dritto sul capo del compagno 

Annate a vede sorci e sorce ‘ndo ve dico io! Voi c’havete le gambe, o ve serve ‘n’aiutino? commenta soddisfatto Manesco, facendo uscire anche Prosciutto e Guriut. Poco dopo, accompagnati dalle urla e dagli incitamenti della banda, partite a cavallo verso la vostra destinazione 

Peccato che le indicazioni di Manesco siano precise quanto quelle di un ubriaco cieco, ed in capo a due giorni siete belli e che a corto di indicazioni, visto che Borgoratto non si trova su nessun cartello, e che nessuno pare lo abbia mai sentito nominare. Un pelo affranti dalla cosa, e temendo le manate che vi aspettano a tornare a mani vuote, arrivate all’ennesimo paesino (quattro case, un pozzo, un “coso con campanile” che potrebbe essere la chiesa), dove un’insegna logora a forma di cappio ha scarabocchiato sopra “Al Paiolo dell’Impiccato”. Potrebbe essere una locanda, almeno a giudicare dai due uomini che stanno vomitando e bevendo davanti alla porta 

Modificato da Voignar
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Fernando Guglielmo Rodrigo Ramon, Principe de Mendoza

Faccio un balzo dopo essere lanciato da Manesco per la coda, con le zampe e gli stivali sulla testa di Gasparino. Emetto un miagolio acuto infastidito e soffio verso il capo, con la coda gonfia e gli artigli alzati...Ma basta uno sguardo del capobanda per abbassare la coda e nascondere le zanne in un mugolio.

Partiamo a cavallo verso questo imprecisato luogo, ma dopo pochi giorni ci rendiamo conto che non abbiamo idea di dove stiamo andando, e scegliamo il paesello con la locanda (se è una locanda) col nome più inquietante che possa esistere in tutto il Regno. 

"Estamos seguros de esto...posto?" Annuso l'aria, pregna del vomito dei due uomini. "...No me gusta."

 

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Frate Prosciutto

"A li mortacci a Manesco... che minchia di indicazioni c'ha dato? Ancora nu poco, e c'artruvamme in Catai!" dico, mentre lo stomaco mi brontola.
La vista di una locanda mi rinfranca, facendomi ignorare i due vomitatori.
"A micè, nun fà tanto 'o schizzinoso... se quà se magna e se beve, che ce frega del resto?"
Sposto bruscamente i due ubriachi  davanti alla porta, e mi fiondo dentro, ansioso di riempire lo stomaco con cibo e alcol.

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Guriut il barbuto

Er prosciuttone ha ragione! Magnamo, beviamo e divertiamoce. Se gli dei vogliano troveremo informazioni su come raggiungere sto Borgoratto che piace tanto a u' gatt'

Dico mentre entro nella locanda.

Inviato

Fernando Guglielmo Rodrigo Ramon, Principe de Mendoza

Annuso ancora l'aria schifato, guardandomi intorno, emettendo un lievissimo ringhio gutturale di sottofondo. Entro infine nel Paiolo dell'Impiccato, dietro a tutti.

Inviato

Gasparino lo Zuzzurro

Quando il gatto mi piomba in testa, quasi mi scordo il dolore al culo per i calci. Quasi.

Promemoria: non discutere mai di niente davanti al capo. Mai!

Quando poi ci perdiamo, mi appunto mentalmente.

Promemoria numero due: non fidarsi mai delle indicazioni del capo. Mai!

"In verità, in verità vi dico. Ci siamo persi come anime peccatrici, tanto vale allora entrare qua dentro e vedere di ritrovare la retta via.

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Scansati i due, entrate in quella che si rivela essere la madre di tutte le bettole: assi di legno inchiodati alla meno peggio, in una parodia di tavoli, sono assediati da gentaglia dall’odore “rustico”, che chiaramente vede il bagno ancora meno di tutti voi messi assieme

Cameriere, ognuna armata di vassoi carichi di boccali, attraversano la stanza schiavando con eleganza ed esperienza manate e occhiatacce

da qualche parte un gruppo di persone meno ubriache pare giocare a carte; mentre nel camino un ragazzo gira un pezzo di carne di cui non capite la provenienza; in piedi su una sedia, in un angolo, un tizio dal costume variopinto, con vari gradi di marron fango, violenta un mandolino tirando fuori ululati degni d’un gatto addolorato (Fernando può confermare)

nessuno pare far caso a voi, almeno fino a quando l’unica cameriera carina, con una massa di capelli rossi sul visino da ventenne, non vi fa cenno di entrare, sorridendovi. Ecco, adesso avete tutta l’attenzione della clientela

E state sulle p***e a tutti 

Inviato

Frate Prosciutto

'Almeno 'na cameriera carina stà topiaia ce l'ha... mo vedimme comme stanno messi a cibo e bevande...'
"Guagliuncè" dico alla giovane "stamme a murì de fame e de sete, portace quarcosa prima che cadimme stecchiti!"
Detto questo mi siedo sulla prima panca che sembra abbastanza robusta da sopportare il mio peso.

Inviato

Fernando Camillo Martino Edoardo, conte de Mendoza

"uuuuh" esclamo, stringendo i denti ascoltando il tizio col mandolino "Devono avergli appena tolto los conchas...." 

Mi liscio il pelo e tolgo il cappello davanti alla cameriera, ammiccando"hola... Belessa. Tienes cerveza?" 

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Inviato

Guriut il brabuto

Mi siedo allo stesso tavolo dei compagni e poi ordino alla cameriera

Portate le specialità locali, come la carne che sta arrostendo quel guaglioncello e poi vino, tanto vino


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