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Ambientazione


Bartimeus

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Tor Aread.

Forte militare in età imperiale, Tor Aread è sopravvissuto come modesto villaggio fortificato nel vasto Occidente, nella regione del Tormar.
Il villaggio sorge su un complesso collinare nei pressi del Fiume Ront, in prossimità di una vecchia Via Imperiale ormai priva di manutenzione e piuttosto danneggiata. Risalendo il fiume verso Nord si può attraversare un bosco che sta ricrescendo e riconquistando la zona dopo secoli di sfruttamento da parte dell'Impero; al limitare occidentale del bosco sorgono le rovine di un vecchio villaggio abbandonato e che diverrà parte del bosco tra un secolo o due, se l'avanzare degli alberi non viene interrotto.
Dirigendosi verso Sud e seguendo le colline, invece, si arriva ai Monti Svatte, ricchi d'argento e dunque costellati di vecchie miniere (di cui solo un paio ancora in uso).

679862822_TorAread.thumb.jpg.10dcd68103cb049b2f642aa7ca1341c8.jpgIl villaggio conta poco più di 200 abitanti, di cui la maggior parte allevatori e contadini: la zona collinare infatti è costellata da campi e piccole fattorie che permettono alla popolazione di Tor Aread di vivere senza dover quasi mai avere contatti con mercanti o altri villaggi.
Non ci sono nè ricchi nè poveri a Tor Aread: la filosofia che accomuna e guida gli abitanti è quella del mettersi al servizio della comunità e del prossimo, motivo per cui non si vedrà mai un uomo vivere nel lusso mentre un altro mendica per strada.

Il villaggio, in posizione sopraelevata e fortificato con robuste palizzate, è costruito in modo tale che si debba percorrere una strada tortuosa e in salita per raggiungere la torre signorile (ossia la vecchia torre di guardia), utilizzata come ultimo baluardo in caso di necessità.
L'interno del villaggio è sostanzialmente diviso in tre zone: la piazza, le abitazioni e il tempio.
La piazza, che si trova di fronte alla torre, è il centro della vita del villaggio: lì si trovano un paio di botteghe e la capanna degli erboristi, ed è centro di ritrovo degli abitanti per discussioni e scambi. Allontanandosi di qualche passo dalla piazza si raggiunge tutto il complesso abitativo del villaggio, composto da case basse e costruite in legno; tra le abitazioni spicca l'unica locanda del villaggio, che potrebbe ospitare fino a una ventina di viandanti ma che invece è spesso vuota o quasi.
Infine c'è il tempio (ricavato nel vecchio magazzino), centro della vita religiosa del villaggio e amministrato da Su'Hol, l'unico sacerdote di cui Tor Aread dispone da oltre trent'anni.

A guidare ed amministrare Tor Aread e i suoi cittadini si pone la famiglia Rontoni, che ha reclamato il villaggio e il territorio circostante una decina d'anni dopo la caduta dell'impero. Il simbolo della famiglia, un martello che spacca un teschio bianco in campo rosso, rappresenta bene la lunga dinastia di combattenti e capi militari della famiglia Rontoni, sempre pronta a scendere sul campo di battaglia per difendere il villaggio e la sua gente da ogni tipo di minaccia.
Al giorno d'oggi ad amministrare la giustizia e a guidare le duecento anime di Tor Aread vi è Vitige Rontoni, succeduto al padre vecchio e malato (ma ancora in vita) pochi anni fa e da cui il villaggio si aspetta molto.

PNG

  • Dargar Maglionero: nano artigiano di grande bravura, è il fabbro di fiducia di ogni guerriero della zona e punto di riferimento per la fabbricazione di equipaggiamento militare per la famiglia Rontoni.
  • Su'Hol: mezzelfo, sacerdote del villaggio.
  • Folco: umano sulla cinquantina al servizio della famiglia Rontoni.
  • Nasshe Rontoni: umana, moglie di Vitige Rontoni. Investe parte delle ricchezze della famiglia nella produzione artistica locale e nel recupero di quella di età imperiale.
Modificato da Bartimeus
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Divinità.

La stragrande maggioranza delle divinità venerate al giorno d'oggi sono le stesse divinità del pantheon imperiale, ma in alcune regioni sono nati nuovi culti o sono cambiati gli appellativi e le caratteristiche di alcuni dei. Di seguito sono riportate le divinità maggiori venerate nell'ex territorio imperiale:

  • Sol. Simbolo imperiale e "padre" dell'imperatore, Sol è la divinità più importante fin dalla creazione dell'impero più di ottocento anni fa. Le leggende vogliono che il primo imperatore, Urabb I, fosse un avatar di Sol inviato sulla terra per portare pace e ordine.
    Sol è la divinità della luce, della purezza e del raccolto, e quindi venerato da tutta la popolazione, seppur in modi diversi: i contadini lo omaggiano sacrificandogli parte del raccolto, pregando per un inverno mite e per un ricco raccolto nella stagione a venire, mentre la gente di città compie grandi sacrifici, feste e rituali per purificare le anime dei peccatori e per preservare la città e gli abitanti dalle tenebre.
    Il simbolo di Sol - un sole dorato con nove raggi, in campo bianco o argento - può essere trovato facilmente in tutto il vecchio territorio imperiale su edifici ed insegne, ma anche su oggetti come libri sacri, armi e scudi.
  • Nox. Divinità della notte e della luna, Nox è venerato da chi agisce nell'ombra come spie, ladri ed assassini, ma anche da viaggiatori e marinai che si affidano al cielo stellato per orientarsi durante i propri viaggi. Nonostante venga associata alle tenebre, Nox non è una divinità malvagia ed anzi alcuni ritengono che sia il fratello di Sol, su cui veglia mentre egli dorme durante le ore notturne.
    Il simbolo di Nox è una mezzaluna d'argento in campo nero.
  • Silvanus. Patrono dei cacciatori e degli allevatori, Silvanus è la divinità associata ai boschi, alla vita selvaggia ed agli animali, a volte venerato anche dai viaggiatori qualora debbano attraversare terre selvagge o fitti boschi. Insieme a Sol è l'altra divinità maggiormente venerata dai contadini, che si affidano alla divinità per una crescita rigogliosa e per un buon raccolto.
    Silvanus ha due "facce": quella pacifica, buona del raccolto e della crescita, e quella aggressiva, feroce della natura selvaggia.
    Il simbolo di Silvanus è costituito da un albero le cui radici si intrecciano a formare la testa di un lupo, a simboleggiare la sua doppia natura.
  • Gladius. Divinità della guerra, Gladius è il patrono dei guerrieri e dei fabbri. Ogni guerriero timoroso degli dèi porta un suo simbolo con sé, pregando la divinità di concedergli coraggio e forza per sconfiggere ogni nemico debba affrontare. I fabbri venerano Gladius in quanto collegati al mondo militare, ma anche perché nella vita quotidiana presti loro parte della sua forza per produrre utensili degni della divinità del ferro.
    Il simbolo di Gladius è una spada conficcata in un incudine.

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