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Alexis cerca di addolcire, per quanto possibile, il proprio approccio, cercando una mediazione ed evitando la minaccia diretta che potrebbe far degenerare una situazione quanto mai tesa, con i cani pronti ad attaccare se liberati dal proprio giogo..

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"Allora proseguite diritti verso Sud, c'è un villaggio di taglialegna a una giornata di cammino, sempre che non vi perdiate nella nebbia...ma quelli sono fattacci vostri , così imparate a viaggiare di notte AHAHAHA!!!"

Il soldato sembra molto divertito, e probabilmente la risata contiene anche una forte dose di sollievo per non dover combattere qualcuno, e almeno per stanotte portare a casa la pellaccia. Vi dà delle indicazioni molto sommarie, ma almeno tiene a bada i cani con dei fischi specifici di comando e il loro ringhiare ed abbaiare vengono meno.

Con una direzione generica da seguire, un tempo di viaggio noto e una meta prestabilita -un piccolo villaggio di boscaioli-, potete incamminarvi con cautela ma a cuori rinfrancati..

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  • Il barbuto e quasi rinsecchito uomo, avvolto nelle sue vesti di un certo pregio, che quasi stonano con l'umido boschetto nel quale siete, trema alle parole di minaccia di Alexis, il cui sguardo truce

  • Donne accorrono a sorreggere il giovane Yan, che alla vista di casa si accascia a terra, abbandonato dalle ultime riserve di energia derivanti dalla disperazione e dallo sgomento per quanto accaduto.

  • Le creature incedono lente verso di voi, da quasi ogni direzione, tranne quella che si trova alle vostre spalle, dove scorre il ruscello. Non sapreste dire cosa sono; anche il druido, pur nella s

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Vi ricompattate girando al largo dalla miniera e dalle sue guardie.

Il viaggio alla ricerca del piccolo villaggio procede diretto in direzione Sud: ad indicare la via Vanesh, che con passo sicuro sembra ormai a proprio agio tra la nebbia di questi luoghi, che quasi pare diradarsi.

Ad un certo punto l'elfo riesce perfino a farvi posare i piedi su un sentiero molto battuto, anche da animali da traino e da piccoli carri: un ottimo segno, e un modo perfetto per risparmiare tempo!

La traversata avviene anche senza spiacevoli incontri: Mithralan tiene le proprie orecchie appuntite ben aperte, ed esclusi alcuni versi di animali selvatici in lontananza che vi destano preoccupazione, non vi imbattete in nulla di pericoloso: il Druido ogni tanto ferma il gruppo, fa rimanere tutti accovacciati in silenzio per qualche minuto, e poi proseguite certi di non incappare in alcunché di aggressivo..

Avete meno fortuna con Alexis, che si era incaricata di portare le poche razioni che il vostro piccolo gruppo aveva con sé: gallette elfiche da viaggio e qualche borraccia di pelle con acqua ormai puzzolente. Beh, pare che la sacca contenente il tutto sia stata dimenticata dalla Primordiale nei pressi della miniera, e ve ne siete accorti quando ormai la fame era tanta visto il passo sostenuto con cui Vanesh vi ha guidati..Mithralan se ne prosegue serafico e sereno: a quanto pare questo Druido non soffre la fame, né -sorprendentemente- la sete!

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Il vostro cammino, oramai lungo un sentiero semplice da seguire, e con le luci del giorno già alte da qualche ora (altro che una giornata intera: guardie smidollate!) sembra incrociare ciò che cercavate: siete al limitare di un bosco molto fitto, la nebbia è quasi completamente diradata, il sentiero proseguirebbe all'interno della boscaglia stessa. Tuttavia vi arrestate, perché avete di fronte a voi due uomini -non sembrano avervi notati- intenti a segare un grosso albero sul limitare della foresta, mentre cantano una canzone per rinfrancarsi dalla fatica o per sollevarsi il morale. Sono vestiti di qualche straccio, sono molto muscolosi e pelosi, e a poca distanza hanno parcheggiato un carro rudimentale ma solido, connesso ad un cavallo di una razza inusuale per voi, probabilmente autoctona di queste parti: testa molto corta, grande poco più di un asino, muscolatura impressionante, e manto striato come una tigre, nero e beige.

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Cosa fate?

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Vanesh

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Alexis Barbaro

"Cavoli ragazzi ho una fame pazzesca , ci fermiamo qui? Cerchiamo magari di cacciare o aspettiamo di arrivare in città? 

La guerriera si ferma a guardare la peculiare arma che possiedono i due boscaioli. 

"Quella'arma l'ho già vista" 

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Vanesh guerriero

Mi avvicino ai due uomini con aria pacifica, l'arma è coperta dal mantello. Mi faccio notare e mi rivolgo a loro.

Salve, siamo viaggiatori diretti verso sud, prutroppo abbiamo terminato le nostre scorte di cibo per questo vorrei farvi un'offerta... che ne dite di condivere le vostre scorte con noi? in cambio possiamo aiutarvi con il vostro lavoro.

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Mithralan, Elfo Druido Limitare della foresta - Prime luci del Mattino

Il viaggio è proseguito senza intoppi, se non per quanto concerne le razioni. Guardo i miei due compagni, deboli e stanchi, cercando di ricordare l'ultima volta che mi sono sentito così. Non riesco. Vi è come un cambiamento inesplicabile quando si superano le prove nelle Isole di Zaffiro, che di fatto cancella ciò che eri. Sono ancora un elfo, amo ancora il mio popolo, le sue canzoni e la sua storia. Eppure sento un inevitabile distacco da loro, ogni anno, ogni stagione. 

Respiro l'aria fredda ed umida, accarezzo l'erba ed allungo lo sguardo oltre la nebbia oramai diradata fino ad incontrare i Triandi, animali straordinari. Poche sono le creature arcaiche che si possono trovare al di fuori delle Regioni Arcane. ( Le Isole di zaffiro fanno parte di queste limitate zone di mondo dove la magia naturale ha preservato alcune razze oramai scomparse dal resto del continente. Conosciute ai Druidi vi sono Le Montagne Millenarie ed Il Mare di Rugiada.)

I Triandi sono piú vecchi della venuta dei nani e degli uomini. Dico indicando le bestie ai miei compagni. Si dice che non si stanchino mai e che si accoppino una sola volta nella vita, aspettando anche anni fino a quando non incontrano l'esemplare adatto a cui legarsi. Sono molto empatici e possono essere addomesticati solo da anime buone.

Concludo spostando lo sguardo sui taglialegna. Osservo la loro sega infierire sul corpo imponente ed impotente dell'albero. La via elfica insegna a curvare gli alberi con la magia o con la tecnica per creare rifugi e di raccogliere solamente i rami a terra, per questo mi sorprendo delle parole di Vanesh..chi é lui davvero mi chiedo, mentre violento la mia essenza per non intervenire contro quegli uomini. Sposto quindi di nuovo i mie occhi vibranti del mistico potere del mio ordine sui Triandi, cercando di carpirne l'essenza.

 

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"E del focolare il calor

rinfranca i nostri cuor

la vita allor sorride

e 'l destin ci arride!"

Il saluto di Vanesh interrompe i versi più ottimistici della canzone che accompagnava la fatica dei due boscaioli, i quali interrompono immediatamente il loro lavoro e volgono lo sguardo verso il vostro peculiare trio

"Co...cos...chi...cosa volete?!" esclama confuso uno di loro, mentre il secondo, barbuto e più anziano, butta un occhio in direzione del piccone da guerra orchesco di pregiata fattura posata accanto al carro. Le parole gentili di Vanesh, tuttavia, sembrano calmare il giovane e rassicurare il barbuto, che prende la parola:

"Sentite, non so chi siate ne cosa facciate da queste parti, stranieri: noi cibo ne abbiamo, lavoro da fare anche di più..se ci date una mano a sfrondare i rami più piccoli, caricare il carro, e a finire quando il sole sarà ancora alto, vi saremo riconoscenti per permetterci di tornare tra le nostre famiglie prima del previsto. E ora, spostatevi, che altri due colpi e quest'albero vi cade in testa!"

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Detto ciò, probabilmente per sentirsi più tranquillo, o per evitare sorprese sgradevoli, recupera la strana arma, esotica e sovramisura, e la ripone vicino all'albero che stanno abbattendo.

Dopo una trentina di minuti e qualche colpo con la sega, l'albero finalmente (tranne per il Mithralan, visibilmente irritato e ferito da questa barbarie) cade, sollevando un polverone quando colpisce la terra e scatenando la fuga di scoiattoli ed uccellini che lo utilizzavano come propria dimora.

"E ora aiutateci a sfrondare e a dividere per misura, che poi carichiamo...basta qualcosa di tagliente e tanta voglia di lavorare, ahahah...suvvia, tipo strano" si sta rivolgendo a Mithralan, "cos'è quell'aria triste?"

Il giovane invece sembra interessato ad Alexis, e le fa delle avances: "ehi...sei così muscolosa..mi ricordi un orco, ma hai lo charme di una di noi..da dove vieni, passerai qualche giorno al nostro villaggio o te ne vai verso la città?"

@Mithralan

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@Alexis

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@Vanesh

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Cosa fate? Li aiutate sul serio? Dialogate pure con loro e tra voi, se avete domande o considerazioni..

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Mithralan, Elfo Druido Limitare della foresta - Prime luci del Mattino

Quanto vive un uomo del sud? Cinquanta o settant'anni? Un goccia nel mare del tempo, ma nulla piú. 

Mi avvicino all'albero, poggiando una mano sul suo corpo rugoso, mentre ascolto i lamenti degli animali sfuggiti alla barbarie, ma che ora dovranno cercarsi un altro rifugio.

Questo albero avrebbe vissuto altre mille vite delle vostre e contribuito a questo mondo, in modi che voi non potete neanche capire. 

Dissi per poi posare i miei occhi vibranti del mistico potere druidico sul taglialegna.

Immagino tu sia fortunato, almeno oggi.

 

Parole minacciose e criptiche, prima di allungare il mio passo verso i cavalli, cercando di parlare con loro e capire qualcosa di più di quelle genti e quelle terre.

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Alexis barbaro 

"io ho questa ... può bastare?" disse la donna guerriero mostrando la spada, anche se l'occhio gli cade indubbiamente sull'arma orchesca , che sembra avergli catturato l'attenzione essendo di una fattura molto superiore rispetto a quella che ha attualmente. 

la guerriera cinerea non capisce i metodi di fare del giovane, molto probabilmente non sa esattamente cosa sono delle avances, ignora del tutto le domande del giovane per passare a qualcosa di più interessante. 

"devo lavorare, ho fame, molta fame, ma.. dove hai trovato quell'arma?" nel mentre si avvicina all'albero, staccando a mani nude i rami ancora attaccati e con la spada cerca di dividere il tronco in pezzi più piccoli. "da quando avete contatti con gli orchi? me ne farebbero una anche per me?" 

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Vanesh,guerriero 

GIro lo sguardo verso Mithralan, mi avvicino a lui, poggio anche io la mano sulla corteccia, gli rivolgo un sorriso rassicurante, ora lo sguardo si sposta  verso il tronco spingendo la vista verso la cima dell'albero. Parlo all altro elfo.

Capisco come ti senti, le mie parole di sicuro non ti rinquoreranno ma pensaci un po' su. Gli umani usano la natura per vivere o sopravvivere, noi invece viviamo con essa, non ne Rubiano nulla ma ne condividiamo l'essenza. Guarda, questi uomini non hanno cattive intenzioni ma stanno svolgendo delle usanze che la loro civiltà ha da millenni. Di sicuro porterai rancore ma noi non abbiamo il diritto di incolparli per le loro usanze e loro non hanno il diritto di incolparci delle nostre. Opporsi alla cultura altrui vuol dire guerra, tollerare la cultura altri vuol dire pace... Ricorda queste parole.

ORa siamo in domini umani, testimonieremo altre situazioni come queste,meglio prepararsi perché non sarà facile. Loro taglieranno alberi ma spetta a noi farli ricrescere.

Socchiudo gli occhi, recitò una preghiera in lingua elfica usata nella mia nazione natia. Questa preghiera viene recitata quando la nostra razza si deve macchiare di questi peccati serve per chiedere il permesso,il perdono e la clemenza agli dei e agli spiriti della foresta.

Lascio andare il mio compagno per la sua via sperando di aver alleviato il suo rancore e mi dirigo verso l uomo più anziano.

NOn ci siamo presentati, chiamatemi pure Vash. Avrei una richiesta, come promesso vi aiuterò con il vostro lavoro in cambio di viveri ma vorrei occuparmi solo di raccogliere la legna e di portarla al carro, con il vostro permesso eseguo.

Edited by MaxEaster93

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Il taglialegna barbuto appare palesemente in difficoltà per le parole dure ma sincere di Mithralan. Pare quasi avere un forte senso di colpa: "Hai...hai ragione, straniero...ma qui, questa legna, è l'unica cosa che ci permette di sopravvivere.."

Fortunatamente le parole accomodanti di Vanesh pongono fine al contenzioso, e distendono l'aria. "Grazie, V...Vash. Siamo solo umili persone che cercano di tirare avanti! Io sono Manno Braccioforte, piacere a voi, e grazie per il vostro aiuto." Quantomeno, le parole di Mithralan l'hanno reso meno spaccone di quando lo avevate incontrato, quasi avesse percepito il legame viscerale le lega gli elfi, tanto più i Druidi, al mondo naturale.

Il giovane intanto dialoga con la mastodontica Alexis, per nulla intimorito dalla sua stazza, ma sicuramente triste per il fallimento delle sue avances maldestre nei confronti della Primordiale. "Bell'arma! Un po' grezza, come i nostri attrezzi! Questa?" indica l'enorme piccone "Quest'arma l'abbiamo acquistata dai Mercenari del Corvo: vedi, è proprio un grosso piccone a forma di becco di corvo! Chi sono? Beh, li paghiamo per difenderci..se aspettassimo quelli dell'Armata della Fratellanza, staremmo freschi!"

"Ehi, ragazzino, stai attento a quel che dici..ci sono orecchie ovunque, e...questi stranieri...insomma, li conosciamo a malapena." Interrompe Braccioforte. "Diciamo che quello che Yan voleva dire, è che le città e la loro Armata sono talmente solerti a proteggere le loro miniere, e talmente attenti a difendere le loro coste, che qui ce la dobbiamo cavare con l'aiuto di altri.."

Riprende Yan, il giovane: "Sì, appunto, i Mercenari del Corvo! Sono Orchi e Mezzorchi fighissimi: marciano instancabili pattugliando i territori tra i villaggi come il nostro che li pagano, e menano tutto! Sono anche dei fabbri fenomenali: con la loro scarna forgia da campo producono queste armi bellissime! Il vecchio Braccioforte se n'è fatta fare una con i risparmi della vita, per il suo 50esimo compleanno!" Mentre vi racconta di questa compagnia di mercenari, gesticola vistosamente, eccitato dal racconto, quasi stesse narrando la trama di un film o vi stesse raccontando dei suoi eroi preferiti.

 

All'improvviso, un tremore nella terra.

"cavolo"

"Oh no!"

Braccioforte corre a prendere il grosso piccone orchesco: "Stanno arrivando! Tenetevi for..........."

 

Riuscite d'istinto a preparare le armi, quando vedete Braccioforte correre ad afferrare la sua. Il tremore si trasforma in smottamento sotto i vostri piedi.

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Vanesh ed Alexis vedono esplodere la terra sotto ai propri piedi, senza riuscire a saltare via per evitare il peggio. Di contro, Mithralan riesce a rotolare via all'ultimo istante. Non vedete i due umani che fine abbiano fatto, in quanto con questa "esplosione" del terreno, un grosso polverone si è sollevato su tutta l'area. Udite però degli strani versi animaleschi, vicino a voi. Oltre a questo, un fortissimo odore di fughi.

@Vanesh ed Alexis

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@Mithralan

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@Tutti

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Mithralan, Elfo Druido Limitare della foresta - Prime luci del Mattino 

 

L'elfo aveva parole di una saggezza antica, forse camminava su questo mondo da diverso tempo, piú di quanto avevo sospettato. Ma nonostante la saggezza egli era privo della "vera comprensione". E come avrebbe mai potuto? Sentiva il cuore della terra? I sussurri delle foglie o le risate dell'acqua? Poteva sedere a conversare con un cerbiatto od un grande rapace? No, non poteva. 

Ignorai l'uomo ma non feci in tempo a parla con i suoi cavalli. 

Rotolo via, mantenendo l'arma in pugno ed osservando quella nuova minaccia sorprenderci da sotto terra. Osservo i miei compagni rimasti feriti e le loro armi lontane. Agisco d'istinto quindi, sapendo che se non intervengo loro potrebbero morire. Richiamo le forze naturali della mia terra natia cercando di mutare il mio corpo, in una creatura che conosco bene. Per poi lanciarmi contro l'avversario.

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Edited by Crees

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Vanesh, Guerriero

Dinnanzi a me si erge una creatura che sembra aver sembianze fungine, il suo obbiettivo è chiaro sono pronto a sfoderare l'arma. Con un rapido movimento porto la mano verso l'elsa facendo cosi una sfortunata scoperta. In quei pochi istanti che mi sono rimasti muovo rapidamente lo sguardo nella speranza di trovare la lama. Un piccolo luccichio appare tra le nuvole di polvere come una stella nel cielo nuvoloso. La creatura è ormai prossima alla carica come una felino corro verso l'arma con l'intento di balzare su di essa ed impugnarla.

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Alexis Barbaro 

la guerriera non aveva mai visto nulla del genere, piante fuse a creature, sarà che di piante da lei non c'è ne sono molte , ne tantomeno funghi. capì solo che la sua arma era troppo lontana da prendere , rischiando il tutto e per tutto decise di alzarsi e di caricare a testa bassa il nemico, attaccare prima che potesse essere lui ah farlo. sicuramente , far fuori quelle due bestie a mani nude gli avrebbe dato Fama e Gloria.  la biologia e la fisionomia dei primordiali erano al di sopra del mondo conosciuto , respirano costantemente nei pressi o vicino a zone piene di gas sulfurei tossici o semplicemente fumo vulcanico. 

 

"ARRRGHHHHHH AHHHHHH , FATTI SOTTO" la guerriera cerca di tirargli un destro dritto all'orbita del mostro, se non può vedere, non potrà attaccare, o comunque con molta fatica. 

Si può sentire il colpo (il conseguente spostamento d'aria)  che si infrange sul cranio della bestia, di come le sue ossa facciali si incrinano, il colpo è tale da fargli schizzare un occhio fuori dalle orbite, nonostante tutto l'indebolimento di prima, sicuramente la guerriera dai capelli di fuoco poteva fare sicuramente meglio.  "RISPETTA IL TUO POSTO NELLA NATURA BESTIA!! SONO IO IL PREDATORE ALFA!!" 

 

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Il polverone è ancora denso, ma più passano i secondi, più distinguete ciò che vi circonda: notate anche Braccioforte a terra sanguinante e malconcio, forse addirittura immobile, con il giovane Yan su di lui che tenta di tamponare le ferite, nonostante sia anch'esso livido e insanguinato in più punti del suo corpo. 

Pare ci siano solo le due creature che state già affrontando.

@Vanesh e Alexis

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Vanesh, guerriero

La situazione è grave, non devo perdere neanche un secondo stringo i denti e riprendo la corsa per impugnare la mia arma. Con la forza delle braccia prendo lo slancio, mi lancio in una rincorsa per recuperare l'arma e raggiungere la creatura prima che si schianti sul carro. Chino il busto allungo il braccio e finalmente afferro Tormenta, non ricordo l' ultima volta che ho corso cosi velocemente o se l ho mai fatto ma la situazione incoraggia lo sforzo fisico.  Il pensiero di raggiungere la creatura in tempo mi impedisce di mantenere la concentrazione nei confronti delle spore. Con un ultimo slancio raggiungo l'essere appena in tempo per colpire il punto desiderato. Un singolo fendente risuona nell'aria tagliando di netto parte della caviglia della creatura con la speranza che possa servire per sbilanciarlo e fermare la sua corsa.

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Mithralan, Elfo Druido Limitare della foresta - Prime luci del Mattino 

 

Le visioni mi confondono, dovró riflettere su ció che ho visto per decifrarle, ma non ora. Non ho l'acutezza mentale necessaria, ma solo l'atavico istinto di mettere fine alla vita del mostro che tengo fra le zanne prima che ne arrivino altri. Stringo le mascelle serrata sulla sua gola, mentre cerco di strapparla via con un gesto di rabbia.

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Alexis Barbaro 

Alexis trattenne il sorriso mentre accennava un sorrisino agli angoli della bocca, il fumo delle spore non sembra fargli nulla. mentre stava ancora venendo trascinata dallo strano animale decise che era tempo di farla finita, il suo braccio era ancora incastrato dentro la orbita , decise di fruttare al cosa a suo vantaggio, piantò i piedi per terra mentre la terra si spaccava sotto il suo peso. come una specie di chiodo ben fissato diventò un punto fisso. sollevando il braccio incastrato , staccando la creatura da terra di svariati metri , AHHHHHRGGGGGGGG!!!  dalla sua bocca veniva solo un ruggito primordiale, della stessa potenza di una valanga vulcanica , per poi schiantarla al suolo. si poteva sentire come il suo pugno con una forza disumana aveva sfondato il fondo della cavità oculare della bestia e raggiunto le cervella. creando un bel cratere ed alzando un bel polverone. TI AVEVO DETTO DI STARE AL TUO POSTO BESTIA!!! ADESSO SARAI IL NOSTRO CIBO.   estrasse la mano mano sporca di sangue violastro e lancio contro il muro qualche pezzo di materia grigia. estrasse un pugnale da non si capisce esattamente dove e comincia ad affondarlo in mezzo allo sterno della bestia, tagliando per dritto come se la lama non facesse caso alle costole ed ai tendini. 

Tiri 

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musica badass per le super vibe epiche di Alexis 

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ricordo/allucinazione  

@Crees

@MaxEaster93

@Nicochan

 

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Edited by MasterX

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Alexis, nonostante il respiro trattenuto e la concitazione, pianta i piedi saldi a terra tanto da far rallentare la sua "preda". Come un lampo arriva Vanesh, arma in pugno, denti stretti, coraggio da vero elfo del nord. Raggiunge di corsa la creatura, solleva la spada, e nonostante incassi una scalciata da parte della creatura in corsa, riesce a colpire con maestria: la sua arma fuori misura, antica per fattura e per storia, affonda nella tenera carne del Draghetto Fungino, devastandone le carni e lacerando una delle zampe posteriori, che quasi sti stacca rimanendo penzoloni, attaccata al resto del corpo solo per un lembo di carne.

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Nel fare ciò l'elfo inspira troppe delle spore che circondano la creatura, e la sua mente si perde in un turbinio di memorie altrui: 

un altare nel buio, un arnese di pietra lavorata, appuntito, e una luce rossastra che lo circonda. Una cantilena tutt'attorno, in una lingua a te sconosciuta ma che stranamente riesci a comprendere: "Sorgano i nuovi dei dal sangue di quelli defunti. Vengano dal cielo, splendenti e cristallini". Poi ti si balena nella mente un gruppo di creature, quasi scomposte, ma cristalline, di colore bianco e azzurrino. Stanno marciando su una vasta prateria, tutti in perfetta sincronia; ripetono all'infinito solo una parola: "Elo-weh"

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Alexis sfrutta la menomazione della bestia fungina, ribaltandola sfruttando il suo stesso peso. Libera il braccio dalla cavità oculare, estraendo dal centro della testa della creatura una specie di pugnale di strana fattura (più tardi lo analizzarà meglio: sembra intagliato da un pezzo unico di una qualche roccia o minerale; risplende leggermente di luce rossastra e sembra vibrare a diverse frequenze, più o meno regolari). Nell'estrarlo, la bestia muore immediatamente: che sia per le cervella spappolate o per la rimozione del pugnale, questo è impossibile saperlo con certezza.

Intanto, a qualche metro di distanza, con il polverone ormai diradatosi, Mithralan in forma di orso, con la creatura tra le proprie grinfie mentre questa tenta di richiamare altre sue compagne, cerca di strapparle a morsi la giugulare prima che il richiamo abbia il suo effetto. Tuttavia la creatura riesce a dimenarsi freneticamente, proseguendo il proprio "canto" a lungo, prima che il druido riesca nel proprio intento:

NE ARRIVERANNO ALTRE DANNAZIONE!!!

Urla Yan piangendo, tenendo tra le proprie braccia il corpo esanime del buon Braccioforte.

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Al momento non percepite tremori sotterranei, né rumori strani.

Cosa fate?