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Inviata (modificato)

Conscio che potrebbe diventare una situazione "spinosa", vorrei partire con lo scrivere che cerco solo di capire e non di imporre nulla a nessuno (nel caso qualche risposta a domande possa venir letta in maniera negativa)

Premessa: dopo questi anni di covid ed aver passato molto tempo a masterare gruppi formati tra sconosciuti (quindi di tutto, accantonando tutto ciò che c'è di pessimo nel rapportarsi online)

Cos'è per voi ruolare il personaggio?

E come lo fate in game?

Modificato da nolavocals
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Inviato
24 minuti fa, nolavocals ha scritto:

Cos'è per voi ruolare il personaggio?

E come lo fate in game?

Posto che si potrebbero scrivere libri in merito, per me vuole dire interpretare un personaggio ragionando e agendo come se si fosse lui, in base alla personalità definita in anticipo o costruita andando avanti (uno shock o evento particolare può cambiare il modo di vedere le cose).

Detto così sembra forse semplice, ma non sempre lo è. 

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1 ora fa, nolavocals ha scritto:

Cos'è per voi ruolare il personaggio?

E come lo fate in game?

Per me giocare il personaggio significa interpretarlo con voci,gesti e peculiarità in prima persona o descrivendo in terza persona al meglio delle mie possibilità e energie, che mi diverta ma che diverta anche, senza nessun eccesso.

in game assieme a descizioni/voce e altro ci devono essere delle azioni coerenti con la descizione,modi di fare, ambiente, ecc del mio personaggio, sempre nel limite delle proprie capacità ed energie, magari cercando di tanto in tanto di dare quel qualcosa "in più" ^.^

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Beh, per farla molto breve penso di avere un pensiero affine a quello di KlunK: "interpretare un personaggio ragionando e agendo come se si fosse lui" ..serve una bella dose di immedesimazione e se la campagna lo permette è molto bello anche quando il personaggio viene fatto evolvere nel tempo (in genere una one shot non da spazio a quest'evoluzione per problemi di tempistica). Che poi lo si faccia descrivendo tutto in terza persona, oppure parlando in prima persona facendo pure, facendo le vocine o mimando poco cambia (quello dipende da come il giocatore si trova a suo agio).. in ogni caso si sta ruolando il Pg.

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9 minuti fa, Graham_89 ha scritto:

Che poi lo si faccia descrivendo tutto in terza persona, oppure parlando in prima persona facendo pure, facendo le vocine o mimando poco cambia (quello dipende da come il giocatore si trova a suo agio).. in ogni caso si sta ruolando il Pg.

Su questo non mi trovo d'accordo.
Parlare in terza persona spezza molto l'immedesimazione ed è un errore che fanno spesso i principianti perché non si trovano a proprio agio. Però è qualcosa su cui lavorare e da migliorare.

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"Ruolare un personaggio"? Bella domanda...

Immagino che per me sia giocare in modo coerente con il personaggio. Dargli un'identità, una storia, delle motivazioni... insomma, tentare di dargli la profondità di un essere umano. 

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6 minuti fa, KlunK ha scritto:

Parlare in terza persona spezza molto l'immedesimazione ed è un errore che fanno spesso i principianti perché non si trovano a proprio agio. Però è qualcosa su cui lavorare e da migliorare.

Yep, sono d'accordissimo con te sul fatto che spezzi l'immedesimazione, ma stiamo giocando ad un gioco e non mettendo in scena una rappresentazione teatrale. Ho sempre seguito la filosofia che ognuno debba giocare come più lo fa stare a suo agio, senza forzature. Poi io sono il primo a cercare di incentivare i miei giocatori ad interpretare in prima persona il loro Pg, nonostante io sia il primo a trovarmi in imbarazzo, incespicare nelle parole e via dicendo 😅.

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1 ora fa, Graham_89 ha scritto:

Yep, sono d'accordissimo con te sul fatto che spezzi l'immedesimazione, ma stiamo giocando ad un gioco e non mettendo in scena una rappresentazione teatrale. Ho sempre seguito la filosofia che ognuno debba giocare come più lo fa stare a suo agio, senza forzature. Poi io sono il primo a cercare di incentivare i miei giocatori ad interpretare in prima persona il loro Pg, nonostante io sia il primo a trovarmi in imbarazzo, incespicare nelle parole e via dicendo 😅.

Quello che intendo è che parlare in terza persona non è una scelta opinabile come può essere uno stile di gioco più atto al ruolare o al combattimento.
È un'abitudine errata che va migliorata. Certo non obbligo un neofita alla prima sessione a parlare in prima persona, ma cerco di fare in modo che lo faccia col tempo. Magari non alla seconda, ma col tempo sì.
È come dire: se uno alla prima volta che guida un'auto col cambio automatico frena col piede sinistro è un'abitudine da correggere, non una preferenza da lasciare se si trova più a suo agio.

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Inviato (modificato)
1 ora fa, KlunK ha scritto:

Quello che intendo è che parlare in terza persona non è una scelta opinabile come può essere uno stile di gioco più atto al ruolare o al combattimento.
È un'abitudine errata che va migliorata. Certo non obbligo un neofita alla prima sessione a parlare in prima persona, ma cerco di fare in modo che lo faccia col tempo. Magari non alla seconda, ma col tempo sì.
 

Personalmente ho riscontrato alcuni problemi di meccanica/role (parlando di  un classico gdr come D&D) per il seguente motivo:

Un giocatore, come role, dovrebbe impersonare il PG nel senso di scelte e azioni in game, ma a livello di dialogo, salvo fare un PG fotocopia della propria persona sarebbe quasi impossibile.

Un esempio classico è un giocatore con un Mago con intelligenza alta o un bardo carismatico.

Ho avuto giocatori abili nella vendita a livello reale ma che mettevano la loro abilità in qualunque personaggio avessero. 

Come una persona intelligente oltre la media che deve ruolare un nano con intelligenza bassa (considerando un 10 come una media di persona normale) causa scelte meccaniche di bonus in combattimento.

Modificato da nolavocals
Inviato
21 minuti fa, nolavocals ha scritto:

Un giocatore, come role, dovrebbe impersonare il PG nel senso di scelte e azioni in game, ma a livello di dialogo, salvo fare un PG fotocopia della propria persona sarebbe quasi impossibile.

Non ho capito se c'entra qualcosa con il discorso di parlare in terza persona.

Comunque il problema che poni è reale, ma affrontabile.
Sicuramente è più semplice interpretare qualcuno con caratteristiche inferiori alle proprie: se faccio il barbaro mezz'orco con Int e Car 8 mi basterà di proposito essere scontroso e fare uscite poco ragionate o volutamente stupide. Impossibile sarebbe per una persona normale interpretare realisticamente un mago super intelligente, ma si fa quello che si può.
Se per esempio faccio un bardo, ma sono una persona timida, mi farò aiutare dai dadi. Invece di fare un appassionante discorso per usare diplomazia dirò due parole e tiro i dadi: nessuno ti mette in croce, pazienza. Però almeno ci si prova, anche se sono timido provo a fare un discorso ragionevole, non dico solo "tiro diplomazia".

Lasciando da parte le caratteristiche, la cosa divertente (almeno per me) è proprio poi quella di impersonare qualcuno con personalità diversa dalla propria. Se no penso per tutti sarebbe impossibile impersonare PG malvagi, o per un DM giocare i PNG che contrastano il gruppo.
Io in 14 anni da DM ho interpretato di tutto e di più, penso anche abbastanza bene, ma la mia personalità è sempre quella. Ho creato PNG che hanno suscitato di tutto e di più nei PG (e di rimando giocatori): odio, paura, stima, amicizia e persino amore.

Inviato
6 ore fa, KlunK ha scritto:

spezza molto l'immedesimazione ed è un errore che fanno spesso i principianti perché non si trovano a proprio agio. Però è qualcosa su cui lavorare e da migliorare.

Sono d'accordo per metà, a me piace molto interpretare in prima persona, e cerco sempre ai miei tavoli di far fare altrettanto ai giocatori, ma mi è capitato di avere giocatori che fossero bravissimi a ruolare in terza persona che in prima, e di non rompere la immedisimazione, ma anzi, arricchendola.

non penso sia un errore (o forse, dipende da quale manuale si giochi?) siccome ad esempio sul manuale di 5e di dnd vi è come opzione di "interpretazione" ^.^

6 ore fa, Graham_89 ha scritto:

ma stiamo giocando ad un gioco e non mettendo in scena una rappresentazione teatrale. Ho sempre seguito la filosofia che ognuno debba giocare come più lo fa stare a suo agio, senza forzature. Poi io sono il primo a cercare di incentivare i miei giocatori ad interpretare in prima persona il loro Pg,

esattamente il mio pensiero ^.^

4 ore fa, KlunK ha scritto:

È come dire: se uno alla prima volta che guida un'auto col cambio automatico frena col piede sinistro è un'abitudine da correggere, non una preferenza da lasciare se si trova più a suo agio.

la vedo più come usare il cambio manuale o quello automatico, entrambe vanno bene, nessuna delle due è "sbagliata" e ognuno ha la prefenza su una che sull'altra, ma l'importante è guidare in tranquillità e sereni ^:^

 

3 ore fa, nolavocals ha scritto:

Personalmente ho riscontrato alcuni problemi di meccanica/role (parlando di  un classico gdr come D&D) per il seguente motivo:

inteso che usando la terza persona i giocatori riescono a ruolare personaggi non affini a loro?

 

3 ore fa, KlunK ha scritto:

Invece di fare un appassionante discorso per usare diplomazia dirò due parole e tiro i dadi: nessuno ti mette in croce, pazienza. Però almeno ci si prova, anche se sono timido provo a fare un discorso ragionevole, non dico solo "tiro diplomazia".

ecco, questo ad esempio risulterebbe (nella mia piccola esperienza) più semplice in terza persona, siccome anche se non si sà bene quali parole usare si possono descrivere i concetti e i valori di quel discorso ruscendo magari a dare più "spessore" al discorso che con due semplici frasi dette in prima( e poi nel caso tirare in ogni caso ma quello è secondario al tema trattato ^.^), questo ovviamnete lungi da me dire che uno è meglio dell'altro, penso che dipenda molto da tipo di ruolo, manuale , momento e altro 😄

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Inviato

Le poche volte che riesco a giocare come giocatore mi diverto un sacco ad interpretare il personaggio (principalmente perché ci metto un sacco di tempo a farli e curo tutti gli aspetti del loro background e psicologia).

Solitamente uso la prima persona quando muovo/parlo il personaggio. Lo trovo più immediato e facile per me.

Inviato (modificato)

Aggiungo un appunto (per chiarire quello che ho riscontrato ora che leggo i messaggi di tutti)

Tutti, mi sembra, partano da un concetto del PG (tratti, storia e tutto quello che lo rende "reale") 

Un Gandalf, un Frodo, un Sauron ecc. ecc. e questo dovrebbe perdurare nel gioco una volta iniziato ma:

Se e quante volte vi capita di plasmare il PG e poi, dopo qualche sessione, viene giocato diversamente da quello deciso? (o vederlo fare come Master dai Giocatori)

E quanto vi sembra "corretto" a livello di role, farlo?

 

Modificato da nolavocals
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19 minuti fa, nolavocals ha scritto:

Se e quante volte vi capita di plasmare il PG e poi, dopo qualche sessione, viene giocato diversamente da quello deciso? (o vederlo fare come Master dai Giocatori)

E quanto vi sembra "corretto" a livello di role, farlo?

Come detto da @KlunK nel suo primo post, in caso di avvenimenti particolari ci dovrebbe essere una "evoluzione" del personaggio, oppure anche con il tempo, il guerriero che ha ucciso 10 goblin avrà modi di fare diversi da quello che ne ha uccisi 10000, una diversa esperienza ecc.

se viene fatto invece in automatico senza che ci sia effettivamente nulla che lo cambi (che se non ho capito male è ciò che chiedi nella domanda sopra🤔) beh, a me è capitato, sia come master che come giocatore.

come giocatore mi è successo per un fattore di master o di gruppo, magari creo un personaggio in un certo modo, ma dopo due sessioni mi accorgo che stona con la campagna del master (cosa di solito dovuta per una sessione 0/ddi mal fatta o mal recepita) e quindi muta leggermente il mio pg ( non prima di aver fatto notare lerrore, mio o di altri), mi è capitato anche con il gruppo che magari un pg stonasse con gli altri, i fattori sono molteplici.

come Master mi capita a volte, ogni volta che succede lo faccio notare al giocatore e gli chiedo "perchè?"

secondo me è corretto quando contestulizzato e giustificato con un sesno, ad esempio magari un giocatore pensava di riuscire a ruolare un pg alla "joker" o con caratteri opposti/particolari o altro e dopo poco si rende conto che non riesce o non si diverte o stona con il gruppo ecc ecc (ovviamente come master cerco sempre di far creare pg che riescano a stare assieme) se invece lo si cambia per fattori poco giustificati tipo "mi sembrava più figo" o simili, lì lo trovo scorretto verso il master e i giocatori, e come se un png onesto per tre quarti di campagna di colpo all'ultimo fa l'infamata ai pg e li tradisce perchè si "faceva figo, ci stava" senza un senso logico.

Inviato

Ehm ... capita di tanto in tanto che alcuni dei miei giocatori neanche si ricordano cos'è successo nella sessione precedente, figuriamoci se pretendo che si mantengano nel tempo la coerenza nel giocare esattamente nello stesso modo il Pg che loro stessi hanno creato 😅

A parte gli scherzi, giocando una volta a settimana - o qualche volta anche più di rado causa impegni - ci sta che non si mantenga sempre lo stesso modo di ruolare lo stesso personaggio (anche da master succede, suppongo). Se sono cose eclatanti onestamente tendo a farlo notare ed eventualmente parlarne (se ad esempio alla Sessione 1 il Pg A ama i cani e alla Sessione 3 li odia, senza che nel frattempo ci sia stata effettivamente un'evoluzione del Pg che motivi questo cambio).. se invece fossero cose marginali ci passo sopra.

In ultimo aggiungo, sempre tenendo conto di quanto scritto sopra, ci sta anche che il modo di ruolare venga un po' condizionato da umore, stanchezza e via dicendo, soprattutto - per esperienza personale - quando al tavolo c'è un giocatore lavoratore che fa anche i turni.. stiamo pur sempre giocando e se non inficia sugli altri o sulla campagna va bene così!

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Inviato
3 ore fa, nolavocals ha scritto:

Un giocatore, come role, dovrebbe impersonare il PG nel senso di scelte e azioni in game, ma a livello di dialogo, salvo fare un PG fotocopia della propria persona sarebbe quasi impossibile.

[...]

Come una persona intelligente oltre la media che deve ruolare un nano con intelligenza bassa (considerando un 10 come una media di persona normale) causa scelte meccaniche di bonus in combattimento.

Un personaggio con INT 8 non è bravo a studiare ma questo non vuol dire che sia stupido. Se vuoi giocarlo che parla di se stesso in terza persona o senza congiuntivi può essere divertente, ma puoi anche giocarlo come una persona con un disturbo dell'attenzione ma molto brillante. Meccanicamente il personaggio ha un malus se deve ricordare la data di incoronazione del Re o la stagione in cui si pianta la mandragora, se deve studiare la magia, e questo è quanto. Ma non deve agire in modo sciocco nel combattimento, o non rispondere ad enigmi che si dovessero presentare.

Ad esempio Francesco Totti faceva scelte incredibilmente intelligenti sul campo da calcio. Eppure, e lo dico da Romanista, guardando i suoi risultati scolastici realisticamente non sarebbe un personaggio con alta INT meccanicamente. Ma questo non vuol dire che deve passare la palla a caso: le caratteristiche non ci dicono niente sulla sua capacità strategica, che il gioco lascia al giocatore, non al personaggio.

È un gioco di ruolo, non teatro. Vi è sia una parte ludica, sia una parte interpretativa. Le scelte strategiche da fare, nel risolvere enigmi o nella parte legata al combattimento, rispecchiano più il giocatore del personaggio; più la parte ludica della parte interpretativa.

42 minuti fa, nolavocals ha scritto:

Se e quante volte vi capita di plasmare il PG e poi, dopo qualche sessione, viene giocato diversamente da quello deciso? (o vederlo fare come Master dai Giocatori)

E quanto vi sembra "corretto" a livello di role, farlo?

È abbastanza comune, soprattutto se non c'è stata una adeguata sessione zero. Se ognuno fa il personaggio da solo, senza parlarsi, è abbastanza naturale trovarsi poi a aggiustarlo un po' quando inizia il gioco e si scoprono gli altri personaggi. Si possono sviluppare maggiormente tratti che si erano appena accennati in fase di creazione, ma che creano interessanti reazione dagli altri personaggi. E magari alcuni tratti che erano centrali possono diventare meno importanti perché ti rendi conto che non sarebbero divertenti da giocare in quel gruppo. Tipicamente nella prima sessione si stabilizza abbastanza il personaggio.

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Inviato
52 minuti fa, nolavocals ha scritto:

Se e quante volte vi capita di plasmare il PG e poi, dopo qualche sessione, viene giocato diversamente da quello deciso? (o vederlo fare come Master dai Giocatori)

E quanto vi sembra "corretto" a livello di role, farlo?

Quante volte capita? Molto spesso. Quanto mi sembra corretto? Sempre.

 

Ruolare un personaggio per me significa prendere delle decisioni per lui, in base alla situazione immaginata in cui si trova, e vivere attraverso di lui le conseguenze di quelle decisioni sulla situazione immaginata.

 

Dal mio punto di vista il personaggio ruolato (personalità, carattere, valori eccetera) è qualcosa di emergente: si forma, o comunque acquista una sostanza, solo durante il gioco.

Non è necessariamente un'entità definita in precedenza, si può benissimo cominciare a ruolare non avendo nessunissima idea di chi sia (personalità, carattere, valori eccetera). Ovviamente non è neppure vietato tentare di definirlo in precedenza e poi di attenersi a quanto definito: qualcuno ci riesce, qualcuno no; comunque è una cosa opzionale.

È ciò che il personaggio fa, in gioco, a stabilire chi è davvero: questo è sempre vero. La sua identità emerge dal gioco.

Il contrario, invece (cioè, che il giocatore decida cosa fa il personaggio in base a chi è), non è necessariamente vero e non è nemmeno preferibile, né segno di maggiore bravura: è solo questione di gusti individuali.

 

Al mio tavolo non ha importanza che si ruoli un personaggio attenendosi a un'identità decisa in precedenza, né che si ruoli in prima persona. Non le ritengo cose che denotano bravura, solo preferenze. E non mi permetterei mai di ritenere la terza persona, o il ruolare "senza copione", degli errori da correggere.

 

Ho scritto la mia visione di questo tema in modo molto più completo e dettagliato qui: Home page della serie: guida all’interpretazione

In particolare in questo episodio: Psicosofia del ruolare (guida all’interpretazione, parte 2)

Potrete trovarci le risposte anche ad altre questioni sollevate in questo thread, come ad esempio il rapporto tra i punteggi di caratteristica mentale e l'interpretazione.

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Inviato (modificato)
7 ore fa, bobon123 ha scritto:

Un personaggio con INT 8 non è bravo a studiare ma questo non vuol dire che sia stupido. Se vuoi giocarlo che parla di se stesso in terza persona o senza congiuntivi può essere divertente, ma puoi anche giocarlo come una persona con un disturbo dell'attenzione ma molto brillante. Meccanicamente il personaggio ha un malus se deve ricordare la data di incoronazione del Re o la stagione in cui si pianta la mandragora, se deve studiare la magia, e questo è quanto. Ma non deve agire in modo sciocco nel combattimento, o non rispondere ad enigmi che si dovessero presentare.

Ho sempre visto l'intelligenza utilizzata nei mostri ecc come mera intelligenza non altre interpretazioni, ma magari nel manuale in qualche antro c'è scritto diversamente. Se hai info a riguardo sarei curioso di leggerlo.

7 ore fa, bobon123 ha scritto:

Ad esempio Francesco Totti faceva scelte incredibilmente intelligenti sul campo da calcio. Eppure, e lo dico da Romanista, guardando i suoi risultati scolastici realisticamente non sarebbe un personaggio con alta INT meccanicamente. Ma questo non vuol dire che deve passare la palla a caso: le caratteristiche non ci dicono niente sulla sua capacità strategica, che il gioco lascia al giocatore, non al personaggio.

Totti più che per intelligenza può essere benissimo paragonato al guerriero con intelligenza bassa ma abile al combattimento come nessun'altro.

7 ore fa, bobon123 ha scritto:

È un gioco di ruolo, non teatro. Vi è sia una parte ludica, sia una parte interpretativa. Le scelte strategiche da fare, nel risolvere enigmi o nella parte legata al combattimento, rispecchiano più il giocatore del personaggio; più la parte ludica della parte interpretativa.

Certamente , io infatti uso anche la terza persona per non forzare a giocare recitando (per i motivi scritti un pò da tutti) essendo un GDR, resta cmq il fulcro principale raccontare una storia (come scrivere un libro in collaborazione) dove i giocatori guidano i personaggi principali. 

*Da lì mi lego al discorso di mantenere il pg in game altrimenti non ne vedo il senso (essendoci tanti giochi in scatola belli da fare quando si è stanchi per ruolare. )

7 ore fa, bobon123 ha scritto:

È abbastanza comune, soprattutto se non c'è stata una adeguata sessione zero. Se ognuno fa il personaggio da solo, senza parlarsi, è abbastanza naturale trovarsi poi a aggiustarlo un po' quando inizia il gioco e si scoprono gli altri personaggi. Si possono sviluppare maggiormente tratti che si erano appena accennati in fase di creazione, ma che creano interessanti reazione dagli altri personaggi. E magari alcuni tratti che erano centrali possono diventare meno importanti perché ti rendi conto che non sarebbero divertenti da giocare in quel gruppo. Tipicamente nella prima sessione si stabilizza abbastanza il personaggio.

la sessione 0 potrebbe essere utile, ma spesso viene usata nel modo sbagliato e non per centrare gli obbiettivi che tu, saggiamente, riporti.

 

@Bille Boo

"Ruolare un personaggio per me significa prendere delle decisioni per lui, in base alla situazione immaginata in cui si trova, e vivere attraverso di lui le conseguenze di quelle decisioni sulla situazione immaginata."

Su questo punto non mi vedo della stessa opinione, poi potrei aver capito male, ma ritengo che un giocatore che ruola dovrebbe restare fedele al PG che ha creato e non decidere al momento cosa fare, altrimenti qualunque PG porti/crei sarebbe ininfluente in game a livello di LORE/ROLE

Modificato da nolavocals
Inviato
6 minuti fa, nolavocals ha scritto:

Su questo punto non mi vedo della stessa opinione, poi potrei aver capito male, ma ritengo che un giocatore che ruola dovrebbe restare fedele al PG che ha creato e non decidere al momento cosa fare, altrimenti qualunque PG porti/crei sarebbe ininfluente in game a livello di LORE/ROLE

Bene, abbiamo opinioni diverse, ci sta.

Io ritengo che decidere al momento cosa fare sia il modo migliore di restare fedele al PG che si sta creando, perché è una cosa in continua evoluzione. Con questo approccio (che tengo da molti anni) non mi è mai capitato di vedere al mio tavolo PG ininfluenti o incoerenti, né di interpretare PG ininfluenti o incoerenti.

A chi se la sente, consiglio di provare questo diverso approccio, qualche volta, e vedere come va, per farsene un'idea più accurata.

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Inviato
19 minuti fa, Bille Boo ha scritto:

Non è necessariamente un'entità definita in precedenza, si può benissimo cominciare a ruolare non avendo nessunissima idea di chi sia (personalità, carattere, valori eccetera).

è una cosa che faccio spesso nelle one shot ^.^

 

2 minuti fa, Bille Boo ha scritto:

A chi se la sente, consiglio di provare questo diverso approccio, qualche volta, e vedere come va, per farsene un'idea più accurata.

dopo questo cambio di opinioni effettivamente mi sta nascendo la voglia di provare a ruolare un pg in terza persona in una one shot e vedere come va 🤔

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