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Inviato

Caranthiel

Mentre Lifstan si dà da fare con la porte, porro in tutta fretta verso la stanza da letto che dovrebbe contenere un accesso nascosto nel pavimento, cercando di capire se sia individuabile in fretta. 

Altrimenti, abbandono la Torre al suo nuovo destino. 


Inviato

Mentre vi adoperate per aprire le porte per lasciare un ricordino al Grande Verme, Caranthiel cerca nella nicchia nascosta. 

L'elfa trova un bottino decisamente allettante: oro, gioielli, statue in oro massiccio... Ci sono svariate centinaia di soldi d'oro di valore, anche se trasportare tutto attraverso le terre degradate che vi separano dalla Montagna Solitaria potrebbe essere decisamente difficoltoso.

Nel frattempo avete liberato il corridoio, anche se intuite come il crollo nella parete causato del drago abbia certamente compromesso la trappola sonora ideata dagli antichi nani, e siete quasi certi che pur col vento favorevole, non si creerà la corrente altrimenti devastante.

Inviato

Lifstan (bardiano guerriero)

Mi dolgo nel constatare, tramite le valutazioni del mio compagno nano, che il danno sonoro non è più provocabile a causa dei danno causati dalla venuta del drago. Nel frattempo Caranthiel ha individuato ed aperto, tramite le informazioni scovate nel Tomo, il vano segreto che custodiva un discreto tesoro in monete, gioielli e statue d'oro massiccio. Un tesoro che però non abbiamo modo di portare con noi, sia per le sue dimensioni sia per la fretta di dover andarcene da questo posto. "Intaschiamo i gioielli e richiudiamolo così che il drago non possa metterci sopra le sue avide grinfie. Verrà un giorno in cui scacceremo anche lui e questa torre tornerà in mano ai suoi legittimi costruttori e proprietari, Beli." dico al nano poggiando una mano sulla sua spalla in segno di conforto ed appoggio a tale proposito.

Inviato

Vi rimettete in viaggio, ben consapevoli che la torre rappresenterà per quelle terre ciò che la montagna solitaria ha rappresentato per le terre circostanti. Una nuova desolazione sorgerà nei prossimi anni, e probabilmente tra un secolo o due quel drago rappresenterà un problema per il nord.

Ma per il momento, la minaccia più impellente, il Re delle Forche, è stata debellata. Siete segnati nel corpo, ma soprattutto nello spirito. Cicatrici profonde nelle vostre anime vi accompagneranno per il resto della vostra vita, ma quantomeno i popoli liberi resteranno tali.

La vostra prima tappa è Erebor, dove Re Dain, ascoltato il vostro resoconto, resta soddisfatto  di come è andata la missione.
Capite che la notizia del drago non lo lascia tranquillo, ma la disfatta del Re delle Forche compensa pienamente la cosa.
Venite riccamente ricompensati con oggetti di squisita fattura nanica, oro e gioielli, oltre all'amicizia di Erebor e la promessa di essere sempre benvenuti nel reame nanico.

Proseguite quindi il viaggio verso sud, tornando a Valle, dove chiedete ed ottenete facilmente un colloquio con Re Bard ed il so consiglio. 
Spiegate tutta la situazione al sovrano, raccontando la vostra avventura nel nord, e sebbene il drago impensierisca il sovrano, che solo pochi anni prima ha visto coi suoi stessi occhi cosa è in grado di fare un drago ad una città, la notizia della distruzione de Re delle Forche lo solleva oltremodo.
Vi viene offerta la possibilità di far parte della guardia cittadina di Valle, oltre ad alcuni appezzamenti di terra sottratti alla desolazione, così da potervi finalmente stabilire e riposare, dopo tanto vagare e tante avventure, oltre alla riconoscenza e l'amicizia del re e di Valle.

Quando finalmente è sera, vi ritrovate nella dimora di famiglia di Lifstan, soli, davanti a una cena sostanziosa, lavati e con abiti comodi.

Vi guardate negli occhi, consapevoli che le vostre imprese hanno contribuito a rendere la Terra di Mezzo un posto migliore, anche solo un po'.
E forse questa consapevolezza vale la pesantezza che avete nel cuore.

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Inviato (modificato)

Caranthiel

E così finisce. 

Sono trascorsi alcuni anni e abbiamo percorso un lungo, difficile sentiero assieme. All'inizio, i sorrisi erano più frequenti, poi il peso delle nostre avventure ha iniziato a dolere sui nostri cuori. 

Anch'io, nonostante fossi per certi versi più preparata agli orrori lungo i sentieri abbandonati o nelle rovine dimenticate, comincio a sentire il peso che preme sulla mia mente. E bramo il conforto della Luce di Arda.

Sento il richiamo delle Sale di Thranduil e il ritorno ai miei studi, ora più esperta del mondo. Ma mi spiace pensare di abbandonare questi compagni mortali. 

La loro vita fuggirà via veloce. 

Accetto i ringraziamenti dei due regnanti, Dain e Bard, ma non posso accogliere altro che qualche dono, l'ospitalità e la possibilità di tornare da loro, quando le mie ricerche lo richiederanno. 

"Torno al Bosco, amici miei. Devo trovare conforto e tranquillità. Riposare i pensieri e rigenerare il mio animo", spiego, dopo qualche lunga riflessione. 

"Ma si tratta di poco. Tornerò a trascorrere del tempo con voi. Finché le nostre strade non dovranno dividersi e, anche allora, a malincuore. 

La Strada va sempre avanti. Sempre".

Modificato da Ghal Maraz
Eliminata ripetizione.
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Inviato

Beli

Davanti a Re Dain mi inchino e umilmente accetto la ricompensa. Prometto infine che tornerò a reclamare la torre dalle grinfie del drago nel nome del nostro popolo. Ma non ora.

Ci aspetta un'altra tappa, Valle, dove gentilmente rifiuto l'offerta del re di far parte della guardia cittadina. Questa non è la mia città, non è la mia patria. La montagna solitaria è il posto dove voglio invecchiare.

Finita la caccia al Re delle Forche e ritrovato mio padre, la sete di avventura va a svanire, il cuore è appesantito dai lunghi viaggi e le enormi fatiche, brama riposo.

Quella sera, a cena alla casa di Lifstan, quando Caranthiel ci saluta per tornare al suo reame, anche io faccio manifeste le mie intenzioni.

Amici miei, questi anni insieme sono stati così preziosi e cari a me, ma tutto prima o poi deve finire. Sento la brama nel mio cuore, la sete di avventure, di tesori. Ma ho visto cosa ha fatto al mio povero padre con i miei occhi, lo avete visto anche voi.

Devo resistergli, non posso ridurmi in quel modo. Questo, capisco ora, era il significato dei miei sogni! Non era un avviso a seguire le sue tracce ma un monito a cosa porteranno.

Ed è così che ho deciso che mi stabilirò ad Erebor. Troverò un lavoro al servizio del mio re e magari metterò su famiglia.

Il drago... un giorno tornerò. Sarà la mia ultima avventura, non potrò mai avere vera pace finché anche quel verme non sarà abbattuto. Spero sarete con me quando avverrà, ma anche se non fosse, capirò.

Questo non è un addio, ma fa male come se lo fosse. Abbiamo lottato, sofferto e gioito insieme per così tanto tempo. Mi mancherete. Buona fortuna qualunque sia la strada che deciderete di intraprendere.

Una sola lacrima mi scende sulla guancia, non la trattengo. Oggi abbandono la vecchia vita in cerca di una nuova, ma lo faccio senza rimpianti.

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Inviato

Lifstan (bardiano guerriero)

Il viaggio di ritorno ha un sapore amaro. Abbiamo salvato Valle ed Erebor da una minaccia immediata ma non siamo riusciti ad impedire che un'altra, decisamente più temibile, giungesse ai loro confini. Quel drago potrebbe trasformarsi in un nuovo Smaug e distruggere quanto faticosamente ricostruito dai daliani, da Re Bard e dai nani della Montagna Solitaria. La preoccupazione mi angustia per tutto il viaggio ed il mio animo giunge astioso e cupo di fronte al Re Sotto la Montagna. Apprezzo la sua gratitudine ed i suoi doni, ma avrei preferito assai di più che avesse posto più credito alle nostre parole e ci avesse fornito più aiuto, forse in quel modo avremmo avuto un esito migliore. Accetto i suoi doni ma non prima di aver consegnato quanto sono riuscito a raccogliere in fretta dal tesoro nascosto della torre, invitando i miei compagni a fare lo stesso. Quell'oro appartiene ai nani ed è giusto che torni in mano loro.

A Valle Re Bard si complimenta anch'egli per quanto siamo riusciti a fare ma leggo nei suoi occhi, ed in quelli del consiglio, la stessa preoccupazione mostrata da Re Dain; quella stessa che ha angustiato tutto il mio viaggio di ritorno. Il drago è una minaccia fin troppo reale, è solo questione di tempo prima che venga attirato dalle ricchezze di Erebor e di Valle. Accetto volentieri l'appezzamento di terra che lascerò gestire a mio padre, un ulteriore passo per far tornare la nostra nobile famiglia al prestigio e benessere di un tempo. Rimetto però il ruolo di guardia cittadina nelle mani del mio Re, chiarendo di voler accettare però tale ruolo in futuro; il mio animo, per quanto sfibrato ed incupito dalle tante perigliose avventure vissute, non è ancora stanco o soddisfatto al punto da volersi fermare. Se c'è una cosa che ho imparato in questi anni è che se voglio proteggere Valle, allora il mio posto è in viaggio. Solo così potrò venire a conoscenza di eventuali minacce e porvi rimedio od informare per tempo Re Bard. Inoltre la mia famiglia ha bisogno che io compia ulteriori gesta se vogliamo tornare a far risuonare il nome del nostro clan come un tempo. Non per ultimo c'è la questione del drago, devo ritrovare Galia e la sua lancia ammazzadraghi ed informarla dell'arrivo del drago e pianificare come eliminarlo al pari di quanto fatto assieme i passato. I miei compagni però sembrano volersi fermare, una pausa che suona quasi come una arresa di fronte all'ennesima minaccia che si profila all'orizzonte. "Accidenti, se solo avessimo avuto Galia e la Lancia Ammazzadraghi con noi, forse oggi staremmo gioendo ancor di più e con animo libero da ogni preoccupazione futura. Io non voglio aspettare che sia il drago a venire da noi, preferisco fare come abbiamo fatto in precedenza ed occuparmi di lui il prima possibile. Andrò a cercarla ed uccideremo il drago; con o senza di voi, beninteso." Le mie parole suonano forse più astiose di quanto avrei voluto, rendendomene conto allento il duro sguardo che ho mostrato loro e con una espressione più vicina al: "Questo è forse un addio dato che del domani non v'è certezza, ma di una cosa sono certo: senza di voi non sarei mai divenuto l'uomo che sono ora e non avrei mai avuto l'occasione di vivere le avventure che abbiamo vissuto uscendone vivo per poterle raccontare. Siete come una seconda famiglia e spero di tutto cuore che se ci rivedremo, sarà per delle occasioni felici e non per l'ennesima minaccia al Rhovanion. Abbiate cura di voi."

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