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La prima missione: le Lame del Cyre


Ian Morgenvelt

Messaggio consigliato

Negli ultimi mesi Nuovo Cyre non è più l'oasi di pace per ogni sopravvissuto al Giorno della Tragedia: bande di esaltati, le cosiddette Lame del Cyre, si muovono per le strade della città, accusando chiunque non si unisca a loro di essere un "traditore della patria". La gente ha paura e le risse nelle taverne sono sempre più frequenti, così come gli scontri tra le sempre più audaci bande di nazionalisti e le forze di sicurezza create dal Principe Oargev. Come se non bastasse, questi tumulti stanno danneggiando i già fragili rapporti tra il Breland e Nuovo Cyre: i senatori più estremisti, che hanno sempre guardato i Cyriani con sospetto, chiedono continuamente un intervento militare e le loro file si stanno ingrossando. 

Il Principe ha reclutato un gruppo di avventurieri, uomini del Cyre e non, per provare a risolvere questa situazione: questo improvviso cambiamento nel comportamento delle Lame è sospetto e, secondo il Principe, dovuto a istigatori stranieri. Il gruppo, recentemente formato, dovrà imparare a collaborare: il risultato di quest'indagine è cruciale per la sopravvivenza di Nuovo Cyre. 

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E, nonostante le vostre differenze, la missione è andata a buon fine: avete scoperto che il nuovo leader delle Lame del Cyre non era propriamente un fiero patriota. Non siete riusciti a capire chi lo finanzi di preciso, ma avete raccolto prove inequivocabili sulle grosse cifre "donategli" da uomini riconducibili all'Ordine dell'Artiglio di Smeraldo. Le vostre informazioni vi hanno permesso di accusarlo in pubblico, facendolo "cadere in disgrazia" tra i suoi seguaci: le bande di nazionalisti si sono spezzate nuovamente in diversi piccoli gruppi, ognuno con la propria agenda e, ovviamente, più facilmente controllabili. La pace è stata ristabilita grazie al rapido intervento delle forze di sicurezza e il Principe vi ha ringraziati pubblicamente, chiedendovi di continuare a collaborare con lui per il bene di Nuovo Cyre. 

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@Cronos89 @Ghal Maraz @Pippomaster92 @Plettro @Zellos Postate in ordine libero.

Nel post presentate il vostro PG con una descrizione (fisica e caretteriale) e un'immagine (se l'avete). Poi dovrete narrare un episodio avvenuto durante l'operazione in cui vi siete trovati in difficoltà (e siete stati aiutati dal gruppo) e un episodio in cui avete aiutato almeno un altro membro del gruppo. 

 

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Darwyn Kent

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Alto nella media, Darwyn è una figura che bilancia una certa stazza massiccia con un fisico più asciutto e agile.

Il viso, incorniciato da una zazzera di capelli castani lasciati selvaggi, trova nei sottili, taglienti occhi celesti il punto di equilibrio, tra alcune significative cicatrici e l'ombra di una barba appena accennata.

Veste con abiti comodi, vissuti ma pratici, adatti a passare inosservato tra i colori della natura, sembrando quasi un viaggiatore anonimo. Se non fosse per le armi di buone qualità, che tradiscono una certa attitudine allo scontro. 

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Di suo, Darwyn è abbastanza un lupo solitario e non ha difficoltà nel far trasparire la cosa. Rigido, ruvido, indurito dalla vita, ci mette poco a dimostrare la sua mancanza di abitudine nel lavorare in squadra, sebbene sia capace di riconoscere il merito altrui. 

Nel quadro generale del suo modo di essere, sono sorprendenti gli slanci di umanità che dimostra verso le persone in difficoltà, per cui manifesta una reale compassione. 

Darwyn si era unito al gruppo con poco convincimento: lavorare in squadra, dover rendere conto agli altri... non faceva tanto per lui. Almeno apparentemente. 

Ma la squadra era in gamba, nonostante le sua stranezza. Il risultato si era dimostrato più della somma delle sue parti e le varie, spesso divergenti, attitudini dei membri del gruppo avevano messo in luce l'efficienza della collaborazione. 

Darwyn, abituato ad agire nell'ombra e alle poche sottigliezze, si era trovato in maggiore difficoltà nei rapporti umani più sfumati. In più di una occasione aveva dovuto misurare i suoi metodi, ma in una particolare situazione, la sua attitudine non era risultata adeguata. Cercando informazioni tra la gente comune e qualche volto sospetto, nelle strade della città, la sua ruvidezza si stava rivelando un ostacolo, rischiando di bruciare una pista ancora calda: solo l'intervento, più pacato e morbido, di una misurata Natalia e - quasi incredibilmente! - di un sottile Kosh hanno salvato la situazione, ristabilendo una calma apparentemente impossibile e convincendo le persone giuste a raccontare le cose giuste. 

D'altro canto, le particolari capacità di Darwyn stesso hanno avuto modo di rendersi indispensabili quando si è trattato di entrare, non visto, nella sorvegliatissima casa di un ricco, potente e ben conosciuto mercante, con l'intento di cercare prove concrete di un coinvolgimento nei piani delle Lame, fino a quel momento solo ipotizzato. Infiltratosi, come un'ombra, nella dimora dell'uomo, Darwyn ha recuperato alcuni documenti decisamente compromettenti, svelandone così ľinnegabile complicità, proprio mentre il mercante stava tentando di screditare pubblicamente il gruppo, facendo leva sulla stranezza del "forgiato troppo intelligente", dei "fratelli inquietanti" e del "tizio senza volto".

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Reesir Snarikk

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L'alto individuo che accompagna il gruppo risponde al nome di Reesir Snarikk.

È difficile descrivere l'uomo puramente per le sue caratteristiche fisiche, in quanto il suo corpo è interamente ricoperto da vesti coprenti e dai colori accesi.

Da quel poco che è possibile osservare da fuori, si può intuire che il bardo abbia un fisico atletico e asciutto, facendo pensare ad un uomo di bell'aspetto... Anche se, la maschera di bronzo decorativa (quindi stilizzata e poco realistica) che porta, lascia pensare ad una qualche condizione che lo affligge... La sua voce roca e poco giovanile, poi, contrasta parecchio con i suoi modi di fare.

La verità, è che Reesir è effettivamente afflitto da una condizione... E questa è la non morte.

Sotto gli abiti del bardo vi è un corpo vecchio di 100 anni, sotto i bendaggi profumati vi è una mummia dalle carni rinsecchite, dietro la maschera un teschio dalle orbite vuote e delle corde vocali inevitabilmente compromesse (ed è già un miracolo che sia capace di parlare).

Almeno, così è come si descrive: in pochi tra voi hanno avuto il coraggio, o il desiderio, di guardare il vero aspetto del vostro compagno.

Reesir, sotto certi aspetti, non aveva ancora abbracciato a pieno lo stile di vita dell'Avventuriero, specie se consideriamo che le sue competenze musicali superavano di gran lunga quelle militari e investigative... Eppure, di fronte una richiesta esplicita, non poté rifiutare di partecipare alla missione.

Rincuorato dalla corte dei miracoli che costituiva la maggior parte del gruppo, l'entusiasmo ed il suo desiderio di non lasciarsi bloccare dalla propria condizione (arrivando, nei momenti concitati, addirittura a trascurarla o a dimenticarsene) contribuirono sì a farlo spiccare in fatto di determinazione e coinvolgimento, ma anche a fargli commettere vari passi falsi. 

Di fronte ad una manifestazione promossa da una cellula di Lame del Cyre, come non dimenticarlo, fu lui a contestare apertamente uno dei promotori del movimento durante un loro raduno in una piazza, attirando attenzioni indesiderate e facilmente evitabili su di sé e sul resto del gruppo, che si tradussero, qualche giorno dopo, in uno scontro notturno con una milizia squadrista... E non scordiamo di come, desideroso di denunciare l'aggressione a delle guardie cittadine per fare arrestare i nazionalisti fuori combattimento, non si rese conto di come uno dei terroristi aveva squarciato i suoi abiti all'altezza del busto rivelando la sua carne morta, rischiando di farsi vedere, e quindi, linciare pubblicamente.

Per questo non ringrazierà mai abbastanza Darwyn, il quale è stato capace di insegnarli la cautela a forza di sguardi truci e severe raccomandazioni, e i fratelli ir'Penragon, i quali si mostrarono capaci di grande empatia (e, talvolta, conforto) riguardo il suo stato, aiutandolo anche a gestire al meglio la sua situazione.

Ma allo stesso tempo, fu anche questa sua spudoratezza accompagnata da un grande carisma ad aiutare il gruppo. Ad esempio, la sua contestazione al raduno delle Lame del Cyre, fu tanto ben argomentata da diminuire il consenso verso il gruppo e da attirare attenzioni ben più benevole: un agente al servizio del Breland, mandato anche lui ad investigare su questa ondata nazionalistica che investiva il neonato paese, vide nel gruppo dei possibili alleati dagli obbiettivi comuni e si dimostrò disponibile a condividere informazioni... Anche se dopo una serie di tese (poi stemperate da Reesir) trattative, dove il Bardo fece del proprio meglio per assicurare le migliori intenzioni del gruppo di avventurieri facendo leva sulla loro comune nazionalità e sulla sua parlantina.

Inoltre, durante i festeggiamenti per celebrare il successo della missione, suonò molto bene accettando richieste (finendo per suonare più volte, inevitabilmente, il da lui tanto odiato "Muro delle Meraviglie")

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Kosh

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Kosh a prima vista può sembrare un costrutto. In effetti il suo corpo è stato costruito con leghe esotiche e incantate, a guisa di un forgiato. Già a livello estetico ci sono differenze notevoli: non condivide l'aspetto ligneo e vagamente scheletrico degli altri costrutti Cannith. Non ha occhi, bocca o in generale un volto: la testa è solo una superficie liscia che di tanto in tanto sembra come piena di fumo o nebbia. Un osservatore attento potrebbe scorgere un turbine, un movimento... quello è il vero Kosh. 

Immagini

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Il corpo è alto e ben proporzionato, con placche rinforzate e decorazioni argentee, compresa la tipica tiara di cultura kalashtar. Anche se sprovvisto di organi sensoriali veri e propri vede e sente benissimo; e anche se è senza bocca può parlare e farsi udire normalmente. 

Il vero aspetto di Kosh è quello di una massa informe ed eterea, fatto della stessa materia dei sogni. 

 

Analitico, curioso, attento, perspicace. Kosh è un esploratore nel mondo della veglia, un indagatore e un catalogatore. Il suo scopo originario è stato annientato dalla mostruosa curiosità che lo ha afferrato non appena ha cominciato a percepire ciò che lo circondava. 
Kosh ha uno strano effetto sugli altri. Sebbene sia spesso sconcertante parlare con lui, tutto ciò che dice genera uno strana fascinazione nei suoi interlocutori.

Kosh trova l'esperienza del lavoro di squadra quasi intossicante. La possibilità di interagire con creature così strane ed eterogenee è davvero unica e spesso deve farsi forza e trattenersi dall'essere troppo invadente. Il termine usato più spesso dai compagni è "ficcanaso", cosa che Kosh considera esilarante in quanto non è dotato di un naso in nessuna delle sue forme. Anche il termine "maleducato" lo trova buffo, dato il suo alto livello di erudizione che certamente lo dovrebbe far considerare molto educato

Il comportamento di Kosh e la sua totale incuranza per le "questioni organiche" lo hanno messo nei guai... anzi, hanno inguaiato tutto il gruppo. Come quando durante le recenti indagini si è attardato a consultare alcuni documenti secretati, ignorando sia l'arrivo di un gruppo di picchiatori nazionalisti sia le accorate suppliche dei compagni. Il suo attardarsi ha condotto infine ad un piccolo scontro con il manipolo di Lame. Quelli sì che erano dei veri maleducati!
Se non fosse stato per la presenza dei suoi sodali, probabilmente il quori avrebbe avuto delle difficoltà e forse lo avrebbero persino danneggiato! Non è stata la prima volta che la curiosità ha lo ha spinto in una situazione di pericolo... il problema di Kosh è che con tutta la sua intelligenza e capacità di analisi continua a ignorare il fatto che il suo corpo fisico non è indistruttibile, ma solo insensibile al dolore. Al termine dello scontro con le Lame è stata la prontezza di Natalia a toglierlo dall'edificio ormai in fiamme, dove il quori ancora si aggirava tranquillamente in cerca di indizi. 

Curiosamente non è stata la mente affilata di Kosh a brillare particolarmente nelle indagini. 
Certo è stato lui a fare i dovuti collegamenti tra alcuni ammanchi di denaro e alcune spese fatte sotto falso nome. Ma la matematica è una materia noiosa e facile e uno qualsiasi dei compagni del quori sarebbe giunto alle medesime conclusioni in pochi minuti. 
No, Kosh si è dimostrato insostituibile durante la schermaglia con gli uomini dell'Artiglio. Nonostante i danni subiti, alla vista dei compagni feriti il quori si è lanciato nella mischia con una prodezza inaspettata. Ignorando le armi degli avversari ne ha avuto ragione con precisi e poderosi colpi di bastone, aiutando la squadra ad emergere vittoriosa. 

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Natalia Ir'Malinos

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Il fisico possente e il portamento marziale lasciano pochi dubbi sul mestiere di Natalia. E se non bastassero ci penserebbe la divisa dell'esercito del Cyre che tutt'ora porta giornalmente.

Una cicatrice, non troppo profonda, le solca il viso, tagliandole il due il sopracciglio destro e scendendo fino alla guancia

Carattere:Determinata, sicura di se, orgogliosa e dalla lingua tagliente, ma anche conscia delle sue capacità e dei suoi limiti. Natalia ha sempre preferito comandare con le azioni più che con le parole e non si è mai tirata indietro di fronte al pericolo o ad una sfida.
Natalia è morto orgogliosa delle sue origini ed è convinta che Nuova Cyre possa tornare alle glorie del passato.
Chi la conosce bene però sa che dopo il dovere non disdegna un bel giro di bevute e una partita a qualsiasi cosa permetta di scommetterci sopra.

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Inizialmente non era affatto contenta di quella squadra.

Troppo diversi tra loro, troppo abituati a lavorare da soli o con metodi non convenzionali.

Eppure era stato il principe stesso a richiedergli e questo era un fatto che Natalia non poteva ignorare, non senza rinnegare tutto quello in cui aveva sempre creduto.

La missione era di vitale importanza per lei e avrebbe preferito avere al suo fianco ex soldato del Cyre, gente fidata che condivideva con lei lo stesso spirito di rivalsa.

Eppure erano stati proprio loro a trovare importanti indizi e ad aprire piste che il suo lignaggio e il suo passato le avrebbero precluso. 

Darwyn si era reso utilissimo a convincere Natalia che non sempre i metodi "ufficiali" erano quelli più corretti e la parlantina di Reesir aveva permesso loro di ricevere diversi favori.

Dal suo canto aveva imparato subito ad esaltare ed apprezzare le caratteristiche di ognuno, impiegandole al meglio anche nelle situazioni più difficili.

Senza contare che il suo nome aveva ancora un certo seguito sia tra i ranghi di quello che era rimasto dell'esercito, sia della oramai decaduta ma non meno influente nobiltà Cyriana, cosa che aveva permesso al gruppo di essere visto come una forza che agiva in favore della grandezza di Nuova Cyre e non come l'ennesimo tentativo di soffocare le aspirazioni di nuova grandezza

 

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Mishran e Zarrun ir’Penragon

Descrizione

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I due fratelli Mishran e Zarrun sono una vista abbastanza insolita: sarebbero entrambi tipici esempi della nobiltà Karnathi, con una carnagione pallida, i capelli biondo cenere l’uno e neri corvini l’altro e gli occhi di un ceruleo azzurro scuro. La cosa che però si nota a prima vista sono i danni che la magia ( e la guerra) hanno provocato ad entrambi: parte di un corpo di armata avanguardista nella magia bellica, entrambi hanno delle braccia aggiuntive, ma oltretutto Mishran ha un aspetto così cadaverico e deturpato da sembrare un non morto. Inutile dire che l’effetto collaterale delle energie negative era stato quasi voluto dai loro superiori così che potesse incutere timore in coloro che li avrebbero visti. 

Dopo un ennesimo massacro entrambi hanno rassegnato le dimissioni dall’esercito, arrivando quasi a disertare ma salvandosi l’ignominia grazie al sangue nobiliare, per poi abbandonare il fronte e rifugiarsi nelle terre materne del Cyre…non fosse che la Catastrofe colpì prima del loro arrivo. Senza insegne e senza alcun tipo di autorità, per la prima volta i due fratelli ir’Penragon hanno fatto soltanto del bene, sfidando la nebbia e recuperando alcune risorse in mezzo all’apocalisse, conducendo profughi nel Breland e…sconfiggendo alcune guardie di confine troppo zelanti ( lasciandole doloranti ma vive). Finita la guerra con Fortetrono, con la “liquidazione” dell’esercito e del resto della famiglia ( che avrebbe voluto disconoscerli non fossero comunque stati eroi di guerra) si comprò un appezzamento di terra in quella che poi sarebbe divenuta Nuova Cyre, dove rimasto insieme al suo ultimo “compagno d’arme non morto” a fare la gita del nobilotto di campagna, non fosse stato “richiamato alle armi” da i costanti e crescenti problemi della cittadina. “Il duo di Jade”, come vennero chiamati dopo aver salvato una delle taverna della città in crescita, finirono per attirare l’attenzione del principe ereditario del Cyre. 

Mishran e Zarrun hanno avuto qualche evidente ritrosia, non a lavorare in gruppo ma proprio “a lavorare”, specialmente all’inizio: reduci della guerra e sopravvissuti di un battaglione elitario del Karnath, sembrava volessero rifuggire sia la notorietà ( che per l’aspetto assai particolare li inseguiva) sia la battaglia in generale. Quando il principe decise di inserirli in una unità di élite fu per loro quasi come rivedere la battaglia di Serthe e quasi decisero di non accettare, ma furono convinti dal pericolo che le Lame del Cyre rappresentavano.

L’iniziale ritrosia nel combattere e nell’agire fu causa di qualche problema all’inizio: Mishran e Zarrun sembrava volessero non sporcarsi le mani in nessun caso e non agire neppure se aggrediti, fornendo nella pratica soltanto una consulenza dal punto di vista “intellettuale” o militare. Fu quando videro entrare in combattimento per la prima volta Kosh che si decisero ad intervenire: non potevano più sopportare che qualcuno si facesse del male, anche qualcuno senza sangue come il forgiato. 
“Rientrati nei ranghi”, i due fratelli si dimostrarono assai utili sia in combattimento che negli interrogatori: la minaccia di usare Kaius, uno dei prototipi della loro unità rimasto con loro con i suoi legamenti taglienti e barbati in un “tenero abbraccio” contro alcune delle riottose lame ottenne un fiume di informazioni.

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