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Inviata

Iskalar

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https://www.myth-weavers.com/sheet.html#id=2617526

accolito di un culto occulto, a causa di sommosse interne contro il suo tempio, ritenuto eretico da uno più potente, e di repressioni contro la sua fede, è costretto a fuggire e a nascondersi, dirigendosi ad Agidia per poter scampare alla purga 

Siegfried

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https://www.myth-weavers.com/sheet.html#id=2717599

Ex mercenario, è stato incolpato della morte di un nobilotto (era stato effettivamente ingaggiato per ucciderlo, ma non l'ha ucciso lui) e quindi braccato come una bestia da una schiera di assassini, soldati e cacciatori di taglie per mesi. Un po' per abilità, ma soprattutto per fortuna è sempre riuscito a sfuggire agli inseguitori, raggiungendo infine Agiaca.
Nell'ultima parte del suo "cammino" ha incontrato Kamist, con cui ha condiviso gli ultimi giorni di fuga.

Yauldir

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https://www.myth-weavers.com/sheet.html#id=2718488

era un insediamento talmente piccolo da non avere un nome: non figura nemmeno sulle mappe, semplicemente i villaggi e le città limitrofe più popolose sapevano della sua esistenza e conoscevano alcuni dei suoi abitanti, incontrati nei mercati impegnati a barattare legname, uova, erbe medicinali e poco altro in cambio di tessuti poveri, notizie, servizi, e manufatti di metallo.

Tuttavia noi lo chiamavamo con una parola in un dialetto locale: "Kamà", ovvero "casa", e i suoi abitanti "mellac", cioè "amici/famiglia.

Yauldir spesso scivola nei suoi discorsi e inserisce una parola di questo dialetto, e ogni volta è una ferita al cuore per il ricordo della perdita delle persone a lui care.

L'aberrazione era una creatura conosciuta da sempre dagli abitanti di Kamà, che la chiamavano "Grvaul", un nome probabilmente di origine onomatopeica ma che possiamo anche tradurre come "La Bestia". Se per decenni era poco più che una storia usata per insegnare ai bambini a non avventurarsi soli nella foresta, ad un certo punto era successo qualcosa: alcune aree boschive avevano subìto una sorta di corruzione, e Grvaul era parsa più aggressiva, spregiudicata e...grande. In più quello strano e misterioso simbolo sulla sua fronte: una sorta di A maiuscola in cui l'asticella centrale che collega le due principali, ricorda uno spicchio di luna.

Fortunatamente Yauldir la sconfisse, ne bruciò il corpo, e negli anni assieme agli abitanti del villaggio, cercarono di arginare la corruzione della foresta con incendi mirati e offerte e preghiere agli spiriti della flora e della fauna..

Silkar

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Silkar.pdf

La regione dove nasce Silkar è in guerra da anni. è figlio di un comandante di una fazione sin da piccolo accompagna suo padre in guerra prima come scudiero poi come soldato. Assiste alle atrocità del conflitto e tra esse impara l'arte della guerra. Le battaglie si susseguirono fino a quando, una in particolare, gli portò via tutto. Dopo una grave sconfitta suo padre mori insieme ai suoi commilitoni.Sopravvissuto alla battaglia cercò di tornare a casa da sua madre, purtroppo trovò il cadavere di quest'ultima e l'abitazione ormai in cenere. Era ancora un ragazzo e perse tutto, per qualche tempo cercò di sopravvivere per strada fino a quando un uomo non gli porse la mano. L'anziano uomo si presentò con il nome di Darn come capo di un gruppo di mercenari di nome " Daga rossa", gli propose di farne parte e subito il ragazzo accettò. Darn a poco a poco divenne una nuova figura paterna per Silkar, si dimostrò un leader saggio ed esperto e nel tempo Silkar cercò di apprendere il meglio da lui. Darn aveva con se un oggetto particolare, una daga, da cui prende il nome il suo gruppo. La daga aveva una strana manifattura, le decorazioni arrivavano a coprire anche la lama, era infatti inutillizzabile come arma ma Darn la custodiva con cura come fosse una reliquia. L'anziano confidò al aragzzo che l'ggetto aveva proprietà sovrannaturali, parte del suo successo lo doveva ad essa e che sarebbe stata pericolosa nelle mani sbagliate.Passo il tempo e Silkar continuò a lavorare nel gruppo dei mercenari sotto l'ala del suo mentore fino a qualla notte. Mentre tutti dormivano i mercenari vennero traditi ed assassinati da 6 dei loro commilitoni, capitanati da uno da essi di nome Jakar. Quest'ultimo pugnalò Darn nel sonno rubando poi la daga. Silkar, anche se ferito, riusci a sopravvivere. Di nuovo senza una casa, senza famiglia ne amici ne uno scopo. Successivamente scopri che Jakar e gli altri traditori fuggirono verso le regione di Agiaca, decise di intraprendere un viaggio per cercarli e vendicarsi, recuperare la daga e riportarla nel luogo in cui si trova Darn e seppellirla dove si trova il suo corpo facendo si che nessuno la possa piu trovare, sa che cosi facendo il suoi vecchi compagni potranno finalmente riposare in pace. L'altra verità è che Silkar desidera un'altra vita, un'altra avventura. Forse diventare un eroe per alcuni, magari guadagnarsi una posizione nobiliare oppure metter su famiglia. Silkar sa che nella regione di Agiaca si trova in viaggio Garett, un bardo e un suo vecchio amico, conosciuto durante i suoi viaggi. Sa che Garett è un gran chiaccherone sa parlare e sa ascoltare e sa che le informazioni hanno una buona importanza in questo mondo, forse sa qualcosa riguardo ai mercenari traditori, trovarlo è il primo obbiettivo sperando non si sia messo nel guai.

Eltharion

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https://www.myth-weavers.com/sheet.html#id=2719137

Dall'alto della Torre Bianca, Venaryon il Cupo osserva il suo giovane apprendista prendere la strada che lo porterà fuori dalle Foreste Eterne, verso i Porti Grigi. La sua missione lo condurrà ad Agiaca, la città umana oltre il mare stretto. Il suo volto antico ha un espressione turbata. Vi sono ombre inesplicabili nel suo futuro, dove la grandezza è a portata, ma a quale costo? Nonostante il regno elfico di Ulthuan sia conosciuto in ogni dove e così l'ordine arcano della Torre Bianca con i suoi Maestri Grigi, ne il suo lignaggio, ne la sua appartenenza al sacro gruppo d'incantatori lo proteggerà da ciò che lo attende. 

Aspetto e carattere: 

Una bellezza affilata e tratti eterei, si uniscono ad un portamento fiero ed una destrezza ultraterrena. Lunghi capelli grigi coronano un volto eterno con grandi occhi che sembrano pozze di argento vivo dalla loro intensità. 

Apprendista Grigio della Torre Bianca di Ulthuan, erede di una casata elfica perduta, Eltharion sa di essere superiore agli altri, elfi o non. La ricerca di sapere e conoscenza, va di pari passo con le sue ambizioni. Egli è disposto a tutto per riconquistare le terre della sua famiglia e del suo popolo, usando sotterfugi ed inganno se serve ad ottenere i suoi scopi. 

 

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