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Inviato

Ivellios, elfo ranger

Prima di uscire

Ascolto Darhun con interesse: ecco parole sagge.

"Mi hai tolto le parole di bocca. Stanotte uccideremo l'infetto."

Avendo già deciso di procedere im tal senso, quantomeno non sarò da solo.

Fuori dal tempio

Guardo il bravaccio che tenta di intimidirci. Lancio uno sguardo a Jalrai

Posso ucciderlo?

Gli chiedo con lo sguardo.


Inviato

Shihab e-Ravaan

Non è necessario: abbiamo già un alloggio e non vogliamo disturbarla oltre. Dico ad Aziyatt una volta terminato il rito, ricordandomi poi della nostra copertura. Ma saremo lieto di farci dare dei consigli sui mercati locali. Non è ancora saltata, a quanto pare. Una volta fuori dal tempio mi avvicino agli altri, ascoltando ciò che Darhum ha da dirci. Ma ne siamo sicuri? Non credo che sia una buona idea inimicarci il sacerdote. Rispondo ancora bloccato dallo straziante dolore del padre dell'infetto. L'infetto è pericoloso, ma suo padre è riuscito a contenerlo, in qualche modo. Forse dovremmo farci spiegare cos'abbia fatto e convincerlo a collaborare con noi per scoprire la verità sul nostro nemico. 

Alzo un ciglio quando sento il wasi provare ad intimidirci in una maniera a dir poco patetica: affrontare un uomo come lui non è neanche degno di essere cantato in una impresa epica. Non è luogo per mercanti? Un vero peccato, contando le opportunità che potremmo offrire ai vostri cittadini. Rispondo, guardando poi la figlia del capo per capire se li riconosca. Che non mi sembrano infastiditi, sinceramente. 

Inviato

Uwais

Credo che non sarebbe una cattiva idea dico ai miei compagni riguardo all'essere ospitati dalla donna potrebbe ancora aver bisogno di protezione, dovessero tornare quegli sciacalli.

Una volta fuori veniamo avvicinati dalla folla e qualcuno sembra non essere particolarmente contento della nostra presenza. Non dico nulla, limitandomi a portare una mano sull'elsa della spada e osservare l'uomo

Inviato

Ivellios, elfo ranger

Flashback nel tempio

"L'infezione non si può contenere. E non c'è guarigione. Ucciso l'essere di fiamma, morirà comunque. Mabnel frattempo è un rischio. Cosa accadrebbe se il sacerdote perdesse il controllo del figlio?"

Inviato

Jalrai e-Ziin

Nel tempio

Concordo con Uwais sull'accettare l'offerta di ospitalità di Aziyatt. Annuisco. Non penso proprio che la storia sia finita qui e che quegli sciacalli non si facciano più vedere. Potrebbe avere ancora bisogno di noi e noi di lei: un posto "sicuro" dove dormire è di certo meglio che quella locanda.

Quanto al ragazzo. Lancio un'occhiata alla botola. Purtroppo sono d'accordo sul fatto che vada eliminato, ma non sul farlo alle spalle del sacerdote. Faccio un cenno verso Shihab che ha manifestato lo stesso dubbio. E' interessante però come quella linea di gesso pare stia funzionando per tenerlo a bada nella botola. Quando ha provato ad uscire, si è scontrato come contro un muro. Mi gratto il mento. Non cambia la mia idea, ma potrebbe tornarci utile in futuro questa cosa...

 

Fuori dal tempio

Ricambio lo sguardo di Ivellios facendogli però cenno negativo con la testa. Abbiamo già abbastanza casini. Vediamo se si "risolve" a parole. Rimango anche io in silenzio, ma con la mano sul bastone, pronto a reagire.

Inviato

Fuori dal tempio

I wasi guardano Shihab con sdegno "Il cane parla!" commenta uno alle spalle del "capo", scatenando qualche risata secca. Non c'è allegria nei loro occhi... non c'è nulla, a ben vedere. Questi hanno lo stesso sguardo visto sul volto dei mendicanti più malmessi, ben oltre la disperazione: l'occhio vitreo e spento di chi è spezzato. 
Riconoscerlo in faccia a persone attive e persino arroganti è molto bizzarro, un contrasto inaspettato. 

Non sembrano però voler dare seguito alle minacce con dei fatti, ma nemmeno desistere dall'infastidirvi. 

Inviato

Shihab e-Ravaan

I wasi non sembrano veramente pericolosi, anche se i loro sguardi sono comunque impressionanti: sembrano completamente spezzati, "gusci vuoti" come li ha definiti Darhum. Mi chiedo cosa possa averli resi così... Forse è meglio allontanarsi. Torniamo al nostro alloggio? Propongo ai miei compagni: la locanda dovrebbe essere un buon posto dove continuare a parlare. E magari ora possiamo ottenere qualcosa in più dal locandiere. 

Inviato

Jalrai e-Ziin

Annuisco a Darhum e Shihab sostenendo gli sguardi (vuoti) dei wasi. Andiamo. Dico soprattutto a beneficio di Ivellios che so per certo desidererebbe passare all'azione. Non sarebbe però meglio accettare l'offerta di Aziyatt? Domando a bassa voce. Non vorrei avesse...spiacevoli ripercussioni.

@DM

Spoiler

Guardando i wasi e il loro atteggiamento, noto similitudioni con gli abitanti di Stila "corrotti"? O sono completamente diversi?

 

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Inviato

Ivellios, elfo ranger

Non capisco perché questi tizi stiano ancora parlando e non annegando nel loro sangue... 

Però gli sguardi vacui mi insospettiscono. E noto che anche Jalrai ha gli stessi dubbi.

Pottebbero essere posseduti...

Inviato

Jalrai

Spoiler

Non trovi una netta somiglianza. A Stila la gente sembrava abbastanza normale, e quelli nella tomba erano invece chiaramente animati da qualcosa di estraneo. 
Questi sembrano persone disperate, anzi ben oltre la disperazione. Normalmente uno sguardo così lo vedresti su qualche senzatetto prossimo alla morte, ed è davvero strano che persone così devastate possano andare in giro, parlare più o meno normalmente... non è naturale.
Ma è una cosa diversa da Stila. 

 

  • Supermoderatore
Inviato

Darhum

Non mi è chiaro se questa disperazione generale e profondamente radicata sia un diretto influsso sovrannaturale di Sar Ubhar e in caso se sarebbe possibile contrastarlo o se è semplicemente ciò a cui sarebbero portate delle persone sottoposte a situazioni estreme.

Inviato

Aziyatt non conosce queste persone, lo capite dalla diffidenza nel suo sguardo. Però ne ha anche paura e non vi fa strada affidandosi invece al vostro numero e alla vostra chiara abilità marziale. 
Sono gli stessi elementi che infine fanno desistere gli wasi. Così come si sono mostrati arroganti e aggressivi, si fermano e si ritirano come di comune accordo.

Raggiungete la casa della giovane donna, che sulla porta vi ringrazia ancora "Questa notte mi barricherò ancora in casa. Se voleste essere miei ospiti... sarebbe forse più un mio guadagno che un vostro. Mi sentirei più al sicuro. Domani se volete" si ferma, titubante. Guarda ad ovest e rabbrividisce, poi prende coraggio e parla "domani posso farvi parlare con un bravo ragazzo del villaggio, se ancora vive qui. Assieme potremmo portarvi nel luogo che vi ha nominato il sacerdote. Ma il mio cuore trema al solo pensarci"

Inviato

Shihab e-Ravaan

I wasi non vogliono dare seguito alle loro minacce e ne approfittiamo per raggiungere la casa di Aziyatt. Non si preoccupi: siamo lieti di accettare la sua ospitalità. Dico alla ragazza quando entriamo in casa, sorridendo quando sento la sua offerta: potrebbe darci degli indizi fondamentali per la nostra impresa. La ringrazio per il suo coraggio, ma non è necessario che si esponga: può anche limitarsi a darci delle informazioni o rappresentare la strada su una mappa. Rispondo, aggiungendo In ogni caso, è meglio che lei stia lontana dalla zona degli incendi. Non è un luogo sicuro. 

Inviato

Jalrai e-Ziin

Fortunatamente le minacce dei wasi si risolvono con un nulla di fatto, quindi proseguiamo verso la casa di Aziyatt. Lo facciamo volentieri. Sorrido per poi annuire alle parole di Shihab. Sono d'accordo. Le informazioni e il ragazzo saranno più che sufficienti. Non serve correre rischi "inutili".

Inviato

Ivellios, elfo ranger

I mentecatti che hanno attaccato briga se ne vanno così come sono venuti.

Wasi...

Penso alla parola usata per descriverli.

Mentecatti mi piace di più!

Resto silenzioso, attendo di capire cosa intendono fare gli altri per la notte. E per il figlio del sacerdote...

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