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TdG - La maledizione di Sar Ubhar


Pippomaster92

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Jalrai e-Ziin

Annuisco all'idea di riposarci e rimango in silenzio fino a che non mi accascio per terra. Vivo per un soffio. Ci è mancato poco. Penso controllando le bruciature e cominciando anche io a medicarle. 

Se questa è la partenza... Commento nel frattempo.

@DM

Spoiler

Mi sa che mi tocca tirarli tutti e 3 (Cos +1)

 

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Vi riposate e siete pronti a ripartire. In effetti lo scontro con Ben'nu è stato solo un intoppo, ancora non avete cominciato ad esplorare questo strano muro di fuoco e le rovine che vi albergano. 

Cure

Spoiler

Uwais - recuperi 23hp
Jalrai - recuperi 20hp
Shihab - recuperi 13hp

 

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Shihab e'Ravaan

Avevo bisogno di questa sosta per riprendere le forze. Mi alzo e inizio quindi ad incamminarmi verso il sentiero: i veri misteri ci attendendo ancora. Prima di procedere, fatemi dare un'occhiata con il mio ayaru. Dico ai miei compagni, richiamando il mio falco per farlo volare davanti a noi. 

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Uwais

Avrei avuto bisogno di un riposo più lungo, ma almeno parte delle ferite si sono chiuse anche se le bruciature più profonde fanno ancora un male d'inferno Speriamo che non ci siano altri esseri come quello commento mentre attendo che mio cugino mandi il suo falco in avanscoperta

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Il falco di Shihab sorvola le fiamme, deve stare alto ma per fortuna vede bene grazie ai suoi occhi da rapace.
Il fuoco arde con furore ma un sentiero si dipana nel mezzo, passando tra le colonne abbattute dove avete affrontato il Ben'nu, serpeggia fino ad una torre abbastanza intatta e arriva ad una specie di ponte che supera un canyon, o forse una forra nel terreno? Ma è da lì che esce la maggior parte delle fiamme. 

Superato il ponte la strada prosegue affiancata dalle fiamme ancora un po', ma poi sembra che in lontananza sprofondi in una specie di canyon dal quale si leva fumo, ma non fiamme. Potrebbero volerci però uno o due giorni di marcia per raggiungerlo, a stima. 

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Shihab e'Ravaan

Spiego ai miei compagni quello che riesco a vedere tramite l'ayaru, che faccio quindi tornare al mio fianco. Dovremmo partire dalla torre: potrebbe contenere degli indizi su questo posto. E in caso volessimo spingerci fino al canyon da cui si leva il fumo, dovremmo avvisare la nostra guida e chiedergli di tornare indietro: più tempo passa qui e più rischia di venire colpito dalla maledizione. 

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Jalrai e-Ziin

Forse meglio rimanere tutti insieme... commento sentendo la proposta di Ivellios. ...in caso un'altra di quelle creature dovesse attaccarci.

Faccio comunque un cenno d'assenso verso il mio compagno vedendolo preoccupato per la mia condizione. Tutto bene. Tranquillo. Dico a bassissima voce, quasi solo mimando con le labbra e concludendo con un mezzo sorriso.

Procediamo verso la torre, sì. Cominciamo da lì.

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La torre è chiusa da un'antica porta di legno è ferro, rovinata dal tempo ma ancora ben salda. Ci mettete una decina di minuti per aprirla, e così facendo guadagnate l'ingresso dell'edificio. 

Il pianterreno è spoglio: un ambiente circolare col pavimento di pietra, con una scala a chiocciola che sale al piano superiore. Le pareti sono intervallate da tre finestre ad arco che danno sul mare di fuoco e illuminano così la stanza. 
Anche il primo piano è virtualmente identico, con una botola sul soffitto. L'unica differenza sta nel muro che appare di fronte a chi sale dal piano terra: c'è un'incisione in caratteri antichi che ricordano la scrittura samudhi. 
Con difficoltà si può leggere la scritta

Vasto deserto, mar d'arida arena,
ove il sole [...] l'alma fende,
luce divina nel suo cuor risplende,
ch'ogni ombra scaccia e ogni duol [...]

Di sabbia mare, d'eterno ardore,
in te si ce[...]
ch'al pellegrino dona gioia e brame,
[...] cammin disperde ogni timore.

O deserto, di luce antica scena,
ch’ogni anima incanta e di grazia splende,
la tua bellezza in me [...] ascende,
come la fiamma che mai non si frena.

Sembra incisa da una mano ferma ma non è parte del design originale della torre. 
La botola conduce al tetto-bastione, che in origine doveva essere coperto da una tettoia ma ora è esposto all'impietoso sole e alle vicine fiamme. Qui si trovano i resti disidratati e seccati di quattro persone. Sabbia e cenere le coprono quasi del tutto, però. 

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Shihab e'Ravaan

Mentre salgo le scale a chiocciola non posso fare a meno di pensare che questa torre sia stata pensata esattamente per questo inferno di fiamme: la posizione delle finestre mi sembra fin troppo precisa. Leggo la poesia al primo piano con attenzione, non riuscendo però a trovarci delle informazioni di particolare interesse, e salgo assieme agli altri sul tetto, guardando inorridito i corpi. Pensate che siano una qualche sorta di offerta? Dico ai miei compagni, controllando se i corpi siano stati posizionati in qualche maniera particolare. 

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Jalrai e-Ziin

Mi appunto su un foglio l'iscrizione, ma per il momento non trovo grossi appigli.

Potrebbe essere. Rispondo a Shihab. Se volete, per evitare di toccarli, potrei usare la magia per pulire da polvere e cenere.

Ci vorrà un po', ma magari celano dettagli importanti. 

@Tutti

Spoiler

Se tutti sono d'accordo, uso Prestidigitation per pulire i corpi.

 

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Ivellios, elfo ranger 

"Potrebbero essere un'offerta, o dei condannati. Morte di stenti al sole, forse. Sarebbe utile capire se ci sono tracce di ceppi o legacci, per me puoi usare la tua magia, Jalrai. Ma amche toccarli per me non è un taboo, se non vi offendete."

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Per ripulire i quattro corpi è sufficiente la magia di Jalrai, che libera con lenta sicurezza la zona da polvere e cenere. 
I quattro indossano armature ed elmi che li identificano come guerrieri di origine samudhi, come voi, anche se l'equipaggiamento non è particolarmente recente. Non è antico ma forse ha un paio di decenni. Non sono né legati né incatenati, e hanno ancora con loro delle armi nei foderi. Ci sono pure i resti di quattro zaini da marcia ma il calore del sole ha ridotto il cuoio (e il contenuto) ad un guscio vuoto e secco. 

Osservandoli con attenzione deducete che la morte è avvenuta per qualcosa che non ha lasciato evidenti segni sul corpo. I volti sono maschere di pelle raggrinzita e ingrigita, le orbite disseccate e le labbra bruciate a mostrare i denti, ma sono effetti dell'esposizione al deserto. Se ben ricordate comunque le fiamme che ora ruggiscono attorno a voi sono relativamente recenti, e loro sono morti ben prima del loro arrivo. 

Tre sono equipaggiati con dritte spade da fanteria samudhi, piccoli scudi ovali, elmi ovali e armature di pelle con anelli di metallo cuciti. Il quarto ha un'armatura più raffinata, un elmo decorato con parole sacre dedicate a Mrehoos [Laumecos] e una mazza ornata da motivi solari. Costui indossa anche ciò che resta di un mantello bianco chiuso da una catenella d'oro. 

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Shihab e'Ravaan

Non sembrano morti violentemente. Forse sono stati lasciati a morire di sete sotto al sole? Commento vedendo lo stato dei corpi. E' un'ipotesi senza troppe prove, ma forse questi quattro uomini sono ciò che ha risvegliato Sar Ubhar. Sappiamo che si è liberato di recente e che sta cercando delle anime: le anime di queste persone potrebbero averlo risvegliato. Anche perché uno di loro sembra essere un fedele del Re degli Dei: la sua anima potrebbe essere di maggior valore, magari. Aggiungo dopo aver riflettuto per qualche istante, non riuscendo a trovare altre spiegazioni per la presenza di questi quattro corpi. 

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  • Supermoderatore

Darhum

Come ipotesi ha sicuramente la sua validità Shihab, anche se mi chiedo se sia davvero questo il posto dove si è risvegliato Sar Ubhar. Ma dubito avremo modo di capirlo facilmente, diversamente dagli Antichi Padri non posso discorrere con questi morti.

Intanto mi concentro un attimo a studiare il mantello ancora sorprendentemente intatto

@Pippomaster92

Spoiler

lancerei identificare come rituale sul mantello e la spilla.

 

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Darhum

Spoiler

Il mantello non è incantato, ma la spilla si. Sembra un gioiello adatto ad un sacerdote, un legame con il potere divino presente in ogni dove nel creato. Sulla spilla si trova un simbolo formato da una catena a otto anelli iscritta in un cerchio. Hai già visto versioni similari di questo simbolo, rappresenta un ordine antico di persone votate alla venerazione di tutti e gli otto gli dei (anelli) come emanazione del dio supremo Mrehoos (anello). Sono più diffusi in terre settentrionali e straniere, lì noti come Cavalieri di Kotos, ma in tempi passati anche le terre samudhi hanno avuto piccoli culti di natura simile.

Quest'uomo deve appartenere ad uno di questi gruppi.

[Conta come un Amulet of the Devout +1]

 

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