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Draghi d'inchiostro – Novembre: Rapsodia


Samirah

Messaggio consigliato

Io invece ve lo dico per chi ho votato!

Hysteria è composizione robusta ben strutturata... corale. La prosa è ricca di immagini e linguaggio, ed ha un suo ritmo quasi incalzante.

E resto in attesa della graduatoria completa. In mancanza mi piacerebbe sapere il perché non è possibile comunicarla.

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  • 1 mese dopo...

Allora, eccoci qua con alcune "valutazioni".

Andrò con ordine, in base a come sono stati postati i racconti. Ho cercato di leggere i racconti con attenzione, ma il tempo è veramente poco, per cui è probabile che abbia trascurato alcuni elementi a cui invece voi avete attribuito importanza nella stesura. Le mie "recensioni" sono volutamente critiche, perché ho voluto pescare gli aspetti che meno mi hanno convinta. Ho comunque sottolineato anche quelli che invece mi hanno stupita favorevolmente.

Vi avverto comunque che sono stata molto, ma molto cattiva! :twisted:

Rapsodie - ectobius

Devo dire che non mi è piaciuto molto. Il ritmo caotico con una punteggiatura quasi assente mi dà l'idea di un'anarchia delle parole. Certo, l'effetto c'è, ma preferisco una scrittura pulita che sappia comunque trasmettere l'effetto del caos e della confusione senza dover ricorrere a uno strappazzamento della lingua e della sintassi. E' comunque evidente come questo sia voluto, per lo stacco invece con un finale lento, dolce e triste.

Sogno di re - Shar

L'inizio, descrittivo ma privo di sentimento, mi aveva lasciata un po' perplessa. Non si percepisce il conflitto interiore di questo re che sta per condannare il suo popolo per l'ennesima volta, non si carpisce il suo dolore. Ma poi arriva il mutamento. Le emozioni cominciano a trasparire e la narrazione fredda lascia posto alla commozione.

Qualcosa che non c'è - Strikeiron

L'inizio è decisamente inquietante, catapulta immediatamente in un'atmosfera aliena, claustrofobica.

Poi però il racconto perde subito di mordente, lasciando il posto a una narrazione senza particolari effetti.

Bellissima invece la nuova prospettiva dall'alto, dà quasi un senso di vertigine dopo la claustrofobia iniziale.

Finale buono.

Questa "recensione" appare più scaglionata, rispetto alla precedenti, proprio perché il racconto stesso ha un continuo cambiamento di ritmo, un saliscendi di tensione che forse si poteva rendere più "stabile". Comunque un racconto particolare e originale.

Cosa deve fare un Uomo - Selvaggio Saky

La parte iniziale di questo racconto non mi aveva colpita particolarmente, anzi, mi sembrava decisamente banale. Diciamo che si intuiva dove voleva andare a parare.

Però il richiamo musicale si è intromesso nel racconto improvviso, inaspettato, e in quello stesso istante ho come sentito la canzone risuonare attorno a me. Un momento di commozione che ho molto apprezzato.

HYSTERIA - piri

Bellissime immagini, quanto mai evocative, anche se alcune risultano troppo elaborate e pesanti. Anche le similitudini, per quanto azzeccate, sono un po' troppo numerose. So benissimo quanto sia faticoso eliminarle (io stessa ne metterei a bizzeffe), ma in effetti la fluidità del racconto ne risente.

Il racconto l'ho trovato allucinato al punto giusto, a tratti però un po' confuso. Non so se sia stato voluto o meno, ma trovo sempre fastidioso non riuscire a capire esattamente cosa stia succedendo. :-p

L'altra metà prossimamente su questi schermi! :-D

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Cara Samirah apprezzo molto il tuo impegno, ma noto che, nonostante le varie entusiastiche dichiarazioni rivolte a questa tua bella iniziativa, la partecipazione langue. Comunque io, almeno per il momento, non voglio sottrarmi a quello che ritengo un impegno preso, e nel ringraziarti per avermi letto e commentato, sia pur negativamente (ma solo per una questione di comprensibilissime e certamente non criticabili preferenze), voglio esporre le mie ragioni per aver volutamente “strapazzato” punteggiatura e sintassi.

Nello scrivere (senza presunzioni... e da pessimo dilettante quale sono ) io mi sforzo di rendere con i simboli della scrittura il ritmo della forma parlata. E per ottenere questo risultato necessariamente non debbo troppo preoccuparmi di comporre una prosa corretta e canonica, pena non ottenere l’effetto prefissato che, ripeto, è quello di rendere la sonorità, il rumore, la musicalità, e soprattutto l’emotività della foga del parlare.

Lo so che non è facile... forse è da presuntuoso... Ma presuntuoso non sono e ancora ti ringrazio.

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Cara Samirah apprezzo molto il tuo impegno, ma noto che, nonostante le varie entusiastiche dichiarazioni rivolte a questa tua bella iniziativa, la partecipazione langue. Comunque io, almeno per il momento, non voglio sottrarmi a quello che ritengo un impegno preso, e nel ringraziarti per avermi letto e commentato, sia pur negativamente (ma solo per una questione di comprensibilissime e certamente non criticabili preferenze), voglio esporre le mie ragioni per aver volutamente “strapazzato” punteggiatura e sintassi.

Nello scrivere (senza presunzioni... e da pessimo dilettante quale sono ) io mi sforzo di rendere con i simboli della scrittura il ritmo della forma parlata. E per ottenere questo risultato necessariamente non debbo troppo preoccuparmi di comporre una prosa corretta e canonica, pena non ottenere l’effetto prefissato che, ripeto, è quello di rendere la sonorità, il rumore, la musicalità, e soprattutto l’emotività della foga del parlare.

Lo so che non è facile... forse è da presuntuoso... Ma presuntuoso non sono e ancora ti ringrazio.

Sì, come ho scritto nella recensione, avevo intuito l'intento. E' una tecnica stilistica che a me non piace molto, ma ovviamente il bello della scrittura è che ognuno ha un proprio stile e lo sviluppa nel modo che più ritiene opportuno e adatto a esprimere i propri concetti e i propri pensieri. ;-)

Come detto in separata sede...

Ciai raggione...su tutta la linea...a mia discolpa posso solo dire che effettivamente il pezzo è stato barbaramente riciclato dal dimenticatoio...mi sa che risale al 2003 o 2004, giù di li...

Niente scuse! :lol:

Comunque, andiamo avanti! :-D

La musica mi detta le parole,caccio queste rime so che prima o poi ritorna il sole - Meriadoc Altocolle

Un po' insipido. Non racconta nulla, anche se di certo riflette una situazione che molti di noi hanno sperimentato. Però devo dire che non mi ha trasmesso molto.

Ho notato qualche errore di ortografia ma, soprattutto, la mancanza dello spazio dopo la punteggiatura (errore che riscontro spesso, devo dire).

Volare - Sheldom

Ho visto parecchi errori di ortografia e di sintassi, alcune ripetizioni e uno scambio di tempo verbale (dalla terza alla prima persona), mentre il racconto in sé ha una struttura molto semplicistica e alcune figure non sono costruite bene. Detto questo, lo so che Sheldom si era raccomandato di essere clementi per via della sua "tenera" età. Ma proprio per questo mi sento di invitarlo a leggere il più possibile, per arricchire il suo vocabolario e acquisire sempre maggiore dimestichezza con la lingua italiana.

senza titolo - viridiana

Forse per una svista, c'è il passaggio dal maschile al femminile e viceversa durante il racconto, come c'è qualche errore qua e là (mi raccomando, non fate come me: rileggete!! :-p).

La narrazione è fluida e anche in questo racconto si possono ritrovare sensazioni conosciute, che ci portano inevitabilmente a ripensare alle nostre vite.

Il lunapark abbandonato - Lothavier

Scrivere thriller è sempre difficile e in effetti in questo racconto ci sono momenti in cui la tensione si perde. A volte non serve descrivere tutto nei dettagli, il lettore può anche fare la fatica di immaginarsi qualcosa (questo pensiero non è mio, ma nessuno mi citerà in giudizio! XD).

Alcuni dettagli, come il periodo di tempo trascorso, sono ripetuti più volte, e alcune di queste ripetizioni risultano fastidiose. Insomma: tagliare, tagliare, tagliare! :-p

Buona la sorpresa del finale. ;-)

Bene, con i racconti di novembre abbiamo finito!

Certo, ora che ho fatto 'sta faticaccia, mi farebbe piacere discutere dei miei commenti e di come voi avete percepito i vostri racconti. :-)

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Boh... in effetti la parte centrale del racconto mi ha messo in difficoltà soprattutto perché avevo intenzione di ricalcare la musica della canzone alla quale il racconto si ispira e pertanto avevo anche a difficoltà di rendere il pezzo di mezzo della canzone stessa, in una sorta di sospensione degli eventi che porti verso la rottura finale. La cosa che mi piaceva di più è che nella canzone stessa c'è un "miracolosamente" che innalza improvvisamente la musica su un tono più alto e che "lancia" gli eventi alla soluzione finale. Forse non è stato gradito o comunque non sono riuscito io a renderlo bene. Per questo ho introdotto il salto nel vuoto, perché mi dava l'idea di un'emozione abbastanza forte da lanciare musica e racconto parallelamente su un livello più alto. Un'altra cosa è che nel mezzo del racconto mi sono lasciato un po' prendere la mano ed ho immaginato che occorresse tratteggiare e dare sostanza alla situazione (che altrimenti di per sé sarebbe stata troppo poco credibile). Il problema è sempre quello: una volta che si ha una buona idea bisogna cercare di reggerla fino in fondo, in maniera che si incastri in un puzzle credibile. Non mi viene bne sta cosa.. punto.

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Posso dire da parte mia che mi ha fatto un gran piacere darti quel momento di "commozione" era tutto quello che volevo mentre scrivevo la storia.....Non ho ben capito cosa intendi per " Intuivo dove andava a parare"???

Non per polemizzare, ma proprio perchè non capisco ;-)

Diciamo che il messaggio era intuibile, ecco tutto.

Lo so, io sono un po' fissata con l'effetto sorpresa, in effetti non è necessario che sia sempre presente.

Comunque diciamo che avrei apprezzato ancora di più il racconto che se mi avesse lasciato un po' col fiato sospeso. ;-)

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