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Nash Kelling

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Nash è un uomo sulla trentina, con un aspetto distinto e vestiti di buona fattura. Aspetto che stona con il suo evidente retaggio drow, che fa spesso alzare più di un ciglio quando entra in un locale. 
E' complessivamente un uomo di bell'aspetto, con dei capelli argentei, tenuti senza troppa cura, e degli occhi verdi. Al fianco ha sempre un piccolo taccuino, che spesso tira fuori per appuntare dei dettagli che catturano la sua attenzione.
 

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Il problema più grande che affligge Nash negli ultimi giorni è uno solo: ritrovare la maledetta ispirazione per scrivere qualcosa che possa vendere quanto Le meravigliose imprese di Vasher, la sua seria di maggior successo. Avrebbe dovuto pensarci meglio prima di far andare in pensione il suo protagonista nell'ultima puntata del romanzo... La cosa più ironica, a dirla tutta, era che fino a cinque anni fa non avrebbe mai immaginato di trovarsi in una situazione del genere. 
Nash non era nato come scrittore di (discreta) fama. In un certo senso, era una versione meno eroica del suo Vasher: il capo di una piccola banda di criminali, che pianificava truffe e furtarelli tra il vecchio porto e il quartiere del Lago Nero. Non che avesse avuto molte alternative: Nash non è certo nato in una delle belle case dell'Enclave del Protettore, ma in una delle vecchie catapecchie del porto. E sua madre non era una nobildonna caduta in disgrazia, come nel caso del suo Vasher, ma una prostituta abbastanza rinomata tra la gente dei quartieri meno abbiente, Bess Kelling. Certo, non aiutava neanche il fatto che Vasher fosse un umano, mentre Nash aveva chiaramente un'ascendenza drow, cosa ben poco gradita da eventuali datori di lavoro. 
Il giovane mezzodrow doveva assolutamente trovarsi un lavoro: sua madre non lo trattava male, ma i soldi a casa non erano certo molti. La strada più semplice, quindi, era proprio quella di organizzare dei piccoli furti. Un "lavoro" per cui Nash mostrò un certo talento: non era grosso come i bruti, ma era svelto e sapeva sempre come trasformare la situazione a suo vantaggio con il giusto discorsetto. La sua abilità era tale da permettergli di riuscire a creare una piccola banda di ragazzi pronti ad aiutarlo per i colpi e le truffe più complesse: erano come lui cittadini della "Neverwinter che conta", come amavano dire, e sapevano che il mezzodrow li avrebbe trattati meglio di qualsiasi altro presunto signore del crimine. 
L'altra grossa differenza con Vasher fu l'evento che scatenò la redenzione di Nash. Al contrario del suo eroe, convinto a "servire la giustizia" da un angelo che aveva visto del buono in lui, Nash dovette far fronte con uno dei compagni abituali della gente dei bassifondi di Neverwinter: la morte. Voleva infatti fare un salto di qualità, puntando ben più in alto dei classici sprovveduti che camminavano per le vie del porto troppo tardi: aveva scelto di provare ad infiltrarsi nell'Arcanum del Sole, un negozio di oggetti incantati del centro città, e rubare l'incasso della città. Ma Steris, la sua "seconda in comando", non sembrava essere molto convinta da quel colpo. Era una ragazza intraprendente, ma anche a lei quel furto sembrava fin troppo rischioso. Nash scacciò le preoccupazioni con un gesto della mano: avrebbero portato a casa abbastanza soldi da poter vivere come nobili per il resto della vita, disse, cosa che zittì la ragazza e che venne accolta festosamente dal resto della banda. Ma, ovviamente, Steris aveva ragione: il colpo andò malissimo dai primi istanti, quando un allarme magico attirò le guardie di pattuglia e un dardo colpì proprio Steris, che venne trascinata via da Nash... prima di accorgersi che non ci fosse più nulla da fare per la ragazza. Quel colpò decretò la fine della sua vita nel mondo del crimine: la banda si riunì un'ultima volta per celebrare una sorta di rito in onore di Steris e, di comune accordo, decisero di separarsi una volta per tutte. Quel giorno Nash appese la sua balestra, arma utilizzata più per spaventare le altre bande che per uccidere, al chiodo e si promise che avrebbe abbandonato definitivamente quella vita, per onorare la sua amica. Non certo una scelta facile, come trovò a scoprire nei mesi successivi: trovare una fonte di guadagno era diventato ancora più complesso e la tentazione di tornare alle vecchie abitudini era sempre lì. L'unica cosa che lo "aiutava" a combattere il vizio era annegarlo nelle serate in taverna con abbondanti alcolici. Serate in cui Nash si trovava spesso a parlare troppo, ricordando i tempi andati con uno strano misto di rabbia e nostalgia. La maggior parte degli avventori si limitava a guardarlo con compassione e a stargli lontano, fino a che una sera non venne avvicinato da uno strano figuro, uno gnomo che non smetteva di parlargli del suo lavoro per il Neverwinter Nights e di come quelle storie avrebbero potuto attirare l'attenzione del pubblico. Una cosa che rimase impressa a Nash, nonostante la sbronza: c'era veramente qualcuno disposto a offrirgli un lavoro onesto?
Ed è così che torniamo alla situazione attuale, con Nash che pubblica romanzi d'avventura per i quotidiani di Neverwinter grazie al suo amico Jasper Gadannadoc, firmandosi come "Regis, cronista d'avventura". E che ha disperatamente bisogno di una ispirazione. Anche se, di recente, ha sentito parlare di un drago che sorvolerebbe una piccola cittadina mineraria: si preannuncia una storia decisamente interessante.

 

Modificato da Ian Morgenvelt
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