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Mondo Oscuro

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Inviato (modificato)

Eldon coglie subito la palla al balzo mentre i tre escono a comprare ancora le ultime cose:" Beh certo, abbiamo termini che spesso mi dimentico usiamo solo noi quando parlo. Ad esempio qualche tempo fa ero in un tempio di Chauntea, parlando di un personaggio poco apprezzabile ho detto che era un saltaboschi. E subito i chierici della dea a innervosirsi perché pensavano facessi riferimento alla natura. Invece da me è un termine ben preciso e usato spesso. Come anche dire che uno pesca con la testa. Non certo letteralmente, ma è uno che non ci sta tutto con il cervello. Infine: scende gli angeli. Lo si dice con un tipico gesto delle mani per indicare che è una situazione di particolare godimento, soprattutto sportivo."

La chiacchierata dura parecchio mentre i tre acquistano le ultime cose. Tre buoni cavalli e ancora qualche razione per Eldon. Chi gli aveva venduto l'asino non fa problemi a prenderselo indietro. 50 pezzi d'oro e i cavalli sono loro. 

Sulla via di ritorno Eldon ricorda ancora una cosa.

"Un altro modo di dire, per indicare una situazione di estrema fatica, è evocare un luogo che è paragonabile all'inferno, dicendo: dal Cisotto. Erano i fondi di una fortezza, un posto malsano sempre invaso da sporcizia e malattie. Non di rado da creature mostruose. Non esiste più da tempo, ormai, demolito per far spazio a nuove costruzioni. Ma la sua leggenda rimane."

La notte quindi passa tranquilla e il mattino dopo li coglie preparati e riposati a dovere. 

 

Modificato da simo.bob
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Inviato (modificato)

Allietati dal tempo passato insieme a godersela un po' e parlare (finalmente) anche del più e del meno, nonché a rispolverare il monumentale repertorio orale tipico degli hin, per i tre amici la serata è ancora più corroborante. Al mattino scendono tutti e tre riposatissimi e sorridenti nella sala comune, galvanizzati anche dall'idea di potersi rimettere in viaggio sui sentieri. Dopo aver ordinato una robusta colazione (Keidros si gusta anche una birra, con la scusa che chissà quando potrà bere la prossima) chiedono all'oste di farsi riferire se qualcuno li cerca, che saranno via per un paio di settimane, gli lasciano una decina di monete di mancia pregressa (e solo questo dovrebbe dare l'idea dell' umore alto del gruppo) prendono le cavalcature, l'attrezzatura e si avviano alla porta della città "..lungi dall' uscio, dal quale parte..." Canticchia Jebeddo mentre sono sulla via, recuperando una vecchia filastrocca che non sa più dove ha sentito la prima volta..

Modificato da SIIP
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Inviato

 

Alle porte trovano Edwin che li aspetta, con un paio di cavalli pronti alla partenza. 

"E così siete arrivati preparati, ottimo." dice vedendoli avvicinare. "Un po' di strada in sella non ci farà che bene. Andiamo, la via è lunga." 

Dopo un breve commiato con le Guardie della porta, il gruppo si mette in cammino, chiacchierando del più e del meno. Edwin sembra molto più tranquillo e rilassato del solito, malgrado la missione che stanno intraprendendo. 

Inviato

"Preferiamo essere pronti per ogni evenienza, una cavalcatura risparmia fatica, si muove più velocemente ed è utile per portare pesi e levarsi dalle situazioni pericolose, messer Odesseiron" replica Jebeddo, dopo i consueti saluti e omaggi.

Vedere il mago rilassato e disponibile distende ancora di più l'atmosfera, e il gruppo coglie l'occasione per interpellarlo su svariati argomenti.

Keidros chiede quale idea abbia sugli sviluppi per la città ora che il boicottaggio del Giovane ha avuto fine.

Jebeddo invece approfitta per dare sfogo alla sua curiosità e gli chiede dei Sepolti. Gli racconta di ciò che aveva letto sulla cronaca sulle terre dell' est, chiede lumi se corrisponde alla verità e se si sa altro di questa misteriosa popolazione.

Inviato

Il viaggio durante la prima giornata passa molto tranquillo anche se le strade sono sempre poco trafficate. 

Edwin passa da momento loquaci ad altri di cupo silenzio, trasportato dai pensieri chissà dove. 

A Keidros risponde di buon umore. È convinto che questo evento porterà, per primo a lui, molti benefici. Primo perché i traffici ricominceranno a fiorire, il che porta sicuramente prosperità. Secondo perché ripartirà il processo di trasferimento da Eltabbar a Netethir della capitale del Thay, attività cominciata poco dopo l'apertura del Cerchio di Vuoto e rallentata pesantemente dai sabotaggi. 

Per quanto riguarda i Sepolti, Edwin passa qualche informazione qua e là, un po' meno propenso a condividere tutte le sue conoscenze.

"Ci sono diverse leggende su di loro. Chi pensa siano una razza del sottosuolo, chi progenie degenerata dei Mulhorandi scacciati secoli fa, chi semplici fantasie. Ma ho trovato documenti attendibili che dimostrano che ci sia un fondo di verità in questo storia. Il Tharhion vuole vederci chiaro e crede saperne di più potrebbe venire a nostro vantaggio, ma ovviamente ha poche risorse da destinare a questa campagna. Ora godetevi il viaggio, questa sarà la parte facile."

Lungo il percorso scoprono qualcosa di più sull'attacco a Eltabbar. A quanto pare le voci di uno sfondamento delle linee della Resistenza sono vere. Un paio di staffette dirette a Netethir giurano di aver visto creature strane nella notte aggirarsi sulle colline.

Più tardi, durante una sosta, Edwin prosegue il discorso sui Sepolti. "Si dice padroneggino una magia dimenticata, un modo di manipolare la trama sconosciuto che sarebbe di grande interesse per i maghi rossi. Ma sembra siano solo dei selvaggi. 

Ho trovato il diario di un funzionario di una miniera, chiusa ormai da un secolo. Racconta dell'incontro con uno strano gruppo di albini, quasi ciechi, particolarmente aggressivi. All'inizio hanno avuto qualche problema sporadico, ma poi hanno trovato una grotta naturale e hanno iniziato a scavare li. A quel punto gli attacchi sono diventati insostenibili, anche negli altri siti dove scavavano. L'attività diventò così pericolosa che fu cessata; la zona venne abbandonata. Ma ho una mappa, sia per trovare la zona tra le montagne, sia per orientarci nel sottosuolo. Almeno in parte."

Rimane un po' pensieroso per un po', quindi prosegue:

"Dovremo scoprire il più possibile e auspicabilmente sequestrare un membro di quel popolo in modo che venga studiato a Netethir. Se la questione fosse interessante, in futuro si manderà un contingente piu nutrito del nostro gruppo a finire il lavoro."

Tra qualche chiacchiera la giornata passa tranquilla, con i cavalli che trottano a un ritmo sostenibile ma abbastanza rapido. La strada è buona, il clima favorevole, il morale alto. All'imbrunire decidono di fermarsi nei pressi di una vecchia fattoria diroccata dove già una carovana è un sosta. Sono piccoli mercanti che trasportano beni di prima necessità di poco valore, ma comunque sono ben armati e organizzati per affrontare eventuali problemi dati sia da mostri che banditi. 

Inviato

Il gruppo passa i periodi in cui Edwin è taciturno a parlare del più e del meno, spaziando da semplici osservazioni sul passaggio a disquisizioni sull'arte culinaria dei vari posti che insieme hanno visitato, fino ad arrivare ad ardite considerazioni strategico-militare (su quale collina costruirebbero un forte, se un terreno sembra più o meno favorevole ad un attacco in carica..).. ovviamente da quando sentono le conferme di mostri che vagano nel territorio quello diventa l'argomento principale, e si scambiano un sacco di domande.

Quando Edwin è propenso a parlare sono tutti molto contenti di ascoltarlo..aldilà del tipo di persona che può essere è indubbiamente una mente brillante e un piacevole oratore..la notizia dello spostamento della capitale li stupisce, e dà anche un'idea ai 3 di quanto sia un abile stratega.

Jebeddo è molto interessato anche ad acquisire ogni informazione sui Sepolti. Non apprezza l'idea di sequestrarli (e pensa che neanche Eldon e Keidros la vedano bene) ma comprende anche il punto di vista del mago, la conoscenza e l'informazione sono fondamentali.

Vedere un buon punto dove sostare e una comitiva già piazzata è fonte di molto sollievo per Jebeddo, l'unione fa la forza soprattutto per i viaggiatori nelle lande poco trafficate. Quando scende dalla cavalcatura ringrazia Glittergold e si sgranchisce subito gambe e glutei, doloranti dopo un giorno in sella.

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Inviato

Il gruppo già in sosta saluta cordialmente i nuovi arrivati. Ci si scambia qualche notizia, si offre un piatto di zuppa calda e un focolare. Edwin preferisce non mescolarsi e resta in disparte, assorto nello studio di un libercolo. 

Dalle conversazioni Jebbeddo scopre che i mercanti, provenienti dalla città a est Tyraturos, hanno sentito dell'attacco e delle creature sfuggite alla Resistenza, ma non hanno incontrato particolari difficoltà lungo il percorso se non uno scontro verbale con un gruppo di banditi, scoraggiati però dal gran numero di mercanti uniti nel viaggio.

Quando inizia a fare buio Edwin chiede loro di organizzarsi e lasciare sempre qualcuno di guardia. Lui ha bisogno di riposare senza essere disturbato. 

Spoiler

Cena offerta, organizzate i turni di guardia, se volete. Se hai domande specifiche per mercanti o Edwin vai pure.

 

Inviato

Il gruppo riceve la consegna, Jebeddo chiede ad Edwin quanto gradisce riposare (ben conscio che il mago dormirà ma con un occhio solo) e organizza il periodo di riposo in tre turni.

Eldon farà il primo finché c'è più luce, anche se potrà comunque avvalersi del focolare dell' accampamento, Keidros e poi Jebeddo i restanti due.

Scambiano ancora un paio di battute con i membri del gruppo di mercanti informandosi su dove sono diretti e su chi della scorta farà i turni di guardia, per potersi dare manforte.

E sono subito pronti per affrontare la notte.

@simo.bob

Spoiler

Se dovessero chiedere al gruppo qual è il loro itinerario direi che la risposta di circostanza è indicare la direzione di spostamento ma non il luogo preciso, magari si dice una città nelle vicinanze delle montagne..

 

Inviato

Eldon scambia qualche parola con chi ha preso il primo turno di guardia della scorta di mercanti. Il suo turno passa tranquillo e quando inizia a sentire la stanchezza va a svegliare Keidros quando il nuovo gruppetto di sentinelle del gruppo di mercanti si è già posizionato. 

Durante il turno del tiefling la notte si fa molto fredda, portando correnti d'aria dalle montagne. La Dissolvenza, o Eleint, è inoltrata e l'inverno si avvicina. Il tiefling sente i discorsi di un paio di guardie che sperano di essere in città anche durante Granraccolto, la festa che determina la fine di questo mese e l'inizio di Foglie Cadute. Solo in un momento, durante la notte, i cavalli sembrano agitarsi e nitriscono spaventati, ma presto si tranquillizzano e tornano a riposare. 

Il resto della notte passa tranquillo e trova un Jebbeddo ben sveglio ma intorpidito dal freddo. I mercanti, contenti dell'arrivo dell'alba, gli portano una tazza fumante di the speziato ringraziandolo per la guardia condivisa della carovana. 

Pian piano l'accampamento si risveglia, tutti si scrollano di dosso le ore notturne e presto sono pronti a partire. Dopo i saluti di rito, il gruppo si mette in viaggio puntando verso est, adocchiando con preoccupazione delle scure nuvole all'orizzonte. 

Edwin a metà mattinata torna a parlare della missione e condivide con voi alcune preoccupazioni.

"Quando saremo là sotto dovremo stare attenti. I minatori parlano di attacchi da fessure nelle pareti della caverna, fumo per soffocarli e crolli programmati che tagliavano fuori alcuni gruppi dalle vie di fuga. Avremo davvero parecchie cose di cui preoccuparci. Oggi comunque dovremo correre. Voglio arrivare ad Amrutlar prima di sera. Frustate i cavalli, li cambieremo alle scuderie del Tarch."

Spoiler

Jebeddo sa che Amrutlar è stata sconvolta antiche catastrofi ed è ancora in gran parte in rovina. E' una città fortezza cerchiata da mura, dimora di un potente mago rosso. Prima dell'avvento dei Cerchi di Vuoto era in battaglia diplomatica con il governo ufficiale del Thai ma ora è una grande fortezza dove vengono addestrati e smistati gli eserciti thaian. 

A metà pomeriggio il tempo inizia a peggiorare. Una fine pioggerella e un vento freddo proveniente dalle montagne rende il viaggio molto più fastidioso, anche se la strada è sgombra e abbastanza pulita da permettere al gruppo di arrivare, al tramonto, in vista delle prime rovine della città. 
Edwin si presenta alle porte e vi garantisce un posto in una locanda all'interno delle mura, occupandosi lui di vitto e alloggio. 

"Mangiate e andate a riposare, non create problemi. La città è in preallarme viste le notizie da Eltabbar. Domani proseguiremo in direzione di Tyraturos alle prime luci dell'alba." 

Inviato

Ringraziando per la cena e l'alloggio i tre si avviano per ordinare il cibo, di sicuro non hanno intenzione di fare tardi. Ma l'idea di fare un po' di conversazione con altri viaggiatori è troppo allettante e mentre ordinano una birra leggera al locandiere chiedono anche quali novità ci siano in quel di Amrutlar

Inviato

I presenti sono molto agitati e tesi. Tra qualche giorno partirà per Eltabbar un contingente di nuove reclute per la Resistenza, addestrate in questa città originariamente per servire negli eserciti personali dei maghi rossi. Gli ultimi attacchi dal Cerchio di Vuoto hanno però fiaccato le forze dei difensori che hanno bisogno di rinforzi freschi per reggere l'impatto di nuovi attacchi.

L'ultima sortita poi sembra avere avuto un impatto tremendo. Un Malleus ha spazzato via una intera linea di difesa prima di essere fermato da un folto numero di maghi. Anche questi però hanno subito gravi perdite nel fronteggiarlo, soccombendo ai suoi attacchi mentali. 

Jebbeddo e i suoi amici scoprono qualcosa di più sulle creature fuggite. Sicuramente ci sono due grandi bestie alate simili a enormi pipistrelli che, una volta a terra, camminano su due zampe. Solitamente questo tipo di bestia è chiamato Volucer.

Inoltre è scappato agli attacchi della Resistenza un folto gruppo di Ferus, ovvero la truppa, la carne da macello delle bestie dell'abisso. 

I Ferus hanno pelli scure e chitinose simili a quelle degli insetti, molteplici zampe artigliate, che variano da quattro a più di una dozzina a seconda della specie. Hanno solitamente la testa piatta e una bocca irta di zanne ed infine un grosso pungiglione o una chela sul fondo del corpo, spesso velenoso. Solitamente sono vulnerabili al fuoco, ma non si fermano a causa del dolore, anzi sembra che prima della morte abbiano ancora più forza. 

Per ultimo c'è chi dice che in mezzo alla gran massa di Ferus ci fossero anche altre bestie più grandi, ma qui i racconti si fanno contrastanti e le versioni non concordano più. 

La serata prosegue senza intoppi. 

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L'aria di tensione che si respira finisce per coinvolgere anche Jebeddo, che inconsciamente inizia a pensare a vari scenari..si chiede come mai all'improvviso c'è stato un attacco di dimensioni più imponenti, se anche negli altri Cerchi è andata allo stesso modo (soprattutto quello vicino a Silverymoon).. e via via le solite riflessioni su quanto sarebbe importante sapere qualcosa di più su queste bestie, e sul dovere a riguardo della Conoscenza di scoprire questo genere di cose.

Keidros è molto più concentrato sul presente, vorrebbe avere per le mani qualcuna di queste creature per affrontarla secondo il volere di Hatreyus. È preoccupato di come affrontare le bestie volanti e si chiede se non sia stato imprudente non procurarsi altri oggetti magici per combattere anche i Ferus (rinfacciando scherzosamente a Jebeddo di avere mal utilizzato la perla della palla di fuoco, ora ne resta solo una).

Il gruppo comunque non ha perso l'appetito, mangia con gusto e beve un altro giro di birre..poi si ritira nella stanza. Vogliono che il mago li trovi già pronti quando sarà l'ora di muoversi 

Inviato

La serata termina tranquillamente tra un brindisi e una portata di stufato, quindi i tre si ritirano nelle loro stanze. Al risveglio consumano una abbondante colazione e si mettono in cammino, affrontando una pioggia leggera e un vento freddo. 

La strada verso Tyraturos è abbastanza buona ma si vedono davvero pochi viaggiatori: un gruppo di fanti in addestramento e qualche messaggero, nulla di più. A metà giornata il clima peggiora ulteriormente, tanto da trasformarsi quasi in una tempesta. Il vento soffia sempre più forte strappando le foglie dagli alberi, la pioggia aumenta considerevolmente rendendo il fondo pericolosamente scivoloso. 

Edwin si volta in direzione dei tre e chiede loro cosa credono sia meglio fare, proseguire, fermarsi e cercare un riparo di fortuna o andare avanti fino a una stazione di sosta e un riparo più confortevole. 

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Keidros valuta (sopravvivenza 16+1) che con queste condizioni oggi non riuscirete a percorrere più di 50km. Mancano circa 5 ore al tramonto e non ci sono costruzioni in cui ripararsi in vista. 

 

Inviato

Jebeddo non è sicuramente un esperto del clima thayan né conosce la geografia della zona..suppone che se il mago chiede loro cosa fare sia perché non ci sono stazioni di sosta facilmente raggiungibili, e si fida del parere di Keidros. Dopo uno scambio di sguardi con Eldon propone di fermarsi al più presto e cercare un riparo di fortuna. Il rischio che peggiori la visibilità e che la strada diventi un pantano è alto. Meglio dedicare le ore prima del tramonto a mettersi al riparo piuttosto che cogliere il rischio di essere impreparati quando cala la notte

Inviato

La decisione è presa e tutti concordano che sia il caso di cercare riparo. Si trovano su un altopiano brullo e con molti punti scoperti, ma Keidros ha intravisto poco prima una formazione rocciosa che potrebbe darvi sufficiente riparo. 

Dopo un po' di marcia in senso contrario, il gruppo lascia la strada e si dirige a nord, verso rocce scoscese e molto ripide. La tempesta sta peggiorando e avanzare è difficile. Ormai sono tutti completamente zuppi e infreddoliti e anche i cavalli iniziano ad essere insofferenti. 

Purtroppo la ricerca non è così facile, ma finalmente dopo qualche tentativo andato a vuoto trovano un gruppo di rocce che forma quasi una copertura naturale abbastanza grande da permettere a tutti di restare al riparo dalla pioggia battente e magari accendere un fuoco. 

Subito ci si organizza per allestire un campo e presto le ombre iniziano ad allungarsi, mentre la temperatura continua a scendere. 

Spoiler

La marcia sotto la forte tempesta è stata estenuante. Jebbeddo addirittura è esausto (fallito TS cd13 su cos). 

Siete in una zona rocciosa. Poco campo aperto, visibilità a massimo 15m. Siete in uno spazio di 9x18m, all'asciutto 3x3 con due lati coperti dalle rocce. 

Organizza il campo, eventuali turni, varie... 

 

Inviato

Keidros lascia Jebeddo a riposare e allestisce il campo.. l'obiettivo è piazzare il fuoco a ridosso delle rocce , e mettere i giacigli a ridosso del fuoco sempre a ridosso dei due lati coperti.

Le cavalcature vengono posizionate appena a ridosso della zona asciutta, nella parte più coperta dal vento.

Propone ed Eldon di fare turni da tre ore e lasciare riposare Jebeddo più possibile.

@simo.bob

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Ci vorrà suppongo una prova sopravvivenza per accendere il fuoco 

 

Inviato
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Sopravvivenza sempre Keidros, 13+1 passato, visto il buon riparo trovato riesce a organizzare un campo abbastanza accogliente.

La preparazione del campo è faticosa ma tutto sommato dopo qualche imprecazione Keidros riesce a mettere all'asciutto e al caldo i suoi compagni, usando anche i cavalli come riparo e fonte di calore. Il debole fuoco scoppietta e fuma vista il combustibile utilizzato, in gran parte legna umida, ma dopotutto il gruppetto può dirsi fortunato e passare una notte non esageratamente scomoda. 

Eldon è d'accordo sul far riposare Jebbeddo che sembra aver particolarmente subito gli effetti della tempesta. Edwin dal canto suo aiuta come può, evidentemente non avvezzo alle scomodità della vita da avventuriero ma abbastanza orgoglioso da non lamentarsi mai. Utlizzando qualche trucchetto asciuga come può un pò gli equipaggiamenti e un pò di legna, così che possano avere luce e calore per tutta la notte. Si propone anche per qualche ora di veglia visto che non ha un bisogno impellente di studiare i suoi scritti e incantesimi. 

La tempesta continua violenta per gran parte della notte. Fare la guardia non è semplice poichè i rumori sono completamente annegati nella furia del vento, ma fortunatamente niente disturba i viaggiatori nelle ore di buio. 

Solo poco prima dell'alba il vento si placa e la pioggia diminuisce di intensità. Un'alba grigia sorge sul Thay. Jebbeddo ha riposato a sufficienza e si sente perfettamente in grado di proseguire. Il gruppo si rimette presto in marcia per recuperare il tempo perso ma su una strada molto fangosa e difficile da percorrere. La pioggia leggera continua tutto il giorno e fortunatamente nessun evento disturba il viaggio fino all'arrivo, poco prima dell'imbrunire, a un rudere affianco alla strada, forse una vecchia locanda abbandonata. Edwin propone di fermarsi lì e li informa che sono ad una giornata da Tyraturos. 

Spoiler

Ecco la mappa. Porta lato strada, aperture azzurre sui muri sono finestre (fori nel muro, non chiuse). A nord parete crollata. Un vecchio fuoco da campo (spento e freddo) a sud est.

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Inviato

Essere così vicini alla città alza il morale del gruppo,e aver trovato un posto dove accamparsi è un sollievo.

Dopo aver fatto un giro per il rudere si decide di accamparsi dove c'era il vecchio fuoco da campo.

Jebeddo propone di fare il primo turno, per fare un po' rifiatare i suoi amici che la sera prima hanno fatto anche la sua parte. Dopo cena mentre il resto della comitiva si posiziona a ridosso del muro che da verso la strada lo gnomo prende posizione per fare il turno di guardia.

Keidros farà il secondo turno 4ore dopo, ed Eldon l'ultima ora prima della sveglia.

@simo.bob

Spoiler

Jebeddo si piazza nel quadrato adiacente la porta, per potere tenere d'occhio più accessi possibile 

 

Inviato

Il gruppo consuma un pasto al caldo e all'asciutto e il morale è abbastanza alto. Eldon racconta qualche storia strampalata, Edwin ogni tanto dice qualcosa su di sè o sulla città, ma niente di troppo specifico. Dopo un pò tutti si preparano per il riposo, mentre Jebbeddo monta di guardia. 

La notte è buia e fredda, il vento ancora abbastanza forte, ma ha smesso di piovere. Poco prima del cambio di guardia, i cavalli iniziano ad agitarsi. I due vicini alla finestra scrollano le schiene e nitriscono sommessamente mentre anche tutti gli altri iniziano a sbuffare e soffiare dalle narici.

Lampi lontani illuminano brevemente il cielo, seguiti dai tuoni della tempesta che si allontana.

Spoiler

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Inviato

Jebeddo non conosce bene le abitudini dei cavalli, ma ha girato abbastanza per capire che può esserci qualcosa che li infastidisce nelle vicinanze. Quindi si sposta verso le bestie, tenendosi pronto a urlare per svegliare i compagni di vuaggio

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