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Mondo Oscuro

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Inviato

Edwin fornisce qualche indicazione sulla prosecuzione del viaggio.

"La prossima tappa è la città di frontiera Pyarados. Lì la situazione ultimamente è molto instabile, i maghi rossi non riescono a controllare la zona come un tempo a causa degli sforzi in atto per arginare il Cerchio di Vuoto. Stasera mi informerò sulla situazione ma sappiate che ci fermeremo in città per il minor tempo possibile, magari anche non la notte. Stasera tenete le orecchie aperte e non create problemi. Avremo tempo di rilassarci al ritorno. Infine, Eltabbar è a qualche giorno di viaggio a nord di qui, le informazioni che reperiremo saranno fresche ma non sempre attendibili." 

La taverna trovata da Edwin è poco frequentata ma ha camere dignitose e mediamente pulite. Chiacchierando con i presenti mentre si sorseggia qualcosa, i tre scoprono che in città c'è scarsità di beni visto che spesso le carovane non commerciano qui ma vanno dirette a Eltabbar o a Nethentir. L'abbattimento dei Ferus non stupisce nè fa gioire gli avventori: a quanto pare da queste parti sono abituati a combattere con quei mostri. Le dimensioni delle creature abbattute però provocano qualche reazione, mista tra il preoccupato e l'incredulo: si sà che i cacciatori di mostri spesso esagerino. 

Infine i problemi interni sembrano essere di ordine pubblico. Piccole azioni violente verso privati, saccheggi di attività commerciali, rapine. L'ultimo fatto preoccupante è il linciaggio di due guardie da parte di una piccola folla riunita dopo il tramonto davanti a un panificio, anche se le motivazioni della riunione e del linciaggio restano sconosciute. 


Inviato

Soddisfatti delle informazioni ricevute da Edwin e un po' preoccupati di quelle ricevute dai cittadini il gruppo opta per una serata tranquilla, nonostante come al solito Jebeddo sia curioso di approfondire le problematiche cittadine di Tyraturos.

Il gruppo si siede al tavolo pronto a rifocillarsi, e si propone di ritirarsi nelle camere quando scatterà il coprifuoco.

Inviato (modificato)

La serata continua tranquilla anche se a metà serata arriva la notizia di un gruppo di mercenari alle porte della città, in rotta dopo lo scontro con alcune creature. "La notte non è più fatta per noi, è delle creature del Vuoto" borbotta qualche avventore, scoraggiato dal costante clima di terrore che ormai circonda la città. 

Per il resto la notte passa senza problemi e un bel sole sveglia il gruppo che si appresta a partire. La notte in taverna, al caldo e ben rifocillati, ha fatto riprendere il gruppo dalle scomodità del viaggio e adesso li aspetta l'ultima tratta prima della città al confine con le montagne dell'alba. 

La prima parte della giornata fa loro capire che la strada non sarà agevole come i giorni precedenti. La via infatti è molto mal tenuta, con fossi scavati dalle piogge, piccoli cedimenti sui lati, alberi caduti e erbacce cresciute. In qualche punto un carro più grosso del solito potrebbe far fatica a passare. La velocità di viaggio è quindi ridotta, il che li obbligherà a un paio di notti fuori.

Durante la breve sosta per il pranzo, un piccolo animaletto del bosco simile a uno scoiattolo blu inizia a disturbare il gruppo: si avvicina per rubare cibo e viene scacciato da Edwin, poi si mette a saltellare su equipaggiamento e cavalli facendoli innervosire, quindi si mette a lanciare piccoli sassi e ghiande.

"Se non la smette lo fulmino" dice Edwin rabbioso. 

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Modificato da simo.bob
Inviato

Jebeddo sembra ugualmente infastidito dallo scoiattolo, vorrebbe sfruttare queste pause per riordinare le idee, fare valutazioni, e studiare la vecchia pergamena di Dugarn (in questo periodo sente quasi un irrequieto bidogno di studiarla, dopo anni che ne è in possesso).

Keidros invece è più propenso ad interagire con l'animale, e prova ad avvicinarsi "Gli animali selvatici sono più propensi a percepire i pericoli imminenti rispetto alle creature urbane..istinto li guida, non i tomi" avverte i compagni di viaggio, mentre si avvicina allo scoiattolo con una ghianda in mano

Spoiler

Suppongo che Keidros faccia una prova addestrare animali (+1) in mancanza di abilità migliori 

 

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Inviato

L'animaletto è spaventato e si fida poco di Keidros, ma alla fine si avvicina e prende la ghianda. Si allontana rapido, guarda verso Jebbeddo e gli lancia la ghianda, colpendolo sulla testa ed emettendo quella che sembra una risata. 

Poi la bestiolina si allontana e per un po' scompare. Ma quando i tre riprendono il viaggio torna a tormentarli, facendo rumore, lanciando piccole pietre e spaventando i cavalli. 

Inviato (modificato)

Curiosamente (ma logicamente, per chiunque conosca l'attitudine e il carattere dei membri del gruppo) man mano che il viaggio prosegue Keidros diventa insofferente verso lo scoiattolo e inizia a borbottare tra sé su quanto bisognerebbe abbattere questo tipo di bestie.

D'altro canto Jebeddo prova una crescente curiosità e attenzione verso il roditore e osserva con maggiore interesse il suo atteggiamento finché, preso da un'idea tanto estemporanea quanto probabilmente folle, decide di inforcare le lenti dello charme trovate nella torre di Thogloron e provare a comunicare con la dispettosa bestiola.

Modificato da SIIP
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Inviato

L'animaletto cade sotto l'effetto dell'incantesimo e diventa mansueto e amichevole. Adesso ha l'atteggiamento di un gatto molto affettuoso e segue per un bel tratto il gruppo, fino all'accampamento. La notte passa abbastanza tranquilla e al mattino dell'animaletto non c'è più traccia. Il resto del viaggio fino alla città non porta sorprese o imprevisti finchè, al tramonto del terzo giorno, il gruppo arriva in vista di Pyarados.

E' una città arroccata su un alto crinale, ai piedi delle montagne dell'alba, già innevate di questa stagione. Le mura la proteggono per due lati, mentre gli altri due si affacciano su un baratro. Non ci sono edifici molto alti ma solo piccole e basse strutture con almeno un piano interrato, per combattere il freddo che arriva dalle montagne. Il fumo di un incendio appena spento si alza dalla zona ovest della città. 

Alle porte li attende un picchetto molto particolare, molto più simile ad un gruppo di banditi che a uno di guardie. C'è un mezzorco armato di ascia bipenne con il visto truce, due nani uno in armatura pesante e l'altro in tunica da incantatore e un bastone, e quello che potrebbe essere un monaco intento a legarsi le fasce ai pugni.

Il nano con la tunica blocca il passo: "La città è chiusa. Non accettiamo visitatori. Cosa volete?" 
Edwin risponde calmo: "Siamo solo di passaggio, abbiamo bisogno di un giaciglio e un pasto caldo. Domani mattina ripartiremo." 
Il mezzorco prende la parola, e con un pò di speranza nella voce si rivolge al nano : "Torik, devo mandarli via?"
"No Ganeth, forse i signori possono fare qualcosa per convincerci" 
dice il nano, restando in attesa fissando il gruppo. 

Edwin si spazientisce e guarda Jebbeddo:"Parlaci tu che sei più diplomatico. Mi prudono già le mani."

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Inviato

Lo gnomo annuisce,si schiarisce la voce e si rivolge al nano con la tunica "Ebbene buon messere, sebbene il clima sia mite e l'eventualità di pernottare all'addiaccio non ci spaventi siamo ben disponibili ad ascoltare proposte volte a trovare un equo accomodamento per avvantaggiare il nostro ingresso in questa senza dubbio gloriosa e accogliente città."

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Inviato

Il gruppo di guardiani si scambia occhiate divertite alle parole dello gnomo. Il nano quindi prosegue.

"Parli davvero come un signore, mastro gnomo. E di solito i signori hanno la scarsella pesante. Forse potremmo trovare posto in città per voi se viaggiaste più leggeri. Facciamo 10 pezzi a cranio e vi garantisco che Ganeth continuerà ad annoiarsi." 

Eldon sbuffa sonoramente e Edwin rimane impassibile qualche istante. Poi mette mano a una sacca di cuoio. 

"Ve ne daremo 50." dice il mago. "In cambio ditemi da chi stare lontano e come passare una notte tranquilla."

"Ehi Rurik, 50 può andare? Non lo chiedo a te Savonarola, che di questi pezzi d'oro non sapresti cosa fartene." Il nano si rivolge di nuovo a Edwin, col sorriso sulle labbra: "E' un piacere per me darvi il benvenuto a Pyarados. Ganeth vi accompagnerà da Mase." 

Edwin sborsa la somma e il gruppo segue il mezzorco fino a una taverna senza che nessuno li disturbi. Le strade sono semideserte e i pochi che si vedono sono avventurieri o girovaghi. Molte attività commerciali a livello della strada sono chiuse, sbarrate o abbandonate. La taverna è poco distante dalle mura ma in una ampia piazza. Ha una grande stalla con altri tre cavalli e una bella veranda ingombra di tavoli, ma nessun avventore all'esterno. 

Ganeth entra in taverna e si dirige sicuro verso l'oste. Ci sono una quindicina di avventori, un bardo che canta uno sguaiato stornello che parla di una prostituta e due locandiere molestate verbalmente da un paio di tizi mezzi ubriachi. "Mase, dà loro una stanza e da mangiare. E una birra. Per me. Pagano loro."

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Jebeddo saluta con un inchino la variopinta comitiva, Keidros non li degna neanche di uno sguardo. Probabilmente avrebbe preferito mettersi alla prova col gruppo di piantagrane piuttosto che sborsare i soldi.

La mesta atmosfera della città colpisce Jebeddo, che osserva attentamente la desolazione. "Praticamente nessuna bottega, pochissima gente in giro, se non perdigiorno e teste quadre. Sembra il posto adatto per avventurieri in pensione" commenta poco prima di entrare nella locanda, levandosi la soddisfazione di fare un po' di sarcasmo sul mezzorco, che probabilmente non capirà. "Sarà meglio fermarsi poco Keidros, o rischiamo di rammollirci."

Dopo aver caldamente ringraziato il loro accompagnatore per lo sforzo profuso lo lasciano a bere la sua birra, e si siedono su un tavolo a caso.

"Sarà davvero il caso di andare via presto da questo mortorio" conclude Keidros mentre si siede

Inviato

Il mezzorco non coglie l'ironia e il dileggio nelle parole di Jebbeddo e si limita a grugnire infastidito dalle loro chiacchiere. 

Mentre beve la sua birra però risponde alle parole di Keidros: "Mortorio? Incendio e risse, ieri ci siamo divertiti. Rurik ha spaccato il cranio a uno come te, ieri. Anche se Ganeth spaccacrani di solito." Il mezzorco si guarda in giro, punta un avventore e dice: "Guarda un pò..." Quindi si alza e si dirige a grandi passi verso un tavolo al quale siedono due umani ben piazzati, armati di tutto punto. Qui la regola comune 'armi nel fodero in taverna' non vale. 

Una volta davanti ai due, Ganeth sbatte la grande ascia sul tavolo e insulta il più grosso dei due, dileggiandolo per la sua codardia dimostrata il giorno prima. "Hugon eri impegnato ieri? Non hai partecipato alla festa. Ti faccio vedere com'è andata." Senza preavviso il mezzorco rovescia il tavolo, urlando "Jokulhaups" (forse un'imprecazione tipica usata da lui e il suo gruppo). Hugon reagisce scagliandosi su Ganeth, subito seguito dal suo amico, scatenando una rissa. Mase sbuffa  annoiato e inizia con calma a mettere al sicuro bottiglie e piatti, senza agitarsi troppo. 

Edwin si alza e indietreggia qualche passo, pronto allo scontro, seguito da Eldon che sembra già pronto a scagliare qualche incantesimo. 

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Inviato

Keidros evoca il suo stocco, in attesa di poter partecipare alla rissa, ma quando vede le facce preoccupate di Eldon ed Edwin si fa subito serio.

Anche Jebeddo estrae l'arma, ma non sembra per nulla preoccupato. Si para davanti agli incantatori, ma guarda Keidros e sorride "secondo te chiunque di questi villani è talmente sciocco da attaccare un gruppo di sconosciuti di cui due incantatori? Scommetto due monete che il mezzorco li stende"

"Ahahahah mi piace..scommessa accettata " risponde il tiefling "chissà che non gli diano un po' quello che si merita "

Inviato

La scazzottata in breve si allarga. Ganeth proietta Hugon sul tavolo di due tizi che osservano divertiti, rovesciandone bicchieri e piatti. I due ovviamente di uniscono alla rissa malmenando sia il mezzorco che i suoi avversari, uno dei quali, Hugon, finisce a terra senza sensi dopo un poderoso destro di Ganeth. 

Mase intanto commenta annoiato "Almeno sta volta non c'è Rurik. Con lui si finisce sempre ad usare le armi!" 

In breve anche uno dei due nuovi rissaioli finisce a terra svenuto. Ora i tre si squadrano, fermi intorno a un tavolo spezzato. Lo stallo dura qualche lungo secondo, fino a quando Ganeth si gira con un grosso sorriso verso il gruppo, un bel occhio nero che spicca sulla pelle verdastra. "Visto? Ci si diverte alla città di frontiera... Mase, birre per tutti. Paga lui." Dice infine, indicando Hugon svenuto a terra. L'oste obbedisce senza fare domande mentre il mezzorco sfila dal bordello del tizio qualche moneta che poi posa sul banco. Poi con un po' di fiatone si appoggia al bancone e si rivolge a Jebbeddo.

"Perché siete qui? C'è qualche taglia? Una missione? Posso venire?" Come stupito dalle sue parole resta un attimo pensieroso e aggiunge un po' preoccupato: "Non dite a Torik che Ganeth ve lo ha chiesto."

Inviato

Jebeddo e Keidros osservano divertiti la scazzottata e il mezzorco torna tra loro proprio mentre il tiefling paga la scommessa allo gnomo.

Jebeddo ascolta un po' stupito la domanda di Ganeth, ma poi pensa che nonostante tutte le risse da bar questo posto deve essere proprio noioso per uno che cerca l'azione. "Mio buon mezzorco, purtroppo nessuna taglia. Stiamo accompagnando il capo" replica indicando Edwin "a fare , come dire, 'esplorazione'. Decide lui la truppa, ma gli farò presente della tua richiesta. E no, figurati, non c'è bisogno che il nano sappia di questa nostra chiacchierata"

Lascia un momento Keidros , il quale inizia a trovarsi più a suo agio col mezzorco,a parlare con Ganeth e va a riferire ad Edwin "il mezzorco si è proposto per venire con noi, anche se non sa che missione stiamo eseguendo. Sebbene possa essere di grande aiuto, non sarei così propenso ad accettarlo, ma il capo siete voi, messer Odesseiron "

Inviato

Ganeth ci mette un pò ad afferrare le parole dello gnomo, poi annuisce ma non troppo convinto.

Edwin sta scuotendo la testa: "Voglio quell'essere il più lontano possibile dalla mia persona. Potrebbe essere utile solo in mezzo a un campo di battaglia, ma non è ciò che cerchiamo." Si rivolge poi a Ganeth e prosegue: "Torna pure a fare la guardia alla città, c'è pieno di Feros fuggiti da Eltabbar che vorranno entrare stanotte."

Ganeth se ne va, senza salutare, sperando di trovare qualcosa da combattere come detto dal mago. 
L'oste fa quindi accomodare su un tavolo i quattro e porta loro spezzatino e birra, per poi mettersi a pulire il caos lasciato dalla rissa. 

Inviato

"Pienamente d'accordo con la sua disamina" risponde Jebeddo mentre inizia a gustare lo spezzatino "sarebbe stato solo deleterio. Visto che la sera in questa amena città hanno un modo piuttosto colorito per non annoiarsi credo che dopo cena mi ritirerò subito in camera" conclude.

Keidros annuisce, anche se lo gnomo sa che guardare un'altra rissa e scommettere un paio di monete non gli dispiacerebbe. Per fortuna anche il tiefling è abbastanza assennato.

Inviato

Il resto della serata passa abbastanza tranquillo. Il gruppo va a letto e passa una notte abbastanza tranquilla, interrotta ogni tanto da qualche urla in strada di ubriachi o piantagrane. Si svegliano la mattina con un cielo limpido e un freddo pungente. La colazione è abbondante e molto grassa, simile alla cena del giorno prima. Alla partenza, il gruppo passa nuovamente dalle porte, trovando un altro gruppo di guardiani variamente assortiti. 

"Oggi arriveremo alle pendici delle Montagne. Stiamo all'erta, sono zone selvagge, rifugio di creature e banditi. Evitiamo distrazioni durante il viaggio, studiate il percorso: potrebbe essere utile in caso di fuga."

Effettivamente poco dopo la città la via diventa molto più stretta e poco manutenuta. Qui sicuramente passare con un carro sarebbe un'impresa lunga e faticosa. Le montagne si stagliano sullo sfondo, alte e scintillanti di neve, col sole che ha appena fatto capolino da una delle aguzze vette.

A metà giornata i quattro sono obbligati a scendere dai cavalli e proseguire a piedi, per non rischiare di far infortunare le bestie sul terreno impervio. Edwin ogni tanto si ferma a controllare i suoi appunti per verificare il percorso. La strada prosegue in salita, in direzione di un massiccio.

Verso tardo pomeriggio i quattro devono aggirare una frana che ha interrotto il percorso. Poco prima dell'imbrunire Edwin scorge fuori dalla strada un casolare, probabilmente un vecchio ricovero per animali da pascolo, consigliando di fermarsi li per la notte. E' una bassa struttura quadrata con una larga apertura e piccole alte finestre.

 

Inviato

Jebeddo è ben soddisfatto di seguire il consiglio di Edwin e quasi non si accorge della lunghezza del percorso fatto, preso da trovare punti di riferimento sul percorso per evitare di perdersi al rientro. Inoltre guarda anche spesso la flora della zona.

Spoiler

Un po' di sopravvivenza (+2) e natura (+3) ce le mettiamo..inutili ma fanno molto background 

Keidros sembra più interessato a imprecare contro la strada sconnessa e , soprattutto, con la frana quando sono costretti ad aggirarla.

La vista del casolare e la scelta di Edwin sollevano molto entrambi gli avventurieri, dopo una giornata di viaggio più stancante di quanto avessero preventivato.

I due legano dove possono le cavalcature ed esplorano il casolare e i dintorni 

Inviato

Jebbeddo nota che la flora sulle montagne dell'alba è scarsa: rovi e brughi ispidi, cespugli spinosi e alberi radi e già spogli, sintomo di un autunno precoce. Pochi animali selvatici si vedono o sentono durante il cammino, anche se un grosso cervo appare in lontananza per un breve istante, per poi fuggire al galoppo non appena avvertito l'odore dei viaggiatori.

Il casolare è in una buona posizione protetta dal vento e al suo interno si trovano tracce di bivacchi di viaggiatori precedenti, sicuramente molto vecchi. Intorno qualche traccia di selvaggina, come tane e escrementi, e niente di davvero rilevante. 

L'accampamento è sufficientemente confortevole e i quattro passano una notte tranquilla, senza particolari sorprese. Edwin la mattina condivide ancora qualche informazione sulla loro destinazione.

"Siamo vicini, oggi stesso arriveremo all'ingresso della caverna. Dovremo superare a breve il complesso minerario abbandonato, poi dovrò fidarmi dei racconti e le informazioni raccolte per trovare il punto esatto: dovrebbe essere poco sotto un massiccio la cui forma ricorda vagamente la testa di un cane."

Poi estrae una pergamena e la mostra ai tre.

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"Questa è la mappa che sono riuscito a trovare tra le cronache. Le annotazioni parlavano di scontri dalla zona di quello che è indicato come Lago Blu e poi, più in basso, dalle Sepulture. Dovremo scendere fino a trovare i Sepolti. Mi raccomando, dall'atrio in poi sarà vostro compito guidare la spedizione. Domande? Altrimenti proseguiamo." 

Inviato

Mentre Jebeddo guarda con la solita brama la mappa, come se già volesse memorizzarla (sicuramente anche tenerla, Keidros ci scommetterebbe) reagisce alle parole di Edwin facendo ampi cenni col capo , mentre mormora "si si, mi sembra chiaro... incisioni, questo è interessante..cripta..."

Keidros si premura di rispondere al posto dello gnomo "nessuna domanda, siamo qui per questo..e la mappa sembra piuttosto precisa nelle annotazioni, possiamo procedere"

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