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Mondo Oscuro

Mondo Oscuro - La Resistenza


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L'aria fresca porta subito sollievo a chi è nella stanza, mentre la nube violacea si disperde completamente.

Keidros entra nella stanza nel momento in cui Jebbeddo constata che il Githyanki si è addormentato. Riesce senza problemi a legargli le mani e ad infilargli un bavaglio sulla bocca. Eldon intanto finisce di stabilizzare l'aggressore e gli toglie un paio di boccette legate dentro la giubba. Una è piena di uno strano icore nero, l'altra di una polvere blu intenso che galleggia su una soluzione rossastra. Perquisendolo trova anche una piccola lama, quasi un ago, in un dispositivo a molla nel braccio che scatta non appena sfiorato, fortunatamente senza creare danni. 

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"Gente, giù di sotto c'è più nebbia che a Kre'monn, non si vede nulla e tossiscono tutti. Qual è il piano?" esordisce il tiefling 

"Maledizione dannazione" sbotta Jebeddo, "se quel mago è scappato presto tutti gli Arkassar sapranno chi siamo. Dobbiamo portare via questo assassino e il Gith prima che creino altri danni. Spero che il Kej-hab ci sia un posto dove interrogarlo; di sicuro l'assassino non parlerà, ma possiamo assicurarlo alla legge..che ne dite? Dobbiamo anche scusarci con la padrona del locale, anche se l'accaduto non è colpa nostra. Magari ci farà la cortesia di chiamare una carrozza e qualcuno delle guardie del locale ci aiuterà a caricarci sopra i nostri prigionieri " 

Keidros annuisce distrattamente, mentre pensa tristemente che non potrà godere della compagnia della ragazza.

 

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Eldon annuisce, d'accordo con il piano dello gnomo. Nel frattempo dal piano inferiore si sente trambusto, vetri rotti e urla soffocate. Dalla finestra giungono voci allarmate, qualcuno in strada sta chiamando i gendarmi. 

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Jebeddo comprende benissimo la situazione di spavento che è stata generata, ma ugualmente non è soddisfatto dell'evenienza dell'arrivo delle guardie. Decide di scendere a vedere com'è la situazione per tastare un po' gli animi.

"Signori, scendo a valutare la situazione. Di andare via purtroppo non se ne parla, passeremmo dalla parte dei colpevoli. Keidros, vuoi fare la faccia brutta e tener d'occhio i nostri prigionieri? E magari appena è cambiata l'aria ci sarà da chiudere la finestra, non si sa mai" Poi si rivolge alla ragazza: "Madam, suppongo che sia fuori pericolo ora, ma se si sente più al sicuro può rimanere ancora un po' qui con i miei sodali" e si avvia.

 

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Keidros ha poco da fare con i prigionieri: uno dorme russando rumorosamente, l'altro è sempre svenuto a terra. Eldon rassicura i due: "Non morirà, è stabile. Non lo rimetto in sesto del tutto ma ho fermato le emorragie e dovrebbe sopravvivere quanto basta. Potrebbe svegliarsi da un momento all'altro."
 

Jebbeddo intanto va a controllare la situazione. Il piano di sotto è deserto, tutti sono riusciti a scappare fuori, per respirare. Tutti tranne uno. Un signore grasso e peloso, mezzo svestito giace a terra a faccia in giù. Non respira anche se non ci sono segni visibili di ferite e contusioni. Dai pochi vestiti addosso sembra un borghese benestante, forse un mercante o un artigiano di alto livello.

Mentre Jebbeddo controlla in giro che non ci siano altre vittime il rumore di pesanti passi in armatura proviene dall'esterno, le guardie stanno arrivando. 

 

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Jebeddo si guarda velocemente a destra e a sinistra, focalizza la situazione e capisce che lì sotto non ci dovrebbe stare.

"Dico benissimo" pensa ad alta voce, recitando un vecchio adagio del suo villaggio gnomesco e corre subito al piano di sopra. 

"Sotto non c'è nessuno e le guardie stanno arrivando. Keidros, per Helm, non fare scenate con i gendarmi, noi ci siamo difesi, abbiamo protetto una innocente e abbiamo testimoni. D'accordo?"

Keidros annuisce grugnendo.

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Eldon concorda con Jebbeddo, quindi va a controllare l'ubriaco. 
"La nebbia violacea sembra aver fatto qualche danno in più al nostro amico, forse a causa della sua alterata condizione fisica. Proverò a stabilizzarlo, tenetemi lontani i gendarmi per qualche istante se riuscite. 

Poco dopo due guardie marciano su dalle scale e iniziano ad aprire porte e strattonare via gente. "Tutti fuori, tutti al piano inferiore. Niente storie." "Ehi qui c'è uno squarcio nelle budella..." dice una guardia da una delle stanze al piano superiore. 

Entrano anche nella stanza in fondo e intimano le stesse cose a tutti. "Deponete le armi. Tutti fuori... Ehi...Qui c'è un tizio ferito. Che diavolo è successo? Voi tre, portate giù i feriti. Tu donna, dai una mano e copriti, per gli dei." 

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Jebeddo si avvicina all'assassino legato, e nel frattempo cerca di perdere tempo come suggeritogli da Eldon, rispondendo al gendarme che gli ha parlato "Buonasera buon uomo, abbiamo messo fuori gioco uno di questi assassini, ma l'altro è fuggito. Non so se è ancora qui vicino ed è sicuramente pericoloso. Non oso pensare a cosa ha combinato fuori da questa stanza. La ragazza non c'entra nulla ed è ancora un po' spaventata. È una fortuna fosse in stanza con noi" . Prova in maniera molto teatrale a sollevare il prigioniero, finché Keidros non viene ad aiutarlo "Ecco bravo, tu che sei più aitante. Poi provvediamo a portare l'altro, nel frattempo sarò lieto di rispondere ad eventuali domande.." conclude, cercando di fare guadagnare altro tempo ad Eldon 

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La guardia sembra soddisfatta della collaborazione mostrata da Jebbeddo e si avvicina al letto, lasciandoli in custodia all'altro gendarme. "Cosa stai facendo, halfling?" "Sto cercando di non far morire questo idiota. Ha ingerito una quantità smodata di alcol e sicuramente qualche droga. La nebbia usata dagli assassini ha aggravato le sue condizioni, c'è bisogno di qualcuno che possa rimuovere i veleni che lo stanno uccidendo, sono riuscito solamente a rallentarli ma se non facciamo nulla il suo corpo non ce la farà." 

La guardia non sembra molto preoccupata ma decide di velocizzare il tutto. Si carica agevolmente sulla spalla, che intanto perde bava biancastra dalla bocca, e scende al piano inferiore, seguendo Eldon e la ragazza tramante che nel frattempo ha avvolto intorno al corpo una delle tende. 

Al piano inferiore sono presenti una decina di ragazze, tra cui la banconiera, più alcuni avventori ma sicuramente molti meno rispetto a quando sono entrati i tre. Forse i più sono fuggiti prima dell'arrivo delle guardie. Le guardie piantonano le uscite e tengono sotto controllo i presenti, tutti in fila in piedi davanti al bancone. 

Un ufficiale sta già interrogando i primi, chiedendo ad ognuno che cosa ha scatenato il panico. Le versioni concordano: rumori di scontri al piano superiore, poi una nebbia nera e densa, urla e panico. L'ufficiale arriva davanti a Keidros: "Nome e motivo della tua presenza qui." chiede, senza soffermarsi troppo sui tratti del tiefling. 

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Jebeddo si guarda intorno, cerca lo sguardo di Eldon per capire se è riuscito nel suo intento. E una volta sceso vorrebbe poter parlare alla taverniera.

Ma per ora assiste impotente (e un po' preoccupato) all'ufficiale che interroga Keidros 

"Keidros. Cercavamo indizi e buona compagnia, che peraltro devo ancora pagare per il tempo concessomi, se non le dispiace.." risponde il tiefling senza neanche guardare l'ufficiale 

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Eldon è sicuro di aver fatto il possibile e prova nuovamente a sollecitare le guardie: "Vi prego, ha bisogno di cure subito o potrebbe non farcela.." 

Ma un'occhiataccia di un gendarme mette fine alla discussione. L'ubriaco viene trascinato fuori da due guardie e scompare fuori. Intanto chi sta interrogando Keidros prosegue: "Indagando? Siete cacciatori di taglie? Cosa cercavate?"

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"Abbiamo già collaborato col Kej-hab e stavamo seguendo la pista degli omicidi della Morte Soffocante" avendo sentito le parole di Eldon prova a perorare la sua causa "il githyanki può avere informazioni importanti, ed era il bersaglio degli assassini. Permettete all'halfling di curarsi di lui. Per altre informazioni parlate allo gnomo, è lui quello intelligente."

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La guardia sembra soddisfatta dalla risposta di Keidros, si volta quindi subito verso Jebbeddo e gli si avvicina, le mani ai fianchi, per procedere con l'interrogatorio.
"Cosa avete scoperto? Spero per voi che questo disastro non sia colpa vostra. La città non deve essere disturbata, il decoro e la tranquillità dei cittadini sono al primo posto qui, non come in quelle barbare città del nord." 

Intanto l'altra guardia lascia che Eldon esca per continuare a occuparsi del Sapido. "Che sopravviva almeno fino all'arrivo del Kej hab." dice burbero. 

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Keidros tira un sospiro di sollievo, e ben contento di avere scaricato il barile và alla ricerca della ragazza con cui si stava intrattenendo.

Jebeddo invece è ben contento di prendere la palla al balzo "Il Kej-hab ci ha detto che non si era ancora trovata soluzione e ci siamo proposti per dare il nostro contributo, per la tranquillità dei cittadini. Il maggiordomo di casa Elthorn cercava altresì il colpevole e ci ha dato indicazioni che ci hanno portato a rintracciare il githyanki, conosciuto nell'ambiente come il Sapido. Egli stesso era un obiettivo degli Arkassar, e ci sta a raccontando la ragione degli omicidi quando siamo stati attaccati da due sicari.

Tengo a precisare che Keidros in quel momento era in compagnia di una donzella, e noi siamo saliti con i migliori intenti, dopo aver parlato con la taverniera, con l'intenzione di portare via l'obiettivo senza violenza. La ragazza che era con noi può confermare.

Quello che è successo al piano di sotto è opera di uno dei due assassini che è riuscito a fuggire; speriamo che il nostro intervento abbia quantomeno evitato che facessero una strage.

Confidiamo che il githyanki ci riveli altre informazioni, e quantomeno sappiamo dove fanno base gli Arkassar."

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Le guardie ascoltano il resoconto di Jebbeddo con interesse, confermato sia dalla banconiera che dalla ragazza. 

Dopo ancora qualche domanda ai presenti, quello che sembra essere il più alto in grado decide di liberare tutti e far riaprire il locale. arrivano alcuni carri sui quali vengono caricati le salme e i feriti insieme a Eldon, mentre un carro chiuso, con sbarre alle finestre, viene indicato ai Jebbeddo, Keidros, la banconiera e la ragazza salvata da Jebbeddo. 
Il gruppo viene portato senza troppe spiegazioni al quartier generale. Qui, in una stanza, il kej hab si presenta e chiede informazioni a Jebbeddo. 

"Vi avevo chiesto discrezione. Fortunatamente non abbiamo coinvolto nessuna attività di mercanti importanti al di fuori del locale. L'uomo che avete ferito è stato curato ed ora è in cella. Voglio sapere la vostra versione e poi chiederò la sua."

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"Mastro Kej-hab, noi in verità siamo stati quanto più discreti possibile." replica lo gnomo "Abbiamo parlato con la taverniera spiegando la situazione, siamo saliti con l'intenzione di interrogarlo e portarlo via, come peraltro richiesto dalla donna, e in compagnia della ragazza per non dare nell'occhio. Avuti i primi sentori che qualcosa non andasse ho consigliato alla ragazza di stare con noi, per la sua incolumità.

Purtroppo il githyanki versava in un pesante ottenebramento alcolico ed è stato poco collaborativo oltre che incapace di difendersi.

Per quanto riguarda gli assassini, noi non potevamo sapere fossero lì e abbiamo solo reagito alla potenziale minaccia; avrebbero sicuramente ucciso altre persone per arrivare al loro obiettivo" prosegue lo gnomo, abbastanza sollevato dalla coincidenza che gli Arkassar avessero già pugnalato una persona prima di provare ad entrare nella stanza.

"Tornando al Gith, dal poco che ha detto sì può dedurre che lui fornisse innocenti vittime a dei degenerati per il loro sadico piacere; suppongo torture varie e omicidi. Una di queste vittime si è rivelato essere promessa sposa di uno degli Arkassar, e questo ha creato la spirale di vendetta. Il Gith probabilmente era l'ultima vittima designata per chiudere il cerchio"

 

Modificato da SIIP
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L'ufficiale riflette qualche istante sul da farsi. Le informazioni fornite dallo gnomo sono molte ma coerenti, perciò soppesa attentamente il da farsi. 

"Indubbiamente il Sapido è una persona poco rispettabile. Sapevamo avere traffici loschi, ma finché non disturbava la quiete pubblica e finché nessuno faceva un esposto a riguardo non era preoccupante. Ma non pensavo nascondesse cose indicibili come quelle che gli attribuite. Vedremo che uscirà dall'interrogatorio ma temo che il buon nome della famiglia Elthorn potrebbe risentirne. 

Se per far terminare questa spirale di morte bisogna giustiziare questo manigoldo così sia. I reati che mi dite sono più che sufficienti per l'impiccagione, ma così non avremo mai i colpevoli. Che intenzioni avete voi?"

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"La nostra situazione per come la vedo ora è abbastanza compromessa" si confida Jebeddo approfittando di essere da solo col Kej-hab "casa Elthorne ci ha chiesto di essere i primi a sapere i nostri progressi, e posso supporre che sospettino di dover insabbiare qualcosa. Vogliono che troviamo il modo per avvicinarci al tempio di Assuran per indagare, e probabilmente vogliosa la loro vendetta. Andrò a riferire loro appena avrò occasione di chiedere ancora due cose al Sapido.

Abbiamo assicurato il Gith alla giustizia come voleva Eldon, ma ora credo diventi difficile per noi avvicinarci agli Arkassar; uno dei sicari è fuggito e ora potrebbero sapere chi siamo. Ma suppongo che un salto al tempio di Assuran dovremmo farlo"

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  • 2 settimane dopo...

L'ufficiale riflette sulle parole dello gnomo. "Quindi il Sapido era in affari con il giovane Elthorne. Questo complica decisamente le cose. La vostra posizione non è delle più comode devo dire, ma anche la mia si fa alquanto spinosa. 
Per quanto mi riguarda avete fatto il vostro dovere, trovando il filo rosso che legava tutti gli omicidi. Ci avete assicurato un prigioniero che sicuramente ci darà maggiori informazioni e avete eliminato uno degli assassini.

A quanto sembra adesso l'ultimo bersaglio potrebbe solo che essere il githyanky, ma lo rimarrà per poco. Il suo collo si spezzerà sul cappio. Il popolo e il governo vogliono un colpevole. Uno lo avete ucciso, il Gith sarà ottimo per placare la sete di sangue. 

Per quanto mi riguarda avete contribuito attivamente e con successo alla risoluzione delle indagini che dichiaro concluse. Il fuggitivo verrà cercato, in base alle vostre descrizioni, dai miei uomini all'interno della città. Ciò che farete al di fuori della mia giurisdizione non mi compete, ma vi consiglierei di stare alla larga dal tempio vista la vostra compromessa posizione con gli Arkassar. Ora scusatemi un momento."

Il Kej-hab si allontana, esce dalla stanza e vi fa aspettare qualche minuto. Poi torna con una borsa e una pergamena fresca di inchiostro. 

"Ecco a voi, questo è un contributo per la risoluzione del caso. E questa è una lettera di ringraziamento della guarigione della città che vi identifica come Amachaq, protettori del popolo. E' più che altro una formalità, ma potrebbe aprirvi qualche porta. Inoltre vi chiederei di presenziare alla esecuzione del Sapido, non appena sarà organizzata." 

Eldon è visibilmente soddisfatto per la sorte del malfattore e quasi non si cura della borsa nella quale ci sono parecchie gemme e 120 monete di platino. 

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Jebeddo sorride ad Eldon, mentre pensa alla prossima mossa "Grazie, siamo molto onorati di poter contribuire alla stabilità della città. Se il Gith fosse vigile spererei di potergli fare un paio di domande se possibile, prima di salutarci. Se aveste bisogno di aiuto in altri casa sarà nostra premura mettere le nostre capacità al servizio della città. Andremo direttamente a riferire a casa Elthorne."

L'unico che non presta la minima attenzione e accarezza la borsa con un sorriso pieno di cupidigia è Keidros.

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