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Mondo Oscuro

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Inviato

Keidros guarda entusiasta la gemma ma per sicurezza, sapendo di non essere propriamente una cima nelle trattative, guarda anche Eldon "Che te ne pare?" Poi replica al mercante "Potrebbe interessarmi in effetti, ma quale sarebbe il prezzo?"

Mentre Keidros si diverte con lo shopping, Jebeddo è più concentrato sul raccogliere informazioni "In effetti ha ragione mastro fabbro, inoltre non sono abbastanza forte per essere uno scavatorerisponde al fabbro, mentre comunque da un'occhiata alla merce esposta "ma purtroppo siamo alla ricerca di una persona qui sui Cavalieri del Vento e non escludo che, abbinati a determinate informazioni, un paio di questi attrezzi da minatore non possa servire. È probabile che dovremo cercare nelle vecchie miniere di zolfo. Ha mica avuto a che fare col suo più recente proprietario, un certo Sandwisper?"


Inviato

Il mezzelfo è soddisfatto di aver toccato le corde giuste del suo probabile cliente. 

Eldon osserva la pietra con sguardo assorto, poi dice all'amico:"Beh, è un gran bell'oggetto, ha dei colori stupendi. Credo che sia un citrino."

Il mezzelfo lo corregge:"È un granato, ma hai ragione, i suoi colori sono stupendi. Ha la capacità di migliorare il benessere interiore, rafforzare la volontà e la determinazione, aiutare ad affrontare situazioni difficili con coraggio e lucidità, e favorire l'espressione delle proprie potenzialità. Una pietra perfetta per uno come voi. Potete averla per sole 15 monete d'oro."

Il fabbro intanto pensa qualche momento al nome detto da Jebbeddo.

"Sandwisper dici? Mmm, no, mai incontrato. Strano che qualcuno abbia acquistato le miniere di zolfo, sono esaurite da anni. La più vicina da qui è a est, a circa tre giorni a cavallo. Ma la strada sarà malconcia, da quando è chiusa nessuno fa più manutenzione. Comunque se ha intenzione di riaprire le miniere gli toccherà aspettare la bella stagione. Con il freddo bestie feroci e creature pericolose scendono verso valle dai monti, a cercare il caldo e il riparo di grotte e miniere."

Inviato

Jebeddo sta ancora valutando le parole del fabbro mentre adocchia la mercanzia, intenzionato a comprare comunque qualcosa che possa servire per il viaggio quando sente la risata di Keidros "Affare fatto amico mio, tutte queste migliorie a questo prezzo!! Non me lo faccio dire due volte!" Lo gnomo sorride, scambiando uno sguardo con Eldon. Poi da una bella occhiata alla mercanzia, mentre nota Keidros che si avvicina con aria baldanzosa "Ottimi acquisti amico mio, vedrai come ESPRERRÒ le mie potenzialità!"

Inviato

Eldon è divertito dalla bonaria follia di Keidros e lo asseconda. Ogni tanto è giusto anche godersi in futilità i frutti delle loro fatiche. 
Jebbeddo tra le cose utili vede alcuni piccoli ramponi, da agganciare sotto la suola in caso di terreno ghiacciato. Potrebbero essere utili se dovessero peggiorare le condizioni meteo. Oltre a diversi picconi, piedi di porco e pale di varie dimensioni scova una fune con particolari chiodi. Chiede informazioni e gli viene spiegato che sono cordame rinforzato e ganci a dente di drago, un equipaggiamento molto utile di corde e ganci resistenti in metallo temperato dalla particolare forma a dente che li rendono davvero affidabili, soprattutto per la discesa in pozzi e crepacci. Proprio vicino scova anche una maschera in cuoio con piccoli filtri metallici. Il fabbro spiega che è pensata per filtrare polveri sottili o fumo, molto utile per le miniere poco areate, dove si scatenano esplosioni pericolose o in caso di sacche di gas sotterranee, anche se rendono davvero complicato parlare.

Spoiler

Ramponi: 2 ma, garantiscono stabilità su terreno ghiacciato.
Cordame e ganci: 3 mo, danno +5 alle prove di scalare
Maschera: 5 mo, immunità a gas, polveri, spore e altro. A 3m di distanza però le parole di chi indossa la maschera non sono comprensibili.

Mentre i tre girano per le bancarelle un gruppo di quattro minatori, due nani e due umani, entra nella taverna, diretti a banco per fare colazione. Fuori ha cominciato a nevischiare, a giudicare dal sottile strato bianco sulle loro spalle. 

Inviato

Jebeddo acquista 3 maschere , 3 paia di ramponi e il cordame, molto soddisfatto della qualità degli oggetti e della loro utilità. Keidros nel frattempo passa dal banchetto della venditrice di miele.

Jebeddo fa per avviarsi dal venditore di pergamene, ma nota il gruppo di minatori e, avvicinandoli con la scusa di offrire loro da bere, si presenta e si informa sulla condizione dei sentieri e chiede di Sandwisper 

Inviato

La venditrice è una donna molto simpatica e sorridente. Sta completando un affare con una signora e chiede di avere un po' di pazienza a Keidros. Intanto il tiefling, osservando il banchetto, trova diversi tipi di miele, caramelle, filtri e pozioni. Una, molto interessante, è contenuta in sottili fiale di vetro, tappate con sughero e ceralacca e contenente un liquido giallastro con al suo interno un verme grassottello. 

"Eccomi, mio caro. Come posso esserti utile? Con questo tempaccio un po' di miele può tenere alto il morale. Assaggia una caramella. Offre la casa. Attento, quelle sono piccantine!"

Il gruppo di minatori non ha molta voglia di chiacchierare; hanno tutti smontato dal turno e si sono fatti una marcia sotto la tormenta per venire al mercato. Ora hanno solo voglia di qualcosa di caldo nello stomaco. Il nome di Sandwisper non sembra interessarli e dicono di non conoscerlo. "Se qualcuno di nuovo gira da queste parti, sicuramente il vecchio Granom lo saprà sicuramente." Dice uno del gruppo, indicando il vecchio col banchetto di pergamene. "Ha una specie di ossessione per il censo, è sempre lì a dire che quella zona si è spopolata, quell'altra ha il maggior numero di figli per levatrice, che con la nascita dell'ultimo arrivato quel villaggio non è più il più piccolo... Mah, cosa ci troverà di interessante.."

Inviato

Jebeddo coglie la palla al balzo. Si scusa per il disturbo, ringrazia, paga l'oste e si avvia verso il banchetto di Granom. Passa vicino ad Eldon e gli da di gomito sghignazzando, mentre Keidros preso dall'entusiasmo controlla tutto il campionario di madama Klein.

Il tiefling assaggia convintamente la caramella piccante, e dopo il primo morso chiede alla mercantessa cosa sia quel verme in fiala.

Jebeddo arriva dal mercante di pergamene "Buondì messere.. mastro Granom?..mi chiamo Jebeddo, e sono molto curioso su tutto ciò che è scritto su pergamene..di che merce dispone?"

Inviato

La grassa signora è ben felice che il tiefling sia interessato alle sue pozioni. 
"Questo è il Sorso del Serpente, un liquore intenso e pungente ricavato da una pianta grassa e infuso con l'essenza stessa del deserto del sud. Il suo punto forte è un tocco di veleno di vipera con cui è stata uccisa la larva. Bevila di un fiato e ti garantirà ristoro dal freddo e protezione dai veleni. Lo usavano i nobili dignitari calimshiti durante le loro ambascerie al nord." Intanto la caramella appena mangiata sprigiona prima una dolcezza avvolgente e poi la sua intensa nota piccante, tanto da far sudare addirittura il tiefling. 

L'uomo dal cappello a punta intanto saluta rispettosamente Jebbeddo ed Eldon al suo fianco. "Signori è un piacere vedere facce nuove da queste parti. Siete stato ben informato, il mio nome è Granom. La maggior parte dei volumi rilegati qui sono storie e leggende della regione, alcuni romanzati e altri cantati dai bardi, che ho raccolto in anni di mio peregrinare. Se non siete interessati alla narrativa ho diversi resoconti relativi all'andamento demografico dell'intero Chondat e molto specifici sui villaggi della regione dei Cavalieri del Cielo. Infine ho qualche incantesimo su pergamena, alcuni che ho scambiato e che sono disposto a vendere, altri che ho preparato io stesso. Se posso, mi vanto di aver dato i natali all'incantesimo noto come Nevischio Tagliente che spesso ha tolto diversi avventurieri da situazioni spinose."

Spoiler

Boccetta di Sorso del Serpente: 150 mo, protezione dal freddo e immunità ai veleni per 2 ore

L'incantesimo è il seguente. I prezzi per le pergamene sono standard. 
Nome: Nevischio Tagliente

Livello: 2 (Stregone/Mago)

Scuola: Invocazione (Freddo)

Tempo di lancio: 1 azione standard

Raggio di azione: Medio (30 m + 3 m per livello)

Durata: 1 round/livello

Area: Raggio di 3 metri

Tiro salvezza: Tempra nega (solo per i danni)

Resistenza agli incantesimi: Sì

Descrizione:
Nevischio Tagliente crea una fitta nebbia di nevischio ghiacciato che ostacola la visuale e provoca fastidiosi tagli da gelo a chi vi rimane all'interno. L'area si riempie di minuscoli cristalli di ghiaccio che fluttuano vorticosamente, riducendo la visibilità a 1,5 metri all'interno dell'area e bloccando completamente la visuale oltre tale distanza. Le creature al suo interno subiscono danni da freddo, come piccoli tagli inflitti dai cristalli, pari a 1d4 danni per round.

Effetti aggiuntivi:
Le creature all'interno dell'area subiscono una penalità di -2 ai tiri per colpire, alle prove di abilità e alle prove di concentrazione, a causa della nebbia fitta e del freddo pungente..

 

Inviato

Keidros si passa una mano sulla fronte, e fa un bel respiro. Purtroppo non potrà prendere la pozione che tanto lo ha colpito, ma decide di seguire il consiglio dell'oste e acquistare un po' di miele "Ho bisogno di qualcosa di corroborante, non ne posso più di freddo e neve" spiega ad un cliente vicino.

Jebeddo sta dando un'occhiata ai titoli dei volumi di Granom sperando di trovare qualche titolo che riguardi eventi nel passato del Chessenta che possano ricondursi a questa situazione, o che possa aiutare a fare luce sulla storia delle miniere di zolfo; nel frattempo prosegue il dialogo con Granom: "Purtroppo la demografia non è tra le mie occupazioni favorite, ma devo ammettere che se c'è una persona che mi può aiutare è proprio lei: immagino che sia molto attento ai nuovi arrivi nella zona. Siamo alla ricerca di Micares Sandwisper, nuovo proprietario delle miniere di zolfo. Dovrebbe essere qui da mesi, immagino con un copioso seguito di aiutanti e minatori..."

Inviato (modificato)

La donna offre a Keidros un vasetto di miele, scuro e denso, chiuso in un vasetto bombato col tappo di sughero coperto da un fazzoletto a quadri rossi e bianchi. "Questo fa al caso tuo. Aiuta a superare il freddo delle montagne e dà energie per affrontare le fatiche dell'inverno."

Intanto Granom risponde a Jebbeddo. "Certo, Sandwisper. Ho conosciuto quell'uomo di Cimbar circa un anno e mezzo fa. Era interessato alla storia antica del posto, ai maghi che l'avevano abitata e alle loro dimore. Strano interesse per un funzionario di biblioteca, ma chi sono io per giudicare. Una volta che ha saputo tutto quello di cui aveva bisogno mi ha mandato via senza troppe cerimonie... Scortese da parte sua.  Comunque ha preso casa a mezza giornata da qui, su un'incantevole promontorio che domina le valli. Credo che alla fine avesse fatto qualche affare con un vecchio proprietario di miniere da tempo esaurite. È parecchio che non lo vedo, ma non frequentava questo posto volentieri. E sono sicuro viaggiasse da solo, o meglio con due servitori ma nessun codazzo di aiutanti e tanto meno minatori."

Spoiler

Miele dei Cavalieri, 30 mo, conta come razione, concede resistenza al freddo per 4 ore

 

Modificato da simo.bob
Inviato

Jebeddo all'improvviso sente di avere una buona pista "Che incredibile combinazione, avete parlato di un argomento che interessa particolarmente anche me..sareste disposto a condividere con me il vostro sapere?..e se possedete un testo a riguardo sarei anche disposto a fare un'offerta per acquistarlo"

Inviato

"Beh ho parecchia carta a riguardo. Principalmente sulle storie dei maghi e stregoni più potenti della regione."

In breve i due si immergono nello studio di libri e pergamene, con Granom che guida lo spulciare di informazioni. I due parlano di tre incantatori degni di nota vissuti in diversi periodi in quella zona. 

Thalios Grezzalian, il Mago dei Venti, noto per il suo profondo legame con i venti montani della zona. Magro e alto, con lunghi capelli bianchi che si muovevano sempre come se fossero in balia di una brezza invisibile, Thalios aveva dedicato la sua vita a studiare e domare gli elementi dell'aria. È celebre per la creazione dell'incantesimo Soffio della Tempesta, che gli permetteva di evocare una raffica di vento tagliente capace di colpire gruppi di nemici contemporaneamente. 

Anessa Rhyshal, la Veggente delle Nubi, figura enigmatica e visionaria che viveva in un isolato santuario tra le vette più remote, immersa nella nebbia. Con lunghi capelli intrecciati di piume di corvo e occhi color del cielo coperto, Anessa era capace di vedere visioni legate agli eventi futuri attraverso gli strati di nebbia e nubi. Creò un antico artefatto chiamato Lo Specchio della Nebbia, un grande specchio di cristallo incantato per riflettere non solo immagini ma visioni frammentarie del futuro. Dopo la scomparsa di Anessa, lo Specchio è stato smarrito, e si dice che chiunque lo ritrovi possa scrutare frammenti del futuro della regione, sebbene non sempre in modo chiaro.

Zarelith Aundar, il Sussurro delle Ombre, una figura nota per il timore che incuteva nella gente, anche se questo sentimento non aveva radici chiare visto che il mago mai fu trovato colpevole di qualcosa. Aveva lunghi capelli neri come la pece e occhi privi di colore visibile, come se riflettessero un vuoto profondo. Vestiva sempre di scuro e si muoveva con una grazia inquietante, quasi senza fare rumore, attirando un’aura di mistero e timore intorno a sé.

La sua opera più inquietante fu il Cuore dell’Ombra, un cristallo nero che, secondo le leggende, conteneva l’essenza di un’antica entità oscura. Zarelith sosteneva che il cristallo fosse capace di concedere poteri straordinari a chi fosse disposto a liberare ciò che conteneva, ma con il rischio di perderne il controllo.

Un giorno, Zarelith scomparve senza lasciare traccia. Gli abitanti della zona dicono forse a causa di un esperimento fallito o di un patto non rispettato con l’entità nel Cuore dell'Ombra che mai fu trovato. 

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Inviato

Jebeddo ascolta affascinato la storia dei tre maghi; Keidros si sta avvicinando al banchetto di Granom ma appena vede i due iniziare ad aprire libri alza gli occhi al cielo e si allontana, cercando un posto non distante dalla stufa.

Spoiler

Jebeddo fa una prova Storia per vedere se conosce qualcosa sui maghi citati

Jebeddo si premura di ordinare da bere (qualcosa di analcolico se possibile) per lui e Granom mentre immagazzina le informazioni e cerca di ricordare se conosce qualcosa a riguardo dei maghi. La storia di Zarelith li impressiona particolarmente, colpendolo come un pugno dietro la nuca. Si aprono subito un sacco di domande nella sua testa: quanto tempo fa ha vissuto, dove, cosa ne è stato del Cuore dell' ombra, e se questa vecchia storia ha qualche nesso con le storie narrate sulla pergamena di Dugarn. Cerca di fare mente locale "Questo Zarelith sembra invero essere stata una persona peculiare, è collegata ad alcune delle tradizioni magiche locali?.. è a conoscenza di qualche informazione su dove vivesse e su qualche leggenda su dove sia finito il cristallo?"

Inviato

Granom osserva Jebbeddo incuriosito. "Strano, anche Sandwisper sembrava interessato a lui." L'uomo prende quindi un volume, Censimento anno 1000. Sfoglia qualche pagina e poi trova ciò che cercava. 

"Zarelith è originario dello Shar, arrivato giovane in Chessenta dopo il 1000. Ha fatto parte della Società Indipendente Studi Storici e Religiosi, un gruppo ormai scomparso di studiosi non troppo famosa che operava intorno all'antico collegio di magia di Cimbar, oggi distrutto e sulle cui ceneri sorge la biblioteca. Intorno al 1060 è scomparso e nel 1070 i suoi beni sono stati confiscati; non aveva eredi. Possedeva una abitazione a Cimbar e una piccola casa estiva qui sui Cavalieri di cui non c'è più traccia, portata via da una frana. Altri documenti non ne ho, ma la leggenda del Cuore dell'Ombra viene ancora narrata dai vecchi per spaventare i più piccoli: un tesoro enorme che puo inghiottire nel vuoto chi è troppo avido." 

 

Inviato

"Invero una bizzarra coincidenza, chissà che non sia un indizio per aiutarci nella sua ricerca, autorizzata dal Kej-hab di Cimbar. Per quanto riguarda me, è solo interesse accademico, la storia di Zarelith potrebbe essere riconducibile al campo di studio assegnatomi in eredità da un collega dell' Enclave; parla di antichi eventi e persone legati al probabile contatto con entità esterne. A Cimbar ho letto informazioni sulla mistica Augathra di recente. È mica in possesso di documenti sulla storia antica dei Cavalieri del Vento e delle sue vetuste credenze?"

Inviato

"Augathra la Pazza, erano anni che non ne sentivo parlare. Di lei si parla nelle antiche cronache, dove si narrano eventi di circa duemila di anni fa. Augathra diede vita ad un potente artefatto in cui raccolse le Cronologia Nera, che narra del presente, passato e futuro di ogni cosa. Ora che colleghi questi due argomenti, sia lei che Zarelith in qualche modo erano legati ad entità misteriose. Lei diventò folle seguendo le visioni da esse ispirate, lui trovò il modo di imbrigliarne il potere dentro il Cuore dell'Ombra. Sarebbe una scoperta incredibile se davvero le due cose fossero, a distanza di millenni, legate."

Granon poi va a cercare un volume specifico sulle antiche leggende della zona. "Qui puoi trovare i vecchi racconti legati a questa regione. Ti consiglio la leggenda degli Archi del Nulla. Il volume è tuo per 20 monete." Granon, contento di aver trovato qualcosa su cui lucrare, porge il libro a Jebbeddo con un sorriso soddisfatto.

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Jebeddo riesce ad intuire per caso le ultime parole di Granom, tutto preso tra le sue congetture. L'idea di poter trovare un possibile nesso a distanza di svariati secoli sull'argomento di studio ereditato da Dugarn quasi gli fa girare la testa. E questo legherebbe la ricerca di Sandwisper agli avvenimenti descritti nella pergamena, a distanza di millenni, dando anche una forte spinta nel comprendere cosa sta accadendo ora.

Per un momento lo sfiora anche l'idea di quanto sarebbe importante trovare il Cuore dell'Ombra...

Per fortuna riprende per tempo il filo del discorso del mercante "Affare fatto, le leggende nascondono sempre un fondo di verità e la conoscenza non può essere misurata in semplice conio. La ringrazio profondamente del tempo concessomi, spero avremo presto altre occasioni" 

Dimenticandosi totalmente di guardare le pergamene degli incantesimi in vendita, saluta il mercante con un inchino, ansioso di leggere il libro; si siede ad un tavolo (casualmente non troppo distante da Keidros, forse inconsciamente attirato dal calore della stufa) e inizia a sfogliare il libro, mormorando ripetutamente "archi del nulla..."

Si rende conto dopo un minuto che il tiefling lo sta chiamando "Hai cambiato nome per sbaglio, o devo scuotere tutto il paese per staccarti da quel libro?"

Jebeddo si ridesta, e fa un rapido sunto delle informazioni ricevute da Granom. "È solo un'ipotesi, ma credo che il Sandwisper stia cercando quel cristallo.." termina il discorso. "..forse dovremmo partire al più presto"

Keidros è esterrefatto "Forse???..quello lì sta cercando un potenziale artefatto corrotto dai nemici di Hatreyus e tu ti gingilli con un libro?" evidentemente il tiefling non è più infreddolito "io partirei ora. Ci aggiornerai sui tuoi pensieri strada facendo. Dov'è Eldon?.. Eldon, che ne dici, andiamo?conclude trafelato, già in piedi.

Modificato da SIIP
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Eldon è lì vicino che ascolta i due. È d'accordo sul partire subito, malgrado il clima. Se si sbrigano possono arrivare alla dimora Sandwisper prima di sera. E una volta li potrebbero anche dormire da lui il che darebbe ulteriori possibilità di indagare. 

Fuori intanto il nevischio continua a cadere, senza però rendere impraticabili le strade.

Nel libro la storia narrata è la Leggenda degli Archi del Nulla

La leggenda degli Archi del Nulla racconta di misteriose formazioni rocciose sparse tra i picchi dei Cavalieri del Cielo. Questi cerchi, grandi anelli di pietra nera che formavano archi incompleti sospesi nel vuoto, sembrano essere stati erosi dal tempo, ma nessuna fonte storica o ancestrale può spiegare la loro origine. Gli anziani del Chessenta sussurrano di un antico culto oscuro che credeva che i Cerchi fossero portali verso una dimensione di puro nulla, un reame caotico abitato solo da creature incomprensibili.

Secondo la leggenda, alcuni sacerdoti di quel culto dimenticato usavano gli Archi del Nulla per evocare energie antiche e innominabili, compiendo sacrifici umani nelle notti senza stelle per aprire brecce sottili verso questo luogo di completa follia. La tradizione vuole che chiunque sia stato troppo vicino ad un Arco del Nulla in quelle notti percepisca una presenza, un sussurro crescente, una fame insondabile che erode l’anima. Esistono storie di avventurieri e studiosi che, dopo aver studiato questi Archi, sono impazziti, affermando di sentire un “grande occhio” osservare da oltre i confini del tempo.

Alcuni credono che aprire anche uno solo degli Archi con il rito corretto potesse portare il mondo a cospetto di quelle entità fameliche, creature che divorano mondi e le menti di chi li abita ed alterano la realtà stessa. Gli archi ormai sono andati completamente distrutti e non se ne conosce più l’ubicazione originale.

Modificato da simo.bob
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Jebeddo annuisce approvando la scelta dei suoi compagni, meglio arrivare da Sandwisper prima possibile. 

La leggenda degli Archi suscita grande interesse nello gnomo, soddisfatto della cifra pagata per il libro e le notevoli informazioni acquisite. Si ripropone di leggerla nuovamente nottetempo e annotare punti salienti. In effetti le coincidenze iniziano a sommarsi in maniera preoccupante. 

I tre fanno una rapida conta dei viveri e della biada, pagano il conto e partono in tutta fretta, spronati da Keidros 

 

 

Inviato

L'oste è dispiaciuto per la partenza dei tre e fa loro i suoi auguri per la loro cerca, aggiungendo come buon augurio di aspettarli sulla via del ritorno. Fuori il nevischio scende lieve, le temperature basse infastidiscono le cavalcature ma la strada è libera e il gruppetto si inoltra nelle pendici dei Cavalieri. 

Passata qualche ora i tre si fermano, senza mai aver incontrato nessuno per strada. Dopo un pasto rapido ma confortante consumato al riparo di alcuni abeti, il viaggio riprende. Trovano il bivio descritto per indicare la via e proseguono, mentre il pomeriggio avanza e la neve inizia a fermarsi sulla via. 

Poco prima del tramonto arrivano in vista di una grande villa, del tutto coincidenze con la descrizione avuto della casa di Sandwisper. Tuttavia tutte le luci sono spente, il comignolo non fuma e la porta sembra essere stranamente socchiusa. 

I tre sono a circa mezzo miglio dall'abitazione. Nessuna impronta fresca è presente sul sentiero e intorno alla casa. 

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