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Mondo Oscuro

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Inviato

La mossa del tiefling mette in difficoltà il troll che si vede attaccato su più fronti, scoprendosi e lasciando penetrare l'arma avversaria nelle sue difese. Il colpo ferisce il mostro al fianco, da cui sgorga un sangue scuro e maleodorante. 

Eldon incalza il troll, evocando il potere del suo dio sul nemico, sul quale si scarica dall'alto una pioggia di fiamme luminose che lo feriscono e distraggono. Intanto il mazzafrusto etereo continua ad attaccare, flagellando le spalle del gigante, visibilmente indebolito dagli attacchi. 

Spoiler

Keidros colpisce (16+5=21) e fa 7 danni.
Eldon lancia fiamma sacra e infligge 10 danni (radianti, troll fallisce TS des).
L'arma spirituale colpisce e infligge altri 6 danni.

Tocca a Jebbeddo e poi Keidros diretto, quello a terra rigenera qualcosa ma non si alza ancora.

 


Inviato

Sia lo gnomo che il tiefling continuano a fiancheggiare il troll attaccandolo con i loro stocchi, nella speranza di abbatterlo prima che l'altro si alzi. 

Spoiler

Txc +6 e 1d8+6 Jebeddo.

Txc +5 e 1d8+3 Keidros 

 

Inviato

Lo gnomo attacca dal basso il troll, cercando di colpirlo al torace, ma il nemico vede il suo movimento devia la lama con un feroce colpo di artigli. Keidros invece sfrutta questo brusco scatto dell'avversario e riesce nuovamente a bucare la difesa del troll e perforare la dura pelle lanugginosa all'altezza dello stomaco, facendo penetrare in profondità la lama dello stocco che trafigge e attraversa tessuti ed organi interni finchè l'elsa stessa dell'arma non arresta la sua corsa contro il ventre molliccio del nemico. Il mostro emette un gorgoglio sommesso e si accascia, rischiando di schiacciare Eldon il quale, per un soffio, riesce a scansare il corpo inerme che crolla al suolo. 

Spoiler

Jebbeddo 2+6 (+2) ma manca.
Keidros invece un critico con doppio 20 che ho deciso mette fine alla vita del troll. 

 

Inviato

Jebeddo si appresta subito a colpire il troll steso in precedenza con un dardo di fuoco, per impedire una eventuale rigenerazione.

Spoiler

Txc con incantesimo+5 danno 1d10

 

Inviato

Il dardo colpisce il corpo sanguinante del troll che già iniziava a richiudere le ferite inferte poco prima. Ma la fiamma magica dello gnomo mette fine a quel processo rigenerativo tipico di quelle creature. Il troll ha un leggero spasmo e quindi si immobilizza, sancendo definitivamente la morte dell'avversario. Intanto anche Eldon pensa di fare la stessa cosa con l'altro, scagliando sul corpo una boccetta il cui liquido, una volta a contatto con l'aria, prende fuoco istantaneamente, consumando le carni della creatura. Un pessimo olezzo di carne bruciata inizia a sollevarsi sul campo di battaglia. Tutto intorno, schizzi di sangue e fango imbrattano il manto nevoso.

Spoiler

Addosso i due non hanno nulla di interessante.

 

Inviato

"Non erano così leggerini!" Esclama Keidros mentre si tiene il fianco ferito.

"Siamo stati bravi e fortunati a riuscire a dividerli" replica Jebeddo 

"Solo perché sono un genio..!!.. andiamo ad accamparci, così mi riprendo" taglia corto il tiefling, deluso dal non avere trovato nulla di interessante e dirigendosi verso il rudere

Inviato

I tre si dirigono verso il rudere, mentre Eldon si occupa di rattoppare le ferite dei compagni con le sue abilità e grazie ai poteri divini. "Ricordiamoci dei cavalli" dice Eldon.

Una volta dentro i tre scoprono il motivo per cui i troll erano rifugiati là dentro: un carretto mezzo distrutto con sopra i corpi maciullati di due uomini e un cavallo è abbandonato a lato della stanza. Il cavallo ha qualche segno di morso sulle cosce: probabilmente avevano assalito i viandanti e ne stavano facendo il loro pasto. 

Il resto del rudere è per il resto desolato, ma comunque un buon rifugio per la notte con segni di vecchi falò.

Inviato

Jebeddo si batte un palmo sulla fronte, e appena visto il rudere corre a recuperare le cavalcature. Temendo che la carcassa dell'altro cavallo lì possa infastidire lì tiene comunque fuori dal rudere, a distanza di sicurezza, mentre vede Keidros che trascina fuori quello che resta dei cadaveri degli uomini "Io con questi non ci dormo" sentenzia, mentre comune fruga dove possibile in cerca di qualcosa di interessante "Eldon, vuoi mica fare un rito per loro, già che siamo nel periodo di Decomposizione?" Chiede ad Eldon, mentre si avvia ad aiutare Jebeddo a legare i cavalli

Inviato

Mentre sposta i corpi, il tiefling fruga in cerca di qualcosa di interessante. I viaggiatori dovevano essere mercanti di pelli. Trova una decina di monete d'oro e tre boccette di tinture o pozioni di cui non conosce il contenuto, più un libro contabile con qualche indicazione. 

Sul carretto invece, oltre a pelli di diversi animali e in diversi stati di conservazione, i tre scoprono un doppiofondo rivelato dalla devastazione portata dai troll. All'interno sono presenti due sacchetti con 50 monete di platino l'uno e, molto più interessante, quella che sembra una strana pelle bluastra screziata di viola che subito a Keidros dà una pessima sensazione di repulsione e fastidio. 

Eldon intanto è ben felice della proposta di Keidros e decide di tumulare i corpi con le pietre cadute del rudere e celebrare un rito formale per celebrare e onorare la morte dei due sfortunati. 

Inviato

Keidros guarda la pella facendo una smorfia, ma è ben contento delle monete, e si diverte a fare saltellare tra le mani i sacchetti per qualche momento. Poi dopo aver annusato la carcassa del cavallo e aver espresso un paio di lamentele sull'operato dei troll, che lo costringerà a dormirci abbastanza vicino dà una mano ad Eldon a tumulare i cadaveri. Jebeddo copre nuovamente le cavalcature con la coperta e si unisce alla celebrazione del rito.

I tre consumano la cena, allestiscono un fuoco e i giacigli e, organizzati i turni di guardia, finalmente possono riposare 

Inviato

Malgrado abbia apprezzato le monete, anche da distante Keidros può sentire la repulsione con la pelle nascosta in quel doppio fondo. Un fastidio, quasi un rancore, verso quell'oggetto inanimato quasi lo stupisce. 

Il rito di tumulazione viene completato in breve: Eldon incide alcuni simboli sulle pietre, ne dispone alcune in maniera opportuna, recita diverse preghiere e accende candele profumate. Poi i tre si organizzano per spostare la carcassa del cavallo fuori dal rudere e poco lontano dai tumuli, legandola ai cavalli e trascinandola di forza. Intanto la neve inizia a cadere copiosa e le temperature a scendere. "Sarà una notte fredda." dice l'halfling sfregandosi le mani. "SIamo fortunati ad avere questo modesto riparo. Io monto comunque la tenda, al chiuso si starà più al caldo." 

E così il campo per la notte è pronto. Sul fuoco i tre scaldano le razioni da viaggio e mangiano chiacchierando del più e del meno. Poi organizzano i turni e vanno a riposare. Eldon si propone come primo di turno e recita qualche preghiera sempre per onorare la Decomposizione.

Più tardi l'halfling va a sveglire Keidros per il suo turno. A metà notte la neve sta ancora cadendo a grandi fiocchi, tanto fitta da impedire la vista dei tumuli dalla porta del rudere, malgrado fossero a pochi metri. Fuori lo strado di neve inizia ad essere abbastanza alto da rendere difficile l'avanzata a piedi, anche se i cavalli dovrebbero ancora riuscire ad avanzare. 

Poco prima di andare a chiamare Jebbeddo, il tiefling sente, nel silenzio ovattato della nevicata, ululati poco distanti, in avvicinamento. Poco dopo rumori distinti come di cani che ringhiano tra loro si sentono a qualche decina di metri dal rudere, in direzione della carcassa del cavallo.  

Inviato

Keidros è decisamente scocciato, spera che qualunque cosa si avvicini si accontenti di cavalli e troll morti..ma sa che difficilmente tornerà a dormire. Ad ogni buon conto si appresta per svegliare Jebeddo, ma si accorge che lo gnomo è già sveglio "Ma che ci fai già sveglio?starai pensando a qualcosa di cavilloso..non ti capirò mai. Non dirmi che sei interessato a quella schifosa pelle?"

Lo gnomo replica "In realtà non ci ho proprio pensato.. perché, cosa ha che non và?..mi hanno svegliato gli ululati...tocca già a me?"

"Esatto, e cerca di non farci mangiare vivi..la pelle?ah che ne so io.." prova a dissimulare il Keidros, conscio purtroppo di avere svegliato l'interesse dell'amico "..mi butto in branda"

Lo gnomo inizia il turno, mentre Keidros finge di dormire, rimuginando su questa misteriosa pelle che finora non aveva neanche notato 

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Il turno di Jebbeddo passa in allerta. Un branco di lupi vaga intorno alla costruzione ma non si avvicina abbastanza da essere avvistato. Fortunatamente con le prime luci dell'alba gli animali si allontanano. La neve però continua a cadere e rende quasi impossibile avanzare senza perdere la via. 

Inviato

Jebeddo scuote Keidros alle prime luci dell'alba e insieme osservano avviliti il sentiero, praticamente irriconoscibile. Keidros si stringe nelle vesti, mentre lo gnomo tasta il terreno davanti a sé

"E se la montagna ci sconfigge, rischieremo una via più insidiosa?" Chiede il tiefling, sconfortato dalla situazione.

Jebeddo scuote la testa, non sapendo cosa rispondere ad una domanda così estemporanea; altre vie non ne conoscono. Decide di provare a raggiungere le cavalcature, per vedere come se la cavano in questa situazione 

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Prima che lo gnomo esca Eldon suggerisce di tenere le cavalcature al chiuso nel casolare, per evitare brutte sorprese. "L'odore non sarà un granchè, ma anche noi dopo questo viaggio iniziamo a non sapere più di fresco pulito. E poi faremo effetto stalla, scalderemo l'ambiente. " La tormenta rende difficile anche raggiungere il riparo dei cavalli, coperti ma infreddoliti. Jebbeddo li trova uno vicino all'altro che tentano di scaldarsi tra loro. La paglia è congelata, ma gli animali dopotutto riescono comunque a mangiarla; sono bestie forti, scelte per la guardia, non abituate al freddo ma molto resistenti.

Mentre preparano una frugale colazione Eldon va a controllare i tumuli. Ci sono evidenti segni di zampate tutto attorno, mentre il cadavere del cavallo è stato spolpato e ne resta solo metà, congelata e semicoperta dalla neve. 

"Dovremo recuperare anche della legna o non avremo più di che alimentare il fuoco." dice ai suoi compagni scaldando un pò di neve per farne un the caldo. 

 

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Jebeddo approva la proposta di Eldon e mette dentro i cavalli, anche se non è per nulla soddisfatto dalla situazione; infatti continua a guardarsi intorno sperando di avere occasione di farsi strada e ripartire..controlla nello zaino e nuovamente nel carretto, sbuffando sonoramente.

Sconfortato, decide poi di avviarsi alla ricerca di legna. 

"Sarà meglio che venga anche io, che se per sbaglio c'è un dito di neve in più ci sprofondi. Vieni anche tu Eldon, o tieni il fortino?"

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Eldon decide di restare al casolare per mantenere il fuoco acceso e fare l'inventario. Il viaggio potrebbe durare ancora qualche giorno e le scorte vanno ben considerate. 

Jebbeddo e Keidros intanto girano attorno alla ricerca di legna da ardere. Non trovano molto di utilizzabile visto lo strato di neve che si è depositato su tutto e faticano parecchio ad avanzare a piedi. Keidros però capisce che con il cavallo, una volta scesa la tormenta, potrebbero avventurarsi per il sentiero. Una volta tornati al rudere trovano Eldon che lavora sul carretto. Ha usato le pelli più grosse per chiudere le finestre e sta iniziando a smantellare le parti più piccole. "Questo dovrebbe bruciare bene". dice soddisfatto. Poi più preoccupato continua: "Quante razioni avete? Dobbiamo andare alla miniera e tornare, non so quanto cibo troveremo sulla strada. Il cavallo fuori se lo sono già mangiato i lupi o sarebbe stato una buona variazione del menu."

Inviato

Keidros si rammarica in maniera piuttosto colorita di non averci pensato, lasciandosi scappare un paio di imprecazioni. Ora effettivamente avrebbe proprio voglia di mangiare carne di cavallo.

Jebeddo si complimenta con Eldon per l'ottimo lavoro fatto e pragmaticamente apre lo zainetto e conta le razioni "Allora...dammi un secondo...ecco, abbiamo ancora 9 razioni ciascuno, ce la dovremmo cavare...se il clima torna a sorriderci, non vorrei perdere altro tempo in questo rudere nel nulla" 

Nel frattempo tira fuori anche la pelle bluastra che hanno trovato sul carretto, e tra le lamentele di Keidros la esamina. Il tiefling esce dal rudere per evitare di vederla.

Jebeddo si propone di terminare di costruire il giocattolo meccanico, finché non saranno in grado di ripartire.

Keidros invece opta per passare il tempo lamentandosi con Auril e chiedendole di fare cessare la tormenta. 

Inviato

Per la giornata non se ne parla di partire, la tormenta continua fino a sera, anche se è più il vento che la neve a flagellare i Cavalieri. 

Eldon continua a preparare bevande calde per tutti a basa delle erbe della sua borsa, per portare un po' di conforto dal freddo. Intanto le fiamme ardono grazie al carretto, mantenendo il tepore all'interno del rudere.

Jebbeddo intanto studia la pelle che così tanto crea disagio al suo amico. Sicuramente non ha mai visto nulla di simile. Il colore è un blu intenso e quasi luminoso, con venature viola profonde e irregolari. L'esterno è davvero strano, fatto come a scaglie ma invece che essere affilate come quelle di un rettile sono tondeggianti, quindi a ventosa, e leggermente gommose. L'interno poi è ancora più strano: un intricato labirinto di vasi sanguigni di un blu acceso su sfondo viola scuro, dalla dimensione di un capello fino a quella di un mignolo. 

Lasciata da parte la pelle, lo gnomo conclude finalmente la costruzione del giocattolo meccanico, facendo così passare il tempo in quella giornata noiosamente fredda. 

Eldon resta in meditazione, spesso esce nella tormenta e resta in preghiera vicino ai tumuli. Sta approfittando della pausa forzata per celebrare la Decomposizione. Poco prima del tramonto torna nel rudere:" I lupi sono di nuovo vicini, li ho sentiti ululare nella tormenta. Ma qualcosa li tiene lontani, e non siamo noi. Altro si muove qua intorno. Meglio fare attenzione."

Inviato

"Ecco, ci mancava solo questa.. speriamo che se c'è qual lì fuori vada a caccia di lupi..in ogni caso barrichiamoci dentro e occhi aperti" conclude Keidros, proponendosi per fare il turno di guardia durante le ore più buie.

Jebeddo annuisce, lievemente incuriosito da cosa altro possa esserci nei dintorni. Si stofina un po' gli occhi, stanchi dopo una giornata a maneggiare minuterie. "Eldon se non ti spiace lascerei il primo turno a te. Mangiamo un boccone?" chiede mentre ravviva un po' il fuoco

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