SIIP Inviato 30 Gennaio Segnala Inviato 30 Gennaio Con lo spegnersi dell'incenso arriva anche un momento di riflessione per Jebeddo, preoccupato di non aver fatto le domande giuste o di essersi dimenticato qualcosa. "Se portassimo il cadavere a Cimbar , non potrebbero comunque più interrogarlo?" Chiede ad Eldon con un filo di voce. Keidros nel frattempo si è esagitato e parla tra sé e sé freneticamente "Ecco, Hatreyus sapeva e mi aveva avvisato...Antichi dormienti dell'ipogeo.. i disturbi nell'equilibrio, la lotta per l'epurazione...ecco, vedi?un disastro..le visioni... perché non gli hai chiesto come distruggerli..." "Calma amico mio, non sapeva neanche come evocarli.. dubito che avesse sufficienti mezzi per comprendere la situazione " replica Jebeddo, dopo qualche minuto di riflessione e dubbi "abbiamo scoperto cose, comunque, cerchiamo di non vanificarle. Dovremmo cercare lo studio di Zarelith e scoprirne di più. Questa situazione mi preoccupa sempre di più.. possibile che gli scavi per le miniere non abbiano portato alla luce questa zona?.. com'è possibile che uno studio sia rimasto celato per tutto sto tempo?..troveremo qualcuno o qualcosa?" Mentre riflette ad alta voce Jebeddo torna verso la porta, e cerca di capire quale rumore ne provenga 1
simo.bob Inviato 30 Gennaio Autore Segnala Inviato 30 Gennaio Eldon ci riflette un attimo, poi prova a ricordare quanto sa di questo tipo di incantesimi: "Credo che tra una settimana potremo nuovamente porre alcune domande al compianto Sandwisper. Ma portarlo con noi? Non è decoroso. E poi il corpo deve essere in qualche modo intatto. Temo che il viaggio di ritorno lo distruggerebbe completamente. Inoltre girare con un cadavere non so se sarebbe salutare, sia per il nostro fisico che per le attenzioni che potremmo attirare su di noi. Comunque questo posto è asciutto e salubre, il corpo sembra quasi mummificato. Lasciamolo qui, potremo sempre tornare nel caso in cui avessimo nuovamente bisogno." Poi pensa agli scavi: "La chiave magica mostrava il passaggio, senza di essa non si poteva trovare la dimora. E gli scavi seguono le vene della terra, probabilmente non hanno cercato in questa direzione. Forse l'Ogre ha trovato la chiave senza sapere cosa fosse. Forse il povero Michares era ormai folle, o l'aveva perduta. Poi Jebbeddo va verso la porta dalla quale arrivava il simbolo. Sembra però tutt'altro che la porta di uno studio, più quella di una cella o di una cantina. E' sicuramente aperta, solamente accostata, con il chiavistello dal lato dello gnomo violentemente spaccato, come se qualcosa ne fosse uscito con violenza.
SIIP Inviato 30 Gennaio Segnala Inviato 30 Gennaio "Cerchiamo lo studio, ma controlliamo bene le stanze in modo da non lasciare cose indietro. Non so se ci siano altre uscite, e potrebbe essere probabile che questo Shoggoth evocato dal Sandwisper sia ancora qui dentro " Jebeddo entra nella stanza per controllare il suo interno
simo.bob Inviato 31 Gennaio Autore Segnala Inviato 31 Gennaio Jebbeddo entra con cautela in quella che sembra una cantina o un ripostiglio. Una piccola anticamera lo porta in una spoglia stanza, ampia e alta, con pareti e pavimento molto grezzi. Addossato al muro, un cerchio di pietre irregolari e coperte di simboli estranei ad ogni alfabeto conosciuto riluce debolmente di azzurro. Appena all'interno del cerchio, immobile e sibilante, sosta una creatura mostruosa che scuote l'animo di Jebbeddo. Lo gnomo riesce in qualche modo a reprimere l'impulso di urlare e fuggire lontano da quell'abominio, ma deve distogliere più volte lo sguardo. Quello deve essere lo Shoggoth, una massa informe di carne nera e viscida, brulicante di occhi effimeri che si aprono e svaniscono, e bocche grondanti di bava che sussurrano lingue dimenticate. L'aria è densa del suo fetore alieno, e ogni tanto un tentacolo sfiora il limite del cerchio, sprigionando scintille azzurrognole. Una striscia di bava a terra fa supporre che la creatura si sia infilata nuovamente nel cerchio superandone la barriera magica, forse nel tentativo di tornare a quella che normalmente si può chiamare casa. 1
SIIP Inviato 31 Gennaio Segnala Inviato 31 Gennaio Combattendo col tremore alle gambe e abbastanza atterrito dalla situazione, Jebeddo esce dalla stanza, con la stessa cautela con cui è entrato. E chiude la porta. "Avete visto?..ho ancora la pelle accapponata.." Keidros non replica
simo.bob Inviato 31 Gennaio Autore Segnala Inviato 31 Gennaio Eldon supera Keidros e dà una sbirciata alla stanza. Sopprime con fatica un urlo che risulta in un verso strozzato che risuona nel silenzio come quello di un animale agonizzante. La creatura ha un fremito e sembra forse aver coscienza del fatto di non essere sola, ma vaga all'interno del cerchio magico di pietre, in cerca di qualcosa. L'halfing torna sui suoi passi, pallido e quasi tremante: "Che diavolo volevano farci con quello? Questo Culto vuole davvero il ritorno di questi esseri?" Anche Keidros si avvicina, ma la repulsione è tale che non riesce a superare l'anticamera. Dovrebbe sforzarsi e andare contro ogni istinto che gli chiede di allontanarsi per riuscire ad entrare e posare il suo sguardo sulla creatura. Eldon prosegue: "Là dentro... penso sia un Arco del Nulla. Ma nessuna traccia dei documenti. Chiudiamo quel coso là dentro e andiamocene, non voglio affrontarlo."
SIIP Inviato 31 Gennaio Segnala Inviato 31 Gennaio Jebeddo annuisce convinto alla proposta di Eldon. "Hai capito qualcosa a riguardo dei simboli e del cerchio magico?..barrichiamo la stanza e cerchiamo altrove" Keidros approva, restio ad avvicinarsi ulteriormente alla stanza. Jebeddo cerca qualcosa per barricare la stanza e rendere complicato un tentativo di uscita, per poi dirigersi verso la prossima porta "Cerchiamo lo studio e vediamo di andare via da questa follia prima possibile"
simo.bob Inviato 1 Febbraio Autore Segnala Inviato 1 Febbraio Eldon scuote sconsolato la testa:'"Mai visto nulla del genere!" Keidros non ha avuto la forza di entrare, ma aiuta comunque a barricare. Non può fare a meno di dare un'occhiata dentro, un po' per caso, un po' per sfortuna, un po' per quella curiosità che accompagna spesso la paura. E quello che vede lo sconvolge forse anche più di quanto abbia fatto con suoi amici. Lo Shoggoth sembra sentire lo sguardo del tiefling su di sé e per un lungo, interminabile istante prima che la porta venga chiusa, tutti gli occhi malevoli della creatura si volgono verso Keidros, tutte le braccia si protendono verso di lui, tutte le bocche invocano in lingue aliene il suo nome. È un istante di cui gli altri neanche si accorgono, ma al tiefling sembra passare una vita. Scorge quello che si nasconde oltre al velo, quello che laggiù riposa e attende, qualcosa di infinitamente peggio dello Shoggoth, anche se questo può sembrare impossibile. Spoiler Keidros ha visto il Vuoto. Da questo momento ha un Dark Gift. Keidros rimane a fissare la porta chiusa mentre Eldon e Jebbeddo si danno da fare per barriccarla con tutto quello che trovano: mobili, armadi, sedie e pali. Poco prima di aver concluso Keidros si riprende, senza quasi che gli altri se ne siano resi conto.
SIIP Inviato 2 Febbraio Segnala Inviato 2 Febbraio "Speriamo che quel qualunquecosasia non decida di uscire di nuovo, e nel caso , che la barricata regga. Muoviamoci ora, vediamo di esplorare ed uscire prima possibile" Jebeddo si muove velocemente per tornare nella stanza dove hanno trovato l'anello del Costruttore, e varcare l'altra porta. Keidros segue gli amici senza proferire parola, non saprebbe che dire, e per ora è troppo scosso per pensare.
simo.bob Inviato 2 Febbraio Autore Segnala Inviato 2 Febbraio I tre tornano alla stanza precedente dove hanno lasciato una sola porta da esplorare. È in legno decorato con finiture di bronzo, di pregiata fattura. Al suo interno i tre scoprono una stanza principesca, uno studio con una scrivania centrale decorata e intagliata, un paio di poltrone in velluto blu e una elegante vetrina con cristalli e un paio di bottiglie. Sulla scrivania sono sparsi alcuni volumi, ma al centro c'è un grosso tomo rilegato in pelle nera con in copertina inciso grossolanamente un grosso triangolo rovesciato di colore blu acceso. Una grande finestra tonda con una illusione simile a quella dell'ingresso si affaccia su una valle innevata illuminata da un basso sole invernale. 1
SIIP Inviato 3 Febbraio Segnala Inviato 3 Febbraio Jebeddo non trattiene un fischio di ammirazione, soprattutto per i tomi, e sta già per correre a controllarli. Un Keidros stranamente pensieroso lo trattiene "Stai attento, tutto troppo facile. Non farti attrarre dalle lusinghe del tomo nero" Lo gnomo subito non capisce, poi si rende conto della sensatezza delle parole dell' amico "Hai di certo ragione, buon Keidros. Qui ogni cosa potrebbe aprire una voragine dentro il baratro. E poi, mi sembrano pochi libri, per una materia così oscura e complessa" Curiosamente decide di procedere all'ispezione della stanza iniziando ad esaminare il pavimento "Non saprei neanche se ci possa stare qui dentro un cerchio di evocazione. Che abbiano usato solo quello stanzino?" Keidros gli dà una mano nell' ispezione
simo.bob Inviato 3 Febbraio Autore Segnala Inviato 3 Febbraio (modificato) L'avvertimento di Keidros sembra fondato perché, non appena lui si avvicina alla scrivania, sopra ai volumi compare come dal nulla, quasi svelata da una nebbia magica, una fitta rete di fili rossi sottilissimi che protegge i tomi. Dopo un attento studio i tre convengono che si tratti di una trappola in qualche modo resa visibile dalla presenza del tiefling: non appena si avvicina i fili compaiono, mentre svaniscono quando si allontana. Stessa cosa accade alla vetrina. A quanto pare la vicinanza di Keidros dissolve una qualche illusione che cela una libreria piena di tomi e pergamene singolari e dagli svariati argomenti, tutti sicuramente molto antichi. Modificato 3 Febbraio da simo.bob 1
SIIP Inviato 3 Febbraio Segnala Inviato 3 Febbraio Jebeddo osserva sbalordito la scena, mentre un Keidros ancora più sbalordito si avvicina e allontana ripetutamente dalla vetrina per osservare l'effetto "Questa poi..oggi succedono cose per nulla piacevoli" commenta il tiefling, mentre Jebeddo, nuovamente sopraffatto dalla curiosità, si avvicina alla vetrina, per leggere i titoli dei libri "Sembra una benedizione, piuttosto che una spiacevolezza, amico mio.." replica lo gnomo, curandosi poco del significato delle parole del tiefling "..ma troveremo una risposta anche a questo, potrebbe succedere nuovamente ed è invero peculiare. Dovremmo cercare informazioni" Jebeddo legge i titoli dei libri prima di prenderne in mano uno a caso
simo.bob Inviato 4 Febbraio Autore Segnala Inviato 4 Febbraio Jebbeddo legge i titoli dei sei tomi più interessanti: - Litania del Vuoto, un grimorio rilegato in un cuoio chiaro con venature violacee. - Gli Antichi dal Profondo, un tomo con una spessa copertina in carta nera con un inchiostro che cambia colore a seconda dell'angolazione con cui lo si guarda. - Un insieme di lastre di metallo brunito legate insieme da anelli di metallo bluastro senza un titolo vero e proprio. - Il Corpus degli Arconti del Vuoto, più che un tomo vero e proprio una raccolta di fogli, pergamene, lastre e tavolette rilegate con uno spago dorato. - Un libro dal titolo in una lingua che nessuno dei tre conosce, con una fibbia che accoglie un lucchetto di bronzo aperto. - Il Codex, un oggetto che definire libro è un azzardo: la sua forma continua a cambiare non appena si distoglie lo sguardo così come la grafia con la quale è scritto, restando un libro solo quando osservato e diventanto un oggetto vivo alla periferia della vista.
SIIP Inviato 4 Febbraio Segnala Inviato 4 Febbraio Jebeddo vorrebbe raccogliere tutti i tomi e metterli direttamente nello zaino, per esaminarli con calma una volta ritornati a Cimbar. Ma non riesce a resistere e, dopo aver preso gli altri libri senza aprirli, quando si trova a prendere il Codex in mano quasi inavvertitamente cerca di sfogliarlo.
simo.bob Inviato 4 Febbraio Autore Segnala Inviato 4 Febbraio (modificato) Jebbeddo recupera uno ad uno i libri e li mette nella borsa finché non arriva a quello che, per descriverlo, potrebbe definire il Codex, visto che quella parola è l'unica immutabile nell'aspetto di quell'oggetto. Quando lo prende in mano appare come un tomo incredibilmente antico le cui pagine sembrano essere fatte di sostanza onirica, che mutano colore e consistenza ogni volta che vengono sfiorate. Jebbeddo tenta di sfogliare quell'artefatto misterioso ma quello che accade è che è il Codex a sfogliare Jebbeddo, o meglio quella è la sensazione che lo gnomo ha. È come se ogni pagina raccogliesse informazioni da lui, scandagliasse la sua mente e la sua anima per comprenderlo, adattando poi la sua forma e i suoi contenuti ai desideri e le ossessioni del lettore. In poche pagine a Jebbeddo sembra di aver scoperto diversi misteri per la cui spiegazione un ricercatore come lui darebbe anche la vita, ma allo stesso tempo si sente svuotato ed estremamente debole, tanto da vacillare per un istante. Spoiler Jebbeddo scopre due misteri, uno legato alle sue indagini ed uno al Faerun in generale: 1) Thogloron è stato irretito dal potere del culto da Michares, un membro di poco conto ma con la missione di ritrovare la dimora perduta di Zarelith. Grazie agli artefatti del Costruttore, Michares ha potuto ritrovare la dimora e completare un Arco da cui è sfuggito uno Shoggoth, che lo ha ucciso. 2) Il mago folle Halaster Blackcloak, creatore del dungeon di Sottomonte a Waterdeep, è alla costante ricerca del modo di fare cadere la barriere che separa di piani tra loro. In alcuni piani del dungeon è parzialmente riuscito in questa impresa. Jebbeddo perde però un pezzo di sé a causa di questa lettura. Oltre ad essere esausto (indebolito liv3), perde permanentemente 3 punti abilità (a scelta). Modificato 4 Febbraio da simo.bob
SIIP Inviato 6 Febbraio Segnala Inviato 6 Febbraio Jebeddo chiude il libro con uno sforzo che gli sembra titanico. Pesantemente indebolito quasi non riesce a passare il Codex a Keidros, rischiando che gli cada di mano "Qualcosa non và?" Chiede preoccupato il tiefling "questo posto ci farà impazzire tutti" Jebeddo necessita di un paio di secondi per riprendere fiato "questo libro...mi ha prosciugato. Come se fosse senziente, e volesse drenarmi le mie energie. Credo di aver bisogno di riposare..ma prima, recuperiamo tutti i libri " conclude, indicando i tomi sulla scrivania "avvicinati alla scrivania, così scopriremo come prendere quei libri" 1
simo.bob Inviato 6 Febbraio Autore Segnala Inviato 6 Febbraio I libri vengono accuratamente riposti nella borsa, quindi il tiefling si avvicina alla scrivania. Nuovamente la ragnatela compare sopra al tomo centrale. Keidros e gli altri si avvicinano e cercano di capire come procedere, controllando i punti di ancoraggio dei fili, gli spazi liberi, eventuali reazioni della ragnatela alla vicinanza di altri oggetti, ma nulla accade. Quando poi Keidros si avvicina un pò di più, sporgendosi sulla scrivania per controllare meglio la parte più lontana dal bordo, Jebbeddo si accorge che i fili si ritraggono da lui, in particolare da una tasca. Controllando meglio, capisce che nella tasca era custodito l'anello con il marchio di Thogloron e che i fili sono resi visibili proprio da quello e che si ritraggono quando ci si avvicinano, liberando il manoscritto. Riescono così a recuperare anche il libro con il grande triangolo rovesciato in copertina.
SIIP Inviato 7 Febbraio Segnala Inviato 7 Febbraio Keidros guarda deluso l'anello di Thogloron, un po' avrebbe voluto essere lui la causa della visibilità dei fili. Ma alla fine tutto sommato meglio così, non ci tiene proprio ad essere collegato con nulla di ciò. Jebeddo invece è molto soddisfatto, si prende un minuto per guardare meglio il libro, senza aprirlo per ora, e poi controlla meticolosamente il resto della scrivania.
simo.bob Inviato 7 Febbraio Autore Segnala Inviato 7 Febbraio Lo gnomo controlla il tomo e, osservandone il retro, riconosce i simboli incisi sulla pelle: sono molto simili a quelli che vide anni prima a Baldur's Gate, su quel tappeto nel palazzo del quartiere dei Bassifondi poco prima dell’apertura del primo Cerchio di Vuoto. Il triangolo equilatero rovesciato risalta sempre su tutti. Messo via anche questo tomo i tre continuano a controllare la scrivania e trovano, in un cassetto, alcune scarselle con diversi preziosi: un centinaio di monete d'oro, un sacchetto di diamanti e due blocchi di ambra grezza. A lato della scrivania invece Eldon trova un piccolo taccuino, con il nome di Michares sulla copertina. Al suo interno si trovano pagine e pagine di numeri legati a nomi di persone, beni o servizi. Sembra essere una lista di spese fatte da Michares che, da buon funzionario, teneva traccia di tutto. Nessun nome dice qualcosa ai tre, che però trovano tra le ultime pagine indicato "Groozor", con diversi pagamenti in monete e, a margine, una nota: "Lasciato borsa con chiave al dannato Ogre. Non uscirò finchè non avrà concluso l'Arco."
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