SIIP Inviato 9 Febbraio Segnala Inviato 9 Febbraio "Avrà concluso?a chi si riferiva?..ecco svelato come mai l'ogre avesse la chiave..per fortuna potremo sigillare tutto una volta usciti." Riflette ad alta voce Jebeddo, parlando più a se stesso che agli altri. Keidros è soddisfatto, come tutte le volte che vede del conio, e non si perde troppo in riflessioni. Una volta messo nello zaino anche il taccuino, Jebeddo sospira "Facciamo ancora un giro di perlustrazione per le stanze, non vorrei che lasciassimo indietro cose..mi sembra un po' scarno come laboratorio e studio di evocazione, dovremmo controllare se c'è qualche stanza segreta. Ci toccherà tornare di nuovo nella stanza del cadavere di Sandwisper "
simo.bob Inviato 9 Febbraio Autore Segnala Inviato 9 Febbraio I tre tornano ad esplorare la struttura. Frugano un po' meglio nella stanza con il cadavere del funzionario di Cimbar, spostando i resti dei mobili e scavando tra le macerie. Keidros recupera alcuni oggetti d'arte di valore: due coppe in bronzo, un pettine d'oro, alcuni segnaposto in argento e gemme. Eldon trova dentro il cassetto schiantato si un armadio, un piccolo borsello in cuoio con dentro quello che sembra essere un kit essenziale da notaio: diversi tipi di fogli e pergamene in un panno cerato per proteggerle dall'acqua, penna e inchiostro, qualche bastoncino di cera colorata, un cucchiaino e una candela, un sigillo in legno ancora da intagliare. A ben vedere, tutto il kit sembra infuso da qualche incantamento di illusione, forse studiandoci un po' potrebbe risultarne qualcosa di utile. Jebbeddo invece, più interessato ai documenti e simili, trova una parte di una mappa raffigurante il Faerun nord occidentale. Visto il colore dell'inchiostro sono segnati sicuramente di recente dei cerchi su Baldur's Fare, Sundabar e Luskan, mentre ci sono due piccoli triangoli rovesciati, uno su Iron Keep dell'isola di Oman e uno su Waterdeep. Spoiler Keidros trova oggetti d'arte per 300mo. L'oggetto di Eldon è un kit magico per falsificare che può simulare una grafia e un sigillo. Se sintonizzato dà+5 a inganno per falsificare documenti.
SIIP Inviato 10 Febbraio Segnala Inviato 10 Febbraio Jebeddo osserva la mappa attentamente prima di prenderla, preoccupato dalla presenza dei triangoli. Da un lato è un po' deluso perché si aspettava di trovare altre stanze e altro materiale, ma tutto sommato è soddisfatto delle scoperte. Una parte di lui sta già immaginando cosa si scoprirà studiando i tomi e quale sarà la prossima tappa. "Stimati compagni, credo che abbiamo trovato materiale a sufficienza, e a dirla tutta sono abbastanza debilitato. Che ne dite di uscire di qui e valutare dove e come riposare. Ho perso anche il senso del tempo" Keidros è ben contento di accettare "Ho fame e sono un po' provato"
simo.bob Inviato 10 Febbraio Autore Segnala Inviato 10 Febbraio I tre finiscono di esplorare le stanze, con un tremito quando passano dalla porta sbarrata che cela al di là l'Arco e la creatura. Eldon esita un attimo: "Ce ne andiamo dunque? Jebbeddo tu sei sfinito, anche noi siamo stanchi. Fuori ci sono Ogre e chissà cosa che potrebbero crearci non pochi problemi. Sicuri di voler abbandonare questo posto?" Segue comunque i due, aiutando lo gnomo nell'avanzare.
SIIP Inviato 11 Febbraio Segnala Inviato 11 Febbraio "Forse hai ragione, buon Eldon, io probabilmente non sarei neanche in grado di correre, un Ogre potrebbe essere un nemico troppo forte. Riposiamo nella prima stanza che abbiamo trovato però, più distanti possibile da quella creatura" replica Jebeddo, indicando la stanza dov'è chiuso lo Shoggoth. "Facciamo un'altra bella barricata" chiude il discorso Keidros, annuendo.
simo.bob Inviato 11 Febbraio Autore Segnala Inviato 11 Febbraio Eldon concorda e aiuta gli amici a barricarsi. La porta sembra solida e può essere bloccata con un robusto chiavistello e su quella i tre aggiungono mobili, tavole e tutto quello che trovano. Ormai i tre hanno perso il senso del tempo, ma il riposo arriva presto. Decidono i turni, preparano il campo il più confortevolmente possibile e per una volta riposano finalmente in un luogo davvero confortevole malgrado tutto. La notte per Keidros però non è così tranquilla. Si sveglia improvvisamente, al buio più totale, completamente disorientato e con tutti i sensi ovattati. Le voci aliene che hanno iniziato a chiacchierare nella sua testa si fanno più chiare e insistenti. Provengono da lontanissimo ma con una forza inarrestabile, appartengono a diverse entità che a volte parlano in coro, altre volte si alternano, altre ancora parlano tutte insieme rendendo impossibile comprendere ciò che dicono. "Svegliaci...il peso delle anime...mglw'nafh...apri i Cerchi...ti vedo...fhtagn...il tempo non è nulla...Cthulhu...stiamo arrivando...eoni di nulla...ph'nglui...la sua dimora..." Pian piano il tiefling riprende coscienza e riesce ad aprire gli occhi, ma si ritrova al buio, fluttuante, nel silenzio più totale. L'ultimo ricordo che ha è quello della stanza illuminata dalle finestre illusorie, il suono del camino crepitante, il ruvido giaciglio sulla sua pelle. Ora invece gli sembra di galleggiare in un liquido denso ma senza consistenza nè temperatura, che non lo bagna ma lo avvolge come fango. Prova a muoversi e con fatica riesce a cambiare posizione, ma non trova nulla a cui aggrapparsi o da afferrare. Passa qualche minuto e la situazione non cambia. 1
SIIP Inviato 11 Febbraio Segnala Inviato 11 Febbraio Dopo essersi preso il tempo necessario per capire cosa stia succedendo, e una volta che realizza di non averlo capito, Keidros prova inizialmente a chiamare i suoi amici. Successivamente prova ad invocare la lama del patto, appellandosi ad Hatreyus, e cerca di mettersi in quella che immagina possa essere una posizione eretta. Nel frattempo si guarda intorno, stranito e alquanto preoccupato
simo.bob Inviato 12 Febbraio Autore Segnala Inviato 12 Febbraio (modificato) Keidros continua a fluttuare ma in qualche modo gli sembra di essere in posizione eretta, anche se sopra e sotto in quella condizione perdono quasi di significato. Il tiefling invoca l'arma ma qui il suo Patto non sembra funzionare e Hatreyus non risponde. Mentre cerca di capire come questo sia possibile gli sembra di scorgere qualcosa in quell'oscurità insondabile, tanto che dopo poco Keidros riesce a vedersi le mani, anche se gli sembra di non usare gli occhi ma di percepire la realtà intorno a sè con qualcosa di più dei suoi soliti sensi. Davanti a lui, l’oscurità non è solo assenza di luce, ma una sostanza pulsante, densa e liquida come un oceano senza superficie, brulicante di forme che non dovrebbero esistere. Ombre ciclopiche si muovono in uno spazio che non ha dimensioni fisse, rivelando sagome colossali come montagne dormienti, il cui respiro stesso è un mormorio nella trama della realtà stessa A tratti, echi di voci immense risuonano nel buio, frasi incomprensibili pronunciate con toni che vibrano nelle ossa, nel sangue, nell’anima, mischiandosi alle voci che ora, chiare, parlano nella testa dei tiefling: "sogniamo nei vortici del vuoto...il sangue dei mondi...mglw'nafh...il ciclo si chiude...apri i cancelli di ciò che è stato sepolto...il buio canta il nostro nome...fhtagn...fhtagn...i tuoi pensieri non sono tuoi...ti abbiamo sempre parlato...senti il battito al centro del Nulla...R'lyeh...l’ora è prossima..." E poi, all’improvviso, Keidros si accorge di un chè di davvero preoccupante: tra quelle masse colossali, qualcosa si è accorto di lui. Modificato 12 Febbraio da simo.bob
SIIP Inviato 12 Febbraio Segnala Inviato 12 Febbraio Raggelato, il tiefling si immobilizza, quasi sperando di scomparire dalla vista di quelle ciclopiche forme per nulla rassicuranti. Questi , forse, sono le antiche creature che il suo patrono combatte da eoni ed eoni, prima ancora che la parola storia avesse un significato
simo.bob Inviato 13 Febbraio Autore Segnala Inviato 13 Febbraio Quel tempo immobile e interminabile di attesa non fa che accrescere i timori di Keidros. Poi, come se arrivasse da mondi di distanza ma con una forza inarrestabile, una singola voce fa zittire tutte le altre. Anche definirla voce è azzardato: sono visioni in un linguaggio sconosciuto, è lenta e non è generata da nulla di simile di una bocca umana, ma è come se lo spazio stesso ne fosse l'origine. "Ora...sai........liberaci........Tu senti...il vuoto...vero?...il peso...della...tua...esistenza, ...così piccola, ...così limitata.......Io posso...liberarti.......il mondo...che conosci...è...una prigione..........IO...ti mostrerò...cosa si cela...oltre i veli........." Una pausa interminabile lascia il silenzio totale nella mente di Keidros. 1
SIIP Inviato Giovedì alle 22:07 Segnala Inviato Giovedì alle 22:07 Totalmente atterrito e incapace di pensare Keidros resta immobile in questa dimensione di caos e disperazione , attendendo la voce di Hatreyus o qualunque cosa lo scuota da questo stato di prostrazione
simo.bob Inviato Venerdì alle 09:23 Autore Segnala Inviato Venerdì alle 09:23 (modificato) La voce torna ancora una volta dopo una pausa vibrante in cui quell'oscurità densa sembra stringersi ancor di più addosso al tiefling. "Io dormo…ma sognando...parlo...a chi...sa ascoltare........Ti ho...atteso.......Tu sei...diverso........Tu sei...pronto..........Tu saprai...quando sarà...il momento..." Poi la voce cessa di botto ed è come se anche tutte le entità ciclopiche che attendevano nel Vuoto cessassero di premere sulla coscienza di Keidros. I sensi tornano ad ovattarsi, il silenzio, il buio, l'incoscienza. Eldon sveglia i suoi compagni dopo un tempo che gli pare consono. Tutti sono riposati e nuovamente in forze. Keidros apre gli occhi riconoscendo subito lo studio, le finestre con l'illusione, la voce degli amici, anche se il sogno o la visione resta ben vivida nella sua mente insieme ad ogni sensazione che l'ha accompagnata. "E ora che facciamo? Abbiamo un sacco di cose da leggere, non sappiamo di chi fidarci ma credo avremo bisogno di aiuto... che dite?" chiede Eldon, che evidentemente ha rimuginato tutto il tempo sul prossimo futuro durante il suo turno di guardia. Modificato Venerdì alle 09:24 da simo.bob
SIIP Inviato Venerdì alle 20:40 Segnala Inviato Venerdì alle 20:40 Jebeddo è altrettanto meditabondo, indeciso sulla strada da perseguire. Per fortuna si sente leggermente meglio. "È invero un problema arduo, Eldon. Sono preoccupato delle possibili interdizioni magiche e dal grave fardello che questi libri possono diventare per una mente poco schermata. Solo sfogliarne uno mi ha decisamente sfiancato. Ragionerei per gradi, cerchiamo di tornare all' ameno rifugio che ci ha ospitato e iniziamo ad analizzare l'esteriorità dei libri" Un pallido e stralunato Keidros, con voce roca e sguardo perso nel vuoto palesa i suoi dubbi "Questi libri promettono conoscenza ma sono veicolo di orrori innominabili. Non dovremmo aprirli, nessuno dovrebbe farlo..men che meno se io sono nelle vicinanze" Poi tace, lasciando cadere il discorso. Jebeddo lo fissa un po', ma non ottiene alcuna risposta, quindi chiede ad Eldon se il piano gli piace 1
simo.bob Inviato Lunedì alle 09:42 Autore Segnala Inviato Lunedì alle 09:42 Eldon concorda con Jebbeddo che trovare un posto amico e conosciuto sia la cosa migliore da fare, per raccogliere le idee e pensare ai prossimi passi. "Jebbeddo ieri eri esausto, ma abbiamo riposato molto più a lungo del solito. Ti senti comunque di intraprendere il viaggio che ci aspetta? Neve, mostri, banditi e abitanti della palude ci separano da Cimbar. Bisognerebbe fare come i miei parenti Evinrude e Justerini, avvezzi all'uso di portali. Anche se nessuno li ha più visti da un pezzo ormai." 1
SIIP Inviato Lunedì alle 12:46 Segnala Inviato Lunedì alle 12:46 "Notevole idea per il progresso, quella del trasporto tramite portali..sarei curioso di parlare con questi tuoi parenti per raccogliere i racconti delle loro esperienze ed inconvenienti. Peraltro grandi saggisti ed esploratori , tra i quali il mio conterraneo Ebonezer 'Quackduck' Elhiojobbel hanno diffusamente trattato questo interessante.. " Un leggero strattone da parte di Keidros fa capire a Jebeddo che non è la sede migliore per questi discorsi "Scusa amico, divagavo..beh c'è da dire che mi sento un po' meglio, grazie" prosegue lo gnomo, mentre si alza e prova un po' a camminare , accorgendosi subito di non essere agile nei movimenti e particolarmente lento "ma temo di essere ancora fiacco, lento come se avessi 200 anni. Propongo di uscire e vedere come se la sono cavata le cavalcature. Se abbiamo la fortuna di trovarle vive sotto il telo mimetico possiamo muoverci da questo posto dimenticato dagli Dei. Altrimenti temo che per oggi sarei un peso." "Speriamo bene, mi ero scordato di loro!!e c'è pure un Ogre a spasso..." Esclama Keidros, improvvisamente sconfortato dalla situazione
simo.bob Inviato Lunedì alle 15:29 Autore Segnala Inviato Lunedì alle 15:29 I tre danno un ultimo saluto al confortevole rifugio, con un brivido quando gli occhi si posano sulla porta barricata che nasconde quell'orrore innominabile. La chiave fa il suo dovere, apre la porta e la cela una volta il gruppo si allontana nel cunicolo. Fuori il freddo li colpisce quai inaspettato, abituatisi com'erano al tepore del rifugio dell'antico mago. Una bassa nebbia copre tutto ma deve essere circa ora di pranzo anche se i tre sono sicuri visto che il sole è celato dietro allo spesso strato di nubi. Sorprendentemente i cavalli sono ancora al sicuro, forse anche grazie alla nebbia che li ha in qualche modo protetti. Sono affamati e un pò sporchi, ma dopo qualche cura sono pronti a mettersi in cammino. I tre viaggiano cercando di seguire il sentiero, con pazienza e senza fretta. La luce inizia però a diminuire abbastanza presto e devono fermarsi per fare campo in un piccolo rudere a bordo strada. La notte passa tranquilla e i tre sono pronti per ripartire il giorno dopo. Il viaggio prosegue tranquillo e senza sorprese, in una nebbia che rischia di disorientarli, ma alla fine riescono a raggiungere la Capra di Montagna la sera del terzo giorno, felici di vedere le sue luci calde e accoglienti.
SIIP Inviato ieri alle 09:50 Segnala Inviato ieri alle 09:50 Keidros, più sereno una volta fuori dalla miniera, passa l'ultima giornata sbuffando e continua a chiedere quanta strada manca al rifugio. Accoglie la vista della Capra di Montagna con un sonoro sospiro di sollievo..sprona subito la cavalcatura e l'ultima parte del sentiero stacca i pony dei suoi amici. Lega il cavallo alla meglio "Forza, forza, entriamo..che lenti..!!" esclama con foga mentre Jebeddo ed Eldon si affrettano a legare i pony. I tre entrano nel rifugio e salutano i proprietari. Jebeddo guarda come al solito in giro, per vedere chi sono gli ospiti del giorno
simo.bob Inviato ieri alle 11:19 Autore Segnala Inviato ieri alle 11:19 (modificato) I tre sono accolti da Edira, intenta a spiumare un volatile bello grosso. "Rieccovi, bentornati. Cosa ci raccontate di interessante? La miniera ripartirà quindi? Possiamo sperare in nuovi viandanti?" La donna si alza, lasciando il volatile sul tavolo e pulendosi le mani sul grembiule per poi andare a prendere il necessario per dare da mangiare ai tre. Nessun'altro è presente in locanda. Nel frattempo entra anche Glimo, ascia legata al fianco e una carriola di legna appena spaccata. Anche da lui la stessa accoglienza e le stesse domande. Modificato ieri alle 11:20 da simo.bob
SIIP Inviato 22 ore fa Segnala Inviato 22 ore fa "Buonasera signora, purtroppo le ricerche di messer Sandwisper non sono andate a buon fine e temo che non ci sarà nuova vita per le miniere. Dolente di darvi questa brutta notizia. Inoltre un gruppo di Ogre, di cui uno veramente grande, avevano preso possesso della grotta; ma qualcosa di evidentemente molto grande e pericoloso li ha decimati, forse la creatura di cui avevano parlato i nani" Jebeddo si avvicina stancamente ad un tavolo e si lascia quasi cadere su una panca, mentre replica ad Edira. Keidros si è avvicinato al focolare più possibile sbattendo le mani sul vestito, ansioso di poter mangiare le prelibatezze della Passamontagne
simo.bob Inviato 21 ore fa Autore Segnala Inviato 21 ore fa I due assorbono le informazioni come un assetato beve acqua dopo giorni di cammino nel deserto. Anche se le notizie non sono buone, l'isolamento rende ogni avventore e ogni storia cibo nutriente per la coppia di locandieri che, continuando con le chiacchiere, preparano la tavola: pane nero, stufato di cardi, lardo alle erbe e carote al miele, tutto innaffiato dalla loro birra. La serata passa tranquilla e piacevole, così come la notte. Il mattino dopo i tre affrontano una abbondante colazione arricchita da un pandolce fatto apposta per loro.
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