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Mondo Oscuro

Mondo Oscuro - La Resistenza


simo.bob

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La notizia della caduta di Eltabbar colpisce Jebeddo duramente. Probabilmente c'era da aspettarselo visto che già nel recente passato le creature avevano fatto breccia, ma questo non leva una sensazione di profondo abbattimento. Riferisce la notizia ai compagni.

Keidros,vedendo la difficoltà dello gnomo, prova a stemperare la situazione "meno male che quel mago pazzoide ci ha fatto fare quei lavori per lui, avremmo potuto esserci anche noi lì...guarda il lato positivo no?"

Purtroppo lo gnomo non riesce a vederlo, sta già guardando le possibile conseguenze di questo funesto evento. Oltre ai rischi per il Thay, cosa può comportare avere un esercito di quei mostri sul suolo del Faerun?.. sarà successo anche in altre nazioni?

Noncurante delle reazioni dei Chessentiani al tavolo esterna il suo pensiero "Spero che questo faccia riflettere i politici di questa illuminata città. Tutto il Thay provvedeva alla difesa del Cerchio. Cimbar non può levare il supporto alle altre città del Chessenta, o il risultato sarà il medesimo. Quali nuove dalle altre nazioni?"

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L'esternazione di Jebbeddo non passa inosservata, alcuni sguardi si possono su di lui ma nessuno interviene direttamente e i discorsi proseguono senza sosta. 

Un vecchio umano dalla pelle invecchiata  dal sole risponde allo gnomo. "Siamo fortunati, qui a Cimbar. Le guerre sono lontane e il porto ci rende ricchi e pieni di comodità che altri non hanno. Non è facile abbandonarle per un problema che non si vede. 

Nessun'altra città è caduta, per ora. Solo Eltabbar, la quale sembra esser stata attaccata da un quantitativo di mostri molto superiore al solito, con la presenza di tantissimi dei loro alfieri più potenti. Speriamo davvero che riescano a riprendere il controllo del perimetro."

Poche altre informazioni vengono reperite durante la serata e una volta che il Nardò ha smesso di suonare tutti iniziano a ritirarsi. 

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Keidros cerca di godersi la serata mentre Jebeddo non fa altro che tendere le orecchie e cercare nuove informazioni, finché sconsolato non si avvia in camera prima ancora che il bardo finisca.

Spera di riuscire a dormire a sufficienza, l'indomani vuole tornare a studiare in biblioteca.

Quando rientrano Keidros ed Eldon chiede loro se domani possono andare a studiare il tragitto dalla porta est all' angiporto, e valutare se sarà meglio seguire i cultisti dalla porta o attenderli da Benneb; e li informa che tornerà in biblioteca.

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La serata termina in una atmosfera tesa e pessimista. La mattina però saluta i tre con una colazione molto abbondante, segno di evidente buon andamento degli affari per la locanda: maialino alle mele, cavoli stufati alla cannella, pasticcio di pane e formaggio di capra, crostini alla colatura di pesce e un variegato cesto di frutta. Una volta con la pancia piena i tre si dividono. 

Keidros e Eldon attraversano la città, dalle porte a Largo Serrato. Valutano che i cultisti, con un carretto o due, impiegheranno circa due ore e mezza ad arrivare al negozio del Polveroso, considerando il normale affollamento della strade della capitale. Sul percorso non dovrebbero esserci impedimenti, ma è meglio accertarsi che il gruppo entri in città e non venga fermato dalle guardie. Dalla descrizione fornita sono abbastanza riconoscibili: quattro maschi adulti con un paio di carretti, tutti glabri, quasi sicuramente con sandali a piedi o scalzi, uno di loro con una mano ricoperta da cicatrici da ustione. 

Jebeddo invece torna alla biblioteca e passa la giornata su altri tomi della lista proposta dall'inserviente. Approfondisce la questione delle creature degli abissi insondabili dei Cerchi di Vuoto. Le cronache recenti parlano di spedizioni andate a finire quasi tutte male. I contingenti armati che si sono calati, anche se truppe scelte e addestrate, mediamente sono stati decimati non appena raggiunta la quota in cui la luce del sole scompariva, laddove le creature si possono muovere indisturbate. 
Piccole spedizioni di avventurieri invece si sono addentrate più in profondità. A distanza diversa dalla superficie a seconda delle situazioni ma sicuramente molto superiore al miglio i Cerchi di vuoto hanno un fondo, o qualcosa di simile. Centinaia di grotte e cunicoli si snodano da lì in diverse direzioni: piccoli fori da talpa, trafori simili a quelli dei minatori, grandi tunnel come quelli dei nani fino a enormi cavità in cui potrebbe alloggiare il Tarrasque. Là sotto i mostri aspettano. Si radunano e attendono il crepuscolo per sciamare all'esterno. 

Da queste cronache lo gnomo scopre che il Cerchio di Vuoto di Eltabbar è sempre stato, effettivamente, il più popolato e quello con gli avversari più aggressivi. 

Un'altra informazione che scova per caso da una missiva scambiata tra due notabili è che al nord le creature sono più deboli: il caldo le rende più forti, resistenti e aggressive, mentre il freddo sembra in qualche modo smorzare i loro attacchi. A Sundabar e sembrerebbe anche nell'Amn gli sforzi della Resistenza sono più contenuti rispetto alle altre città più a sud. 

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Jebeddo annota come di consueto le informazioni interessanti in una pergamena, che di sicuro rileggerà ripetute volte durante la permanenza a Cimbar. Chiede inoltre se sono in possesso di qualche documento o tomo che parla degli Arkassar.

Uscendo chiede anche se c'è la possibilità di ottenere un'udienza presso la famiglia Elthorn e se si, in che modo. Spiega che ha parlato col Kej-hab del caso della Morte Soffocante e che vorrebbe dare una mano alle indagini.

Keidros una volta fatto il percorso con Eldon dalla porta est fino all'angiporto porta l'halfling a mangiare di nuovo dalla locanda vicino al negozio di Benneb , e approfitta per controllare che il carretto sia ancora lì (solo perché sa che Jebeddo glielo chiederà). E così accade quando i tre si ritrovano ai Calabroni la sera, per scambiarsi le informazioni scoperte. 

Lo gnomo approva l'idea di seguire i cultisti dal loro ingresso in città. La mattina andrà a liberare il carretto, per poterlo facilmente mettere in posizione.

Modificato da simo.bob
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L'archivista chiede a Jebbeddo un pò di tempo per raccogliere il materiale, quindi torna con una piccola selezione di volumi che trattano l'argomento. 

Due sono resoconti di lavori eseguiti dalla gilda di assassini. Scorrendola velocemente lo gnomo capisce che gli Arkassar sono mossi solo dal vil denaro e si arruolano con chiunque paghi il giusto obolo. Chi ha usufruito dei loro servigi può esserne colpito a sua volta se qualcuno è disposto a spendere a sufficienza. E' il caso di un chierico di Hextor, ucciso dai sicari della gilda con una nebbia paralizzante circa 100 anni fa. La stessa chiesa aveva pagato la gilda pochi mesi prima per eliminare un membro del governo del Chessenta scomodo e particolarmente avverso al culto. 

Negli altri documenti lo gnomo conferma i suoi ricordi: gli Arkassar sono effettivamente una gilda di assassini dello Shaarita, conosciuta anche col nome di Rovina Squamata. Sono difficili da individuare proprio perchè utilizzano le nebbie come arma, sperimentandone spesso di nuove e stravaganti. Le usano per svariati scopi, non solo per uccidere. Hanno membri dormienti in tutti gli stati del sud e spesso anche a nord. 

I prigionieri non parlano mai, neanche sotto tortura. Spesso anzi si tolgono la vita con una nebbia mortale sprigionata dalla loro bocca, tentando di portare con sè quanti più avversari possibile. 

Chiedendo invece della famiglia Elthorn, lo gnomo individua la loro residenza alla quale potrà presentarsi e tentare di chiedere udienza direttamente, parlando con la servitù. 

I tre si ritrovano quindi in taverna e si scambiano le impressioni del giorno. Il carretto è ancora al suo posto, la strada ora è ben chiara e le conoscenze di Jebeddo possono tornare utili. 

La loro serata è allietata da un nuovo gruppo di musici, uno strano duo formato da un halfling con il flauto e un goblin con i tamburelli, molto divertenti e sicuramente di miglior atmosfera rispetto a quello della sera precedente. 

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Col morale sollevato dalle recenti scoperte e col tipico brio che precede il momento di entrare in azione sia Jebeddo che Keidros si godono meglio la serata.

Naturalmente il tiefling chiede ad Eldon se conosce il flautista; ha la radicata idea che tutti gli halfling si conoscano.

Durante una canzone particolarmente ballabile Jebeddo chiede addirittura ad una delle cameriere se vuole danzare con lui.

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La serata procede spensierata e piena di divertimento e la Divertente Taverna dei Calabroni rende onore al suo nome. La cameriera acconsente a ballare una breve giga con lo gnomo, ridendo di cuore e saltellando come una rothe. Fino a fine serata nulla rovina il buon umore del gruppo.

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Jebeddo non aspetta la fine della serata per ritirarsi nella camera; vuole infatti alzarsi presto l'indomani per sorvegliare la porta est, dato che non sanno di preciso a che ora arriveranno i cultisti. Lascia a Keidros l'incombenza di posizionare il carretto, dato che lui è l'unico in grado di spostarlo. Lo gnomo ed Eldon staranno alla porta

Raccomanda agli amici di non tardare con i festeggiamenti e sale presto in camera, mentre Keidros ordina l'ultima birra e si gode le ultime suonate dei musicisti dopo aver garantito che non tarderanno. Il tiefling chiede ad Eldon se ha in programma di sentir finire i musici.

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Inviato (modificato)

Eldon è su di giri per la missione, ma preferisce non esagerare. Forse con un bicchiere di troppo torna in camera e crolla in branda. 

La mattina dopo, una piovosa giornata autunnale, i tre si piazzano nei rispettivi punti. Keidros recupera il carretto mentre i due corti compari sorvegliano la porta. A metà mattinata Eldon tira per la manica Jebbeddo. 

"Quattro uomini con due carri. Tutti pelati. Ma sono coperti, complice il freddo. Bisogna capire se uno di loro ha la mano ustionata."

I quattro effettivamente corrispondono alla descrizione. Hanno appena superato le porte e si dirigono lenti verso la loro destinazione.

Modificato da simo.bob
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Jebeddo, dopo una mezza mattinata passata a borbottare contro il maltempo, non perde occasione per aggiungere altre lamentele. Per prima cosa cerca di notare se al sotto le lunghe tuniche si scorgono sandali o addirittura piedi scalzi. Sta riflettendo su un metodo per controllare le mani.. potrebbero anche vestire guanti,visto il tempo

@simo.bob

Spoiler

Proviamo con percezione 

 

Modificato da SIIP
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Jebeddo guarda Eldon "Non so ancora come faremo a scoprire le mani di tutti, ma già il fatto che con sto tempo vadano in giro scalzi è un buon indizio. Potremmo seguirli a breve distanza e vedere se fanno qualche movimento strano..che ne dici?"

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Eldon approva l'idea di Jebbeddo. 

"Sono sicuramente loro. Coincide tutto. Ora è presto, arriveranno in zona Polveroso per ora di pranzo se non fanno deviazioni. Io li precederei, cosa ne dite?"

Intanto la piccola carovana prosegue, senza fermarsi ai richiami di strilloni e venditori. Le porte stanno già scomparendo alle loro spalle.

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Allungando il passo, il gruppo distacca rapidamente i carri, resi lenti dalla pioggia e obbligati a continue soste dal traffico cittadino. 

Una volta arrivati ai canali, trovano l'area non troppo affollata. Il venditore di carretti discute con i clienti, alcuni manovali caricano barili di frutta fresca, dei ragazzini contano la merce da mettere in alcune casse e il locandiere accoglie alcuni contadini che portano cassette piene di verdura per i suoi stufati. Il Polveroso è visibilmente agitato, ma immerso nei suoi lavori. 

 

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Jebeddo osserva la consueta vita dei mercanti locali salutando con cenni, come se nulla fosse. Si informano su quale menù di stufato ci sarà oggi e lo gnomo fa anche un salto da Benneb per confermargli il piano e cercare di tranquillizzarlo, aspettando un momento in cui l'artigiano non ha clienti. I tre si dirigono appena possono in Largo Serrato per posizionare il carretto nel modo più comodo per occludere l'ingresso del Largo e da cui si possa vedere al meglio (anche da sotto il telone) la porta del retrobottega di Benneb.

Jebeddo è incline ad accogliere la proposta di Eldon e lasciare uno del gruppo a controllare dall'altro ingresso.

Keidros si propone immediatamente, ma purtroppo si rende conto subito che non può, è l'unico in grado di spostare il carretto. Jebeddo è costretto a dirgli che gli offrirà uno stufato per levargli il broncio.

Jebeddo chiede ad Eldon cosa preferisce fare, tocca ad uno dei due fare il palo.

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Eldon ci pensa un po' e decide per il carretto. "Meglio se stai tu da Benneb, riuscirai sicuramente a mantenere la calma e sfruttare il momento giusto per attaccare."

Il carretto è un posizione, il Polveroso fa sapere che ha declinato tutti gli ordini e che per la giornata non dovrebbero esserci altri clienti. Il tempo passa lento, mentre la città continua la sua solita vita. 

Jebbeddo nota che le guardie si fermano in zona canale e non si avvicinano mai a Largo Serrato. Keidros invece, con un colpo di fortuna, nota uno di loro nascosto a una delle finestre del primo piano dei negozi chiusi della piazza; a quanto pare i tre avranno anche supporto dall'alto in caso di bisogno. 

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Jebeddo è molto soddisfatto che le cose svolgano come da programma, cerca di non muoversi troppo avanti e indietro per la zona per non dare nell'occhio e dopo aver valutato due o tre posizioni opta per mettersi dalla locanda, almeno è sarà al coperto e potrà gustare una buona bevanda.

Anche Keidros cerca la posizione migliore e più coperta possibile, per evitare la pioggia. È molto soddisfatto di vedere i rinforzi sui piani rialzato, già che in 3 soli non avrebbero potuto permettersi di separarsi più che come hanno fatto. Lo fa comunque presente ad Eldon, dovrà essere rapido a metterne uno fuori gioco prima che vengano tutti trafitti dalle frecce dei miliziani, gli dice.

L'attesa prosegue, e al tiefling sembra che il tempo non sia mai passato così piano

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