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Mondo Oscuro

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In realtà i due erano ancora fuori dalla porta che attendevano all'erta. Ma sentendo il tiefling decidono di stare alla larga da chi con tanta baldanza affronta gli sconosciuti nella notte. Il rumore di passi che si allontanano nella neve conferma che se ne stanno andando. 

Eldon guarda con un sorriso divertito Jebbeddo. "Sta volta siamo stati fortunati." 

I tre possono tornare a letto ora. 


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"Già..ma magari potevano darci delle informazioni.." replica lo gnomo un po' triste mentre si mette in branda

"Puoi chiederle domattina , tanto dormiranno fino a tardi" conclude Keidros mentre rinvigorisce un po' il fuoco, sedendosi vicino.

Il tiefling prosegue il turno di guardia e sveglia Eldon per il cambio, bofonchiando che è tutto tranquillo mentre reprime uno sbadiglio 

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Il turno di guardi di Keidros passa il suo turno tranquillo. Sente ogni tanto due voci lontane litigare, ma nessuno si avvicina più al loro rifugio. 

Fino al mattino tutto resta tranquillo. Ma Eldon sveglia i suoi compagni. "Rumori di cavalli, non sono quelli di stanotte. Stanno cercando qualcuno!"

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Jebeddo si alza subito, incuriosito dalla situazione, e cerca una finestra da cui poter sbirciare la situazione.

Keidros si stiracchia sbadigliando "Meno male che era un villaggio abbandonato, manca solo il comitato di benvenuto"

Lo gnomo prova a guardare fuori da una finestra che dà sulla strada, mentre indossa l'armatura.

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Fuori inizia ad esserci parecchio baccano: un manipolo di soldati, dalla divisa che i tre non riconoscono, stanno battendo tutto il villaggio in cerca di qualcuno. Dopo poco uno di loro arriva alla porta del grosso stabile e urla ai compagni: "Devono essere qui, esce fumo dal camino." 

Detto ciò spalanca la porta con un calcio ed entra guardandosi intorno. È un omone alto quasi due metri, pelle scura, armatura pesante e lunga lama curva in mano, tenuta a due mani. Vede subito i tre e un'espressione incuriosita gli compare sul volto, anche se resta in guardia.

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"Buongiorno messere, i miei omaggi. Stavamo per preparare la colazione, vuole unirsi a noi?..io sono Jebeddo, ricercatore girovago e, ehm.. amachaq di Cimbar. I miei sodali Eldon e Keidros...con chi abbiamo il piacere di interloquire?" Jebeddo, avendo intuito che qualcuno sarebbe entrato nell'edificio si era preparato a rispondere prontamente, prima che Keidros si presentasse in maniera meno melliflua. Per fortuna l'espressione incuriosita e il momento di stacco sono caduti a fagiolo.

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Il soldato non risponde subito. Abbassa l'arma e resta sulla soglia a studiare i tre, allerta ma più rilassato. Aspetta che arrivino altri due armigeri con lo stesso equipaggiamento, che si mettono a sbarramento della porta. Si guardano intorno attendono ancora ad entrare, ma non sembrano del tutto amichevoli malgrado la risposta molto furba di Jebbeddo che ha subito dichiarato il titolo guadagnato a Cimbar. 

Per ultimo arriva un quarto soldato, un personaggio davvero strano. Si muove con una calma deliberata mentre entra nello stabile, gli altri tre che si spostano per farlo passare. 

E' un imponente capitano di ventura il cui aspetto riflette qualche strano misto di razze e stirpi, planari e non. 
Ha la pelle scura e uniforme come la roccia vulcanica, leggermente irregolare e scabrosa. Qua e là, linee di colore grigio chiaro simili a venature di pietra attraversano il suo viso e le mani, e brillando debolmente sotto la luce. Ha spessi capelli neri come l’ossidiana, tagliati corti e squadrati con ciocche argentate che ricordano filoni di metallo prezioso e occhi marrone con sfumature dorate.

E' equipaggiato con una corazza leggera ma robusta, fatta di scaglie decorate di bronzo brunito. Inciso sul pettorale Jebbeddo, per pura fortuna, riconosce il simbolo della città di Mordulkin, il porto a nord dei Cavalieri del Cielo. La sua scimitarra curva ha la lama color ferro antico e decorata con incavi riempiti di polvere d’oro, la guardia forgiata a forma di radici che si intrecciano, mentre l’elsa è avvolta in cuoio nero, intrecciato con filigrane d’argento. Infine due bracciali metallici che portano incise rune luminose scintillano ai suoi polsi.

L'uomo si presenta, con voce profonda, calma e salda: "Sono Dorrak Pietrasalda, mulazim della città di Mordulkin. Stiamo cercando due fuggitivi, consegnateceli."

Modificato da simo.bob
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Jebeddo scuote la testa convinto "Mio buon signore, noi siamo soli in questo edificio, nessun altro è entrato da ieri sera"

"Cercano quelli di stanotte?" Interviene Keidros "gli ho urlato qualcosa e non sono entrati, saranno in un'altra baracca"

Jebeddo scuote nuovamente la testa, stavolta meno convinto "Un paio di persone stanotte vagavano tra questi ruderi,suppongo un mezzorco e un tale di nome Astom. ma non abbiamo condiviso con loro né il cibo, né il fuoco, né tantomeno lo spazio. Tempi duri per dare riparo a sconosciuti "

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Il mulazim fa un cenno a due dei suoi, che subito avanzano nello stabile. "Non vi dispiacerà dunque se controlliamo. Mai metterei in dubbio la parola si un amchaq di Cimbar, ma mi hanno insegnato ad essere prudente." Poi si gira verso l'ultimo e dice qualcosa a bassa voce che i tre non colgono. Quello esce subito e scompare fuori dal rudere.

Gli altri due controllano lo stabile, avvicinandosi decisi al campo allestito da Jebbeddo e i suoi amici, sempre armi in pugno, mentre Dorrak attende, calmo, l'arma bassa che sfiora la terra vibrando leggermente. 

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Jebeddo acconsente, e si stupisce del fatto che anche Keidros non si lamenti "Fai pure, noi siamo puliti" è infatti la sua replica.

Lo gnomo in tutta tranquillità mette una teiera sul fuoco "Assolutamente, siete nostri ospiti. Metto su un buon tè se volete favorire" aggiunge, non vedendo alcun motivo per essere scortese.

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I due continuano a frugare lo stabile, incuranti di Jebbeddo. L'ufficiale invece avanza verso lo gnomo e, lento e calmo, si siede accanto a lui. Parla lentamente, pesando ogni parola, come pensasse a ogni implicazione delle sue azioni prima di portarle a termine.

"I due che stanotte avete incrociato sono ladri. Astuti. E vigliacchi. Siete fortunati. Potevano sgozzarvi nel sonno. Astom è un baro. E si dice un mutaforma. Hanno ingannato un signore della famiglia di Mordulkin. Noi siamo stati inviati per recuperarli. Ho licenza di ricompensare chiunque sia di aiuto nella loro cattura."

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Jebeddo ascolta attentamente le parole del mulazim , affascinato dal suo modo di parlare (e genericamente dai suoi tratti extraplanari). Quando parla di ricompensa Keidros si gira, improvvisamente interessato "Per Hatreyus, non avrei dovuto scacciarli. Potevamo fare su delle monete" 

Jebeddo non fa caso alle parole di Keidros, limitandosi a sorridere "Meno male che li abbiamo evitati. Probabilmente si sentivano braccati e non hanno voluto rischiare uno scontro. Se non sono a cavallo e sono pratici della zona potrebbero essersi mossi presto e nascosti ovunque, ma magari qualche traccia la hanno lasciata, fuori dal villaggio. Noi siamo diretti alle miniere Sandwisper, ma dovessimo incontrarli saremo lieti di essere al servizio di Mordulkin" 

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"Niente capo, qui non ci sono." Dice un soldato dopo aver frugato fin dietro ai cavalli. Dorrak non sembra neanche ascoltarlo e continua a parlare con lo gnomo. "Mai sentito. Conosco questi posti. Ma le miniere passano di mano in mano. Non avete l'aspetto dei minatori. E nemmeno degli imprenditori. Con tutto il rispetto." 

Si gira quindi verso i due della sua squadra e lì invita a continuare a setacciare il villaggio. Poi sorseggia il the, lentamente, assaporandone il gusto e godendone il calore, e prosegue: "Ovunque siate diretti. Non fidatevi di Astom. Morto vale comunque qualcosa. Se siete fortunati, spero di rivedervi nella mia città. Addio viandanti. Che la terra sia salda sotto i vostri piedi." E detto ciò si alza, deliberatamente lento, e si volta per uscire dallo stabile. 

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"Ha ragione da vendere, mastro mulazim, siamo in missione di ricerca, avvallata dal Kej-hab. Faremo attenzione." Replica Jebeddo, che sta ancora elaborando le informazioni..che fare per riconoscere un mutaforma? "Spero che la vostra ricerca abbia buoni risultati, magari seguendo i nostri passi la terra porterà a reincontrarci." 

Una volta usciti i soldati i tre si apprestano a smantellare il campo. Jebeddo controlla la mappa per sicurezza e prova a calcolare quanta strada manchi.

Keidros mette la roba sul cavallo e mentre lo slega esclama "Pensa se quel tizio mutaforma si trasformava in cavallo, ci monto sopra e neanche me ne accorgo. Ma oggi faticherebbe tanto!!"

Finiti i preparativi il gruppo è pronto ad avviarsi "Occhi aperti" raccomanda Jebeddo, spronando la cavalcatura

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Il gruppo esce dal riparo in tempo per vedere i soldati inoltrarsi nella miniera abbandonata dove potrebbero essersi nascosti i fuggitivi. Quindi proseguono per la via indicata dalla mappa. La strada è segnata dal passaggio di altri viandanti adesso. Un sentiero arriva da nord e si collega alIa via principale. Molte orme segnano il passaggio, sia a cavallo che a piedi. Dai calcoli, Jebbeddo stima che arriveranno finalmente a destinazione il giorno successivo. 
Dopo un veloce pasto, i tre incontrano sulla via una coppia di cavalieri. Scambiano qualche rapida parola: sono in viaggio verso un villaggio tra le montagne, cacciatori che tornano a casa dopo una lunga cerca, portando cibo e speranza per l'inverno al loro popolo. Non hanno incrociato nessuno sul loro cammino. "E voi cosa ci fate qui? Non sembrate minatori!"

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Jebeddo non sembra molto allietato nonostante i maggiori segni di viavai, ora che è stato allertato dal mulazim circa i fuggitivi, ma confida di arrivare senza intoppi fino alle miniere.

Appena incrociano i due cacciatori Keidros si fa silenzioso, dubbioso per via di Astom il mutaforma.

Jebeddo prende la parola come di consueto "Di che villaggio fate parte?" chiede, sperando di aver memorizzato qualche nome dei villaggi vicino "Non siamo proprio minatori invero, e neanche adatti a questo clima. A Cimbar si stava sicuramente meglio, ma il fato e la paga ci hanno portati qui. Come si vive sui Cavalieri del Cielo? è una zona ostica" prosegue il discorso mentre cerca di osservare i due cavalieri per assicurarsi che non siano una minaccia.

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Uno dei due cavalieri risponde alle domande dello gnomo. "Siamo di Irmath, a un paio di giorni da qui. Difficile ci capitino dei forestieri, siamo lontani da ogni via commerciale e non abbiamo nessuna miniera vicina. Ma commerciamo volentieri con chi passa da qui." Jebbeddo ci pensa su ma non ricorda esattamente questo nome, anche se l'altro non sembra mentire.
Il secondo cavaliere prosegue: "Effettivamente potremmo anche approfittare di questo incontro. Avete per caso qualche lama, aghi o pentole con voi? Potremmo tornare a casa e fare felice qualche donna con un paio di regali inaspettati."

Eldon fruga un pò nello zaino e sta per tirare fuori qualcosa, ma poi guarda Jebbeddo in attesa di un suo parere. 

Modificato da simo.bob
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Lo gnomo, persuaso che non stiano mentendo e notando che nessuno dei due cavalieri ha i tratti da mezzorco non vede alcun problema, anche se rimane concentrato sulla situazione "Ah di sicuro un po' di pentolame lo abbiamo" replica sorridendo "siamo sicuramente dei buongustai. Lame un po' meno"

Lascia che Eldon cerchi nello zaino, sa quanto piaccia agli halfling la pratica del baratto, ma rimane concentrato sui cacciatori. Ed è sicuro che Keidros sta facendo la stessa cosa; lui non ama intrattenersi nei crocicchi nevosi di montagna e sicuramente avrebbe tirato dritto.

Modificato da SIIP
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Eldon tira fuori un piccolo astuccio in cuoio e lo porge ai viandanti. "Ecco a voi, un piccolo set da cucito che tengo nella mia scarsella. Spesso oltre a rammendare ferite rattoppo anche le vesti. Che sia di buon uso a voi e alla vostra comunità. E in cambio voi..." Uno dei due si sporge e prende il pacchetto, lo esamina con un sorriso e lo mette in una borsa, quindi si sfila un ciondolo e lo porge all'halfling. E' una sfera di ossidiana con cinque graffi, come di artiglio. L'uomo spiega: "La nostra gente venera dei antichi. La chiamiamo Entropia, possa condurre il tuo cammino tra i frammenti della creazione, e nelle pieghe del caos trovare ricchezza e saggezza."

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Keidros cambia subito espressione e diventa decisamente interessato a parlare con i cacciatori "Gli Antichi detengono sapienza e agiscono per vie ignote ma affidabili. Quali sono i dogmi di Entropia?"

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