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Gilda aperta  ·  6 membri  ·  Regole

Mondo Oscuro

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Inviato

Il cavaliere sembra quasi felice qualcuno di interessi al suo credo. 

"Tutto deve cedere al cambiamento. Nulla dura per sempre, anche le montagne si eroderanno, i mari si prosciugheranno e le città crolleranno. Accogli il mutamento come parte dell'ordine naturale, persino quando porta distruzione.

Dal caos nasce la verità. L'equilibrio si trova solo nel disordine. Ciò che è perfetto è fragile e destinato a cadere.  Ciò che emerge dal caos è puro e duraturo. 

Sii uno strumento di disgregazione creativa. Non distruggere per distruggere, ma per creare le condizioni per il rinnovamento. Fai crollare ciò che è corrotto o superfluo, affinché possa rinascere qualcosa di più forte e autentico. 

Seguendo queste regole la nostra comunità sopravvive. A volte i cambiamenti sono traumatici, ma necessari."

L'altro continua, sarcastico:"Fosse per voi fanatici l'anno scorso saremmo morti di fame. Io so cacciare, e continuerò a farlo. Oggi però ho ucciso questo tordo con la fionda, di solito uso arco e frecce. Sei fiero di me Jakrál?"

Poi rivolgendosi di nuovo a Jebbeddo prosegue:"Se volete un consiglio fareste bene a trovare un riparo per la notte. I troll sono inquieti, a pure gli Aarakocra. Si stanno muovendo al di fuori delle loro solite aree. Qualcosa li sta agitando. Abbiamo visto tracce che non siamo riusciti a decifrare, ma erano di qualcosa di grosso."

 

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Keidros annuisce soddisfatto "Hatreyus approverebbe. L'unica costante su Toril è il cambiamento, e nel caos si trova l'equilibrio tra le forze. Ogni mutamento è necessario per ristabilire lo status quo quando un evento diventa preponderante."

Modificato da SIIP
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Jebeddo ringrazia per le informazioni "Ci auguriamo di trovare un riparo per stanotte. Domani dovremmo arrivare a destinazione, grazie delle informazioni. Speriamo che la strada sia percorribile senza problemi "

Modificato da SIIP
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I due cavalieri, felici per l'incontro, riprendono il cammino salutando i tre i quali viaggiano fino a tardo pomeriggio. La strada è innevata ma battuta, malgrado il clima quella via è percorsa da più persone di quante si potessero aspettare. Quando il sole ormai è dietro ai picchi innevati, una isolata casetta su due piani spunta dietro ad una curva, il camino fumante e le strette finestre illuminate da una calda luce accogliente. Fuori due cavalli sono legati sotto una tettoia, paglia fresca davanti a loro per nutrirli e una coperta sulla groppa. 

Inviato

Dopo i saluti di rito, proseguendo la via, Jebeddo riprende a farsi più attento sulle tracce che incontrano.

Arrivati al casolare ai tre si presenta lo stesso dilemma del mattino

"Non mi piace" valuta Keidros "secondo me questa volta sono i due tizi che cercavano"

Comunque sia, ai tre serve un riparo per la notte, e decidono di avvicinarsi alla casetta

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Dopo aver consultato ancora una volta la mappa, Jebbeddo è certo che quel posto sia la sosta suggerita anche se sicuramente non si aspettavano un posto tanto accogliente in mezzo alle montagne. 

I tre portano i cavalli sotto la tettoia, li legano ed entrano nello stabile, accolti subito da un tepore accogliente e una luce calda, seguiti da un intenso profumo di birra, tabacco e stufato. 

L'interno è formato da un grande stanzone, ad un lato un enorme caminetto su cui bolle un grande calderone scuro, dall'altro una cucina, con una stufa, un tavolaccio, un bacile e dietro un grande mobile ingombro di stoviglie.  Sul fondo le scale portano ad un piano superiore ed inferiore. Al centro un tavolaccio che potrebbe ospitare almeno venti persone ingombra la scena con le sue panche.

Cinque persone sono sedute al tavolo e chiacchierano:

due nani dall'aspetto intimidatorio, uno armato di tutto punto con una corazza di piastre mezza slacciata e un mazzafrusto posato sulla panca, l'altro dal volto emaciato, con gli occhi infossati, stretto in una tunica;

un grosso umano, con tracce di sangue orco nelle vene, vestito di pelli e corteccia, con in mano una grossa ciotola da cui mangia avidamente;

uno smilzo mezzelfo dai capelli argentei, lo sguardo guizzante e con indosso delle comode vesti da viaggio, fin troppo grandi per uno della sua taglia. 

un umano dai capelli una volta rossi, ormai bianchi e radi, gli occhi chiari, un sorriso compiaciuto e la pancia prominente che fuma una lunga pipa di legno scuro.

Tutti si voltano a guardare i nuovi arrivati. 

Spoiler

A Jebbeddo sembra di cogliere uno sguardo preoccupato nel mezzelfo, subito nascosto da un'espressione neutra.

L'umano dai capelli bianchi si alza e chiama a gran voce:"Edira, porta altro pane già che sei giù, sono arrivati altri viandanti." Poi si avvicina e sorride ai tre:" Benvenuti alla Capra di Montagna. Sono Glimo il Rosso. Mia moglie la Passamontagne ed io viviamo qui, non è proprio una locanda ma diamo rifugio a chi attraversa queste lande. Siete i benvenuti. Volete dello stufato? Poca carne, più che altro patate e cavoli."

 

 

Modificato da simo.bob
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Keidros totalmente colto alla sprovvista dalla situazione si lascia andare in un largo sorriso "Queste sono le sorprese che mi piacciono, siete una benedizione!!"

Anche Jebeddo non si aspettava di trovare segni di vita in questi posti sperduti, ma dissimula al meglio delle sue possibilità "Grazie dell'ospitalità mastro Glimo, invero siete una lieta sorpresa. È piacevole poter trovare un focolare in questi posti dispersi. Noi siamo Jebeddo Keidros ed Eldon, in viaggio verso le miniere Sandwisper. Passano molti viandanti?"

Lo gnomo cerca di non guardare il mezzelfo , che lo rende molto perplesso, e anche la presenza del mezzorco lo insospettisce 

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Glimo li invita a sedersi e va verso la cucina dove recupera boccali, piatti e posate per rifocillare il gruppo. 

"Miniere Sandwisper? Siete il primo che sento chiamarle così dopo parecchio. E sicuramente il primo che è diretto nuovamente laggiù. Spero ci siano buone nuove per noi, magari un nuovo filone di zolfo?"
Posa tutto sul tavolo e torna alla cucina, dove riempie una grossa brocca di birra da un barilone poggiato sul banco. 
"I viandanti qui non sono mai troppi in inverno, questo è vero. Ma in questi giorni non ci lamentiamo. Abbiamo ospitato una coppia molto strana l'altra notte, due mezzorchi, forse mercenari, taciturni e senza voglia di parlare, provenienti da Mordulkin. Poi un manipolo di soldati, gente di mondo. Hanno mangiato e sono ripartiti di gran carriera. Oggi ci hanno raggiunto gli altri ospiti che vedete qui, quindi una buona compagnia per la stagione fredda." Lascia la brocca di fronte a Keidros proprio quando una donna alta e ancora molto bella malgrado la mezz'età spunta dalle scale che portano alle cantine. 

"Benvenuti, la Capra di Montagna sia vostro rifugio tra i monti." 

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"Non avevo dubbi. Per la verità non sapevamo neanche della loro esistenza finché non ci hanno dato l'incarico di recarci lì da Cimbar. Confidiamo anche noi in buone nuove, e che il nostro viaggio non sia invano. Bene allora, è bello poter avere un po' di compagnia e fare andare gli affari. Dovrebbero esserci piu locande come questa. Possiamo anche pernottare qui stanotte?...." Chiede Jebeddo proprio nel momento in cui spunta la Passamontagne, a cui fa un inchino "signora i miei omaggi, grazie dell'ospitalità"

Keidros sta già sorseggiando la birra con evidente soddisfazione 

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I due nani borbottano tra loro nella lingua e quasi non considerano i nuovi arrivati, quasi ostentatamente. Il mezzorco invece secondo Keidros sembra particolarmente a disagio ed evita il contatto visivo con i tre, mentre il mezzelfo si presenta brevemente e in maniera cordiale. "Sono Motsa, lui Buug. Anche noi non pensavamo di incrociare così tanta gente in questa stagione. Speriamo voi siate più loquaci dei due li dietro." Conclude sorridendo. 

Glimo risponde poi a Jebbeddo mentre la donna riempie tre ciotole di stufato.

"La camerata al piano superiore ha una ventina di letti, ci starete comodi. Come pagamento va bene l'oro, ma notizie, racconti e merci possono sostituirlo. Se invece ne siete a corto, sono 10 pezzi di argento a testa a notte, pasto compreso."

Modificato da simo.bob
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"Saremo ben lieti di pagare in moneta, e stando in compagnia allietarci vicendevolmente con racconti e notizie, che hanno più valore del denaro; sempre che sappia qualcosa che possa essere di vostro interesse.. merci ahimè temo che non ne abbiamo. Quali notizie vi possono interessare di quello che succede a Cimbar?.. ci abbiamo passato una decade, dopo essere sbarcati dal Thay." Jebeddo si fa subito ciarliero, mentre si appresta a pagare Glimo, nella speranza di poter a sua volta ricevere informazioni 

Inviato

Glimo sembra interessato: "La terra dei maghi rossi, è parecchio che non parlo qualcuno che l'ha visitata. Ho saputo che se la cavano male con il Cerchio di Vuoto." Accetta comunque di buon grado il denaro dei tre e lo consegna subito alla moglie che, dopo aver lasciato lo stufato caldo in tavola, va nuovamente via, questa volta al piano superiore. 

Anche il mezzelfo sembra interessato, ma più a Cimbar. "Una delle nostre mete potrebbe essere Cimbar, che si dice laggiù?" 

A questa domanda interviene il nano corazzato, che con uno sbuffo dice: "Città di precisini, tutti a pensare a tenere pulite le strade. Il massimo che potrete trovare laggiù è una noia mortale!"

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"Il Thay è una terra magnifica, ricca di storia e di potere.." esordisce Jebeddo, mentre a quelle parole Keidros fa una mezza smorfia "..mi sarebbe piaciuto passarci in un momento meno delicato. Già durante la nostra permanenza c'era stata una breccia nelle fortificazioni. Abbiamo dovuto abbattere dei ferus, e scappare da un malleus. La Resistenza reclutava a ciclo continuo e abbiamo collaborato con persone che ci hanno garantito un salvacondotto. Per fortuna, non nego ad affermarlo, perché la situazione è precipitata, e i Thayan stanno cercando alleati per riprendere possesso dei terreni perduti. Ci sono troppe bestie ormai libere e viaggiare per le terre Thay non è più sicuro.

Di Cimbar si può dire che .."

"Che ha ragione il nano!!!" Lo interrompe Keidros "però si mangia bene"

"..ci siamo trovati bene. Città vivace, un po' snob se vogliamo, ma con buone occasioni per gente di buona volontà. Si trova di tutto e ci sono buone occasioni per darsi da fare. Siamo apposta qui alle miniere Sandwisper per mandato del Kej-hab. Per ora con i cerchi di vuoto non hanno avuto a che fare, ma si vocifera che il Thay voglia richiedere alleanza.Conclude lo gnomo

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Le notizie vengono assorbite da Glimo come acqua dalla terra. Per uno che vive in quel modo, lo sguardo sul mondo è dato proprio da notizie e pettegolezzi dei viandanti di passaggio. Trovare dei giramondo come Jebbeddo e gli altri per lui è una fortuna. "Conoscevo un mercante che passava di qua e aveva contatti con il Thay, ma da quando le miniere si sono esaurite non l'ho più visto. La via è sempre meno trafficata, purtroppo. Le grandi compagnie di minatori e il loro codazzo non sono più così frequenti." 

Il nano con il manto si inserisce nel discorso: "Avrete problemi con le creature di questi monti, allora. Noi abbiamo messo in fuga un gruppo di troll. Hanno ucciso i nostri cavalli per cibarsene, ne abbiamo uccisi tre ma un paio ci sono sfuggiti, maledetti." 

Glimo risponde: "Le creature si tengono lontane dalla Capra di Montagna. Abbiamo i nostri modi per difenderci." Poi rivolgendosi al mezz'elfo continua: "Ma voi non venivate da quella direzione? Se volete andare a Cimbar dovrete tornare indietro."

Motsa torna a parlare di Cimbar, elusivo: "Beh Cimbar in futuro potrebbe essere interessante visitarla. Un posto tranquillo è un posto buono per gli affari. Poi so che il porto è ricco, il commercio fiorente malgrado il periodo. Meglio stare alla larga dai Cerchi di Vuoto, e meglio per tutti noi se il Chessenta non si fa coinvogere nelle guerre degli altri."

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Jebeddo si volta verso il nano, prima di proseguire il discorso "Abbiamo trovato due troll durante il nostro percorso in effetti,rintanati nel casolare a due giorni di distanza da qui, che banchettavano coi resti di due sfortunati mercanti di pelli. Non saranno più un problema per la zona..ma abbiamo sentito dire di una creatura più grande che vaga per queste lande e sta spaventando la fauna locale.

Mi permetto di dissentire mastro Motsa. Quelli che ora sembrano problemi relativamente locali diventeranno quotidianità molto presto, se le difese non dovessero reggere. Nel Thay abbiamo trovato dei graffiti sotto le montagne dell'alba che fanno intendere che questa minaccia è latente e conto, una volta tornato a Cimbar, di avere informazioni e trovare trattati che spieghino qualcosa di più su questa minaccia. È importante pensare al bene comune prima di fare l'errore di crogiolarsi nel comodo del singolo.

Confido, mastro Glimo, in un'inversione di tendenza e spero di portarle buone notizie tornando dalle miniere. Sarà nostro piacere godere ancora della vostra ospitalità. A voialtri viandanti,cosa vi porta da queste parti? " lo gnomo conclude il discorso caricando la pipa

Keidros aggiunge con entusiasmo "Bisognerà ammazzarle tutte, le creature del mondo antico, per Hatreyus"

Modificato da SIIP
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I due nani si sciolgono un pò e iniziano a chiacchierare con Jebbeddo, forse convinti dalla prova di forza del gruppo che ha sconfitto i troll. "La creatura di cui ha sentito parlare deve averli spaventati per spingerli così vicini alla via. Noi siamo qui per questo. Se è come pensiamo, sappiamo a chi può interessare parte di quella bestia. Se doveste incontrarla non affrontatela, cercate riparo, usate i cavalli come esca o distrazione. E' letale ma non troppo intelligente."

Buug aggrotta le sopracciglia e guarda un pò in cagnesco Jebbeddo, forse per il modo in cui ha contraddetto il suo amico. Sta quasi per alzarsi ma Motsa lo ferma con un gesto della mano quasi impercettibile. "Abbiamo già abbastanza problemi, senza che ci accolliamo quelli degli altri." Poi guarda il mezzorco e continua: "E soprattutto senza cercarcene di nuovi." Buug sbuffa e abbassa nuovamente la testa sul suo piatto, mangiando con stizza. 

Glimo volge la conversazione altrove. "Qui negli anni ho visto passare un sacco di creature. Un anno gli Aarakocra hanno combattuto proprio qui dietro con uno Slaad, chissà da dove era spuntato. C'è stato poi un gruppo di orchi che aveva deciso di stanziarsi in zona, finchè un contingente di mercenari pagati dai proprietari delle miniere non li ha scacciati: il commercio ne stava risentendo." Spunta nuovamente la Passamontagne e prosegue: "E ricordi l'ogre magi? Peccato che non piacesse ai viandanti, era così a modo..." 

 

 

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Naturalmente tutti questi discorsi solleticano la curiosità di Jebeddo, che approfitta anche della deviazione del discorso per lasciare Motsa senza replica, e non aizzare ancora di più il mezzorco, già che la coppia ha un che di sospetto.

"Dev'essere invero un'esperienza incredibile avere a che fare con un Ogre magi, creature affascinante e a dir poco singolari..vi faceva visita?" Si rivolge anche si nani "duro mestiere il vostro, cacciatori di mostri per il bene della comunità?sono incuriosito da una creatura che possa essere così esotica e letale da spaventare l'ecosistema."

Interviene anche Keidros "se sono esperti fagli vedere la pelle che abbiamo trovato, magari qualcuno sa cos'è e sono interessati. Ci porterà male, e sento il suo influsso perfino da qui"

"Perdonate il mio amico, è un po' suscettibile.. comunque noi non sappiamo di cosa si tratti in effetti, l'abbiamo trovata sul carro" riprende lo gnomo, mentre Keidros continua a borbottare nella sua lingua atavica cose che non sembrano gradevoli

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Glimo sorride ripensando al passato. "Quell'ogre magi era davvero singolare. Un bestione enorme ma con evidenti problemi di autostima personale. Pensava di essere un debole piccoletto, voleva studiare e non era malvagio come i suoi simili, da cui era scappato. Usava le sue capacità magiche per aiutare gli altri, spesso. Ma la gente aveva paura, fecero tanto che lo scacciarono. Non lo conoscevano e non si fidavano del nostro giudizio. Fecero lo stesso con dei duerghi, venuti solo per lavorare alle miniere ma allontanati per il colore della loro pelle."

I nani rispondono, anche incuriositi dalla pelle ritrovata dai tre:"Pensiamo sia una speciale varietà di idra, rara e poco conosciuta. Definirci cacciatori di mostri mi sembra eccessivo, sicuramente non lo facciamo per il bene dei popoli. Questa idra potrebbe fruttarci un bel gruzzolo. Ma dammi qua quella pelle. Per l'Ascia di Hetir Trecciadoro, come ci è arrivata questa quaggiù?"

L'esclamazione del nano incuriosisce anche gli altri che si avvicinano per vedere quel lembo di tessuto che tanto provoca fastidio al tiefling.

"Questa è pelle di Ferus, non ci sono dubbi. Non ne ho mai vista così ben conservata. Solitamente si disintegrano con la lucedel sole, ma questa... Deve essere stata trattata per resistervi. O peggio deve essere di una specie nuova, più forte." Tutti restano molto stupiti da quella cosa. Glimo sembra sinceramente preoccupato, mentre il mezzelfo osserva con un sorriso beffardo quell'oggetto inusuale. 

"Se volete sbarazzarvene, sarò contento di alleviarvi dal suo peso."  dice.

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"Vedi?..nulla di buono!!!" Esclama Keidros.

"Questo allora è un altro dilemma che dovremmo sottoporre a Cimbar. Sia la natura della pelle, ma anche la provenienza. Peccato non aver trovato indizi sui mercanti che la possedevano..non hanno per caso alloggiato qui, mastro Glimo?

Circolano voci sul fatto che queste bestie si stanno abituando alla luce del sole. Occorre che a Cimbar vedano.. e scoprano se è trattata o è frutto di evoluzione dei ferus"

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Glimo approva le parole dello gnomo, i nani restano pensierosi, mentre il mezzelfo sembra seccato dalla risposta ma non dice nulla.

Poi il nano con la tunica prosegue: "Fossi in voi non sventolerei così tanto quella cosa. Per quanto riguarda me e mio fratello, posso assicurarvi che non siamo interessati. Ma la via è piena di predoni..." E sottolinea quest'ultima frase con un impercettibile gesto del capo in direzione di Motsa che non si accorge di nulla perché ancora intento ad osservare la pelle.

Glimo porta altra birra in tavola: "Queste si che sono notizie. Non ho mai visto un Ferus né spero di vederlo, se arrivano qui siamo spacciati. Mi hanno detto che nel Chondat hanno dovuto organizzarsi. Le fattorie e costruzioni isolate non hanno più accessi al piano terra. Sono tutte dotate di accessi ai piani più alti a cui si può accedere solo con lunghe scale che la notte vengono ritratte. I Ferus così non riescono ad entrare." 

Eldon risponde: "Speriamo allora non imparino mai a costruire scale!"

Il mezzelfo improvvisamente si alza, e lasciando ancora un po' di birra nel bicchiere dice a tutti che andrà a letto. "Forza Buug, domani si parte all'alba, dobbiamo riposare." E detto ciò fa per andarsene di sopra. 

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