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Prologo: Paura, Freddo, Morte


Plettro

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Makrý Rámfos

Mi siedo in un angolo, ascoltando le parole di Nehtri. Sarebbe interessante parlare della percezione del tempo di esseri millenari quali i Reggenti, ma intuiscono dal tono della focosa Potenza che non ne avrebbe voglia. Inoltre, questa attesta è proprio l'attimo di tregua di cui ho bisogno per assumere un oppiaceo e dar tregua ai reumatismi.

Estraggo una piccola bottiglia da sotto la veste, contente del laudano, una mistura di oppio e assenzio: la cura ai mali della carne e, soprattutto, della mente. Ne bevo diversi sorsi, assaporando la sostanza. 

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La Triade

<<Come dicono i derain: ubi maior, minor cessat.>> dice Polyd facendo spallucce, con però una leggerissima nota di rimprovero verso la nipote. Nota che però subito cessa quando le sorride. <<Comunque, aspettare dopo una simile notte permetterà un poco di respiro a tutti, anche a coloro che vogliono continuare a festeggiare anche adesso…>> 

 

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Makrý Rámfos

"Nobile Triade, sono un essere di debole volontà: non sopporto il dolore della carne, e ancor meno quello della mente. Ben venga qualsiasi tipo di sostanza, pur di dimenticare l'incubo di questa miseria" rispondo, in modo volutamente altisonante. Ma c'è del vero in quello che dico. Quando chiudo gli occhi per coricarmi, ancora vengo perseguitato da incubi orrendi il più delle notti.

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La Triade

<<Nobile Maestro, non preoccupatevi: ben conosciamo il rifugio che il Sonno del corpo e quello della mente possono concedere. Saremmo alquanto ipocriti a rimproverare qualcuno che si abbandona ad essi quando siamo coloro che guidano i mortali nel suo abbraccio.>> risponde con un sorriso Polyd a Rámfos, osservandolo attentamente. <<Qualora lo desideriate, potremmo farvi provare qualcosa di più…esotico, per così dire. Qualcosa della nostra casa perduta.>>

 

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Makrý Rámfos

"Voi mi tentate, sublime Triade. Mi chiamate Maestro, nonostante sia il più giovane tra di voi. Ho solo visto questo mondo per quanto mi è stato possibile, prima che i Reggenti mi chiamassero per sedermi alla loro tavola privilegiata. Ma voi avete visto oltre le Porte, e in questo voi siete i miei Maestri. Sarò lieto di sperimentare ciò che portate dalla vostra dimora perduta, ma ora è necessaria la lucidità per ascoltare e comprendere cosa i Magnifici hanno in serbo per noi" rispondo, con un accenno di inchino. Nel frattempo, il laudano sta cominciando a fare effetto, e con esso sopraggiunge finalmente la quiete dei sensi. Accenno un sorriso, anche se la maschera che indosso non permette a nessuno di coglierlo.

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Boruma

Forse devono terminare i preparativi per la loro accoglienza teatrale? Domando retorico dopo le parole di Nethri, assistendo confuso allo scambio di complimenti tra Makrý e la Triade, comprese le offerte di scambi di sostanze inebrianti. 

Selestia

Spoiler

La Triade non viene da qui: magari nel loro mondo si usa parlare così. Sussurro alla dea, aggiungendo con un sorriso "Il Maestro", invece, non ha scuse. Probabilmente ha preso le parole di Polyd come una sfida a chi conosce le parole più complesse. 

Per caso avete offerto queste specialità anche ad uno studente dell'università? Chiedo a Polyd dopo aver sussurrato la risposta a Selestia, improvvisate colto da un'idea tanto strana quanto divertente: e se fosse lui il misterioso "patrono delle ubriacature" delle Feste dell'Anno Nuovo?

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La Triade

Tranne Aster, gli altri sorridono quasi contemporaneamente, anche se forse è una asincronia voluta per non inquietare troppo. <<Nobile Maestro, ci lusingate: abbiamo visto solo il nostro, di mondo, e per quanto il viaggio sia impresso indelebilmente nelle nostre menti e nelle nostre carni, troviamo un più grande mistero questo luogo, il Giardino dei Reggenti. E ne siamo lieti: del nostro mondo sapevamo troppo e troppo conoscere è…tedioso, diciamo.>> Polyd sorride come avesse un particolare significato per lui, osservando Aster, di cui prende la mano. Guardo Boruma <<Direi proprio di si, Creatore di Eroi: io, Polyd, sono colui guida nel Delirio, parte del regno del Sogno.>> poi, preso da un non so che di timidezza, si nasconde dietro Aster. <<Nipote cara, non credo che il semplice interloquire possa causare questo…beh, non con queste parole almeno.>> 

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Boruma

Sorrido compiaciuti quando Polyd conferma la mia teoria: è il primo successo da ieri sera. Ah, allora avevo ragione a rimbeccare quell'Araldo! Esclamo, aggiungendo Posso assicurarvi io stesso dell'efficacia di queste sostanze. Anche se non sono indicate per eventi importanti... O sfide di destrezza. Concludo in direzione di Makrý. 

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Dopo un quarto d'ora, forse di più, la vostra attenzione viene colta dal silenzioso arrivo di Dulgunn, che emerge dal portone socchiuso. 
"Magnifici, l'ora è giunta. Gli Otto sono pronti a ricevervi." 

Vi fate strada nel tempio, scortati dal Derain, l'Umano ed il Taldoran.
Il portone conduce a quello che, più che un edificio, è solo un breve corridoio che attraversa le spesse cinta murarie che circondano l'edificio. Una volte superate, vi ritrovate in un giardino decorato con piante ed alberi tipici dell'isola, con vari monaci che si dedicano ad attività di giardinaggio e di coltura di piante medicinali.
Il tempio è anche un monastero, mentre la Sala degli Otto è stata costruita sulla sommità della collina.
Mentre gli araldi vi conducono per le semplici scalinate chevi aiutano nella dolce risalita, notate come i vari monaci si siano disposti ai lati della scalinata, quasi con fare militaresco. Man mano che li superate, questi sussurrano benedizioni e preghiere, rivolte a voi ed ai vostri padri: adesso è chiaro perché Dulgunn ci abbia impiegato tanto.
Dopo aver superato il giardino, circa a metà del colle, vi ritrovate in una vera e propria cittadella: un piccolo complesso di dormitori, alcune botteghe, una grande mensa e altri vari piccoli edifici, probabilmente atti a contenere strumenti, cibo e altri beni minori.
Man mano che ci si avvicina alla cima, gli edifici si fanno sempre meno, ma anche più imponenti ed importanti: una biblioteca, il piccolo "maniero" dell'Abate del tempio...
E, una volta arrivati in cima, siete di fronte, finalmente, al Tempio sul Colle: un meraviglioso ed imponente edificio, riccamente decorato ma anche progettato in modo da ospitare un templio dedicato ad ogni Reggente.
Essenzialmente, è una torre ottagonale (al cui interno si trova la Sala) al quale è stato attaccato un tempio ad ognuno dei suoi lati. La posizione dei templi corrispondono a quella dei Troni del Reggente.

Entrate prendendo l'entrata principale, ovvero quella che conduce direttamente alla Sala senza dover attraversare uno dei Templi, di fronte alla quale trovate l'Abate ed una sua guardia personale di sacerdoti-guerrieri, pronti ad accogliervi.
L'abate, un'anziano Sokashtar (lo capite perché il suo corpo di mutaforma comincia a cedere e a farsi instabile, come se fosse una sorta di statua di cera in procinto di sciogliersi), vi accoglie con un deturpato sorriso "Magnifici, non mi è stato permesso di farvi anticipazioni, ma sono sicuro che questo sarà... Un grande giorno. Per tutti voi. Mi scuso per quella che potrebbe essere stata una accoglienza eccessiva, ma siamo soliti trattare così gli ospiti illustri e chi ha l'onore di venir ricevuto. Sarebbe mio dovere ricordarvi le regole della Sala... Ma non è necessario, nel vostro caso, poiché qualsiasi vostro gesto e parola è degna di lodi.", fa un inchino estremamente sentito, per poi fare cenno alle guardie di aprire il portone.

Entrate. E vi ritrovate soli, in una stanza al buia, mentre gli Araldi si mettono al centro della sala per indicarvi di venire al loro fianco. L'unica fonte di luce è un'apertura sul soffitto, che illumina solo il centro della sala. Dove siete voi.

Tutt'intorno a voi, sui grandi troni, sono seduti i vostri padri e superiori: Ukara, Amaska, Lugasdil, Kazher, Irskullor, Alnuijum, Ashyn'der e... Un trono vuoto. Questo evento, qualsiasi esso sia, non merita l'attenzione di Colui che sorveglia i cancelli, evidentemente.
Tutti restano in silenzio, finché gli araldi non escono e si richiudono la porta alle spalle, lasciandovi soli.
Appena non c'è più traccia di vita mortale all'interno della stanza, Irskullor prende parola, quasi invisibile nella penombra "Bentrovati, eredi del mondo. Ora che la Sacra Dinastia è riunita, possiamo incominciare.", "Era da un anno che non vi vedevamo..." continua Kazher riempendo il silenzio con quella che realizzate presto essere una battuta capace di far storcere il naso ad Amaska, "Avete una qualche idea sul perché vi abbiamo convocati?" conclude Alnuijum, con il suo solito, curioso, distacco.

Spoiler

Checkpoint la notte del 6 giugno!

 

Modificato da Plettro
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selestia

Le coccole sono sempre coccole! PEnso alla risposta di mia sorella.

Finalmente il tutto ha inizio e non posso fare a meno di sorridere alla battuta di Irskullor... Anche se dopo qualche "anno" inizia ad essere vecchia.

Dalle loro parole sembra quasi si preannunci qualcosa di positivo... Quindi azzardo...

ci lasciate girate per il pianeta senza guardie, sentinelle ed al altro?

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Nehtri

Finalmente ci fanno entrare al cospetto degli 8 Figurati se si degnava di venire il guardia di porta penso vedendo lo scranno vuoto. Faccio un lieve inchino anche per nascondere un sorriso alla battuta di Kazher Nessuna per quanto mi riguarda, ma sono tutt'orecchi.

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Boruma

Tutta la camminata nel tempio e le cortesie dell'Abate sono un'altra perdita di tempo, esattamente come fuori. Inizio quasi a pensare che il motivo di questa convocazione generale non sia altro che una prova per testare la nostra pazienza, quando poi veniamo finalmente ammessi nella sala. Sono qui al gran completo... O quasi. Non mi aspettavo che sarebbe stato veramente così. Sorrido alla battuta di Kazher, affrettandomi poi a fare una riverenza. Nessuna idea neanche da parte mia. Non penso proprio che vogliate augurarci un felice anno nuovo. Commento con un sorriso, attendendo quindi questa risposta. 

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Alla domanda di Sestilia, i Sette reggenti si guardano a vicenda, forse eccetto Alnuijun che continua a scrutarvi incessamente.
Ukara fa una piccola smorfia, come se Sestilia le avesse tolto l'occasione di poter dare la tanto agognata buona notizia; Lugasdil e Kazher a loro volta fanno spallucce un pò divertiti, mentre si guardano a vicenda, già pronti ad accettare il fatto che la "sorpresa" abbia subito smesso di essere tale; Ashyn'der si limita a sorridere dolcemente all'amata figlia, mentre la reazione di Irskullor risulta difficilmente leggibile nella sua zona d'ombra.
"Sestilia, non possiamo dire di esserci impegnati particolarmente per organizzare tutto questo, ma... Andiamo! Potevi lasciarci almeno questa gioia!" esclama ironico Lugasdil, mentre si alza dal trono sul quale, fino a poco prima, era seduto in maniera decisamente poco composta. In un attimo, l'Eternamente Giovane compare al fianco di Boruma, sul quale si appoggia con fare decisamente informale come se fosse una parete di un qualche vicolo cittadino.
"Non farò nomi, ma c'era chi contava molto sul poter fare l'annuncio..." batte ritmicamente le dita della mano di pietra sulla spalla del guerriero, lasciando passare qualche istante, poi si porta l'altra mano al lato della bocca nel tentativo di nascondere il labiale ai Reggenti ancora seduti sui troni, per poi sussurrare rumorosamente "...Ukara, era solo Ukara. E un pò Amaska, diciamolo". 

"Non proseguire oltre! Non ti permetterò di rendere questo sacro consesso una farsa, Lugasdil. Torna tra i tuoi pari e riserva il dovuto onore a questa occasione." dice, sempre posata, Amaska riflettendo una autorevolezza rara all'interno del Pantheon. 
"Meglio non tirare troppo la corda", bisbiglia un'ultima volta per poi tornare al suo posto, con la stessa impossibile rapidità con cui era arrivato.
Amaska si alza in piedi e inizia, ufficialmente, la riunione.

"Eccovi qui radunati, prole divina, convocati per ricevere un dono straordinario," inizia l'immortale. "la Sagace Sestilia ha afferrato solo un brandello del perché di questo convegno: non vi stiamo concedendo la libertà, ma l'opportunità di conquistarla.

Dopo epoche di istruzione e saggezza impartita, riteniamo giunto il momento per voi di espandere i vostri dominii, oltre le mura delle vostre stanze, i confini delle vostre cerchie, le coste della nostra isola.

Tuttavia, l'onere della prova grava su di voi, giovani Dei. Dovrete dimostrarci che la nostra scelta non è stata un'illusione."
Amaska vi osserva tutti, uno per uno, dedicando però più tempo ai tre rampolli divini, come per assicurarsi che abbiate tutti capito.

"Quando, e solo allora, avrete superato la prova," continuò la Dead, "sarà organizzata una Cerimonia di Canonizzazione. Ciascuno di voi potrà allora fregiarsi del titolo di Reggente, meritevole di rispetto, attenzioni e responsabilità che la carica comporta. Non sarete più pargoli, ma ci affiancherete come eguali."

"Makry Ramfos, Polyd, Astor, Eukesk! A voi l'incarico di sorvegliare la nostra prole, di assicurarvi che compiano il loro dovere, con il vostro ausilio diretto, se necessario. Ramfos, ecco il tuo momento per emergere da un ruolo di subordinazione e vassallaggio. E voi, o Triade, siete stati troppo a lungo semplici ospiti. Questa è la vostra occasione per consolidare la vostra presenza qui. Non più in vece di visitatori, ma di sovrani."

Il breve annuncio è eseguito con la massima serietà e persino Lugasdil e Kazher, che fino a poco prima sembravano sempre pronti a stemperare e a venirvi incontro, rimangono in rispettoso e (severo) silenzio.

Il discorso viene ripreso da Ukara, la quale si alza appena la sorella riprende posto.
"Ora, che i convenevoli sono ufficialmente finiti, parliamo di cose serie. La prova, di per sé, è semplice. Quello che ci interessa è capire come la risolverete e quanto peso darete... A certe questioni. Questioni perfettamente ignorabili, oppure no. In fondo siete Potenze, non dovete rispondere di nulla a nessuno." inizia, mentre si appoggia al suo spadone "Radiosa", arma dalla quale sembra incapace di separarsi. 
"Non abbiamo molti dettagli o informazioni, in verità. E' una questione emersa da poco e abbiamo colto la palla al balzo. Vi chiediamo di dirigervi al Conclave Arcano del Vuoto, un regno sacro ad Amaska ed Alabwaabat. In questo periodo, sembra che a Sud dell'isola, una qualche bestia stia seminando morte e paura tra gli abitanti della zona. Vogliamo che voi indaghiate, e risolviate il problema. Sospettiamo che sia un drago, ma non abbiamo prove a riguardo, in quanto abbiamo ricevuto le notizie... La notte scorsa."

La Dea guerriera è diretta e schietta, ed il suo briefing iniziale non è per nulla esaustivo. Cominciate a sospettare che vogliano mandarvi volutamente alla cieca o quasi.

"Domande?"

Spoiler

Check alla notte del 9!

 

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Nehtri

Rimango basita quando i gli otto confermano l'ipotesi di Selestia e non riesco a parlare finchè non hanno finito quella sorta di siparietto. Non credo neanche per un momento che sia uno scherzo, Amaska non si sarebbe mai prestata ad una cosa del genere. Momento dico facendo un passo avanti Passata questa prova saremo al vostro pari? Niente più controllo, niente più rimproveri, niente di niente? Certo per ora siamo ancora sotto osservazione, ma cosa li avrà spinti a cambiare idea? 

Modificato da Cronos89
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selestia

La mia gioia per aver indovinato è smorzata dal fatto che ancora sbagliano ilio nome... Saranno anche grandi divinità... Ma come parenti fanno pena!

UMpfff... SELESTIA! Mi chiamo Selestia!!

PEnso mentre gonfio le guance un po' arrabbiata, ma poi torno serena e sorridente.

Poi alzo la mano.

CHi ha portato la notizia? E da quanto tempo c'è questo "drago"?

Modificato da Albedo
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