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Stagione 1: La Brezza di Primavera


TheBaddus

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Graeme

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"Sì, l'ho promesso a Willow e se non vado domani mi mangia la faccia." Ridacchia, ora tornata la solita e solare Kanna. "Tu come mai non vieni?" Dice puntandoti con la forchetta.

Jesse, Willow, Mark, Samuel

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"Vi ringrazio molto per l'invito, ma stasera ho già un impegno; nel caso si può fare nei prossimi giorni però. Comunque abito ai limitari della città, l'unico posto dove abbiano trovato casa i miei quando ci siamo ritrasferiti; ma sono già qua da un paio di settimane e ho avuto modo di esplorarmi bene la città, non mi serve un tour." Quest'ultima frase la dice sorridendo, ma avete come l'impressione che nel suo tono ci sia una nota di freddezza. "A proposito, mi sono fatta un giro anche per la festa che c'è stata questo fine settimana: una vera figata! "Ah Willow, se vuoi sapere le peggiori parole in italiano ne ho a bizzeffe." Ridacchia, la nota di freddo totalmente scomparsa. Poi provvede ad insegnarvi svariate parolacce in italiano e soprattutto espressioni in romano stretto, ridendo quando fate fatica con la pronuncia.

 

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Graeme

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"Se te lo dico, poi mi tocca... rubarti il cibo!", dico, sgraffignandole una patatina dal piatto. 

Poi, dopo averla mangiata, le racconto il motivo: "Mio padre è via per lavoro, fino a domani. E mamma non è mai molto tranquilla, la sera, se rimane da sola in casa. Soprattutto da quando siamo venuti a vivere nel paese delle porte di cartapesta, delle entrate sul retro e delle finestre ovunque. Tutto qui: non mi va di lasciarla da sola.

E adesso prendetemi pure in giro, damigella!", concludo, battendomi il petto con aria di finta sfida.

 

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Mark O'Connor

Mensa

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Mettiamola così: in media chi indossa l'uniforme pensa di essere una sorta di dio sceso in terra. Noi non facciamo altro che correggerli, per evitare che l'impatto con la realtà gli faccia troppo male. Spiego a Ember, sorridendo quando Samuel mi indica come "bellezza locale". Sono bastati due anni ad ambientarmi... Un punto per me, direi. Mi cimento anch'io in questa lezione di italiano improvvisata, riflettendo intanto sulla freddezza nascosta nel tono della ragazza. Forse... O forse è solo paranoia. Sì, deve essere così. Ma controllare non fa mai male. La festa è superiore a tutte le bellezze locali di cui parlava Samuel: hai già visto il meglio della nostra città. Le rispondo con un sorrisetto, aggiungendo Allora ti aspettiamo al diner una delle prossime sere. È una promessa, no?

 

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Jesse Rogers

Mensa

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"Peccato che i genitori di quelli che indossano l'uniforme.." faccio eco a Mark, interrompendo per un attimo il mio pasto ".. paghino un sacco di soldi a questa scuola e rivestano tutti ruoli importanti in città.. Cosa che, di fatto, rende i loro figli immuni da quasi qualsiasi forma di giustizia, qui dentro e fuori.. Motivo per cui non bisognerebbe prendere troppo alla leggera il fatto di schierarsi così apertamente contro di loro!" aggiungo, rivolgendomi non solo alla nuova arrivata, ma ricordando la cosa anche ai miei compagni.

"Non dico che non sia giusto.. Io per primo l'ho fatto.. Ci mancherebbe.. Proprio non riesco a tollerare il loro modo di fare.. Ma.. ecco.. sarebbe meglio non prendere la cosa come uno scherzo!" dico, riferendomi al loro tono fin troppo scherzoso e gioviale. Quindi riprendo a mangiare, aspettando la fine della pausa.

 

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Graeme

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"Hey! Le mie patatine!" Commenta interdetta vedendosi fregare il cibo dal piatto.

Ma la sua espressione subito si addolcisce quando le parli di tua mamma e del perché stasera non andrai al diner con gli altri. "E perché dovrei prenderti in giro Graeme? È un motivo così nobile. Mi credi forse così superficiale da non comprendere qualcosa di simile?" Le sue labbra si curvano in un sorriso caldo e accogliente e allunga una mano verso la tua per darti conforto. "Se ti va di parlarne, come mai non si sente tranquilla?"

Samuel, Willow, Mark, Jesse

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"Certo, una delle prossime sere possiamo beccarci là, nessun problema." Dice sorridente. "E comunque come ho detto ho avuto a che fare con gente peggiore a Roma, anche figli di papà."

Nonostante vi stiate riposando e vorreste che la pausa pranzo duri per sempre la campanella suona, segnando la fine di questo intervallo e che dovete andare a lezione di diritto, anche se almeno è l'ultima della giornata.

Tutti

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Vi lascio un giro di post prima di passare a diritto

  • Mark: Caldo e Oscuro
  • Jesse: Oscuro Caldo
  • Willow: Instabile e Oscuro
  • Graeme: Caldo e Oscuro
  • Samuel: Oscuro e Caldo

 

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Samuel 

Allora Ember, figli di papà a parte, che te ne pare della scuola? Era noiosa anche in Italia? Dico, mentre ci avviamo verso l’aula, colgo l’occasione per presentare a Ember tutti gli altri compagni di classe, anche se lei è in un’altra sezione tanto vale che li conosca al meglio

E questa è Celine, un’altra delle bellezze locali; tranquilla se non ti risponde, sta solo pensando a come affettarmi nel pomeriggio. Dico ridendo, mentre presento la ragazza italiana alla mia amica sognatrice 

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Mark O'Connor

In mensa

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Sinceramente vorrei proprio vederli mentre vanno a piangere dai loro genitori. Rispondo a Jesse, non dando troppo peso alle sue paure: non è la prima volta che attacco briga con simili bulletti. Trascuri il loro orgoglio: vorranno assolutamente risolvere la questione personalmente. E, ovviamente, non faranno altro che mettersi ancora in ridicolo. 

La campanella suona nuovamente, ricordandoci l'inizio dell'ultima lezione. Forse dovrei farcela... Allora ci vediamo, Ember. Dico alla ragazza prima di alzarmi, parlando poi agli altri Arrivo subito: nel caso, dite al professor Mario che sono in bagno. Concludo prima di andare verso i bagni. 

Narratore

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Entro nel bagno maschile e controllo che non ci siano persone intorno, andando poi a chiudermi in uno dei cubicoli. Inizio quindi a pronunciare la formula letta nel libro di mio nonno, scrutando tra i fili del futuro e del passato in cerca delle informazioni che cerco. "Perché Ember, la nuova arrivata, non può venire al diner questa sera?" Chiedo ad alta voce dopo aver terminato la formula, attendendo che le visioni mi raggiungano e mi mostrino una risposta.

Narratore

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Voglio Guardare nell'Abisso. Ho Oscuro +2

 

 

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Jesse Rogers 

Mensa

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Scuoto la testa alle risposte di Willow e di Ember, continuando a mangiare il mio pasto "Prendono troppo alla leggera la cosa.. Possibile che non capiscano che c'è poco da scherzare?"

I miei pensieri vengono interrotti anche dall'intervento di Mark.

"Non trascuro il loro orgoglio, Mark! Quello che intendevo dire è che, sapendo che possono facilmente aggirare qualsiasi forma di punizione, non si faranno scrupoli a vendicarsi in modi ben più pesanti di quelli che..... oooh, vabbè, lasciamo perdere.. Però state attenti!"

sul finale, notando gli sguardi contrariati e annoiati dei miei compagni, interrompo il mio pensiero, chiudendo il discorso.

Proprio in quel momento la campanella suona.

 

Ci dirigiamo verso la classe di Diritto, quando improvvisamente Mark si stacca dal gruppo allontanandosi. Mi blocco un attimo a fissarlo, mentre si allontana.

"Non vorrà cacciarsi in qualche guaio?!?" 

penso, in riferimento al discorso di poco prima. Decido di seguirlo a distanza, provando a non farmi vedere. Dopo una svolta nel corridoio lo vedo entrare nel bagno e mi sento immediatamente molto stupido. 

Modificato da Loki86
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Samuel, Willow, Mark, Jesse

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"In Italia era pure peggio, ci sono insegnanti che se ne fregano una cifra e per la maggior parte le scuole sono organizzate con i piedi... perlomeno, il liceo che frequentavo io era così. Qui mi sembra più decente per il momento." Risponde a Samuel guardando verso l'alto, come per cercare di ricordare. "Ah comunque io devo andare di là, ho matematica all'ultima ora, ci becchiamo." Dice prima che vi riuniate con la vostra classe e poi si allontana.

Mark

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Spinto dai traumi del tuo passato, in cerca di sicurezze, ti chiudi in bagno e ti rilassi per lanciare l'incantesimo. Man mano che pronunci la formula la tua vista si offusca, lasciando spazio a una trama di fili che si intrecciano in modo indefinito. Inizi a seguirne uno in particolare finché l'oscurità non si dissipa e ti ritrovi nella foresta di abeti rossi, probabilmente su un albero. Guardando giù vedi Ember, vestita con abiti scuri e una torcia elettrica in mano: sembra intenta a cercare delle tracce, e anche piuttosto abile nel farlo.

Dopo qualche secondo la visione si interrompe e ti ritrovi nel bagno della scuola

Tiro

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Guardare nell'abisso -> (5+4) + 2 = 11 -> L'abisso ti mostra visioni chiare e ottieni 1 Prossimo per affrontarle

Segna 1 punto esperienza per aver fatto successo in una caratteristica segnata.

 

Tutti

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  • Mark: Caldo e Oscuro
  • Jesse: Oscuro Caldo
  • Willow: Instabile e Oscuro
  • Graeme: Caldo e Oscuro
  • Samuel: Oscuro e Caldo

 

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Graeme

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"Perché non si è ancora abituata a questo vostro paese immenso, fatto di abitudini a lei così strane.  E poi, siete pieni di serial killer, lo sanno tutti!", rispondo, parlandole prima seriamente, ma poi buttandola su una ironia molto britannica. Molto sarcastica.

"E, in ogni caso, ti stavo prendendo in giro anche prima. Lo so che sei una persona sensibile e non superficiale", concludo, portando la sua mano vicino al mio volto, per darle un bacio. 

Al che, la campanella ci salva da un altro possibile momento di imbarazzo e aiuta Kanna a mettersi in piedi: "Andiamo, o faranno davvero gossip su di noi per tutto il resto dell'anno scolastico!".

 

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Willow

"Aaagh, ODIO diritto. È la cosa più soporifera, noiosa, terribile... agh!" mi lamento andando verso la classe di diritto. Mark si distacca dal gruppo, non ci do molto peso ma poi vedo Jesse iniziare a seguirlo da lontano. Alzo un sopracciglio e seguo di nascosco Jesse che segue di nascosto Mark. Il ragazzo, come prevedibile, sta semplicemente andando in bagno.

Come un animale che segue la sua preda mi avvicino di soppiatto all'orecchio di Jesse "Che stai facendo?" dico cercando di spaventarlo.

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Samuel 

Posso proporre di saltare la lezione? Guardo sia Ember che Celine coraggio, c’è di certo qualcosa di più divertente del diritto, o della matematica… perfino guardarci nelle p***e degli occhi per un’ora, pure quello è più divertente supplico in maniera quasi patetica, arrivando perfino a fare gli occhi da cucciolo Offro una cena alla prima che accetta! Anzi, due cene e un pranzo!

Guardando Willow che inizia a imboscarsi, striscio sul pavimento cercando di avvicinarmi alle situazioni più interessanti delle lezioni 

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Mark O'Connor

Esco dal bagno pensieroso: ciò che ho visto non mi ha aiutato per niente. Anzi, probabilmente ha peggiorato la situazione. Devo iniziare a prendere delle contromisure o capirla meglio? Cerco di tornare in me mentre mi dirigo verso la classe, per non insospettire i miei compagni e, soprattutto, per non buttare la mia occasione con Eve: devo affrontare un ostacolo alla volta o rischio di impazzire una volta per tutte!

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Jesse Rogers 

Sono un piedi davanti alla porta del bagno dei ragazzi. Abbasso lo sguardo, portandomi una mano alla fronte "Che idiota! Doveva solo andare in bagno!" mi rimprovero. All'improvviso percepisco un profumo familiare che però non riesco a identificare.. un fiato caldo dietro il mio orecchio. Qualcosa di ferale e "selvaggio".. È solo un istante, ma è piacevole e sento un brivido lungo la schiena. Poi la voce di Willow mi fa saltare dallo spavento. Mi volto d'improvviso, appoggiandomi con una mano al muro. Scivolo, ma grazie alle mie doti atletiche riesco a rimanere in piedi per miracolo.

"Wi..Willow?!?!" Dico a metà tra una domanda e una constatazione, mentre cerco di tranquillizzare il respiro.

"Mi hai fatto prendere un colpo!"  Mi ricompongo. La mia reazione allo "scherzetto" di Willow è stata sicuramente buffa, ma è sorprendente come, anche in questa situazione, riesco a mantenere sempre una sorta di apparente carisma. Quasi come se fosse una cosa innaturale.

"Non sto facendo niente.. cioè.. in realtà temevo che Mark volesse fare qualcosa di incredibilmente stupido.. ma beh ecco.. " dico con tono impacciato, ridacchio e accenno con la testa alla porta del bagno. "pare dovesse andare solo in bagno!" dico sorridendo in modo al contempo imbarazzato e magnetico.

Poi, rendendomi conto della figura di me**a che ho fatto, tossicchio e aggiungo "Ma forse faremo meglio ad andare a lezione di diritto!" Annuisco da solo alla mia stessa affermazione, indicando con un dito in direzione dell'aula. Quindi supero Willow, evitando il suo sguardo, e vado verso l'aula.

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Graeme

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Alla tua battuta Kanna si fa una risata di gusto, per poi zittirsi leggermente imbarazzata al bacio sulla mano, sorridendo. "Andiamo pure, anche per non fare ritardo a lezione."

Samuel, Willow, Jesse, Mark

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"Credo sia più divertente vederti in crisi per la lezione, ma mi racconterete la prossima volta." Sorride Ember ridacchiando, mentre si allontana andando verso l'aula di matematica.

Celine dal canto suo da picche a Samuel, ignorandolo con lo sguardo perso per i corridoi della scuola, ma con un leggero ghigno stampato sul volto.

Tutti quanti assistite alla semi-figuraccia di Jesse, imbarazzato e sorpreso per "l'attacco" di Willow.

Dopodiché, volenti o nolenti, vi dirigete verso la classe di diritto.

Entrate nell'aula di diritto e sorprendentemente la trovate vuota. Strano, il professor Mario raramente è in ritardo.

In un paio di minuti tutti i componenti della classe sono presenti, tutti relativamente stupiti.

Dopo altri cinque minuti dall'inizio della lezione il professore ancora non è arrivato.

"Dovremmo andare a chiamare qualcuno?" Domanda Rikard pensieroso. "È insolito che il prof Mario sia in ritardo..."

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Willow

con Jesse

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Guardo Jesse che cerca di ricomporsi e giustificarsi, sorrido beffarda alzando un sopracciglio. "Dove scappi." lo raggiungo con una corsetta. Gli do una pacca sulla spalla e continuo a camminare con lui verso l'aula di diritto.

Mi dondolo sulla sedia ascoltando Rikard "E buttare via un ora di buca? Preferisci un supplente?" dico sperando il professore non si faccia vivo.

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Samuel 

Dobbiamo far qualcosa per questo, Celine dico alla mia amica, raddrizzandomi non puoi passare da “sognatrice” a “sadica” senza nemmeno avvisare… almeno dimmelo che mi regolo aggiungo, pizzicandole il fianco per ripicca 

In aula, alzo le spalle quando il professore non si presenta, dicendo Può aver fatto tardi, capiterà anche a lui. Magari è malato, e non hanno trovato un supplente. Magari ha avuto pietà di noi, e si sta girando i pollici in aula docenti. Io non vado a cercarlo dico, spaparanzandomi su un banco 

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