Al PS

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Al telefono regna il silenzio. Per lungo tempo.

"Come si chiama l'ospedale dove vi trovate?"

Ti guardi intorno, chiedi a un infermiere, e riporti a Valeria il nome dell'ospedale.

"È a una mezz'ora da casa mia. Sì, vivo ancora qui, in un minuscolo paesino della Puglia..."

Attacca, e non puoi non sentire la nota di sarcasmo e rammarico nell'ultima frase.

Tempo tre quarti d'ora e la vedi entrare dalle porte scorrevoli. O meglio, che dovrebbero essere scorrevoli, ma che apre a mano a causa di un malfunzionamento.

La vedi, ed è bellissima come cinque anni fa. Pare che il tempo non abbia avuto effetto su di lei. Forse qualche ruga di espressione... o di preoccupazione.

Ma è innegabile che sembra ieri l'ultima volta che l'hai vista invece di... cinque anni? Così tanti?

"Leonardo... Dov'è il professore?"

Non in ciao, non un convenevolo. Fredda. Distaccata.

E fa male.

Nel van

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Entrate nel viale e poi nel parcheggio. Fare manovra è complicato con quel... coso a motore, quindi lo parcheggiate di faccia, invece di metterlo in retromarcia come lo avete trovato.

Scendete e cercate di chiudere la portiera, ma la chiave non entra nella serratura. Pare essere stata scassinata... Una chiave più piccola nel portachiavi vi suggerisce qualcosa, ed infatti notate degli ugelli avvitati nella carrozzeria. Una breve ispirazione rivela un lucchetto, che chiudete nelle asole metalliche con un clic.

Vi guardate pensando che forse questo viaggio di andata e ritorno dal pronto soccorso sia avvenuto più per un miracolo divino che per motivi meccanici...

Ritornate alla masseria, oramai tutto l'alcool che avevate in circolo è andato, nonostante Lorenzo fosse conciato male. L'adrenalina e il passare del tempo, uniti alla giovane età del ragazzo, hanno risolto il problema ebrezza.

Vi guardate intorno, la festa è ben lungi dall'essere finita, l'infarto del professore non ne ha intaccato minimamente lo spirito, ma vi balza agli occhi l'assenza della ragazza stramba e dello zio della sposa ancora più strambo, il proprietario del van... più strambo ancora.

Mentre cercate i due con gli occhi, si avvicina la manma di Lorenzo, che a bassa voce vi chiede.

"E allor? U prufussor? Come sta? Tutto a posto?"

Sul volto leggete la sua necessità che sia tutto a posto. Ma proprio tutto a posto.

 

Edited 1 Gennaio 20241 anno by L_Oscuro

Leonardo Pieri

Al PS

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"In osservazione. Ha subito un intervento serio al cuore. Angioplastica, hanno detto. E ha pure un polmone danneggiato. Non sanno se passerà la notte, a dirla tutta", spiego, cercando di ricacciare indietro i pensieri oscuri, i fantasmi e i sensi di colpa. 

"Non... so se abbia dei parenti che siano raggiungibili al telefono. Mi aveva invitato a casa sua, ma non ho fatto in tempo a incontrare nessun altro. Mi ha portato a un matrimonio, dove è andato tutto a rotoli: era agitato e preoccupato per una vicenda che è capitata fuori dalla chiesa e poi credo che abbia fatto qualche bagordo di troppo... ma immagino avesse già dei problemi cardiaci, anche se non me ne ha parlato".

Sento la pistola premere contro il petto, dentro la fondina, sotto la giacca, pesante e accusatoria come gli ultimi cinque anni.

Val non si meritava lo schifo che le ho riversato addosso: io ero già coi piedi nel pantano, allora, anche se lo ignoravo ancora, ma lei era esente da ogni colpa. 

Io ero solo troppo preoccupato ed egoista, lei troppo buona e innocente. Spero solo che, nonostante tutto lo schifo che ha dovuto ingoiare con la nostra rottura, almeno si sia evitata un orrore peggiore: ho ben presenti i racconti dei miei colleghi e delle loro perdite...

 

Matteo Bernardi

Alla villa

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Facciamo così, Chiara. Se davvero c'è un pericolo, non voglio essere impreparato. Aspettiamo il mio van, dove ho la mia roba. Qualsiasi cosa ci sia, la affronteremo. 

 

Giovanni Benedetti

Nel van

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Non sono mai stato molto religioso, ma credo di dover ringraziare qualcuno dopo questo viaggio: più guardo questo furgone e più mi convinco che non siamo a fare compagnia al professor Guerra solamente per un miracolo. 

Dovranno fargli un intervento e dovrà restare in ospedale tutta la notte, ma è in ottime mani. Leonardo è rimasto ad aspettarlo, gli abbiamo lasciato il recapito della masseria. Spiego alla madre di Lorenzo, dicendo una piccola bugia per calmarla. Cerco intanto il proprietario del furgone, senza però riuscire a trovarlo. Lei ha per caso visto Matteo, il proprietario del van? Devo rendergli le chiavi.

 

LOrenzo Volpe

dopo il van alla festa

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liquido la mamma al volo tuttapposto Ma'!! e mo ci possiamo divertire ancora un pò! Dicci solo se per caso hai visto Matteo dove si è cacciato!

chiedo come se la vecchia petteddara non abbia la mania di avere tutto sottocontrollo ed osservare tutti

 

Alla festa (sia quelli del van che quelli del sotterraneo)

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La mamma di Lorenzo sta per rispondere piccata, quando vedete uscire dalla cantina Chiara e Matteo, che quando vi vedono, vi vengono incontro.

Al PS

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"Nessun parente... La moglie è morta due anni fa, cosa che sapresti se fossi rimasto!"

Ecco la frecciatina. O meglio la bordata. Accompagnata da uno sguardo fulminante.

"E da allora ha problemi al cuore. E come mai avrebbe dovuto dirtelo? Non c'eri più, perché darti un pensiero. Non avrebbe dovuto bere proprio nulla, altro che festa! E certamente lo sapresti se..."

Si interrompe prima di ribadire per l'ennesima volta la tua assenza degli ultimi anni, poi fa un respiro profondo per calmarsi.

"Di che vicenda fuori chiesa stai parlando? Cosa è successo?"

 

Lorenzo Volpe 

Al ricevimento

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L'abbiamo portato al pronto soccorso, si riprenderà.. spero! Vi stavate annoiando e siete riandati in cantina? 

 

Chiara

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Io... ecco... Dico, vedendo Lorenzo ritrovarci e venirci in contro con buone notizie.

Sono lieta... no, ecco. Volevo far vedere l'affresco a Matteo. Non l'aveva visto prima.

Il fatto che Matteo mi abbia creduta non vuol dire che sia così sciocca da andare a spiattellare tutto a tutti.

 

Giovanni Benedetti

Alla festa

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L'arrivo di Chiara e Matteo interrompe quella che sarebbe probabilmente stata una sfuriata da parte della madre di Lorenzo, con mia somma felicità. Oh, capisco. Noi vi stavamo proprio cercando, per rendervi le chiavi del furgone. Rispondo alla ragazza, consegnando le chiavi a Matteo. Se volete posso anche andare a prendere la mia macchina fotografica, così possiamo provare a trovare una spiegazione al ripetersi della simbologia del serpente.

 

Matteo Bernardi, il tormentato

Sono contento, speriamo che si riprenda. Rispondo a Lorenzo, mostrando una lieve apprensione. Grazie delle chiavi, spero il viaggio sia andato tutto bene! Dirigo a quel punto lo sguardo verso Chiara, comprendo le sue parole e decido di tergiversare. "Sì, mi ha parlato di quell'affresco e di queste iconografie, mi hanno incuriosito. Un po' come l'elsa di Lorenzo, una simbologia molto interessante, ma non si vedeva niente in cantina. Se mi aspettate, ho una torcia da qualche parte nel van! Vado a prenderla, così almeno avremo una bella luce! Chiara, puoi venire un secondo con me? In due magari la troviamo prima...Non ricordo dov'è."

Ascolto la potenziale risposta, poi mi dirigo al van. Prima di farlo, prendo una bottiglia vuota, possibilmente col tappo, da uno dei tavoli del matrimonio e me la porto dietro.

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Vado al van, prendo:

• la mia bella torcia,
• una quintalata di proiettili per la pistola, cercando di inserirli in tutte le tasche del completo, sbottonandomi anche per metterne nel giubbotto antiproiettili sotto
• il siero antivipera
• un secondo pugnale, che darò a Chiara se serve
• riempio la bottiglia di benzina o qualsiasi cosa io possa avere nel van e prendo un bello straccio, in tasca, per creare una rudimentale molotov.

poi torno.

 

Edited 9 Gennaio 20241 anno by Daimadoshi85

Giovanni Benedetti

Alla festa

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Sì, anche se mi riferivo più al ripetersi del serpente tra il portone e l'affresco. Anche perché, al momento, non vedo particolari collegamenti con quell'elsa. Dico a Matteo, aggiungendo Va bene, io vado a prendere la macchina fotografica. Signora, lei può tornare alla festa: ormai la questione dovrebbe essere risolta. Concludo in direzione della madre di Lorenzo. 

 

Chiara

@alla festa

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Oh, certo. Dico, seguendo Matteo che chiaramente vuole parlare con me, rivelandolo in modo per niente discreto oltretutto.

 

Leonardo Pieri

Al PS

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"Ha importanza?", chiedo, retorico.

Capisco la sua rabbia, ma non posso farci niente. D'altronde, quando ci siamo lasciati, era un poco colpa di entrambi, come spesso accade. O forse mi piace raccontarla così. 

Lei, almeno, ha ancora una vita normale a cui tornare, bella o brutta che sia. 

"Un tizio, fuori di testa, ha assalito il prete, davanti alla chiesa. Pare che non sia la prima volta. Guerra lo conosce: mi ha spiegato che era un tipo normale, in passato. Addirittura un commercialista.

Non ho capito bene il motivo, ma Michele sembra farsi carico della pazzia di quell'uomo".

Mi guardo attorno, cercando conforto nelle sacche di buio: non c'è altro, qui. Meglio l'orrore ignoto della notte, che il dolore familiare del passato. 

 

Matteo Bernardi, il tormentato

Con Chiara

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"Scusa...Non sapevo cosa dire." dico avanzando verso il van "E non so quanto condividere con gli altri, ma come dicevo voglio essere preparato, sperando che anche il tuo sia...solo un sogno. Ma ti darò qualcosa perché tu non sia completamente indifesa." Prendo una bottiglia vuota dai tavoli e poi esco verso il van. Apro il retro con Chiara a fianco, estraggo il vano della ruota di scorta e da esso tiro ciò che avevo nascosto, tra cui anche il fucile, i proiettili, la famosa torcia e altri oggetti. Prendo un pugnale dal taglio militare e lo porgo alla ragazza, dalla parte del manico. "Nascondilo da qualche parte."

Mi metto a ricontrollare gli oggetti, rimetto la ruota di scorta al suo posto e poi faccio una pausa un secondo, per poi dire a Chiara senza guardarla "Non credevo potessi credermi. Ma...Toglimi una curiosità...È vero quel sogno della spada di luce?"

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Replico il messaggio di prima:

• la mia bella torcia,
• una quintalata di proiettili per la pistola, cercando di inserirli in tutte le tasche del completo, sbottonandomi anche per metterne nel giubbotto antiproiettili sotto
• il siero antivipera
• un secondo pugnale, che darò a Chiara se serve
• riempio la bottiglia di benzina o qualsiasi cosa io possa avere nel van e prendo un bello straccio, in tasca, per creare una rudimentale molotov.

poi torno.

 

 

Al PS

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"Un folle... commercialista?"

La donna assume un'espressione corrucciata.

"Giuseppe Palma? Quello cui gli è sparita la moglie?"

Ti afferra per il bavero della giacca

"Cosa ha detto? Che ha fatto? Che ha detto il professore?"

Alla festa 

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Vi rivedere davanti alla cantina, Matteo stranamente più appesantito, e riscendete.

Di nuovo, spostate il finto pannello rivelando la porta, con Giovanni che fa una prima foto al simbolo del serpente inciso dietro, e scendete nella prima sala.

Qui, Matteo accende la sua torcia, una torcia decisamente potente, che illumina la sala a giorno.

C'è un affresco, come avevate intuito, che pare essere tardo romano. 

Raffigura un sacerdote di qualche culto decisamente non cristiano, qualcosa di pagano nonostante l'editto di Costantino, con le braccia ricoperte di tatuaggi raffiguranti dei serpenti arrotolati attorno ad essi.

Alle spalle, una donna legata ad un palo, con torce accese tutte intorno, circondata da alcuni uomini e donne con dei coltelli ritiali.

Un gruppetto di legionari cerca di attaccarlo, tenuti a bada da un serpente grosso quanto quello del cartone animato degli anni sessanta, quello col ragazzo cresciuto coi lupi.

Dietro i soldati, una figura importante, con una corona di alloro. Forse un magistrato che rappresenta il potere dell'imperatore.

La stanza è tenuta relativamente bene, anche se la polvere sul pavimento e le ragnatele indicano che comunque non viene usata da un po'.

Sulla parete opposta a quella da cui siete entrati, i due varchi che portano altrove.

 

Chiara

@con Matteo

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Prendo il pugnale che mi da e, con delicatezza, cerco di infilarlo nei pantaloni in modo che non si veda. Non sono venuta preparata a nascondermi un pugnale addosso.

Non lo so, però io credo lo sia. Fidati, non ho visto mai in vita mia Lorenzo e d'improvviso è lì, nel mio sogno, con un'arma che somiglia fin troppo a quell'aggeggio che si portava dietro al matrimonio. Se mi credi che non me lo sto inventando tutto... allora non può essere una coincidenza.

 

Lorenzo Volpe

alla festa

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improvvisamente la situazione si fa seria, questo dipinto è veramente inquietante e vedo Chiara e Matteo e Giovanni veramente concentrati ad analizzarlo .. a me non me ne frega proprio nulla e decido di fare una bella burla gridando e sbattendo i piedi alle loro spalle spaventandoli!

 

Matteo Bernardi, il tormentato

Con Chiara - Flashback veloce

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Non metto in dubbio il tuo sogno, lo sto confrontando con...i simboli di quell'elsa, che già avevo visto. Per questo volevo capire...

abbasso lo sguardo, pensieroso. Ci penserò poi. Andiamo. e nel contempo chiudo il portellone del van.

Nel seminterrato

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Per prima cosa osservo la struttura della stanza e le potenziali uscite, per deformazione professionale, controllando quali siano le vie di fuga. Guardo con interesse l'affresco di epoca romana, il che mi fa pensare più ai geni che alle altre potenziali creature. Quantomeno, i geni erano di per sé creature della religione romana.

Finché Lorenzo comincia a fare il matto dietro di me e mi volto di scatto, pronto a reagire a qualcosa di negativo, per poi sbuffare notando che è solo...lui. Sollevo un sopracciglio "Divertente ma...non è proprio l'ambiente adatto."

E non sono divertito per niente.

 

Edited 11 Gennaio 20241 anno by Daimadoshi85

Giovanni Benedetti

Nel seminterrato

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Mostro agli altri il simbolo di cui parlavo, fotografandolo per tenerne traccia, ed entro nel seminterrato per studiare meglio l'affresco. La luce della torcia ci permette di vedere ora la scena completa, a cui faccio ora una foto: sembrerebbe essere un qualche racconto allegorico, forse un simbolo del cristianesimo che trionfa sugli ultimi resti del paganesimo. Anche se sembrerebbe quasi il contrario, a voler guardare bene il dipinto. Sobbalzo quando sento le urla alle mie spalle, ma si rivela essere solamente Lorenzo. Alzo un ciglio con fare di rimprovero, tornando poi a studiare l'affresco. E' curioso, in effetti. Non riesco proprio a capire a cosa si riferisca. Commento, aggiungendo Anche se forse ora potremmo provare a scendere verso il basso. La torcia dovrebbe evitarci delle cadute. Dico agli altri, indicando il passaggio che abbiamo scartato durante la nostra precedente visita. 

Master

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Dato che Giovanni conosce l'uso della magia, può capire se il sacerdote stia facendo un rito "vero" (e quindi l'affresco rappresenti vera e propria magia) o se sia solo qualcosa di simbolico? Pensavo che potrei usare Usare la magia come mossa, se serve. 

 

 

Chiara

@Nel seminterrato

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Ah!!! Esclamo, balzando per via dello scherzo di Lorenzo.

Non mi sembra il momento di giocare...

Dico, infastidita per aver sussultato così tanto.