Lorenzo_l Inviata 20 Dicembre 2023 Segnala Inviata 20 Dicembre 2023 Con un gruppo di amici, gli E-Paper Adventures, da tempo ci divertiamo a creare "Avventure Testuali" e di recente abbiamo deciso di fare qualche esperimento con ChatGPT. Le avventure testuali sono un vecchio genere di videogiochi nei quali i giocatori usano comandi testuali per controllare un personaggio e per interagire con l'ambiente in cui si trova, anch'esso descritto tramite testo. Da questo punto di vista Chat-GPT ci è parso subito uno strumento molto interessante. Abbiamo provato ad elaborare un prompt su ChatGPT per farlo agire come un "game engine"... e il risultato ci ha lasciati a bocca aperta. Ne ho parlato QUA. In pratica GPT crea una storia nella quale noi possiamo interagire attraverso messaggi di testo. Forse chi di voi ha seguito la recente live su GDR_Unplugged si sarà chiesto come si sarebbe potuta sviluppare la vicenda del nostro personaggio e della sua amica Emma. Personalmente, in questi giorni, questa domanda ha continuato a frullarmi nella mente è ho così deciso di riprendere in mano quel filo narrativo solo abbozzato durante la sessione in diretta. Credo sia un bel pretesto per scrivere un actual play e mettere a fuoco le mie riflessioni su come ChatGPT gestisca il flusso di gioco. Ma facciamo un passo indietro e riprendiamo dall’inizio a favore di chi non ha visto la live e non sa di cosa sto parlando. Marco e Filippo hanno invitato Michele e me per presentare quello che stiamo sperimentando con ChatGPT, un prompt che permetta al chatbot di agire come un game engine, facendoci da “master” in un gioco di ruolo dall’impronta narrativa. In questo contesto un prompt è un input di testo, un’istruzione, che un utente fornisce ad un’intelligenza artificiale. In sostanza, è la frase o la domanda che si scrive per chiedere al modello di generare una risposta specifica. “Qual è la ricetta delle lasagne?” è un semplice prompt e in risposta ChatGPT cercherà di generare informazioni sulla preparazione delle lasagne. Nel nostro caso abbiamo formulato un articolato prompt che chiede a ChatGPT di agire come motore di gioco per guidarci in un’avventura. Il prompt fornisce le regole che il modello deve seguire, oltre al prologo e il plot che determinano l’ambientazione dell’avventura e le tematiche che vogliamo veder sviluppate nella vicenda. “...on the Human Sgadow”, il gioco in questione, si ispira direttamente a Cuore di Mostro un gioco di ruolo indie di Avery Alder. Tratta delle vicende di un adolescente che vive la vita incasinata di tutti i giorni, con i suoi dubbi e le incertezze tipiche di quell'età. Tuttavia, ciò che affiora in superficie è solo la punta dell'iceberg, poiché sotto quella facciata apparentemente ordinaria si cela una parte oscura e mostruosa. Nonostante possa apparire un contesto insolito, in realtà è quello che, tra tutte le ambientazioni che abbiamo sperimentato, ha dato migliori risultati in termini di piacevolezza e divertimento nel gioco. Ecco come nel prompt è presentata la vicenda: #PROLOGO Sycamore Cove è una piccola cittadina costiera nel Nord della California. Apparentemente, è un luogo tranquillo. La principale scuola superiore della città, la Garfield Academy, è incastonata tra le colline boscose sul lato est. È appena iniziato il nuovo anno scolastico. […] In questo gioco, ti troverai nei panni di un adolescente che scopre di essere segretamente un mostro in un mondo dove il confine tra il reale e l'irreale è sottile. Il gioco esplora le vite intricate di adolescenti, ragazzi e ragazze che navigano nella vita di tutti i giorni. In particolare, approfondisce storie d'amore e disperazioni adolescenziali. La tua vita è già impegnativa, devi destreggiarti tra scuola, famiglia, primi amori e tutte le altre pressioni dell'adolescenza. Ma ora devi anche fare i conti con la tua natura mostruosa. Il tuo obiettivo è imparare a controllare i tuoi poteri, nascondere la tua vera identità, coltivare amicizie autentiche e trovare un modo per convivere con il tuo lato oscuro. Troverai l'amore, l'amicizia e la comprensione di cui hai bisogno per affrontare le sfide che ti attendono. Ma ricorda, la mostruosità è dentro di te. La scelta è tua su come usarla. Non sei solo, però. Potrebbero esserci altri adolescenti come te, alle prese con la ricerca del loro posto nel mondo. E’ proprio questo prologo che, incollato il Prompt sulla chat, viene parafrasato e presentato come incipit. In questo modo il chatbot ci introduce nella vicenda che andremo a vivere. Poi ci viene descritta la situazione attuale nella quale il nostro personaggio si trova: Sycomore Cove si risveglia con il sibilo del vento marino. Le luci del mattino svelano un mondo apparentemente normale, ma per te, le ombre nascondono un segreto oscuro. […] decidi di affrontare il giorno. La campanella della scuola suona, le risate degli studenti si mescolano mentre attraversi il cortile. Ti imbatti in Emma, la tua migliore amica, una luce di normalità nella tua vita mostruosa. Ma il destino ha già in serbo qualcosa di strano. La giorno prosegue in modo ordinario, fino a quando un inquietante visione durate la lezione di biologia ti avverte di un pericolo imminente. Cosa fai? Il gioco è iniziato! Decido di parlare con Emma… digito: “Emma, vedi anche tu quello che vedo io?” Emma solleva lo sguardo dai suoi appunti, fissando gli occhi nei tuoi. La sua espressione di solito vivace si indebolisce leggermente. “Che cosa intendi chiede mentre il professor Smith continua parlare del ciclo cellulare. Ma le tue visioni si intensificano e in mezzo alla classe vedi un’ombra, un’ombra che si muove indipendentemente dalla luce. Non puoi ignorarla. “Non lo so, sembra… qualcosa di oscuro. L’ombra che si muove. Tu non la vedi?” chiedi cercando di mantenere la calma. Emma sbatte le ciglia scrutando attentamente la stanza. “Non vedo niente, forse hai solo bisogno di dormire di più. Hai avuto strani sogni di nuovo?” […] Le tue visioni sono sempre state una parte oscura della tua esistenza e ora si manifestano in modo imprevedibile. Cosa decidi di fare? Qui Marco , che si è prestato a provare il gioco, decide di provare qualcosa per vedere la reazione di ChatGPT. La sua curiosità e vedere quanto il modello è coerente. Decide così di dare una svolta alla situazione facendo correre il personaggio fuori dalla classe in preda ad una crisi di nervi, rifugiandosi nei bagni della scuola. Marco è curioso di sapere se poi il suo personaggio è capace di ritrovare Emma. Evidentemente l’esperienza di Marco nel giocare avventure con un chatbot risale a qualche tempo fa, quando questi modelli erano ancora molto incoerenti e non riuscivano a gestire correttamente un dialogo e bastava poco per destabilizzarli. Descrivevano una situazione, ma già la frase successiva si erano “scordati” quanto avevano descritto in precedenza e il tutto si velava subito di un alone surreale che dava l’impressione di parlare con un ubriaco incoerente. Al contrario ChatGPT, già nella sua versione gratuita 3.5, ha la capacità di tenere in memoria quanto scritto nella chat, anzi è proprio quanto viene scritto nella chat a costituire quello che conosce e gestisce nel dialogo con l’utente. Ogni parola o segmento di testo è rappresentato da quello che viene chiamato token, che è l'unità di base che GPT elabora e analizza per generare risposte coerenti e contestualmente adeguate alle domande o alle richieste dell'utente. Come vedremo, Emma è sicuramente uno di questi token. Nel panico crescente scappi fuori dalla classe senza chiedere nemmeno premesso al professore. Mentre corri attraverso i corridoi, il cuore batte velocemente e l’ombra sembra seguirti, muovendosi in sincronia con il tuo passo frettoloso. Finalmente raggiungi i bagni. […] Il suono dei rubinetti gocciolanti e il bagliore freddo delle luci al neon creano un’atmosfera di isolamento. Senti il respiro affannato, il riflesso pallido nello specchio testimonia la tua agitazione. L’ombra sembra svanire per un istante, ma il tuo riflesso mostra qualcosa di diverso. Gli occhi, normalmente famigliari, riflettono un’oscurità profonda. Mentre cerchi di calmarti il tuo cellulare vibra con un messaggio da Emma “Dove sei? Stai bene?” Cosa fai successivamente? Ecco che Emma non è stata “dimenticata” da ChatGPT, che anzi la integra in maniera coerente. Questo succede perché, come detto in precedenza, il modello analizza quanto è stato scritto e lui stesso scrive nella chat, stabilendo relazioni e significati. La chat stessa è la sua memoria, che si aggiorna ogni volta che qualcosa di nuovo viene scritto e la rielabora in base all’enorme mole di informazioni con le quali il modello è stato addestrato. Tutto questo, unito alle regole fornite all’inizio con il prompt, formano un equilibrio che permettono di strutturare una storia avvincente. Il risultato è che a noi sembra che ChatGPT ricordi le cose, quando invece sono semplicemente scritte nella chat. In pratica, ChatGPT legge ciò che gli viene detto e lo elabora, un'operazione che ricalca quanto avviene durante una normale sessione di ruolo. Infatti, il fulcro stesso del Gioco di Ruolo è il concetto di re-incorporazione, come magistralmente spiegato da Filippo nel video. Quando giochiamo di ruolo, reincorporiamo le cose che vengono dette al tavolo. Il fatto di reincorporare ciò che viene detto, fa capire agli altri giocatori che li si sta ascoltando e che quanto dicono ha valore. Se, invece, nessuno reincorpora quanto è stato detto durante una sessione, rischiamo di trasformare il gioco in una "conversazione tra sordi". E’ facile capire quindi che quello che scriviamo, e talvolta anche come lo scriviamo, ha un importanza cruciale nell’indicare la direzione della storia. Ok, qui la partita durante la live è stata sospesa, ma ora, sempre su suggerimento di Marco, ho dato in pasto a ChatGPT un'idea interessante da sperimentare: ricreare la Mossa "guardare nell'abisso" dei Cuori di Mostro. Si tratta di una mossa che permette ai personaggi chiedere al “master” delle informazioni, di scoprire dettagli, ottenere risposte alle loro domande o avere visioni. Scrivo: “Distolgo lo sguardo dallo schermo dello smartphone ancora scosso dal ricordo dell'ombra. Guardo nello specchio e ad un certo punto il mio riflesso esce dallo specchio come se fosse la parte più nascosta e oscura di me stesso. Che cosa mi dice?” Il riflesso che esce dallo specchio, la parte più nascosta e oscura di te stesso, inizia a parlarti con una voce sottile e misteriosa. "Finalmente hai notato la tua verità nascosta," dice con un tono che sembra eco di qualcosa di antico. "Siamo legati, tu ed io," continua il riflesso, il rosso profondo nei suoi occhi si intensifica. "Sono la tua oscurità, il lato che la società tenta di nascondere. Ma ora che hai visto, non puoi più ignorare la verità." Guarda il tuo volto nel riflesso e continua, "Sycamore Cove è un luogo speciale, un crocevia tra il mondo reale e il nostro regno. Il tuo destino è intrecciato con il soprannaturale, con il potere di cui ora sei conscio. Accetta il tuo lato oscuro, impara a controllarlo, e solo allora troverai la chiave per vivere in questo mondo." L'immagine si dissolve, tornando al riflesso normale. La tua mente è un turbine di pensieri mentre cerchi di comprendere il significato di queste parole. Nel bagno, il silenzio sembra avere un peso maggiore, ma il tuo destino è appena iniziato a svelarsi. Cosa farai ora? Il chatbot è rimasto abbastanza nei ranghi, considerando che è la terza frase che digitiamo nella nostra avventura forse non si poteva ottenere molto di più, in quanto probabilmente non c’è ancora molta carne al fuoco. Ad ogni modo volendo creare dei plot twist più forti, Michele ed io, abbiamo pensato di inserire il comando speciale “w”, che consente di creare dei potenti plot twist. Una cosa che richiama le carte Fato di Archipelago, che servono quando si vuole o si ha bisogno di un aiuto narrativo casuale o se si pensa che la trama che si sta seguendo abbia bisogno di una svolta inaspettata. Basta digitare una “w” e succedono cose nefaste, tipo quella che mi è capitata nella sessione che raccontavo nella live, dove in mezzo alla discoteca, davanti al mio personaggio, compare all’improvviso un’entità demoniaca che minaccia il protagonista. Continuiamo la giocata. Digito qualche frase più articolata, immagino il mio personaggio fragile, insicuro e vittima di qualcosa più grande di lui, che non riesce a controllare: “Mi lavo la faccia prendo un bel respiro e conto fino a tre... poi torno in classe. Busso alla porta e resto fermo sull'uscio, evitando lo sguardo dei miei compagni, già immagino cosa pensano di me e i pettegolezzi che circoleranno sul mio conto... "Scusi Professor Smith, non mi sento bene, esco prima oggi" dico. Con lo sguardo che riflette la mia preoccupazione, cerco conforto negli occhi di Emma. Poi esco diligentemente e vado a sedermi fuori nel parco. Scrivo un messaggino ad Emma "sono al parco... mi raggiungi dopo, ho bisogno di parlarti? ” Ti lavi il viso cercando di dissipare la tensione accumulata, respiri profondamente e conti fino a tre. Riacquisti la calma e decidi di tornare in classe per affrontare la situazione. Con determinazione, bussi alla porta e, senza alzare gli occhi sui tuoi compagni, ti fermi sull'uscio. "Scusi Professor Smith, non mi sento bene, esco prima oggi," dici con voce ferma ma che tradisce un'ansia profonda. Il professore annuisce, preoccupato, mentre i tuoi compagni ti osservano con sguardi curiosi e maliziosi. Uscendo, cerchi lo sguardo di Emma, e i suoi occhi esprimono comprensione e preoccupazione. Senza dire una parola, decidi di uscire dalla scuola e ti dirigi verso il parco. Seduto su una panchina, guardi gli alberi danzare con il vento, cercando di trovare un senso alla tua esperienza. Tirando fuori il cellulare, scrivi a Emma, "Sono al parco... mi raggiungi dopo, ho bisogno di parlarti?". Mentre aspetti la risposta di Emma, il vento leggero agita le foglie degli alberi, portando con sé un senso di incertezza e mistero. Cosa accadrà ora che hai deciso di affrontare la verità? Aspetto la risposta di Emma… ho paura che rifiuti la mia richiesta a raggiungermi al parco. A dire il vero ChatGPT tentenna a darmi una risposa… Guardi il telefono con intensità, sperando nella comprensione e nel sostegno di Emma. Un mix di pensieri confusi turba la tua mente: il timore di essere giudicato, la paura di non essere capito, l'angoscia di dover affrontare questa nuova realtà da solo. L'attesa per la risposta di Emma sembra eterna. Il tuo cuore batte forte nel petto, tormentato dall'incertezza. "E se mi dicesse di no?" pensi, mentre l'ansia cresce in te come un'ombra incombente. Poi finalmente mi risponde… arriva subito! Sono assillato dai dubbi… non so come potrebbe reagire Emma alla verità… Posso raccontarle la verità? Mi vengono in mente le parole che mi ha detto il mio riflesso: “Accetta il tuo lato oscuro e solo allora troverai la chiave per vivere in questo mondo.” Emma guarda intensamente nei tuoi occhi, la sua espressione una miscela di curiosità e affetto. Dopo un momento di silenzio, sorride leggermente e annuisce. "Certo che puoi essere sincero con me. Ti voglio bene, e siamo amici da troppo tempo per nascondere qualcosa l'uno all'altro. Qualunque cosa tu debba dire, io sono qui per te." Il tuo cuore si alleggerisce mentre Emma ti offre la sua comprensione e sostegno. Si avvicina, abbracciandoti nuovamente. "Non importa cosa sia, affronteremo insieme ogni cosa. Siamo più forti di quanto tu possa immaginare," dice con dolcezza. La paura dell'oscurità che porti con te inizia a svanire, almeno momentaneamente, grazie alla comprensione di Emma. Ora hai qualcuno con cui condividere il peso dei tuoi segreti. Cosa deciderai di dirle riguardo alla tua vera natura? "Emma... io ehm... in me c'è qualcosa... un'ombra," dico singhiozzando "È come se dentro di me si nascondesse qualcosa di oscuro… io sono un mostro!" Il coraggio di confessarti porta con sé un'onda di emozioni forti. Mentre le lacrime scivolano sul tuo viso, senti la presa calorosa di Emma nell'abbraccio. In quel momento di vulnerabilità, la connessione tra voi diventa più forte. Emma ti guarda con occhi compassionevoli, sorprendentemente calmi. Si ferma per un momento, poi ti avvolge in un abbraccio più stretto. "Non importa cosa sei, amico mio. Non sei solo. Possiamo affrontare insieme tutto questo. Non sei un mostro per me, sei ancora tu." La tua confessione ha scatenato un mare di emozioni, ma l'accettazione di Emma ti offre un barlume di speranza. Avete entrambi un cammino difficile davanti a voi, ma ora non sarà più solitario. Il parco, silenzioso e immerso nella luce del pomeriggio, diventa lo sfondo di questo momento intimo. Cosa accadrà ora tra te e Emma, ora che avete condiviso così apertamente i vostri segreti e i vostri sentimenti? Ok fermiamoci qua per ora… Anzi, se qualcuno ha qualche curiosità o vuole suggerirmi come continuare la vicenda, non abbia timore di farsi avanti e a proporre. La cosa interessante di “...on the Human Shadow”, e che ritrovo in alcuni journaling game, è la possibilità data al giocatore di riflettersi nel gioco stesso. Molti giochi in solitario sembrano fatti per convincerti che il mondo sia un luogo spaventoso, in cui il protagonista si ritrova solo a combattere contro problemi di varia natura: stai morendo da solo; hai perso i tuoi ricordi; stai viaggiando in un paesaggio apocalittico… Quello che è più raro incontrare sono giochi in solitario che trattano delle relazioni umane, piuttosto che della solitudine. In giochi di questo tipo riesci a metterci dentro tantissimo di te stesso e così il gioco riflette di quello che gli hai messo dentro di tuo. Quando gioco a giochi di questo tipo noto che il mio inconscio porta allo scoperto cose interessanti. Un processo che spesso è al di fuori della consapevolezza e del controllo cosciente. Perché sto giocando con il mio inconscio. E questo è l’approccio che ho con “...on the Human Shadow”. Alcune domande nascono però spontanee: “ma com’è giocare con un AI? è divertente?” Ho parecchie avventure aperte, tra test e giocate più lunghe… molte le ho interrotte dopo quell’oretta di gioco, altre molto prima. Alcune le ho riprese in mano e continuate. Questo mi fa dire che si, è piacevole se piacciono i giochi in solitario. Ma che ad ogni modo dopo un po’ scatta qualcosa che fa accantonare la giocata... Anche per questo, d’altro canto, potrebbe risultare noioso a chi nel gioco cerca le interazioni umane con gli amici. Dal mio punto di vista è comunque un esperienza interessante. E’ un gioco che concede ampio spazio al "bleed-in", alla possibilità di riversare nel gioco stesso aspetti personali come emozioni, pensieri e relazioni. Le esperienze del giocatore si riflettono nel personaggio che sta interpretando. Il bleed un fenomeno complesso e soggettivo, che può avere sia effetti positivi che negativi sul gioco. Il bleed in generale può essere un'esperienza forte. Può aiutare i giocatori a esplorare se stessi e le proprie emozioni in modo più profondo e può rendere il gioco più coinvolgente e realistico. E questo personalmente lo ritengo un fattore interessante. 2 1
d20.club Inviato 20 Dicembre 2023 Segnala Inviato 20 Dicembre 2023 Grazie per avere condiviso la tua esperienza. -toni 1
Lorenzo_l Inviato 21 Dicembre 2023 Autore Segnala Inviato 21 Dicembre 2023 (modificato) Prima di riprendere con la nostra storia volevo evidenziare un fatto che anche nella live è stato sollevato, e cioè il fatto che la struttura del gioco sembri molto improntata sui Powered by the Apocalypse (PbtA) . In effetti il gioco, come ho detto, si ispira direttamente a “Cuori di Mostro”, ma in realtà nel prompt c’è veramente poca roba che richiama quel framwork, solo qualche frase tratta dai principi del “master”. E’ una cosa strana, ma ChatGPT sembra riflettere alcune delle dinamiche di conversazione presenti nei giochi di ruolo PbtA (ad esempio chiedere sempre “cosa vuoi fare?”) anche se nulla nel prompt gli indica di farlo. Questo è possibile succeda perchè che ChatGPT è stato addestrato su strutture simili. ChatGPT tende a porre domande di approfondimento per ottenere dettagli aggiuntivi e fornire risposte più mirate e questo rispecchia uno dei principi cardine dei PbtA. Ok… quindi dove eravamo rimasti ah si… Il mio personaggio bacia Emma! Il coraggio di confessarti porta con sé un'onda di emozioni forti. Mentre le lacrime scivolano sul tuo viso, senti la presa calorosa di Emma nell'abbraccio. In quel momento di vulnerabilità, la connessione tra voi diventa più forte. Senza dire una parola, ma con un profondo sentimento di gratitudine e affetto, ti avvicini delicatamente e posizioni le labbra su quelle di Emma in un tenero bacio. È un gesto spontaneo, un modo di comunicare ciò che le parole non riescono a esprimere. Emma, sorpresa ma teneramente commossa, accoglie il tuo gesto con felicità. Vi trovate in un momento di sincera condivisione, in cui le barriere si sciolgono e l'amicizia si trasforma in qualcosa di più profondo. Il parco, testimone di questo momento speciale, sembra avvolgervi con un senso di intimità. Dopo il bacio, vi guardate con occhi che rivelano un misto di emozioni, dal timore alla complicità. Cosa accadrà ora tra te e Emma, ora che avete condiviso così apertamente i vostri segreti e i vostri sentimenti? A questa scena seguono una serie di battute in cui Emma e il mio personaggio si confidano reciprocamente i propri segreti e sentimenti. Tutto molto carino e idilliaco… un buon momento per un bel colpo di scena e utilizzare il comando speciale “w”. Come menzionavo la volta scorsa, digitando “w” si introduce un plot twist, una svolta inaspettata, è una maniera per dare una scossa alla storia. A questo proposito va detto che, nello sperimentare con il nostro prompt, abbiamo osservato una certa ritrosia in ChatGPT nell’introdurre di volta in volta nuovi particolari. Sebbene gli abbiamo in vari modi indicato di generare e introdurre particolari nelle sue risposte e mantenere la storia interessante, il chatbot non reagisce bene alla cosa: o si lancia nel aggiungere troppa carne al fuoco, rischiando di risultare eccessivo e incoerente sul lungo periodo o rimane troppo “fermo”. Nel nostro ruolo di designer, ci siamo concentrati sull'obiettivo di garantire che le risposte di ChatGPT mantenessero un livello di costanza e coerenza ottimale, quindi abbiamo preferito tenere il chatbot “buonino”. Ad ogni modo il comando “w” è uno dei vari comandi speciali che abbiamo introdotto nei nostri setting. Nel setting di Conan al suo posto c’è il comando speciale “?” che invita ChatGPT a suggerire al giocatore cosa fare per procedere nella missione. Ma in alcune vecchie versioni avevamo introdotto anche dei comandi che poi successivamente abbiamo deciso di eliminare, in quanto in parte superflui: “i” che descriveva cosa il personaggio porta con se nello zaino, un opzione carina che faceva molto OSR e il comando “x” che richiedeva venisse fatto un riassunto della situazione contingente. Avevamo anche creato un comando che creava un flashback, una soluzione interessante per scoprire qualcosa del passato del proprio personaggio, ma che in realtà è una cosa che non ha bisogno di un comando speciale, in quanto basta che il personaggio racconti di avere un flashback e lasciare che ChatGPT descriva un evento del suo passato. Tutto questo per dire che sono molte le opzioni che si possono integrare nel prompt come comando speciale. Quindi, dove eravamo rimasti… ah si, il colpo di scena! Scrivo: “Raggiante di gioia accetto la proposta di Emma, tutto mi sembra così bello e radioso, ma... w” Mentre siete avvolti da un'atmosfera radiosa, la voce di Emma risuona come un'incantevole melodia. "Ti va di fare una passeggiata lungo il lungomare?" propone. L'invito accende un sorriso sul tuo volto, e tu accetti con piacere. Tuttavia, nel momento in cui inizi a camminare mano nella mano, avverti un brivido lungo la spina dorsale. Un'ombra sfuggevole sembra danzare tra gli alberi, mentre il sole, ora basso all'orizzonte, proietta strane forme tra le foglie. Il riflesso che hai visto nello specchio ritorna nella tua mente. Il tuo cuore, ancora gonfio di gioia, inizia a battere più veloce, ma questa volta per una ragione diversa. Un senso di inquietudine si fa strada in te, quasi come se qualcosa stesse seguendo le vostre orme. Cosa farai ora che l'euforia del momento è leggermente offuscata da questa sensazione inquietante? Ecco che torna quell’ombra a creare un po’ di scompiglio. Anche se la sena può sembrare scontata, non è un plot twist così ovvio. Ho rilanciato più volte lo stesso prompt, per vedere cosa accadeva e ogni risposta è stata diversa: compare un bulletto della mia classe che mi chiama “mostro”; un portale oscuro si apre di fronte ai due ragazzini; una voce dal nulla mi sussurra parole enigmatiche; il parco svanisce sostituito da una dimensione più oscura e surreale… Nessuna risposta è uguale alla precedente, anche se alcune possono in qualche modo assomigliarsi... Ad ogni modo... questo mi sembra un bel cliffhanger sul quale salutarvi! Modificato 21 Dicembre 2023 da Lorenzo_l 1
Maiden Inviato 22 Dicembre 2023 Segnala Inviato 22 Dicembre 2023 Grande esperimento, vi seguo con interesse. 1
Lorenzo_l Inviato 23 Dicembre 2023 Autore Segnala Inviato 23 Dicembre 2023 (modificato) Riprendiamo... Emma ti guarda con curiosità. "Hai sentito qualcosa?" chiede, notando la tua espressione turbata. "Si, Emma, è successo di nuovo!" dici, stringendo la mano di Emma con una leggera ansia. Il suo sguardo riflette una miscela di stupore e preoccupazione, mentre ascolta le tue parole. "È successo di nuovo, come nello specchio..." continui, cercando di spiegare l'inspiegabile. "Questa parte oscura di me sembra avere una sua volontà, una sua presenza." Emma ti guarda con occhi pieni di curiosità e comprensione. "Che cosa significa, esattamente?" chiede, pronta ad ascoltare la tua storia. Ok. Raccontare il suo segreto ad Emma ha dato sicurezza al mio personaggio. Ora si sente pronto ad affrontare la sua parte oscura. Forse è una buona occasione per riprovare a "guardare nell'abisso". Sono curioso di vedere, ora che la situazione ha avuto un notevole sviluppo, se la cosa possa avere un maggior impatto in termini narrativi. Quindi… accompagno Emma a casa e le spiego il mio piano il mio proposito di affrontare la mia parte oscura. Lei mi sprona a stare attento e io le prometto di agire con prudenza. Sembra proprio una scena uscita da una sceneggiatura di qualche becero telefilm… bacini e bacetti.. "Ti chiamo domani," le dici, con uno sguardo che racchiude gratitudine e amore. Emma sorride, accogliendo il gesto con dolcezza. "Aspetto con ansia," risponde. Che bello, questo momento di sospensione sembra l’anticamera del totale disastro imminente. Ho come l’impressione che qualcosa di terribile stia per accadere! Ok, torno a casa preparo un rituale disseminando la camera di candele e mi siedo davanti allo specchio… Copio incollo la stessa frase pronunciata davanti allo specchio nei bagni della scuola: “In ansia, temendo il peggio, guardo nello specchio e ad un certo punto il mio riflesso esce dallo specchio come se fosse la parte più nascosta e oscura di me stesso. Che cosa mi dice? Cosa succede?” Quale disastro mi attende? Non devo farmi troppe illusioni… mi sono fatto l’idea che gli sviluppatori ChatGPT abbiano disseminato una marea di filtri che impediscono che accadano cose turpi. E questo lo si vede spesso quando si chatta normalmente con il chatbot. Il suo stile è sempre molto pacato, asettico. Come altre intelligenze artificiali conversazionali, ChatGPT è stata progettata per evitare di esprimere opinioni o convinzioni che potrebbero essere considerate offensive o controverse. E credo che sia proprio questa la ragione per cui nulla di veramente grave accade mai al protagonista, non ostante nel Prompt iniziale sia specificato che ciò potrebbe verificarsi. Ad ogni modo… Immerso nella penombra della tua camera, circondato dalla luce tremolante delle candele, ti siedi di fronte allo specchio, il cuore battente nell'ansia di ciò che potrebbe accadere. Concentrandoti sul tuo riflesso, cerchi di penetrare l'oscurità che cela. Ad un certo punto, il tuo riflesso sembra prendere vita, emergendo dallo specchio come una figura eterea. La parte nascosta e oscura di te stesso si materializza davanti a te. […] La figura, avvolta in un'ombra sfumata, si muove con una sinuosità inquietante. "Finalmente sei qui," sussurra con una voce che sembra provenire da mondi lontani. "Hai trovato il coraggio di guardarmi negli occhi. Cosa desideri scoprire?" Con trepidazione pronuncio le parole "Non ti temo! Sono pronto a scendere nell'abisso! Mostrami chi sono veramente!" Con coraggio, ti immergi nell'abisso della tua stessa coscienza, affrontando l'ignoto che si cela dentro di te. La stanza sembra pulsare di un'energia intensa mentre ti concentri sulla tua discesa nell'inconscio. Un vortice di ombre avvolge la tua immagine riflessa, e lentamente il tuo riflesso inizia a trasformarsi. Visioni frammentate emergono, rivelando immagini della tua vita passata, pensieri nascosti e emozioni sepolte. In questa discesa nell'abisso del tuo inconscio, le rivelazioni si susseguono come scene di un antico dramma. La tua paura cresce, temendo ciò che potrebbe emergere. Tuttavia, sei deciso a scoprire la verità su te stesso, anche se ciò significa affrontare aspetti oscuri e nascosti della tua anima. Cosa scoprirai nel profondo dell'abisso? Cosa scoprirai nel profondo dell'abisso? Mi chiede ChatGPT. Veramente interessante… anche qui si può notare un comportamento tipico da “Master” di PbtA e in generale di tutti quei giochi non tradizionali. ChatGPT non impone una sua versione del passato del mio personaggio, ma giustamente lo chiede a me giocatore: cosa c’è nell’abisso del tuo personaggio? Questo fatto non è banale. ChatGPT avrebbe potuto prendere la palla al balzo e descrivere un evento di sua volontà, magari sarebbe stata un interessante e ricca descrizione di come il mio personaggio sia stato morso da un vampiro che lo ha condannato ad essere lui stesso un signore della notte; oppure avrebbe potuto descrivere un evento traumatico dove l’autoritario padre del mio personaggio lo picchia con la cinghia… ma tutto questo avrebbe probabilmente cozzato con l’immaginario che io ho del mio personaggio, con quegli aspetti che, in quanto giocatore, desidero approfondire nel corso della storia. ChatGPT avrebbe rubato la mia Autorità imponendomi un suo immaginario che non rispecchia il mio. Sono io, giocatore, ad avere Autorità assoluta sul mio personaggio. Spetta al giocatore decide cosa il proprio personaggio pensa, sente e fa. Anche il passato del personaggio è una parte importante della sua identità ed è il giocatore ad avere il controllo su questo aspetto, come è normale che sia. Mi preme sottolineare come nella realizzazione del prompt iniziale abbiamo fatto molta attenzione ed insistito sul fatto che il chatbot non rubi Autorità al giocatore. Il suo potere narrativo non dovrebbe mai invadere la sfera del personaggio inserendo input narrativi riguardo alle azioni e i dialoghi in vece del personaggio. Ciò purtroppo non succede sempre, la versione 3.5 di ChatGPT è instabile e di tanto in tanto invade l’Autorità del giocatore. Il più delle volte questo sconfinamento è amichevole. Se invece fosse troppo invadente, il fatto potrebbe rappresentare un problema e dare fastidio al giocatore che si ritroverebbe derubato di una scelta che spetta a lui. Quindi... Cosa giace nel profondo? Cos’è questo antico dramma che vive in me e mi condiziona? Cosa scoprirò nel in fondo all'abisso? Interessante, ci devo pensare su… Io immagino il mio personaggio fragile e poco considerato dai coetanei… ha appena scoperto che Emma potrebbe essere qualcosa di più di una semplice amica… ma io credo che nel suo passato ci siano dei traumi irrisolti… Questo riflette il personaggio del Fantasma di Cuori di Mostro. In “…on the Human Shadows” non viene data un esplicito compito di descrivere il proprio personaggio. In alcune partite ho approfittato di particolari momenti per descrivere il mio personaggio e la sua parte oscura. Una volta mi sono trasformato in lupo per difendermi da un ombra che aveva creato scompiglio nella scuola, un altra volta mi sono trasformato in vampiro per mordere il collo di una mia compagna di classe, ad una festa… Ogni partita può essere affrontata con uno spirito autoriale diverso... Nella storia che vi sto raccontando, per esempio, non sappiamo nemmeno il nome del mio personaggio. E’ giunto il momento di sapere qualcosa di più su di lui, l’occasione è sfiziosa. Il Fantasma in Cuori di Mostro è comunemente associato a una serie di connotazioni negative, tra cui la tristezza, la rabbia, il risentimento, i traumi irrisolti, il senso di colpa, l'essere trascurati, l'essere ignorati e la tendenza a allontanare coloro che potrebbero offrire aiuto. Riflettendo sul mio personaggio, credo sia possibile che il dramma che ha vissuto possa essere intrecciato con esperienze di perdita, abbandono e la lotta per l'accettazione. Forse c'è un evento chiave che ha innescato l'ombra che ora si manifesta davanti a lui. Devo pensarci su... Modificato 23 Dicembre 2023 da Lorenzo_l
Lorenzo_l Inviato 27 Dicembre 2023 Autore Segnala Inviato 27 Dicembre 2023 (modificato) Ok… ho deciso, la mia pena è il rifiuto. scrivo: “All'inizio, le visioni che emergono sono frammentate e confuse. Vedo immagini della mia vita passata, di momenti in cui mi sono sentito rifiutato, solo o inadeguato. Man mano che la discesa continua, le visioni diventano più chiare e definite. Alla fine, mi confronto con la mia ombra. Il rifiuto dei miei genitori.” Le visioni si susseguono, dipingendo il quadro di una vita segnata da momenti di rifiuto e solitudine. Rivivi i ricordi dolorosi, i momenti in cui hai avvertito il peso del distacco emotivo e fisico dai tuoi genitori. La discesa nell'abisso porta alla luce la tua ombra, una manifestazione delle ferite del passato. Ti trovi di fronte a un'immagine distorta di te stesso, l'ombra che incarna il rifiuto dei tuoi genitori. Ha un'aura di tristezza e disperazione, riflettendo le ferite profonde dell'anima. La tua ombra ti guarda con occhi carichi di dolore, una rappresentazione tangibile delle ferite non rimarginate. "Rifiutato... abbandonato... solo," sussurra l'ombra con una voce che riecheggia nella tua mente. "Eppure, la forza di fronte al rifiuto è ciò che rende un essere umano straordinario." La tua ombra si materializza di fronte a te, pronta a confrontarti con la realtà che hai tanto temuto. Come affronterai la tua ombra, e cosa imparerai da questa difficile discesa nell'abisso del tuo passato? Scrivo: Ricordo i miei genitori, le loro litigate, mio padre non voleva un figlio, mia madre mi ha rifiutato per paura di perdere mio padre... Sono un fantasma... e quello che resta di me è un mostro! "Eh tu ombra ora cosa chiedi da me? Perchè mi tormenti?" […] L'ombra rimane silenziosa per un momento, poi risponde con una voce che trasuda antica saggezza. "Non sono qui per tormentarti, ma per farti comprendere. Sono il riflesso delle tue ferite non guarite, delle tue paure nascoste. Accettami, e troverai la forza di guarire." Ok… vediamo di aggiungere qualcosa di piccante, digito nuovamente il comanda speciale “w” Mentre rifletti sulle parole dell'ombra e sulle tue ferite interne, un'ondata di energia scivola attraverso la stanza, scuotendo l'atmosfera. Le candele tremolano, creando un'ombra danzante sulle pareti. All'improvviso, un eco familiare risuona nella tua mente. Una voce, sottile e fragile, emerge tra le pieghe del passato. È la voce di tua madre, intrappolata in un ricordo lontano. "Ascoltami, figlio mio," sussurra la voce. "Le tue paure non sono tue. Libera il tuo cuore, e troverai la chiave per una nuova comprensione." La tua ombra sembra rispondere a questa presenza, assumendo un'aura più lieve e accogliente. La stanza, prima carica di tensione, sembra aprirsi a una possibilità di guarigione. Cosa farai ora, di fronte a questa nuova svolta? Continuerai a esplorare la tua ombra alla ricerca della chiave per la comprensione, o deciderai di affrontare direttamente tua madre per comprendere meglio il passato? Bene! Il dialogo con la madre del protagonista potrebbe rivelare qualcosa di interessante e aggiungere un certo pathos… ma lasceremo la cosa per altri momenti. Ok… a parte questo, cosa notiamo qui? Nuovamente la conferma che ChatGPT tiene in memoria quanto viene scritto. Non si è dimenticata delle candele che il protagonista aveva disposto nella stanza per compiere il rituale, e riprenderle e reincorporarle da maggiore profondità alla situazione. E' un piccolo particolare che, a noi lettori, risulta piacevole e in qualche modo gratificante. Inoltre, ancora una volta ho fatto ricorso al comando “w”… A questo riguardo un ragazzo sulla chat Telegram di GDR_Unplughed mi ha fatto delle domande interessanti che vorrei riportare anche qui. Stava riflettendo sul comando "w" in grado di generare eventi di svolta, sul fatto che gli sembra che, cito: “la chat sia in grado di gestire la storia basandosi sugli input del giocatore, tuttavia non sembra ancora in grado di gestire certi ritmi della narrazione. Si potrebbe provare ad addestrare la chat a creare una trama basata sulla tipica narrazione occidentale. Nella maggior parte dei film e fumetti occidentali si segue una narrazione a tre atti che a loro volta sono divisi in varie fasi . Svolte, crisi, climax, ecc …” E’ un aspetto interessante ed in effetti in alcuni esperimenti fatti nelle varie versioni del prompt avevamo indicato a chatGPT la struttura narrativa classica di un dramma: conflitto, crisi, climax e risoluzione… Ma la cosa non aveva apportato nessun beneficio. ChatGPT3.5 è sufficientemente propositivo nel creare fiction, anzi talvolta si lascia prendere troppo la mano rischiando di diventare confusionario sul lungo periodo. Nel nostro ruolo di designer, ci siamo concentrati sull'obiettivo di garantire che le risposte di ChatGPT mantenessero un livello di uniformità e coerenza ottimale. Pertanto, abbiamo scelto di evitare che il chatbot risultasse troppo invadente o eccessivamente casuale, questo a discapito di una certa dose di proattività dal punto di vista "creativo". Questo per dire che siamo stati noi con il nostro prompt ad imbrigliare ChatGPT, per motivi di coerenza… Ad ogni modo ho la netta impressione che ChatGPT 3.5, sebbene conosca la struttura "conflitto, crisi, climax e risoluzione" non sia in grado dei gestire e di comprendere la cosa. Cioè non comprende quando il conflitto diventa crisi, quando crisi diviene climax, quando il climax viene risolto. Il modello non ha ancora la capacità di comprendere attivamente il contesto o la situazione contingente in un contesto di gioco. ChatGPT 3.5 non è in grado di capire quando è il momento più opportuno per introdurre un nuovo elemento o creare un plot twist. Lo introduce o non lo introduce, random. Per lo stesso motivo ChatGPT 3.5 (la versione 4 con i my-gpts è diversa e non la conosco) non riesce a comprendere cosa intendiamo con "conflitto" e quindi non riesce a capire quando c'è bisogno di un "tiro di dado" per risolvere il conflitto. Ed è questo anche uno dei motivi del perché abbiamo sviluppato un gioco “narrativo” più simile ai Story Games, senza dadi, senza master… Ci chiedono ancora: “in che modo la giocata si avvia ad una conclusione? GPT è in grado di stabilire quando una narrazione è al suo culmine?” Con l'ambientazione "La Cosa" la prima ambientazione che abbiamo sviluppato, la conclusione avviene anche solo dopo una decina di "mosse" di norma quando il mostro viene sconfitto... Con "...on the Human Shadows" a volte in maniera esplicita altre meno, la vicenda viene divisa in capitoli, in base agli obiettivi indicati nel PLOT, ma non c'è una vera conclusione. Nell’avventura che vi sto raccontando ChatGPT mi ha fatto comprendere che, una volta baciata Emma si era concluso un capitolo! Proponendomi una sorta di conclusione del gioco. Ho avuto modo di verificare che ciò avviene spesso, in maniera più o meno marcata. Mentre "Conan" dovrebbe concludersi con lo scontro con Thulsa Doom e la conquista del Regno, ma non ci sono mai arrivato. Lo spin-off di Lord of the Ring, abbiamo indicato degli obiettivi, delle milestones da raggiungere, molto dilatati e non so se si possa raggiungere la fine in tempi umani. Mentre nello spin-off di Harry Potter gli obiettivi sono più ravvicinati (trovare un horcrux, reclutare membri per l'Esercito di Silente... Per poi concludersi con la battaglia di Hogwarts) e più facilmente raggiungibili. Quindi, ritornando alla domanda, ChatGPT 3.5 non credo sia in grado di capire quando la vicenda si stia avviando alla conclusione, per i motivi che spiegavo in precedenza. Ma avendo fornito nel PLOT degli obiettivi da raggiungere, capisce quando si raggiunge uno specifico obiettivo e si comporta di conseguenza. Modificato 27 Dicembre 2023 da Lorenzo_l
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