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Inviata

I giochi di ruolo fantasy, proprio come la serie televisiva Star Trek, a volte possono risentire di una mancanza di differenziazione tra specie umanoidi presentando solo alcune lievi modifiche all'aspetto.

I Mondi del Design #60: La Morte dal Cielo (trovate i link agli articoli precedenti di questa serie nell'articolo #60)
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I Mondi del Design #65: Game Master Cercasi
I Mondi del Design #66: Anche dei Mostri Possono Essere dei Leader
I Mondi del Design #67: Giochi vs Romanzi - Parte I
I Mondi del Design #68: Giochi vs Romanzi - Parte II
I Mondi del Design #69: Passare o Meno a una Nuova Edizione
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I Mondi del Design #71: Attivi vs Passivi - Parte I
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Articolo di Lewis Pulsipher del 13 Agosto 2021

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Dal Go a Risiko

I giochi di ruolo fantasy risentono di quel tarlo che l'idea che tutti debbano essere uguali. Le specie di umanoidi (nani, elfi, halfling, ecc.) spesso sono solo umani dalle buffe sembianze. L'allineamento diventa una formalità, non uno strumento di controllo del comportamento.

Prendiamo dei giochi che non hanno differenziazione. Nel gioco Go, tutte le pedine sono identiche e fanno la stessa identica cosa. Questo vale anche per il gioco della Dama fintanto che una pedina non fa, appunto, Dama. E tutte le pedine di Risiko sono delle armate (eccetto le carte). Ma Go e Dama sono giochi totalmente astratti, mentre Risiko è quanto di più astratto possibile si possa trovare tra quelli comunemente detti war game. Un tratto distintivo dei giochi astratti è che non hanno una storia (anche se posseggono una narrativa ogni volta che vengono giocati). Sono il contrario dei giochi di ruolo, che invece hanno una storia scritta dal GM o dai giocatori (o da entrambi).

Le differenze si fanno via via più significative man mano che percorriamo lo spettro da giochi di alta strategia a giochi tattici, e man mano che ci spostiamo su modelli più ampi. Giochi di ruolo come Dungeons & Dragons non soltanto sono molto tattici per quanto riguarda il combattimento ("skirmish game", gioco di schermaglie), di solito ci si aspetta che diano forma a una vita plausibile, anche se non esiste davvero, proprio come i romanzi danno forma a qualcosa che riteniamo plausibile possa accadere, in determinate circostanze (l'ambientazione). Come tali, i GDR comprendono molto più di quanto un gioco astratto o di alta strategia possa fare. 

Lo stesso si applica alle specie nei GDR. L'attrattiva dei GDR è che le varie specie non siano identiche, i draghi sono diversi dai goblin, che non sono simili ai segugi infernali o agli hobgoblin; una specie di alieni non è simile ad un'altra e non è simile agli umani, e così via. Inserire delle specie variegate, anche se sono umanoidi, è un modo rapido di fornire ai giocatori un mezzo semplice con cui creare un personaggio.

Stessi Attori, Trucco Diverso

Quando si tratta di umanoidi, la differenziazione tra specie non significa per forza bonus numerici. Dal punto di vista del game design, i designer in genere vogliono una differenziazione tale da permettere ai giocatori di rendere efficaci le proprie strategie. (Non sto parlando di competizioni parallele, in cui i giocatori seguono una delle diverse "vie per la vittoria" stabilite dai designer: in questo caso i giocatori stanno attuando le strategie dei designer, non le proprie. Si tratta di rompicapi, all'atto pratico.) Allo stesso tempo i giochi devono essere i più semplici possibili, mentre i giochi-rompicapo devono essere più complessi per fare in modo che il rompicapo sia più difficile da risolvere. 

Se i numeri da soli non differenziano le specie, allora l'onere di renderle più sfaccettate a livello culturale passa al game master. Questo significa che oltre ai personaggi bisogna includere i personaggi non giocanti. I mostri, ad esempio, sono più interessanti se non sono copie gli uni degli altri. Tenete a mente, uno degli obiettivi del game designer è stupire i giocatori. Una grande differenziazione aiuta a farlo, la conformità no. 

D'altro canto, una via per ottenere la semplicità auspicata è di limitare la differenziazione. Ogni differenza è un'eccezione ad altre regole, e le eccezioni sono l'antitesi della semplicità.

Differenziazione Tramite l'Allineamento

Le tendenze di allineamento sono un'altro modo per differenziare le specie. L'allineamento è un modo per rispecchiare la religione senza scomodare gli dei del mondo reale, ma ancora di più sono un modo per spingere le persone lontane dal classico "tizio Caotico Neutrale che può fare quello che vuole (vedi Caotico Neutrale è l'Allineamento Peggiore). Rimuovere le tendenze di allineamento significa rimuovere uno strumento utile per il GM, e un modo rapido per differenziare un personaggio da un altro. 

Tenete a mente che qualsiasi gioco è una raccolta artificiale di vincoli intesi a fornire sfide per i giocatori. L'allineamento è un vincolo utile, e semplice. D'altro canto, man mano che i giochi da tavolo si fanno sempre più orientati alla storia e focalizzati sul giocatore, i vincoli legati alle specie come i modificatori di caratteristica e l'allineamento possono sembrare restrittivi. 

Rimuovere questi design intriseci cambia il gioco nel senso che la struttura di una particolare specie è molto più sfumata...ma questo significa che il game master dovrà lavorare di più per fare in modo che gli elfi non siano solo umani con le orecchie a punta.

Tocca a Voi: Come fate a differenziare le specie fantasy nelle vostre partite?



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Inviato

L'articolo sembra una critica velata alle variazioni subite dalle razze di D&D nel ultimi anni. Da un lato l'allineamento non è fisso perchè "sta brutto" e dall'altro non ci sono più i bonus razziali alle caratteristiche perchè "è un po' razzista".

Il problema della differenziazione infatti si sente, e le uniche differenze comunque non possono essere solo culturali, perchè avremmo tutti umani più o meno alti/magri/robusti. Secondo me le differenze meccaniche per definire una razza rispetto ad un'altra sono fondamentali ("Legolas cosa vedono i tuoi occhi di elfo?", o sempre Legolas che cammina SOPRA la neve mentre gli altri ne sono immersi fino a - dipende dalla razza). Per questo volendo accettare la variante Tasha, che al netto delle motivazioni che l'hanno fatta proporre, è molto interessante e almeno al mio tavolo ha portato a permettere ai giocatori di scegliere una razza perchè piace e non perchè è tra le papabili per quello che vuoi fare, rimangono centrali le features razziali (o di cultura, nell'advanced 5e la tua ascendenza ti da alcune abilità, la cultura nella quale sei cresciuto altre ad esempio) proprio per evitare che la differenza tra il mio e il tuo personaggio siano minime. Sarebbe anche interessante che aumentino con il livello (cosa che sembra possano introdurre con One D&D ad esempio, secondo le razze rilasciate ormai un paio di anni fa), in realtà.

Circa l'allineamento, secondo me alcune cose sono iconiche e modificarle in toto (ovvero senza che la modifica sia legata a motivazioni di ambientazione per esempio) è errato. Gli orchi sono malvagi come i drow. Non vuol dire che TUTTI gli orchi e TUTTI i drow sono malvagi, ma che lo sono al 99%. Idem dicasi per i draghi rossi, se ce ne fossero a bizzeffe la profezia di Aluando che prevedeva il volo del drago rosso buono (che poi ha portato alla fine di Myth Drannor) sarebbe una buffonata. Questo non vuol nemmeno dire che su ambientazioni specifiche (Eberron? Quella di Mercer?) non si possano prevedere regole diverse, ma sinceramente non andrei ad intaccare la lore così profondamente. Anche perhcè vengono meno possibili situazioni interessanti.

Semi OT: Lo stesso problema c'è sui mostri i GD dovrebbero occuparsi non solo della differenziazione delle razze ma anche dei mostri di 5e. Praticamente tutti i combattenti sono uguali. Attaccano una/due/tre volte, distanza e/o mischia hanno una reazione tipo parata. Variano la CA, e qualche resistenza. Proprio brutto.

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Inviato
5 ore fa, Lucane ha scritto:

Le tendenze di allineamento sono un'altro modo per differenziare le specie. L'allineamento è un modo per rispecchiare la religione senza scomodare gli dei del mondo reale, ma ancora di più sono un modo per spingere le persone lontane dal classico "tizio Caotico Neutrale che può fare quello che vuole (vedi Caotico Neutrale è l'Allineamento Peggiore). Rimuovere le tendenze di allineamento significa rimuovere uno strumento utile per il GM, e un modo rapido per differenziare un personaggio da un altro.

Ok... o sono scemo io, o lo è l'autore dell'articolo (parlo di Lewis Pulsipher, non di Lucane)... :mmm2-old:
Come fà l'uso dell'allineamento a PREVENIRE l'abuso del "classico tizio Caotico Neutrale che può fare quello che vuole"?

Non concordo neppure sull'idea che gli allineamenti servano a sostituire/semplificare la religione... nei manuali c'è scritto espressamente che due divinità con lo stesso allineamento ma diverse aree di competenza avranno diversi "comandamenti" che i fedeli devono seguire.
Non capisco nemmeno la menzione degli dei del mondo reale... nel mondo reale gli allineamenti come in D&D non esistono!

Concordo sul fatto che le varie razze vadano differenziate, sia dal punto di vista delle capacità speciali sia culturalmente (anche meglio se ogni razza ha più culture la proprio interno, come gli umani), ma il metodo suggerito da Pulsipher imho è una c@g@t@ pazzesca, oltre ad essere un "ritorno al passato" che non piace nè a me nè alla maggior parte dei giocatori (l'eliminazione, o quanto meno la non "obbligatorietà" dell'allineamento è una cosa che viene chiesta da anni, e infatti è una delle cose che piacciono della 5° edizione).

 

43 minuti fa, Lord Danarc ha scritto:

Il problema della differenziazione infatti si sente, e le uniche differenze comunque non possono essere solo culturali, perchè avremmo tutti umani più o meno alti/magri/robusti. Secondo me le differenze meccaniche per definire una razza rispetto ad un'altra sono fondamentali ("Legolas cosa vedono i tuoi occhi di elfo?", o sempre Legolas che cammina SOPRA la neve mentre gli altri ne sono immersi fino a - dipende dalla razza). Per questo volendo accettare la variante Tasha, che al netto delle motivazioni che l'hanno fatta proporre, è molto interessante e almeno al mio tavolo ha portato a permettere ai giocatori di scegliere una razza perchè piace e non perchè è tra le papabili per quello che vuoi fare, rimangono centrali le features razziali (o di cultura, nell'advanced 5e la tua ascendenza ti da alcune abilità, la cultura nella quale sei cresciuto altre ad esempio) proprio per evitare che la differenza tra il mio e il tuo personaggio siano minime. Sarebbe anche interessante che aumentino con il livello (cosa che sembra possano introdurre con One D&D ad esempio, secondo le razze rilasciate ormai un paio di anni fa), in realtà.

Concordo in pieno.

44 minuti fa, Lord Danarc ha scritto:

Circa l'allineamento, secondo me alcune cose sono iconiche e modificarle in toto (ovvero senza che la modifica sia legata a motivazioni di ambientazione per esempio) è errato. Gli orchi sono malvagi come i drow. Non vuol dire che TUTTI gli orchi e TUTTI i drow sono malvagi, ma che lo sono al 99%.

Il problema è che, da quando è apparso Drizzt, tutti vogliono fare quell'1% di drow buoni... 😅

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Inviato
38 minuti fa, MattoMatteo ha scritto:

Il problema è che, da quando è apparso Drizzt, tutti vogliono fare quell'1% di drow buoni...

Vero, ma quanti sono gli avventurieri? l'1%? in tal caso ci può stare che tutti i drow avventurieri siano buoni. Mettiamo anche che le campagne malvagie (fatte bene, non quelle ammazzo tutti perchè sono malvagio) sono poche e difficilmente implementabili... Ma il fatto che tutti vogliano fare l'1% buono non implica che i drow siano tutti buoni. Detto ciò, concordiamo sul senso.

1 ora fa, Casa ha scritto:

In pratica dice di stereotipare le razze fantasy

In pratica si, anche se non quello è necessariamente l'unica conseguenza. Pensiamo a AD&D e al manuale abilità e poteri. Si potevano comprare le capacità delle razze, mettendo meccanicamente esattamente quello che spesso si chiede, la cultura (elfi che non usano spade lunghe ma tridenti perchè sono cresciuti tra gli elfi marini ecc) senza però far di tutto un mischione. Insomma, le vie di mezzo ci sono sempre.

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Inviato
6 ore fa, Lucane ha scritto:

L'allineamento è un modo per rispecchiare la religione senza scomodare gli dei del mondo reale

posto che quest'affermazione è piuttosto audace e necessiterebbe di un minimo di approfondimento (probabilmente ho capito dove l'autore vuole andare a parare, ma scritta così la frase è molto campata in aria)... sono l'unico a non aver capito il senso dell'articolo? esattamente l'autore cosa voleva esprimere? solo a me sembra una riflessione fine a sè stessa partita dal niente e conclusa nel vuoto?

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Inviato
3 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

rimangono centrali le features razziali (o di cultura, nell'advanced 5e la tua ascendenza ti da alcune abilità, la cultura nella quale sei cresciuto altre ad esempio) proprio per evitare che la differenza tra il mio e il tuo personaggio siano minime. Sarebbe anche interessante che aumentino con il livello (cosa che sembra possano introdurre con One D&D ad esempio, secondo le razze rilasciate ormai un paio di anni fa), in realtà.

 

Infatti io ho risolto usando un sistema preso da un autore (Ancestry & Culture: An Alternative to Race in 5e - Arcanist Press | DriveThruRPG) per le mie culture, dando piccoli bonus fisici (resistenze, bonus a specifiche stat, capacità di movimento, sensi particolari) alle razze, e tutto il resto alla cultura (bonus alle stat, competenze, skill..). Aiuta molto a definire i personaggi ma anche i mostri. 

I banditi si somigliano, ma uno del nord impugna un'ascia pesante e porta il bottino sulla schiena, uno delle isole conosce la lingua degli spiriti e può richiamare magari un piccolo elementale al proprio servizio. 

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Inviato (modificato)
7 ore fa, Pippomaster92 ha scritto:

I banditi si somigliano, ma uno del nord impugna un'ascia pesante e porta il bottino sulla schiena, uno delle isole conosce la lingua degli spiriti e può richiamare magari un piccolo elementale al proprio servizio. 

Verissimo. Ma poi in combat fanno tutti la stessa stramaledetta cosa. E raramente in un combat si parla. 

Modificato da Lord Danarc
Inviato

Beh in combattimento quello si fa. Con qualche piccola modifica si riesce sempre a creare qualche novità, il punto è integrare bene i "mostri" con l'ambiente e gli obbiettivi dello scontro.

Inviato

Quello si fa, ma con opzioni differenti magari. Non si tratta necessariamente di fare un paragone con le altre edizioni, ma da DM quasi non vale la pena prendersi il MDM se questi sono. Alla fine conviene mettere 20 stat block con "inserire nome e razza" e i bonus da assegnare per GS, perchè sono tutti uguali in quel modo. Poi certo che te la giochi con l'ambiente, ma quello lo puoi fare anche con più varietà. E dire che basta poco eh. Assegnare una manovra del maestro di battaglia ad esempio (diversa dal parry). Variando le manovre hai già aumentato di molto le opzioni... Si lo posso fare io, ma torniamo li, che lo compro a fare il manuale?

Inviato

In parte questo è dovuto alla dinamica sulla quale si fonda ancora la 5a (nonostante sondaggi e internet in generale dimostrino che la maggior parte della gente non gioca così): ci devono essere un mucchio di combattimenti ogni giorno. Parecchi. Tantissimi.

Quindi devono andare veloci, pam pam due round e lo scontro è finito. Pam altri tre round per lo scontro successivo. I mostri devono essere quindi snelli e facili da usare. Quelli di Mordenkainen II sono in effetti un po' semplificati, specie i caster, per dare più rapidità d'uso. 

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