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2 ore fa, Casa ha scritto:

È questo che mi risulta strano: se ci si regola sul regolamento va tutto liscio se ci si regola su delle opzioni va tutto male.

Una volta che ci si è regolati (su qualsiasi cosa) se non va tutto liscio significa che in realtà non ci si era regolati.

 

 

Forse ho spiegato male. Non è andare bene o male, il fatto che il tavolo X avrà un approccio al gioco personale/unico che, nella visione di accessibilità ottiene il risultato opposto.

 

1 ora fa, Percio ha scritto:

Questo lo posso accettare. 

ok

1 ora fa, Percio ha scritto:

 

Questo lo posso capire ma faccio davvero fatica ad accettarlo.

Ovviamente è difficile, soprattutto per chi gioca con personalizzazioni al proprio. Il mio discorso ovviamente mira a far si che se, come per qualunque altro gioco (compreso anche altri gdr), il giocatore gioca con le regole del manuale al tavolo x potrà giocarlo al tavolo Y dove non deve imparare altro ma solo godersi una nuova storia.

1 ora fa, Percio ha scritto:

Certo, dal punto di vista "fisico" tu becchi la trappola se sei percettivo e risolvi l'indovinello se sei intelligente. Ma è quello che avviene nei giochi da tavolo.

certo, il discorso sarebbe lungo e off topic, anche solo il risolvere un indovinello farlo fare al giocatore con un mago con INT 18 è meccanicamente sbagliato. Infatti si è creato il proporre un enigma per poi far fare dei tiri per dare degli aiuti. In pratica un allungare o ottenere lo stesso risultato solo per avere la sensazione di fare gdr.

1 ora fa, Percio ha scritto:

Hai mai provato Talisman? Il gioco neanche ti dice l'indovinello da superare per entrare nella zona centrale del tabellone; ti dice semplicemente di fare un tiro di intelligenza. Se lo superi hai indovinato altrimenti no. E nessuno quando gioca a Talisman si sogna di chiedere quale sia l'indovinello e di provare a rispondere usando la logica. Tiri i dadi e basta. 

esatto. facciamo un esempio:
Crei e proponi un indovinello nel punto X come aprire una porta
APPROCCIO GDR (come lo intendete)
descrivi la porta e l'indovinello presente
Tiri di dado + idee esposte per risolverlo
In caso di necessità altri tiri per aiutare dando indizi
Soluzione passaggio

Questo non ha portato a fare GDR ma ha allungato una situazione che per la storia generalmente dovrebbe venire risolto per proseguire dove si spende 30 minuti per fare una cosa che, con l'approccio talisman ne occorrono 5.
 

Ed il fulcro non è quale viene scelto ma la prima porta inevitabilmente a premiare il giocatore bravo e non il personaggio che muove ed è presente nel racconto.  Portando poi ad altre situazioni spesso discusse dove un barbaro con INT 8 risolve più enigmi del mago con INT 18. 
 

1 ora fa, Percio ha scritto:

Ma in un gioco di ruolo un regolamento del genere appiattisce l'esperienza, rendendola meno coinvolgente. 

Ciò che coinvolge il giocatore non è il tiro di dado (soprattutto nel combattimento che è la parte meno immersiva di un GDR) ma la storia, l'ambientazione la narrazione dello stesso ecc.

1 ora fa, Percio ha scritto:

PS: il discorso "premiare chi versa l'acqua non è inclusivo perché quello di fianco non ci pensa ed è penalizzato" non regge. In primo luogo vedendo quello che ha avuto l'idea anche gli altri inizieranno a relazionarsi col mondo di gioco in maniera più diretta.

Porta gli altri a giocare come quello che versa facendo un gioco personalizzato del gioco stesso. Viene fatto? certo Ma come dicevo porta a fattori che vanno contro l'inclusività nulla di più. Legandomi sempre alle prove fatte nel tempo e le condizioni dei giocatori trovati (anche bravissimi ed esperti ma con un incipit di gioco inculcato es. tirare 20 volte i dadi ad ogni passo, dormire con ogni oggetto addosso per paura che venga tutto rubato, girare costantemente con armi alla mano fin oad arrivare a chi utilizza poteri/azioni anche off combat (nascondersi, azioni preparate infinite ecc.) per avere vantaggi costanti e ognuno di questi non accettano un altro approccio e arrivano tutti da tavoli con regole personalizzate.

1 ora fa, Percio ha scritto:

 

In secondo luogo D&D 5e ha un combattimento tattico che premia alcune strategie rispetto ad altre.

potresti farmi qualche esempio di tattiche diversificate?

1 ora fa, Percio ha scritto:

Secondo il tuo ragionamento il giocatore che sfrutta le opzioni della sua classe starebbe escludendo il suo compagno che usa solo l'attacco base perché non aveva pensato che poteva usare l'altra opzione. Il che mi sembra davvero assurdo.

Mai detto questo, ma magari mi sono espresso male. Perchè a me interessa che venga applicato il regolamento se uno utilizza al meglio il suo Pg entro questo ben venga

1 ora fa, Percio ha scritto:

PPS: Vuoi un gioco "inclusivo" da questo punto di vista? Usa l'OD&D, il B/X o il BECMI: da regolamento l'unica opzione durante i combattimenti è scegliere un nemico e tirare il d20. Prima io, poi tu. E ancora fino a che uno dei due gruppi è stato decimato (o i nemici non passano il tiro sul morale, ma questa è un'altra storia). Ed è un figata eh, io ci gioco da anni ormai. 200 combattimenti a sessione tanto durano poco.

MI sembra un consiglio estremo visto che come detto lo sto provando con altro e funziona benissimo. Ma capisco benissimo che possa non piacere anche senza averlo provato. Ma io faccio solo presente che rende il gioco poco inclusivo nello scambio di tavoli e non che quello che fate sia sbagliato
Es. il tirare sabbia ad un avversario. Ogni master lo risolve in un suo modo personale piegando le regole come meglio crede ma nessuno dei modi è quello ufficiale (scritto nel manuale) ed impugnabile da qualunque giocatore al momento di fare l'azione (questo è non essere inclusivo).

 

1 ora fa, Casa ha scritto:

Infatti non solo non regge, ma per assurdo se si segue questa logica bisogna togliere tutti gli enigmi e in generale tutte le sfide in cui i giocatori ci devono mettere del proprio.

Non regge se la pensi al tuo tavolo, sopra ho spiegato per rendere meglio l'idea. Perchè poi tutte queste mod portano a giocare un gioco personale restando dell'idea che ogni cosa che metti è cmq gdr e quindi è ok. Giocare con le mod è bello ma non stai giocando al gioco base (regole non presenti nel manuale e quindi non conosciute ed applicabili da chiunque possegga il manuale) tutto qui. Non è un concetto difficile, ma uno si sente preso in causa perchè gioca così , ma il mio intento è solo far capire (con esempi fatti anche sopra e spero chiari) di come poi giocatori che cambiano tavoli portano dietro bagagli di abitudini davvero poco utili per un nuovo gruppo.

1 ora fa, Casa ha scritto:

io, invece di un OD&D, a quei giocatori che vanno in crisi per le questioni discusse, suggerisco un bel dungeon crawler da tavolo e arrivare ai GDR quando saranno pronti alla flessibilità tipica dei GDR

@Percio e @Casa, essendo rimasti solo noi e vedendo che il discorso ormai vira a far presente che come giocate voi è il GDR mentre il resto no. Non è certo mio intento farvi cambiare idea e non ho mai denigrato il giocare cn le mod ma solo che non è inclusivo nel momento in cui uno dei giocatori cambia tavolo (per numerose esperienze viste, comprese le discussioni presenti nel sito sull'applicazione della regola X nella situazione Y).
Dire che giocare a OD&D sia la soluzione è la cosa più sbagliata che ho letto. 
Se vi capiterà di costruire molti gruppi con chiunque indipendentemente da età, sesso, esperienza ecc. probabilmente noterete quello che scrivo.
Grazie cmq a tutti per il dibattito. Ma essendo virato verso altro e rimasto sulla 5e da subito (nonostante avessi scritto che lo escludevo) non credo ci sia più molto da dibattere.

 

Modificato da nolavocals
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34 minuti fa, nolavocals ha scritto:

vedendo che il discorso ormai vira a far presente che come giocate voi è il GDR mentre il resto no.

Assolutamente mai detto questo.

Ho solo detto che ti stai mettendo delle autolimitazioni che nella mia esperienza non servono.

E questo risponde alla domanda che hai fatto nel primo post (che ne pensate?)

Aggiungo che secondo me la responsabilità (colpa?) dei problemi che hai descritto è del singolo giocatore

Modificato da Casa
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@nolavocals non era mia intenzione insultarti, se l'ho fatto mi scuso. Come dicevo sopra mi sembra chiaro che il mio e il tuo siano due approcci differenti al gioco, amen.

Il tuo punto di partenza è perfettamente comprensibile e legittimo: usare solo le regole del manuale, senza permettere ai giocatori di uscire dal seminato rende il gioco "inclusivo" perché tutti conoscono le stesse regole e avranno le stesse identiche opzioni. Al mio tavolo, al tuo o a quello del negozio tutti si siedono e provano a colpire il nemico con un tiro per colpire, cercano le trappole facendo un tiro di percezione, risolvono gli indovinelli con un tiro di intelligenza e così via. Nessuno prova a "barare" dicendo di voler colpire al cuore il nemico, e se ci provano il master gli dice semplicemente che la loro proposta non è contemplata dal regolamento. 

Questo modo di giocare è nato con AD&D, perché OD&D aveva tre regole in croce quindi ogni tavolo riempiva i buchi a modo suo, rendendo più difficile il passaggio dal tavolo 1 al tavolo 2.

D&D 3e ha poi introdotto il concetto di "motore fisico" per cui non devo essere io giocatore a guardarmi attorno nel dungeon ma sono le competenze del mio personaggio, attraverso un tiro di percezione, a dirmi se trovo la trappola o meno. Questo ha ovviamente dato vita a un sistema molto complesso per via dei vari bonus malus possibili. Il fine era proprio eliminare l'arbitrarietà del modo di giocare precedente, dove il giocatore doveva interagire con il mondo senza tiri di dado. Questo approccio, infatti, permetteva a persone terribili di torturare i giocatori facendo scattare trappole mortali perché nessuno aveva guardato nell'angolino in basso a destra della stanza (vedi Tomb of horrors). 

La 5e ha semplificato il tutto lasciando intatta l'idea della "fisica" del mondo, per cui ti accorgi della trappola se superi la CD della trappola altrimenti la fai scattare, eliminando i bonus e malus infiniti. 

Sì può giocare benissimo così. E quando un giocatore passerà dal tavolo 1 al tavolo 2 non dovrà imparare nulla di nuovo. 

Permettimi ora di proporti un esperimento. Arbitra la sopra citata Tomb of horrors per la 5e. Poi arbitrala concedendo ai giocatori di interagire con la tomba senza concedere tiri di dado per percepire le trappole. L'esperienza di gioco sarà completamente diversa. Magari in peggio eh. Per me in meglio. 

PS: il mio invito a giocare a OD&D, sicuramente provocatorio, mirava a mettere in luce le differenze tra un sistema di combattimento super light (tiro io, tiri tu, finché qualcuno non muore) con quello della 5e dove i PG hanno a disposizione nelle regole base molte opzioni rispetto al semplice attacco. Citando da pagina 192 del Manuale del giocatore troviamo attaccare e lanciare un incantesimo, ma anche "Aiuto" e "Prepararsi", mentre a pagina 195 compare l'opzione lottare e in quella seguente spingere. Come vedi le opzioni sono più numerose del semplice attacco io poi attacchi tu. Quindi ci sarà sempre qualcuno che non aveva pensato di fare l'opzione X (spingere il nemico giù dal ponte) finché qualcuno del gruppo non lo fa la prima volta. E tu stesso puoi far sì che i mostri cerchino di buttare i PG giù dal ponte, sempre usando solo le regole base. 

PPS: L'opzione di "Aiuto" permette di dare vantaggio a un compagno, anche nel tiro per colpire. Quindi il caso "lancio la sabbia negli occhi del nemico" è contemplata nel regolamento base. Solo che acceca momentaneamente il nemico, giusto il tempo di dare vantaggio al proprio compagno. 

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3 ore fa, Percio ha scritto:

 

Permettimi ora di proporti un esperimento. Arbitra la sopra citata Tomb of horrors per la 5e.

Hai consciamente preso di esempio un avventura riscritta ufficialmente per più edizioni e molto vecchia, dove la sua particolarità a detta del suo creatore era proprio mettere la possibilità di uccidere i PG anche più volte.


Tomb of Horrors è un modulo di avventura scritto da Gary Gygax per il gioco di ruolo Dungeons & Dragons (D&D). È stato originariamente scritto e utilizzato alla convention Origins 1 del 1975. Gygax ha progettato l'avventura sia per mettere alla prova l'abilità dei giocatori esperti nella sua campagna, sia per mettere alla prova i giocatori che si vantavano di avere potenti personaggi in grado di superare qualsiasi sfida. 

 

Tomb of Horrors ha scatenato accesi dibattiti tra giocatori e dungeon master per oltre 40 anni dal suo inizio, guadagnandosi la reputazione di essere un "tritacarne". È stato certamente progettato come una sfida difficile o deliberatamente ingiusta.

3 ore fa, Percio ha scritto:

Poi arbitrala concedendo ai giocatori di interagire con la tomba senza concedere tiri di dado per percepire le trappole. L'esperienza di gioco sarà completamente diversa. Magari in peggio eh. Per me in meglio. 

Sicuramente può incuriosire la novità ma senza che il master sia pro giocatori e non il neutrale arbitro che dovrebbe essere, risulterebbe un incubo.

3 ore fa, Percio ha scritto:

PS: il mio invito a giocare a OD&D, sicuramente provocatorio, mirava a mettere in luce le differenze tra un sistema di combattimento super light (tiro io, tiri tu, finché qualcuno non muore) con quello della 5e dove i PG hanno a disposizione nelle regole base molte opzioni rispetto al semplice attacco.

Ci sono cose molto interessanti anche in quelle edizioni ma viene ricordato, purtroppo, per quello che scrivi.

3 ore fa, Percio ha scritto:

Citando da pagina 192 del Manuale del giocatore troviamo attaccare e lanciare un incantesimo, ma anche "Aiuto" e "Prepararsi", mentre a pagina 195 compare l'opzione lottare e in quella seguente spingere. Come vedi le opzioni sono più numerose del semplice attacco io poi attacchi tu.

Anche se stiamo sulla 5e cercherò di risponderti. La mia proposta è usare il manuale quindi ogni personaggio ha a disposizione Azione, Azione bonus, movimento, gratuita e reazione oltre ad avere altre scelte per l'azione, come fai presente. Quindi giocare utilizzandole va benissimo, non vedo alcun problema. Ricordo che la 5e ha il problema di come sono scritte le regole, uno delle note più dolenti dell'edizione, per questo scartata nella mia premessa. 

3 ore fa, Percio ha scritto:

Quindi ci sarà sempre qualcuno che non aveva pensato di fare l'opzione X (spingere il nemico giù dal ponte) finché qualcuno del gruppo non lo fa la prima volta. E tu stesso puoi far sì che i mostri cerchino di buttare i PG giù dal ponte, sempre usando solo le regole base.

Pur essendo un'azione non immediata nella 5 è corretto usare la regola da entrambi. Quindi lottare, azione, spostare ecc ecc

3 ore fa, Percio ha scritto:

PPS: L'opzione di "Aiuto" permette di dare vantaggio a un compagno, anche nel tiro per colpire.

Corretto

3 ore fa, Percio ha scritto:

Quindi il caso "lancio la sabbia negli occhi del nemico" è contemplata nel regolamento base.

No, tu non troverai lancia sabbia negli occhi e come detto, il master deve intervenire costruendo l'azione dalle regole a disposizione, rendendola diversa da tavolo a tavolo e quindi regola unica, speciale solo per quel tavolo.
Se il mio master per la sabbia mi concede tiro X, azione X, risultato X e quando vengo da te mi concedi tiro Y azione Y risultato Y, non posso aggrapparmi al manuale per far presente che volevo X e non Y, capisci cosa intendo per inclusività (poter accedere a qualunque tavolo consapevole di come sarà X e Y senza dover "litigare" o "chiedere al forum" per avere conferma che la mia interpretazione è "migliore".

3 ore fa, Percio ha scritto:

Solo che acceca momentaneamente il nemico, giusto il tempo di dare vantaggio al proprio compagno. 

Questo non esiste nella regola la crei tu come master. Vedi sopra

Modificato da nolavocals
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9 minuti fa, nolavocals ha scritto:

No, tu non troverai lancia sabbia negli occhi e come detto, il master deve intervenire costruendo l'azione dalle regole a disposizione, rendendola diversa da tavolo a tavolo e quindi regola unica, speciale solo per quel tavolo.
Se il mio master per la sabbia mi concede tiro X, azione X, risultato X e quando vengo da te mi concedi tiro Y azione Y risultato Y, non posso aggrapparmi al manuale per far presente che volevo X e non Y, capisci cosa intendo per inclusività (poter accedere a qualunque tavolo consapevole di come sarà X e Y senza dover "litigare" o "chiedere al forum" per avere conferma che la mia interpretazione è "migliore

 

9 minuti fa, nolavocals ha scritto:
1 ora fa, Percio ha scritto:

Solo che acceca momentaneamente il nemico, giusto il tempo di dare vantaggio al proprio compagno. 

Questo non esiste nella regola la crei tu come master. Vedi sopra

Scusami ma non capisco proprio. Se al tuo tavolo usiamo solo le regole ufficiali del Manuale del giocatore io in combattimento posso usare l'azione "Aiuto", presente nel suddetto manuale ufficiale a pagina 192, giusto? Se mi siedo al tavolo con te conoscendo il manuale, proprio per il discorso sull'inclusività che proponi, posso dichiarare di usare l'azione "Aiuto" per dare vantaggio al mio compagno. E se dichiaro di usare l'azione Aiuto e descrivo l'azione dicendo che lancio della sabbia negli occhi al mio avversario non cambia nulla, sto semplicemente offrendo una descrizione della mia azione Aiuto, esattamente come quando dico "calo il mio spadone a due mani sull'orlo cercando di rompergli il cranio" (semplice descrizione del mio normalissimo tiro per colpire).

Forse vuoi semplicemente eliminare il lato descrittivo, lasciando quello meccanico? Io dichiaro che aiuto il mio compagno, lui che attacca, tizio che lotta ecc?

O forse vuoi che sia tu, in quanto master, descrivere l'azione? Quindi io dichiaro di aiutare il mio compagno e tu descrivi la scena come della sabbia negli occhi, così come descrivi lo spadone che cala sul cranio dell'orco spaccandolo a metà fino alla mascella? 

O forse non vuoi che debba essere il master a dover trovare l'interpretazione meccanica dell'azione intrapresa dal PG? Nel caso è semplicissimo eh. Un giocatore dice attacco l'orco e tu gli chiedi di fare un tiro per colpire. Un altro dice che gli lancia della sabbia negli occhi e tu, non avendo altre opzioni nel manuale, gli fai usare l'azione Aiuto concedendo vantaggio al prossimo attacco. È l'unica cosa da fare perché in combattimento le regole prevedono attacchi, magie, spinte, lotte e l'azione aiuto (che serve proprio per ficcarci dentro tutto ciò che non è strettamente contemplato). 

Cito nuovamente:

30 minuti fa, nolavocals ha scritto:

tu non troverai lancia sabbia negli occhi e come detto, il master deve intervenire costruendo l'azione dalle regole a disposizione, rendendola diversa da tavolo a tavolo e quindi regola unica, speciale solo per quel tavolo.
Se il mio master per la sabbia mi concede tiro X, azione X, risultato X e quando vengo da te mi concedi tiro Y azione Y risultato Y, non posso aggrapparmi al manuale per far presente che volevo X e non Y, capisci cosa intendo per inclusività (poter accedere a qualunque tavolo consapevole di come sarà X e Y senza dover "litigare" o "chiedere al forum" per avere conferma che la mia interpretazione è "migliore".

Non trovi l'opzione "lanciare sabbia". Trovi l'opzione "aiuto". Ripeto: dal punto di vista dell'adesione stretta al regolamento è l'unico modo per gestire le azioni come "lanciare sabbia negli occhi". Tutte le altre opzioni sono "sbagliate", se ci limitiamo strettamente al manuale senza house rules. Ovviamente poi al tavolo si fa come si vuole ma a livello di regole è questa l'opzione giusta. E, a livello di regole base, io ho il "diritto" di usare l'opzione "Aiuto". Non sto barando o chiedendo sconti. Sto usando un'opzione base per dare vantaggio al mio compagno rinunciando al mio attacco. E, citando il manuale, posso "reclamare il mio diritto" a lanciare sabbia negli occhi dei miei nemici, e anche "pretendere" l'effetto del manuale (vantaggio al tiro per colpire del mio compagno). 

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58 minuti fa, Percio ha scritto:

 

Scusami ma non capisco proprio. Se al tuo tavolo usiamo solo le regole ufficiali del Manuale del giocatore io in combattimento posso usare l'azione "Aiuto", presente nel suddetto manuale ufficiale a pagina 192, giusto? Se mi siedo al tavolo con te conoscendo il manuale, proprio per il discorso sull'inclusività che proponi, posso dichiarare di usare l'azione "Aiuto" per dare vantaggio al mio compagno.

Corretto

58 minuti fa, Percio ha scritto:

E se dichiaro di usare l'azione Aiuto e descrivo l'azione dicendo che lancio della sabbia negli occhi al mio avversario non cambia nulla, sto semplicemente offrendo una descrizione della mia azione Aiuto, esattamente come quando dico "calo il mio spadone a due mani sull'orlo cercando di rompergli il cranio" (semplice descrizione del mio normalissimo tiro per colpire).

Colpa mia, non avevo capito che intendevi questo. A livello descrittivo puoi fare come vuoi non cambia nulla non avendo alcun peso in game.

58 minuti fa, Percio ha scritto:

Forse vuoi semplicemente eliminare il lato descrittivo, lasciando quello meccanico? Io dichiaro che aiuto il mio compagno, lui che attacca, tizio che lotta ecc?

Esatto, il fatto che faccio presente è che questo "problema" avviene solo in combattimento dove il gdr è la parte meno usata in confronto a tutto il resto (esplorazione, dialoghi con altri NPC, scelte di tipo morale ecc)

58 minuti fa, Percio ha scritto:

O forse vuoi che sia tu, in quanto master, descrivere l'azione? Quindi io dichiaro di aiutare il mio compagno e tu descrivi la scena come della sabbia negli occhi, così come descrivi lo spadone che cala sul cranio dell'orco spaccandolo a metà fino alla mascella? 

Non consideravo nulla su chi descrive cosa, non ritenendolo importante.

58 minuti fa, Percio ha scritto:

O forse non vuoi che debba essere il master a dover trovare l'interpretazione meccanica dell'azione intrapresa dal PG? Nel caso è semplicissimo eh. Un giocatore dice attacco l'orco e tu gli chiedi di fare un tiro per colpire. Un altro dice che gli lancia della sabbia negli occhi e tu, non avendo altre opzioni nel manuale, gli fai usare l'azione Aiuto concedendo vantaggio al prossimo attacco.

Per chiarezza nell'uso avrebbe più senso che il giocatore dichiarasse di usare l'azione aiuto. Ma solo perchè un processo inverso, potrebbe creare dubbi ad un giocatore neofita che potrebbe pensare "posso fare l'azione aiuto solo se è presente una situazione logica che possa permettermelo?" (situazione particolare, che scrivo solo per cercare di rendere al meglio il pensiero esposto)

58 minuti fa, Percio ha scritto:

 

È l'unica cosa da fare perché in combattimento le regole prevedono attacchi, magie, spinte, lotte e l'azione aiuto (che serve proprio per ficcarci dentro tutto ciò che non è strettamente contemplato). 

L'azione aiuto non ha scopo di ficcarci dentro tutto ma meccanicamente per:
Puoi prestare il tuo aiuto a un'altra creatura nel completamento di un compito. Quando esegui l'azione Aiuto, la creatura che aiuti ottiene vantaggio alla successiva prova di abilità che effettua per svolgere il compito per cui stai aiutando, a condizione che effettui la prova prima dell'inizio del tuo turno successivo. In alternativa, puoi aiutare una creatura amica ad attaccare una creatura entro 1,5 metri da te. Se il tuo alleato attacca il bersaglio prima del tuo turno successivo, il primo tiro per colpire viene effettuato con vantaggio.

58 minuti fa, Percio ha scritto:

Cito nuovamente:

Non trovi l'opzione "lanciare sabbia". Trovi l'opzione "aiuto". Ripeto: dal punto di vista dell'adesione stretta al regolamento è l'unico modo per gestire le azioni come "lanciare sabbia negli occhi". Tutte le altre opzioni sono "sbagliate", se ci limitiamo strettamente al manuale senza house rules. Ovviamente poi al tavolo si fa come si vuole ma a livello di regole è questa l'opzione giusta. E, a livello di regole base, io ho il "diritto" di usare l'opzione "Aiuto". Non sto barando o chiedendo sconti. Sto usando un'opzione base per dare vantaggio al mio compagno rinunciando al mio attacco. E, citando il manuale, posso "reclamare il mio diritto" a lanciare sabbia negli occhi dei miei nemici, e anche "pretendere" l'effetto del manuale (vantaggio al tiro per colpire del mio compagno). 


*quando hai parlato di "lanciare sabbia negli occhi" pensavo ti riferissi alle precedenti opzioni proposte durante il topic e quindi cercavo di chiarire credendo d'aver spiegato male il concetto che intendevo trasmettere. 

Modificato da nolavocals
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1 ora fa, nolavocals ha scritto:

L'azione aiuto non ha scopo di ficcarci dentro tutto ma meccanicamente per:
Puoi prestare il tuo aiuto a un'altra creatura nel completamento di un compito. Quando esegui l'azione Aiuto, la creatura che aiuti ottiene vantaggio alla successiva prova di abilità che effettua per svolgere il compito per cui stai aiutando, a condizione che effettui la prova prima dell'inizio del tuo turno successivo. In alternativa, puoi aiutare una creatura amica ad attaccare una creatura

Ok, credo di esserci. Visto che con l'azione Aiuto diamo vantaggio a un compagno, in uno scontro uno contro uno al tuo tavolo non potrei dire "getto la sabbia negli occhi del nemico" perché questa azione non è regolamentata (non potendo interpretare l'azione come Aiuto in quando non c'è nessuno da aiutare e non essendoci altre azioni utili per interpretare meccanicamente il mio gesto). Invece di inventarci house rules strane, che varrebbero solo al nostro tavolo e non a quello di fianco, tu chiedi ai giocatori di non uscire dalle opzioni previste dal manuale. In uno scontro 1 Vs 1 quando un giocatore ti dice che vorrebbe lanciare della sabbia negli occhi del nemico gli di dici semplicemente che il regolamento non lo prevede, quindi non si può fare. Giusto? 

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42 minuti fa, Percio ha scritto:

Ok, credo di esserci. Visto che con l'azione Aiuto diamo vantaggio a un compagno, in uno scontro uno contro uno al tuo tavolo

al mio tavolo nel senso del tavolo con regolamento del manuale? si

42 minuti fa, Percio ha scritto:

non potrei dire "getto la sabbia negli occhi del nemico" perché questa azione non è regolamentata (non potendo interpretare l'azione come Aiuto in quando non c'è nessuno da aiutare e non essendoci altre azioni utili per interpretare meccanicamente il mio gesto).

In un combattimento, tu, per regolamento (come riportato sopra) puoi dare vantaggio al tiro per colpire con l'azione aiuto ad un compagno ad 1,5m da te (se non utilizzi miniature diciamo in combattimento con te contro un nemico). Il fatto che tu dica: "getto sabbia negli occhi del nemico" è ininfluente non modifica in alcun modo la regola. Per chiarire meglio, intendevo far presente che non serve che logicamente sia disponibile sabbia o altro per poter eseguire l'azione. Ovviamente come scritto nella regola non puoi dare l'azione aiuto (convertito in vantaggio al tiro per colpire) per regola ufficiale ad un altro giocatore se non sei ad 1.5m da lui. 

42 minuti fa, Percio ha scritto:

Invece di inventarci house rules strane, che varrebbero solo al nostro tavolo e non a quello di fianco, tu chiedi ai giocatori di non uscire dalle opzioni previste dal manuale.

corretto (ovviamente ripeto la 5e è la peggiore edizione per farlo per le motivazioni già spiegate) 

42 minuti fa, Percio ha scritto:

In uno scontro 1 Vs 1 quando un giocatore ti dice che vorrebbe lanciare della sabbia negli occhi del nemico gli di dici semplicemente che il regolamento non lo prevede, quindi non si può fare. Giusto? 

Anche se suona male diciamo che è corretto. Nello specifico gli dico che non occorre (ma non è vietato narrare l'azione) ma come scritto anche prima (ma magari non mi ero spiegato) può eseguire l'azione (in questo caso nella 5e) aiuto per dare vantaggio al TxC solo se il suo PG è vicino/accanto (1,5m) al personaggio che intende aiutare. 

 

*Ho notato in alcuni topic problemi riscontrati per aver aggiunto descrizione o logiche nelle azioni (questo come detto avviene sempre più spesso nel combattimento) ed è il motivo perché con uno dei gruppi ho deciso di fare questa prova e attualmente devo dire che è davvero funzionale. Continuerò a fare prove per sicurezza, speravo che qualcuno lo facesse già, ma ovviamente era impossibile.

Modificato da nolavocals
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