Ghal Maraz Inviato Martedì alle 06:52 Segnala Inviato Martedì alle 06:52 Carter Grant "Grazie a voi per l'invito. È un onore per noi trovarci qui", fece Carter, stringendo mani e prestando attenzione ai nomi e, soprattutto, alle professioni dei presenti. Magari avrebbero già potuto individuare qualcuno di interessante fin dall'inizio.
AndreaP Inviato 15 ore fa Autore Segnala Inviato 15 ore fa Sabato 6 Gennaio 1923 - sera [Neve intensa gelida] "Arthur ci ha detto che state per partire sull'Orient Express! Non sapete quanto vi invidio" disse un uomo con i baffi "Che percorso farete? Prendete il Simplon?" aggiunse uno più giovane biondo Il clima era molto piacevole
PietroD Inviato 3 ore fa Segnala Inviato 3 ore fa Ludwig Von Weber Il tedesco si era lasciato convincere a partecipare alla riunione, nonostante fosse l'unica occasione in cui era certo che non avrebbero trovato in casa l'attuale custode del modellino. Ormai si era fatto l'idea che il giovane Albert avesse tentato, di proposito, di rievocare il momento della tragedia. Forse con l'intento di provare a salvare Alexis, il padre morto quel giorno, con la magia. Qualcosa doveva essere andato storto, nel rito, e il modellino aveva iniziato a risucchiare chiunque assistesse a un numero 'congruo' di giri del modellino sul suo plastico. Aveva condiviso la sua idea con i compagni di indagine, per quanto assurda sembrasse, prima di andare alla cena. Ora che erano lì, con tutti quegli esperti a disposizione, erano costretti a fingersi esperti a loro volta, a glissare su domande troppo dirette senza sembrare in imbarazzo, ma dovevano anche trovare il modo di parlare degli aspetti più 'esoterici' che potessero essere legati al treno, per carpire informazioni utili. Scelse con cura le parole da dire, provando a tenere d'occhio le reazioni che quelle avrebbero suscitato negli ascoltatori. «C'è forse modo migliore per attraversare l'Europa? Tagliare le zone selvagge e le città, come se si aprissero per farci passare e mostrarsi a noi; consegnarci ai colori del Vicino Oriente, con i loro misteri; e ritornare indietro, alla civiltà grigia di Londra, come se il viaggio contrario potesse riportarci al punto di partenza nello spazio e anche nel tempo, come se non fossimo mai stati a vedere un altro mondo, né fossimo invecchiati di un giorno, ma in realtà con qualcosa dentro che non ci lascerà mai, dono del treno e dell'esperienza. C'è niente di più mistico?».
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