altro gdr Purplesnow (Savage Worlds Adventure Edition)

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Master: moi myself

Dove: (online testuale asincrono)

Quando: fondamentalmente sempre (ma richiesto solo un minimo di un messaggio al giorno)

Contatti: sempre moi

Sistema: SWADE (Savage Worlds Adventure Edition)

Info utili:
"Cittadina di Purplesnow, Stati Uniti del nord, 18**

La vita scorre serena nella piccola cittadina agricola.
Si coltivano i campi (niente schiavi, qui!), si allevano capi di bestiame, e si attende, ma senza frenesia, che giunga il 'cavallo di ferro' a collegarla fisicamente con le grandi città mentre viene ultimata la torre del telegrafo, altra sfavillante novità del xix secolo.
La criminalità è una delle più basse dell'intera federazione, non c'è poi così tanto da rubare e, seppur forse un po' noiosa, la vita dei cittadini è pacifica e lontana dal cliché di sparatorie, pistoleri e rapine in banca che assillano altre, numerose, cittadine statunitensi.
Da qualche settimana però un refolo freddo di ansia serpeggia tra le case e nei campi.
Incidenti, che vi sono sempre stati come è inevitabilmente lecito aspettarsi, stanno accadendo con una frequenza che alcuni cittadini cominciano a chiamare per nome.
Sfortuna, dicono i più.
Maledizione, sussurrano pochi altri.
Dal povero Seany travolto dalla sua mandria impazzita, ai piccoli Tim e Robby portati via dalla piena del fiume mentre la madre lavava i panni, dal vecchio Trenton colpito da un fulmine mentre riparava il tetto della sua catapecchia, alla dolce Madison, nipote del sindaco e 'voce d'usignolo' del saloon, decapitata (orrore!) da un incidente nella bottega del vetraio.
Inoltre, i nativi della regione, da sempre relativamente pacifici, di punto in bianco si sono fatti ostili, rubando capi di bestiame e cavalli dai ranch più esterni, e arrivando anche a rapire qualcuno dei vaccari spintisi un po' troppo nel loro territorio.
I residenti fanno un sorriso tirato e vanno avanti, convinti, o cercando di convincersi, che la sfortuna, come la fortuna, non si fermi mai in un sol posto.
I più anziani però sospirano, guardano lontano (qualcuno segnandosi) e abbassano lo sguardo..."

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