MadLuke Inviata 6 Luglio Segnala Inviata 6 Luglio Un romanzo magnifico come diversamente non avrebbe potuto essere sapendo chi è l’autore; eppure, scioccamente, pur sapendo quanto la storia fosse avvincente grazie al celebre film che ne fu tratto nel 1986, pensavo la scrittura l’avrei trovata molto complessa, artificiosa, tanto ostica quanto l’autore appariva altezzoso nelle sue apparizioni in pubblico. La sua immensa cultura che pur indubbiamente permea ogni singolo periodo dell’opera è resa invece in maniera estremamente vivace e godibile. In ogni capitolo delle vicende che coprono scrupolosamente l’arco temporale di una sola settimana troviamo dotte discussioni teologiche che prendono le mosse dai maestri dell’Antichità, la ricostruzione della storia della Chiesa nel Medioevo, indagine psicologica e altrettanta azione pura. Al netto della forma vi è poi il fondamento dell’opera, per lo meno quello che ci ho ravvisato io e che viene bene espresso dal protagonista Fra’ Guglielmo sul finire “Temi, Adso, i profeti e coloro disposti a morire per la verità, che di solito fan morire moltissimi con loro, spesso prima di loro, talvolta al posto loro.” Parole che nel nostro tempo in cui non c’è scandalo o mirabile avvenimento che duri nelle coscienze più di una settimana, appaiono superflue, completamente inconsistenti, eppure ci riportano a un tempo in cui per una fantomatica verità si era disposti a uccidere e morire. Un tempo in cui la verità non costituiva un mero esercizio intellettuale bensì era a fondamento reale di una vita che poteva essere vissuta con spirito di devozione, di avversione, finanche di guerra. In questo io credo che si possa cogliere l’invito per ogni lettore a liberarsi dell’insignificante attaccamento per qualunque discussione di cui si possa venire a conoscenza dai media tutti. Scegliere invece con cura le dispute per le quali vale la pena impegnare il proprio tempo, e allora si, solo per quello, impegnarcisi finché la situazione lo ritiene opportuno, ossia finché l’adesione a quella verità ci permette di approfondire le ragioni ultime della nostra vita e ci offre occasione di studiare, crescere e diventare migliori. Voto: 5/5 5
Fugu Inviato 7 Luglio Segnala Inviato 7 Luglio (modificato) Concordo. Dipendesse da me nelle scuole sostituirei i promessi sposi (di fatto un romanzo rosa) con il nome della rosa. Sia per aggiornare lo stile di scrittura sia perché il nome della rosa permette molti più ragionamenti e obbliga a pensare e dedurre. Modificato 7 Luglio da Fugu 3
MadLuke Inviato 7 Luglio Autore Segnala Inviato 7 Luglio 12 minuti fa, Fugu ha scritto: Dipendesse da me nelle scuole sostituirei i promessi sposi (di fatto un romanzo rosa) con il nome della rosa. Io invece con "Il cavallo rosso", un gioiello semisconosciuto candidato al nobel, espressione dei valori dell'antifascismo, del pacifismo, dei diritti sociali e del migliore ardore giovanile. 1
Kalkale Inviato 7 Luglio Segnala Inviato 7 Luglio Libro davvero molto bello, lo consiglio, anche se molti me lo avevano sconsigliato dicendo che Umberto Eco scrivesse in modo "pesante e conplesso"; non badate agli stereotipi (frase adatta anche al Gdr). 1 ora fa, Fugu ha scritto: Concordo. Dipendesse da me nelle scuole sostituirei i promessi sposi (di fatto un romanzo rosa) con il nome della rosa. Sia per aggiornare lo stile di scrittura sia perché il nome della rosa permette molti più ragionamenti e obbliga a pensare e dedurre. Se ti può interessare io che sono studente delle superiori l'ho avuto come lettura per queste vacanze, proprio dalla professoressa di italiano che ci ha fatto leggere i promessi sposi. 1
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