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Gestire le illusioni e ammaliamenti


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1 ora fa, D8r_Wolfman ha scritto:

considererei facilmente metagame

e a quel punto cosa fai? impedisci al giocatore di proseguire con la sua azione e gli imponi quell'altra che tu ritiene che avrebbe dovuto fare?

 

poi è ovvio che il giocatore parla di slot ma il pg parlerebbe di potere magico, sforzo mentale, ecc perchè ovviamente nel gioco c'è un corrispondente "fisico" del concetto di slot e questo corrispondente può essere valutato con gli strumenti a disposizione del pg.

Come ho già detto, prima ci si butta alle spalle il cruccio per il metagame, meglio è.

 

26 minuti fa, Nesky ha scritto:

Tra l'altro non accetto che un pg mi dica "ogni persona che incontro la tocco per vedere se è alta così com'è" me lo dici quando incontri ogni persona e ti prendi le conseguenze del tuo gesto, nessuno lo fa davvero

questo lo stabilisci tu e vale nella tua ambientazione (e probabilmente è la cosa più comune per tutti, ed anche io non avevo mai pensato a questa cosa prima di ieri), ma nessuno può impedire ad altri di adottare usi e costumi che vogliono nella loro ambientazione.

poi magari il Re o un qualche dignitario qualche precauzione la prendono veramente.

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2 minuti fa, Casa ha scritto:

e a quel punto cosa fai? impedisci al giocatore di proseguire con la sua azione e gli imponi quell'altra che tu ritiene che avrebbe dovuto fare?

😅 con diplomazia e tatto, è ovvio, ma se un giocatore al mio tavolo se ne esce con un pensiero palesemente non del personaggio, gentilmente glielo faccio notare e gli suggerisco che forse sarebbe il caso di adottare azioni più coerenti

c'è una bella differenza tra il sospettare che un effetto visibile sia un'illusione, e mettersi a ragionare sul probabile livello del presunto incantesimo visto usare, soprattutto se il personaggio non ha le conoscenze per poter pensare anche in termini ambientativi (mana, potere magico, cartucce incantate, patatine alla paprika, sandali orribili, etc.) una cosa del genere

il primo caso, anche se un po' forzato se esposto così gratuitamente, è plausibile e ci si può lavorare; il secondo è palesemente conoscenza del giocatore e non del personaggio, se questa conoscenza viene usata per muovere il gioco è, per definizione, metagame

qui non è questione di cruccio o non cruccio sul metagame per il sospetto di un'illusione, questo è palesemente un espediente per portarsi un vantaggio, che sia fatto con malizia o meno, e come tale va evitato se possibile

 

non condivido affatto il ragionamento un po' troppo per assurdo che segue, perchè una cosa del genere si potrebbe "seriamente" applicabile solo in giochi parodistici ed eccessivi che non ho mai visto giocare se non come, appunto, parodia in qualche media televisivo, ma non approfondisco oltre per non andare troppo o.t.

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17 ore fa, nolavocals ha scritto:

ragionare su "livello"/"slot" e similari può essere considerato anch'esso metagame

Ma in questo caso non si ragiona di livello/slot, ma di livello di potere dell'incantesimo. Secondo me un PG o un PNG in game sa benissimo che esiste una distanza entro la quale i suoi incantesimi possono essere controincantesimati e quindi non avere effetto. Quella distanza è 18m, quindi non è metagame cercare di capire chi è il tra gli avversari quello che potenzialmente può lanciare quell'incantesimo e di conseguenza stare oltre i 18m per evitare il problema. Allo stesso modo non ritengo sia metagame valutare le capacità degli avversari non su Slot, anche se alla fine meccanicamente è quello, ma sul potere. Quando il templare di Abalach-re ha lanciato un incantesimo di fulmine annichilendo i popolani al mercato viene interpretato che è in grado di lanciare quel tipo di incantesimi, quando il templare di Tektultitlay gli ha tirato uno sciame di meteore hanno capito che il livello di potere era tuttaltro. Sulla base di questo, è normale pensare che chiunque può lanciare un illusione minore, mentre pochi possono lanciare muro di pietra.

18 ore fa, Grimorio ha scritto:

in un corridoio o stanza piccola è molto effettivo per fuggire

Coprirsi e fuggire però sono due situaizoni differenti, detto ciò, il muro è Comunque un'opzione più dispendiosa in termine di risorse, non di "slot" rispetto ad altre e questo può essere valutato da chiunque in game non esclusivamente dai giocatori a livello di metagame.

2 ore fa, D8r_Wolfman ha scritto:

la conoscenza del fatto che muro di pietra sia di un livello superiore a illusione minore o immagine silenziosa è più da giocatore che da pg, se il pg non è un incantatore che conosca quegl'incantesimi,

In realtà non è così peregrino per chiunque abbia un caster nel gruppo in grado di spiegarlo o ne abbia conosciuto  uno. E basta una prova di conoscenza arcana oltretutto.

 

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Casa, forse mi sono spiegato male, non è che non permetto di toccare le persone che incontra (comunque vedendo le conseguenze, poiché qualunque PNG reagisce in maniera diversa se uno che non conosce cerca di toccarlo ovunque, e mi pare pure normale 😅) è che mi devi dire che lo fai, e ci sarà gioco di ruolo su quell'azione,  non mi piace che un giocatore dica "ogni volta che succede questo io faccio quello",  le azioni, soprattutto se si interagisce con altri, andrebbero secondo me dichiarate al momento. 

Più che altro perché poi si formano delle situazioni di litigio. Un pg che dice al master "considera che ogni png con cui interagisco prima lo tocco per vedere se è un illusione" potrebbe accadere: I pg incontrano il capo della tribù barbara X, ed il master dice "le guardie ti saltano a dosso per bloccarti dopo che hai toccato due dei loro guerrieri e hai cercato di toccare il capo. E dil pg "ma no è ovvio qui non l'avrei fatto" e il master "no mi hai detto che tocchi tutti" ecc… si formano situazioni di gioco paradossali. Quindi sono contrario al dare cose per scontato in un senso o nell'altro. 

Poi ci può stare che se entri alla corte di un Re le guardie ti "perquisiscano" ci sta. 

 

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15 minuti fa, Lord Danarc ha scritto:

basta una prova di conoscenza arcana oltretutto

che mi faccia un tiro allora 😅 la "conoscenza istintiva" della magia è plausibile per chi la magia la mastica quotidianamente, non per i "turisti"; per loro è metagame

16 minuti fa, Lord Danarc ha scritto:

In realtà non è così peregrino per chiunque abbia un caster nel gruppo in grado di spiegarlo o ne abbia conosciuto uno

non condivido, non come caratteristica universale

se questa conoscenza pregressa è rappresentata da qualcosa di codificato in gioco (senza andare a scomodare livelli di classe da incantatore, basta la competenza in Arcana) allora il discorso si chiude, altrimenti torniamo a quanto sopra

non è scontato che in ogni party in ogni avventura in ogni ambientazione i personaggi si mettano a raccontarsi la rava e la fava sul loro passato e sulle loro capacità, anche perchè non è detto che vadano tutti d'amore e d'accordo o che siano tutti equamente propensi al dialogo (sia pure come sfondo non necessariamente giocato, basta un "il mio pg si mette a raccontare x, y, e z ai pg 1, 2, e 3")

 

tornando alla fiction che è stata chiamata in causa in precedenza, un pg Guerriero sarà sicuramente incappato nei suoi anni di addestramento in qualche nozione sparsa sul funzionamento basilare della magia, ma c'è differenza tra il sapere che, nel 99% dei casi, un incantatore avrà bisogno di almeno una delle seguenti componenti (verbale, somatica, materiale) per generare un effetto magico, e l'avere la conoscenza che l'incantesimo A è più potente/difficile/sfiancante dell'incantesimo B

questa è conoscenza avanzata degli incantatori veri e propri, se un qualsiasi altro personaggio vuole approfondire le regole del lancio di incantesimi ha tutti gli strumenti in gioco per farlo (background, abilità, talenti, multiclasse), altrimenti deve fornire spiegazioni inattaccabili sul perchè dovrei accettare in buona fede che il suo Guerriero con Int 8 sia tanto abile nel riconoscere il livello di potere tra incantesimi diversi e adottare pensieri tattici sull'utilizzo che un incantatore fa dei suoi incantesimi

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1 ora fa, D8r_Wolfman ha scritto:

qui non è questione di cruccio o non cruccio sul metagame per il sospetto di un'illusione, questo è palesemente un espediente per portarsi un vantaggio, che sia fatto con malizia o meno, e come tale va evitato se possibile

D'accordo, ma quello che dico è che non c'è una regola sul metagame quindi vale o il buon senso o il vecchio (e superato) adagio il master ha sempre ragione.

Quindi in assenza di buon senso e non volendo fare il master "padrone", suggerisco di buttarsi il problema alle spalle.

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Inviato (modificato)
1 ora fa, Casa ha scritto:

D'accordo, ma quello che dico è che non c'è una regola sul metagame quindi vale o il buon senso o il vecchio (e superato) adagio il master ha sempre ragione.

Sarebbe invece motivo di avere regole chiare, proprio perché lasciando sempre tutto a discrezione del master:
- i regolamenti non hanno "senso"
- ogni master applica  diversamente ed ogni giocatore si troverebbe spaesato a cambiare: "ma il mio master faceva così" ecc ecc

1 ora fa, Casa ha scritto:

Quindi in assenza di buon senso e non volendo fare il master "padrone", suggerisco di buttarsi il problema alle spalle.

Attualmente ed erroneamente viene considerato master "padrone"  quello di cui citi l'adagio: "master ha sempre ragione."

e non viene molto accettato se non in tavoli tra amici, creando continui problemi, dissapori e purtroppo questa "regola" (IL MASTER HA SEMPRE L'ULTIMA PAROLA) la vedo molto "spammata" nella 5e per questo speravo che con la 5.5 avessero sistemato in favore di un regolamento sempre leggero ma più chiaro. 

Modificato da nolavocals
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