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Quanto guadagna un nobile al giorno?


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Questa è una domanda un pò vaga, soprattutto perchè i soldi in D&D non hanno sempre perfettamente senso e il valore delle monete d'oro varia abbastanza a seconda delle stime. Spesso vedo gente che equipara 1 oro a 100€ o 1 oro a 10€

Ma la domanda non è questa. Ipotizzando di avere una gerarchia nobiliare abbastanza classica (ho messo dei titoli a caso a seconda della accuratezza se ne possono togliere o aggiungere):

  • Re
  • Duca
  • Conte
  • Visconte
  • Cavaliere ereditario (o cavaliere con terra)
  • Cavaliere

Quanto guadagna secondo voi ogni nobile al giorno? Non parlo dei soldi del regno (quelli utilizzati poi in paghe pubbliche e infrastrutture), ma dello "stipendio" privato del nobile. Lo stile di vita da nobile in D&D 5e costa minimo 10mo (quindi potenzialmente anche molto di più).

Se il cavaliere guadagna il minimo necessario a mantenere uno stile di vita da nobile, quindi guadagna 10mo. Ma è difficile procedere molto oltre con i calcoli, non mi sembra di aver visto degli standard sui manuali (ho guardato velocemente forse me lo sono perso). Tendenzialmente mi verrebbe da raddoppiare o triplicare ad ogni gradino. Un duca guadagna il doppio di un conte e la metà di un re. Ipotizzando che un duca controlli anche la contea da cui governa, e che riceve l'altra metà dalle tasse sei suoi vassalli. Quindi verrebbe una cosa del tipo:

  • Re 320
  • Duca 160
  • Conte 80
  • Visconte 40
  • Cavaliere ereditario 20 
  • Cavaliere 10

Il che può avere senso(?) considerando che si parla di guadagni al giorno (e che quindi in un anno siano molti di più). Ma non so se è un ragionamento troppo semplice, voi avete mai pensato a quanto guadagna un nobile? Se si, quanto?

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3 ore fa, Lyt ha scritto:

Se il cavaliere guadagna il minimo necessario a mantenere uno stile di vita da nobile, quindi guadagna 10mo. Ma è difficile procedere molto oltre con i calcoli, non mi sembra di aver visto degli standard sui manuali (ho guardato velocemente forse me lo sono perso). Tendenzialmente mi verrebbe da raddoppiare o triplicare ad ogni gradino. Un duca guadagna il doppio di un conte e la metà di un re. Ipotizzando che un duca controlli anche la contea da cui governa, e che riceve l'altra metà dalle tasse sei suoi vassalli. Quindi verrebbe una cosa del tipo:

  • Re 320
  • Duca 160
  • Conte 80
  • Visconte 40
  • Cavaliere ereditario 20 
  • Cavaliere 10

L'idea mi piace, ma direi che ha un difetto: se un cavaliere guadagna 10 mo al giorno, e le spende tutte per cibo e alloggio, con cosa paga tutto il resto (servitori, armi, armature, eccetera)?
Quindi, a meno che che quel "tutto il resto" sia compreso nelle 10 mo al giorno, direi di alzare i valori del 50%:

  • Re 1.000
  • Duca 500
  • Marchese 250
  • Conte 120
  • Barone 60
  • Cavaliere ereditario 30
  • Cavaliere 15

P.S.: ho modificato la lista per aggiungere il Marchese e il Barone, togliere il Visconte (che trovo ridondante col Conte), e arrotondare i 3 valori maggiori.

3 ore fa, Lyt ha scritto:

ho messo dei titoli a caso a seconda della accuratezza se ne possono togliere o aggiungere

Un buon punto di partenza può essere la pagina di Wikipedia sui titoli nobiliari.

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In verità ti direi che un nobile non guadagna niente al giorno. Perché non lavora. 
Di solito i nobili ottenevano le ricchezze in vari modi, che dipendono dal luogo e dal periodo storico. Alcuni erano:

  • Rendite annuali. 
  • Possedimenti terrieri.
  • Razzia.
  • Diritto di esercitare la riscossione di dazi e tasse (trattenendone una parte).
  • In senso laterale, spesso erano esentati da specifiche spese. 
  • Sempre in senso laterale, spesso potevano procurarsi vitto e alloggio senza investire energie e denaro, finché le loro terre erano abitate da agricoltori e allevatori affittuari/servi. 

Poi certi nobili hanno cominciato a commerciare, e solo molto molto tardi in Europa hanno anche cominciato ad ottenere stipendi basati su cariche e titoli governativi. Si tratta di una cosa molto successiva al "medioevo fantasy" che di solito si usa come metro di paragone per D&D. 

Le spese di un cavaliere sono destriero, armi, armatura (eventualmente, le stesse cose per i suoi armigeri e scudieri). Per un piccolo signore feudale erano spese considerevoli, che andavano ad unirsi alle spese per la costruzione e mantenimento di fortificazioni come torri e castelli. Oltre a ciò non avevano grosse spese quotidiane. Però armi e armature erano investimenti molto importanti (tanto più che in guerra erano sottratte e vendute/rivendute per ottenere grosse cifre). 

Un cavaliere errante secondo il tuo ragionamento può benissimo guadagnare 10gp e spendere 10gp al giorno: in pratica non viene davvero pagato per il lavoro che fa (che poi, che lavoro è? sta facendo una cerca? pattuglia una regione? è al servizio di un lord in guerra?). Invece di essere pagato e di pagare per cibo e alloggio viene probabilmente ospitato gratis in cambio dei suoi servigi, e trattato con un certo riguardo. 

Tolto di mezzo il cavaliere, nessuno degli altri titoli che hai elencato ha uno stipendio giornaliero. Sarebbe davvero difficile e superfluo calcolarlo. 
Se il nobile commercia allora il suo guadagno giornaliero è fluttuante (e sarà in realtà una media di quando guadagna ogni 3-6 mesi). Se non commercia e non lavora ha una rendita annuale, che però viene assorbita in un sacco di piccole spese. A questo punto è sensato ragionare in senso inverso: un Duca ha abbastanza soldi per poter pagare il numero di uomini e donne al suo servizio e per poter tenere in ordine i palazzi e i castelli che possiede. A questo va aggiunto il necessario per uno stile di vita adatto al rango, e per eventuali spese extra. Quanto è? In realtà non è così importante saperlo, è imbarcarsi in qualcosa che probabilmente non ti servirà mai sapere davvero. 

In effetti, stai chiedendo per pura curiosità o c'è una necessità legata al gioco?

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I manuali originali parlano di baronie di 2d4 villaggi da 1d4x100 abitanti l'uno, quindi una media di 1.250 anime, con una tassazione pari a 10mo annui ad abitante (il doppio alla Chiesa).

Ma le spese sembrano essere molto più alte.

Ogni baronia viene presentata con 3d6x10 guardie, quindi 105 di media, metà balestrieri (40mo mensili) e metà lancieri (30mo). Già così sono più di 3.500mo al mese solo per pagare le guardie.

A questi dobbiamo aggiungere altre 70 mo per gli stipendi di armaioli (10mo al mese, uno ogni 50 soldati) e i fabbri (25mo, sempre uno ogni 50 soldati).

Più 10mo al mese per ogni altro lavoratore.

Più gli oggetti di lusso e le feste. 

Almeno vitto e alloggio sono gratis (grazie al lavoro dei contadini).

Insomma, circa 4mila mo al mese.

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Questo è un link a un documento abbastanza citato nel mondo del gdr, in cui trovi una lista con le stime dei prezzi nel basso medioevo europeo; ci sono anche delle vautazioni delle entrate in base alla classe sociale e al mestiere.

Se posso e per vera curiosità: quale è lo scopo? Vale a dire: che funzione ha il denaro al tuo tavolo? Come vorresti che impattasse sulla finzione e sul gioco giocato?

Buon gioco!

-toni

Modificato da d20.club
refuso
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13 ore fa, Pippomaster92 ha scritto:

In effetti, stai chiedendo per pura curiosità o c'è una necessità legata al gioco?

2 ore fa, d20.club ha scritto:

Se posso e per vera curiosità: quale è lo scopo? Vale a dire: che funzione ha il denaro al tuo tavolo? Come vorresti che impattasse sulla finzione e sul gioco giocato?

Nessuno scopo diretto, più che altro è per farmi un idea migliore del funzionamento del denaro e di come si muove quest'ultimo nella mia ambientazione.

Sto provando a creare un sistema nobiliare per un ambientazione, ma è difficile coniugare fedeltà storica, semplicità e coerenza. Dare una stima di quanto guadagnava ogni nobile mi pareva un buon punto di partenza. Non sarebbe una informazione da condividere con i player, ma per tenerne conto per me come master, anche per capire meglio il peso del denaro in D&D.

 

13 ore fa, Pippomaster92 ha scritto:

In verità ti direi che un nobile non guadagna niente al giorno. Perché non lavora. 
Di solito i nobili ottenevano le ricchezze in vari modi, che dipendono dal luogo e dal periodo storico. Alcuni erano:

  • Rendite annuali. 
  • Possedimenti terrieri.
  • Razzia.
  • Diritto di esercitare la riscossione di dazi e tasse (trattenendone una parte).
  • In senso laterale, spesso erano esentati da specifiche spese. 
  • Sempre in senso laterale, spesso potevano procurarsi vitto e alloggio senza investire energie e denaro, finché le loro terre erano abitate da agricoltori e allevatori affittuari/servi. 

 

Ovviamente non mi riferivo a quanto guadagna come se fosse una busta paga, ma appunto a questo genere di cose. Una volta riscosse le tasse, aver pagato gli stipendi, aver speso in infrastrutture per la città ecc, quanto rimane nelle tasche del nobile? Ovviamente dipende se è buono e spende più soldi per la popolazione o se è avido e si tiene tutto per se.

 

13 ore fa, Pippomaster92 ha scritto:

Un cavaliere errante secondo il tuo ragionamento può benissimo guadagnare 10gp e spendere 10gp al giorno: in pratica non viene davvero pagato per il lavoro che fa (che poi, che lavoro è? sta facendo una cerca? pattuglia una regione? è al servizio di un lord in guerra?). Invece di essere pagato e di pagare per cibo e alloggio viene probabilmente ospitato gratis in cambio dei suoi servigi, e trattato con un certo riguardo. 

Non ho capito bene questa parte, perchè dovrebbe essere pagato in vitto e alloggio? Il manuale descrive la vita di chi ha uno stile di vita aristocratico: Il personaggio vive comodamente e nell'abbondanza e frequenta gli ambienti popolati dalle figure più potenti della comunità. Dispone di una dimora eccellente, forse una casa nel quartiere più elegante della città o forse una serie di camere nella locanda più rinomata. Pranza ai ristoranti migliori, si serve presso i sarti più abili e alla moda e può contare su vari servitori che si occupano di ogni suo bisogno. Riceve inviti agli eventi di società dei ricchi e dei potenti e trascorre le sue serate in compagnia di politici, capi di gilda, sommi sacerdoti e nobili. Deve anche vedersela con gli inganni e i tradimenti perpetrati ai livelli più alti. Più grande è la sua ricchezza, maggiori sono le possibilità che sia trascinato in qualche intrigo politico, a volte come pedina, a volte come partecipante attivo. Non mi sembra il tipo di persona che viene pagata con vitto e alloggio. Un cavaliere medievale era una risorsa preziosa, soprattutto in guerra. In una ambientazione fantasy non è difficile trovare lavori in cui un cavaliere può guadagnare un sacco di soldi: avventuriero, capo della guardia cittadina, guardia del corpo, partecipare a tornei, ambasciatore ecc

 

12 ore fa, Percio ha scritto:

I manuali originali parlano di baronie di 2d4 villaggi da 1d4x100 abitanti l'uno, quindi una media di 1.250 anime, con una tassazione pari a 10mo annui ad abitante (il doppio alla Chiesa).

Ma le spese sembrano essere molto più alte.

Ogni baronia viene presentata con 3d6x10 guardie, quindi 105 di media, metà balestrieri (40mo mensili) e metà lancieri (30mo). Già così sono più di 3.500mo al mese solo per pagare le guardie.

A questi dobbiamo aggiungere altre 70 mo per gli stipendi di armaioli (10mo al mese, uno ogni 50 soldati) e i fabbri (25mo, sempre uno ogni 50 soldati).

Più 10mo al mese per ogni altro lavoratore.

Più gli oggetti di lusso e le feste. 

Almeno vitto e alloggio sono gratis (grazie al lavoro dei contadini).

Insomma, circa 4mila mo al mese.

Questo è molto utile. 

Comunque non ero interessato a capire quanti soldi entravano e uscivano dalle tasche del nobile, ma solo quante ne poteva adoperare nella sua "vita privata". Detto ciò 4000 mo al mese sono circa 130 mo al giorno. Che non è troppo lontano alla stima del Conte di 120mo di @MattoMatteo, quindi per certi versi siamo sulla strada giusta ahaha

Per curiosità da quale manuale hai presso queste informazioni?

 

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12 minuti fa, Lyt ha scritto:

Non ho capito bene questa parte, perchè dovrebbe essere pagato in vitto e alloggio? Il manuale descrive la vita di chi ha uno stile di vita aristocratico: Il personaggio vive comodamente e nell'abbondanza e frequenta gli ambienti popolati dalle figure più potenti della comunità. Dispone di una dimora eccellente, forse una casa nel quartiere più elegante della città o forse una serie di camere nella locanda più rinomata. Pranza ai ristoranti migliori, si serve presso i sarti più abili e alla moda e può contare su vari servitori che si occupano di ogni suo bisogno. Riceve inviti agli eventi di società dei ricchi e dei potenti e trascorre le sue serate in compagnia di politici, capi di gilda, sommi sacerdoti e nobili. Deve anche vedersela con gli inganni e i tradimenti perpetrati ai livelli più alti. Più grande è la sua ricchezza, maggiori sono le possibilità che sia trascinato in qualche intrigo politico, a volte come pedina, a volte come partecipante attivo. Non mi sembra il tipo di persona che viene pagata con vitto e alloggio. Un cavaliere medievale era una risorsa preziosa, soprattutto in guerra. In una ambientazione fantasy non è difficile trovare lavori in cui un cavaliere può guadagnare un sacco di soldi: avventuriero, capo della guardia cittadina, guardia del corpo, partecipare a tornei, ambasciatore ecc

In realtà un semplice cavaliere, che possiamo considerare la base minima di una carica nobiliare, non è certo "ricco". Io mi riferivo al commento di MattoMatteo riguardo 10gp di spesa e 10gp di guadagno al giorno: è sensato in realtà che un cavaliere con solo cavallo, arma e armatura possa per un certo tempo vivere alla giornata comunque godendosela. Se guadagna 10gp e spende 10gp significa che spende e spande e non si porta con sé denaro. Non mangia pane e acqua, ma cacciagione, beve buon vino, va nei bordelli, fa manutenzione regolare all'equipaggiamento, tiene il cavallo in ottima forma...

Questo però diciamo in un mondo "realistico". Tipo GoT. Lì un cavaliere senza altri titoli non ha chissà quali introiti e secondo me buona parte dei 10gp che si guadagnerebbe giornalmente se li prende "in natura" permettendosi di non pagare mentre sta in locanda, ottenendo bevute gratis e il servizio di un paggio aggratis XD

Se entriamo invece nell'ottica fantasy il senso della domanda però si stravolge totalmente. 
Nel senso, un cavaliere non è più "solo" un professionista della guerra, è un professionista della guerra in un mondo ultraviolento ed estremamente ricco di denaro e scambi commerciali. C'è una domanda altissima.
Si farà pagare bene perché è merce rara, è uno specialista che fa uso di strumenti e mezzi in realtà disponibili a tutti ma che richiedono un know-how specializzato. 

Però questo vale per un qualsiasi guerriero, non per forza di estrazione nobile.
In realtà proprio il mestiere di avventuriero tende a falsare parecchio il sistema sociale medievale. Se puoi liberare un dungeon e uscirne con 2000gp e un bastone magico, alla fine sei davvero un plebeo? Con le tue competenze hai guadagnato sicuramente di che acquistare terre e quant'altro. Se sei un bravo avventuriero puoi ritirarti davvero ricco. 

Cos'è un nobile? Si tratta di un uomo che detiene il monopolio di una forza (di solito la violenza organizzata) e lo impiega per ottenere privilegi aggiuntivi (diritto sulla terra, diritto sul lavoro manovale, esenzioni). Poi lascia questi poteri in eredità. La nobiltà è la struttura che mantiene questi privilegi limitati ad un numero ridotto di persone. 

Devi quindi decidere se la nobiltà ha qualche esclusiva su certe attività remunerative. Anzi ti direi che sostanzialmente dovrebbe essere così. In un mondo da D&D è sensato che la nobiltà sia formata per lo più da incantatori e/o sacerdoti, persone che possono monopolizzare una risorsa (magia) che offre loro potere materiale e potere contrattuale. 
Ma perdona il rant lungo e sconclusionato. 

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8 ore fa, Pippomaster92 ha scritto:

In realtà proprio il mestiere di avventuriero tende a falsare parecchio il sistema sociale medievale. Se puoi liberare un dungeon e uscirne con 2000gp e un bastone magico, alla fine sei davvero un plebeo? Con le tue competenze hai guadagnato sicuramente di che acquistare terre e quant'altro. Se sei un bravo avventuriero puoi ritirarti davvero ricco. 

Sei un plebeo, perché nobili si nasce, non si diventa. Infatti l'ambientazione implicita, da questo come da altri punti di vista, è molto poco medioevale. È più una versione medievale degli USA dell'800. Strappi la terra con violenza agli abitanti originari del luogo e usi le loro ricchezze per farci casa tua. Pensa che nell'edizione originale raggiunto il decimo livello potevi costruiti una fortezza e diventare barone, reclamando le terre circostanti e attirando popolani, senza bisogno che il re o altri nobili ti conferissero alcun titolo.

 

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19 minuti fa, Percio ha scritto:

Sei un plebeo, perché nobili si nasce, non si diventa. Infatti l'ambientazione implicita, da questo come da altri punti di vista, è molto poco medioevale. È più una versione medievale degli USA dell'800. Strappi la terra con violenza agli abitanti originari del luogo e usi le loro ricchezze per farci casa tua. Pensa che nell'edizione originale raggiunto il decimo livello potevi costruiti una fortezza e diventare barone, reclamando le terre circostanti e attirando popolani, senza bisogno che il re o altri nobili ti conferissero alcun titolo.

 

Però qui parliamo di un'ambientazione ex novo creata da Lyt. 

E comunque non c'è una contraddizione in termini tra "nobili si nasce" e "dal lv10 diventi barone senza intervento del re"?

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Per quanto riguarda il "valore equivalente in euro" di 1 mo, trovi la mia opinione qui.

Per quanto riguarda i "guadagni" di un nobile, credo che sia importante capire cosa intendiamo per guadagni.

In molte ambientazioni i nobili costituiscono di fatto il governo (dai governi locali a quelli regionali e nazionali). In quanto governo hanno introiti elevatissimi (con le tasse), ma quei soldi, almeno in teoria, non sono davvero un "guadagno" che possono mettersi in tasca per fare la bella vita: sono le casse del governo, e vanno spesi per mandare avanti il territorio in cui sono stati raccolti.

Ovviamente il nobile non è un santo martire (in genere), quindi si prenderà una fetta per sé, per cibo, comodità, lussi, vita mondana eccetera. In molti casi, di fatto, sceglie lui quale fetta: potrebbe andare dall'1% al 100%; insomma, si auto-assegna uno "stipendio" (un appannaggio). Ma la scelta non è priva di conseguenze. Se sperpera metà delle casse per divertirsi molti soldati rimarranno senza paghe, molti poveri senza cibo, le strade e i ponti inizieranno a cadere a pezzi, e così via. In molte ambientazioni le rivolte popolari sono rare, ma di sicuro ne risentirà la reputazione del nobile, e il suo territorio sarà esposto sia agli attacchi nemici sia alle speculazioni economiche dei territori più ricchi e meglio amministrati.

 

Facciamo un calcolo improvvisato a puro titolo di esempio.

Spoiler

La Marca di Chiarafonte ha una popolazione totale di circa 30 mila adulti.

Lasciando perdere gli occasionali super-ricconi (avventurieri compresi) e i mendicanti, il guadagno medio mensile di un cittadino della marca ammonta a circa 6 mo.

(NOTA: significa che in questa ambientazione 1 mo vale molto, diversi giorni di lavoro; nel mondo standard di D&D 5e, dove un mantenimento comune costa se non sbaglio circa 1 mo al giorno, potresti voler moltiplicare tutti i numeri x5 o perfino x10. Non è fondamentale perché il punto dell'esempio è la ricchezza dei nobili relativa a quella dei loro cittadini.)

Supponiamo che il Marchese di Chiarafonte raccolga una tassa del 10% su tutti i guadagni e i raccolti. Le tasse pagate dai cittadini in verità sono più alte (intorno al 25% o 30%), ma una quota va alle Chiese, una quota al governo centrale, una alle amministrazioni locali (nobiltà minore, Borgomastri etc.). Che il 10% arrivi al Marchese mi sembra sensato.

Significa che ogni mese il Marchese intasca, in media, 18 mila mo di tasse: una quantità spaventosa.

Ma quanti ne spende?

Le forze militari della Marca ammontano a circa 250 effettivi, tra cavalleria, fanteria e arcieri. Saranno pagati un po' più del cittadino medio, si spera: sennò non rischierebbero la pelle. Facciamo il doppio, 12 mo al mese? Sono già 3000 mo che se ne vanno, a cui ne possiamo aggiungere un altro migliaio per mantenere i cavalli, per la manutenzione degli armamenti, e per stipendiare il personale civile al servizio dei militari (stallieri, cuochi, pulizie etc...). Stiamo approssimando per difetto.

Ma ci sarà bisogno anche di caserme, torri di guardia, fortilizi e altri edifici in cui questi soldati possano ripararsi, e che possano usare come basi in caso di pericolo. Non stiamo a calcolare la loro costruzione (che può richiedere decine di migliaia di mo), ma se prevediamo 10 di queste strutture, con un costo di manutenzione di appena 500 mo al mese per ognuna, siamo già ad altre 5000 mo di spese. A cui si aggiungono quelle per strade, ponti, acquedotti e altre infrastrutture civili, essenziali perché la gente continui a commerciare e pagare le tasse, nonché per far muovere le truppe velocemente. Vogliamo dire altre 3000 mo?

Siamo già arrivati a 12 mila mo di spese, e non abbiamo considerato i costi della giustizia (incluse ricompense per le taglie sui criminali), i dipendenti pubblici non militari, le sovvenzioni ai bisognosi, e ovviamente la corte.

Contrariamente a quanto si pensi non era affatto impensabile, nell'antichità, che ci fossero distribuzioni di viveri ai meno abbienti. La Marca di Chiarafonte distribuisce regolarmente pane, vino e frutta, benché non di prima qualità. La misura si rivolge al 5% più povero della popolazione, quindi 1500 persone. Si limita al minimo per campare, diciamo 0.3 mo a testa, a cui si aggiungono 0.2 mo per il trasporto e la distribuzione: fanno 750 mo al mese.

Il Marchese ha un castello. Senza esagerare possiamo immaginare una servitù di 30 persone (dal maggiordomo agli stallieri) e una guarnigione di 40 guardie (non sono poi molte: divise su 3 turni giornalieri fanno una decina alla volta, inclusi i comandanti). Poi ha una residenza di città nella capitale (è raro che un nobile di spicco abbia una sola dimora). Anche se pensiamo che buona parte della servitù e delle guardie si sposti con il Marchese, non può lasciare del tutto sguarnita una dimora non occupata: diciamo che serve un'altra quindicina di persone, tra guardie e servitù. Fanno quasi 700 mo di stipendi. Poi ci sono i cavalli e le carrozze: facciamo altre 50 mo al mese. E la manutenzione dei due edifici: diciamo altre 750 mo. Ne abbiamo totalizzate altre 1500.

I nobili amano circondarsi di personaggi illustri: alcuni sono utili, altri sono piacevoli. Un paio di consiglieri, un menestrello o pittore rinomato, un mago o indovino di corte, un sapiente precettore per i figli, una spia o un assassino di corte, un celebre guaritore per tutelare la salute sua e dei familiari. E come minimo tre o quattro guardie del corpo: ex avventurieri, gente di medio livello (se non addirittura alto) che possa proteggerlo in caso di attentati o attacchi di mostri. Mettiamo che ognuno di questi soggetti costi appena 30 mo al mese: fanno comunque altre 300 mo di spese.

Insomma, a conti fatti è difficile che il Marchese possa pensare di tenere per sé, per uso "privato", più del 10% di quanto incassa con le tasse. Che sarebbero comunque 1800 mo al mese. Un bel gruzzolo.

Ma c'è un ultimo dettaglio: il Marchese non è solo. Con quei soldi deve sostentarci la sua intera famiglia (tutti nobili a loro volta, con un "reddito da nobile" che deve pur venire da qualche parte) e le famiglie dei nobili tendono ad essere piuttosto ampie. Il Marchese ha una moglie e due figlie, più una mezza dozzina tra cugini, pupilli e altri congiunti stretti. Una decina di persone. Non credo che il buon Marchese spartirà la torta in parti uguali, ma anche se desse a ognuno degli altri appena un quinto di quello che prende lui gli rimarrebbero in tasca circa 640 mo al mese, non di più.

Penso che sia una stima ragionevole: un nobile con un feudo da 30 mila cittadini può contare su un appannaggio privato di circa 600 o 700 mo al mese, che sono comunque 100 volte più di quanto guadagna un suo cittadino medio.

 

 

 

 

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57 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

comunque non c'è una contraddizione in termini tra "nobili si nasce" e "dal lv10 diventi barone senza intervento del re"?

Sì, mi sono espresso male. Nobili si nasceva nel medioevo. In D&D, come hai detto tu, un bravo avventuriero lo diventa, o così era nell'ambientazione implicita degli inizi.

Ovvio che poi ogni DM imposta la cosa come gli pare. Solo per dire che la tua riflessione ha sottolineato bene i "problemi" del sistema, tanto che nell'ambientazione implicita del gioc ecc ecc

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Grazie a tutti, mi state dando davvero molte informazioni utili.

Come sospettavo non è facile fare una stima, anche perchè il valore delle monete non è troppo chiaro, sarebbe carino avere un pò più di chiarezza sui soldi nei prossimi manuali, anche se non credo che WOTC sia interessata a creare un corso accelerato di economia medievale nei suoi manuali ahahaa 

 

10 ore fa, Bille Boo ha scritto:

Penso che sia una stima ragionevole: un nobile con un feudo da 30 mila cittadini può contare su un appannaggio privato di circa 600 o 700 mo al mese, che sono comunque 100 volte più di quanto guadagna un suo cittadino medio.

Ho letto nel tuo blog che tendi a considerare 1mo=100€ (ho riassunto moltissimo so che ci sono molte altre cose da tenere in considerazione). Io solitamente penso a 1mo=10€, quindi moltiplicando per 10 i tuoi risultati e dividendo per 30 per ottenere i guadagni al giorno viene fuori 200mo al giorno per un marchese, non troppo dissimile dalle 250mo del marchese di MattoMatteo ahahah

Ovviamente questo è un pò il ragionamento del tipo "Se la matematica non torna la facciamo tornare". Non c'è una risposta esatta, ogni nobile userà una quantità diversa di denaro, alcuni saranno più avari e terranno i soldi delle tasse per se, altri saranno più generosi e spenderanno fino al ultima moneta di rame per il bene dei cittadini. 

Ma queste stime possono creare degli scenari interessanti: Un barone che guadagna 60 mo e ha una famiglia numerosa sarà costretto a stringere la cinghia (rimane comunque ricchissimo), magari arma uno dei figli e lo manda a fare la carriera militare e ne manda un altro a fare il chierico in monastero per avere meno bocche da sfamare. Si possono creare dinamiche interessanti sia per i player sia per i png.

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1 ora fa, Lord Danarc ha scritto:

Se ricordo bene un contadino però vive con 1ma a settimana secondo quanto era previsto in 3e.

Costi degli stili di vita, D&D 5, Player's Handbook (in inglese) pagina 157:

  • Squallid 1 mr al giorno = 7 mr (o 0,7 ma) alla settimana
  • Poor 2 mr al giorno = 14 mr (o 1,4 ma) alla settimana

La media tra 0,7 e 1,4 è 1,05 ma alla settimana... praticamente identico alla 1 ma della 3° edizione.

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8 ore fa, Lyt ha scritto:

solitamente penso a 1mo=10€

Io preferisco 1mo = 100€. Senza nulla togliere all'analisi sull'economia medievale di @Bille Boo credo che questa equazione renda meglio il valore di armi e armature. Inoltre permette di improvvisare meglio al tavolo, specialmente se lasci gli stipendi in linea con quelli attuali. I PG chiedono un giro di birra? Senza impazzire a guardare sul manuale ci piazzi un bel 5mb a pinta e sei tranquillo. Non sarà sicuramente realistico ma al tavolo è veramente comodo.

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11 ore fa, Percio ha scritto:

Io preferisco 1mo = 100€. Senza nulla togliere all'analisi sull'economia medievale di @Bille Boo credo che questa equazione renda meglio il valore di armi e armature. Inoltre permette di improvvisare meglio al tavolo, specialmente se lasci gli stipendi in linea con quelli attuali. I PG chiedono un giro di birra? Senza impazzire a guardare sul manuale ci piazzi un bel 5mb a pinta e sei tranquillo. Non sarà sicuramente realistico ma al tavolo è veramente comodo.

Io di solito uso 1mo = 10€ solo perchè è più facile giustificare alcune ricompense. Un piccolo orfanotrofio o un contadino in difficoltà difficilmente potrà ricompensare il party con più di 10mo = 1000€. E con 10mo non ci copri neanche un Arco Corto... e vanno divisi tra 5 persone

Mi rendo conto che è più sensato a livello logico, ma è anche più difficile da gestire ai bassi livelli quando le fonti di introiti sono povere.

Inoltre con 1mo = 10€, ho i centesimi visto che 1mr=0,10€... mi servono a qualcosa i centesimi? assolutamente no! ma se volessi usarli c'è li ho ahahaha

 

Nella prossima campagna proporrò la cosa al party alla sessione 0, anche per sapere se preferiscono un sistema più realistico o uno più leggero (per la gestione del denaro)

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13 ore fa, Bille Boo ha scritto:

Non togli nulla perché anch'io raccomando 100 € 🙂

Vero. Ma come dici tu stesso l'economia medievale è diversa da quella industriale, quindi 100€ oggi non sono 100€ nel medioevo. Pazienza 

 

4 ore fa, Lyt ha scritto:

Io di solito uso 1mo = 10€ solo perchè è più facile giustificare alcune ricompense. Un piccolo orfanotrofio o un contadino in difficoltà difficilmente potrà ricompensare il party con più di 10mo = 1000€. E con 10mo non ci copri neanche un Arco Corto... e vanno divisi tra 5 persone

Appunto. Tutto scala. Poi come sei più comodo eh, per carità 😀

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