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I Figli di Za'ia - TdG


Pippomaster92

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Hannayeh

Potrebbe trattarsi di ignoranza. Non prendetela come un offesa alla discendenza della nobile Za'ia, ma non tutti sono in grado di comprendere realmente gli spiriti e la loro logica: evidentemente i vostri fratelli pensano, erroneamente, che ragionino come noi mortali. E' un errore che ho fatto anch'io durante il mio lungo addestramento. Rispondo a Ele'wa'tu'm e Ra'i'vo, lanciando però uno sguardo incuriosito al primo: non sono molte le persone che possono dire di aver avuto a che fare con la rabbia di un tauy, soprattutto se si tratta di uno spirito dei mari, come quello che si porta al fianco. Io ho del cibo con me. Posso condividerlo con te, fratello. 

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Ra'i'vo

"Dite che è davvero così lontano?" Chiedo rendendomi conto di non avere davvero una chiara idea di dove si trovi la montagna "Non importa fratello, ho abbastanza razioni anche per te. L'importante è darsi una mossa, su su!" 

Spoiler

Ops

 

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In realtà la vostra meta non è nemmeno troppo lontana. 
Il problema probabilmente è che il viaggio non sarà semplice: è risaputo che gli spiriti amano mettere alla prova i mortali. 

Dei vari figli di Za'ia solo Le'wo non sembra intenzionato a seguire la richiesta di Ve'Sau. Si fa avanti per avere la vostra attenzione e pronuncia un breve discorso "Fratelli, sorelle. Già in passato ho chiarito che non desidero succedere nel governo di questo regno. Sono il primogenito, e sono ormai alla metà della mia vita: alcuni dei più giovani tra voi potrebbero essere miei figli. Se volete il mio sostegno in questa cosa sono lieto di darvelo, ma non mi metterò a danzare per gli spiriti. Resterò qui su quest'isola almeno per un po', se avete bisogno di parlarmi" 

Detto questo vi saluta, alcuni abbracciandoli altri con meno familiarità, e se ne va sordo a proteste o tentativi di trattenerlo. 
Ch'a'ia il secondogenito sembra titubante "E così torniamo in undici... a meno di contare i gemelli come uno. Si, dieci è più propizio di undici, dovrebbe essere sufficiente..." mormora tra sé e sé.

Vi incamminate verso la montagna di Ve'Sau, ma non viaggiate proprio assieme. I gemelli se ne stanno per conto loro; M'un e K'atu vi precedono di qualche metro; Ch'a'ia, Ta'ro e Sa'm'an restano assieme e più o meno con voi.
La scarpinata fino alla montagna non è impegnativa: attraverso la cittadina (e sotto gli sguardi dei suoi abitanti), dentro la calda foresta ancora umide per le recenti piogge, e poi si sale. La collina non è molto alta, né troppo ripida e nemmeno brulla. Ma è ingannevole: la cima vera e propria è sempre un po' oltre la prima china, il primo svoltare nella valle o sul poggio. Ve'Sau vive più in un accrocchio di monti che su un'unica collina. 

Appena siete abbastanza lontani dalla città compaiono alcuni spiritelli che vi osservano e seguono per poi sparire magari per un'ora o due. Sono scimmie dalla testa di fiore, cinghiali spettrali, drachi con grandi creste dorsali che brillano e cangiano colore. Non vi disturbano ma sono molto curiosi. 

Dovete fermarvi a metà pomeriggio per riposare un po'. Ch'a'ia e Ona'ka non sono troppo robusti e in realtà persino Obe'ko sembra un po' provato. Avete di che mangiare ed è un buon momento per riunirsi e scambiarsi all'occorrenza qualche parola. 
Stranamente la prima a parlare è M'un "Quale che sia la sfida, la affronteremo come gruppo. Da soli non siamo che uma, mortali. E se fosse possibile per uno di noi vincere le sfide degli ongo'kisi, non ci avrebbero invitato solo ora che ci siamo tutti. Quasi tutti" era in effetti tra coloro irritati dal discorso di Le'wo. 

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Ra'i'vo

"Oppure vuole farci competere," dico strappando un pezzo di carne secca con un morso, "in quel caso ognuno è per sé, giusto?" Chiedo con nonchalance, masticando con gusto "Voglio dire, un pò di competizione non può farci male, finché nessuno rischia di farsi del male seriamente. Tanto prima o poi dovremo misurarci in qualche modo, tanto vale farlo da adesso se ci verrà richiesto."

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Ele'wa'tu'm

Vedremo quando arriveremo in cima dico a Ra'i'vo Ricorda che gli spiriti ragionano in maniera diversa da noi mortali. Se fosse possibile io vorrei evitare di scontrarmi con voi, vorrei solo che il lascito di mamma non venga distrutto e che il popolo possa nuovamente vivere un tempo di pace e prosperità

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L'ultima frase di Ele'wa'tu'm genera un inaspettato scoppio di risa da parte di Sa'm'an. Si zittisce appena si rende conto che tutti la guardano, poi col suo bos'al stentato spiega "Pensare a padre come madre, è strano. No? Nemmeno possiamo dire di essere figli di stesso padre o stessa madre. Siamo davvero fratelli?"

  • Haha 1
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Hannayeh

Uno dei figli di Za'ia ha già deciso di rinunciare al trono, probabilmente mostrando molta più saggezza dei suoi fratelli. Il viaggio non sembra così duro, anche se attiriamo l'attenzione di molti tauy, che guardo con interesse e curiosità. 

Annuisco alle parole di M'un, lieta che sia arrivata a più saggi consigli. Eviterei di accettare qualsiasi richiesta. Za'ia aveva un rapporto da pari con gli spiriti, l'unico modo per garantirsi il loro rispetto. Dico dopo Ra'i'vo, sorridendo poi alle parole di Sa'm'an: io e mio fratello abbiamo conosciuto Za'ia come un padre, in effetti. 

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Ra'i'vo

"Mmm..." Per una volta il momento di risate collettivo non mi distrae, ma lo fa invece la raccomandazione della sacerdotessa, "Credo che... Deciderò io a quali richieste acconsentire e quali no. Va bene essere pari, ma come conti di stringere una rete di alleanze se non sei disposto a grattare qualche schiena? Sono convinto che persino il nostro grande e potente "genitore" Za'ia abbia dovuto fare gavetta con prostrazioni, offerte e missioni per conto di spiriti..." Tutta questa riflessione la faccio mentre sto cercando di scavare via col mignolo un pezzettino di carne che mi è rimasto tra i denti, chiaramente.

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Finn'iann

"Alleanze o schieramenti, il mondo non ragiona come noi. Il mondo ragiona solo in una direzione: mantenere equilibrio conducendo tutto a una fine. Questo è successo persino con il grande (o la grande?) e potente Za'ia e questo accadrà anche con noi", dico, senza intenzione di offendere nessun punto di vista. 

Ma questi giochi di potere mi interessano ben poco. Almeno finché non arrecano danno. 

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I miti consigli non hanno reso mite chi li esprime: l'obiezione di Hannayeh accende lo sguardo di M'un, ma interviene Ch'a'ia pacatamente prima che la terzogenita possa dire qualcosa di spiacevole.
"In effetti non sempre le richieste degli ongo'kisi vanno intese come qualcosa da accettare. Delle volte ci mettono solo alla prova. Ve'Sau è uno spirito della montagna, forte e solido. Ma sulla cima del monte spirano forti venti, quindi è anche volitivo e irruento. Un tempo aveva forti alleanze con altri spiriti del vento, e con quelli della terra... ma da un anno a questa parte può essere cambiato tutto. Suggerisco di restare vaghi finché non avremo capito cosa sono i suoi alleati"

K'atu sogghigna e mostra i muscoli, soprattutto ad Hannayeh "Eh, sarà una prova di forza. Poveri voi, spero di non mettervi troppo in ombra" ride di cuore "Ra'i'vo, noi due dovremmo farci avanti e parlare noi al cinghialone! Siamo ben più che uma, noi!" 

Il commento scatena occhiatacce, versi di disappunto e un identico sorriso sghembo dai gemelli. M'un ha avuto tempo di riprendere un tono più tranquillo "Dovremmo davvero cercare di collaborare. Se gli spiriti ci mettono gli uni contro gli altri, allora forse non è il loro consiglio quello di cui abbiamo bisogno"

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Ele'wa'tu'm

Sono d'accordo con te dico a M'un Ognuno di noi ha i suoi punti di forza e debolezza. La forza bruta o il solo saper comandare non bastano per fare un regnante. Dovremmo collaborare ora e anche in futuro, quando uno di noi verrà scelto per governare

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Ra'i'vo

"Il mio punto di forza è l'intraprendenza," dico alzandomi e mettendomi al fianco di K'atu, "abbiamo tutti finito di riposare? Non credo di poter sopportare un'altra chiacchierata sulla successione, gioco di squadra, equilibrio, spiriti, eccetera, eccetera... Voglio vedere cos'ha da proporci Ve'sau," do una pacca sulla spalla al possente guerriero mezzo-spirito, "E voglio vedere che cosa sa fare il mio fratellone K'atu! Sono sicuro che la prova sarà uno spettacolo memorabile e del quale non ci dimenticheremo facilmente. Ma adesso, per favore, non facciamo aspettare Ve'sau ulteriormente."

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Finn'iann

"Se dovessi indicare qualcuno che non ha perso occasione di parlare - spesso senza dire niente -, saresti proprio tu, Ra'i'vo. Forse dovresti indirizzare altrove le tue rimostranze sulla perdita di tempo", dico, sgranando gli occhi. 

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Ra'i'vo

Guardo negli occhi Finn'iann, l'Emhal da oltremare che qui, proprio adesso, sta cercando di mettere a tacere le mie lamentele. Poteva ignorarmi, ha deciso di affrontarmi. Non sa che cosa si è appena scatenato contro.

Inspiro col naso. La mia forma cambia, ed ecco che una copia leggermente strabica, nasona e con incisivi particolarmente prominenti di Finn'iann ha preso il mio posto.
"Gne gnovessi ignicare qualcugno ghe gnon ha pegno occagnione di lagnare - gnegna speggno dire gniente - saregni gnognio gnu, Gna'i'gno. Forgne gnovresti indirignare altrove le tue rimognagne sulla pegnita di gnempo", dico con una fastidiosa voce nasale.

xtutti

Spoiler

ho semplicemente usato Mask of Many Faces


 

Modificato da Plettro
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Hannayeh

Almeno uno dei figli sembra essere dotato di senno. Alzo gli occhi dopo la dimostrazione di forza di K'atu, facendogli comunque un sorriso di circostanza. Finn'iann, non è il caso di essere scortesi con i nostri ospiti. Dico poi a mio fratello, vedendo il minuscolo battibecco tra lui e Ra'i'vo... Che sembra aver cambiato il suo volto in una versione ridicola di mio fratello. Forse è meglio se ci mettiamo in viaggio, non pensate? Commento guardando con imbarazzo il più giovane dei figli di Za'ia. 

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"Anche io voglio vedere cosa farà il mio fratellino! Quell'altro Ra'i'vo era un duro, uno con le palle dure come ciottoli" K'atu ricambia la pacca di Ra'i'vo con una manata sulla schiena "Vediamo se te la cavi meglio, eh?" 
Si scatena in uno scroscio di risa all'imitazione di Finn'iann, imitato meno rumorosamente dai gemelli. 

In realtà però Ch'a'ia e M'un sembrano tutt'altro che divertiti dalla pantomima mutaforma del fratellino. Sembra che il suo atteggiamento leggero e divertito non piaccia particolarmente ai due figli maggiori. 

Riprendete la marcia, con K'atu si affianca ad Hannayeh e Finn'iann "Noi si scherza e si ride, qui. Ma non offendetevi! Soprattutto tu, lucertolina" fa l'occhiolino alla ragazza "e non aver paura degli spiriti, ci sono qua io"

 

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Ele'wa'tu'm

ridacchio all'imitazione di Ra'i'vo, ma decido di lasciar perdere qualsiasi ramanzina, è chiaro che al momento è fin troppo eccitato dalla situazione per ascoltare. Mi avvicino invece a M'un che stai tramando sorella? chiedo con fare curioso Ti vedi già con la corona di mamma sul capo? nella mia voce non c'è alcuna accusa, mera e pura curiosità

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Ra'i'vo

Sorrido compiaciuto quando la mia imitazione riscuote successo tra quasi tutti i miei fratelli e sorelle, e perché non avrebbe dovuto? Sono un genio dell'umorismo e chiaramente non sbaglio mai, tutto ciò che esce dalla mia bocca è oro colato e non sono io a parlare a sproposito, ma è Finn'iann ad essere uno scorbutico zotico dei boschi. 

Annuisco compiaciuto dalla riflessione che è emersa da questa pagliacciata, un pò meno quando K'atu mi paragona all'impostore. A volte mi chiedo se non sia davvero io, l'impostore, soprattutto se consideriamo quanto l'altro fosse bello, posato, e... Dalle palle come ciottoli, evidentemente.

Decido di non riflettere su questo e di crogiolarmi ancora un pò nella performance di prima, avvicinandomi a Sa'ma'n e ai gemelli, evitando il più possibile Ch'a'ia e M'un, "Sono contento di non essere l'unico della cucciolata ad avere un senso dell'umorismo," inizio, "Ditemi, invece Ch'a'ia e M'un sono sempre così seri? Dite che è il nervosismo per la prova? Perché voi non lo sembrate per niente. È perché non avete paura o perché pensate che la corona spetterà a qualcun altro, e quindi non vi date pena?"

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