Lucane Inviata 15 Dicembre Segnala Inviata 15 Dicembre Da dove vengono gli eroi? Alcuni sono destinati ad esserlo dalla nascita, mentre altri lo diventano all'occorrenza. Il sistema di GDR che si sceglie probabilmente determina quale tipo si gioca. I Mondi del Design #80: I Barbari alle Porte Parte II (trovate i link agli articoli precedenti di questa serie nell'articolo #80) I Mondi del Design #81: Consigli di Strategia Militare per i Vostri PG I Mondi del Design #82: Consigli di Strategia Militare per i Vostri PG - Parte II I Mondi del Design #83: Creare o Pubblicare? Articolo di Lewis Pulsipher del 08 Aprile 2022 Da dove vengono gli eroi? Alcuni sono destinati ad esserlo dalla nascita, mentre altri lo diventano all'occorrenza. Il sistema di GDR che si sceglie probabilmente determina quale tipo si gioca. Le storie fantasy spaziano dall'high fantasy pieno di ideali al crudo realismo (come le prime storie di Black Company di Glenn Cook). Il livello di realismo può determinare la parabola narrativa di un eroe. L'high fantasy tende a mostrare dei nobili avviati verso il loro destino, mentre un fantasy più realistico includerà personaggi che ottengono la grandezza attraverso il duro lavoro. Non sorprende che i regolamenti dei giochi di ruolo da tavolo tendano a spingere i personaggi verso uno di questi estremi. Eroi Si Nasce, Non Si Diventa Di recente ho rivisto il primo film di Wonder Woman. A parte alcune inaccuratezze storiche riguardo la Prima Guerra Mondiale, ho pensato che fosse un buon film. Wonder Woman è sulla piazza da qualche tempo, e ha dei paralleli con un personaggio immaginario precedente: Dejah Thoris (DJ) dal film di John Carter (non dai libri). La DJ del libro è molto bella e fiera, con una lunga storia, e, per l'epoca in cui è stata scritta (1912), è piuttosto indipendente e non è solo una principessa/damigella in pericolo. Ma dal nostro punto di vista un secolo dopo, si tratta soltanto di una damigella in pericolo. Nel successivo film di John Carter, è rappresentata come una combattente addestrata che uccide i suoi nemici di buon grado e con efficacia, ed è anche una dei più grandi scienziati dell'intero globo. Da lei non ci si aspetta che sia un'eroe, ma ci si aspetta che faccia tutto il necessario per il suo paese, incluso "dare la vita". Proprio come Wonder Woman (Diana Prince), Dejah Thoris è impossibile: nessu umano, maschio o femmina, può avere tutte le sue apprezzabili qualità. (E a ben pensarci, DJ è una Marziana e Diana Prince una dea, quindi nessuna di loro è umana). Entrambi i personaggi hanno saputo fin dalla nascita cosa dovevano fare, e nel caso di Wonder Woman, lei è stata addestrata fin dalla nascita a pensare a sé stessa come un'eroe nel senso di qualcuno che aiuta gli altri e che fa quel che va fatto. Alcuni supereroi dei fumetti (Superman?, Black Panther) ricordano WW e DJ nella loro dedizione ad essere eroi. Nei giochi da tavolo, questo tipo di personaggi tende a trovarsi nei sistemi a point-buy e in quelli più basati sulla storia. Non è una sorpresa che questo tipo di sistemi si trovi spesso nei giochi di supereroi. Eroi Si Diventa, Non Si Nasce Tutto ciò contrasta con eroi come Frodo e Samwise ne Il Signore degli Anelli. Il libro è in realtà la storia di Sam, e anche se nel film è diventata la storia di Aragorn, l'eroismo degli hobbit traspare: a volte qualcosa di "eroico" deve essere fatto, e viene fatto da persone "comuni", spesso in tempi di guerra. Aragorn, nei libri, è simile a Wonder Woman nel senso che sa cosa deve essere fatto ed è preparato a farlo, anche se non è certo del successo. Beh, Diana, giovane e ingenua, era certa che avrebbe avuto successo. Aragorn nei film era molto più incerto, un eroe più moderno. Sam era un eroe perché doveva esserlo, non perché lo volesse. Di converso, alcune persone sono naturalmente degli "eroi tostissimi" (o vorrebbero esserlo). Ma molti di loro vengono semplicemente uccisi. "Un atto avventato è un atto coraggioso con dei difetti". Quel che leggiamo dei romanzi di avventura parla quasi sempre di qualcuno che ha molta fortuna. Sì, la gente nel mondo reale può essere fortunata (come quel soldato che ha ricevuto ben due croci al valore militare nella Seconda Guerra Mondiale ed è vissuto fino a 80 anni). Ma molti aspiranti eroi in situazioni da romanzo nel mondo reale "finiscono nel libro dei morti." Gli Eroi del Vostro Gioco Come GM di GDR, cerchiamo di replicare l'eroe estremamente fortunato, oppure qualcuno nato (ed equipaggiato per eredità) per essere un eroe, o qualcuno che risponde a un bisogno inatteso di eroismo, o qualcos'altro? Qualsiasi sistema di gioco può ospitate l'intero spettro dei viaggi dell'eroe, ma alcuni sono più inclinati da un verso o dall'altro. I sistemi a livelli in cui la morte è una possibilità costante e i personaggi muoiono più facilmente ai livelli bassi favoriscono personaggi di stampo Tolkeniano: possono avere qualche vantaggio in più rispetto al popolano medio, ma non è assolutamente certo il loro successo. Dungeons & Dragons nella sua versione originale incarna questo approccio, ma ci sono svariati altri GdR del genere. In questo tipo di sistemi dei tiri di dado sfortunati possono concludere la carriera di un personaggio. I giochi in cui gli eroi adempiono al loro destino tendono ad essere più narrativi e meno basati sui livelli. È più importante che gli eroi sviluppino il loro potenziale piuttosto che si guadagnino la loro strada, e perciò ci si preoccupa meno di sopravvivere e più di preoccupazioni più ampie (salvare il mondo, mantenere la parola data, ecc.) In definitiva, molto ha a che fare con la fortuna: la dove i GdR si discostano chiaramente dalla realtà, proprio come i romanzi, è nell'eccezionale fortuna e successo di cui godono i personaggi. Questo, o si avrà un torrente di personaggi morti. Ma a determinare tale fortuna sono i dadi, o sono gli eroi ad essere "nati fortunati"? Tocca a Voi: C'e qualche tipo di eroe specifico che vorreste veder emulato dai vostri personaggi? Link all'articolo originale: https://www.enworld.org/threads/worlds-of-design-heroes-…-made-or-born.687048/ Visualizza tutto articolo 1
Lopolipo.96 Inviato 16 Dicembre Segnala Inviato 16 Dicembre Ho visto (e giocato) alcuni "modi" dei più famosi eroi, superman, batman, the punisher, ecc. A volte è utile prendere spunto da personaggi
Calabar Inviato Lunedì alle 19:20 Segnala Inviato Lunedì alle 19:20 Articolo interessante, e ancora più interessanti potrebbero essere le discussioni che può far nascere. Personalmente sono molto più attirato dall'idea dell'eroe non predestinato, quello i cui gesti definiscono eroe e non i propri poteri o capacità superiori. L'altro è un supereroe, e a meno che non si stia giocando una campagna specificatamente supereroistica, è il genere che cerco di evitare. È anche la maggiore recriminazione che faccio ai moderni D&D, dove si è passati dall'idea dell'eroe a quella del supereroe. Una riflessione sulla questione dei protagonisti particolarmente fortunati dei romanzi citata nell'articolo. Da buoni giocatori di ruolo a volte quello che sembra un eccesso di fortuna traspare dalle nostre letture, ma secondo me è un giudizio un po' ingiusto. Cambiando prospettiva possiamo dire che è il romanzo che narra quella storia su tante che è andata a buon fine. Come dire, prendendo un'ipotetica missione difficilissima, che mille hanno tentato, uno ci è riuscito. E non è che quell'uno sia stato particolarmente fortunato ma è naturale che con mille tentativi uno doveva pur riuscire, e noi abbiamo raccontato la sua storia, non quella degli altri novecentonovantanove che hanno fallito. Questo naturalmente è piuttosto difficile da ottenere in un gioco di ruolo. Se le probabilità sono tanto avverse, allora quasi sicuramente i personaggi falliranno. Ma in un gioco di ruolo in genere si vuole narrare la storia di quelli che ce la fanno, quindi bisogna in qualche modo concedere una sorta di licenza a quella che considereremo una condizione di fortuna normale, pur cercando di rimenere nel plausibile. Questo in genere si cerca di ottenerlo in vari modi, ma non mi sembra questa la sede per una tale disquisizione.
Lord Danarc Inviato Martedì alle 11:40 Segnala Inviato Martedì alle 11:40 16 ore fa, Calabar ha scritto: moderni D&D, dove si è passati dall'idea dell'eroe a quella del supereroe Vero, per quanto in realtà il personaggio in D&D diventa supereroe perchè aumentando il livello acquisisce capacità che gli altri non hanno. E quindi rispetto alla gente normale è un supereroe in ogni edizione.
Calabar Inviato Martedì alle 14:38 Segnala Inviato Martedì alle 14:38 2 ore fa, Lord Danarc ha scritto: E quindi rispetto alla gente normale è un supereroe in ogni edizione. Sono parzialmente d'accordo con questa affermazione. 😉 Da una parte è vero che anche nei vecchi D&D i personaggi al crescere dei livelli diventano capaci di compiere gesta straordinarie grazie alle loro capacità ma, in generale, se non consideriamo la magia un superpotere, si tratta semplicemente di un "diventare più bravi" in quel che si sa fare (e generalmente si sa fare tutto già dai primi livelli). Anche la progressione è più graduale, di norma non si acquisiscono di colpo capacità speciali, e questo aiuta a dare un maggior senso di normale maturazione del personaggio. Nelle nuove edizioni però talenti e abilità di classe/archetipo offrono in molti casi ai personaggi veri e propri "poteri", colpi speciali, sovrannaturali o quasi, rendendoli di fatto dei supereroi.
Pippomaster92 Inviato Venerdì alle 11:45 Segnala Inviato Venerdì alle 11:45 D'altra parte, anche nelle edizioni più recenti tutte queste capacità da "supereroi" sono equamente distribuite tra gli NPC. Nella 5a le cose sono cambiate un po' perché gli NPC non si costruiscono come PG, ma già in Path 1 e 2 le cose cambiano. Non è raro incontrare re, generali o capigilda che pur senza avere incantesimi sono dotati di capacità peculiari, attacchi potenti e numerosi oltre che equipaggiamento magico. Nella 5a comunque molti NPC possono fare cose che i PG non possono fare con facilità, come banalmente il parry o la capacità di compiere più attacchi anche ai "livelli bassi".
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