DL Staff Inviata Giovedì alle 05:03 Segnala Inviata Giovedì alle 05:03 Continuamo a tradurre questa rubrica, che va ad analizzare numero per numero la storia editoriale della celebre rivista Dragon, uno dei pilastri della vita editoriale di Dungeons & Dragons attraverso le edizioni. Riflessioni sul Drago #1: Un Nuovo Arrivo Riflessioni sul Drago #2: Ricco di Narrativa ma Scarso di Meccaniche Riflessioni sul Drago #3: Scoppia la Polemica Articolo di M.T. Black del 18 Luglio 2018 Il numero 4 di Dragon è stato pubblicato nel dicembre 1976. È lungo 36 pagine, con un prezzo di copertina di $ 1,50. Questo numero si concentrava su un nuovo gioco che stava per uscire per mano della TSR: The Empire of the Petal Throne. Questo numero è dedicato principalmente a The Empire of the Petal Throne, un nuovo gioco di ruolo della TSR. EPT (come era noto) è stato pubblicato nel 1975, rendendolo il terzo gioco di ruolo che la TSR aveva pubblicato in due anni (i primi due erano Dungeons & Dragons e Boot Hill). EPT era basato sul mondo riccamente dettagliato di Tékumel, creato da M.A.R. Barker, professore di Urdu e studi dell'Asia meridionale all'Università del Minnesota e un avido wargamer. Dave Arneson, il co-creatore di D&D, era un membro del gruppo di gioco di Barker all'UMN e lo aveva presentato alla TSR. L'editor Tim Kask è pieno di elogi per il nuovo gioco della TSR, descrivendolo come "il gioco fantasy più dettagliato ad ora disponibile; un vero fenomeno. È destinato a diventare sia un classico che una pietra miliare nei giochi di ruolo fantasy, e meritatamente." Nota anche l'inevitabile confronto tra il Tékumel di Barker e la Terra di Mezzo di Tolkien. Kask giudica che "In termini di sviluppo dei dettagli, penso che EPT abbia la meglio sulla Terra di Mezzo nelle questioni che più interessano i giocatori. Ciò è attribuibile al fatto che EPT è stato sviluppato da un wargamer, e M-E no." Gli articoli di EPT trattano notizie e tradizioni sull'ambientazione, una tabella degli incontri in città, nuovi mostri, un racconto ambientato a Tékumel, una tabella dei tesori e un paginone che illustrata il modello di un tempio. C'è così tanto contenuto, infatti, che la rivista ha dovuto espandersi a 36 pagine per questo numero. Ma a quanto pare è stato tutto inutile, poiché EPT non è riuscito a trovare un mercato. A 25 dollari a copia (oltre 100 dollari di oggi), era molto più costoso di qualsiasi gioco dell'epoca. La TSR non lo ha supportato con altri supplementi e alla fine ha venduto la licenza a Gamescience nel 1980. Altri quattro giochi di ruolo ambientati a Tékumel sarebbero stati pubblicati da varie compagnie negli anni successivi, nessuno dei quali ha ottenuto molto successo commerciale. Tékumel conserva ancora oggi un seguito, con molti siti web, podcast e persino una rivista dedicati all'ambientazione creati dai fan. Barker (che è scomparso) è talvolta chiamato "il Tolkien dimenticato" ed è profondamente venerato dai suoi fan. Torniamo a The Dragon. Ci sono altri due articoli di interesse in questo numero. In "Notes on the Androids on The Starship Warden", il designer James M. Ward presenta ai lettori un gioco di ruolo chiamato Metamorphosis Alpha, che la TSR aveva pubblicato il mese precedente e che può giustamente affermare di essere il primo gioco di ruolo di fantascienza. Jim Ward era un insegnante di inglese e storia che incontrò Gary Gygax in una libreria e subito dopo divenne un giocatore abituale nella campagna di Greyhawk di Gygax. Ward si è unito alla TSR a tempo pieno nel 1980 e ha lavorato a numerosi progetti mentre saliva al ruolo di vicepresidente per i servizi creativi della TSR: è una vera star del settore. L'altro articolo degno di nota è l'unica offerta di Gygax in questo numero, un elenco di libri intitolato "FANTASY/SWORDS & SORCERY: RECOMMENDED READING". Questa raccolta è un chiaro prototipo della famosa "Appendice N" che Gygax avrebbe incluso nella successiva Guida del Dungeon Master. Per molti versi, questo è stato un numero di maggior successo rispetto ai due precedenti, in quanto ha fornito pagine di materiale di gioco di qualità che i lettori desideravano. Ma il contenuto era per il gioco sbagliato! I lettori volevano articoli su D&D, non su EPT. Anche il numero successivo sarebbe stato leggero riguardo al materiale di D&D, anche se avrebbe incluso un famigerato articolo su un mago molto famoso... Link all'articolo originale: https://www.enworld.org/threads/dragon-reflections-4-talking-tekumel.665526/ Visualizza tutto articolo 1
Percio Inviato Giovedì alle 08:54 Segnala Inviato Giovedì alle 08:54 In questi giorni sto leggendo Empire of the Petal Throne e devo dire che è molto interessante, specialmente considerando che ne erano già apparse delle copie amatoriali nell'estate del 1974, cioè sei mesi dopo l'uscita di D&D. Ambientazione ricca di dettagli e suggestioni priva di qualsiasi riferimento al fantasy classico stile Tolkien o alla mitologia europea, regolamento derivato da D&D ma con una serie di novità interessanti (background\abilità, colpi critici, magia vanciana ma non vanciana, manovre di combattimento, una campagna standard diversa da quella classica e altri). Peccato solo si sia scoperto di recente che l'autore fosse un neonazista. Per fortuna questo tipo idee non compaiono minimamente nel gioco. 1
Percio Inviato Venerdì alle 08:47 Segnala Inviato Venerdì alle 08:47 Il 19/12/2024 at 06:03, DL Staff ha scritto: L'altro articolo degno di nota è l'unica offerta di Gygax in questo numero, un elenco di libri intitolato "FANTASY/SWORDS & SORCERY: RECOMMENDED READING". Questa raccolta è un chiaro prototipo della famosa "Appendice N" che Gygax avrebbe incluso nella successiva Guida del Dungeon Master Ho trovato la lista! 1
Percio Inviato Venerdì alle 09:10 Segnala Inviato Venerdì alle 09:10 Strano non compaia Lord Dunsany, creatore degli Gnoll e in quanto tale citato in OD&D nella descrizione delle creature. Bene Anderson, Tolkien e Vance, forse gli autori che hanno più influenzato D&D ma che non sono mai citati esplicitamente nella prima edizione. Nel regolamento originale si citano soltanto Burroughs, Howard, De Camp, Pratt e Leiber.
Pippomaster92 Inviato Venerdì alle 11:42 Segnala Inviato Venerdì alle 11:42 Anche Moorcock e Zelazny hanno influenzato parecchio le ambientazioni di D&D, peccato che di solito nemmeno loro vengano citati troppo.
Percio Inviato Venerdì alle 13:31 Segnala Inviato Venerdì alle 13:31 1 ora fa, Pippomaster92 ha scritto: 1 ora fa, Pippomaster92 ha scritto: Anche Moorcock e Zelazny hanno influenzato parecchio le ambientazioni di D&D Come? So Moorcock ha usato anche lui il conflitto Legge\Caos. Oltre a questo quali aspetti dei suoi libri ritrovi in D&D? Stesso discorso per Zelazny. Parlo da profano, non ho mai letto nessuno dei due.
Pippomaster92 Inviato Venerdì alle 13:50 Segnala Inviato Venerdì alle 13:50 Moorcock ha giocato molto sul concetto di lotta tra legge e caos invece che bene e male, e il suo Caos è rappresentato dai demoni. Ci sono molte più similitudini tra i suoi demoni e quelli di D&D che tra questi ultimi e quelli del cristianesimo e folklore. Non solo, ma Elric è l'archetipo sia dell'antieroe malvagio e malinconico del fantasy, sia del warlock come concetto (e non come classe vera e propria). Il suo alleato Arioch è proprio un patrono da warlock, gli offre una spada nera potente ma maledetta. Elric è poi debole, albino, emotivamente fragile e moralmente ambivalente: non ci vuol molto a capire che è il padre putativo di Raistlin. I concetti di multiverso, di guerre planari, di eserciti da altri mondi, di versioni alternative di popoli e persone sono propri di entrambi gli autori. In un ciclo di Moorcock si incontrano le varie versioni del Campione Eterno (iterazioni dello stesso eroe in mondi ed epoche diverse) e viaggiano tra le dimensioni e lo spazio con un apposito vascello magico. La versione a fumetti sembra Spelljammer XD Zelazny ha giocato parecchio con le divinità come maghi/scienziati: in Signori della Luce (vincitore tra l'altro dell'Hugo nel 67 o 65 mi pare, quindi decisamente noto già all'epoca agli appassionati) c'è il concetto di un mondo post-tecnologico dove le divinità sono antichi uomini di scienza e sapere che mantengono il controllo su una tecnologia che ormai per tutti gli altri è magia. Addirittura si attribuiscono nomi di divinità varie. 1
Percio Inviato Venerdì alle 14:15 Segnala Inviato Venerdì alle 14:15 24 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto: Zelazny ha giocato parecchio con le divinità come maghi/scienziati: in Signori della Luce (vincitore tra l'altro dell'Hugo nel 67 o 65 mi pare, quindi decisamente noto già all'epoca agli appassionati) c'è il concetto di un mondo post-tecnologico dove le divinità sono antichi uomini di scienza e sapere che mantengono il controllo su una tecnologia che ormai per tutti gli altri è magia. Addirittura si attribuiscono nomi di divinità varie. Questo dove lo ritrovi in D&D?
Theraimbownerd Inviato Venerdì alle 15:02 Segnala Inviato Venerdì alle 15:02 Ricordo ancora quando anni fa ho giocato Choice of the petal throne, uno dei libri-giochi di Choice of Games. Si vedeva subito che l' ambientazione era qualcosa di speciale, sviluppata da qualcuno che se ne intendeva di antropologia. In particolare mi colpì molto il trattamento dei ruoli di genere all' interno dell' ambientazione, molto più progressista e originale di quanto mi sarei aspettato vista l' età dell' ambientazione.
Pippomaster92 Inviato Venerdì alle 15:06 Segnala Inviato Venerdì alle 15:06 36 minuti fa, Percio ha scritto: Questo dove lo ritrovi in D&D? Specie nei primi anni il confine tra fantasy e sci-fi era molto labile in D&D. Vedasi anche l'influenza della Dying Earth, sul fatto che gli oggetti magici del mondo fantasy sono in realtà oggetti tecnologici di una civiltà precedente sparita da innumerevoli eoni. Gli Immortali di Mystara spesso sono mortali diventati tali grazie alla tecnologia/magia o qualche strana commistione di forze cosmiche. Non sono divinità nel senso fantasy e classico del termine, perché non tutti sono nati come divinità o sono ascesi per intercessione di un altro dio. Sono, per lo più, self made gods. Nel momento stesso in cui sono uscite le Immortal Rules, tra l'altro, è diventato chiaro che gli dei di D&D sono poteri codificati, meccanici, con limiti e proprietà. Lo status di "immortale" non è diverso da un oggetto magico o un incantesimo, perché segue regole specifiche del gioco. Un "vero" dio non dovrebbe avere limitazioni in questo senso. Hanno aggiustato un po' le cose in 3.x sostenendo che le divinità con le stat sono più che altro Avatar e cose così, ma va da sé che la filosofia alla base quella è: la magia di D&D è una tecnologia, né più né meno. Nota a margine: Castle Amber e gli Amberville sono un riferimento alla Saga di Ambra di Zelazny, anche se non pari pari. 1
firwood Inviato Venerdì alle 16:02 Segnala Inviato Venerdì alle 16:02 (modificato) 1 ora fa, Pippomaster92 ha scritto: Nota a margine: Castle Amber e gli Amberville sono un riferimento alla Saga di Ambra di Zelazny, anche se non pari pari. Averoigne (e gli Amber) sono presi dalla cosmologia di Clark Ashton Smith. Zelanzny con questo modulo c'entra come l'ananas con la pizza 🙂 Battute a parte, Di Zelazny è stato preso un personaggio e una stanza (la sala degli specchi) proprio pari pari. L'ispirazione principale però non ha nulla a che fare con Zelazny. In ogni caso, stiamo parlando di autori straordinari che hanno scritto opere strepitose. L'unico che non conosco è Brcakett. Degli altri ho letto praticamente tutto. Modificato Venerdì alle 16:14 da firwood 1
Pippomaster92 Inviato Venerdì alle 16:41 Segnala Inviato Venerdì alle 16:41 29 minuti fa, firwood ha scritto: Averoigne (e gli Amber) sono presi dalla cosmologia di Clark Ashton Smith. Zelanzny con questo modulo c'entra come l'ananas con la pizza 🙂 Fonte? Perché a quel che ricordo pur venendo da Averoigne sono stati inventati di sana pianta per l'avventura. E poiché ci sono almeno evidenti legami con la saga di Amber di Zelazny oserei dire che probabilmente il nome della famiglia è un riferimento diretto alle Chronicles of Amber. Del resto oltre alla stanza degli specchi mi sembra che ci fossero somiglianze abbastanza ovvie tra alcuni membri degli Amber di Averoigne e alcuni d'Amberville. Sono due famiglie di gente che si accoltella alle spalle XD 35 minuti fa, firwood ha scritto: L'unico che non conosco è Brcakett. Degli altri ho letto praticamente tutto. Ho tre libri di questa autrice, ma ad oggi ho letto solo le sue "Storie Marziane", molto ben scritte. So che ha pubblicato un casino di libri su vari cicli, ma in realtà anche se non la conosci l'hai quasi certamente "letta", visto che ha sceneggiato Il grande sonno e soprattutto L'impero colpisce ancora.
firwood Inviato Venerdì alle 16:51 Segnala Inviato Venerdì alle 16:51 1 minuto fa, Pippomaster92 ha scritto: Fonte? Perché a quel che ricordo pur venendo da Averoigne sono stati inventati di sana pianta per l'avventura. E poiché ci sono almeno evidenti legami con la saga di Amber di Zelazny oserei dire che probabilmente il nome della famiglia è un riferimento diretto alle Chronicles of Amber. Del resto oltre alla stanza degli specchi mi sembra che ci fossero somiglianze abbastanza ovvie tra alcuni membri degli Amber di Averoigne e alcuni d'Amberville. Sono due famiglie di gente che si accoltella alle spalle XD Ho tre libri di questa autrice, ma ad oggi ho letto solo le sue "Storie Marziane", molto ben scritte. So che ha pubblicato un casino di libri su vari cicli, ma in realtà anche se non la conosci l'hai quasi certamente "letta", visto che ha sceneggiato Il grande sonno e soprattutto L'impero colpisce ancora. https://en.wikipedia.org/wiki/Castle_Amber_(module) Da amante del ciclo di Averoigne (e di questo modulo) non ho nemmeno avuto il bisogno di cercare. Lo ricordavo perfettamente. Il ciclo delle cronache di Ambra ha tono e ambientazione molto diversi dal castello degli Amber. Sulla Brackett mi devo aggiornare. Dato che romanzi di fantascienza di qualità ormai ne escono davvero pochissimi, aver trovato un'autrice dell'epoca d'oro della fantascienza vuol dire libri inediti da leggere. Grazie della segnalazione!
Percio Inviato Venerdì alle 18:49 Segnala Inviato Venerdì alle 18:49 3 ore fa, Pippomaster92 ha scritto: Castle Amber e gli Amberville sono un riferimento alla Saga di Ambra di Zelazny, anche se non pari pari Probabilmente per la parte iniziale del modulo, quella ambientata nel castello, hai ragione. Non conosco la saga di Zelazny ma in effetti non ha alcuna correlazione con la parte del modulo ambientata ad Averoigne, tratta dal ciclo di Clark Ashton Smith. Non solo l'ambientazione, ma anche i vari incontri e i personaggi sono quelli dei racconti. 2 ore fa, Pippomaster92 ha scritto: Fonte? Nel modulo c'è proprio una parte in cui l'autore parla di Smith e dei suoi racconti in Averoigne (palese per chiunque abbia letto il ciclo). Al momento non ho il modulo in mano ma nei prossimi giorni ti posto una foto 1
firwood Inviato Venerdì alle 20:54 Segnala Inviato Venerdì alle 20:54 1 ora fa, Percio ha scritto: Probabilmente per la parte iniziale del modulo, quella ambientata nel castello, hai ragione. Non conosco la saga di Zelazny ma in effetti non ha alcuna correlazione con la parte del modulo ambientata ad Averoigne, tratta dal ciclo di Clark Ashton Smith. Non solo l'ambientazione, ma anche i vari incontri e i personaggi sono quelli dei racconti. Nel modulo c'è proprio una parte in cui l'autore parla di Smith e dei suoi racconti in Averoigne (palese per chiunque abbia letto il ciclo). Al momento non ho il modulo in mano ma nei prossimi giorni ti posto una foto Ho letto le cronache d'ambra molti anni fa, e l'unico aspetto in comune con il castello degli Amber è Corwin, che è stato copiato tale e quale. Le vicende di Ambra, sempre se non ricordo male, sono di tono completamente diverso. Del castello stesso non ho memoria nelle cronache di Ambra. Moldvay ha attinto a piene mani da diversi racconti della saga di Averoigne, se no erro da 5. Al punto che nella versione per AD&D, quella con cd audio, alcuni nomi sono cambiati adottando proprio lo stesso usato da Ashton Smith (Sylaire su titti). Come detto più volte, vado a memoria dato che ho giocato il modulo 30 anni fa, ed ho letto le cronache di ambra proprio dopo aver giocato il modulo interessato alle fonti usate dall'autore. L'unico aspetto di cui sono assolutamente certo è che la fonte principale di ispirazione è la saga di Averoigne. 1
Percio Inviato Venerdì alle 21:02 Segnala Inviato Venerdì alle 21:02 5 ore fa, Theraimbownerd ha scritto: In particolare mi colpì molto il trattamento dei ruoli di genere all' interno dell' ambientazione, molto più progressista e originale di quanto mi sarei aspettato vista l' età dell' ambientazione. A cosa ti riferisci? Perché nel gioco all'interno del Secondo Impero le donne hanno un ruolo subalterno agli uomini, anche se hanno il diritto di dichiararsi Aridani diventando in tutto e per tutto pari agli uomini, tanto che l'autore dice esplicitamente che proprio per questo i PG donne non hanno alcun problema. Nelle altre nazioni le cose vanno diversamente. In Livyanu le donne sono recluse in casa e possono uscire solo mascherandosi, mentre a Yan Kor vige il matriarcato.
Percio Inviato Venerdì alle 22:04 Segnala Inviato Venerdì alle 22:04 @Pippomaster92 ecco le foto. Esplicite citazioni smithiane Gerard de l'Automme è il protagonista di Appuntamento in Averoigne. Gilles Grenier quello di Le mandragore . Jean Mauvassoir e Azedarc compaiono in La santità di Azedarc. La bestia di Averoigne è presa da La bestia di Averoigne . Il colosso è preso da Il colosso di Ylourgne . Sylaire da L'incantatrice di Sylaire. Se ti interessa la Mondadori ha pubblicato due grossi volumi di Smith, Atlantide e Iperborea. Consigliatissimi! Interessante l'assenza completa di allusioni a Zelazny. Ciò ovviamente non significa che non ci sia stato uno spunto più o meno diretto, ma che l'autore ha voluto tacerlo per qualche motivo. 1
Theraimbownerd Inviato Venerdì alle 22:48 Segnala Inviato Venerdì alle 22:48 31 minuti fa, Percio ha scritto: A cosa ti riferisci? Perché nel gioco all'interno del Secondo Impero le donne hanno un ruolo subalterno agli uomini, anche se hanno il diritto di dichiararsi Aridani diventando in tutto e per tutto pari agli uomini, tanto che l'autore dice esplicitamente che proprio per questo i PG donne non hanno alcun problema. Nelle altre nazioni le cose vanno diversamente. In Livyanu le donne sono recluse in casa e possono uscire solo mascherandosi, mentre a Yan Kor vige il matriarcato. Si, mi riferivo alle Ariadni, creare quello che sostanzialmente è un sistema a tre generi per la civiltà protagonista del gioco, in cui tralaltro basta una semplice dichiarazione davanti a un legale per assumere un ruolo di genere completamente nuovo agli occhi della società è un approccio non particolarmente comune anche oggi, figuriamoci negli anni 70. Specialmente se comparato a Gygax per dire. Senza contare tutte le specie non umane che hanno approcci al genere ancora più strani. Inoltre sono abbastanza sicuro che sia stato il primo RPG a menzionare esplicitamente omosessualità e bisessualità come parte regolare e accettata del mondo di gioco. 1
Percio Inviato Venerdì alle 23:18 Segnala Inviato Venerdì alle 23:18 19 minuti fa, Theraimbownerd ha scritto: Si, mi riferivo alle Ariadni, creare quello che sostanzialmente è un sistema a tre generi per la civiltà protagonista del gioco, in cui tralaltro basta una semplice dichiarazione davanti a un legale per assumere un ruolo di genere completamente nuovo agli occhi della società è un approccio non particolarmente comune anche oggi, figuriamoci negli anni 70 Perché tre generi? Le Aridani sono donne emancipate che svolgono mansioni solitamente riservate ai maschi, per quanto le sacerdotesse siano limitate ad alcune divinità. 26 minuti fa, Theraimbownerd ha scritto: Inoltre sono abbastanza sicuro che sia stato il primo RPG a menzionare esplicitamente omosessualità e bisessualità come parte regolare e accettata del mondo di gioco Interessante. Purtroppo l'edizione originale del gioco, che delinea l'ambientazione in poche pagine, non ne fa menzione. Evidentemente è un concetto che è stato affrontato nelle incarnazioni successive.
Pippomaster92 Inviato ieri alle 08:01 Segnala Inviato ieri alle 08:01 15 ore fa, firwood ha scritto: https://en.wikipedia.org/wiki/Castle_Amber_(module) Da amante del ciclo di Averoigne (e di questo modulo) non ho nemmeno avuto il bisogno di cercare. Lo ricordavo perfettamente. Però vedi pure qui dice che "The main non-player characters of the module, the Amber family (d'Amberville in French, as an option), are not actually in any of Smith's stories, and were created by the designer to provide a link to Averoigne."
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