MadLuke Inviata 15 ore fa Segnala Inviata 15 ore fa L’ultimo volume di questa trilogia è a un livello nettamente inferiore ai primi due (d’altronde già il secondo era apparso un pizzico sottotono). La struttura è la medesima dei primi due volumi con due binari narrativi: il primo narra le avventure dei protagonisti nel corso della loro adolescenza, e diversamente dai primi è proprio la parte che dà il titolo all’intera opera, la seconda invece è ambientata al tempo presente, della loro età adulta è al centro ha l’agognata riunione del protagonista Locke Lamora con la sua amata Sabetha. I limiti di questo volume però sono molteplici. Innanzitutto le situazioni che i personaggi si trovano ad affrontare sono tutt’altro che avventurose, semmai decisamente casalinghe. In secondo luogo l’approfondimento psicologico di ognuno di loro, anche della loro etica e del senso religioso, è quasi nullo, a tratti anche banale. Certo affrontare le cose dell’amore è più impegnativo, anche più “rischioso ” che parlare di amicizia o di famiglia ma sta di fatto che il risultato ottenuto è davvero magro. Infine l’autore, forse rendendosi conto di aver narrato di situazioni piuttosto soporifere, negli ultimi capitoli ha cercato di ravvivare l’intreccio narrando di complessi rituali magici, antichi riti e diatribe familiari tali da perdere il segno, ma soprattutto che danno l’impressione di essere stati “appiccicati” tanto per cercare di rendere il tutto un po’ epico, senza però riuscirci per quanto mi riguarda. Nell’epilogo l’autore rimanda a una nuova trilogia che promette di svelare i segreti dei suddetti enigmi appena introdotti; personalmente però trovo detta promessa tutt’altro che irresistibile. Voto: 2/5
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