Supermoderatore Alonewolf87 Inviata Domenica alle 12:24 Supermoderatore Segnala Inviata Domenica alle 12:24 Le nuove regole inclusive di D&D accendono il dibattito tra giocatori e finiscono sui media mainstream, con l'ANSA e altre testate internazionali che ne discutono l'impatto. Dungeons & Dragons (D&D) è al centro di una controversia dopo aver introdotto modifiche significative alle sue regole. Le nuove regole, contenute nel Manuale del Giocatore del 2024, hanno sostituito il termine "razza" con "specie" per descrivere i personaggi. Inoltre, sono state eliminate le caratteristiche innate specifiche delle "razze", come ad esempio la predisposizione alla forza per i nani o alla magia per gli elfi. Questi cambiamenti sono stati interpretati da molti come un tentativo di rendere il gioco più inclusivo. La rimozione dei bonus alle caratteristiche legati alla "specie" mira ad eliminare il bioessenzialismo dal gioco, rendendolo più accessibile a una gamma più ampia di giocatori. Wizards of the Coast, la società che possiede D&D, ha anche suggerito ai giocatori di identificare i temi da evitare nelle loro campagne, come le aggressioni sessuali o l'uso di droghe, e di interrompere il gioco in caso di disagio. Tuttavia, queste modifiche hanno suscitato forti reazioni negative. Diverse testate giornalistiche, tra cui il New York Times, Fox News, The Guardian, e The Telegraph, hanno criticato i cambiamenti, definendoli "woke". Anche l'ANSA, come evidenziato nel titolo del suo articolo, ha riportato la "bufera" causata dalle nuove regole, sottolineando la reazione negativa di alcuni fan e personaggi come Elon Musk. Musk ha espresso apertamente il suo dissenso, mentre Robert Kuntz, uno degli autori originali di D&D, ha criticato Wizards of the Coast per aver imposto le regole dall'alto. La discussione ha messo in luce anche la visione che molti hanno delle "specie" di D&D. Alcuni giocatori vedono le diverse specie come equivalenti alle etnie umane del mondo reale e non come entità biologiche distinte. Questa percezione, secondo alcuni commentatori, rende la mera sostituzione del termine "razza" con "specie" insufficiente per cambiare la mentalità dei giocatori. Infatti è stato suggerito che, nel lungo periodo, le "specie" potrebbero diventare puramente cosmetiche, senza alcun effettivo impatto sulle meccaniche di gioco. Alcuni giocatori hanno difeso le modifiche, sottolineando che chi non le apprezza può sempre usare le regole precedenti o personalizzare il gioco secondo le proprie preferenze. Inoltre, molti hanno sottolineato come i cambiamenti siano stati annunciati già nel 2022, ma che le testate mainstream siano arrivate a trattare la notizia solo vari mesi dopo l'uscita del nuovo manuale. Nonostante le controversie, i cambiamenti apportati a D&D sembrano riflettere un tentativo di adattare il gioco alle sensibilità culturali attuali e di attrarre nuovi giocatori, come dichiarato da Jeremy Crawford di Wizards of the Coast. Il dibattito, che ha catturato l'attenzione di media come l'ANSA, mostra come anche un gioco di ruolo possa diventare un terreno di scontro nel contesto di più ampie discussioni sociali. Link alle fonti: https://www.ansa.it/amp/canale_lifestyle/notizie/societa_diritti/2025/01/02/nuove-regole-inclusive-bufera-a-dungeons-dragons_c4c9a04b-3f9e-4e39-8ad7-2ed8540515b9.html https://www.enworld.org/threads/mainstream-news-discovers-d-ds-species-terminology-change.709356/ Visualizza tutto articolo
SNESferatu Inviato Domenica alle 13:24 Segnala Inviato Domenica alle 13:24 Yawn. Classico finto polverone per fare click. Saranno decenni che si discute su trigger warning e diversi modi per evitare tematiche che potrebbero risultare sgradevoli o traumatiche per i giocatori. Molti manuali hanno una sezione a riguardo. BIAS: io gioco principalmente a giochi horror o con tematiche horror. Magari queste sezioni non c'erano con questa esatta impostazione venti-trenta anni fa ai tempi di Kult e Vampiri la Masquerade, ma se ne parlava. Ora aprite un manuale, magari proprio di Vampiri 5e o della riedizione di Kult, o di Unknown Armies. La sezione c'è. Allo stesso modo, si parla della questione specie/razze/origine da una vita. Pathfinder 2e usa le ancestries (se non sbaglio, stirpi in italiano), ad esempio, ed è uscito nel 2018-2019. La scelta dell'annullare il termine "razze" può non piacere, essendo effettivamente una tradizione, ma si entra in territori spinosi. Di che tipo di razza si parla? Sono razze come quelle canine? No, perché le creature come nani e halfling hanno un corredo genetico diverso. Sono razze come quelle umane? No, perché hanno un corredo genetico diverso e allo stesso tempo il termine razza in questo senso lo intendono solo i razzisti e gli americani [iperbole]. Il termine corretto sarebbe etnia, ma se dici che elfi e orchi sono etnie, entri in territori ancora peggiori, perché se dai un -2 intelligenza agli orchi stai dicendo che c'è un'intera etnia di deficienti.* E in teoria non sono neanche specie diverse, perché unendosi tra loro possono creare specie diverse, come i mezzelfi e i mezzorchi, che partoriscono membri della propria stessa specie invece di essere infertili (i Mul di Darksun non contano per questo discorso). Ma qui si entra in cambi magici e fare analisi scientifiche non è utile. Immagino. Possiamo dire che tecnicamente specie sia un termine corretto? Sì. È un termine bruttuno? Opinabile, ma per me sì, si poteva trovare di meglio. D'altro canto, per via della magica tradizione di D&D, qualsiasi termine al di fuori di razza avrebbe creato controversie, così come mantenere il termine razze. Non è una battaglia che si può vincere. * Ho sempre avuto un rapporto ambivalente con gli aumenti di caratteristica. Ci sta che uno gnomo sia meno forte fisicamente di un orco. D'altro canto mi dà anche fastidio non poter creare uno gnomo barbaro, a prescindere, perché poi sei meno "performante rispetto agli altri". 4
Ian Morgenvelt Inviato Domenica alle 15:20 Segnala Inviato Domenica alle 15:20 Il lato più significativo della notizia è come è stata raccontata dai media mainstream, gettando la discussione sulle nuove meccaniche nel pentolone della "guerra culturale" tra woke e anti-woke. Parliamoci chiaro, i vari articoli sono più sull'intervento di Elon Musk nella discussione che sui cambiamenti della riedizione delle regole di D&D. E, proprio per questo, li trovo noiosi e sterili. Non vorrei che nel giro di qualche anno ci trovassimo in una situazione simile a quella dei videogame, dove ormai il parlare di "propaganda woke" (qualsiasi cosa significhi questa etichetta ridicola) è stato sdoganato e il dibattito si ferma spesso e volentieri alle discussioni sterili tra chi è ferocemente contrario e chi è totalmente a favore, trascurando gli elementi veramente importanti dei titoli (storia, meccaniche e comparto grafico/illustrazioni). 2 1
Optisum Inviato 17 ore fa Segnala Inviato 17 ore fa Ma davvero una persona dovrebbe iniziare a giocare a D&D solo se nei manuali sostituiscono la parola "razza" con "specie"? Penso piuttosto che si stia cavalcando la triste onda del momento. Questo è davvero inquetante.
Amministratore aza Inviato 15 ore fa Amministratore Segnala Inviato 15 ore fa Intervengo solo per sottolineare che gli articoli in questione non riguardano esclusivamente il cambio di nome, ma anche come le razze vengono presentate nel gioco. Nel senso che le razze stanno perdendo qualsiasi "peculiarità" meccanica e vengono ridotte a mero aspetto cosmetico del personaggio. 1
Ian Morgenvelt Inviato 11 ore fa Segnala Inviato 11 ore fa 4 hours ago, aza said: Intervengo solo per sottolineare che gli articoli in questione non riguardano esclusivamente il cambio di nome, ma anche come le razze vengono presentate nel gioco. Nel senso che le razze stanno perdendo qualsiasi "peculiarità" meccanica e vengono ridotte a mero aspetto cosmetico del personaggio. Aspetto altamente dibattibile, almeno se si è letto il manuale. È vero, le razze non hanno più dei bonus o dei malus di caratteristica, ma hanno tutte dei tratti razziali molto più utili e significativi dell'edizione del 2014 (esempio lampante: Esperto Minatore del nano, che esprime meglio il suo legame con la pietra e la terra di un bonus altamente situazionale). E, a mio parere, è questo il modo per caratterizzare le razze. I bonus (o, peggio, i malus) alle caratteristiche non offrono incentivi a interpretare il proprio personaggio, limitano solamente le possibili scelte in fase di costruzione. Un +2 ad una caratteristica non ti dà nessuno spunto per creare un personaggio interessante, al massimo ti spinge a giocare determinate classi (o a trovarti svantaggiato ai primi livelli in caso tu decida di giocare classi che non utilizzano la caratteristica in questione). E le specie non diventeranno mai un semplice accessorio cosmetico. La 5° edizione, al netto di quanto sostenuto da qualcuno, non ha mai cambiato quelle che vengono percepite come le meccaniche identitarie di D&D. Rimango sul mio punto: gli articoli sono solo polemiche sterili montate ad hoc, tra l'altro uscite in ritardo rispetto a quando sarebbe stato vagamente sensato. 2
Ermenegildo2 Inviato 11 ore fa Segnala Inviato 11 ore fa 4 ore fa, aza ha scritto: Intervengo solo per sottolineare che gli articoli in questione non riguardano esclusivamente il cambio di nome, ma anche come le razze vengono presentate nel gioco. Nel senso che le razze stanno perdendo qualsiasi "peculiarità" meccanica e vengono ridotte a mero aspetto cosmetico del personaggio. Il che probabilmente è legato al desiderio di rendere D&D un gioco sempre più universale nel senso di capace di riprodurre qualsiasi mondo fantastico. Cioè qualsiasi peculiarità di una razza/specie ha senso solo nel contesto di una specifica ambientazione. In Tolkien o nel Ciclo dell'Eternità gli elfi sono, mediamente, fisicamente superiori agli uomini, nel Faerûn no, mentre in Warhammer (miniature non GDR) hanno meno resistenza fisica e mediamente meno forza. Se vuoi un sistema veramente universale devi trovare un modo per gestire questa varianza. 1
Pippomaster92 Inviato 10 ore fa Segnala Inviato 10 ore fa Ogni tanto qualcuno obbietta "ma gli orchi sono più forti degli umani, perché non hanno tutti +2 alla Forza?". Perché lo sono in media. Un umano medio di D&D ha 10 a tutte le stat, e non per questo giochiamo personaggi di razza/ancestry umana con 10 a tutte le statistiche: perché interpretiamo dei personaggi, che sono straordinari. Un ladro di lv1 nella logica interna al mondo di gioco non è certo molto distante da un bandito (che nella 5a ha già due dadi vita, quindi tecnicamente lv2), ma un bandito ha tipo 11 12 11 10 10 10. Ovviamente il ladro che andiamo a giocare noi non è un semplice bandito, ma un eroe o anti-eroe al di sopra della media umanoide. Le nuove versioni delle razze non sono peggio delle precedenti, e in passato abbiamo visto a cosa si è arrivati quando tutto ciò che importava della razza erano i bonus alle caratteristiche e le capacità innate. Mezzi-minotauri-eletti-di-lolth eh XD XD 1
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