Vai al contenuto

Messaggio consigliato

Inviata

Continuamo a tradurre questa rubrica, che va ad analizzare numero per numero la storia editoriale della celebre rivista Dragon, uno dei pilastri della vita editoriale di Dungeons & Dragons attraverso le edizioni.

Riflessioni sul Drago #1: Un Nuovo Arrivo
Riflessioni sul Drago #2: Ricco di Narrativa ma Scarso di Meccaniche
Riflessioni sul Drago #3: Scoppia la Polemica
Riflessioni sul Drago #4: A Proposito di Tékumel
Riflessioni su Drago #5: Tracciare Nuove Direzioni
Riflessioni sul Drago #6: é Nata una Star (Trek)

Articolo di M.T. Black del 04 Agosto 2018

Il numero 7 di Dragon è stato pubblicato nel giugno 1977. È lungo 32 pagine, con un prezzo di copertina di $ 1,50. In questo numero, Gary Gygax fornisce un resoconto controverso delle origini di D&D.

large_d7.jpg.690f3ab67be2a411008523ae78f17a84.jpg

L'editore Tim Kask è lieto di celebrare un altro traguardo, dicendo:

È un'esperienza straordinaria poter scrivere quanto segue, all'inizio del nostro secondo anno di pubblicazione. THE DRAGON ha fatto molta strada dal Vol. I, n. 1 e dalla copertina meno che eccellente che lo "adornava". (Il problema con quella prima copertina non era il rendering originale in bianco e nero del nostro logo, ma piuttosto gli orribili tagli litografici del nostro vecchio stampatore.) La media generale della nostra grafica è migliorata notevolmente. L'aumento della diffusione di questa rivista è una testimonianza eloquente del miglioramento del materiale in esso presentato. Quale editore può essere scontento di una crescita del 300% nell'arco di un anno? Non il vostro, certamente.

Il commento sulla grafica è tempestivo. A mio avviso, il numero 7 presenta la prima copertina davvero bella nella breve storia della rivista. Intitolata "The Dragon's Birthday Party", è dell'artista Kenneth Rahman (che usa lo pseudonimo di Elrohir), che in seguito ha progettato diversi giochi da tavolo per la TSR.

Questo numero include due racconti. Bradley W. Schenck, sotto lo pseudonimo "Morno", ritorna con The Journey Most Alone, una storia dal tono piuttosto intenso. Gary Gygax, firmandosi come "Garrison Keller", presenta invece un altro capitolo di Search for the Gnome Cache. Fortunatamente, Gygax interruppe il romanzo dopo questa puntata. Va detto, però, che le sue doti narrative migliorarono significativamente con la pubblicazione di Saga of Old City, avvenuta otto anni più tardi.

Lynn Harphold, dopo il suo saggio sul Serpente Piumato apparso nel numero 2, propone un altro articolo storico intitolato Mystery Hill - America's Stonehenge?. Sebbene tali contributi possano sembrare fuori contesto, l'obiettivo di Kask era chiaramente quello di fornire risorse capaci di ispirare l'immaginazione dei giocatori.

Anche Kask ha offerto il suo contributo, firmandosi con lo pseudonimo "Omar Kwalish". Il suo articolo, intitolato Cosa fare quando il cane mangia i tuoi dadi, propone metodi alternativi per generare numeri casuali, un problema non banale negli anni '70, quando i dadi poliedrici erano spesso difficili da trovare. M.A.R. Barker arricchisce il numero con un altro approfondimento su Tekumel: Formazioni militari delle nazioni dell'universo. Tra gli articoli, spiccano anche le statistiche di una nuova creatura chiamata "Prowler", sebbene questa risulti piuttosto poco ispirata.

L'articolo più affascinante, a mio avviso, è Gary Gygax su Dungeons & Dragons - Origini del gioco. In questo breve ma incisivo pezzo, Gygax condivide la sua versione della nascita di D&D.

Gygax spiega come lui e Jeff Perren abbiano sviluppato un set di regole per un wargame medievale in miniatura chiamato Chainmail. A queste regole, Gygax aggiunse un "Supplemento Fantasy" che consentiva ai giocatori di includere elementi come draghi, elfi e maghi nelle simulazioni di battaglia.

Dave Arneson, un compagno wargamer conosciuto da Gygax, prese queste regole e vi introdusse modifiche significative. Presentò il suo gioco, denominato Blackmoor, a Gygax, che racconta:

Dave aveva modificato le regole di combattimento singolo e le aggiunte fantasy per adattarle alla sua campagna. I giocatori iniziavano come Eroi o Maghi e, con il giusto successo, potevano diventare Supereroi o Maghi più potenti. Inoltre, aveva aggiunto equipaggiamento acquistabile, ampliato le descrizioni dei personaggi e introdotto nuovi mostri nella lista relativamente breve di Chainmail.

Il gioco di Arneson, però, non era più una semplice simulazione di battaglie di massa. I giocatori interpretavano un singolo personaggio che persisteva nel tempo e progrediva di partita in partita.

Colpito dalle idee di Arneson, Gygax gli chiese una copia delle regole, ricevendo una ventina di pagine di appunti scritti a mano. Da questi spunti, Gygax sviluppò un manoscritto di 300 pagine che sarebbe diventato il set originale di Dungeons & Dragons. Il gioco, una volta pubblicato, generò subito grande entusiasmo.

Gygax sottolinea che "Dungeons & Dragons differiva considerevolmente dalla campagna Blackmoor di Dave, così come quest'ultima differiva da Chainmail. Tuttavia, ad Arneson è stato riconosciuto il ruolo di co-autore per i suoi preziosi contributi iniziali."

La questione dell'effettivo contributo di Arneson a Dungeons & Dragons ha generato accesi dibattiti tra giocatori e storici del gioco, portando persino a cause legali. Le opinioni divergono anche tra i protagonisti dell'epoca, ma molti commentatori moderni concordano nell'accreditare entrambi come co-creatori.

Nel numero successivo di Dragon, Gary Gygax avrebbe ulteriormente ampliato l'universo di Dungeons & Dragons con poche ma incisive aggiunte.



Visualizza tutto articolo

  • Mi piace 1

Inviato

Azzeccatissima questa considerazione: "Fortunatamente, Gygax interruppe il romanzo dopo questa puntata."

Era illeggibile allora come oggi. Tuttavia, se paragonato alla qualità media delle opere fantasy pubblicate negli ultimi anni, il mio giudizio è leggermente migliorato. Ritengo sempre le opere di Gygax davvero mediocri e scadenti a livello narrativo (Gord il miserabile è terribile sia in italiano che in inglese).

Questo la dice lunga sul fatto che, se fino agli anni 2000 il fantasy era una letteratura di nicchia con autori che avevano qualcosa da dire, dopo il 2000 sono proliferate opere banali, spesso ad opera di "scrittori adolescenti" tipo Paolini negli USA (Eragon e il suo ciclo sono letture terribili a mio avviso), mentre in Italia uscivano "capolavori" come Brian di Boscoquieto o Gli eroi del crepuscolo (rispettivamente per mano di Ghirardi e Strazzulla). 

Ovviamente sono state pubblicate opere di assoluto spessore ad opera di eccellenti autori (Martin, Abercrombie, Jordan, Rothfuss, Sanderson, Hobb, Jemisin, ecc.) ma il 90% di quanto pubblicato è assolutamente dimenticabile, a partire dalle opere fantasy/romance/young adult. Ovviamente secondo me. 

  • Mi piace 1
Inviato

Il motivo per cui il fantasy è un genere di nicchia, per non dire adolescenziale: la difficoltà nello scrivere una opera che possa definirsi tale è altissima a mio modo di vedere. Non è per tutti, anche se assurdamente ogni giorno escono decine di libri sul genere.

  • Mi piace 1
Inviato
1 ora fa, Maiden ha scritto:

Il motivo per cui il fantasy è un genere di nicchia, per non dire adolescenziale: la difficoltà nello scrivere una opera che possa definirsi tale è altissima a mio modo di vedere. Non è per tutti, anche se assurdamente ogni giorno escono decine di libri sul genere.

Era un genere di nicchia. Proprio pochi giorni fa è uscita la notizia che il fantasy (o la fantasy: uso il termine al maschile perché lo uso come abbreviativo di genere fantasy) è in costante ascesa ed è arrivato ad una quota di mercato prossima al 25%, con una crescita a doppia cifra costante negli ultimi 5 anni, sbolognato dall'etichetta di "genere minore" dalle opere cinematografiche del Signore degli Anelli prima e Harry Potter poi.

Concordo con te sul fatto che scrivere un'opera fantasy degna di nota sia molto difficile. Il problema, dal mio punto di vista, risiede nel fatto che quasi tutti gli scrittori di fantasy scimmiottano le opere maggiori, spesso e volentieri cambiando pochissimi elementi e spacciandoli per novità (fatto questo esercitato non tanto dagli autori ma dagli editori). Un esempio la saga della Bardugo con la sua saga del Grishaverse: una serie di romanzi in cui ha sostituito i nomi di alcune "classi" con diciture slave o russe. Il cambiamento rispetto ai tradizionali romanzi fantasy sta solo nei nomi: non sono più maghi diventano grisha giusto per fare un esempio. Ho letto i primi 3 romanzi per una recensione che mi è stata chiesta, e li ho trovati molto banali, con una scrittura a tratti infantile, ricca di stereotipi e ovvietà. Però a molti piace, e vende parecchio, quindi fa bene l'autrice ha continuare con questo stile.

Sempre a livello personale, preferisco di gran lunga un autore che "copi" spudoratamente le fonti classiche ma che sappia scrivere e mettere in piedi una storia ben fatta, come Terry Brooks con Shannara (zero originalità, ma sa come si scrive) o la prima trilogia di Dragonlance: romanzi semplice, senza pretese, ma con personaggi ben caratterizzati e una trama che scorre via liscia e senza intoppi.

Sono gusti... 

  • Mi piace 1
Inviato

Personalmente citerei anche David Eddings che, anche se poco "nominato" nei vari circoli,  ha scritto a mio avviso alcune delle più belle saghe fantasy che ricordi negli anni in cui mi divoravo a colazione il genere. Trame avvincenti, una giusta dose di houmor e ironia, anche tanto "realismo" nella rappresentazione sociopolitica di un epoca fantastica che quasi una caricatura dei nostri tempi. E i personaggi che letteralmente ti prendono ed appassionano

  • Mi piace 2
Inviato
28 minuti fa, Lorenzo Volta ha scritto:

Personalmente citerei anche David Eddings che, anche se poco "nominato" nei vari circoli,  ha scritto a mio avviso alcune delle più belle saghe fantasy che ricordi negli anni in cui mi divoravo a colazione il genere. Trame avvincenti, una giusta dose di houmor e ironia, anche tanto "realismo" nella rappresentazione sociopolitica di un epoca fantastica che quasi una caricatura dei nostri tempi. E i personaggi che letteralmente ti prendono ed appassionano

Concordo. Ho citato solo gli autori notevoli emersi negli anni 2000.Ci sono moltissimi autori che ormai sono dei classici che non ho citato: Patricia McKillip col meraviglioso signore degli enigmi; David Eddings con le sue saghe dei Belgariad, Elene, Tamuli e Mallorean; Marion Zimmer Bradley con i cicli di Darkover e Avalon, Katherine Kerr con Deverry, Raimond E. Feist con la Guerra della Fenditura, Howard con Conan, Fritz Leiber con le gesta di Fafhrd e il Grey Mouser, Asprin con il mondo dei ladri, Moorcock con Elric di Melnibonè e via dicendo. Per ogni autore citato ne dimentico altri 5 di sicuro.

Tutti autori fantastici che ho letto nel corso degli anni e di cui conservo gelosamente i libri nella mia biblioteca personale. Le collane dell'Editrice Nord e Urania Fantasy le ho apprezzate moltissimo (cos' come Urania e Cosmo Oro e Argento per la fantascienza). 

Sarebbe bello fare una bella lista degli autori fantasy più amati dai frequentatori del sito!

  • Mi piace 1
Inviato
1 ora fa, firwood ha scritto:

Le collane dell'Editrice Nord e Urania Fantasy

Coprivano un'intera libreria nella soffitta di casa mia..mia mamma era la grande fan del fantasy e fantascienza e tuttora le conserva gelosamente. Io ne ho letto solo una piccola parte, lo ammetto...

  • Mi piace 1
Inviato
Il 23/01/2025 at 13:53, Maiden ha scritto:

Il motivo per cui il fantasy è un genere di nicchia, per non dire adolescenziale: la difficoltà nello scrivere una opera che possa definirsi tale è altissima a mio modo di vedere

Non so ragazzi. Mi piace moltissimo il fantasy pulp di Howard e Smith ma riconosco siano una spanna sotto Dostoevskij. Vogliamo davvero paragonare il miglior romanzo fantasy con la letteratura con la "L" maiuscola?

Il 23/01/2025 at 15:13, firwood ha scritto:

Sempre a livello personale, preferisco di gran lunga un autore che "copi" spudoratamente le fonti classiche ma che sappia scrivere e mettere in piedi una storia ben fatta, come Terry Brooks con Shannara (zero originalità, ma sa come si scrive)

Sarà che ho letto il primo libro subito dopo Il signore degli anelli ma no, insopportabile. Davvero, mi sembrava di leggere lo stesso libro. Mi hanno parlato benissimo della saga ma al momento non riesco proprio a cimentarmi.

Il 23/01/2025 at 22:04, firwood ha scritto:

Le collane dell'Editrice Nord e Urania Fantasy le ho apprezzate moltissimo (cos' come Urania e Cosmo Oro e Argento per la fantascienza). 

Idem!

  • Mi piace 1
Inviato
19 minuti fa, Percio ha scritto:

Sarà che ho letto il primo libro subito dopo Il signore degli anelli ma no, insopportabile. Davvero, mi sembrava di leggere lo stesso libro. Mi hanno parlato benissimo della saga ma al momento non riesco proprio a cimentarmi.

Uguale(quasi). Lo comprai dopo il LOTR e lo lessi qualche anno dopo. Smisi a un quarto del primo libro. Ora li ho venduti.

  • Mi piace 2
Inviato
3 minuti fa, Lord Danarc ha scritto:
23 minuti fa, Percio ha scritto:

Sarà che ho letto il primo libro subito dopo Il signore degli anelli ma no, insopportabile. Davvero, mi sembrava di leggere lo stesso libro. Mi hanno parlato benissimo della saga ma al momento non riesco proprio a cimentarmi.

Uguale(quasi). Lo comprai dopo il LOTR e lo lessi qualche anno dopo. Smisi a un quarto del primo libro. Ora li ho venduti.

Io invece ho cominciato proprio con Brooks (e, per quanto riguarda LOTR, la prima versione che ho visto è stato il cartone di Bakshi... il libro l'ho letto solo molti anni dopo), e sinceramente tutta questa "scopiazzatura" non la vedo.
Ammetto che gli ultimi libri della saga di Shannara sono così "telegrafati" che riesco a capire dove vuole andare a finire l'autore quando sono appena ad un quarto del libro (al punto che non riesco più ad apprezzarli), ma la trilogia originale (soprattutto la Spada e le Pietre Magiche) la trovo ottima... anche la quadrilogia degli Eredi e il "prequel" il Primo Re non sono male... imho, Brooks avrebbe fatto meglio a fermarsi lì e non proseguire.

E per quanto riguarda LOTR... a costo di tirami addosso le ire di tutti, ma per quanto trovi entusiasmante la storia, la scrittura è pesante come un mattone ripieno di piombo!

  • Mi piace 1
Inviato
7 minuti fa, MattoMatteo ha scritto:

per quanto riguarda LOTR... a costo di tirami addosso le ire di tutti, ma per quanto trovi entusiasmante la storia, la scrittura è pesante come un mattone ripieno di piombo!

Condivido pregi e difetti.

9 minuti fa, MattoMatteo ha scritto:

la trilogia originale (soprattutto la Spada e le Pietre Magiche) la trovo ottima... anche la quadrilogia degli Eredi e il "prequel" il Primo Re non sono male [...]

tutta questa "scopiazzatura" non la vedo

Ho sentito tantissimi pareri positivi ma la scopiazzatura io l'ho avvertita eccome. Sono passati tanti anni e non saprei dirti nell'esattezza cosa dove e quando, ma ricordo bene una sensazione di deja vu. Non so che dire 

  • Mi piace 1
Inviato
1 minuto fa, Percio ha scritto:

Ho sentito tantissimi pareri positivi ma la scopiazzatura io l'ho avvertita eccome. Sono passati tanti anni e non saprei dirti nell'esattezza cosa dove e quando, ma ricordo bene una sensazione di deja vu. Non so che dire

Ammetto che ci sono punti in comune:

  • l'ambientazione fantasy
  • l'oggetto magico ambito sia dai buoni che dai cattivi
  • l'eroe riluttante che viene catapultato in un'avventura pericolosa
  • il "gruppo multietnico"... per di più guidato da un "mago", unico nel suo genere e che conosce più cose di quante ne dica

Ma queste punti sono comuni a decine e decine di storie (sia fantasy che di mitologia antica), quindi da questo punto di vista si potrebbe dire che perfino Tolkien ha "copiato"...

  • Mi piace 1
Inviato
1 minuto fa, MattoMatteo ha scritto:

Tolkien ha "copiato

Tolkien ha copiato eccome, visto che ha preso spunto dalla mitologia. Ma è stato il primo. Prima di Tolkien non c'erano elfi o nani, o se c'erano erano presentati in modo molto diverso (vedi Lord Dunsany, La figlia del re degli elfi). Dopo Tolkien il mondo con elfi e nani è diventato lo standard del fantasy. E più elementi classici e tolkieniani si mettono insieme più siamo davanti a una copia di una copia di una copia. 

Questo avveniva anche prima di Tolkien. Esempio: Howard crea Solomon Kane, Kull e Conan. Smith copia ma ha uno stile tutto suo con tematiche sue. Kuttner copia ma male male (la saga di Dragon è terribile, tranne il terzo episodio). Anche Sprague de Camp quando copia lo fa male (L'anello del tritone).

Poi ovviamente può andarci benissimo. Io ho letto tutto Edgar Burroughs e i suoi libri sono praticamente tutti uguali. E mi va benissimo così. Lo stesso potrei dire per Howard. E per decine di film, serie TV, videogiochi. Solo che a volte che sia sempre la stessa roba ci va bene, altre volte no.

  • Mi piace 2
Inviato
34 minuti fa, MattoMatteo ha scritto:

a costo di tirami addosso le ire di tutti, ma per quanto trovi entusiasmante la storia, la scrittura è pesante come un mattone ripieno di piombo!

Lo è perchè deve esserlo. Il LOTR non è scritto come una storia per bambini e tantomeno fantasy. È scritto con il linguaggio dell'epica, e come tale andrebbe considerato. Poi ha ANCHE dato il via al filone fantasy, ma Tolkien non scriveva per ragazzini, e con il registro di un professore di Oxford. Ergo non poteva che essere così. Eppure nonostante la scrittura pesante si legge, e molti hanno letto più e più volte sia il LOTR che il Silmarillion e gli altri libri. Infatti, personalmente, trovo lo Hobbit il libro meno LOTROSO perchè invece ha uno stile e un destinatario diverso.

  • Mi piace 2
Inviato
4 ore fa, Percio ha scritto:

Non so ragazzi. Mi piace moltissimo il fantasy pulp di Howard e Smith ma riconosco siano una spanna sotto Dostoevskij. Vogliamo davvero paragonare il miglior romanzo fantasy con la letteratura con la "L" maiuscola?

Non credo sia paragonabile, per me dovremmo rimanere nel genere e allora possiamo anche fare qualcosa a riguardo.

  • Mi piace 2
Inviato
1 ora fa, Maiden ha scritto:

Non credo sia paragonabile, per me dovremmo rimanere nel genere e allora possiamo anche fare qualcosa a riguardo.

Concordo. Se si vogliono fare paragoni si deve rimanere nello stesso ambito, altrimenti si confrontano pere con mele. Sempre frutta è, ma non c'azzecca nulla.

E comunque, anche su quella che viene considerata letteratura con la L maiuscola qualcosina da ridire ci sarebbe... molto spesso sono spacciati per capolavori della letteratura opere mediocri, o talmente pompose da risultare irritanti (il giovane Holden è il primo che mi viene in mente insieme ai promessi sposi)

  • Mi piace 2
Inviato

A me non sembra che al genere fantasy siano mancati talenti, anche di peso artistico.

Cito solo -e perché nessuno, per me sorprendentemente, lo ha ancora fatto- Gene Wolfe e il suo Libro del Sole Nuovo, sicuramente un peso di tutto rispetto. Ne approfitto per consigliarlo a chi ancora non lo conoscesse. Non credo si possa rimanerne delusi. 

Per il resto non schifo il Gord di Gygax e il Grishaverse della Bardugo. Quando ero ragazzino Gord mi fece scoprire il genere, mentre la serie tv di Tenebre & Ossa l'ho trovata piacevolmente appassionante. Ho letto anche il suo primo libro e, anche se ammetto non è niente di epocale, intrattiene. 

Ecco, alla fine c'è spazio per tutti e tutto ritengo.  

Inviato
1 ora fa, Mezzanotte ha scritto:

A me non sembra che al genere fantasy siano mancati talenti, anche di peso artistico.

Cito solo -e perché nessuno, per me sorprendentemente, lo ha ancora fatto- Gene Wolfe e il suo Libro del Sole Nuovo, sicuramente un peso di tutto rispetto. Ne approfitto per consigliarlo a chi ancora non lo conoscesse. Non credo si possa rimanerne delusi. 

Per il resto non schifo il Gord di Gygax e il Grishaverse della Bardugo. Quando ero ragazzino Gord mi fece scoprire il genere, mentre la serie tv di Tenebre & Ossa l'ho trovata piacevolmente appassionante. Ho letto anche il suo primo libro e, anche se ammetto non è niente di epocale, intrattiene. 

Ecco, alla fine c'è spazio per tutti e tutto ritengo.  

No dai, Gord il Miserabile è una lettura davvero insulsa e di una banalità disarmante. Il grishaverse può piacere o meno, ma anche qui siamo di fronte a banalità, scopiazzature e romance a livello degli Harmony che fa 30 anni erano bistrattati ovunque. Almeno la forma è buona e la scrittura di buon livello. Ma restano letture per adolescenti in fregola, come la saga di Twilight: se hai più di vent'anni non puoi digerire i vampiri stilosi e sberluccicanti, specie se hai letto Dracula di Stoker o Lasciami Entrare di Lindqvist: romanzi all'acqua di rose per ragazzini che non hanno ancora maturato un senso critico proprio, preferendo il glamour e l'aspetto estetico al contenuto e alle metafore che spesso sono racchiuse in questi romanzi.

Poi ci sono libri scritti per ragazzi ma che hanno tutta un'altra caratura: la storia infinita, la leggenda di nifft, stardust (delizioso questo romanzo di Gaiman), maldoro o la saga di Harry Potter alcuni esempi.

Ma Gord è una delle opere peggiori che abbia mai letto: sembra scritto da un bambino di 15 anni per un pubblico di dodicenni. Ho letto tanto, ma davvero tanto di fantasy e fantascienza, con escursioni in altri generi (direi 80% fantasy e fantascienza e 20% il resto) come le opere di Conan Doyle, Ellis Peters, James Rollins, Ian Fleming, Tom Clancy, ecc. e fatico a trovare qualcosa di peggio di Gord. Se la gioca con i titoli che ho citato negli altri post: Eragon, Brian di Boscoquieto e gli eroi del crepuscolo, o i libri di Volo, Fabio, non quello dei FR ovviamente😉. A confronto i libri di Salvatore, altro autore mediocre di cui si salvano solo 2 trilogie (le prime di Drizz't, terre perdute e elfi scuri) è da Nobel per la letteratura.

Nel caso di Salvatore non è stato capace di staccarsi dai personaggi che l'hanno reso famoso: muoiono, rinascono, rimuoiono, ririnascono... Mah, a mio avviso il troppo stroppia. Stesso difetto per Terry Goodkind con il ciclo della spada della verità: in ogni libro succedono SEMPRE le stesse cose, i personaggi fanno gli stessi errori, le dinamiche si perpetuano, ed è un peccato perché i primi 3 volumi si lasciano leggere molto piacevolmente, poi si allunga inevitabilmente il brodo, e si finisce con l'avere una minestra 

Sono pienamente d'accordo su Wolfe. E ci sono altri Scrittori (con la S maiuscolo) nel genere fantasy: Guy Gavriel Kay (L'arazzo di Fionavar è una saga stupenda), Harry Harrison (la croce e il martello), Philip Pullman (queste oscure materie) e moltissimi altri.

  • Mi piace 2
Inviato
12 ore fa, firwood ha scritto:

se hai più di vent'anni non puoi digerire i vampiri stilosi e sberluccicanti,

image.png.9eb08c5cf70e14a1fdbd132a8f175285.png

12 ore fa, firwood ha scritto:

i libri di Salvatore, altro autore mediocre di cui si salvano solo 2 trilogie (le prime di Drizz't, terre perdute e elfi scuri)

Allora concordo che non sia di livello eccelso, ma secondo me il suo lo fa. Raggiunge l'obiettivo e narra una storia carina e anche un po' accattivante. Alcune trilogie sono molto buone, altre meno, poi ho smesso, troppa roba. Ma almeno non è come Ed Greenwood e la trilogia di Elminster di cui salvo solo il secondo e solo perchè sono un elfosessuale.

  • Mi piace 1
Inviato
22 minuti fa, Lord Danarc ha scritto:

image.png.9eb08c5cf70e14a1fdbd132a8f175285.png

Allora concordo che non sia di livello eccelso, ma secondo me il suo lo fa. Raggiunge l'obiettivo e narra una storia carina e anche un po' accattivante. Alcune trilogie sono molto buone, altre meno, poi ho smesso, troppa roba. Ma almeno non è come Ed Greenwood e la trilogia di Elminster di cui salvo solo il secondo e solo perchè sono un elfosessuale.

Del buon vecchio Ed non ho letto nulla, al di fuori dei manuali sui FR e materiale per il gioco. Zero romanzi. Il personaggio di Elminster mi è sempre stato discretamente sugli zebedei e non mi sono mai nemmeno posto il problema di leggere qualcosa.

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.
 

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...