Pubblicato 14 Febbraio14 Feb comment_1908180 Astrid Sigursdottir https://www.myth-weavers.com/sheets/?id=2979666 Spoiler Figlia di un fabbro e di una guaritrice, non si è mai legata troppo alle regole o alle aspettative della società. Ha vissuto la maggior parte della sua vita come guerriera mercenaria, difendendo la sua città solo per necessità e per proteggere i suoi cari. Durante l'assedio è stata catturata dai nemici e imprigionata, separata dai genitori e dal fratello Eirik. Ora non ha idea di dove siano, o se siano ancora in vita. La ragazza porta con sé un misterioso amuleto, un antico cimelio che le fu consegnato da uno sconosciuto molti anni fa, un mercante incontrato durante un viaggio con il padre. L’amuleto ha incisa una strana runa che non appartiene ai simboli tradizionali degli dèi nordici, e il vecchio che glielo diede parlò vagamente di un’antica casata nobile caduta in disgrazia e di un destino legato alla sua stirpe. Astrid non ha mai dato troppo peso alla storia, vedendo l’amuleto più come un ninnolo regalato da un vecchio ad una bambina che come un oggetto in grado di portarle fortuna o ricchezza. Durante la sua cattura, tuttavia, l'amuleto è stato confiscato dai carcerieri insieme alle sue armi e ai suoi effetti personali. Uno degli ufficiali nemici sembra particolarmente interessato all'oggetto, anche se Astrid non capisce se l'uomo conosca davvero il suo significato o se stia solo cercando di scoprirlo. Forse l'uomo non ha idea di che cosa si tratti, viste le differenze culturali sostanziali tra i due grossi regni, ma ora la giovane sente il desiderio di riavere quell'amuleto con sé. Non perde mai occasione di invocare il potere di rune nordiche, in special modo Turisaz, con cui sente un forte legame spirituale. Ogni tempesta le ricorda che nulla avviene per caso, nemmeno quell'assalto, e che dovrà cavalcare i venti del caos per poter sopravvivere. Harlad Lundwym https://www.myth-weavers.com/sheets/?id=2987024 Spoiler Il mio nome è Harlad Lundwym, sono nato e cresciuto nelle campagne poco lontano dalla città. Provengo da umili origini, i miei genitori erano entrambi braccianti agricoli, mia madre era una donna particolare, sapevo che prima di conoscere mio padre faceva parte di un clan di nomadi. Mi portava spesso nei boschi, diceva che la vegetazione come gli animali aveva un proprio spirito e che nel loro rispetto ci avrebbero aiutati nelle avversità quotidiane. Io e lei pregavamo quasi quotidianamente nei boschi, mi diceva sempre che le ricordavo il leone… non ho mai capito perché. Facevo una vita normale, fino a quando diversi anni fa non persi entrambi i miei genitori a causa di un incendio nella nostra dimora. Trovatomi senza una casa ne uno scopo ho pensato di dirigermi in città per cercare fortuna, ho sempre creduto di avere delle qualità inespresse... forse e ciò che aveva già visto mia madre in me, potevo essere qualcos’altro. Ad un Cavaliere locale serviva un nuovo scudiero, fortuna ha voluto che ha notato le mie qualità, ha deciso di prendermi con lui anche se le mie origini erano umili. In questi ultimi anni ho lavorato per lui ed ho osservato e ascoltato molto del suo operato e da queste mie attenzioni ho iniziato ad imparare: tecniche di scherma, tattiche belliche, conoscenze storico religiose politiche e sociali. Sono stato sempre un suo servitore non ho mai avuto modo di mettere in pratica ciò che osservando da lontano imparavo ma avaramente accrescevo queste conoscenze perché ambivo di diventare io stesso “ un qualcuno” forse anche io un Ser chissà, dopotutto credo di esser bravo ad usare la spada anche se l’avversario piu temibile che ho mai avuto è un manichino di paglia e la spada piu affilata che ho impugnato è di legno. Avevo molte prospettive sulla mia vita e molto altro da imparare fino a quando… Mi trovavo da solo per le vie della città dovevo svolgere delle commissioni per il mio Ser e sembra esser successo tutto in un istante : fiamme, grida, terrore, distruzione, morte… Ora sono quindi, senza niente, l’unica cosa che stringo tra le mani sono queste due sbarre che mi tengono intrappolato mentre tutto la fuori cambia e diventa cenere. Ho capito proprio ora che vedevo il mondo con solo una faccia della medaglia, ho capito proprio ora di quanto può essere dolorosa una ferita, di quanto può essere insanguinata una spada, di quanto può ardere una fiamma su come sotto un’elmo e un’armatura scintillante e decorata si possa intravedere un mostro. Ora mi ritrovo qui con il mio passato, il mio presente e il futuro che ambivo volare via come stupida polvere… Harlad è un giovane ragazzo con capelli biondo di una tonalità dorata, i suoi occhi sono castani di un colore particolarmente chiaro sembrano quasi essere gialli. Mikael Stanne https://www.myth-weavers.com/sheets/?id=2983264 Spoiler Mikael è sempre stato un uomo curioso, affamato di conoscenza e con un'inquietante sete di scoprire i misteri del mondo. Cresciuto a Ilikone, ha sempre guardato oltre le Grandi Montagne, quel gigantesco e imponente ostacolo che divide il mondo, come a un'enorme barriera che separa due universi sconosciuti. Fin da bambino, Mikael passava ore sui libri di geografia, cercando di mappare e comprendere il territorio oltre quella catena montuosa che nessuno era mai riuscito a attraversare. La sua passione per la geografia non si fermava a quelle righe di carta: era il mondo stesso che lo affascinava, la sua complessità, la varietà delle persone e dei popoli, le storie di terre lontane, i misteri irrisolti di un continente che sembrava essere inaccessibile. Nonostante la sua famiglia fosse modesta, i genitori non gli negarono mai un libro, e sebbene il suo mondo fosse quello di Ilikone, per Mikael il vero mondo era fuori, al di là di quelle montagne. Quando raggiunse l'età per entrare nella milizia, Mikael vide un'opportunità per ottenere non solo l'indipendenza ma anche un modo per imparare di più, per esplorare e viaggiare. Sebbene fosse addestrato nelle arti militari, l'addestramento non fu mai quello che si aspettava. Mikael, infatti, non amava obbedire agli ordini in maniera cieca e troppo spesso si scontrava con i suoi superiori, rifiutando di seguire procedure che riteneva inutili o inefficaci. Invece, si distingueva per la sua vasta conoscenza in ambito strategico e tecnico, per la sua curiosità riguardo le diverse culture e per la sua capacità di risolvere problemi in maniera creativa. Nonostante le sue continue punizioni per disobbedienza, Mikael sapeva che la sua vera strada non era nelle guerre da combattere ma nei misteri da svelare. Durante la sua permanenza nella milizia, Mikael entrò in contatto con vari gruppi di soldati, imparando a conoscere e ad adattarsi alle diverse personalità, a comprendere le motivazioni degli altri, e a capire il mondo attraverso le persone che incontrava. Questo lo rendeva un ottimo osservatore, e il suo spirito curioso lo portava a cercare costantemente di andare oltre le apparenze. Ogni discussione, ogni chiacchiera con i compagni di milizia, era per lui un'opportunità per ampliare il suo sapere. E proprio quando la sua vita sembrava finalmente indirizzarsi verso una forma di stabilità – almeno militare – l'assalto di Ilikone cambiò tutto. La città venne travolta dal caos, le mura vennero abbattute, e Mikael si trovò, come tanti altri, prigioniero degli invasori. Ma non era solo un prigioniero qualsiasi. I nani, riconoscendo la sua utilità come persona dotata di molteplici capacità e conoscenze, lo presero con sé, facendolo lavorare per loro. Sebbene prigioniero, Mikael non ha mai perso la sua curiosità. Ogni nuovo dettaglio sugli invasori, ogni frammento di informazione sulla loro cultura e sulle loro strategie, è un pezzo del puzzle che Mikael vuole risolvere. Con il passare dei giorni, ha iniziato a capire un po' la lingua dei nani, riuscendo a comunicare con loro in modo goffo ma funzionale. Nonostante la dura vita da schiavo, l'opportunità di interagire con i nani gli permette di apprendere e di espandere le sue conoscenze su un popolo che fino a quel momento aveva conosciuto solo attraverso le mappe. Tra i prigionieri che Mikael ha incontrato, c'era un giovane uomo che sembrava particolarmente turbato. Si trattava del fratello di Astrid, una guerriera che era stata catturata da un altro gruppo di invasori. Mikael non ha mai avuto occasione di incontrare Astrid, ma il fratello non faceva mistero della sua preoccupazione per la sorella, che ora si trovava in un altro accampamento. Nonostante la sua curiosità, Mikael ha scelto di non approfondire troppo la questione, concentrandosi invece sull’opportunità di apprendere da quei soldati che lo tenevano prigioniero. Quando Mikael è stato scelto per lavorare fuori dall'accampamento, sotto la stretta sorveglianza dei nani, ha visto l'opportunità di scoprire di più. Non sa cosa gli riserverà questa nuova missione, ma una cosa è certa: non intende restare a lungo nella condizione di prigioniero. L’idea di esplorare il mondo, di spingersi oltre i confini di ciò che conosce, è una spinta che lo fa andare avanti. Mikael vuole capire cosa c'è oltre la catena montuosa, cosa ha portato gli invasori a varcare quel confine, e, forse, scoprire se c'è ancora una speranza per Ilikone. La sua intelligenza, la sua curiosità e il suo spirito indomito potrebbero diventare la sua arma più potente. Sebbene prigioniero, Mikael ha già iniziato a tracciare una via di fuga, perché la sua vera prigionia non è nelle catene, ma nel non sapere. La sua missione non è solo quella di sopravvivere: è quella di scoprire, esplorare, e capire. Rhael https://www.myth-weavers.com/sheets//?id=2986644 Spoiler Work in progress Edited 18 Marzo18 Mar by Melqart
15 Marzo15 Mar Author comment_1910705 Gerhard Hagen Spoiler Gerhard Hagen, membro dell'Arcanimus, la scuola di magia arcana cittadina. La sua mente si dimostra talmente avanzata da sviluppare poteri psionici e farlo accedere alla cerchia ristretta della sua scuola, segreta a chi non è psionico. Durante il sacco della città vede bruciare la scuola e tutto il suo sapere, ripromettendosi di ricostruirla e rifare la sua conoscenza (difatti non ha più un libro di incantesimi). Tuttavia la sua perdita peggiore è Elisette, sua sorella minore di un anno, dalla quale è stato separato nella divisione dei prigionieri. Peggio ancora, si trova in gabbia con quel lestofante con la quale lei era promessa in sposa (il pg di Pentolino). Kael Lothbrok Spoiler Figlio minore di una nota famiglia di giuristi, Kael fin da giovanissimo si fa notare piu per il suo comportamento violento ed aggressivo che per le spiccate doti intellettive tipiche del suo casato. I continui arresti e lamentele spingono il padre a prendere una decisione. Consigliato da uno dei tutori, decide di affidare il giovane alle cure del tempio. Qui Kael trova la sua dimensione, la disciplina del tempio e l dottrina marziale del suo dio gli danno uno scopo, scopo nel quale inizia ad eccellere. Una notte, di pattuglia attorno al tempio con degli accoliti, udite delle grida, interviene e salva un gruppo di giovani da un aggressione, fu in quell occasione che conobbe Elisette con la quale inizia una relazione seppur fortemente ed apertamente ostacolato dalla famiglia di lei. La notte del sacco, attraversa la citta cercando di raggiungere la sua amata ma viene sopraffatto e fatto prigioniero. Kurgan https://www.myth-weavers.com/sheets/?id=2979400 Spoiler BG all'interno della scheda. Edited 15 Marzo15 Mar by Melqart