nolavocals Inviato Lunedì alle 16:18 Autore Segnala Inviato Lunedì alle 16:18 9 minuti fa, Calabar ha scritto: Occhio che quella è la "variante". 😋 Il tiro di dado è la prima opzione proposta, seguita dai punteggi fissi (per far prima). Nell'ultima campagna iniziata noi abbiamo puntato sul tiro di dato, anche se con qualche modifica alla regola. Hai ragione 😆 colpa mia che giocando da molto tempo con sconosciuti opto sempre per dare le stesse possibilità La regola base è questa Le opzionali sono anche queste: e quelle scritte:
firwood Inviato Lunedì alle 16:21 Segnala Inviato Lunedì alle 16:21 Premessa doverosa: qui si entra nel gusto e stile personale, quindi tutto fa brodo. 21 minuti fa, Casa ha scritto: È vero che certe combinazioni essendo meno performanti sono meno usate: un esempio che mi viene in mente è in 5e il nano guerriero: ci sarà un nano guerriero ogni 1000 nani chierici. Solo sentire che un pg "è meno performante" mi fa venire l'orticaria. Capisco questi discorsi in un videogame, ma in gioco di ruolo da tavolo non c'è verso di farmeli andare giù. E' proprio uno stile di gioco totalmente alieno alla mia concezione. In questi casi io vedo l'intenzione di giocare non per godersi la storia, ma solo per far crescere di livello il proprio pg. 26 minuti fa, Casa ha scritto: Quando scelgo come giocherò (di carattere) il mio PG? Boh! Posso deciderlo anche lì per lì alla prima sessione dopo averlo buildato magari un mese prima. Anche qui, per me è inconcepibile scegliere un pg se non so chi sia. Creare il pg un mese prima senza sapere "chi" sia... come fai? Cos'è che ti spinge a giocare? Se l'unica cosa che conta è avere un pg il cui unico motivo di esistere è di essere "puuutente", allora non ti interessa nulla di fare un umano, o un elfo o un nano o un minion, basta che le combo che ti concede ti mettano in una posizione di vantaggio quando si inizierà a giocare. Bho, davvero non riesco a capire questo modo di giocare. Quando devo iniziare una campagna, specie quelle brevi che faccio con i ragazzini durante il periodo estivo e con gruppi diversi da quello storico, consegno ai giocatori un documento di un paio di pagine dove spiego a grandi linee gli antefatti che conducono all'avventura e l'ambientazione dove questa si svolge. Una specie di prologo insomma, in modo da permettere ai giocatori di capire il tono dell'avventura e se a loro può interessare. Una volta stabilito che piace, allora si creano i personaggi, ma solo allora. Il mondo è bello perché è vario. 1
nolavocals Inviato Lunedì alle 16:27 Autore Segnala Inviato Lunedì alle 16:27 (modificato) Se nella tua ambientazione non ci sono gli elfi, posso tranquillamente giocare meccanicamente una razza elfo che però in gioco è un umano: Sono approcci diversi e come ho potuto notare ormai la differenza la fa solo il tavolo, perché anche le regole possono essere piegate alle esigenze (lo trovo personalmente sbagliato). Ma si può asserire che le regole dopo la 3e hanno cambiato il modo di ruolare? Modificato Lunedì alle 16:31 da nolavocals
firwood Inviato Lunedì alle 16:32 Segnala Inviato Lunedì alle 16:32 43 minuti fa, Casa ha scritto: Se nella tua ambientazione non ci sono gli elfi, posso tranquillamente giocare meccanicamente una razza elfo che però in gioco è un umano: L'ambientazione è salva e siamo tutti contenti! Mah... se le meccaniche sono fatte per differenziare una razza dall'altra, e nella mia ambientazione gli elfi non ci sono, allora non hai nemmeno la possibilità di usare un elfo ed etichettarlo come umano. A mio avviso le meccaniche sono al servizio della narrazione e dell'ambientazione e non viceversa. Servono per definire in modo unico e dettagliato certi aspetti caratterizzanti del gioco. Se uso le regole nel modo che dici tu, vado a snaturarne il motivo per cui sono state pensate. Questo è uno dei motivi per cui la 4E e la 5E non mi piacciono: la pletora di opzioni ha appiattito le differenze. Con i giusti mix puoi fare un mago che picchia forte e un guerriero che usa la magia (banalizzo, non prenderlo alla lettera). Le classi non hanno più motivo di esistere dato che tutti possono fare tutto. E allora che senso ha distinguerle? A questo punto ha più senso creare un sistema senza classi, con una serie di abilità che aumentano man mano che le usi. Almeno ha più senso logico. Ovviamente, questi sono pensieri strettamente personali. 1
Melqart Inviato Lunedì alle 16:32 Segnala Inviato Lunedì alle 16:32 5 minuti fa, firwood ha scritto: Quando devo iniziare una campagna, specie quelle brevi che faccio con i ragazzini durante il periodo estivo e con gruppi diversi da quello storico, consegno ai giocatori un documento di un paio di pagine dove spiego a grandi linee gli antefatti che conducono all'avventura e l'ambientazione dove questa si svolge. Una specie di prologo insomma, in modo da permettere ai giocatori di capire il tono dell'avventura e se a loro può interessare. Una volta stabilito che piace, allora si creano i personaggi, ma solo allora. Lo faccio sempre anche io come Master e sono un ottimizzatore. La prova che si può ottimizzare e giocare di ruolo allo stesso tempo. --- Mettersi a discutere su cosa è variante o no secondo me non aggiunge nulla ad una discussione sul GdR in generale. Anche perché poi quello che sta scritto sul manuale conta fino ad un certo punto quando le opzioni che vengono usate nel 99% dei casi sono proprio quelle varianti. In tanti anni di 5e non ho mai incontrato un tavolo dove l'umano variante fosse escluso o non ci fosse la possibilità di usare la point buy che di fatto è l'opzione standard. Che cosa cambia se c'è scritto variante o meno in quel paragrafo? Rimane lo standard.
nolavocals Inviato Lunedì alle 16:37 Autore Segnala Inviato Lunedì alle 16:37 1 minuto fa, Melqart ha scritto: Mettersi a discutere su cosa è variante o no secondo me non aggiunge nulla ad una discussione sul GdR in generale. Anche perché poi quello che sta scritto sul manuale conta fino ad un certo punto quando le opzioni che vengono usate nel 99% dei casi sono proprio quelle varianti. In tanti anni di 5e non ho mai incontrato un tavolo dove l'umano variante fosse escluso o non ci fosse la possibilità di usare la point buy che di fatto è l'opzione standard. Che cosa cambia se c'è scritto variante o meno in quel paragrafo? Rimane lo standard. Hai riassunto quello che è la mia esperienza di questi ultimi anni (tavoli tra sconosciuti) e dove mi porta a domandare quanto il GDR abbia subito modifiche per via delle regole. Ambientazione e altre parti un tempo fulcro del GDR ora sono messe in secondo piano, per questo si parla di aver trasformato il GDR in un videogioco o boardgame, modificandone la percezione e l'approccio.
Melqart Inviato Lunedì alle 16:42 Segnala Inviato Lunedì alle 16:42 In questo momento, nolavocals ha scritto: Hai riassunto quello che è la mia esperienza di questi ultimi anni (tavoli tra sconosciuti) e dove mi porta a domandare quanto il GDR abbia subito modifiche per via delle regole. Ambientazione e altre parti un tempo fulcro del GDR ora sono messe in secondo piano, per questo si parla di aver trasformato il GDR in un videogioco o boardgame, modificandone la percezione e l'approccio. Sono semplicemente le opzioni a disposizione nel manuale base. Perché non dovrei prendere quella più congeniale? Per me è un po' come dire che quando leggo il menù delle pizze devo prendere la margherita solo perché è nella prima riga piuttosto che nella seconda. Non ci vedo ragioni più profonde della semplice preferenza. 1
Grimorio Inviato Lunedì alle 16:45 Segnala Inviato Lunedì alle 16:45 (modificato) 41 minuti fa, nolavocals ha scritto: Se nella tua ambientazione non ci sono gli elfi, posso tranquillamente giocare meccanicamente una razza elfo che però in gioco è un umano: Sono approcci diversi e come ho potuto notare ormai la differenza la fa solo il tavolo, perché anche le regole possono essere piegate alle esigenze (lo trovo personalmente sbagliato). Ma si può asserire che le regole dopo la 3e hanno cambiato il modo di ruolare? Secondo me hanno riportato in auge il concetto di gioco incentrato sulla sfida, come accadeva negli anni '70 col metodo classico, in contrapposizione al gioco incentrato sulla narrazione del metodo trad. Il pensiero del giocatore torna all'obiettivo di voler vincere le sfide come nei '70, ma in un modo inedito per quegli anni, buildando un personaggio forte con le regole del 2000. E questo ha creato una piccola spaccatura con chi gioca trad, con chi vede la creazione del personaggio come qualcosa che deve essere armoniosa con la narrazione del mondo di gioco. Modificato Lunedì alle 17:08 da Grimorio 1
nolavocals Inviato Lunedì alle 17:20 Autore Segnala Inviato Lunedì alle 17:20 31 minuti fa, Grimorio ha scritto: Secondo me hanno riportato in auge il concetto di gioco incentrato sulla sfida, come accadeva negli anni '70 col metodo classico. Scusami puoi farmi un esempio o similare? Non ho presente questo "concetto".
Grimorio Inviato Lunedì alle 17:24 Segnala Inviato Lunedì alle 17:24 (modificato) 5 minuti fa, nolavocals ha scritto: Scusami puoi farmi un esempio o similare? Non ho presente questo "concetto". Clicca sulla parola classico sottolineata, ti riporta all'articolo dove si spiegano le culture di gioco. Anzi, te lo linko anche qui così facciamo prima. Modificato Lunedì alle 17:26 da Grimorio 1
Lord Danarc Inviato Lunedì alle 17:48 Segnala Inviato Lunedì alle 17:48 (modificato) peró scusate, in realtà in ad&d c’erano limitazioni molto più pesanti che portavano a modificare le scelte per questioni meccaniche e non di roleplay. Se volevi fare il guerriero mago non potevi essere umano (no il classe duale non era un biclasse e manco ci si avvicinava). Se volevi fare il nano non potevi essere un mago. E così via. Io scelsi di fare l’elfo perchè mi piacevano gli elfi. Quindi ho dovuto scegliere di non essere un paladino (che pure mi piaceva). Non trovo così tante differenze rispetto a “voglio fare il mago, lo faccio elfo per il +2 a INT”, oltretutto eliminato con Tasha (cosa che inizialmente non mi piaceva e invece si è dimostrata molto buona). Con la 5e 2024 è ancora così. Puoi scegliere la razza che ti piace e fare la classe che ti piace senza malus (3e) o limitazioni (ad&d). Quindi da questo punto di vista la 5e è anche meglio delle precedenti per la libertà di roleplay. Poi peró l’edizione non è all’altezza. 3 hours ago, firwood said: Solo il poter pensare che sia un "errore" (pur preso tra virgolette) è un'eresia per me. Non si tratta di dover giustificare, ma un minimo di coerenza con l'ambientazione o con la logica non ci sta proprio malaccio. Poi, ovviamente, se le regole lo consentono è giusto sfruttarle. Di base sono concorde con te ma non è quello che c’è scritto nei manuali e non c'era scritto nemmeno in quelli precedenti. 3 hours ago, firwood said: Capisco questi discorsi in un videogame, ma in gioco di ruolo da tavolo non c'è verso di farmeli andare giù. Questo peró non lo capisco. Perchè non possono convivere? Io voglio il personaggio performante e ruolo un casino. 3 hours ago, firwood said: Se l'unica cosa che conta è avere un pg il cui unico motivo di esistere è di essere "puuutente", allora non ti interessa nulla di fare un umano, o un elfo o un nano o un minion, basta che le combo che ti concede ti mettano in una posizione di vantaggio quando si inizierà a giocare. Non è una questione di vantaggio verso qualcuno ma di divertimento. E sebbene non sia così se c’è a chi piace non vedo perchè non lo debba fare. Anche perchè nel manuale c’è scritto che si gioca come dice lui e non si parla di interpretazione. 3 hours ago, nolavocals said: Ma si può asserire che le regole dopo la 3e hanno cambiato il modo di ruolare? Secondo me no, io ruolo esattamente come in ad&d, 3e, Pathfinder, 5e. 3 hours ago, firwood said: Questo è uno dei motivi per cui la 4E e la 5E non mi piacciono: la pletora di opzioni ha appiattito le differenze. La 5e è piatta perchè ha poche opzioni. La 4e ha reso le opzioni tutte uguali e non c’era grande differenza tra fare una classe o un’altra. 3 hours ago, Melqart said: Lo faccio sempre anche io come Master e sono un ottimizzatore. La prova che si può ottimizzare e giocare di ruolo allo stesso tempo. Per l’ultima campagna (e sono un’ottimizzatore) ho scritto due manuali tabelle di conversione per i mostri e 5 manualetti di ambientazione per città/zone specifiche. L’ottimizzazione non è correlata al roleplay Modificato Lunedì alle 17:50 da Lord Danarc 2
Casa Inviato Lunedì alle 18:22 Segnala Inviato Lunedì alle 18:22 1 ora fa, firwood ha scritto: Se l'unica cosa che conta è avere un pg il cui unico motivo di esistere è di essere "puuutente", Chi l'ha detto questo! Posso benissimo fare un pg ultraperformante e caratterizzarlo fino al più recondito pensiero. Posso farlo proprio perché sostengo che meccaniche e gdr possono essere scollegate tra loro. Invece sembra dalle tue parole che l'unico modo per avere un pg ben caratterizza1to è che debba essere una merdina, perché altrimenti l'aspetto meccanico prevarrà per forza: non condivido per niente! 2 ore fa, Calabar ha scritto: Se per te è normale che, per esempio, un umano veda al buio, allora tutto ok. Per me questo rompe immediatamente la sospensione dell'incredulità. Le razze hanno quelle caratteristiche perché devono rappresentare qualcosa di definito in un certo immaginario, rompere questo argine significa distruggere questo immaginario e far perdere di significato le razze No che non è normale, come non è normale che nascano 2 bambini attaccati con il fegato in comune. Però se succede, non mi straccio le vesti. 2 ore fa, Calabar ha scritto: Se senza il concetto di "PC Building" avresti fatto un umano guerriero mentre inseguendo l'ottimizzazione ti trovi a fare un mezzo thiefling incrociato con un goliath mago incantatore della lama/guerriero/ladro assassino (cozzaglia a caso, esagerata di proposito), la differenza in gioco si sente eccome. Potrebbero avere dei tratti in comune, certo, ma sono personaggi diversi, che suscitano reazioni diverse in chi incontrano e che agiscono in modo diverso. Ma se quel mezzo tiefling ecc ecc lo gioco come un guerriero umano, la differenza la senti solo dal punto di vista meccanico quando è ora di tirare i dadi. Se ragiona come un umano, affronta i problemi come un umano, si emoziona come un umano, ti ritrovi in gioco niente più di un guerriero umano, solo che invece di fare 1d8 di danni fa 8d10. Come fa a farli? Li fa e basta o ricadiamo ancora nel dover giustificare in gdr una meccanica. Di recente ho giocato (5e) un pg ladro (di ruolo) sulla classe Monaco e un paladino (di ruolo) sulla classe cavaliere mistico. Nessuno mi ha puntato il dito contro dicendomi di avere scollegato meccaniche e ruolo. Comunque la mia posizione è chiara: io credo sia possibile scollegare ruolo e meccanica (quindi sostengo che le regole delle build influiscono poco o niente sul giocare di ruolo) Se si sostiene che una build si riversa necessariamente nelle azioni del pg nel gioco, non dico che non possa accadere, ma secondo me in quel caso il "problema" è il giocatore, non il gioco. 1 ora fa, firwood ha scritto: Se l'unica cosa che conta è avere un pg il cui unico motivo di esistere è di essere "puuutente", Ecco, se succede questo la colpa è del giocatore, non del gioco. Io non mai buildato un pg (nel senso trovare combinazioni "esplosive", nemmeno multiclassato), ma non ho mai nemmeno scritto più di 2 righe di background. Quando scelgo un pg mi chiedo semplicemente come si pone difronte al mondo e poi inizio a giocare. E vi assicuro che ho ruolato un sacco 2
Calabar Inviato Lunedì alle 20:12 Segnala Inviato Lunedì alle 20:12 (modificato) 1 ora fa, Casa ha scritto: Invece sembra dalle tue parole che l'unico modo per avere un pg ben caratterizzato è che debba essere una merdina, perché altrimenti l'aspetto meccanico prevarrà per forza: non condivido per niente! Non è quello che intendevo. Non pensare al singolo caso, ma alla tendenza. Nulla vieta di creare un buon personaggio ottimizzato. Ma se si antepone l'ottimizzazione al resto, alla fine le parti migliori del personaggio tenderanno ad essere quelle meccaniche e non la presenza narrativa del personaggio. Non sottovaluterei neppure l'aspetto di gruppo, chi preferisce un personaggio coerente con la sua idea a scapito dell'ottimizzazione, si trova magari a giocare un personaggio che appare fiacco nel suo ruolo. Potrebbe andargli bene o essere per lui una cosa frustrante. Potrebbe portare altri giocatori a scelte di ottimizzazione lontane dall'idea di personaggio che avevano. Forse è un problema che non hai mai percepito, ma a me è capitato diverse volte e lo considero un aspetto molto negativo. 1 ora fa, Casa ha scritto: Se ragiona come un umano, affronta i problemi come un umano, si emoziona come un umano, ti ritrovi in gioco niente più di un guerriero umano, solo che invece di fare 1d8 di danni fa 8d10. Così però è un po' "barare". Se vuoi avere quei bonus allora devi prenderne anche la parte che non ti interessa. Se vuoi un guerriero umano ne accetti i limiti. È un po' pretendere di avere la botte piena e la moglie ubriaca. Per quanto ti piaccia tenerle separate, le meccaniche nascono sempre da una componente narrativa. Gli elfi dispongono di sensi acuti perché la razza è plasmata su un'idea dell'elfo ben precisa. Assegnare sensi acuti ad un umano cosa significa, oltre a voler creare l'umano più speciale di sempre perché si? 1 ora fa, Casa ha scritto: Io non mai buildato un pg (nel senso trovare combinazioni "esplosive", nemmeno multiclassato), ma non ho mai nemmeno scritto più di 2 righe di background. La questione del background ha pro e contro. Io a volte scrivo, a volte no. Dipende dalla situazione, dal personaggio e da come mi gira. Come DM, richiederlo dipende dal gioco che ho in mente, ma in genere è una cosa concordata con i giocatori. Non serve a nulla creare un personaggio nel dettaglio e poi comportarsi come se si fosse un altro personaggio o non essere in grado di interpretare quel personaggio che si è descritto. Molto meglio che il personaggio sia in gioco quel che si dimostra essere. Allo stesso tempo un racconto di background può essere un ottimo modo per fornire dettagli e spunti di gioco (grazie alle informazioni che contiene), evitare contraddizioni (perché stabilisce dei punti fermi della vita precedente del personaggio) e aiutare il DM ad entrare nell'atmosfera che il giocatore ha in mente e in cui ha partorito l'idea del personaggio (che può aiutare a favorirne l'immedesimazione). Modificato Lunedì alle 20:14 da Calabar 1
firwood Inviato Lunedì alle 20:53 Segnala Inviato Lunedì alle 20:53 2 ore fa, Casa ha scritto: Chi l'ha detto questo! Posso benissimo fare un pg ultraperformante e caratterizzarlo fino al più recondito pensiero. Posso farlo proprio perché sostengo che meccaniche e gdr possono essere scollegate tra loro. Invece sembra dalle tue parole che l'unico modo per avere un pg ben caratterizza1to è che debba essere una merdina, perché altrimenti l'aspetto meccanico prevarrà per forza: non condivido per niente! Davanti al pensiero c'è un SE, ed ho anche detto che si tratta di opinioni personali. Inoltre non ho mai detto che i pg devono essere delle merdine. Per me, le meccaniche non sono scollegate dal gdr, ma sono funzionali ad esso. Il tuo modo di giocare è lontano anni luce dal mio, proprio nel concetto stesso di "giocare". Da quanto hai scritto, o da quello che ho capito io, le meccaniche le pieghi per soddisfare ciò che ti sei prefissato (vedi l'elfo non elfo che viene usato indifferentemente per fare l'umano). Niente di male, per carità, ma non è per nulla il gdr come lo vedo io. Se le regole stabiliscono che certi vantaggi sono riservati ad una classa o razze, cui sono abbinati i relativi vantaggi e svantaggi oltre che caratteristiche identificative ben specifiche (quelle meccaniche sono fatte per l'elfo), nel momento in cui si usano indifferentemente per fare "altro" di quanto previsto fa venire meno la specificità di tale meccanica. In questo caso si finisce nel mare magnum delle house rules, dato che la meccanica viene usata in modo diverso da quanto inteso dagli autori. Poi, ripeto per l'ennesima volta, si tratta di modi di giocare diversi dove non esiste giusto o sbagliato se ci si diverte. 1
Lord Danarc Inviato Lunedì alle 22:10 Segnala Inviato Lunedì alle 22:10 1 ora fa, Calabar ha scritto: Non sottovaluterei neppure l'aspetto di gruppo, chi preferisce un personaggio coerente con la sua idea a scapito dell'ottimizzazione, si trova magari a giocare un personaggio che appare fiacco nel suo ruolo. Potrebbe andargli bene o essere per lui una cosa frustrante. Potrebbe portare altri giocatori a scelte di ottimizzazione lontane dall'idea di personaggio che avevano. In passato ero molto attento a questa questione ma poi (considerando che non esiste alcun bilanciamento in nessuna edizione tra le classi) ho notato che sebbene in 3e avessi in gruppo PG più o meno ottimizzati alla fine ognuno faceva quello che voleva e, complice la storia, alla fine tutti erano molto contenti dal mistificatore arcano e incantaspade (non proprio top tier) al chierico gerofante e stregone. Quindi certamente puó variare a seconda delle persone, ma se la storia è buona non dovrebbe essere troppo problematico 1 ora fa, Calabar ha scritto: Così però è un po' "barare". Se vuoi avere quei bonus allora devi prenderne anche la parte che non ti interessa. Perchè? L’obiettivo è divertirsi mica fare penitenza. Il reskin è un’ottima tecnica e averlo conosciuto prima lo avrei implementato in passato. Qual è secondo te il problema di usare un monaco come fosse un ladro? Alla fine stai giocando un monaco seguendo le regole ma ti chiami con un altro nome no? Praticamente non cambi nulla adatti solo i nomi.
Bille Boo Inviato Lunedì alle 22:32 Segnala Inviato Lunedì alle 22:32 Alcuni link che potrebbero essere utili: Stormwind Fallacy (ENG) What is the Stormwind Fallacy? (ENG) Interpretazione VS Ottimizzazione (ITA - by Nerdcoledì) 1
Calabar Inviato 23 ore fa Segnala Inviato 23 ore fa 1 ora fa, Lord Danarc ha scritto: Perchè? L’obiettivo è divertirsi mica fare penitenza. Perché anche la parte esteriore fa parte delle regole e se la modifichi a tuo piacimento stai cambiando le regole per avere un vantaggio. In questo caso per avere i bonus di una razza senza doverla interpretare (soprattutto quando questo può avere ripercussioni in ruolo). Poi certo, come già detto, ognuno gioca e si diverte come preferisce, ci mancherebbe. Nulla vieta oltretutto di creare ambientazioni in cui le razze abbiano tratti diversi da quelli descritti nel manuale. Trovo che il "reskin" sia da adoperare con molta attenzione e moderazione. Se avalli il concetto che tutto può essere "reskinato" stai dicendo che conta solamente la parte meccanica del regolamento e che quella descrittiva non ha valore. A mio parere questo è un concetto sbagliato. A mio parere, ripeto. 1 ora fa, Bille Boo ha scritto: Stormwind Fallacity Ma qui la contrapposizione non è tra ottimizzazione e interpretazione, ma tra ottimizzazione e buon gioco. Alcuni di noi ritengono che il perseguimento dell'ottimizzazione possa (ma non debba necessariamente) condurre a scelte che vanno a discapito della qualità del gioco e che in generale crei una tendenza che porti il gioco verso una direzione che da un valore eccessivo alle meccaniche che può portare a trascurare il resto. Si tratta più che altro di opinioni legate alle esperienze, ossia di comportamenti che abbiamo notato spesso in persone con un certo stile di gioco ma che, naturalmente, non costituiscono una regola vincolante. 1
nolavocals Inviato 17 ore fa Autore Segnala Inviato 17 ore fa (modificato) Metto uno specchio di ciò che ho trovato nell'esperienza di gioco fatta negli ultimi anni con sconosciuti. Ho trovato giocatori che sono talmente presi dalla build che sono vittime di "noia". Mi spiego meglio, esiste chi è stato totalmente assorbito dal modello build che è alla continua ricerca di combo per potersi divertire Quindi troveranno "stretto" il manuale base divorato nei primi tempi e "dovendo" usare "altro" in game, che sia una razza, classe, fino a richieste su Homerule per poter "provare qualcosa" mettendo tutto sopra l'ambientazione, storia e relegandola ad una cornice in cui provare il nuovo PG. Ci sono invece giocatori che hanno la capacità di rendere unico i soli personaggi possibili presenti nel manuale base anche facendo più volte la stessa classe e razza. Sono sicuro che entrambi si divertano ma, come fatto presente è un altro gioco o meglio, è un D&D ormai diverso da quello giocato ed è quello che porta le case produttrici a trasformare il D&D in meccaniche mirate al build ampliato, ed incentrare sui combattimenti il set. Ed è per questo che ritengo che i cambi di regolamento portati dalla 3e hanno cambiato il gioco per sempre. Forse tanti non hanno mai provato a giocare al solo B del BECMI che pur essendo un dungeon crawling portava inaspettatamente, con un master capace (qui porta anche alla figura del master cambiato anch'esso con gli anni, basti vedere la recensione della 5e2024 che ho postato) a fare roleplay. Ho avuto la fortuna di scegliere di giocare i D&D in ordine di uscita e non credo, almeno da parte mia, di riuscire a spiegare le sensazioni e il mood che "ti porta" a giocare di ruolo oltre alla build (essendo inesistente visto che non c'erano neanche le classi e le razze divise) e credo che solo chi si approccia senza aver mai giocato (dirò una cosa forte) possa provare quella sensazione e capirlo. Credo che questo mi abbia insegnato a giocare di ruolo indipendentemente dalle build, usando altro per rendere il PG unico ed interessante. Questo è uno di quei casi in cui l'amarcord ha un senso specifico e non è solo dato da bei ricordi (magari distorti). P.S. questo se pur può sembrare non è dire che ora non si sappia giocare, ma solo che il gioco è indubbiamente cambiato, il suo approccio è cambiato e di conseguenza l'approccio al gdr è cambiato. In alcuni casi/tavoli si è raggiunto degli estremi a questa meccanica/approccio che se pur diverte il giocatore, rende diverso dal concetto di GDR che è o almeno era D&D. Se non erro, sembra che molte delle lamentele ai "nuovi manuali base" delle varie edizioni del D&D arrivano quando la casa produttrice appoggia il mood di gioco di quest'ultimi. Modificato 17 ore fa da nolavocals
Grimorio Inviato 16 ore fa Segnala Inviato 16 ore fa 6 ore fa, Calabar ha scritto: Perché anche la parte esteriore fa parte delle regole e se la modifichi a tuo piacimento stai cambiando le regole per avere un vantaggio. In questo caso per avere i bonus di una razza senza doverla interpretare (soprattutto quando questo può avere ripercussioni in ruolo). Se avalli il concetto che tutto può essere "reskinato" stai dicendo che conta solamente la parte meccanica del regolamento e che quella descrittiva non ha valore. A mio parere questo è un concetto sbagliato. A mio parere, ripeto. C'è un motivo se il termine fantasy significa fantasia, il reskin stimola la fantasia e porta a inventare cose nuove per sorprendere i giocatori e avere personaggi particolari. E nelle ambientazioni homebrew la parte descrittiva è carta straccia perché è il creatore dell'ambientazione che decide come devono essere le descrizioni. 1
nolavocals Inviato 15 ore fa Autore Segnala Inviato 15 ore fa (modificato) 1 ora fa, Grimorio ha scritto: C'è un motivo se il termine fantasy significa fantasia, il reskin stimola la fantasia e porta a inventare cose nuove per sorprendere i giocatori e avere personaggi particolari. E nelle ambientazioni homebrew la parte descrittiva è carta straccia perché è il creatore dell'ambientazione che decide come devono essere le descrizioni. Questo è uno dei concetti che ha modificato il gdr. Trovo personalmente inutile comprare manuali e/o dire di giocare a d&d se si vanno a modificare le regole "dietro" alla dicitura fantasy. Il gioco di ruolo richiede fantasia essendo un gioco senza vincitori. Dove un narratore racconta una storia ed altri guidano i personaggi all'interno di essa utilizzando le regole ufficiali fornite. E tutto parte dalla creazione del pg. Basti pensare che le prime creazioni avvenivano tirando 3d6 secchi per caratteristiche in ordine e poi si guardava cosa poter fare con i risultati. Questo non era visto come limitazione ma utilizzo del Role per rendere il PG da semplice uomo a eroe. Sullo stesso concetto che l'allineamento (fatto solo di 3 tipi Legale= eroi Neutrale=animali e caotico=nemici) dove il gruppo si batteva per il bene e non solo per denaro. Un concetto figlio dei famosi racconti/film dell'epoca. Moda, abitudini, anni hanno cambiato tipo di approccio (meglio o peggio dipende dai gusti) ma alcuni concetti "estremi" sul cambio totale delle regole rendendo anche il più nuovo delle edizioni una chimera, mi sembra "troppo" per me. Modificato 15 ore fa da nolavocals
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