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[3.5] FSiNG - La Giovane Voce del Tempo - Landor


Landor Allevassi

Messaggio consigliato

Jaremè Game

Tarda Serata.

Limitare di Bosco Rado

Alcune miglia ad est da Darromar

Quindicesimo Giorno di Eleasis

Il sole al tramonto nascosto dalle colline dietro la capitale del Tethyr, illuminò con gli ultimi raggi la pista nella foresta. Dopo due giorni di cammino dall’ultimo insediamento, Jaremè era quasi arrivata alla città e si apprestava ad aggirarla per continuare il suo viaggio senza meta.

Gli alberi finiro per aprirsi su una zona stepposa che accoglieva un lato della metropoli Tetheriana. La sera era calma e tranquilla, la piccola halfling avanzava senza mostrare segni di stanchezza con la pesante mazza appesa dietro la schiena. Gli animali della foresta in quella zona erano tranquilli e silenziosi, forse un po’ troppo silenziosi per gli acuti sensi di Jaremè, abituata com’era a vivere nelle foreste. Uno strano brivido le percorse la schiena, un brivio che fece spostare la sua mano sull’impugnatura della mazza.

D’un tratto il rumore di zoccoli e carri giunse ai sensi acuti dell’halfling mettendola sull’attenti. Schiocchi di frusta e grida adirate si aggiunsero a gemiti sordi a poca distanza dalla sua posizione. Qualcuno piangeva.

Raid Tuarl

Poco dopo l’Alba

Giardini nuovi

Quartiere Residenziale[ovest] di Darromar

Sedicesimo giorno di Eleasis

Il piccolo boschetto fuori dal centro della città garantiva una tranquillità impossibile da trovare dentro i mercati, le strade, la gente agitata che si muoveva in fretta e con ansia nelle faccende quotidiane. Seduto sopra una panca di pietra che dava su un piccolo specchio d’acqua in cui sguazzavano alcuni pesci colorati, Ralid rifletteva sulla giornata precedente.

Era giunto in città da alcune settimane ormai e le sue indagini riguardanti il bambino di Mastica non lo avevano portato da nessuna parte, ma dalle risposte ottenute era giutno a conoscenza i particolari abilità di uno dei ragazzi di strada della zona meridionale di Darromar. Aveva impiegato dieci giorni a scovare il ragazzo, convinto di aver trovato qualcuno che come lui avesse poteri mentali.

Il giorno precedente l’aveva finalmente scorto tra la folla in un bazar, scoprendo a malincuore che si trattava solo di un ladruncolo che si divertiva a prendere in giro i compagni con grande abilità di mano e qualche polvere colorata, fili trasparenti e spacchietti posizionati in punti strategici.

Deluso e Amareggiato aveva vagato per le vie della città finendo, all’alba, nel piccolo parco dei Giardini Nuovi, fatti costruire dai sovrani appena saliti al potere. Perso nei suoi pensieri non si accorse delle tre persone che si stavano avvicinando. Il rumore degli stivali sulle pietre del selciato gli fece alzare lo sguardo. Dall’altro lato del laghetto vi erano tre uomini.

Sicuramente tre Calishiti, dalla pelle scura e abbronzata e dalle vesti larghe di seta, ma la differenza tra il primo e gli altri due era evidente. Braccia scoperte e molto muscolose,lunga scimitarra alla cintura, la pelle abbronzata, la testa rasata, gli occhi scuri e il portamento militare caratterizzavano i due che si fermarono nei pressi dello specchio d’acqua. Il terzo uomo era vestito in maniera più appariscente, con vesti più pregiate e ricche, privo di armi, fu l’unico ad aggirare il laghetto e con un sorriso disarmante si avvicinò a Ralid.

- Buon Giorno, anche lei mattiniero devo dire. – disse con fare distaccato.

Aggiunse poi sorridendo – Anche troppo per i miei gusti. – La voce era calma e profonda, quasi gioviale, sembrava voler dare l’impressione di essere lì per caso, ma il giovane non vi credette. Pareva proprio che l’uomo sapesse di essere proprio nel posto giusto.

Vivan Knightsun

Tarda Mattinata

Artiglio di Troll

Quartiere Ovest di Darromar

Sedicesimo giorno di Eleasis

L’artiglio di Troll, nel quartiere ovest della città di Darromar, era, come al solito, silenzioso. L’ora tarda della mattina portava dall’esterno, la calda temperatura estiva. Fra non molto gli artigiani della zona avrebbero chiuso le botteghe il tempo necessario per un piatto di stufato, una birra ghiacciata e i pettegolezzi della mattinata.

Chiusa nel mantello scuro e priva della tunica, che la identificava come appartenente al casato dei Knghtsun, Vivian oltrepassò la soglia aperta nella speranza che una brezza fresca entrasse a dare un po’ di tregua dal caldo estivo.

Il terzo tavolo sulla destra era, come al solito, libero, e Tarius, come al solito, non si vedeva da nessuna parte. Non che avesse molte possibilità di riconoscerlo dato che dell’informatore, la donna, conosceva solo la voce. Vivian si sedette dando le spalle al muro, rispettando le modalità d’incontro con il nano. Julia di li a poco sarebbe arrivata a portarle da bere annunciandole il prezzo che avrebbe avuto l’informazione in questione.

Vivian aveva preso contatti con Tarius in uno dei suoi primi viaggi nella capitale e si era resa conto della mole di pettegolezzi e informazioni affidabili a disposizione del nano. Erano sempre, ampie e precise e tutto sommato anche a buon mercato. La maga si era fatta l’idea che l’informatore fosse comunque fedele alla corona.

Una ragazza si avvicinò al tavolo con un boccale di birra appena riempito. Julia era poco più che quindicenne e lavorava già da qualche anno all’Artiglio. Sembrava essere l’unica che conoscesse realmente Tarius. Era proprio da lei che la maga aveva saputo la razza del suo interlocutore. Le due ragazze erano divenute amiche in seguito alle continue visite della diplomatica alla locanda. La maga passava spesso a salutarla anche quando non doveva incontrare il nano, e questo, oltre che darle modo di fare due parole con la giovane amica, eliminava ogni sospetto sulle sue assidue visite all’Artglio.

Era stata proprio Julia a farle sapere che Tarius desiderava parlare con lei. Il panno nero con le cinque pietre bianche era sul tavolo. Era il modo di operare del nano, in quel modo indicava il luogo e l’ora dell’incontro, nero per l’Artiglio e le pietre bianche per i cinque passaggi di guardia dopo l’alba.

- Buon giorno Vivi, come stai? – disse sorridendo mentre posava il boccale sul tavolo – Sono dieci pezzi d’oro.

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Era ormai tarda serata, e Jareme stava pensando di trovare un luogo adatto a coricarsi per la notte, cosicchè il giorno dopo avesse potuto aggirare totalmente la capitale che desiderava evitare. Evitare la vita di città, evitare di incontrare altra gente... era uno spirito libero, e da quando aveva iniziato a compiere il suo viaggio solitario non aveva mai sentito mancanza di nessuno. In verita erano giorni che la sua bocca non emetteva un suono; la stessa bocca che giocherellava con uno stelo d'erba da ore.

Rumori di frusta e di pianto arrivarono a Jareme mettendola in guardia... senza pensarci troppo, cercò un riparo alla vista di estranei, e contemporaneamente cercò di avvicinarsi alla fonte di quei suoni, senza paura.

Impugnò l'arco ed incoccò una freccia, muovendosi adagio finchè non riuscì a vedere qualcosa.

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Nym Dankil

Mezzodì

Steppa a sud del fiume Sulduskoon

Dieci miglia ad est da Darromar

Quindicesimo giorno di Eleasis

Il sole di mezzogiorno picchiava sulla steppa bruciata ardendo senza fiamma ogni cosa che colpiva. La giornata serena, senza un alito di vento, rendeva l'aria irrespirabile. Nym si sentiva sfinito, il suo corpo era ancora più debilitato dalla forte luce nonostante il mantello chiaro e il cappuccio calato sul viso.

Cadde improvisamente a terra, il sabore della sabbia nella bocca aperta e boccheggiante per prendere più aria possibile, lo fece tossire rumorosamente. Era distrutto, il lungo viaggio, in fuga dal suo passato e dal posto che aveva chiamato casa. Le provviste finite il giorno prima e nessun animale in vista che potesse offrirgli un pasto. La borracia finita con l'ultima goccia che gli cadde in gola, effimero conforto rispetto all'arsura che ardeva nella sua bocca.

Steso a terra non sapeva più cosa pensare quando d'improvviso, dal nulla comparvero quattro figure. La vista offuscata dalla polvere e dal sole accecante non permisero al ragazzo di distinguere i nuovi arrivati. Erano vestiti e completamente con abiiti leggeri e bianchi e del colore della steppa.

Si sentì sollevare e rimettere in piedi, poi qualcuno gli mise sotto il naso qualcosa che profumava di acqua.

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Aidan Nightglider

Crepuscolo

Traversata Mercatile Principale

Un miglio da Darromar

Quindicesimo Giorno di Eleasis

E cosìinfine il viaggio era terminato. Le informazioni che Linvail gli aveva fornito lo avevano portato alla capitale del Tethyr. Darromar, sede del palazzo reale, della corporazione dei mercanti e tutti gli organi ppiù importanti del paese.

Il suo contatto l'avrebe incontrato il giorno dopo, per l'ora del pasto serale, all'Artiglio di Troll. Non sapeva chi era. Doveva solo presentarsi alla cameriera della locanda come il Mercante di Lana. Queste erano state le istruzioni di Linvail. Aveva tutta la giornata successiva e la notte da attendere.

Le porte della città si stagliarono davanti a lui quando ancora era lontano. La pergamena del lasciapassare al sicuro nella tasca del corpetto gli avrebbe permesso di attraversare il corpo di guardia senza problemi e dopo stava a lui.

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Si fermò un momento, controllò che l'equipaggiamento, i soldi e i vestiti fossero in ordine, controllò la spada corta legata alla caviglia e le due nei foderi poi chiuse il mantello.

"Aaaah" Disse, stiracchiandosi dopo la lunga camminata, "non vedo l'ora di mettermi all'opera!".

Poi si diresse con calma verso la città. Non aveva fretta, la notte era ormai diventata il suo habitat naturale e non gli dispiaceva affatto attardarsi un po' per godersi il tramonto e le prime brezze notturne.

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Il ragazzo sentì il fresco odore dell'acqua inondargli le narici, fra sè e se benedisse più e più volte gli dei, ringraziandoli per la venuta della sua salvezza.

Prese l'acqua e si bevve svuotando l'intero recipiente, la sua gola asciutta torno a gioire e Nym con le labbre finalmente bagnate cercò di guardare i suoi salvatori.

Il sole brillava alto nel cielo e i suoi occhi non riuscirono a distinguere le crature che lo avevano salvato, ma parlò con voce serena:

"Grazie... grazie mille! Non sò immaginare cosa avrei fatto se non mi avreste aiutato... grazie ancora... "

Nym boccheggio un'attimo come a riprender fiato e continuò a parlare spedito come sempre:

"oh, ma... scusate se sono stato scortese... piacere... sono Nym, Nym Dankil... e... posso sapere il nome dei miei salvatori?"

...

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Vivian rispose con un sorriso alla ragazza:

"Buongiorno Julia, sono di buon umore oggi anche se questo caldo è sfinente"

La sua mano frugo per qualche secondo nella borsa appesa alla vita e ne estrasse le dieci monete. Appoggiando le monete sul tavolo si guardò attorno nella locanda cercardo di riconoscere i presenti.

"Grazie per la birra, è piuttosto tranquillo questa mattina?"

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L'aria della notte appena passata, ancora aleggiante nel boschetto, spinse Ralid a sospirare, a metà tra lo sconforto e la stanchezza per la nottata priva di riposo di cui era appena stato partecipe.

Lo sguardo passò dall'uomo che gli aveva rivolto la parola agli altri due figuri, più lontani, per poi posarsi di nuovo sul suo interlocutore.

-Mattiniero non sarebbe corretto, visto che non sono andato a dormire. Ma dubito che lo stesso si possa dire per voi: sicuramente dovete esservi alzati davvero presto. Ebbene, cosa volete da me? Se mi avete rivolto la parola, dubito che sia solo per pura cortesia-

Sconfortata, la mente di Ralid manifestò un unico pensiero: "Ed ora che vogliono, questi, da me? Non bastava la bufala di quel ragazzino, ora ci si mettono anche degli sconosciuti! Mah, vedremo."

Gli occhi si spostarono sull'ambiente circostante, alla ricerca di eventuali vie di fuga. "Non si sa mai...", un secondo pensiero saettò attraverso la consapevolezza del ragazzo.

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Jareme Gamy.

Pochi passi ed ecco comparire davanti agli occhi dell'halfling un immagine che mai avrebbe voluto rivedere. Le grida e i pianti erano sempre più forti.

- SMETTILA DI FRIGNARE CANE OPPURE NON ARRIVERAI NEMMENO A VEDERE LE MURA DELLA CITTA'.

Un uomo, bianco, la pelle scurita dal sole e con indosso vesti bianche alzò per l'ennesima volta il braccio con cui reggeva la frusta. Sotto di lui un uomo, anzi no, un ragazzino, doveva avere al massimo 12 anni, era rannicchiato in posizione fetale con le braccia legate tirate sulla testa in un inutile tentativo di allontanare il carceriere e la sua micidile arma.

La frusta cadde dall'ato come un rapace sulla sua preda, portando via brandelli di pelle. La schiena graffiata sotto i cenci che la coprivano mostrava numerose striature insaguinate.

Il braccio si alzò ancora.

Il piccolo campo era formato da quattro carri disposti a semicerchio con un foco al centro. Da un lato un gruppo numeroso di persone denutrite e con la faccia tirata dalla paura e dalla rassegnazione, osservava impotente la scena. Una donna singhiozzava silenziosamente al centro di esso.

Vicino al fuoco sei uomini mangiavano e bevevano divertiti dallo spettacolo incuranti del dolore del ragazzo.

Legati agli alberi i cavalli e e bestie da soma pascolavano ignare di ciò che accadeva attorno a loro.

Aidan Nightglider

Le porte della città erano ancora aperte al suo passaggio. Non appena le attraversò una voce gli intimò di fermarsi.

- Altolà. Motivo della visita, Nome e destinazione.

Una guardia in livrea gli si avvicinò impedendogli il passaggio, dietro di lei una seconda attendeva all'erta, controllando che il ragazzo non commettesse alcuna azione sospettosa.

Guardando attorno Aidan notò che alla porta erano numerosi i gruppi di guardie eprobabilmente avevano l'ordine di fermare tutti a quell'ora tarda. I regnanti non volevano disordini in città.

Nym Dankil

Rapido un colpo giunse a coglierlo sulla testa. Un dolore lancinante precedette il buio. Nym perse i sensi.

Quando riaprì gli occhi aveva un forte cerchio alla testa, ma si ritrovò sdraiato su un giacilio di paglia. Attese alcuni attimi per rimettere a fuoco l'ambiente che lo circondava.

Sembrava una cella. La stanza era piccola, in muratura, con una finestrella alta che faceva entrare la luce del deserto. Una porta in legno, robusta e solida, chiudeva l'ambiente arredato semplicemente con della paglia posta sotto una coperta. A terra a fianco del giacilio erano posate una ciotola di terra cotta con dell'acqua fresca e alcune gallette di grano poste su una grande foglia marrone.

Nessun rumore si percepiva. Nym era solo.

Vivian Knightsun

Julia sorrise e senza rispondere prese le monete annuendo con il capo. La birra era buona e fresca e i pochi sorsi che la maga fece scendere in gola le ridiedero un po' di tono. Il caldo l'aveva asciugato la gola.

Pochi istanti dopo che la ragazza si era allontanata una voce possente e sussurrata, un po' roca, raggiunse le orecchie della ragazza. dietro di se percepì la presenza di Tarius.

Vivian non si voltò, sapeva che il nano non voleva essere visto e accettò questa condizione.

- Ben ritrovata Milady. Grazie per essere accorsa al mio richiamo. Credo che le informazioni questa volta possano essere molto interessanti.

Raid Tuarl

L'uomo si avvicinò e rimase in piedi a poca distanza. Lo sguardo sicuro e determinato, le labbra aperte in un abbozzo di sorriso. La voce dell'uomo lasciava trasparire un tono di chi la sa lunga.

- In effetti avete ragione, io, fortunatamente, ho riposato questa notte. Ma l'alba è sempre uno spettacolo magnifico, e questi giardini sono un buon posto per ammirarla.

Il sorriso si fece più ampio ancora.

- Ma in effetti sì, non sono qui semplciemente per una visita di cortesia.

Fece una pausa e poi riprese.

- Sono qui per offrirvi un lavoro. Ho avuto modo di sentire di come avete scovato rapidamente quel ragazzino e come abbiate condotto un'interrogatorio che non sembrava affatto tale per ottenere quello che volevate sapere.

Sedutosi sul bordo della fontana fissò lo psionico negli occhi.

- Sto cercando persone per effettuare un'indagine e mi serve gente in gamba. La paga è degna di un re e i rischi sono minimi. Vi può interessare?

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Si fermò, era tranquillo e sapeva come comportarsi in quelle situazioni. Sarebbe andato tutto liscio. "Sono Aidan Nightglider, Mercante di lana, vengo da Athkatla per concludere un'affare in città" Disse, porgendo alla guardia il lasciapassare datogli da Linvail.

"Saprebbe indicarmi la locanda "l'artiglio di troll"? ho prenotato una stanza ma stupidamente non mi sono preoccupato di farmi dare delle indicazioni..." aggiunse, appena la guardia prese il lasciapassare per controllarlo.

DM

Spoiler:  
Prova di raggirare per la storia del mercante
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Nym si massaggo lievemente la testa, aveva ricevuto un brutto colpo e il capo gli doleva ancora.

Osservo la sua prigione, evidentemente i suoi ''salvatori'' non erano tali... forse qualcuno aveva scoperto il suo segreto... e forse il patibolo lo attendeva al sorgere del sole. Tutte questi terribili pensieri inondavano la testa del giovane ragazzo, provava le stesse sensazioni di quella notte... rabbia, dolore, frustazione... tutte mescolate insieme.

Nym arrancò debole alcuni passi verso la porta cercando una vi di fuga, la porta era in legno massiccio e forse solo qualcosa di estremamente duro sarebbe riuscito a sfondarla.

Di colpo nella stanza aleggiò un vento freddo che circondava Nym, nella sua mente balenarono, come saette, pensieri fulminei di parole e gesti incomprensibili, il ragazzo capì cosa stava succedendo e cercò di opporsi a quanto stava accadendo... ma di nuovo un ruggito in lontananza, la bufera e poi il drago.

Nym perse i sensi per alcuni attimi e quando li riacquistò si ritrovo in piedi, dinnanzi alla porta, sentiva la sua mano destra stranamente pesante...la sollevò.

La mano dell'albino era come cristallizzata, composta interamente da ghiaccio duro come la pietra.

"Maledizione!!... E' successo di nuovo!! "

Nym chiuse gli occhi e si concentrò un'attimo...

"Sarà meglio approfittare di questa irritante situazione..."

E immediatamente, dopo aver raccolto le sue forze, diede un pugno con la mano di ghiaccio alla parete che gli ostacolava la libertà

...

DM:

Spoiler:  
Lancio incantesimo Pugno di Pietra (ho solamente modificato l'aspetto perchè si adattasse al PG). [Forza +6 da 10 a 16]

In seguito attacco con lo schianto la porta cercando di sfondarla:

Prova di forza: 1d20 + Forza [3] = 20 + 3 = 23

Spoiler:  
Che fattore C!!! Venti naturale!!!
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Ascoltando le parole dell'uomo, il volto di Raid fissò il cielo, una mano gli grattava la nuca, conferendo al ragazzo un'aria assorta. Terminato il discorso, passarono alcuni minuti di silenzio, mentre Raid rifletteva su quanto gli era statao appena proposto.

Nessun suono si sentiva nella zona, eccezion fatta per i primi sbadigli della città in risveglio, un leggero vento scuoteva le fronde degli alberi.

"Sarebbe tutto più facile se potessi volare, un po' come quell'uccello..." disse, indicando una creatura che volava nel cielo, a mala pena visibile agli occhi di Raid "Tuttavia, sembra interessante. Ma ditemi di più: non pretenderete certo che accetti in base a quelle poche cose che mi avete detto. Che indagine sarebbe? Con chi dovrei lavorare? Perchè avete scelto me, tra tutti gli abitanti, e gli stranieri, di questa città?"

Gli occhi del ragazzo si fissarono sull'uomo, cercando di leggere la verità sul suo volto e sui movimenti del corpo.

"E soprattutto, come mai quella scorta?" indicando con un cenno della testa gli altri due figuri, poco distanti.

DM:

Spoiler:  
Tento di verificare la veridicità delle sue parole con percepire intenzioni
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La scena che Jareme vide fece salire rabbia ed incredulità.

Cercò di rimanere lucida, e per il momento ci riuscì, ma non badò ad osservare meglio gli uomini per capire chi fossero o da dove venissero...non era importante, almeno per ora.

"Sette uomini in tutto! Forse se li prendo di sorpresa posso farcela...mmm ne dubito, ma magari con un pò di fortuna qualcuno potrebbe anche fuggire, o magari quel gruppo di schiavi o prigionieri che siano mi daranno una mano..."

Mentre pensò questo, già una freccia era incoccata sul suo arco. Il suo bersaglio era l'uomo che stava frustando il ragazzo.

Cercò di prendere la mira il meglio possibile e poi lasciò la corda. Senza esitazioni si lanciò di corsa in avanti, mazza pesante in pugno...

DM

Spoiler:  
Se la freccia ha colpito l'uomo carico i sei che stanno mangiando seduti a terra, altrimenti carico lo stesso uomo.

+5 per colpire con l'arco

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  • 3 settimane dopo...

Aidan Nightglider

La guardia lesse in fretta il lasciapassare che Aidan gli passo. Linvail aveva fatto un ottimo lavoro, una volta finito di leggere un lieve sorriso educato si formò sul viso della sentinella che si scostò restituendo la pergamena.- L'artiglio di Troll. Allora deve prendere la strada principale, non è difficile, è questa che perorre tutta la città dalle porte alla cittadella. L'artiglio si trova nel quartiere ovest. Per facilitarle le cose le faccio fare un giro un po' più lungo. Intanto lo guidò su un lato della strada per permettere agli altri suoi colleghi di compiere al meglio il loro dovere. - Arrivato alla piazza davanti alla porta interna, tiene la sinistra e prende la terza strada che incrocia percorrendo la pizza. A questo punto deve continuare per alcuni minuti.

Leggermente soprappensiero urlò.

- Karl! L’artiglio è prima o dopo il ritrovo del Cervo?

Una voce giunse dall’alto delle mura in risposta.

- Due vicolo dopo verso le mura.

- Grazie. Quindi procede fino a quando non oltrepassa un piccolo locale con il palco di corna di un cervo appeso fuori, svolta a destra e al secondo vicolo è arrivato.

Ancora sorridendo aggiunse - Spero che sia stato abbastanza chiaro. Buona permanenza in città, spero che possa fare buoni affari.

Nym Dankil

La piccola cella non permetteva grande possibilità di movimento. Nym faticava a prendere lo slancio sufficiente per dare il colpo alla porta. In più la forza che l’incanto aveva preteso dal suo fisico fu tale da lasciarlo barcollante, tanto che dovette appoggiarsi con la mano normale al muro ruvido per non caracollare a terra. Il solo penetrava tenue dall’alta finestrella e inondava la stanza.

Alcuni passi si avvicinarono alla porta e uno spioncino si aprì per guardare all’intero. Poche parole incomprensibili e altri passi. Il ragazzo riuscì ad alzare gli occhi per notare due occhi scuri incorniciati da un turbante e da un panno bianchi. Solo gli occhi. Curiosi e perspicaci sondare la sua mano e i tremiti che la stanchezza e la spossatezza davano a Nym.

- Rilascia e nutriti, non sarai di nessuna utilità mezzo morto. I fratelli devono accettare la solitudine e la ristrettezza per imparare l’ascetismo. Il potere deriva dal servizio. Ricorda queste parole Bianco, saranno quelle che ti faranno rimanere in vita qui.

Lo spioncino si chiuse. Passi. Silenzio.

Raid Tuarl

- Libertà. Già difficile da ottenere se non si possiede dalla nascita, ma comunque difficile da mantenere per chiunque. Vi sentite libero?

Pensieri o domande, lo sguardo dell’uomo, intelligente. Sa cosa vuole e le sue parole sono misurate, oppure no?

- Perchè ho scelto voi? Dieci giorni di indagine per scoprire la verità su una voce. Poche parole e grande spirito di osservazione. Mente analitica e velocità di pensiero. Siete perfetto.

Sorrise come a sottolineare un’ovvietà.

- Ho occhi e orecchie in tutta la città. Sapete non essendo originario ed essendo mercante preferisco premunirmi. Sarò franco. Voglio fare soldi. Ricchezza uguale potere. Ma non capisco bene cosa, questa città, voglia. Di cosa abbia realmente bisogno. Non so ancora quanti sarete. Dipende dal prezzo e dalle possibilità. Ci sono alcuni punti oscuri in quello che succede qui nel Tethyr. Siete interessato? Per la scorta non mi muovo mai solo.

Jareme Gamy

Il rumore secco della corda rilasciata ruppe il silenzio che si era creato attorno alla mente della piccola halfling. La freccia volò, precisa e rapida verso il suo bersaglio. La schiena dell’uomo, ottimo tiro, mira precisa. La punta di legno si conficcò al centro della larga schiena. Un urlo di dolore. La frusta cadde e le mani corsero all’asta che sporgeva dal corpo. In ginocchio.

La scena muto d’improvviso. All’urlo i compagni si alzarono guardandosi attorno. Il ragazzo si riscosse e vide il torturatore a terra disarmato. U lampo di odio attraversò i suoi occhi. Le mani legate raggiunsero il pugnale che sporgeva dalla cintura del torturatore e estrattolo lo rinfoderarono direttamente nella gola esposta dell’uomo. Le urla finirono e l’uomo si accasciò in un gorgoglio.

Il caos. Schiavi che si alzavano e scappavano, altri che urlavano al ragazza di fare altrettanto, qualcuno troppo sfinito per sollevarsi rimase a terra come morto. Le frecce e i pugnali cominciarono a volare. Uomini a terra. Bambini piangenti tacitati per sempre. Una carneficina. Tutto troppo veloce.

Vivian Knightsun

La voce bassa e profonda dell’informatore giunse alle orecchie della ragazza in modo che solo lei riuscisse a sentirlo.

- Un uomo in città sta cercando e arruolando gente straniera e non per un indagine. Prende persone poco conosciute che riescano a passare inosservate nella folla, ma anche che si possano infiltrare a corte. Cerca informazioni. Sembra che sia particolarmente interessato al bambino, ma questa è una mia intuizione. A mio parere ti conviene farti vedere e entrare a far parte della partita. Soldi e molte informazioni. Un suo agente alloggia al Ritrovo qua vicino. Fatti vedere questa in sala grande, ti contatteranno loro. A presto ragazza mia. Buona Fortuna.

La voce s’interruppe. Il silenzio riprese i rumori della locanda.

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"Grazie mille - disse Aidan reinfilando la pergamena nella tasca del mantello e facendo un lieve inchino - penso che mi avvierò, h camminato molto oggi e non vedo l'ora di cenare e riposarmi un po'... buon lavoro e buona notte!" dopodichè si avviò verso la locanda seguendo le indicazioni date dalla guardia al meglio che poteva, l'orientamento non era il suo forte in campagna, ma in città era tutta un altra cosa...

Appena che si trovò fuori vista dal posto di guardia deviò in un vicolo e prese, con calma, ad arrampicarsi su un palazzo fino ad averne raggiunto il tetto, quindi si mise a fare il punto delle indicazini dall'alto, per capire dove dirigersi, trovata la locanda, vi si diresse passando, di corsa, da tetto a tetto come era sua abitudine...

Raggiunto il tetto di fronte alla locanda si calò, facendo attenzione a non farsi vedere e a non farsi del male, nel vicolo sottostante, poi bussò alla porta...

DM:

Spoiler:  
Per scalare prendo 10 tanto non ho fretta nè impedimenti, per trovare la locanda faccio una prova di cercare e pendo venti (se posso) che ho tempo, per i passaggi da tetto a tetto presumo che, essendo semplice esigenza scenica, non vi siano troppi problemi, per calarmi poi idem come sopra...
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Nym rimase lì appoggiato alla porta con la mia mano normale, era stremato... la botta in testa continuava a farsi sentire e la magia lo faceva sentire stanco, molto stanco. La mano nel frattempo tornò normale, sembrava scogliersi sotto il caldo di quella cella. Arrancò qualche passo verso la parete sopra la quale stava la finestra, alla ricerca di aria fresca.

Le parole dello sconosciuto rimbombavano nella sua testa, si disse che forse in fondo lo straniero aveva ragione. Si avvicinò trascinandosi alla ciotola col cibo e si rifocillò... ci voleva proprio.

Nym cercò di rialzarsi ma con estrema fatica... e l'unico risultato che ottenne fu sentire nuovamente le gambe cedere sotto il suo peso. Così si sdraiò sulla dura pietra cercando di riposare.

Ma la prigionia non gli faceva chiudere occhio, si sentiva in gabbia e in pericolo... pensava e ripensava alle parole di quell'uomo... dove era finito?

Probabilmente si trovava in un monastero, ma di quale città e dove?

E nel vorticare pensieroso di una tempesta di ipotesi gli occhi di Nym Dankil si chiusero concedendo riposo alle sue stanche membra...

...

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La piccola halfling non pensava di causare tanto caos in così poco tempo, tuttavia ora l'avevano vista, non c'era tempo per indugiare e con il tempo aveva imparato a combattere e a non tirarsi mai indietro... e non voleva di certo farlo ora.

Non aveva paura di morire, e se doveva succedere, doveva succedere combattendo.

Lasciò cadere l'arco, impugnò la mazza pesante che aveva al fianco e caricò i sei aguzzini rimasti in vita. Ancora per poco, era la sua speranza.

La rabbia era diventata ormai incontrollabile e lasciò che fosse lei a guidare la sua arma.

Con un urlo intimidatorio scagliò la sua furia sul più vicino dei rapitori.

Spoiler:  
Entro in ira!

Provo ad intimidire i 6 rapitori ancori vivi mentre ne carico uno solo.

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Dopo che l'informatore misterioso se ne fu andato, Vivian rimase seduta al suo tavolo a riflettere.

Le informazioni che le forniva Tarius erano sempre molto interessanti ma queste rischiavano essere anche molto importanti. L'arrivo di quel bambino e tutte le voci sul suo conto avevano portato scompiglio fin dal primo momento e l'uomo in città poteva risultare molto pericoloso se era davvero interessato al bambino profeta.

Mentre lentamente beveva la sua birra nella testa le frullavano mille pensieri e idee. Quando terminò l'ultimo sorso e fece per alzarsi notò che la locanda si stava riempendo, era arrivata l'ora di pranzo.

Si rimise a sedere, chiamò Julia e ordinò acqua fresca e la pietanza del giorno. Avrebbe pranzato lì e chissà che qualche pettegolezzo interessante giungesse alle sue orecchie.

Terminato il suo pasto, si guardò intorno in cerca di qualche conoscenza o di qualcosa che potesse attrarre la sua attenzione.

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  • 3 mesi dopo...

Aidan Nightglider

La gente per le starde si stava ritirando nelle proprie case lasciando posto agli abitanti della notte. Aidan notò subito che sia i vicoli, che le strade scostate dalla strada principale e anche i tetti si stavano popolando.

Nessun lo degno apparentemente di attenzione e lui potè, in una mezz'ora scarsa, raggiungere quella che secondo le indicazioni era l'Artiglio di Troll. Aveva una giornata di anticipo sull'appuntamento.

L'ingresso alla locanda era piantonato da un grosso umano e l'edificio pareva ben tenuto e robusto, non avrebbe detto che si trattasse di una locanda della periferia. La struttura e la guardia l'avrebbero tranquillamente fatta passare per un posto sicuro in cui riposare.

Dal tetto su cui stava Aidan notò alcune persone entrare e altre uscire, e non solo dalla porta principale. Un nano attirò la sua attenzione sbucando d'un tratto dal vicolo, nel quale aveva deciso sarebbe ridsceso in strada, e scomparendo nel dedalo di viuzzze che circondava il posto.

Nym Dankil

Nym si svegliò con la luce del sole alto che gli baciava il volto. La stanchezza era svanita, si sentiva sveglio e pronto ad agire. Aperti gli occhi notò che la stanza in cui si trovava ora era però diversa da quella che lo aveva ospitato fino a quando non si era addormentato.

Era più ampia. La terra battuta della cella era sostituita da un pavimento di pietra intagliata. Sembrava che tutto il pavimento fosse stato preso da un unico pezzo di roccia grande circa 10 metri per lato.

La sala quadrata era accogliente se non fosse per il reticolato di ombre che la grata sul soffitto proiettava a terra. Alzato lo sguarda, a circa 6 metri vi era il soffitto. Un intreccio di metallo e legno formava le traversine di quella grata che copriva tutta la stanza, oltre ad essa, il cielo azzurro.

Una branda di legno in un angolo, un cantuccio con un buco a terra nell'altro erano gli unici due arredi della stanza uniti ad un tubo di metallo a 4 metri che attraversava la sala da parete a parete, un sacco di sabbia appeso al soffitto, a agli stessi occhi e allo stesso turbante della sera prima.

L'uomo era là, in piedi in attesa.

Jareme Gamy

L'urlo disumano della piccola halfling mutò le espressioni di riso che stavano disegnandosi sui volti degli schiavisti. Il ragazzo a terra si era intanto slegato le mani e in piedi maneggiava il pugnale appena conquistato. Gli occhi pieni d'odio riflettevano l'affetto che lui nutriva per quei morti inutili.

Altri due uomini schivarono i pugnali lanciati contro di loro con poca convinzione e approfittarono della distrazione offrita da Jareme lanciandosi contro i loro persecutori.

La mazza si sollevò e calò trasversalmente sul ginocchi di uno degli schiavisti, questi provò a deviarne la traaiettoria con la scimitarra ma senza troppo impegno, tanto che il rumore dell'osso rotto sovrastò il caos che si stava formando.

Attorno a lei rumori di combattimenti. Ma erano ancora in inferiorità numerica, sempre che questa informazione riuscisse a ragguingere la parte razionale del cervello di Jareme.

Lo schiavista colpito lasciò intanto cadere la lama per cadere al suolo tenendosi la gamba ferita.

Vivian Knightsun

Gli avventori prendevano posto in modo disordinato e più di uno si era avvicinato al tavolo di lei, solo per essere allontanato dalla cameriera priam che potesse avvicinarsi troppo.

Julia le portò quasi subito un piatto di stufato di carne e la brocca appena chiesta chiedendole pochi pezzi d'argento per il pagamento.

Il piatto era buono e gustoso, le riempì lo stomaco lasciandole il tempo di osservare la abituale clientela con cui Julia aveva a che fare tutti i giorni.

Dalle scale all'altro lato della sala iniziarono a scendere anche quelli che si erano fermati per la notte e che avevano riposato fino a tardi.

Niente di quello che vide però attirò in modo particolare la sua attenzione.

@tutti@

Spoiler:  
Ragazzi scusate per questa lunga attesa, spero che non abbiate perso la voglia di giocare. Postate pure, intanto aspetto il post di Larin per portare avanti anche lui.

Ben ritrovati.

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