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[Elayne] - Una Libertà tanto agognata (Talrond)


Elayne

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Inviato

Neena arriva nelle vicinanze della Fortezza, apprezzandone i dettagli e l'architettura. "Sono alla Fortezza, Thessalar... E' qui che soggiorna l'elfo?" domanda mentre guida l'ombra vicino un gruppetto di soldati per ascoltare la conversazione.


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Inviato

*Mpf. niente di che come al solito*

Mi concentro e faccio scivolare l'ombra verso il luogo più alto della città. Tento di farmi una mappa mentale delle vie e della strade e dei luoghi circostanti la città stessa

Inviato

@ Bolar

Tranquillamente, la tua ombra decide di posizionarsi sul mulino, presente nella città.

Soddisfatto, con a mente in modo abbastanza chiaro la planimetria del posto, lasci il tuo luogo di osservazione.

Inviato

Spoiler:  
Sarò cecco... Non avevo letto bene il penultimo post di Yonas

@ Neena

C'è l'imbarazzo della scelta sulle conversazioni da ascoltare.

Ci sono vari gruppi di soldati che stanno discutendo.

Ci sono quelli alle porte sud della Fortezza, e coloro che stanno osservando gli allenamenti.

Ti sposti prima verso i più vicini, quelli in mezzo alla pianura.

I discorsi sono diversi. Non stanno parlando ne di voi, ne dei tuoi ex-compagni.

Ma prettamente di argomenti militari, e di vita comune.

Parlano quindi degli futuri allenamenti, delle possibilità (misere) di ottenere qualche soldato decente dalla popolazione del luogo (non-Falkovniana), e di storie tra comilitoni.

Apparentemente, c'è una certa attesa tra i Falkovniani. Pare che la Regina stia incoraggiando la procreazione del proprio popolo.

Decidi infine di spostarti verso la Fortezza.

Sei a un paio di centinaia di metri dall'entrata, quando vedi, e senti, rumori inequivocabili dei soldati, sulle mura, che stanno dando l'alarme.

Che non sembra essere veramente importante, in quanto non ci sono molti soldati che sembrano coinvolti nelle contromisure.

Inviato

@ Neena

Avvicini l'ombra alle mura, ma non hai fatto 100 metri, che *qualcosa* di molto luminoso (e molto doloroso, per l'ombra) colpisce l'ombra, annientandola.

Un bagliore, un raggio, chissà. Se era un raggio, non arrivava dalle mura.

Inviato

@ Neena (e Bolar)

Il Lich, ti rendi conto, stava guardando nella direzione della Fortezza.

"Hmmmmhhh..."

Sembra riflettere, per un attimo.

"Magia votiva.

Ma siamo fortunati.

Tale magia difensiva ha la sua massima efficacia soltanto contro le creature dell'ombra.

Sarei curioso di sapere il perché di questa scelta. Non è facile, e di certo è parecchio dispendioso, ottenere una protezione magica cosi efficace e violenta."

Si gira verso Bolar.

"Nano.

Non avvicinarti alla Fortezza, ovviamente.

Quando avrai finito la tua perlustrazione e sarai soddisfatto, facelo sapere."

Si gira verso di te (Neena) e ridacchia.

"Non sono ancora riuscito a ingannare un tuo compagno, il ladro.

Ma il messaggio è stato chiaro, e visto quello che ha perso, spero che d'ora in poi, sarà più ... accondiscendente hehehehe."

Inviato

il nano uscì un secondo dal suo stato di concentrazione

"mh, non so quanto si utile stare ancora in giro con quest'ombra. Quello che potevo capire sulal città l'ho capito. di informazioni sull'elfo non ne trovo.

se ci dicessi qualcosa di più saprei forse cosa cercare"

Inviato

@ Neena e Bolar

"Si, Vanshoon.

Quello che ho cercato di fare è arruolarlo, subdolamente, alla nostra causa, tramite un mio 'alleato'.

Il tentativo non ha funzionato.

Ma sono certo che Elkezias riproverà, con migliori esiti, a breve."

Si gira verso di voi.

"Vedete, per ora abbiamo appurato che la città è relativamente indifesa dal punto di vista magico.

E che non esistono magie di individuazione di sorta.

Al contrario, la Fortezza è pesantemente protetta.

Questo ci permette già di sapere dove ci possiamo muovere, nascosti, senza troppi problemi. E quindi, dove potere colpire.

Il punto è che vorrei capire QUANTO è protetta questa fortezza.

Potrei mandare uno di voi, ma è un rischio troppo grande.

Meglio mandare qualcun'altro, no ?"

Il Lich muove le mani, in un chiaro segno di anticipazione.

"Vanshoon ha preferito sacrificare la sua compagna, la sua ombra piuttosto che di parlare.

Anche se non me l'aspettavo, di certo questo è un ulteriore vantaggio, per noi.

Meglio che la perda ora, che in esplorazione verso la Fortezza.

Avrà cosi il tempo di calmarsi e di pensare di nuovo a mente fredda."

Inviato

"Ahahahah!" rise Neena fragorosamente. "Sei schifosamente geniale, Thessalar. Ma ti consiglio di non considerare Vanshoon come una mera esca o un giocattolino che potrà fornirci informazioni..." soppesa bene le parole, "è una persona capacissima ed abilissima, non sprechiamolo così banalmente"

Inviato

rifletto

"quindi il punto è usare vanshoon per perlustrare la città? potrebbe andare"

osservo poi il lich

"sul quanto la città è protetta non penso l'ombra sia di aiuto. dubito lascino i luoghi strategici incustoditi. cosa facciamo aspettando vanshoon?"

Inviato

@ Neena e Bolar

"Gli eventi dovrebbero cominciare a diventare interessanti e caotici al calare del sole.

Non siamo soli.

Alcuni servi di Graz'zt stanno arrivando sul posto.

Avrei preferito averne altri. Altri bersagli, e fastidiose mosche, per i Falkovniani, mentre ci prepariamo al meglio a colpire.

E al buio, è tutto più caotico. E non saranno alcune magie di luce a fermarci."

Detto questo, il Lich si sedette, aspettando pazientemente il calare del sole.

Inviato

*perfetto*

Bolar si concentrò fino a far tornare l'ombra

"facci quel che ti pare lich"

quindi si alzò in piedi e passò il tempo rimanente prima del tramonto a girare intorno e muoversi un pò per non indolenzirsi stando troppo tempo fermo.

di tanto in tanto toglieva i martelli dalla cintura e li faceva girare a vuoto per scaricarsi un pò e passare il tempo

  • 4 mesi dopo...
Inviato

@ tutti (racconto OOC)

La notte, come la dolce morte, cala su ogni vita, eventualmente.

Certo, c’è chi avrebbe da ridire, a questa affermazione, soprattutto coloro che usano magia od espedienti per prolungare, a volte all’infinito, la propria. Ma è un nascondersi la realtà.

Tutti, alla fine, muoiono.

Chi deteneva il potere, in questa vita, non era chi viveva più a lungo, ma chi conosceva, e venerava (in un certo senso) la morte.

Chi aveva capito che non era il fatto di morire o non morire l’importante, ma il come.

Perché il come dettava, emetteva giudizio, sulla vita appena vissuta.

E Thorn questo lo sapeva. Per questo amava decidere non solo della morte altrui, ma del come.

Per questo non temeva la propria.

E per questo, era un avversario temibile.

L’Elsa di Bartimius ?

Si, era da ricuperare.

Ma tante cose erano altrettanto importanti, da fare.

E Thorn aveva appena cominciato.

O cosi pensava …

@ Thorn

Dopo avere fatto i tuoi preparativi, ti cali giù dalla finestra.

Poi il buio ti avvolge, ma è un attimo.

Ti giri di scatto, essendo arrivato sulla strada, e vedi che il buio è emanato da un Demone alato, con occhi purpurei, e di possente corporatura.

“Hehehehe … buonasera, Thorn.

Programmi per la notte ?”

Ti rendi conto che i pochi rumori, in giro per la città, sono cessati. Tutto è innaturalmente silenzioso.

Il Demone per ora è ad un paio di metri da te. Noti anche un paio di grosse spade, non sguainate, ai suoi fianchi.

Inviato

@ tutti (racconto OOC)

Thessalar non era nato ieri.

E nemmeno qualche secolo fa.

Ne aveva visti, di eventi, e di cambiamenti.

Thessalar era un Lich cauto, e attento. Ma conscio del proprio potere.

Aveva visti molti dei suoi simili cessare di esistere, per stupidate, o per mosse azzardate. A volte, anche per puro destino, o per mano sua.

Il Lich non aveva alcuna intenzione di essere il prossimo sulla lista, ed era abbastanza fiducioso di essersi preparato a dovere.

Abbastanza.

Era questa la parola chiave.

Thessalar sapeva che qui c’erano in ballo poteri superiori, e una posta in gioco, forse enigmatica, ma simbolicamente elevata.

Non per questo avrebbe lasciato l’affronto passato dei Falkovniani, e di questo Lord Cranatsar, impunito.

Aveva atteso, e si era preparato.

Ora era tempo di muovere le proprie pedine, alcune ignare, e soprattutto nessuna direttamente collegate al suo nome, per ottenere la propria vendetta.

Non interessava a Thessalar fare capire ai Falkovniani i propri errori. Interessava soltanto fargliela pagare.

E per quanto riguardava questa stupida Elsa, beh, poteva anche bruciare in inferno per quanto lo riguardava.

@ Neena e Bolar

I minuti, e le ore, passano.

Il Lich lancia 3 magie, durante questo tempo, per poi, ad un certo punto, rivolgersi a voi.

“Heheheh, bene, le cose si stanno muovendo.

Sono arrivati i 3 servi di Graz’zt.

Uno è qui, a Talrond.

Un altro è al Crocevia, al sud.

E un terzo è qui vicino, ignaro della nostra presenza.

Questo implica che i seguaci di Graz’zt, di cui facevate parte, sono divisi solo in 2 gruppi.

Il terzo demone farà da supporto.

Un demone da solo, però, è una preda piuttosto facile, se si sa quando e dove colpire.

Che ne dite se andiamo a fargli una visita, e lo “arruoliamo” a forza ?”

Inviato

Neena trascorre il tempo scambiando poche parole con Bolar, e rivolgendo qualche occhiata di impazienza al Lich. Nel mentre lucida il suo fidato spadone, Vendetta; la lama fredda, oscura, con quell'anima malvagia che lascia evaporare sottili sfumature di oscurità sulla superficie. D'un tratto si alza, facendo leva sullo spadone stesso, e soppesandolo si avvicina a Thessalar, intento nei suoi mille pensieri.

"Thessalar, nella cripta avevamo parlato di infondere dei poteri consoni alla mia nuova essenza a Vendetta", dice piantandola nel terreno, "sarei curiosa di sapere quanto più potente e più letale può diventare... Sai, è sempre stato un mio desiderio assurgere il mio spadone al rango di arma leggendaria, leggenda narrata dai bardi nelle taverne e anatema dei sacerdoti", finisce poggiando le mani sull'elsa e sporgendosi in avanti, mentre fa passare la lingua sulle labbra.

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