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Ruolisti o regolisti?


darteo_silver

Messaggio consigliato

E' qui che continuo veramente a non capire

Perchè mettere le due cose in antitesi! Perchè dire che se si è regolisti al 100% non si può essere ruolisti al 100%. Perchè dire che se si punta ad un lato allora non si punta all'altro

Non sono due cose che si escludono, nè si "disturbano"

Uno può essere ruolista, regolista, entrambi o nessuno dei due

mmm.....cercherò di spiegarlo meglio: Ho detto che si può. Si può essere regolisti e ruolisti contemporaneamente. Tant'è vero che a quanto pare tu lo sei.

Quello che dico io (e non lo dico io...è oggettivamente così!) è che esistono diverse correnti di gioco (stili, approcci), la maggior parte di esse possono idealmente essere divise in due categorie: gli estremi di queste due categorie sono 1) coloro che giocano a D&D per il lato tecnico del gioco, come una sorta di wargame...e 2) coloro che giocano a D&D per il gusto della recitazione. Ora, mi va bene che tu mi dici che si può fare entrambe al 100% ma io ti dico che molta gente...anzi direi la maggior parte della gente non lo fa. e perchè non lo fa? perchè uno da D&D prende quello che gli pare: c'è che lo "usa" soprattutto come un gioco di strategia, chi come una specie di teatro, chi come uno sfogo, chi come una passione, chi come un bel modo per divertirsi, chi come un semplice trastullo...

Se uno gioca a D&D solo per fare PG fortissimi e spaccare più mostri del suo collega perchè mai dovrebbe mettersi a interpretare? che noia! E se uno gioca a D&D solo per recitare lo spessore psicologico del suo PG perchè dovrebbe stare dietro a tutte le regole regolette e codicilli?

Il fatto che sia nato un topic del genere (e non è certo il primo della serie) e il fatto che molti utenti abbiano risposto senza indugi: "regolista" o "ruolista" per quanto impropria e generalizzante possa essere questa categorizzazione, dimostra che in effetti questa differenziazione di stili c'è!

La differenza regolisti/ruolisti è chiaramente forzata...la stragrandissima maggioranza infatti sarà a metà strada fra i due opposti ideali...ma ciò non toglie che vi siano diversi obiettivi o priorità nel gioco di ciascuno, e che ciascuno ha un proprio modo di giocare/masterizzare in base a queste priorità.

(Poi, per quanto mi riguarda avere contemporaneamenete tutte le priorità e perseguire consapevolmente tutti gli scopi al 100% mi pare un po' difficile, ma mi fido della tua smentita).

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Se uno gioca a D&D solo per fare PG fortissimi e spaccare più mostri del suo collega perchè mai dovrebbe mettersi a interpretare? che noia!

Primo errore (opinione personale ovviamente). Il PP non impedisce un ottima interpretazione. E' un errore che fanno in molti quello di pensare che volere il PG più forte di tutti significa non poter interpretare meglio di chiunque altro nel gruppo. Uno può cercare

1) Il PG più forte di tutti

2) Interpretare il proprio PG in maniera più profonda possibile

3) Il PG più forte di tutti interpretato in maniera più profonda possibile

Tu continui a dire che se fai una non puoi fare l'altra al massimo. Continui a mettere le due cose in antitesi... come la "sanità mentale" e la "conoscenza dei miti" (se hai mai giocato a Cthulhu)

E se uno gioca a D&D solo per recitare lo spessore psicologico del suo PG perchè dovrebbe stare dietro a tutte le regole regolette e codicilli?

Chiamarle "regolette e codicilli" è di per se già un giudizio negativo e una discriminazione. Non vedo come seguire le regole (non le regolette e i codicilli, semplicemente le regole) possa in qualche modo impedire alla persona di dare tutto lo spessore psicologico al proprio pg

Il fatto che sia nato un topic del genere (e non è certo il primo della serie) e il fatto che molti utenti abbiano risposto senza indugi: "regolista" o "ruolista" per quanto impropria e generalizzante possa essere questa categorizzazione, dimostra che in effetti questa differenziazione di stili c'è!

Di solito questi topic vengono aperti e supportati da chi non riesce a fare entrambe le cose o crede che le due cose non siano possibili.

E' mia PERSONALISSIMA opinione che questi topic nascano solo perchè si è diffusa la CREDENZA che ci sia questa dicotomia, ma il fatto stesso che ALCUNI dm riescano a fare entrambe le cose dimostra che chi non ci riesce ha solo bisogno di fare un po' d'esperienza o di PROVARCI

(Poi, per quanto mi riguarda perseguire consapevolmente tutti gli scopi al 100% mi pare un po' difficile, ma mi fido della tua smentita).

Fin che non ci credi non ci provi e non puoi ovviamente riuscirci.

Io son 20 anni che faccio il DM (D&D, AD&D, Vampiri, GUS)... ho esperienza, ma non sono persona più intelligente della media... se ci riesco io ci può riuscire chiunque

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In realtà non mi ritrovo bene all'interno delle categorie indicate.

Certo sono regolista perchè difficilmente sgarro dalle regole, magari modificate con qualche HR, ma il meno possibile (principale HR: se è sgravo non funziona!).

Ruolista lo sono ma non più di tanto: l'interpretazione viene fatta quasi esclusivamente ai fini dell'avventura (cioè niente serate in taverna a chiacchierare o cose del genere). Anche pg con particolari problemi psisici/morali mi interessano poco.

La cosa che maggiormente mi interessa però è la storia che i pg creano. Come DM preparo la traccia e pongo delle situazioni ai pg; il modo in cui le risolvano e quindi la successione degli eventi è ciò che più mi piace (oltre al preparare l'avventura).

Il tutto sempre seguendo rigidamente le regole!

Ignorare/cambiare una regola per scrivere una bella storia trovo che sia mancanza di fantasia. Così come il dover ricorrere ad un certo incantesimo o potere senza il quale la storia non "funziona" (intendo durante la creazione).

Primo errore (opinione personale ovviamente). Il PP non impedisce un ottima interpretazione.

Dipende cosa intendi per PP. Perchè pun pun rovina l'ambientazione che tu lo interpreti o meno.

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Dipende cosa intendi per PP. Perchè pun pun rovina l'ambientazione che tu lo interpreti o meno.

tralasciando che mi sta sorgendo il dubbio che conosciate solo Pun Pun, ma vabbè. chi lo dice che rovina l'ambientazione? perchè dovrebbe? ti rispondo io. perchè probabilmente tu lo immagini in mano ad un binbominchia (e si scrive proprio biNbo) che vuole dar solo noie al master. hai mai provato a pensarlo in mano ad un buon giocatore che vuole solo provare un pg uber? no, perchè logicamente i bravi pg sono ruolisti, non regolisti.. ma per piacere!

questi, la continua distinzione tra regole e interpretazione (e poi, da quanto l'interpretazione è OLTRE le regole? il teatro non ha forse regole? noi stessi non siamo forse VIVI grazie a regole?), sono limiti assurdamente osceni.

è come la storiella dei bambini che inventano il gioco senza regole. dopo 10 minuti si annoiano, perchè tutti fanno come cavolo vogliono e non ci si diverte più.

nessun insieme di regole può rovinare l'interpretazione, che siano quelle della costruzione di un bardo di 1° [:lol:] o del Cheater of Mystra.

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è tutto vero quello che dite e i motivi per cui uno interpreta o impara i materiali sono molteplici....

facciamo un discorso di percentuali....

se io sono ruolista al 100%: non potrò mai giocare perchè non conosco le regole....

se io sono un regolista al 100%: non potrò mai essere un buon giocatore all'interno del gioco...

allora le 2 cose convivono insieme.... il PP si studia a memoria il manuale perchè vuole avere il massimo, ma chi dice che non riesce anche ad interpretare?! quello che in scena al massimo il suo modo di essere quando è con un mercante, ma chi dice che non riesce a trovare la combo ideale per buttare giù il boss di turno?!

uno nn può essere o uno o l'altro altrimenti nn è un gioco di ruolo....

se no giocate a scacchi che è un gioco e li se nn sapete le regole siete dei somari:-D

(con tutto rispetto per chi non sa giocare come me)

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è tutto vero quello che dite e i motivi per cui uno interpreta o impara i materiali sono molteplici....

facciamo un discorso di percentuali....

se io sono ruolista al 100%: non potrò mai giocare perchè non conosco le regole....

se io sono un regolista al 100%: non potrò mai essere un buon giocatore all'interno del gioco...

allora le 2 cose convivono insieme.... il PP si studia a memoria il manuale perchè vuole avere il massimo, ma chi dice che non riesce anche ad interpretare?! quello che in scena al massimo il suo modo di essere quando è con un mercante, ma chi dice che non riesce a trovare la combo ideale per buttare giù il boss di turno?!

uno nn può essere o uno o l'altro altrimenti nn è un gioco di ruolo....

se no giocate a scacchi che è un gioco e li se nn sapete le regole siete dei somari:-D

(con tutto rispetto per chi non sa giocare come me)

Hai praticamente riassunto tutte le pagine precedenti in un solo post!

Hai espresso quello a cui si girava attorno da un be po'!

Devo dire che anche io la penso così, del resto le regole sono appositamente delle "guide plastiche" per dare consistenza al gioco, che tuttavia non esisterebbe senza interpretazione...

A parte che le regole di D&D non mi sembrano cosìimitanti anzi, danno anche spunti ai giocatori niubbi che giocano per le prime volte, ovvio che con l'esperienza migliori anche l'interpretazione e che a volte sia stato + facile aggrapparsi ad una regola per uscirne...

A maggior ragione ad ati ivelli si dovrebbe essere più in grado di valutare come interpretare e regole e d'includere meglio l'interpretazione!

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Mi rallegro per l'interessante discussione che sta nascendo...

Per rispondere a DM_always_DM:

non parlavo di possibilità, di "riuscire" o "non riuscire" a fare. Ho già detto che chi vuole farlo eventualmente può riuscire a farlo.

...io parlo di volontà, di voler o non voler fare: se un giocatore maturo vuole giocare a D&D solo per lo sfizio che prova nel tirare i dadi, di interpretare magari non gliene importa nulla, e non è che non è capace, non lo fa perchè non gli interessa! e non è per questo meno "perfetto" il suo modo di giocare: se uno cerca A che si prenda A, se uno cerca B che si prenda B, se uno cerca C che si prenda C, se uno cerca ABC che si prenda ABC. Ma non per questo ABC è più giusto nobile o corretto di solo A o B o C o le altre varie combinazioni.

Io non parlo di possibilità, del fatto che sia possibile scegliere ABC ma del fatto che, giustamente, a seconda dei gusti, molta gente sceglie solo A o solo B o AB o BC...ecc...e questo forma i diversi stili da cui la domanda del topic.

Io non discuto che tu riesca a fare tutto o che io sappia o non sappia farlo, io ti dico che la mia scelta di non essere regolista è molto consapevole ed è in funzione della mia precisa scelta di stile. La mia perplessità riguardo al tuo stile non è il fatto che tu riesca a ruolare benissimo seguendo le regole alla perfezione...la mia perplessità è data dal fatto che, a quanto dici, pare tu metta tutti gli obiettivi e le priorità sullo stesso piano d'importanza e non parlo di regole e ruolo (che possono benissimo coinvivere al 100%), parlo per esempio di "sfida" e "storia".

Per rispondere a "thondar":

La tua visione è per certi versi molto simile alla mia...il concetto di "Storia" che si differenzia sia da "Sfida" che da "Interpretazione" è lo stile che io ho scelto come Master. Mi piacerebbe poter approfondire...ma non è questa la sede.

Per rispondere a Mr Atomic Bomb:

Io non penso che "i bravi pg sono ruolisti, non regolisti"...penso invece che i concetti di "regolisti" e "ruolisti" siano troppo poco calzanti e fonte di equivoci in una discussione come questa.

In effetti credo che interpretare in modo profondo e attenersi strettamente alle regole, come molti han detto, non si escludano affatto a vicenda...

Penso che dovremmo invece spostarci dall'idea di quello che uno fa (ruolare, rispettare le regole) al perchè lo fa, ovvero a quello che uno sceglie come priorità del suo gioco, quello che uno vuole da uno strumento come D&D...

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chi lo dice che rovina l'ambientazione? perchè dovrebbe? ti rispondo io. perchè probabilmente tu lo immagini in mano ad un binbominchia (e si scrive proprio biNbo) che vuole dar solo noie al master. hai mai provato a pensarlo in mano ad un buon giocatore che vuole solo provare un pg uber?

Non è questo il motivo. Il motivo sta nel bilanciamento. Se c'è un solo giocatore PP il DM ha difficoltà a creare incontri adeguati al party perchè ciò che lui supera con facilità gli altri trovano mortale. E se anche tutti i pg fossero PP non sarebbe sufficiente perchè un PP è strutturato con un punto forte (fortissimo) e molti punti deboli quindi una sfida facilmente superabile da un pg resta mortale per gli altri che seppur PP sono strutturati per sfide differenti. Inoltre anche il dM dovrebbe essere PP per produrre nemici adeguati ma non è detto sia in grado di farlo. E comunque tali nemici avrebbero le stesse debolezze dei pg e quindi potrebbero essere battuti con estrema facilità da una tecnica adeguata.

Per finire tutte le regole sono pensate per un certo tipo di pg con una certa potenza ad un dato livello. Quando i pg hanno una potenza molto differente da quella attesa (in più o in meno) è ovvio che la regola non risulta più adeguata.

no, perchè logicamente i bravi pg sono ruolisti, non regolisti.. ma per piacere!

Mai detto. Anzi ho detto di essere ben più regolista che ruolista, anche se forse dovrei aggiungere un altro termine (narrativista?).

Del resto i PP più che regolisti sono quello che si chiama gamisti: si divertono a giocare con le regole del gioco, cioè facendo build etc. (al limite potrebbero non fare mai una partita vera). Non che tutti i gamisti siano PP del resto. Sono concetti diversi.

la continua distinzione tra regole e interpretazione

Si tratta di modi di giocare (o sistemi di gioco) diversi. Ad essi si aggiunga i gamisti. E' solo una classificazione per distinguere vari aspetti e nessuno (non io, almeno) dice che non possano convivevere nella stessa persona o nello stesso gioco.

nessun insieme di regole può rovinare l'interpretazione

questo non è vero. O per lo meno non del tutto. Prova ad interpretare usando le regole degli scacchi o di monopoli. Puoi, ma sei certo ostacolato. Allo stesso modo delle regole possono aiutare od ostacolare l'interpretazione. Ad esempio dare un premio in px per chi interpreta bene potrebbe (dico potrebbe) aiutare mentre dare px solo se sconfiggi i mostri potrebbe limitare.

Nel caso di D&D penso che le regole siano sufficientemente leggere da permettere una buona (se non ottima) interpretazione e quindi mi trovo d'accordo con te nel dire che si può fare entrambe le cose.

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Per rispondere a DM_always_DM:

non parlavo di possibilità, di "riuscire" o "non riuscire" a fare. Ho già detto che chi vuole farlo eventualmente può riuscire a farlo.

...io parlo di volontà, di voler o non voler fare: se un giocatore maturo vuole giocare a D&D solo per lo sfizio che prova nel tirare i dadi, di interpretare magari non gliene importa nulla, e non è che non è capace, non lo fa perchè non gli interessa! e non è per questo meno "perfetto" il suo modo di giocare: se uno cerca A che si prenda A, se uno cerca B che si prenda B, se uno cerca C che si prenda C, se uno cerca ABC che si prenda ABC. Ma non per questo ABC è più giusto nobile o corretto di solo A o B o C o le altre varie combinazioni.

Io non parlo di possibilità, del fatto che sia possibile scegliere ABC ma del fatto che, giustamente, a seconda dei gusti, molta gente sceglie solo A o solo B o AB o BC...ecc...e questo forma i diversi stili da cui la domanda del topic.

Io non discuto che tu riesca a fare tutto o che io sappia o non sappia farlo, io ti dico che la mia scelta di non essere regolista è molto consapevole ed è in funzione della mia precisa scelta di stile. La mia perplessità riguardo al tuo stile non è il fatto che tu riesca a ruolare benissimo seguendo le regole alla perfezione...la mia perplessità è data dal fatto che, a quanto dici, pare tu metta tutti gli obiettivi e le priorità sullo stesso piano d'importanza e non parlo di regole e ruolo (che possono benissimo coinvivere al 100%), parlo per esempio di "sfida" e "storia".

Ma orientato alla storia non vuol dire essere ruolista. Puoi orientare la tua campagna alla storia impedendo ai tuoi giocatori di ruolare bene perchè "forzi la storia"

Orientato alla sfida non vuol dire essere regolista. Puoi basare tutta la campagna su una serie di sfide infrangendo le regole ad ogni tiro di dado

Quello che non condivido è proprio il tuo approccio "sfida=>regole" e "storia=>ruolo"

Se il tuo interesse è discutrere l'approccio "sfida" contro l'approccio "storia", l'argomento può essere interessante, ma non è l'argomento del post

Le mie campagne sono tutte basate sulla storia che si crea, comprendendo una serie di sfide, il tutto con un buon GdR e senza infrangere regole

Quando dici "se un giocatore maturo vuole giocare a D&D solo per lo sfizio che prova nel tirare i dadi" sembra che tu dia per scontato che costui sia un "regolista" quando solitamente, chi ama tirare una fraccata di dadi non lo è, ed anzi cerca di "aggirare" le regole per tirare un dado in più.. inoltre aggiungi "di ruolare magari non gliene importa nulla" come se le due cose fossero "relazionate", quando invece non è così e soprattutto non ha nulla a che vedere con essere "regolista". Uno può amare tirare una fraccata di dadi ed essere "regolista" oppure "non regolista". Quindi, tirare una fraccata di dadi non ha nulla a che vedere con il nostro argomento che invece parla di "regole" e "ruolo"

LA tua conclusione

la mia perplessità è data dal fatto che, a quanto dici, pare tu metta tutti gli obiettivi e le priorità sullo stesso piano d'importanza e non parlo di regole e ruolo (che possono benissimo coinvivere al 100%), parlo per esempio di "sfida" e "storia".

Mette in antitesi "sfida" e "storia" come se ciò mettesse in antitesi "regole" e "ruolo" quando in realtà "sfida/storia" e "ruolo/regole" sono due argomenti distinti e separati... e questo thread parla di ruolo e regole, non di sfida e storia

Utilizzare il tema sfida/storia a sostegno di una o dell'altra tesi è quindi a mio avviso un errore semantico

Ciauz ;-)

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Ma orientato alla storia non vuol dire essere ruolista. Puoi orientare la tua campagna alla storia impedendo ai tuoi giocatori di ruolare bene perchè "forzi la storia"

Orientato alla sfida non vuol dire essere regolista. Puoi basare tutta la campagna su una serie di sfide infrangendo le regole ad ogni tiro di dado

Quello che non condivido è proprio il tuo approccio "sfida=>regole" e "storia=>ruolo"

Se il tuo interesse è discutrere l'approccio "sfida" contro l'approccio "storia", l'argomento può essere interessante, ma non è l'argomento del post

Le mie campagne sono tutte basate sulla storia che si crea, comprendendo una serie di sfide, il tutto con un buon GdR e senza infrangere regole

Quando dici "se un giocatore maturo vuole giocare a D&D solo per lo sfizio che prova nel tirare i dadi" sembra che tu dia per scontato che costui sia un "regolista" quando solitamente, chi ama tirare una fraccata di dadi non lo è, ed anzi cerca di "aggirare" le regole per tirare un dado in più.. inoltre aggiungi "di ruolare magari non gliene importa nulla" come se le due cose fossero "relazionate", quando invece non è così e soprattutto non ha nulla a che vedere con essere "regolista". Uno può amare tirare una fraccata di dadi ed essere "regolista" oppure "non regolista". Quindi, tirare una fraccata di dadi non ha nulla a che vedere con il nostro argomento che invece parla di "regole" e "ruolo"

LA tua conclusione

Mette in antitesi "sfida" e "storia" come se ciò mettesse in antitesi "regole" e "ruolo" quando in realtà "sfida/storia" e "ruolo/regole" sono due argomenti distinti e separati... e questo thread parla di ruolo e regole, non di sfida e storia

Se il tuo interesse è discutere del tema "sfida/storia", apri un altro thread... altrimenti ci confondiamo perchè qui si parlava di una ipotizzata dicotomia tra "ruolismo" e "regolismo"

Ciauz ;-)

Sai cosa ti dico? Hai proprio ragione.

Infatti sulla questione regole/ruolo siamo più o meno d'accordo.

Non è su quello che si basa il nostro contrasto di vedute.

La cosa su cui si è riacceso il nostro diverbio infatti non c'entra con questo discorso ma, se guardi bene si basa su questo fatto:

io sostengo che, per quanto i termini ruolista e regolista siano un po' fuorvianti, poichè, in accordo con te, considero ruolo e regole non esclusivi l'un l'altro e suggerirei di discutere piuttosto di diversi obiettivi: sfida, storia, recitazione...riconosco che il popolo dei giocatori di ruolo si può vagamente classificare in diverse polarità tra cui quelle più sentite, sull'asse dell'approccio al regolamento, sono: quelli che intendono usare le regole al 100% e quelli che preferiscono mettere le regole in secondo piano per dedicarsi probabilmente ad uno stle più narrativo... poi, io trovo un collegamento abbastanza diretto tra chi usa le regole al 100% e lo stile della sfida...e volendo collego chi considera "PG = solo numeri" come un estremo di quel polo che mette le regole al primo posto...e quelli che considerano la scheda del personaggio una mera formalità come un estremo del polo opposto.

La storiella del giocatore che ama solo tirare dadi è un mero esempio di come possano esistere (e ne esistono tanti credo)...di giocatori di ruolo che di interpretare non gliene potrebbe fregare di meno e che non lo fanno perchè in definitiva non hanno interesse nel farlo. era più o meno per rispondere a questa tua frase:"Di solito questi topic vengono aperti e supportati da chi non riesce a fare entrambe le cose o crede che le due cose non siano possibili."

e cioè: se è vero che ruolare eccelsamente e obbedire sempre perfettamente ad ogni regola non siano elementi contrapposti...è pur vero che c'è gente che ruola senza seguire regole e gente che segue le regole senza ruolare...e molti lo fanno perchè così vogliono fare!

Se l'esempio per te non calza ignoralo e prendi per buona solo quest'ultima mia frase.

PS: in effetti non ho mai collegato direttamente "ruolo" e "storia", non l'ho fatto perchè non credo che siano così direttamente collegati e se l'ho fatto mi sono sicuramente sbagliato. Quelli che invece collego molto più direttamente sono "regole" e "sfida".

PPS: come al solito qui rischiamo di ricominciare con un dibattito personale, indi per cui sa l'interessante scambio dovesse proseguire credo che ti risponderò in privato...;)

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Questa tua frase

quelli che intendono usare le regole al 100% e quelli che preferiscono mettere le regole in secondo piano per dedicarsi probabilmente ad uno stle più narrativo

Denota che tra me e te corrono ancora 1000 anni di distanza. Continuo a sostenere che usare le regole al 100% non ha niente a che vedere con l'usare uno stile più o meno narrativo... anzi, se devo dirla tutta, più fedelmente si seguono le regole e più sarà facile mantenere uno stile narrativo coerente e credibile.

poi, io trovo un collegamento abbastanza diretto tra chi usa le regole al 100% e lo stile della sfida

Che ha a che vedere con la tua personale esperienza. Nel momento in cui un altro individuo con un'esperienza diversa ti dice che la cosa non è necessariamente in quel modo dovrebbe essere sufficiente a chiarirti che si trattava solo di una tua personale esperienza e non di una regola

e volendo collego chi considera "PG = solo numeri" come un estremo di quel polo che mette le regole al primo posto

Totalmente, completamente e assolutamente in DISACCORDO. "PG = solo numeri" non significa assolutamente "regole al primo posto"

Inoltre: regolista al 100% NON VUOL DIRE "regole al primo posto". Non esiste "nero o bianco"... il "primo posto" può anche essere CONDIVISO da più temi di eguale importanza

Inoltre: regolista al 100% NON VUOL DIRE "PG = solo numeri"

Il fatto che ALCUNI dei giocatori che usano "PG = Solo numeri" siano anche dei buoni conoscitori delle regole dovrebbe trasformare tutti i regolisti in "PG = solo numeri"?

e quelli che considerano la scheda del personaggio una mera formalità come un estremo del polo opposto.

Il che mette "regolisti" e "ruolisti" a due estremi di una stessa linea, il che implicherebbe che se si va da una parte si perde dall'altra. Ritorna quel dualismo che ti contesto. Uno può essere regolista al 100%, mantenendo uno stile profondamente narrativo e orientato alla scrittura di una storia

Non sono due argomenti che si trovano ai due estremi di una retta... si trovano su due rette parallele e possono quindi convivere senza intralciarsi

se è vero che ruolare eccelsamente e obbedire sempre perfettamente ad ogni regola non siano elementi contrapposti...è pur vero che c'è gente che ruola senza seguire regole e gente che segue le regole senza ruolare...e molti lo fanno perchè così vogliono fare!

Il che non rende "ruolare" e "seguire le regole" due cose "contrapposte" o minimamente "intralcianti".

La domanda "siete ruolisti o regolisti?" è quindi mal posta, perchè presuppone l'impossibilità di essere "entrambe le cose".

Quelli che invece collego molto più direttamente sono "regole" e "sfida".

Ed è qui che ci impuntiamo e non riusciamo ad andare avanti. No, non condivido questo tuo "collegamento"

Le regole servono a dare COERENZA al nostro racconto. Esempio:

So che ho di fronte un mago di 10°.

Teletrasporto è un incantesimo di 5° livello con solo componente verbale

Se il mago da me catturato, imbavagliato e con le mani legate si teletrasporta via, io posso dire che aveva memorizzato un incantesimo di teletrasporto con metamagia "silenzioso"... quindi aveva uno slot di sesto livello, quindi era un mago di ALMENO 11° livello... quindi il DM ha "magagnato" per salvare il PNG e tutto il castello di carte crolla... nulla di ciò che mi dirà il DM da quel momento in poi avrà più un valore certo... la storia, la narrazione e tutto perde di coerenza.

Le regole sono tutt'altro che relazionato alla "sfida"... sono la trama su cui poggiano le leggi che regolano la narrazione, senza le quali tutto diventa sfumato, aleatorio... non è più "la nostra storia", diventa "la storia del DM"... che i giocatori smettono temporaneamente di narrare e di cui diventano meri spettatori inermi, non c'è più collaborazione tra DM e giocatori per scrivere tale storia, ma i giocatori diventano, seppur per il breve momento di una regola infranta senza preavviso, pedine, senza più sapere quando il DM strapperà di nuovo loro di mano la storia per scriverla da solo

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ragazzi non facciamo rtroppi discorsi lunghi...

è un gioco di ruolo ovvero dove si è

regolisti: si segue le regole

ruolisti: intepreta il personaggio e il mondo che ha attorno

gioco : ruolo = regole : interpretazione

non si può smontare questa funzione (non credevo di poter mettere d&d sulla matematica) :lol:

una non esiste senza l'altra

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ragazzi non facciamo rtroppi discorsi lunghi...

è un gioco di ruolo ovvero dove si è

regolisti: si segue le regole

ruolisti: intepreta il personaggio e il mondo che ha attorno

corretto... ma essere l'uno non vuol dire non poter essere anche l'altro.

gioco : ruolo = regole : interpretazione

non si può smontare questa funzione (non credevo di poter mettere d&d sulla matematica) :lol:

una non esiste senza l'altra

Prima di smontarla, bisognerebbe capire cosa intendi per "gioco" e per "ruolo"

Detto questo io non reputo "ruolare" e "regole" due argomenti che si influenzano l'un l'altro, quindi non vedo proprio come possano anche solo stare in una stessa proporzione

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mi sembra di averlo spiegato anche fin troppo bene....

ognuno è ruolista e regolista allo stesso tempo se vuole essere un buon giocatore!!)

mmm...cosa intendi per "buon giocatore"?

(sto iniziando a pensare che non so scrivere in italiano per qualcuno)

Uh....ops, scusami, la tua posizione l'avevo capita...io mi riferivo a quelli che hanno scritto solo: "Ruolista!" o "Regolista!" senza entrare nella questione...;-)

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Forse rischierò di ripetermi ma ritengo che non esistano giocatori ruolisti o regolisti bensì modi di giocare ruolisti o regolisti, modi di giocare che possono convivere e/o alternarsi nella stessa "scena".

A questi aspetti del gioco se ne aggiungano altri: simulazionismo, gamismo e narrativismo ma ciò non toglie che non si parla di giocatori bensì di aspetti differenti del gioco.

Certi giochi sono più orientati verso certi modi di giocare nel senso che le regole facilitano uno o l'altro aspetto (o due aspetti o tre o anche tutti).

Continuo a sostenere che usare le regole al 100% non ha niente a che vedere con l'usare uno stile più o meno narrativo... anzi, se devo dirla tutta, più fedelmente si seguono le regole e più sarà facile mantenere uno stile narrativo coerente e credibile.

Da un lato concordo con te ma da un altro devo dire che esiste sicuramente chi sacrifica un aspetto per l'altro. In entrambi i casi si tratta, imho, di scelte tristi ma non tutti saranno d'accordo con ciò, specie quando si tratta di sacrificare le regole al gioco (cioè in molti lo fanno e ne sono felici).

Per esempio il mago del 10° catturato e legato. Se serve per la storia in molti decideranno di fargli usare un teletrasporto immobile silenzioso anche se da regole non potrebbe. Il tipo che cade da 10 km in molti lo uccideranno anche se da regole dovesse perdere solo 20 pf (escono 20 uni con i d6) o 40-60 che siano etc.

Io seguo le regole al 99% e risolvo questi problemi pensando e preparando bene al storia in anticipo in modo da non trovarmi in queste situazioni. E se mi ci trovo tento di risolvere in altri modi sempre seguendo le regole. In genere non è difficile far combaciare le cose visto che i pg difficilmente avranno la visione d'insieme necessaria a giudicare il mio operato.

io trovo un collegamento abbastanza diretto tra chi usa le regole al 100% e lo stile della sfida

Pur ammettendo che ciò non è necessario mi sembra che in effetti sia altamente probabile visto che senza seguire le regole difficilmente si può fare una "sfida" (avrebbe poco senzo fare una sfida dove vince a discrezione del DM) e visto che le regole servono principalmente per risolvere le sfide (permettono di ottenere gli stessi risultati nelle stesse condizioni, tolgono in parte l'arbitrio del DM, equilibrano il gioco e quindi permettono di porre sfide equilibrate-giuste, permettono di sviluppare strategie "sicuramente" vincenti, etc).

Ricordo che non parlo di giocatori ma di aspetti del gioco e collego l'aspetto legato alle regole con lo stile detto gamista e simulazionista.

Le regole sono tutt'altro che relazionato alla "sfida"... sono la trama su cui poggiano le leggi che regolano la narrazione, senza le quali tutto diventa sfumato, aleatorio... non è più "la nostra storia", diventa "la storia del DM"

Che senza regole la storia diventa quella del DM non è vero (non necessariamente). Può essere del dM, può essere dei giocatori o può essere di entrambi, esattamente come usando le regole.

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  • 2 settimane dopo...

Ruolista...con schietta e massima ammirazione per chi conosce le regole del D&D...intendo TUTTE le regole del D&D...

Pensa, io sono un regolista convinto, ma ammiro chi conosce le regole dei 3 manuali base, il resto non serve e si "aggiunge" di volta in volta previa analizi e approvazione del DM, da un talento ad una classe di prestigio, da un oggetto magico ad una regola aggiuntiva... tutta fluffa che può divertire ma principalmente confonde... non suscita la mia ammirazione chi conosce 24 manuali, mentre potrebbe suscitarla chi li sa consultare e chi sa scegliere quando un regola è buona o meno

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