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Siamo tutti un po' PP?


Zandramas

Messaggio consigliato

In questo forum, molto spesso si aprono topic sull'importanza dell'interpretazione e di dare al personaggio un certo spessore psicologico, piuttosto che all'incentrare il PG sul combattimento.

A tali topic, la stra-grande maggioranza degli utenti risponde dicendo di amare l'interpretazione e che in una buona campagna il giusto connubio tra combattimenti ed interpretazione rappresentano grosso-modo quello che può definirsi un "buon gioco".

Ma siamo sicuri che le vostre risposte siano state sincere?

Se così fosse, allora non mi spiego gli innumerevoli topic dove si chiede...

...che classe mi "CONVERREBBE" fare?...

...il mio "OBBIETTIVO" è fare danni massicci...

...la mia build è abbastanza "FORTE"?...

...la cosa poi sconcertante, è che le risposte a tali topic sono copiose, ricche di consigli sui talenti più sgravati, e combinate di classi più devastanti.

La classica scusa a cui potrebbe fare appello il fautore di tali topic (da PowerPlayer) è:

"Voglio che il mio personaggio sia anche competitivo in combattimento"...

...bè, scusate tanto ma mi pare che più l'esser competitivo "anche" in combattimento, tali build vengano costruite sui semplici numeri della scheda e la costruzione del profilo caratteriale del personaggio sia messo molto in secondo piano al solo scopo di dare una stirata giustificazione dei talenti-classi e abilità prese.

Riferendomi alla discrepanza delle risposte, non credete che ci sia qualcosa che non vada?

Non è che forse, più di quanti di noi vorrebbero ammetterlo, si avvicinano molto allo stereotipo di PP?

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  • Amministratore

Riferendomi alla discrepanza delle risposte, non credete che ci sia qualcosa che non vada?

Non è che forse, più di quanti di noi vorrebbero ammetterlo, si avvicinano molto allo stereotipo di PP?

Di discussioni così ne ho viste un infinità, e non portano mai a niente... rifletti su due cose:

- Cosa non va? Cercare di avere un PG che funzioni?

- Qual'è lo stereotipo del PP? Visto che di definizioni univoche, ancora non ne ho viste, perché ognuno con PP intende una cosa diversa...

D&D, più di altri GdR, ha due parti, una numerica e una discorsiva. Mi sembra abbastanza ovvio che quella discorsiva sia lasciata al momento, alla situazione, e alle disposizioni del giocatore; quella numerica, con tutte le variabili date dalle decine di manuali, è quella su cui si possono costruire le build. Non mi sembra che ci sia niente di strano.

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A tali topic, la stra-grande maggioranza degli utenti risponde dicendo di amare l'interpretazione e che in una buona campagna il giusto connubio tra combattimenti ed interpretazione rappresentano grosso-modo quello che può definirsi un "buon gioco".

Ma siamo sicuri che le vostre risposte siano state sincere?

Se così fosse, allora non mi spiego gli innumerevoli topic dove si chiede...

...che classe mi "CONVERREBBE" fare?...

...il mio "OBBIETTIVO" è fare danni massicci...

...la mia build è abbastanza "FORTE"?...

Per quanto mi riguarda,ed è un cardine della mia filosofia di gioco,il giusto connubio,tra ruolo e combattimento è essenziale.

Quando vado a costruire l'ennesimo palad...ehm pg ricerco anche delle build competitive perchè va bene ruolare ma se il pg mi schiatta con cosa ruolo?

Combattere è importante QUANTO ruolare,soprattutto per i guerrieri e picchiatori,è giusto che cerchino il modo per essere letali,nessuno si diverte a morire sempre no?

...la cosa poi sconcertante, è che le risposte a tali topic sono copiose, ricche di consigli sui talenti più sgravati, e combinate di classi più devastanti.

La classica scusa a cui potrebbe fare appello il fautore di tali topic (da PowerPlayer) è:

"Voglio che il mio personaggio sia anche competitivo in combattimento"...

...bè, scusate tanto ma mi pare che più l'esser competitivo "anche" in combattimento, tali build vengano costruite sui semplici numeri della scheda e la costruzione del profilo caratteriale del personaggio sia messo molto in secondo piano al solo scopo di dare una stirata giustificazione dei talenti-classi e abilità prese.

Riferendomi alla discrepanza delle risposte, non credete che ci sia qualcosa che non vada?

Non è che forse, più di quanti di noi vorrebbero ammetterlo, si avvicinano molto allo stereotipo di PP?

MA qui è soggettivo,se per te PP è qualcosa di negativo.

Per me PP non è stereotipo,ma uno stile diverso.

CI sono utenti che giocano PP e lo dichiarano,io ho giocato personaggi PP,non esageratissimi ma possiamo dire PP,perchè si cerca di ottimizzare,si cerca la massima competività e sfide ancora più grandi del normale.

Il tuo discorso è:"ci sono persone che fanno PP e non lo ammettono".

Forse è vero,ma perchè siamo rimasti all'età dell'inquisizione e topic come questi fanno si che la caccia alla streghe continui,io l'ho sempre detto,il PP in se non è male,bisogna farlo bene e si può ruolare anche con pg PP.

C'è paura di essere giudicati.

Ma essere tacciati di PP è un'etichetta negativa,ancora oggi nel 2008,è tempo di finirla,senza polemizzare io dico che se uno vuole giocare PP lo faccia e basta e lo dichiari senza problemi,nessuno è qualcuno per giudicare chi gioca bene o no.

Non abbiate paura se vi divertite così va benissimo,e chi si macchia di colpe è chi giudica,perchè non c'è scritto da nessunissima parte che certe cose non si possono fare.

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Io non vedo il problema. Essere PP non impedisce di interpretare bene il proprio PG, e non riesco a capire il modo in cui talenti come "moltiplicare i tuoi danni con un attacco bastardo" possano avere una qualche influenza sul carattere del PG.

Il vero problema comincia quando si usano i numeretti scritti sulle schede ( tanto sulla propria, quanto su quella dei vari PNG e mostri) per derimere questioni che andrebbero risolte solo interpretando; tutti rischiano di farsi guidare dai numeri piuttosto che dai pensieri, siano essi PP o ruolisti.

Detto questo, io non mi ritendo un PP e trovo la "corsa agli armamenti" abbastanza triste ed infantile, forse perchè non riesco a cacciare il pensiero che i PP ( o aspiranti tali) siano più soggetti alla malevola influenza dei numeri di chi invece prenda le regole solo come mezzo attraverso cui dar vita ad un mondo fantastico.

In definitiva : siamo tutti un po' PP, perchè a tutti noi piace "vincere" al gioco... ma questo diventa un problema quando siamo solo PP!

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Oddio la questione mi sembra un po' complessa... :think:

ma provo a dire la mia (e farò il solito grosso casino)...

Innanzitutto secondo me "un po' PP lo siamo tutti (o quasi)" è un'affermazone abbastanza valida se non altro perchè ci piace interpretare EROI e non semplic contadini (OK è eccessivo come esempio... ma spero renda l'idea lo stesso)... e se per caso decidiamo di giocare un PG con qualche handicap (diciamo cieco sempre per fare un esempio) ci rifacciamo comuqneua delle idee da eroe o supereroe che sopperisce alla cecità con ... qualcos'altro (un esempio può essere DAREDEVIL ma anche il personaggio di Rutger Hauer in FURIA CIECA)...

Poi ... che le risposte ai topic in cui si creano mostruosità (i vari build) siano tante è dovuto anche al fatto che qui dentro in Dl SIAMO TANTI... e preparati evidentemente... e che ognuno ha il suo bagaglio di "manuali e combo che conosce a memoria" e non vede l'ora d metetrlo in mostra davanti agli altro "compagni di forum"... :banghead:

Terza cosa... la definizione di POWERPLAY ... questa è una cosa strana... ognuno di noi ne ha una visione diversa; qualcuno pensa ad un qualcosa di più stereotipato della serie "ho tutte le caratteristiche a 50, la mia AC tende a più infinito e tiro 20d6+124 quando attacco col pugnale", qualcun altro pensa che un semplice avere tre caratteristiche a 18 oppure giocare un pG epico sia già powerplay... :banghead:

Per me... beh sono più vicino alla seconda cosa cvhe ho scritto.. tuttavia sono un po' powerplayer come master e come giocatore in base alla mia visione di PP... ma mi diverto così...

Per ora mi fermo qua... ;-)

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Ah, argomento a me assai caro, e già trattato più volte sul foro...ti linkizzo un paio di discussioni, dove si è già parlato ampiamente, e come al solito che iniziava la discussione con un certo piunto di vista, la concludeva con lo stesso...

Magari li trovi qualche spunto, o puoi continuare direttamente nei vari thread... :cool:

Ma perchè le CdP?

Manuale del PP (già chiuso)

Cosa non è un PP (chiuso anche questo)

Dal PP al ruolo

Quanto è facile fare PP in DnD?

PP distruttori del GdR

PP o Ruolo?

Come vedi, è già un argomento più che discusso...sicuramente in uno di questi potresti trovare qualche idea da controbattere o da approvare...

*EDIT: cavolo il tempo di usare cerca e avete già risposto in 4...

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Visto che di definizioni univoche, ancora non ne ho viste

si può proseguire con la discussione senza dover per forza trovare una definizione univoca e non opinabile e contestabile alla parola powerplayer

Alleluia.

(n.d. Dedalo: l'originale diceva "nerd")

Perdonerai la citazione.:-p

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secondo me tutti cercano di migliorare il proprio pg e questo implica per forza uno sviluppo che tende, e dico solo tende, al pp. Questo perchè D&D è un gioco con una notevole componente di combattimento, e qui non si scappa.

Quindi secondo me Zandramas ha ragione, non si riesce facilmente sfuggire ad una logica di gioco dove si guadagnano px dagli scontri, quelli vinti naturalmente.

Comunque portare agli estremi ogni aspetto di questo gioco è, in un certo senso, malato. Ma questo si può dire per tutte le cose.

Personalmente io non posto quasi mai in topic con soli intenti pp perchè non sono il mio genere, e allo stesso modo se qualcuno, in qualche intervento, da troppa importanza all'interpretazione, tralasciando il divertimento che si trova nel creare un personaggio potente, un pò mi infastidisce... ma sono sempre opinioni personali... ;-)

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Zandramas non conosco la tua esperienza in campo di Gdr ma alla tua perplessità mi viene da rispondere: cambia gdr.

D&D è un gioco ultracommerciale. Tutto ciò che non è dettato dalle regole va in secondo piano e tutto ciò che si può fare con le regole un giocatore deve saperlo fare e al meglio.

Un gioco dove anche la tua interpretazione dipende da che abilità e talenti hai preso richiede necessariamente lo "sbattimento" di conoscere e combinare al meglio le regole del gioco.

D&D per quanto ne possa dire chiunque ("no ma io interpreto" no ma noi combattiamo una sessione si e 8 no"), è un regolamento powerplayer punto e basta.

Il mondo è pieno di altri regolamenti per gdr che più che concentrarsi sulla crescita del personaggio si concentrano sulla rappresentazione cartacea di situazioni reali, provane un po e scoprirai di che parlo (se nn l'hai già fatto).

D&D è un gioco splendido se giocato con un buon party e un buon master ma rimarrà sempre uno sparatutto (anche nelle sue parti interpretative, la spunta chi ha più gradi, più talenti, più possibilità regolamentate). Nel momento in cui decidi di giocarci sai che stai cominciando un gioco pp. Corsa all'esperienza, agli armamenti, al potere. Non che non sia divertente, non che non possa essere "gestito bene" ,ma il succo rimarrà sempre lo stesso.

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- Qual'è lo stereotipo del PP? Visto che di definizioni univoche, ancora non ne ho viste, perché ognuno con PP intende una cosa diversa...

Hai ragione! Dovevo chiarire meglio cosa intendo IO per PP ed ora provvedo.

Innanzitutto la mia definizione di PP è più ampia e non è necessariamente denigratoria e malevola. Io intendo per PP, quei giocatori che se giocano un personaggio (es. Guerriero), lo costruiscono pianificandolo nei più minimi dettagli in modo da essere il più competitivi possibile e sfruttare al meglio le proprie capacità. Solitamente tali giocatori pensano in grande fin dai più bassi livelli ed hanno già chiaro quello che il loro PG diventerà in un futuro più o meno prossimo (sono conscio che ciò è dovuto a prerequisiti, talenti ad albero e quant'altro).

Questo è quanto. E penso sarete concordi con me nell'affermare che non c'è nulla di denigrativo in quanto appena affermato.

Quando vado a costruire l'ennesimo palad...ehm pg ricerco anche delle build competitive perchè va bene ruolare ma se il pg mi schiatta con cosa ruolo?

Bè, questo non è del tutto vero. Le sfide degli incontri che solitamente si parano dinnanzi al gruppo sono pensate in base alle capacità del gruppo. Sarà quindi il livello medio del gruppo (non intendo solo il livello del PG ma in senso generale "La Potenza") a determinare la difficoltà di tali prove. Il problema è che quasi per certo (e lo dico per esperienza personale), in un gruppo dove tutti i personaggi sono "tirati", un personaggio più "tranquillo" sicuramente rischierà maggiormente di morire o si sentirà in sminuito quando in combattimento non riesce a fare grandi cose. Differente è invece la questione se tutti i personaggi sono più "tranquilli".

Io non vedo il problema. Essere PP non impedisce di interpretare bene il proprio PG, e non riesco a capire il modo in cui talenti come "moltiplicare i tuoi danni con un attacco bastardo" possano avere una qualche influenza sul carattere del PG.

Sono conscio che un personaggio ben costruito possa essere anche ben interpretato, ma interpretare non significa solo il carattere a mio avviso.

Interpretare per me significa immedesimarsi in un PG con una determinata storia, con delle determinate abilità e la crescita dell'una è strettamente corelata alla crescita delle altre.

E' un po' come per il disegno, il corpo non si adatta ai vestiti, bensì sono i vestiti ad adattarsi al corpo.

Il problema quindi si pone quando un giocatore vorrebbe interpretare un PG che non è eccessivamente forte ma cmq utile e caratteristico, ma ciò viene praticamente impedito dal livello di potenza degli altri giocatori.

Zandramas non conosco la tua esperienza in campo di Gdr ma alla tua perplessità mi viene da rispondere: cambia gdr.

La mia esperienza? Bè sono giocatore di D&d, Lupo Solitario, ho giocato a Vampiri Masquerade e Darkages e di quest'ultimo ho fatto anche live.

Ho avuto un'infarinatura di Cthulhu 4ed, GURPS e forse ancora qualcosa che non ricordo.

D&D è un gioco ultracommerciale. Tutto ciò che non è dettato dalle regole va in secondo piano e tutto ciò che si può fare con le regole un giocatore deve saperlo fare e al meglio.

Ecco! E' questa la mentalità a mio avviso sbagliata! (senza offesa e senza pretesa di avere la ragione assoluta.)

D&D è un gioco dalle molte potenzialità e rispetto le passate edizione permette veramente di fare qualsiasi cosa.

D&D è un mezzo, il gioco invece lo facciamo noi! Quindi siamo noi a decidere cosa sia D&D.

Concludo aggiungendo solo una piccola riflessione.

D&D ha attraversato già parecchie generazione, e nel corso di queste è mutato nelle regole, nel gioco e quant'altro. Ma ora dove stiamo andando?

Spero proprio di non andare verso la copia cartacea di un GDR per Computer o un MORPG.

Ricordate la fiamma iniziale e non perdetela!

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D&D è un gioco ultracommerciale. Tutto ciò che non è dettato dalle regole va in secondo piano e tutto ciò che si può fare con le regole un giocatore deve saperlo fare e al meglio.

Un gioco dove anche la tua interpretazione dipende da che abilità e talenti hai preso richiede necessariamente lo "sbattimento" di conoscere e combinare al meglio le regole del gioco.

Non sono d'accordo.

E' un gioco che può avere le aride logiche della sola commercialità, del "più manuali acquisto, più sono fichi i miei personaggi".

Ma il gioco sta in piedi benissimo con i tre manuali basi, o anche solo con parte di essi, perchè quello che conta è divertirsi, qualunque cosa voglia dire questa locuzione per ognuno di noi.

Tra l'altro, i più bei personaggi che ho visto fare e giocare all'interno del mio gruppo erano genialità di carattere, di inclinazioni naturali, di modi di parlare e di agire... non certo di classi di prestigio, incantesimi, equipaggiamento.

D&D per quanto ne possa dire chiunque ("no ma io interpreto" no ma noi combattiamo una sessione si e 8 no"), è un regolamento powerplayer punto e basta.

Non sono d'accordo, per gli stessi motivi di cui sopra. E le generalizzazioni ("chiunque") e le conclusioni personali ("punto e basta") sono un terreno un po' sterile... senza nulla togliere alla tua opinione, comunque.

Il mondo è pieno di altri regolamenti per gdr che più che concentrarsi sulla crescita del personaggio si concentrano sulla rappresentazione cartacea di situazioni reali, provane un po e scoprirai di che parlo (se nn l'hai già fatto).

Non credo che questo sia precluso in D&D. Magari, è precluso nella mente di qualche giocatore, che vede più il lato commerciale delle infinite possibilità che gli può garantire la sua fantasia. Che non è sottoposta ad alcun regolamento né ad alcuna restrizione...

D&D è un gioco splendido se giocato con un buon party e un buon master ma rimarrà sempre uno sparatutto (anche nelle sue parti interpretative, la spunta chi ha più gradi, più talenti, più possibilità regolamentate).

Assolutissimamente no. IMVHO.

Nel momento in cui decidi di giocarci sai che stai cominciando un gioco pp. Corsa all'esperienza, agli armamenti, al potere. Non che non sia divertente, non che non possa essere "gestito bene" ,ma il succo rimarrà sempre lo stesso.

Assolutissimamente no. IMVHO.

Non confondiamo alcuni aspetti dello strumento e l'uso che ne fa qualcuno, anche se questo qualcuno rappresenta un numero consistente o anche la maggioranza, rispetto alle potenzialità...

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L'incredibile quantità di pensieri sul PP e suI PP mi dà da pensare... Vi farò avere la mia opinione completa sull'argomento quando ne avrò razionalizzata una: per ora vi dico che io dico SI al PP se non intacca l'interpretazione e lascia spazio ai compagni di gioco.

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io credo che il discorso dipenda molto dal tipo di gioco che ognuno di noi fa. cioè, posso mettere anche gradi in Diplomazia, ma uno scontro non lo risolverò mai a tiro di dadi in quelle situazioni. ne accetto che un mio pg speri di risolverla così, perchè casca male. cerca di convincermi a parole, poi magari gli faccio fare il tiro. ma rimane essenziale il "POI MAGARI", perchè non deve dimenticare che, anche se D&D è considerato uno sparatutto, rimane sempre un gioco di ruolo. quindi che facciano pure un PP, che tanto (a meno che non sia un Factotum), nelle parti sociali con i dadi da me non risolverà proprio niente. ;-)

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io credo che il discorso dipenda molto dal tipo di gioco che ognuno di noi fa. cioè, posso mettere anche gradi in Diplomazia, ma uno scontro non lo risolverò mai a tiro di dadi in quelle situazioni. ne accetto che un mio pg speri di risolverla così, perchè casca male. cerca di convincermi a parole, poi magari gli faccio fare il tiro. ma rimane essenziale il "POI MAGARI", perchè non deve dimenticare che, anche se D&D è considerato uno sparatutto, rimane sempre un gioco di ruolo. quindi che facciano pure un PP, che tanto (a meno che non sia un Factotum), nelle parti sociali con i dadi da me non risolverà proprio niente. ;-)

Per esempio, il nostro Kursk (messo alle strette dal particolare personaggio che sto facendo adesso), entro certi limiti di decenza, me lo concede.

Quando era il mio turno di fare il DM, dimenticavo volentieri le regole se qualcuno mi proponeva una soluzione alternativa e coreografica ai problemi che ponevo ai miei personaggi (ad esempio, il "bacio alla Baywatch" fra il nano e il chierico mentre erano affondati in un pozzo e il seconda rischiava di annegare).

Senza dilungarmi, immaginati un buddhista in un party attaccato da goblin e da altre bestiazze.

E, se devo dire la verità, mi diverto più così che con il solito "lancio un incantesimo, tiro i danni, morto"... ;-)

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anche se D&D è considerato uno sparatutto, rimane sempre un gioco di ruolo. quindi che facciano pure un PP, che tanto (a meno che non sia un Factotum), nelle parti sociali con i dadi da me non risolverà proprio niente. ;-)

Bè questo dipende dal Master ma ti dò pienamente ragione, anche perchè se qualcuno deve effettuare una prova raggirare (non i combattimento), prima dovrà dirmi che frottola intende raccontare, poi in base a quella ci sarà il tiro di dado a cui si applica il modificatore in relazione alla credibilità della frottola.

Ma ad ogni modo, si può trovare interpretazione anche in combattimento.

Ricordo quando un mio ladro (LupoSolitario: bucaniere di Shadaki) doveva andare a vendere un anello che "scottava".

Si è addentrato nella parte più losca della città ed ha fatto una prova Raccogliere informazioni, per vedere se trovava qualche ricettatore (tiro... ...3 di dado).

Dopo averlo trovato, ha fatto una prova Percepire intenzioni, per vedere se mentiva (tiro... ...2 di dado).

Che bello! diceva la verità!

Ed è così che mi sono trovato rinchiuso in una stanza assieme a due banditi che volevano farmi la pelle. Qui è nato quindi lo scontro, ma nonostante avessi potuto seccare tutti a colpi di scimitarra, per PURA interpretazione ho scelto di risparmiarli, visto che il mio PG li considerava dei Pezzenti) nonostante l'affronto fatto e me ne sono andato (con qualche trick), mentre mi ferivano cercavano di uccidermi.

Questo è un esempio di come si possa interpretare anche in combattimento.

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Per esempio, il nostro Kursk (messo alle strette dal particolare personaggio che sto facendo adesso), entro certi limiti di decenza, me lo concede.

Quando era il mio turno di fare il DM, dimenticavo volentieri le regole se qualcuno mi proponeva una soluzione alternativa e coreografica ai problemi che ponevo ai miei personaggi (ad esempio, il "bacio alla Baywatch" fra il nano e il chierico mentre erano affondati in un pozzo e il seconda rischiava di annegare).

Senza dilungarmi, immaginati un buddhista in un party attaccato da goblin e da altre bestiazze.

E, se devo dire la verità, mi diverto più così che con il solito "lancio un incantesimo, tiro i danni, morto"... ;-)

E questo testimonia come D&D non sia necessariamente powerplay... anzi.. poi se un master preferisce focalizzarsi in toto solo su quello che c'è scritto nei manuali senza metterci un po' di sua "libera interpretazione delle regole" magari il gioco tende a ridursi di più ad uno sparatutto...

Faccio notare ancora una cosuccia.. a favorire l'idea di D&D come sparatutto hanno contriubuito (e contribuiscono ancora) tutti i prodotti secondari a nome D&D (videogiochi... miniture... giochi di carte... ecc ecc)...

Il che non è necessariamente un amle perchè allarga le prote die GDR a gente che non o conosce se non magario come versioen cartacea di NWN... Ok ma qua stò andando fuori dal seminato....

;-)

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io credo che il discorso dipenda molto dal tipo di gioco che ognuno di noi fa. cioè, posso mettere anche gradi in Diplomazia, ma uno scontro non lo risolverò mai a tiro di dadi in quelle situazioni.

Da regolamento è possibilissimo, in certe condizioni. Se poi da DM non lo accetti sono un altro paio di maniche.

Faccio anche notare che soprattutto dalla 3.5 si è spinto molto sulla mappa quadrettata, che sarebbe da utilizzare con le miniature. Nessuno ti obbliga, ma è evidente in quale direzione si vada.

Sono d'accordo che D&D possa essere uno strumento, ma non mi pare "neutro", nel senso che come detto si va in una certa direzione.

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Rispondo direttamente all'autore del 3d.

Proprio per i motivi da te sollevati io vieto l'uso di manuali che non siano i 3 base per la creazione dei pg di 1° lvl :bye:

Con 50 accessori, manuali di classe e via discorrendo si può praticamente fare di tutto °_° e c'è troppa dispersione.

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IMHO, D&D è un gioco che nella 3.x ha aggiunto molta strategia nei combattimenti ma non per questo le azioni di combattimento non possono essere gestite secondo una propria interpretazione del PG.

Devo ammettere che i tempi in generale sono anche cambiati, qualche anno fa io in classe alle superiori al massimo giocavo a battaglia navale o a carte, mentre oggi gli studenti giocano con la PSP via wireless....

Con questo voglio solo dire che D&D sta cercando di sopravvivere facendosi più appetibile ai giovani di oggi amanti dei videogiochi (in cui interpretazione è zero, l'unico scopo è dimostrarsi i migliori) e abbia fatto una serie di regole che possano sopperire questo bisogno in coloro che si avvicinano.

Ovviamente questo non vuol dire che D&D sia privo di interpretazione, solamente che chi ci gioca non abbia interesse verso questo lato. Ad esempio i miei giocatori (dai 14 ai 24 anni) all'inizio non avevano il minimo interesse per l'interpretazione, ma ora si divertono più in città per trovare un locale/negozio e per contrattare sul prezzo (le prove coi dadi rimangono, ma sono modificate da bonus/malus in base a come si esprimono ;-)) che non nei combattimenti (tranne il più assiduo videogiocatore che praticamente dorme quasi tutto il tempo per svegliarsi solo in caso di combattimento...:banghead::banghead:)

In definitiva il mio pensiero è che D&D sia esposto al PP (inteso come zero interpretazione e solo statistiche) ma se un PG è PP lo è a causa del giocatore e non del gioco in sè ;-)

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Bhe con tutta questa esperienza di gioco zandramas mi sorprende che tu non ti renda conto di quanto sia pp d&d.

Qualcuno dice: è un buon regolamento perchè permette di fare qualsiasi cosa, qualcun altro dice che la fantasia non ha limiti che debbano prescindere da un regolamento...

che cosa vuol dire tutto questo? esattamente ciò che ho detto.

Un regolamento che, appunto, regolamenta ogni situazione come d&d non può che essere pp.

Ci sarà una regola per tutto e quindi un tiro di dado (powerplayabile) per praticamente ogni cosa.

quindi che facciano pure un PP, che tanto (a meno che non sia un Factotum), nelle parti sociali con i dadi da me non risolverà proprio niente. ;-)

E secondo te questo non permette powerplayng? Un tuo giocatore che sa bene questa tua (direi abbastanza sacrosanta) tendenza sai cosa fa? Spara tutte le abilità e i combattimenti "d'azione" al massimo.

Fa un personaggio ULTRA powerplayer perchè non si deve curare dell'aspetto "dialettico" e "diplomatico" (tutto ciò che è ruolo insomma). Pompa al massimo tutto ciò che gli serve per schiacciare il nemico in combattimento e sa che in situazioni di nn combattimento potrà avere tutti i gradi che vuole, ma tanto è come se la giocherà ruolando che deciderà il tutto. (è powerplayng anche questo...)

Bè questo dipende dal Master ma ti dò pienamente ragione, anche perchè se qualcuno deve effettuare una prova raggirare (non i combattimento), prima dovrà dirmi che frottola intende raccontare, poi in base a quella ci sarà il tiro di dado a cui si applica il modificatore in relazione alla credibilità della frottola.

Questa è la via di mezzo corretta che si dovrebbe applicare. Ma resta il fatto che uno con carisma 26 e raggirare con 30 gradi SECONDO REGOLAMENTO raggira pure il papa facendogli credere che gesù era un condottiero sanguinario.

Personalmente io che credo che i miei 30 gradi siano sufficenti a fare ciò che voglio sono un pessimo giocatore di ruolo. Ma un master che non ne tiene conto è un pessimo master. Si crea un circolo vizioso in cui bisogna scendere a dei compromessi dettati dal buon senso comune. MA SECONDO IL REGOLAMENTO i 30 gradi e il carisma 26 bastano e avanzano. (E' questo il powerplayng, il regolamento parla chiaro e io posso farlo).

Ogni buon master e giocatore che ci tiene al gioco di RUOLO (con il ruolo maiuscolo) tenderà a comportarsi giustamente come fate voi. Ma io non ho detto che D&D è un gioco per powerplayer. Ho detto che è un gioco di per se powerplayer.

E certamente si può giocare con i soli 3 manuali base...ma la realtà rimane che

ce ne sono centinaia e tutti rendono i pg + forti e sgravati (e la wizard fa i miliardi).

E' ovvio che si tratta pursempre di un gioco di ruolo, se no molti di noi nn ci giocherebbero neanche. Ma è un gioco fortemente powerplayer.

Poi ognuno di noi ci gioca come preferisce. Chi abusa delle infinite possibilità di pp e chi no.

Ma dovendo seguire il regolamento così com'e', è inutile negare questa evidenza, più pp di così ci sono solo i film di shwarzenegger.

Aggiungo anche questo quote perchè mi sembra necessario.

Devo ammettere che i tempi in generale sono anche cambiati, qualche anno fa io in classe alle superiori al massimo giocavo a battaglia navale o a carte, mentre oggi gli studenti giocano con la PSP via wireless....

Con questo voglio solo dire che D&D sta cercando di sopravvivere facendosi più appetibile ai giovani di oggi amanti dei videogiochi (in cui interpretazione è zero, l'unico scopo è dimostrarsi i migliori) e abbia fatto una serie di regole che possano sopperire questo bisogno in coloro che si avvicinano.

E' esattamente ciò che dico. D&D è un gioco commerciale. L'obbiettivo di chi ne sta a capo nn è più quello di chi scrisse la prima edizione. Di mettere la sua passione su carta e condividerla con il mondo (e guadagnarci qualcosina). L'obbiettivo è di fare soldi a palati. Garantirsi un vasto pubblico (nn certo per diffondere il gdr).

Come non si può definire pp??

Per tutti noi che cerchiamo di privilegiare il ruolo, l'atmosfera, il viaggio in un mondo di fantasia per il puro gusto di immaginarlo d&d viene semplicemente usato come strumento "divertente" per giocare a fare gli eroi avventurieri, nn ci importa realmente che sia D&D o qualsiasi altro regolamento, d&d è molto divertente nn c'e' dubbio, e noi sappiamo cosa snaturerebbe lo spirito del gioco (powerplayate tipo poter fare ciò che voglio solo perchè ho un mare di gradi nell'abilità) e quindi cosa nn fare.

Ma qui si parla di meccaniche. Meccaniche di gioco che risolvono tutto con un tiro di dado e che ti fanno diventare sempre più forte. Più alti sono i tiri che fai, più hai successo. Stop. E' questo che dice il regolamento e poi sta solo alla bravura dei giocatori e master aggiungere tutto il resto. Ma "tutto il resto" non è D&D. Tutto il resto è il gioco di ruolo che si può fare anche senza neanche un rigo di regole.

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