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Philip K. Dick


Messaggio consigliato

Come da titolo..

Ho usato la funzione cerca, ma a parte qualche recensione (mi sembra di Esa;-)) non ho trovato nulla..

Cavolacci, STRANO!

Credevo di trovare delle statue per lui in giro per il foro..invece neanche un topicino..

Beh si provvede sempre dai..

Comunque:

è uno scrittore che, oltre ai romanzi più famosi trai i quali possono essere annoverati "Ma gli androidi sognano pecore meccaniche?" (da cui è stato tratto il film Blade Runner) ma anche "Rapporto di minoranza" (dal quale, se non sbagio, è stato tratto un film dall'omonimo titolo), ha scritto molto soprattutto in capo fantascentifico.

Alcuni saggi, ed alcuni tacconti di una decina di pagine..o tutt'alpiù una ventina; quasi sempre incentrati su un mondo che possiamo annoverare come fantascienza.

Oltre a quelli citati posso citare un altro libro dal quale, recentemente, è stato tratto un film: "Un Oscuro Scrutare", ache questo con un titolo omonimo: "a scanner darkly".

Beh che dire, di lui non ho letto tutto. Ho letto ma gli androidi sognano percore meccaniche?; un oscuro scrutare, alcuni racconti, la svastica sul sole.

tra i film tratti da suoi libri o racconti si può tranquillamente annoverare:

-Terminator; (con l'idea degli androidi assassini e la figura della guerra nel futuro e anche altri particolari)

-Atto di forza;

-Screamers- urla nello spazio;

-l'impostore; (o impostor)

-I labirinti della memoria; (o paycheck)

Nei suoi romanzi, imho, si può davvero trovare un attenzione particolare per la trattazione di temi come l'esistenza dell'uomo come membro di una società che spesso o lo obbliga a fare cose che, per lui, non hanno senso (ed a volte analizza molto bene il momento in cui il, o i, personaggio/i si chiede "perchè"; con tutte le conseguenze comportamentali che seguono alla domanda); oppure lo emargina e lo porta su domande differenti, spesso a delle analisi verso la società moderna (che Dick sembra vedere in una sfera di cristallo talmente i temi sono attuali) tramite il comportamento delle cosiddette "persone normali" (detti anche i "perbene").

Philip K Dick dimostra un acume, il quale traspare ad ogni pagina, senza precedenti (almeno a mio avviso); ed oserei dire senza nemmeno eredi.

Basti per esempio pensare a "la svastica sul sole"; romanzo delizioso, veloce, e molto impegnato. Il quale analizza le dinamiche del post-seconda guerra mondiale modificando la storia, però, in modo che siano i giapponesi ed i nazisti a vincere; inserendo particolari (quali anche il suo stesso libro cambiato di titolo che però riporta, appunto, una modificazione della storia nella modificazione stessa..[in pratica tratta la storia guardandola come se avessero vinto gli alleati, e non i Nazi o i Giappo]). Una contorsione piacevole che attira il lettore direttamente al centro di tematiche mai così attuali, e non parlo solo del razzismo.

Se qualcuno vuole esprimere la sua, magari se ha letto qualche suo libro, questo topic è qui apposta..e se qualcuno non ha letto nemmeno un suo libro e vuole domandare..beh..Sempre questo topic va benissimo!:lol:

Attendo, dunque, le vostre considerazionibarradomande.;-)

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Principali partecipanti

Premettendo che si dolita la fantascienza mi fa ca*are, io ho letto Le tre stigmate di Palmer Eldritch e mi era piaciuto molto. Lo stile, forse, è un po' troppo meccanico, ma riesce a piazzarti certi concetti che...

Adesso mi sono immerso nei russi e prevedo di rimanere occupato ancora per qualche mese, poi magari leggerò Ubik o Questo oscuro scrutare...

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  • 1 mese dopo...

Io ho praticamente ogni cosa che è stata pubblicata in Italia di Dick. Credo che sia uno dei più originali scrittori del periodo della guerra fredda, che sicuramente ha portato a traguardi di tutto rispetto, inimmaginabili prima di lui, la letteratura di Fantascienza. I suoi scritti non sono mai banali e si possono leggere sempre su diversi livelli, ogni vicenda viene raccontata senza stereotipati clichè e non vi è mai modo di annoiarsi troppo nella lettura, che ammetto, a volte è anche pesante.

E' lo scrittore che, nonostante sia morto praticamente in mutande per via degli enormi debiti che aveva ed una vita "spericolata" che ha vissuto, vanta il maggior numero di trasposizioni cinematografiche e citazioni.

Non penso che, almeno per come sono io un lettore accanito di ogni genere di libri, sia molto saggio non leggere un romanzo per preconcetti sul genere a cui fa capo, perché ci si preclude la scoperta di idee e vicende che potrebbero comunque arricchire. Se poi si parla di Dick, beh la sua fantascienza esula di sicura da quella che comunemente si è abituati a pensare, i mondi da lui descritti sembrano diapositive dei tempi in cui viviamo, e alcune cose sono addirittura già il nostro passato.

Sto aspettando ora l'uscita dell'ultima, almeno credo, raccolta di racconti inediti in Italia, usciti nelle varie riviste letterarie americane, non vedo l'ora di leggerli :-p

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Diciamo anche che P. K. Dick non era molto sano di testa, quindi morì non proprio bene.

Finora ho letto (e finito) solo "Do androids dream of electric sheep?" (tradotto in italiano), e ho iniziato a leggere - tanti mesi fa - Ubik. Non so quando lo riprenderò e ancor meno quando lo finirò.

Io trovo molto simili, per certi versi, Lovecraft e Dick. Sono su fronti differenti, comunque...il paragone è solo un'idea mia.

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Io ho praticamente ogni cosa che è stata pubblicata in Italia di Dick. Credo che sia uno dei più originali scrittori del periodo della guerra fredda, che sicuramente ha portato a traguardi di tutto rispetto, inimmaginabili prima di lui, la letteratura di Fantascienza. I suoi scritti non sono mai banali e si possono leggere sempre su diversi livelli, ogni vicenda viene raccontata senza stereotipati clichè e non vi è mai modo di annoiarsi troppo nella lettura, che ammetto, a volte è anche pesante.

E' lo scrittore che, nonostante sia morto praticamente in mutande per via degli enormi debiti che aveva ed una vita "spericolata" che ha vissuto, vanta il maggior numero di trasposizioni cinematografiche e citazioni.

Non penso che, almeno per come sono io un lettore accanito di ogni genere di libri, sia molto saggio non leggere un romanzo per preconcetti sul genere a cui fa capo, perché ci si preclude la scoperta di idee e vicende che potrebbero comunque arricchire. Se poi si parla di Dick, beh la sua fantascienza esula di sicura da quella che comunemente si è abituati a pensare, i mondi da lui descritti sembrano diapositive dei tempi in cui viviamo, e alcune cose sono addirittura già il nostro passato.

Sto aspettando ora l'uscita dell'ultima, almeno credo, raccolta di racconti inediti in Italia, usciti nelle varie riviste letterarie americane, non vedo l'ora di leggerli :-p

Anch'io ho/ho letto praticamente tutto.. Dick è sicuramente uno dei miei scrittori preferiti, nonostante io non ami la fantascienza. Lui è geniale, ha delle intuizioni assolutamente incredibili (per me sarebbero innovative anche oggi, qui si parla di uno scrittore di circa 50 anni fa).

Sono totalmente d'accordo con te.

Per quanto riguarda i racconti (che io preferisco ai romanzi), hai letto anche quelli contenuti ne "Le presenze invisibili vol. IV", che non è mai stato passato in edizione economica? (Mondadori, su licenza Fanucci)

Ho visto che è appena uscita un'edizione dei racconti... speravo includesse anche il quarto volume dei racconti della Mondadori (tra tutti e quattro dovrebbero esserci quasi tutti - loro dichiarano tutti -, cmq almeno quelli più noti), ma in realtà sono solo quelli contenuti nei primi tre volumi.

Non avevo notizie della raccolta di inediti, puoi dirmi qualcosa di più?

Grazie

p.s. Personalmente trovo che tutte le "trasposizioni" cinematografiche o comunque i vari riferimenti siano "indegni", a partire proprio da Blade Runner: in quasi tutti i casi oltre a svilire la complessità e profondità di Dick sono state proprio alterate le storie, con alcune fondamentali caratteristiche dei personaggi... mah. Quello che ho trovato più vicino a Dick è - stranamente - Un oscuro scrutare, nonostante non ami Keanu e l'idea della "maschera" fosse oggettivamente difficile da rendere...

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@alakhai_il_furbo: in realtà la Mondadori dell'ultimo libro dei racconti non ha fatto neppure la seconda ristampa della versione costosa, a differenza dei primi tre, e questo è grave perché, a parer mio, i progetti editoriali seri devono essere comunque portati a termine in maniera completa; io l'ho cercato in varie librerie a Roma e non l'ho ancora trovato. Dall'indice, che trovi pure sul sito della Mondadori, ho visto però che quasi tutti i racconti sono reperibili in altre raccolte della Fanucci Editore.

Per quanto riguarda invece la notizia dell'uscita di una nuova raccolta di inediti in Italia, l'ho sentita durante una conferenza, sempre a Roma, dove c'era il responsabile editoriale della Fanucci e Carlo Pagetti. Pare che l'editore qui citato, abbia comprato i diritti per la pubblicazione dei racconti in questione. Siccome durante il dibattito non hanno parlato di titoli, ma hanno solo fatto accenni generici, ho cercato in rete per capire qualcosa di questo progetto. Credo, ma mi posso sbagliare, che si tratti della traduzione di questo libro wikipedia

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@dreamworker

Non credo che si tratti del libro che hai trovato su wikipedia: a una prima occhiata i racconti mi sembrano gli stessi che sono ne Le presenze invisibili (direi nel vol. II, ma potrei sbagliarmi. Comunque li ho. Di titoli che non ricordo - ma sono tanti ;-) - ce ne possono essere un paio).

Quindi sarà qualcos'altro...

Per quanto riguarda la mondadori, anche secondo me è stata una cosa vergognosa e - peraltro - totalmente insensata... comunque ti posso segnalare che qualcosa come 4 o 5 anni fa una copia del vol. IV in edizione "costosa" era presente alla Mondadori di Corso Vittorio Emanuele a Milano. Ne sono certo, semplicemente perché l'avevo ordinata io :lol: (senza poi comprarla, alla fine avevo desistito indignato per il costo). Magari da Roma possono controllare e farsela rispedire, non so.

Tra l'altro mi sembra che il vol. IV fosse molto più piccolo degli altri, ma su questo potrei sbagliarmi..

Se avessi delle nuove, fammi sapere, altrettanto farò io

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Oltre al must "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" ho letto "E Jones creò il mondo" e "I simulacri", il prossimo sarà "Tempo fuori di sesto" (citato nel mai troppo acclamato John Doe della Eura).

Per quanto concerne le presunte trasposizioni cinematografiche mi trovo in controtendenza: a mio avviso la capacità di Dick nel contaminare il mondo cinematografico è segno della sua grandezza (così come lo è per King ad esempio) ed un omaggio per lui (gradito o meno).

Credo che in tutti i cassi si possa parlare di citazioni o al massimo di libere ispirazioni alle sue opere.

E' stato comunque un uomo ispirato (ce n'erano diversi ai tempi) che ha saputo leggere uno spicchio di futuro, all'epoca, quasi impensabile. Al di la dell'ambiente che ci circonda è stato uno dei pochi ad intuire l'alienazione che la società moderna porta nelle nostre vite. Da questo punto di vista il futuro di Dick è ancora precursore di un destino che appare quasi inevitabile.

Comunque troppo un grande!

Grazie Philip K. Dick

Onirica

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Ragazzi che ne dite di arricchire questo thread con del materiale utile ad invogliare a leggere questo grande autore?

@alakhai_il_furbo: beh forse mi ha tratto in inganno la presenza di alcuni titoli che non conoscevo, ogni raccolta infatti contiene anche titoli già pubblicati purtroppo. Sono andato alla ricerca di notizie nel sito ufficiale di Dick e ho trovato forse qualche traccia di quello che è stato accennato dalla Fanucci

News

Ah ho comprato "Voci dalla Strada" che ancora mi mancava, appena letto proverò a scrivere una breve recensione :bye:

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  • 1 mese dopo...

Voci dalla Strada

vocidallastradang1.png

Scritto fra il 1952 e il 1953 e mai pubblicato negli Stati Uniti fino al 2007, “Voci dalla strada” non è un romanzo di fantascienza, ma è la storia di Stuart Hadley un giovane irrequieto e tormentato, insoddisfatto del lavoro, del matrimonio.

è bello e istruito, ha una moglie che presto gli darà un figlio e che lo adora; ha fatto carriera, da semplice commesso a manager di successo. Eppure vuole di più. Stuart è un sognatore che si scontra con un mondo del quale sembra non capire e soprattutto non approvare nulla. Alla ricerca di se stesso, finisce per aderire a una setta religiosa, guidata da un carismatico predicatore. Trascinato dalla sua nuova passione, si lascia trasportare dall'amicizia per una donna fatale, Marsha Frazier, ma ben presto la depressione psicotica che lo affligge lo porterà in una spirale di autodistruzione, quando perfino gli ideali politici e religiosi in cui si rifugiava lo deluderanno.

“Voci dalla strada” reca in sé il marchio autobiografico dell’autore. Commesso anch’egli in un negozio di dischi, come Hadley da giovane, e, tuttavia, fermamente convinto di essere destinato ad altro, finì per consumare il resto dei suoi giorni tra alcol, medicinali ed anfetamine. Nonostante il successo che gli derivò dai noti romanzi di fantascienza, non superò mai quell’ineliminabile senso di alienazione per aver incautamente oltrepassato il limite tra verità e aberrazione. Della felicità tanto agognata, non gli rimase nulla, se non il presentimento di poterla trovare altrove, in un apocalittico futuro sinistramente popolato da replicanti.

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